Vinilici - Editrice Zona

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VINILICI
La passione per il disco
I negozi, i collezionisti, le fiere
a cura di
Nicola Iuppariello
Prefazione
di Renzo Arbore
Nota introduttiva
di Dario Salvatori
Introduzione
di Giordano Sangiorgi
ZONA
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Realizzato da
Le schede presentate nel libro sono state redatte dai rispettivi autori. La
redazione ha effettuato l’approfondimento necessario per garantire che i
racconti siano veritieri, tuttavia l’editore e il curatore sono liberati espressamente dagli stessi autori per ogni imperfezione, diversità oggettiva rispetto a episodi e avvenimenti narrati, e alla titolarità dei testi dei nomi,
dei marchi e delle foto rese disponibili e pubblicate nel presente volume.
Vinilici. La passione per il disco
I negozi, i collezionisti, le fiere
a cura di Nicola Iuppariello
ISBN 978-88-6438-346-0
© 2013 Editrice ZONA
Piazza Risorgimento 15
52100 Arezzo
telefono 338.7676020
www.editricezona.it - [email protected]
ufficio stampa: Silvia Tessitore - [email protected]
Foto di copertina: Riccardo Piccirillo
Stampa: Digital Team - Fano (PU)
Finito di stampare nel mese di aprile 2013
2
Hanno collaborato alla redazione: Dario Russo, Lisa Merenda, Maria
Borriello, Riccardo Piccirillo, Vincenzo Russo, Anna Iuppariello.
Con l’importante consulenza di: Fernando Fratarcangeli, Pino Imparato.
Si ringraziano per la collaborazione: Gennaro Pasquariello, Franco Lastilla,
Giordano Sangiorgi, Luciano Chirico, Paolo Montalbano, Stefano Leo, Ciro
Maddaluno, Flavia Di Vincenzo.
Si ringraziano per aver sostenuto l’iniziativa editoriale: Alfredo Orsini,
Ferdinando Frega, La Cultura del Vinile e della Vita, Rock Bottom, Silvio
Zanaboni, Dario Piana, Tommaso Lucci, Alessandro Morlino, Manlio Di
Meglio, Andrea Mattioli, Salvatore De Falco, Luigi Francesco Razete, Alessandro Cappella, Pino Imparato, Dischi & Soda, Germano Barban, Massimo Pozzi, Alta Fedeltà, Giuseppe Guarino, Domenico Enrico di Napoli,
Giuseppe Razzi, Antonio Clemente, Enrico Bodo, Paolo Campana, Edoardo
Fracchia, Lino Santoro, Lucia Miletti.
Con il contributo di:
Replay Box
replaybox.it
Rimmel
stores.ebay.it/rimmel-napoli
Con il sostegno di:
discodays.it
stereoclassic.it
audiocoop.it
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Indice
Prefazione, di Renzo Arbore
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Nota introduttiva, di Dario Salvatori
13
Introduzione, di Giordano Sangiorgi
14
Nota del curatore, di Nicola Iuppariello
15
I negozi
Indice dei negozi per regione
Alphaville
Alta Fedeltà
Backdoor
Bergamo Dischi
Bergamo Musica
Black Widow Records
Bonistalli Musica
Camarillo Brillo Dischi
Carillon Dischi
Carù
Centro Musica
Clinic Music Store
Contempo Records
Darkstar Music Store
Dischi & Soda
Dischi e Dintorni
Disclan
Disco Club
Disco D’Oro
Disco Frisco
Disco New
Disco Shop
Echoes
Elasticrock
Exit Music
Flexi Dischi
Gong Music Work Shop
Hocus Pocus
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Il Discomane
Indie Shop
Jukebox all’Idrogeno
Jungle Records
Kandinski
Last Scream Records
Maggie’s Farm Records
Magic Music
Marquee Moon
Massive Music Store
Master Blaster
Musica&Video
Musicante
Musicland
Musicmovies
Muzak Dischi
Penny Lane
Pink Moon
Psycho
Radiation Records
Record Runners
Red Moon
Replay Box
Rock & Folk
Rock Bottom
Rolling Store Music
Rubber Soul Dischi
Sanantonio 42
SEMM
Soul Food
Spazio Libri / Dischi
Tattoo Records
Vinylbrokers
Wanted Record
We Rock Music Store
Youm! Youmusic
I negozi - Didascalie
I collezionisti e le fiere - Didascalie
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I collezionisti
Mario Avolanti
Germano Barban
Gianluca Barezzi
Simona Bellone
Alessandro Benedetti
Pio Benevenga
Marcello Braca
