Diapositiva 1 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Facoltà di sociologia – Laurea in
Sociologia (Triennale)
4. Configurazionismo e nuove
prospettive sul sesso e sul genere
Simone Ghezzi
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02-6448-4883
Orario Ricevimento:
Mercoledì mattina
Ruth Benedict e Margaret Mead
• Dopo gli anni Venti, Boas abbandona il
particolarismo storico e si interessa
maggiormente ai rapporti tra individuo e la
propria cultura.
• L’interesse si sposta dai costumi ai modelli
culturali, con un crescente interesse per i
fattori psicologici per approfondire meglio le
dinamiche tra individuo e la dimensione
collettiva della propria cultura.
• I suoi studenti di questo periodo si interessano
maggiormente ai processi di inculturazione, al
rapporto tra cultura e personalità, e ai modelli
di cultura;
• cultura intesa come un insieme di modelli
condivisi che orientano l’agire sociale, ma
anche lo sviluppo individuale.
• Da qui l’idea della “personalità di base” per
indicare quegli aspetti strutturali della
personalità che sono comuni a tutti gli
individui cresciuti in una stessa cultura.
• Per Ruth Benedict (1887-1948) ogni cultura
presenta una configurazione propria tale da
influenzare la personalità degli individui.
• Configurazionismo di Ruth Benedict: ciascuna
cultura è costituita da un insieme di tratti culturali
che possono essere presenti anche in altre
culture. Ciò che rende le culture diverse è la
particolare configurazione che essi assumono
all’interno di quella determinata cultura.
• Alcuni tratti sono accentuati, altri sono inibiti.
Gli individui si fondono nello stampo che la
società offre loro;
• La società viene vista come una “personalità su
larga scala”.
• Quindi ogni individuo cresciuto in una
determinata configurazione culturale porta con
se le caratteristiche di quella cultura e si
comporta secondo il modello che la cultura
impone. (conformismo culturale)
• Inconsciamente adotta quei canoni dominanti
di comportamento che si sviluppano
all’interno della propria cultura.
• => forza coercitiva della cultura
• Il destino dell’individuo – che diventi stimato o
che sia definito anormale (o deviante) dipende da quanto la sua personalità sia
compatibile con valori messi in evidenza o
screditati dalla propria cultura.
• Patterns of Culture (1934), Modelli di cultura
(trad. it. 1960). Sono definiti da Benedict
come “Coerenti organizzazioni di
comportamento”. Il libro è una sintesi che
pone l’accento sui caratteri dominanti e sulle
differenze culturali che separano le culture.
• Diventa un “best seller” dell’antropologia
• Utilizza categorie provenienti dalla filosofia di Nietzsche (sullo
studio della tragedia greca)
• Culture apollinee (miti, tolleranti, sobrie, estetiche, pacifiche,
cerimoniose, amanti dell’ordine => Hopi e Zuni del New Mexico)
• Culture dionisiache (competitive, ambiziose, arriviste, aggressive
=> Kwakiutl e Dobu)
• Le culture descritte sono associate a sindromi psicologiche
(crescente interesse per i fattori psicologici)
• Introverse (Zuni e Hopi)
• Megalomani (Kwakiutl – British Columbia)
• Paranoiche (sospettose, paurose, superstiziose, ambiscono al
dominio con ogni mezzo, tradimento => Dobu - Melanesia)
• Critiche: I modelli di cultura della Benedict presentano:
• - determinismo culturale (la cultura plasma l’individuo e ne
determina i comportamenti)
• - riduzionismo culturale (pochi tratti culturali configurano la
personalità degli individui e permettono di ricostruire una
cultura).
=> circolo vizioso: la cultura plasma la personalità degli
individui e la personalità degli individui plasma la cultura.
• - ignorano la politica e l’economia
• - non c’è posto per il cambiamento culturale (conformismo
degli individui).
• The chrysanthemum and the Sword, Il
crisantemo e la spada (1946, ed it. 1968) è un
altro best seller in cui ancora una volta la
cultura è “vista da lontano” (studio a distanza)
e fornisce una visione generale che vale non
soltanto per le società di piccole dimensioni
ma anche per le società complesse e
industrializzate.
• La nazione giapponese è presentata come una
cultura coerente, vengono enfatizzate le
uniformità e tralasciate le diversità.
• Società fanatica e gerarchica (e quindi
disponibile a piegarsi all’autorità).
• Contrapposizione fra valori della società
americana e valori della società giapponese.
• Lavoro commissionato dal Office of War
Information
• Opera molto influente tra gli studi sul carattere
nazionale;
• Esempio di antropologia “applicata” a scopi politici.
