la plasticita` del cervello

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LA PLASTICITA' DEL CERVELLO
Lezioni d'Autore Treccani
Introduzione (I)
Rita Levi Montalcini, morta il 30 dicembre 2012 a 103 anni,
ha dedicato tutta la sua vita di scienziata allo studio del
cervello vincendo per questo anche il Premio Nobel.
La grande scienziata ha lasciato a 98 anni
questa straordinaria intervista a Radio3 Scienza.
INTERVISTA
Introduzione (II)
Il cervello nel corso della storia della vita si è evoluto ed in
particolare quello umano, dall’Australopiteco all’Homo,
aumentando di volume e di complessità.
A sinistra, Cranio di Australopithecus africanus; a destra, Mano di Homo sapiens e
Australopithecus sebida
Introduzione (III)
Anche durante la vita individuale il cervello si modifica e ,
contrariamente a quanto si pensava un tempo, esso è un
organo estremamente plastico e proprio su questa sua
proprietà si fondano oggi molte ricerche e speranza di cura di
malattie neurodegenerative gravi.
Ricordiamo che l’encefalo è quella parte del sistema nervoso
centrale posta nella testa formata da Cervello, Cervelletto e
Tronco cerebrale.
Per plasticità cerebrale s’intende la capacità dell’encefalo di
variare, in parte, le sue funzioni e la sua struttura sia
durante lo sviluppo embrionale che durante la vita adulta.
VIDEO
L'evoluzione del cervello
Il sistema nervoso dell’uomo
L'anatomia del cervello
La mappatura della corteccia
La modularità della corteccia
Il cervello nello sviluppo embrionale
Durante lo sviluppo
embrionale si verifica la
selezione di alcuni circuiti
neuronali e l’eliminazione di
altri su base genetica o di
segnali interni quali l’attività
elettrica neuronale o di fattori
neurotrofici.
In questo periodo, inoltre, il
numero dei neuroni, le cellule
nervose, si riduce per morte
cellulare (apoptosi).
La plasticità embrionale
Il periodo critico
Il cervello nell'adulto
Nella vita adulta il numero
delle cellule rimane
abbastanza stabile mentre gli
alberi dendritici, le
terminazioni assoniche dei
neuroni e le loro connessioni
possono subire delle variazioni
per rispondere alle diverse
esigenze sensoriali e motorie
dell’individuo, oppure per
rispondere a circostanze
accidentali come lesioni o
perdite di parti del corpo.
In questo libro il neurologo O.Sacks parla della sua esperienza di recupero
dell’uso di un arto ferito gravemente nel corso di un incidente in montagna
e di cui perse completamente la percezione
La plasticità dell’adulto
Conclusioni
Sia nel sistema nervoso
periferico sia in quello
centrale, inoltre, sono state
descritte variazioni spontanee
delle sinapsi: l’apprendimento
e il pensiero implicano infatti,
al livello strutturale e
funzionale del cervello, il
cambiamento di un qualche
circuito nervoso.
In fondo si può proprio dire
che l’espressione:
“cambiare idea” ,
ha un suo corrispondente
neurobiologico ben preciso, e
dunque significa:
“cambiare il proprio cervello”.
Rappresentazione dei diversi
tipi di sinapsi
FINE
Lezioni d'Autore Treccani
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