Franco Brizi
Aldo Bua
Paolo Campana
Carlo Casale
Alessandro Chiesa
Cristian Cizmar
Antonio Clemente
Lorenzo Clemente
Maurizio Colasanto
Antonino Cuccia
Christian D’Antonio
Luigi De Crescenzo
Salvatore De Falco
Antonio De Spirito
Manlio Di Meglio
Domenico Enrico di Napoli
Carmine D’Onofrio
Paolo Dovico
Ferdinando Frega
Fernando Fratarcangeli
Ettore Geri
Luigi Giomini
Italo Gnocchi
Pino Imparato
Miki Inverno
Franco Lastilla
Francesco Lega
Tommaso Lucci
Luigi Luppola
Madame X
Maurizio Maiotti
Maurizio Marino
Marco Massari
Andrea Mattioli
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Giorgio Meloni
Lucio Marco Morra
Alfredo Orsini
Dario Piana
Alessandro Pomponi
Massimo Pozzi
Roberto Prato
Ezio Quattri
Antonio Ranalli
Luigi Francesco Razete
Giuseppe Razzi
Andrea Maria Romano
Claudio Scarpa
Alex Schiavi
Antonio Sciotti
Gianni Scognamiglio
Franco Settimo
Andy Simoniello
Stefano Tarquini
Antonio Turco
Le fiere
Calendario Mostre e Fiere del Disco in Vinile in Italia
DiscoDays. Fiera del Disco e della Musica
Fiera del Disco di Pordenone e Fiera della Musica
Fiera del Disco di Bologna
Fiera Internazionale del Disco di Genova
Mostra Mercato del Vinile e della Musica
Music Day Roma. Giornata del Collezionismo Musicale
Bari Unplugged
Vinilmania
Vinylfest
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Prefazione
Quando una decina di anni fa ho conosciuto i “vinilisti”, cioè una casta di
intransigenti cultori del vinile, dapprima li ho presi per fanatici che credevano in una materia ormai superata, e quindi dei nostalgici che continuavano a coltivare il gusto della loro adolescenza e della loro giovinezza,
come succede a tutti noi quando ad un certo punto passa il tempo e
guadagniamo l’età matura. Non era così. Questi vinilisti erano capitanati
da un tale, che ha un nome ampolloso, che si chiama Giulio Cesare
Ricci, che mi portò in un bunker e cominciò a farmi sentire dei dischi in
vinile che effettivamente mi turbarono moltissimo. Il bunker era veramente
insonorizzato, e le stesse canzoni e gli stessi pezzi musicali che io avevo
ascoltato con i miei dischi in digitale, ascoltati con il vinile sui nuovi giradischi e con altoparlanti efficaci, trasmettevano effettivamente “un’umanità”, un turbamento ed un emozione che ricordavo soltanto pari a quella di
quando da ragazzo conquistavo il disco di vinile e me lo andavo religiosamente a sentire a casa con il mio Lesaphon, che allora sembrava una
valigetta migliore delle altre e che ti faceva ascoltare persino i bassi. Da
allora sono diventato un cultore del vinile. Fortunatamente non ho mai
venduto i miei vecchi dischi, che sono tantissimi. Le case discografiche
quando facevo il DJ mi mandavano tutti i dischi che realizzavano, e dal ’65
al ’95 ho ricevuto anche i dischi in vinile di musica classica, oltre quelli di
tutti i generi pubblicati dalle major: una collezione, quindi, davvero molto
nutrita. Poi, però, l’avevo abbandonata un po’, e per un periodo ho anche
pensato di donare la mia collezione di vinili, reputandola ingombrante e
credendola superata. Adesso mi accorgo che non solo non è superata
ma, anzi, che c’è un recupero del vecchio vinile e del nuovissimo vinile,
perché è comunque il supporto più fedele, più “umano” e certamente più
emozionante, come mi hanno dimostrato i miei amici capitanati dall’ingegnere del suono Giulio Cesare Ricci, che organizza raduni di neo vinilisti
in tutta Italia. Oggi continuo a comprare dischi in vinile dai collezionisti e
quando mi trovo nei raduni e nelle esposizioni che si organizzano a Roma:
quei vinili che ho sognato da ragazzo e che non ho, perché capolavori
assoluti usciti prima che iniziassi a fare il DJ e che allora non mi potevo
permettere. Oggi questi capolavori assoluti parzialmente vengono rifatti e
