Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Anno Accademico 2015-16 Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UMANA Insegnamento di BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI Prof. Augusto Parente Lezione 23 ENZIMI IMMOBILIZZATI I processi biotecnologici che utilizzano ENZIMI possono avvenire o con enzima libero (disperso nel reattore), oppure con enzima “immobilizzato”: i) fisicamente confinato ii) localizzato in una certa regione spaziale iii) legato ad una matrice di supporto. VANTAGGI DEGLI ENZIMI IMMOBILIZZATI 1. Uso ripetitivo di un’unica preparazione di enzima 2. Aumentata stabilità dell’enzima, limitando le possibilità di una sua denaturazione anche in presenza di solventi organici 3. L’enzima non rimane nel prodotto e quindi non c’è necessità di ulteriori passaggi di purificazione 4. La reazione può essere facilmente controllata aggiungendo o rimuovendo l’enzima. 5. Abbattimento dei costi di approvvigionamento biocatalizzatori, grazie al possibile riutilizzo dell’enzima dei 6. Possibilità di conferire particolari caratteristiche di reazione o di modificare i parametri cinetici del biocatalizzatore ENZIMI IMMOBILIZZATI Esistono varie tecniche di immobilizzazione che si basano su uno dei principi riportati di seguito e che considerano sia la natura della interazione che determina la immobilizzazione che quella del supporto sul quale l’enzima viene immobilizzato: 1- Adsorbimento 2- Accoppiamento (legame) covalente 3- Cross-linking 4- Intrappolamento fisico o incapsulamento in matrice a- Adsorbimento su di un supporto minerale (argilla o vetro) oppure organico (cellulosa, amido, ciclodestrine, collagene, resina), grazie a legami deboli (forze di Van der Waals, legami idrogeno, legami ionici, legami con metalli); b- Legame covalente ad un supporto minerale oppure organico come riportato sopra. L’immobilizzazione avverrà in due tempi: i) dapprima si lega al supporto una molecola corta (bifunzionale), che ii) poi reagirà con il suo secondo gruppo funzionale con un gruppo funzionale della proteina enzimatica; c- Cross-linking tra sole molecole dell’enzima oppure includendo anche il carrier. d- Intrappolamento o incapsulamento dell’enzima in matrice in una rete polimerica preparata a partire da una soluzione di monomeri chimici nella quale l’enzima viene introdotto allo stato disperso. L’enzima viene intrappolato quando i monomeri polimerizzano. a 1 2 ENZIMI IMMOBILIZZATI- Rappresentazione schematica Legame a carriers: accoppiamento dell’enzima ad un carrier con legami deboli (ionico, a idrogeno, forze di van der Waals,, con metalli) o covalenti; Cross-linking: legame delle molecole di enzima tra loro, con o senza la partecipazione del carrier. Accoppiamento Al C= carrier ENZIMI IMMOBILIZZATI- Rappresentazione schematica Confinamento dell‘enzima in un’area ristretta da cui non può uscire ma in cui rimane attivo (intrappolamento in una matrice solida). Intrappolamento Da parte di membrane semipermeabili In matrice Gel o polimero Micella inversa Fibra cava Reattore a membrana ENZIMI IMMOBIZZATI . Nella preparazione di Enzimi Immobilizzati vanno considerati ENZIMA Proprietà Biochimiche Tipo di reazione e cinetica SUPPORTO 1 Caratteristiche Chimiche 3 2 Proprietà Meccaniche 4 Metodi di Immobilizzazione ENZIMI IMMOBILIZZATI Enzima 1 Proprietà Biochimiche • Peso Molecolare • Gruppi Funzionali sulla superficie della Proteina • Purezza 2 Parametri Cinetici • Attività Specifica • pH optimum • Temperatura ottimale • Attività e Inibizione • Stabilità ENZIMI IMMOBILIZZATI Supporto 3 Caratteristiche Chimiche • Composizione Chimica • Gruppi Funzionali • Volume e Dimensione dei Pori • Stabilità Chimica (intervallo di pH) 4 Proprietà Meccaniche • Diametro delle particelle • Resistenza al flusso del Substrato e Velocità di sedimentazione (per l’utilizzo di bioreattori) ENZIMI IMMOBILIZZATI: Adsorbimento L’adsorbimento di un biocatalizzatore su un carrier insolubile in acqua è il metodo più vecchio ed il più largamente usato. Le perdite di attività sono normalmente basse, ma piccoli cambiamenti dei parametri di reazione, come la variazione della concentrazione del