Opere di questo tipo furono destinate a sostenere la
realizzazione di diversi programmi governativi, ad
agevolare le relazioni con gli alleati e con i gruppi
partigiani nei paesi occupati, a fornire dati “sensibili” sui
punti deboli e di forza dei nemici (anche in Indocina
negli anni sessanta e ai nostri giorni nei paesi islamici ed
ex Sovietici)
• Questo orientamento ancora influenza gli studi che
discutono di carattere nazionale e corporate culture
(cultura d’impresa americana vs. giapponese ecc.), e gli
studi di corporate culture in singoli paesi.
• M. Mead (1901-1978) - Le questioni dei generi
e della sessualità in antropologia.
• La sua popolarità per almeno un trentennio
sarà enorme (specialmente nel periodo in cui
la questione della “libertà sessuale” sessuali
diventa un argomento dominante in USA, cioè
permissivismo negli atteggiamenti americani
verso il sesso, ma anche su questioni inerenti
l’allevamento dei figli).
• Emerge un intento provocatorio, critico nei
confronti della società americana.
• I suoi studi contribuiscono:
- ad approfondire il dibattito tra pubertà biologica e modelli
culturali dell’adolescenza.
- a ripensare i ruoli fra i sessi nella società americana,
mostrando come le culture plasmano la femminilità e la
mascolinità e come queste vengano caricate di valori
simbolici.
In ogni società le differenze fra i sessi sono istituzionalizzate
in maniera diversa e non rispondono a imperativi biologici.
 quindi non esistono basi biologiche (naturali) per la
discriminazione sociale operata verso le donne.
(i suoi studi avranno grande importanza per l’elaborazione
della categoria di genere nei decenni successivi)
• Mead si scontrava con l’assunto “culturale”
occidentale secondo il quale l’adolescenza
fosse inevitabilmente turbolenta a causa di
oggettivi dati biologici e ormonali.
• => adolescenza come categoria biologica.
• Da questi presupposti nasce l’etnografia:
Coming of Age in Samoa. A psychological
Study of Primitive Youth for Western
Civilization (1928). Trad. Ital. L’adolescente in
una società primitiva. Adolescenza in Samoa
(1954).
• Contrapposizione fra la società americana segnata da una
forte competitività che influenza il processo di socializzazione
delle adolescenti americane.
• Le Isole Samoa, trattandosi di una società “semplice” e
“omogenea”, le ragazze risultavano meno esposte a quei
disturbi e traumi che affligevano le loro coetanee americane.
In particolare vivevano le prime esperienze sessuali come un
fatto normale e con spensieratezza. Per due motivi:
• 1) Il carattere unidimensionale della cultura delle isole Samoa
(che non faceva emergere conflitti di rilievo) contrapposto ad
una pluralità di modelli di comportamento e di gradi di
ambizione in America.
• 2) Una minore pressione sociale sugli individui che
permetteva maggiore libertà nei rapporti fra i sessi e tendeva
ad eliminare gelosie e rivalità.
• La sua conclusione fu che :
• Culturali diverse producono modelli culturali
differenziati che a loro volta formano individui
con personalità e caratteri distinti.
• La società americana impone valori rigidi, ma
offre modelli multipli (spesso in contrasto con i
valori appresi)
• I modelli seguiti dalle adolescenti delle Isole
Samoa si rivelano in contrasto con gli stereotipi
sull’adolescenza che caratterizzava la cultura del
ceto medio americano.
• La critica di Derek Freeman (1983):
• Metteva in dubbio che l’indagine etnografica di Mead fosse
stata condotta in modo corretto: Mead non parlava la lingua
locale; si era stabilita presso una famiglia americana durante
la ricerca sul campo; intervista un gruppo ristretto di donne
(25).
• Società violenta e autoritaria;
• Popolazione religiosa (il cristianesimo è diffuso);
• Attaccamento della madre al bambino;
• I bambini possono essere picchiati quando vengono puniti;
• La sessualità non è permissiva fra i giovani e l’adolescenza non
è l’età della spensieratezza: suicidi, episodi di violenza.
• Alcune reazioni alla critica di Freeman:
• Caduta di stile di Freeman: “*donna+ giovane, di scarsa
esperienza, e fisicamente piccola ed esile.” Che
importanza può avere l’ aspetto di Mead nel discutere a
fini scientifici il suo lavoro?
• Freeman attinge indifferentemente da dati raccolti in più
periodi (dal 1940 al 1980) senza considerare che nel
frattempo il quadro socio-culturale delle relazioni di
genere potrebbe essere cambiato. Per es., a differenza
di altre zone, il villaggio nel quale Mead condusse la sua
ricerca era relativamente isolato e benestante.