rimasterizzati per il neo vinile, ad esempio sono diventati cult i neo vinili di
Joao Gilberto, Astrud Gilberto & Stan Gets, sono ridiventati album preziosissimi Ella & Louis ed anche Ella & Louis Again. Capolavori che si pensava
11
ormai fossero destinati soltanto al digitale. Continuo, quindi, a frequentare
i raduni e le esposizioni dei collezionisti alla ricerca dei capolavori su
vinile. Conosco anche le quotazioni dei miei personali dischi, i miei primi
album sono stati tutti realizzati in vinile, e di quelli che ho lanciato, come
ad esempio il primo album di Patty Pravo, che conteneva il mio giudizio
sull’album ed il mio saluto a Patty Pravo che era mia amica. Altri album
sono diventati preziosissimi: i primi di Domenico Modugno, adesso i primi
di Lucio Dalla. E’ tutto un mondo che va assolutamente scoperto perché
poi è un mondo che ti fa appassionare ancora di più alla musica, e soprattutto dimostra una grande verità: che la musica cosiddetta leggera, che io
non chiamo più così ma chiamo canzone o musica popolare – da non
confondersi con il Folk che è un’altra cosa – finalmente attraverso il vinile
ha stabilito che c’è la musica popolare, il Pop italiano, che vive lo spazio
di una stagione, e rimane un ritratto di una generazione, affidata ai nostalgici di quel periodo, e c’è della musica popolare che è “musica d’arte” e
che quindi deve essere ritenuta come dicono gli americani evergreen:
sempreverde, che non appassisce, che non si dimentica con il passare
del tempo o con il passare della moda. In questi ultimi anni ce ne siamo
accorti con la riscoperta di Giorgio Gaber, con quella del grandissimo
Fabrizio De André, adesso con la riscoperta di Modugno, con la laurea di
un vero rivoluzionario come Lucio Battisti e con l’opera importantissima di
Lucio Dalla; si è finalmente capito attraverso questi ed altri bravissimi
artisti che la musica popolare del ‘900 è sempreverde. Purtroppo gli artisti
nati durante il periodo del 78 giri sono stati più sfortunati perché la riproduzione di quei dischi pur affascinante è però certo una riproduzione d’epoca, invece quelli che hanno avuto la fortuna di nascere quando è nato il
microsolco sono destinati a rimanere nel tempo, eterni, così come: Frank
Sinatra, Ray Charles, Nat King Cole. Eroi del microsolco degli anni ’50
che sono destinati a rimanere sempreverdi, ad essere “usufruiti” e goduti
in vinile anche dalle nuove generazioni.
Renzo Arbore
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Nota introduttiva
Da oggi per tutti gli appassionati sarà molto più semplice entrare in contatto, conoscersi, scambiare indirizzi e materiale vinilico. La guida che
avete in mano è qualcosa di più di un compendio: gli indirizzi e i nominativi
che contiene rappresentano un po’ uno stile di vita. Per un appassionato
collezionista conoscere i suoi simili è fondamentale, e qui c’è tutto ciò
che occorre. Diciamo la verità: venti, dieci o soltanto cinque anni fa l’elenco dei negozi di dischi sarebbe stato dieci volte più lungo. Sappiamo tutti
cosa è successo. La globalizzazione ha ucciso i piccoli rivenditori, quelli
dove ci si incontrava, ci si contava, si parlava di musica. Il tutto in favore
delle cosiddette catene, le quali, anche loro, non se la passano tanto
bene. Ma c’è una buona notizia: è aumentata la specializzazione e la
capacità gestionale delle rivendite. In tutto questo cambiamento il vinile
ha giocato un ruolo fondamentale, entusiasmando i giovani, incoraggiando i collezionisti storici. È antipatico dirlo ma personalmente non credo al
ritorno al vinile. Non credo soprattutto ai titoli degli articoli di certi colleghi
inneggianti al presunto ritorno al vinile. Non avverrà. Oggi nella musica
nessuno sembra essere più interessato al possesso quanto all’accesso.