substrato, della temperatura e del pH, possono causare il desorbimento dell’enzima dal carrier. Numerosi materiali organici ed inorganici sono usati come carriers: carboni attivati, ossido di alluminio, celite, cellulosa e resine sintetiche. L’adsorbimento è il metodo migliore quando gli enzimi sono usati in solventi organici perché non avviene il fenomeno di desorbimento. ENZIMI IMMOBILIZZATI Adsorbimento fisico Le interazioni si basano su legami deboli del tipo forze di Van der Waals, di bassa e media intensità fra la proteina enzimatica e la superficie del supporto, determinate mescolando una soluzione concentrata dell'enzima con il solido. I supporti disponibili sono sia organici che inorganici come quarzo, carbone attivo, vetro poroso e argilla. E’ caratterizzato da grande semplicità operativa, basso costo e bassa inattivazione. Il principale svantaggio è rappresentato dalla possibile perdita dell’enzima. Adsorbimento chimico -> interazione ionica attrazione tra gruppi di carica opposta. La scelta delle matrici è svolta in funzione della carica netta dell’enzima e dei gruppi funzionali ionizzabili. Industrialmente sono usate sia le resine a scambio cationico (carbossimetil cellulosa, amberlite) che quelle a scambio anionico (dietilamminoetil-cellulosa o -Sephadex). SEGUE: Adsorbimento chimico -> interazione ionica L’interazione ionica dà intensità di legame maggiore del semplice adsorbimento, ma è pur sempre un legame reversibile. In genere, sono possibili piccoli cambiamenti conformazionali del sito attivo, ma l’attività in molti casi è alta. Lo svantaggio principale legato a tale metodo è il rilascio dell’enzima dal trasportatore dovuto ad una elevata forza ionica* e a variazioni di pH. Interazione con metalli un enzima può interagire con uno ione metallico, come zinco, rame, calcio e altri, complessato con la matrice, mediante gruppi funzionali chelanti. L’enzima mantiene alta la propria attività specifica, ma la stabilità del sistema è variabile, in particolare è bassa con substrati ad alto peso molecolare. Sono coinvolti amminoacidi quali His, Cys. * = 1 cz2 2 ENZIMI IMMOBILIZZATI Legame Covalente Il legame di tipo covalente di un enzima al carrier è certamente molto stabile e la rottura del legame è piuttosto improbabile. Lo svantaggio è che per legare l’enzima si impiegano normalmente condizioni piuttosto drastiche con una normale perdita di attività dovuta alla variazione di conformazione. I gruppi funzionali dell’enzima normalmente coinvolti nel legame sono: • gruppo amminico (Lys) • gruppo carbossilico (Asp, Glu) • gruppo sulfidrilico (Cys) • gruppo ossidrilico (Ser, Thr) • gruppo imidazolico (His) • gruppo fenolico (Tyr) • gruppo indolico (Trp) (a) Activation of Sepharose by cyanogen bromide. Conditions are chosen to minimise the formation of the inert carbamate. (b) Chloroformates may be used to produce similar intermediates to those produced by cyanogen bromide but without its inherent toxicity. (c) Carbodiimides may be used to attach amino groups on the enzyme to carboxylate groups on the support or carboxylate groups on the enzyme to amino groups on the support. Conditions are chosen to minimize the formation of the inert substituted urea. (d) Glutaraldehyde is used to cross-link enzymes or link them to supports. It usually consists of an equilibrium mixture of monomer and oligomers. The product of the condensation of enzyme and glutaraldehyde may be stabilised against dissociation by reduction with sodium borohydride. (e) The use of trialkoxysilane to derivatise glass. The reactive glass may be linked to enzymes by a number of methods including the use thiophosgene, as shown. CONFRONTO DI DIFFERENTI TECNICHE DI IMMOBILIZZAZIONE. CARATTERISTICHE Preparazione Costo Forza di legame Perdita dell’enzima Applicabilità Problemi operativi Effetti di matrice Elevati effetti di matrice Protezione microbica Adsorbimento Semplice Basso Variabile Sì Ampia Alti Sì Legame Intrappo= Confinamento covalente lamento in membrane Difficile Difficile Semplice Alto Moderato Basso Forte Debole Forte No Sì No Selettiva Ampia Molto ampia Bassi Alti Alti Sì Sì No No No Sì Sì No No Sì Sì