• Barbara Leacock nel 1985 trova un quadro
desolante nell’area: crisi economica, povertà
diffusa, violenze e prostituzione giovanile.
Scopre che il tasso di suicidio giovanile
comincia ad aumentare soltanto dagli anni ‘60
(quando l’economia di Samoa si integra
nell’economia mondiale, e divente più
dipendente da essa). E che la libertà sessuale
tra adolescenti ai tempi della Mead era
preclusa soltanto alle ragazze della classe più
elevata – taupo)
• Deliège sostiene che forse Mead nel dipingere
un quadro idilliaco forniva le risposte che la
società americana voleva sentire, ciò che era
desiderabile.
• Per Nicole-Claude Mathieu (1985), Mead non
riesce a vedere il backstage della società di
Samoa. Una omissione che conferma la sua
realtà di borghese alienata, la quale ignorava
la realtà quotidiana della violenza e dello
stupro in molte società, compresa la sua
(Nicole-Claude Mathieu, 1985).
• In Sex and Temperament in Three Primitive
Societies (1935) (ed it. 1967, Sesso e
temperamento in tre società primitive) Mead
sostiene che la personalità varia in relazione al
contesto culturale e non al sesso di
appartenenza.
• Non c’è corrispondenza tra personalità e ruoli di
genere.
• Il confronto fra i comportamenti di individui di tre
differenti popolazioni geograficamente vicine
della Nuova Guinea: Arapesh, Mundugumor,
Chambuli.
• Arapesh: orticoltori e allevatori di maiale. Zona montuosa.
Nonostante le divisioni di lavoro fra i sessi (anche dal punto di
vista della simbologia – allontanamento delle donne mestruate
dal villaggio) esiteva una stretta collaborazione fra loro,
improntata a realizzare obiettivi comuni. Atteggiamenti
affettuosi, amichevoli, solidali e collaborativi. Attenzione
costante verso i figli che non vengono mai abbandonati. Non ci
sono differenze caratteriali fra M e F, entrambi femminili);
• Mundugumor (uomini tagliatori di teste e dediti al commercio e
alla razzia dei villagi vicini, le donne coltivatrici e pescatrici,
entrambi i sessi sono possessivi, aggressivi anche sessualmente,
come genitori erano opposti agli Arapesh, vita coniugale dalle
relazioni molto tese; è diffusa la poliginia [fino a 10 mogli]; la
cura dei figli: rapporto aspro e ostile; nessuna inclinazione alla
docilità e alla dolcezza; entrambi mascolini e violenti);
• Chambuli (l’unica cultura in cui ci sono atteggiamenti differenti
fra M e F; gli uomini pur detentori del controllo politico e rituale,
erano insicuri, irritabili; risiedono in case separate da quelle delle
donne e ance I sentieri che vi conducevano erano riservati agli
uomini. Le donne risiedevano in grandi case comunitarie insieme
ai bambini piccoli; decise, attive e sicure di sé; le donne
lavoravano molto più degli uomini (pesca e agricoltura,
allevamento); gli uomini passavano molto tempo occupandosi
delle proprie acconciature, ai lavori di artigianato, alla musica, e
raramente al commercio. L’abbigliamento delle donne era
spartano, austero, capelli rasati. I bambini (maschi) erano
pettegoli, invidiosi, con problemi di insicurezza, le bambine
vengono socializzate alla vita lavorativa; vite coniugali separate,
uomini “femminili”, donne “mascoline”).
• Le personalità dell’uomo e della donna sono
culturalmente determinate. Aggressività virile
e passività femminile tipiche della civiltà
occidentale non si possono considerare
inclinazioni naturali fra i due sessi.
• Riassumendo:
Uomini
• Arapesh
Materni
• Mudugumor Aggressivi
• Chambuli
Materni
• Americani
Aggressivi
Donne
Materne
Aggressive
Aggressive
Materne
M=F
M=F
MF
MF
• I ruoli di genere sono visti nella nostra cultura
come statici, immutabili nel tempo, e quindi
etichettati come “tradizionali”.
• Nelle classi sociali elevate in epoca vittoriana vi erano
tre “madri”: la madre biologica, la balia (the wet-nurse),
la tata (the nanny).
• Nella Guyana (Sud America) la famiglia tipica è
matrifocale: è composta da una donna non sposata, le
sue figlie non sposate e i figli di queste. Se si chiedesse a
questi figli chi è la loro madre, indicherebbero quella
che noi chiamiamo “nonna”. La madre biologica si
chiama “auntie”. Il ruolo di madre che nella nostra
società è svolto dalla madre biologica, in Guyana è
svolto dalla nonna biologica.