A parte i collezionisti storici, s’intende. Intanto i pirati non sono spariti dal
web ma con il digitale il disco cresce, anche se siamo ancora dei consumatori “fisici” (58%).
Credo che il vinile diventerà sempre più un alto collezionismo, quasi da
galleria d’arte, ma l’idea che qualcuno possa ancora infilare il pollice in un
45 giri per ascoltare musica dobbiamo togliercela dalla testa. Naturalmente mi riferisco ai comuni mortali, non ai collezionisti. A coloro che
hanno lasciato che le loro case si trasformassero per lasciar posto alla
passione, che i rapporti matrimoniali entrassero in crisi, che qualsiasi
guizzo sentimentale venisse scambiato per senilità precoce. Sono fiero
dei miei sessantamila dischi e fino ad oggi sono riuscito a scoraggiare
tutte le sirene che si volevano avventare sulla mia collezione di una vita.
Ma scorrendo questo libro ho visto che non sono solo. Sono tanti e pregiati
i colleghi appartenenti alla famiglia di coloro “che non buttano via nulla”.
Da domani inizierò a contattarli. Uno per uno. Potete giurarci.
Dario Salvatori
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Introduzione
Anche quest’anno AudioCoop, il coordinamento delle etichette discograficheindipendenti italiane, rappresentante di oltre 150 marchi che realizzano gran
parte della nuova musica italiana, festeggia, come avvenuto fin dal primo
anno, il 2007, il Record Store Day, che si tiene il 20 aprile in tutto il mondo,
a tutela e sviluppo dei negozi di dischi. Un esempio di cultura musicale da
tenere viva e mantenere al passo coi tempi, pur investendo sul web e sul
live, senza dimenticare le radici che hanno dato vita alla diffusione democratica della musica. La manifestazione fondata nel 2007, tra gli altri, da
Michael Kurtz, che ha nel 2013 come “ambasciatore e testimonial” Jack
White, da allora rende omaggio agli oltre settecento negozi di dischi indipendenti presenti negli States, assieme alle centinaia di migliaia di negozi
musicali indipendenti in tutto il globo con tantissimi eventi. In Italia, AudioCoop
è promotrice dei principali eventi del Redcord Store Day fin dal primo anno.
Quest’anno lo fa in maniera particolare e molto significativa. Infatti ha deciso di partecipare al sostegno della produzione di Vinilici, un importante e
significativo documento di Nicola Iuppariello, direttore artistico e organizzativo
di DiscoDays a Napoli, pubblicato da Editrice Zona, uno degli editori più
coraggiosi del panorama italiano per quanto riguarda le pubblicazioni nel
settore musicale – tutte ad altissimo interesse. Si tratta di una traccia che
resterà nero su bianco per sempre – al di là della volatilità di internet –
ricordando, grazie al prezioso e certosino lavoro di Nicola Iuppariello e della
sua coraggiosa fiera del disco, il ruolo importante che il vinile ha rivestito,
riveste e ancora rivestirà, seppur in modi naturalmente totalmente diversi,
nella diffusione della musica di qualità. Un volume che segnerà una traccia
indelebile per gli appassionati del vinile e che dovrà trovare spazio nella
biblioteca dei fans del vinile proprio tra un disco e l’altro. Per l’occasione
segnaliamo che il Mei partirà proprio quest’anno con una sua produzione di
vinili limitati di progetti speciali e di qualità. Infine, da ricordare che il libro
esce nell’importante quadro di eventi del Record Store Day che nel mondo
conta centinaia di iniziative nella giornata del 20 aprile, mentre se ne contano a decine di grande interesse e qualità anche in Italia e che meritano certamente di essere seguite. W il Record Store Day! W la Nuova Musica!
Giordano Sangiorgi
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Nota del curatore
Agli inizi degli anni ’90, cavalcando l’onda della nuova tecnologia, acquistai i miei primi Compact Disc, ma fin da subito realizzai che ascoltare
musica con il CD non mi emozionava. Non c’era il legame materiale,
fisico, visivo, con il disco che girava sul piatto e che attirava la mia attenzione, che mi “invitava” ad ascoltare, e poi ancora, il brano successivo. Ho
maturato in quegli anni, ma senza prenderne coscienza, il mio amore, la
mia passione per il vinile. Sì per il vinile, che era ed è per me l’unico
supporto con il quale poter ascoltare musica, e non ne posso fare a meno.
