Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Neuroscienze “Bernard B. Brodie” Il nostro cervello si modifica ogni giorno. Questa proprietà, che permette al cervello di modificare la sua funzionalità e di conseguenza la sua struttura in modo più o meno duraturo ed in maniera dipendente dall’esperienza, è definita come plasticità sinaptica. Il nostro comportamento, che richiede abilità percettive, cognitive, affettive, motorie e sociali, può essere modificato ed influenzato. Questo si traduce in modifiche funzionali e morfologiche delle singole cellule che portano a sinapsi “più forti” e “più dense”. Non tutte le sinapsi vengono però mantenute per tutta la vita. Quelle usate con meno regolarità e meno attive vengono eliminate. Il nostro cervello così continua fino all’età avanzata a regolare con cura il numero delle sue sinapsi in risposta agli stimoli provenienti dall’ambiente, dalle nuove esperienze e dall’apprendimento. Situazioni ambientali stimolanti (come gli ambienti arricchiti) inducono la formazione di un maggior numero di spine dendritiche (frecce bianche), l’allungamento dei dendriti, la formazione di un maggior numero di sinapsi e l’arborizzazione dendritica. memoria concentrazion e linguaggio La plasticità sinaptica sta alla base dei processi di apprendimento e memoria Anzianità di servizio come tassista (mesi) Volume dell’ippocampo spine Il cervello è in grado quindi di rimaneggiare il funzionamento dei propri circuiti nervosi sulla base dell’attività precedente e quindi dell’esperienza (Hebb, 1949). Per esempio, quando apprendiamo o memorizziamo qualcosa il nostro cervello cambia, perchè si modificano le sinapsi o i neuroni o entrambi. Una delle modificazioni caratteristiche è la formazione di nuove spine dendritiche (protuberanze che aumentano la superficie di membrana disponibile per i contatti sinaptici). Nella immagine a sinistra un neurone e nel riquadro un ingrandimento delle spine dendritiche (frecce rosse). La maggior parte delle sinapsi eccitatorie del cervello sono sulle spine dendritiche. Abilità visive e spaziali Funzioni esecutive controllo tassista Immagini del cervello (ottenute con risonanza magnetica) di un tassista londinese mentre immagina l’itinerario da percorrere. La freccia indica l’ippocampo (l’area cerebrale che sottende ai processi mnemonici), il cui volume è maggiore rispetto ad un individuo normale (controllo). Inoltre il volume aumenta in modo proporzionale all’esperienza della navigazione spaziale, cioè al tempo che si è passato guidando un taxi. Ambiente normale Ambiente Arricchito A B C Le immagini mostrano la formazione di spine dendritiche (A, frecce bianche), la differenza tra dendriti con un maggior numero di spine (B) ed infine come un neurone si presenti più arborizzato (cioè abbia più dendriti, C) e quindi sia più efficace nelle risposte sinaptiche qualora esposti ad ambienti arricchiti. La plasticità consente al cervello di modificarsi anche in seguito a traumi Ictus emorragico Ictus ischemico Immagine del cervello di un paziente in seguito ad un ictus. La freccia indica l’area colpita. Quando si verifica un ictus alcune cellule sono lesionate in modo reversibile, altre muoiono. Le cellule vicine a quelle morte mandano collaterali (fenomeno della gemmazione) per sopperire alla mancanza della sinapsi. L’ictus è un danno cerebrale dovuto all’interruzione dell’afflusso di sangue. Questo accade in seguito ad occlusione (ictus ischemico), rottura o spasmo di un vaso cerebrale (ictus emorragico). Il mancato apporto di ossigeno attraverso il sangue porta alla morte dei neuroni nell’area affetta e alla perdita di funzionalità della parte del corpo controllata da queste cellule. Assone 1 dendriti Assone 2 Corpo cellulare Condizioni normali Assone colpito, degenera Perdita di un assone Gemmazione collaterale Gemmazione