La passione per il vinile mi ha permesso di incontrare in pochi anni tante
persone e mi ha consentito di realizzare cose prima impensate ed a volte
insperate. La condivisione mi ha portato qualche mese fa a discutere con
gli amici dell’associazione che presiedo della possibilità di inserire in un
libro le storie dei collezionisti, ma poi l’idea si è sviluppata, bruscamente
e rapidamente, fino a pensare di includere anche quelle dei negozi di
dischi, valorosi superstiti della crisi del mercato musicale e di quella economica, e perché no quelle delle fiere di settore. La decisione è stata
presa in breve tempo: pubblicare un libro in occasione del Record Store
Day, giornata di festa internazionale nata per celebrare i negozi di dischi
indipendenti nel mondo e la cultura che li circonda.
Questo lavoro nasce per il piacere di condividere la mia passione, credendo che la mia esigenza non fosse esclusiva. Ciò è diventato certezza
quando, dopo aver contattato i negozi ed i collezionisti, invitandoli a partecipare fornendo la scheda da inserire nel volume, abbiamo iniziato a ricevere un fiume di adesioni. I consensi ed i riscontri entusiasti di coloro che
hanno saputo, e hanno creduto nell’iniziativa, sono la testimonianza di
quanto fermento ci sia intorno al mondo del vinile. Abbiamo ricevuto in
poco tempo 125 racconti, ed altri sono arrivati in un secondo momento,
quando non era più possibile inserirli nella pubblicazione. Così tante testimonianze che ho creduto inizialmente di dover fare una selezione, per poi
decidere al contrario di non fare alcuna discriminazione e di approfondire
quelle notizie che apparivano incomplete e che mi hanno permesso di
scoprire aneddoti nuovi e affascinanti. Sono 125 storie che girano tutte
intorno al vinile, e sono tutte spunto di riflessioni ed approfondimenti, nuovi potenziali incontri, e perché no, nuove amicizie nel segno del vinile e
della musica. È stata per me un’esperienza che è valsa la pena affrontare,
perché ho avuto la sensazione di aver lavorato a qualcosa di bello, di
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nuovo, di importante; non solo un libro, ma un progetto culturale di aggregazione sociale basato sulla partecipazione.
Il libro che vi apprestate a leggere non è utile ai soli collezionisti di dischi,
ma è rivolto a tutti coloro che nutrono una passione reale, sincera e unica,
per la musica. Le prossime pagine raccolgono racconti, storie, aneddoti
ed emozioni; leggerete le storie dei collezionisti, gli aneddoti dei titolari
dei negozi, le emozioni dei “vinilici”. I “vinilici” sono tutti coloro che gestiscono ancora oggi i negozi con passione e con tenacia, ma anche coloro
che i negozi li hanno dovuti a malincuore chiudere come “Play Loud” a
Cento e “Dischi Niccoli” a Prato, che hanno risposto al nostro appello ma
non hanno potuto essere presenti nella pubblicazione. I “vinilici” sono tutti
coloro che acquistano i dischi per il piacere di ascoltarli, ma anche tutti
coloro chi li comprano invece esclusivamente per conservarli. “Collezionisti” in questo volume è volutamente utilizzato nell’accezione più ampia
del termine, e nell’omonima sezione troverete sia chi possiede il materiale più raro del mondo sia coloro che custodiscono dischi di artisti e/o
generi meno collezionati e collezionabili, posseduti non perché rari ma
solo ed esclusivamente per il piacere provato all’ascolto, al tatto, allo
sguardo, al solo sapere di possederli.
Sia i negozi che i collezionisti nell’epoca del digitale si sono “evoluti”
assecondando e sfruttando le potenzialità del mercato globale. Se Internet,
da una parte, ha dato un duro colpo alla musica e ne ha segnato un
drastico cambiamento, relativo sia alla diffusione che alla distribuzione,
bisogna evidenziare, dall’altra, che molti dei negozi e dei collezionisti che
sono presenti nel volume hanno sfidato il download selvaggio proprio attraverso l’utilizzo di Internet. Le piattaforme per la vendita on line ed i
social network hanno permesso ai negozi di accrescere il numero dei
propri potenziali clienti e hanno sopperito alla drastica diminuzione delle
vendite al dettaglio. Le armi vincenti di molti negozi per resistere alla crisi
sono state: la vendita di dischi usati; i prezzi quanto più possibile contenuti; la specializzazione in determinati generi e/o rarità, che hanno permesso di fidelizzare i propri clienti; ma anche la diversificazione come ad
esempio l’attività di merchandising. I negozi di dischi rimangono negli
anni ’10 del nuovo secolo un punto di incontro e riferimento per gli appassionati di musica, ma sempre più spesso per DJ Sets, showcase ed
aperitivi che permettono di acquisire nuova clientela ed avventori occasionali. I collezionisti si sono adeguati anch’essi al mercato globale: la ricerca del disco mancante di un’immensa collezione non parte più dal negoziante sotto casa, ed in tempi di crisi ancor più raramente da un viaggio
internazionale, ma dai canali di vendita on line quali eBay e Discogs, in
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cui non solo sono presenti i più importanti negozi di tutto il mondo, ma
anche e soprattutto gli stessi collezionisti che hanno messo in rete, disponibili per la ricerca e per l’acquisto, le proprie discoteche. Internet, con
il download, ha reso agonizzante il mercato della musica materiale, ma
contestualmente bisogna considerare che se il vinile non si sia estinto, e
che anzi stia vivendo il suo “rinascimento”, è anche paradossalmente grazie alla stessa “rete” su cui, in questi anni, è stato supportato: dai siti e
dai blog ad esso dedicati oltre che dai social network. Lo stesso libro
nasce d’altronde grazie ad un ampio consenso inizialmente riscontrato
sul WEB.
Coloro che hanno aderito all’iniziativa rappresentano, con le loro esperienze, una fotografia dello stato della passione per il vinile in Italia. Essi sono
solo una rappresentanza dell’indefinito numero di negozi e amanti del
disco che sarebbero potuti essere presenti, ma sono una rappresentanza
ben significativa da Nord a Sud del nostro Paese. Questo libro non ha
l’intento, infatti, di proporsi come un catalogo esaustivo di tutti i negozi di
dischi presenti in Italia o di tutti gli appassionati del supporto vinilico, e
neanche un volume destinato ai soli “operatori del settore”; ma come uno
strumento per accrescere, attraverso la condivisione delle esperienze, la
propria passione e la propria collezione. Gli aneddoti destano curiosità e
la curiosità desta approfondimento, ed è ciò che speriamo il lettore possa
conseguire attraverso il lavoro da noi svolto.
Ringrazio chi ci ha sostenuto nella realizzazione e nella promozione di
questo progetto, chi ha aderito con entusiasmo, raccontando ed in certi
casi “confessandoci” i propri aneddoti, coloro che hanno sollevato quei
dubbi e quelle perplessità che ci hanno permesso di modificare la “rotta”
di questa pubblicazione e ci hanno consentito quindi di renderla migliore.
Esprimo il mio dispiacere per chi non ha aderito all’invito per impegni, per
pigrizia o distrazione o perché, nostro malgrado, non è venuto a sapere
nei tempi utili dell’iniziativa editoriale. Esprimo infine il mio biasimo per chi
ha creduto volessimo speculare su di un settore per il quale spendiamo
tante energie. Sono convinto che il ritorno dell’interesse per il vinile come
supporto materiale di distribuzione della musica non può che far del bene
alla musica stessa.
Vi invito, infine, a compiere questo avvincente viaggio in lungo ed in largo
attraverso le “vie del vinile” in Italia, seguendo il percorso in modo
sequenziale oppure scegliendo, secondo le vostre preferenze, le “tappe”
tra tutte quelle proposte.
Nicola Iuppariello
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I negozi
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Alphaville
Via Tempio, 50 - Piacenza
tel. 0523337157
e-mail: [email protected]
web site: alphaville-pc.it
Alphaville nasce nel lontano dicembre 1981, nella piccola e sonnolenta
Piacenza. Inizialmente vende libri, musica ed anche manifesti, perché i
suoi 250 metri quadri di superficie espositiva consentono di sbizzarrirsi
nella scelta merceologica. Ben presto precisa la propria identità concentrandosi sulla musica. Alla base di tutto c’era in definitiva una semplice
scommessa: che fosse possibile creare un negozio svincolato dalle logiche di mercato, in cui non era importante vendere i dischi da classifica e
in cui “vendere” era in fondo l’ultima delle preoccupazioni, quasi un “effetto
collaterale” che però garantiva la sopravvivenza del negozio stesso. Inizialmente vinile e musicassette invasero gli scaffali, poi nei primi anni ‘80
arrivò il CD e ci fu la prima grande rivoluzione. Sin dagli esordi la scelta sui
generi fu di ampio respiro, non solo novità ma discografie complete di
gruppi oscuri ed emergenti (erano gli anni della New Wave), con un occhio
di riguardo per i grandi del passato, le nuove frontiere acustiche, l’Elettronica e l’Avanguardia. Oggi Alphaville è una realtà ancora viva e pulsante,
con una profondità di catalogo che abbraccia tutti i generi, anche Jazz e
Classica, ma che ha i suoi punti di forza nel nuovo cantautorato, nell’Indie
Rock e nell’Elettronica. Da qualche anno è tornato di prepotenza il vinile,
che il negozio rifornisce affidandosi al più grande importatore europeo. Le
armi vincenti che hanno permesso di fronteggiare la crisi sono proprio il
nostro ampio catalogo, con una scelta sterminata di titoli a basso e bassissimo costo oltre ad una ricca scelta di vinile e CD di seconda mano,
con arrivi quotidiani di nuovo materiale. Se in passato le iniziative vincenti
erano soprattutto l’organizzazione di eventi quali concerti, mostre ed incontri, oggi la resistenza passa attraverso la tecnologia e i social network:
curiamo un blog in cui recensiamo novità discografiche e due gruppi su
Facebook. In tanti anni abbiamo avuto il piacere di ricevere diversi clienti
importanti: abbiamo venduto un disco di Tenco a Steve Brown dei
Tuxedomoon e ci è anche capitato di vedere Erlend Oye dei Kings of
Convenience che sfoglia un “Rockerilla”. Una delle richieste più assurde
che ci hanno fatto: il disco di un musicista cinese che fa Southern Rock;
dopo infinite ricerche, tentativi e supposizioni, siamo arrivati a capire che
il ragazzo cercava Jerry Lee Lewis!
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I collezionisti
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Mario Avolanti
e-mail: [email protected]
Nel 1969 iniziai ad ascoltare ed a registrare, con crescente attenzione ed
interesse, la musica sia italiana che straniera. Equipe 84, New Trolls, Pooh,
Nomadi, Carmen Villani, Patty Pravo, Beatles, Rolling Stones erano già tra
i miei preferiti. Nel 1971, rimasi letteralmente folgorato ascoltando per
filodiffusione due devastanti brani di Hard Rock; uno era “Immigrant Song”
dei Led Zeppelin e l’altro “Nothing is the Same” dei Grand Funk Railroad.
Non a caso, di lì a poco, il primo LP che acquistai (primo in assoluto!) fu
proprio Closer to Home dei G.F.R. Ecco, in quel momento, senza che me
ne rendessi conto, iniziò la mia storia di collezionista di dischi, nonché di
appassionato di musica. Nel giro di un anno avevo già in collezione oltre un
centinaio di 33 giri anche perché, sia io che i miei amici dell’epoca, suonavamo in gruppetti Rock, ed acquistavamo ed ascoltavamo famelicamente
tutti i migliori dischi del momento per trarne linfa vitale e fonte d’ispirazione.
A distanza di oltre 40 anni la mia collezione comprende più di 10.000 LP,
non meno di 5.000 singoli e circa 2000 CD (che non amo molto!). L’80%
sono dischi originali in prima edizione, mentre un 20% sono rarissime ristampe numerate, pictures e bootlegs. I miei generi preferiti vanno dal Rock
Progressivo italiano e straniero (anche polacco) al Beat italiano e straniero,
alla Psichedelica, al Jazz, senza disdegnare anche il Rock’n Roll di fine
anni ’50. Tra i tanti artisti, colleziono soprattutto: Beatles, Rolling Stones,
Yardbirds, Sorrows, Elvis Presley, Kinks, Beach Boys, New Trolls, Hollies,
Pink Floyd, Genesis, Animals, Battisti, De André, Patty Pravo ed altri. I
miei preferiti sono i Genesis (solo quelli con Peter Gabriel) e ritengo che
Selling England by the Pound e The Dark Side of the Moon, dei Pink Floyd,
siano i dischi più belli di sempre. Per reperire i dischi di mio interesse sono
stato e sono tutt’ora in contatto con collezionisti di mezzo mondo ed ho
girato l’Italia in lungo e in largo. Non sono mancati, tra l’altro, numerosi
viaggi all’estero. Ogni volta che mi trovo in una città che non conosco non
può mancare una sbirciatina nei locali negozi di musica e nei mercatini
delle pulci. Immancabili anche le fiere del disco da collezione, tra le quali
quelle di: Utrech, Londra, Milano, Genova, Bologna, Roma e la promettete
DiscoDays di Napoli. Parallelamente all’attività collezionistica ho anche
fatto parte, tra il 1990 ed il 2000, dello staff organizzativo della mitica “Fiera
del disco di Cava dei Tirreni”. Negli anni ho anche scritto alcuni articoli e
recensioni su riviste specializzate quali: “Nuovo Sound”, “Raro!” e “Musikbox”.
In anni recenti ho avuto anche la soddisfazione di partecipare alla realizzazione di alcuni CD di Beat e Progressivo italiano per l’etichetta Giallo Records.
La mia missione: trovare quel centinaio di dischi che mancano; mi rendo
conto che non sarà facile, ma un vero collezionista non si arrende mai!
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Le fiere
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DiscoDays
Fiera del Disco e della Musica
Aprile/Ottobre - Casa della Musica
Via Barbagallo 115 - Napoli
e-mail: [email protected]
web site: discodays.it - facebook: facebook.com/discodays
DiscoDays è un progetto culturale realizzato due volte l’anno (in autunno –
la seconda domenica di ottobre – ed in primavera – ad aprile) per la conservazione e la diffusione della cultura della musica e per la promozione del
suo ascolto. L’iniziativa nasce nel 2008 a Napoli come mostra mercato del
disco data l’esigenza di condividere la passione per la musica e il piacere
dell’ascolto attraverso il supporto in vinile. Gli espositori di dischi in vinile e
memorabilia provenienti da tutte le regioni d’Italia e dall’estero, hanno stimolato un pubblico più vasto ed eterogeneo che ha testimoniato un fervido
interesse per il vinile, riuscendo anche nell’intento di far avvicinare i giovani
a questo “nuovo” supporto per l’ascolto della musica. La mostra diventa
fiera ed è poi stata concepita come un appuntamento costante e periodico:
un punto di riferimento per gli appassionati, i collezionisti e per semplici
curiosi. La scelta di realizzare un evento in due appuntamenti annuali è
maturata per permettere un momento d’incontro costante anche per le etichette indipendenti, per le associazioni e le realtà che aderiscono all’iniziativa al fine di proporre con cadenza periodica i propri lavori ed i propri progetti. La prima edizione dell’anno “DiscoDays + Live” si tiene in primavera tra
aprile e maggio, ed è programmata con uno spazio dedicato alla musica
dal vivo, con un palcoscenico per i gruppi e per le band nazionali emergenti.
La seconda edizione “DiscoDays + Music Forum”, invece, viene programmata dando ampio spazio ad importanti premi e riconoscimenti, oltre ad
incontri, presentazioni e mostre dedicate al mondo della musica. Tra i tanti
artisti sinora premiati, invitati e presenti in esibizioni live ricordiamo solo
alcuni nomi: James Senese, Osanna, Enzo Avitabile, Eugenio Finardi, Antonio Onorato, 24 Grana, Ciccio Merolla, Franco Del Prete. DiscoDays è
per Napoli un evento unico, un riferimento che coinvolge con entusiasmo e
che si conferma sempre il momento ed il luogo giusto per cercare, comprare, ascoltare, parlare e fare musica. La sensazione è che la fiera stia diventando per la città una vera festa della musica, assumendo ogni volta una
nuova dimensione per interdisciplinarietà delle arti, affrontando con impegno il tema della musica anche attraverso il cinema, la fotografia e la pittura. In un periodo in cui altri festival in città si cancellano o si trasferiscono
DiscoDays è ormai un riferimento che coinvolge con entusiasmo.
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www.editricezona.it
[email protected]
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