La terapia farmacologica della malattia allergica Iolanda Grasso S.C. Medicina Interna P.O. Sestri Levante Ambulatorio di Allergologia I 4 CARDINI DEL TRATTAMENTO PREVENZIONE EDUCAZIONE DEL PAZIENTE TERAPIA FARMACOLOGICA IMMUNOTERAPIA Classificazione ARIA della rinite allergica Intermittente . < 4 giorni/settimana . o < 4 settimane Lieve • • • • Tutte le seguenti Sonno conservato Nessuna limitazione nelle attività quotidiane Normale attività lavorativa o scolastica Non sintomi fastidiosi Persistente . > 4 giorni/settimana . e > 4 settimane Moderata-grave uno o più dei seguenti . Alterazioni del sonno . Limitazioni delle attività quotidiane . Riduzione prestazioni lavorative/scolastiche . Sintomi gravi Nei pazienti non trattati © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 3 Trattamento stepwise della rinite allergica Lieve intermittente Moderatagrave intermittente Lieve persistente Moderatagrave persistente Antileucotrienico (se coesiste asma) Steroide nasale Cromoni Antistaminico di II generazione orale o locale Decongestionante nasale (<10 giorni e sopra i 12 anni) (o decongestionante orale) Allontanamento di allergeni e irritanti Immunoterapia specifica © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 4 ANTISTAMINICI NELLA RINITE ALLERGICA Gli antistaminici orali o topici di seconda generazione sono raccomandati (forza raccomandazione A) per il trattamento della rinite e della congiuntivite in adulti e bambini. Gli antistaminici di II generazione sono efficaci su rinorrea, starnuti e prurito. Alcuni di essi possiedono attività antinfiammatorie e agiscono in parte anche sull’ostruzione. Antistaminici in gravidanza 3,2,105-108, 2012 * Categoria di rischio FDA B: assenza di teratogenicità nell’animale ma non studi nelle donne gravide o rischio teratogeno nell’animale ma accertata assenza di rischio nella donna gravida. C: Rischio teratogeno nell’animale e assenza di studi nella donna gravida (con beneficio/rischio comunque favorevole) o assenza di studi umani e animali © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • STEROIDI TOPICI NELLA RINITE ALLERGICA Gli steroidi nasali sono raccomandati (forza raccomandazione A) per il trattamento della rinite allergica in adulti e bambini; sono i farmaci più efficaci nella rinite allergica. I corticosteroidi nasali sono efficaci sull’ostruzione. Il massimo effetto richiede 24-48 ore, ma possono agire sui sintomi già a partire dalle 12 ore circa. I più recenti corticosteroidi nasali (mometasone furoato e fluticasone furoato) hanno mostrato di poter migliorare anche gli eventuali sintomi oculari concomitanti. Farmacologia degli steroidi inalatori Kelli et al, Ann Pharmacother 2009 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 8 Sicurezza degli steroidi nasali in gravidanza. Recenti meta-analisi concludono che gli steroidi inalatori non aumentano il rischio di parto pre-termine, malformazioni, basso peso alla nascita o ipertensione gestazionale. Per fluticasone propionato, beclometasone e budesonide l’assenza di rischio teratogeno è convincente. I dati per mometasone, triamcinolone e flunisolide sono più limitati. E’ ragionevole continuare in gravidanza lo steroide nasale che ha controllato i sintomi precedentemente. Se si inizia lo steroide nasale durante la gravidanza, dovrebbe essere preferita budesonide (categoria di rischio B). La prescrizione di steroidi nasali in gravidanza dovrebbe essere comunque fatta solo se strettamente necessaria, e dopo attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio Rhinitis Practice Parameters, JACI, 2008 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 9 ASSOCIAZIONE TOPICA FLUTICASONE-AZELASTINA A novel intranasal therapy of azelastine with fluticasone for the treatment of allergic rhinitis L’associazione dei due farmaci è sempre più efficace dei farmaci dati singolarmente . Carr W, et al. JACI 2012; 1282-1289 10 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • ANTILEUCOTRIENICI Possono essere utilizzati nel trattamento della rinite quando coesistono i sintomi di asma bronchiale. Nota AIFA 82 Nella rinite gli antileucotrienici hanno efficacia inferiore agli steroidi topici. Come farmaci aggiuntivi possono incrementare il beneficio ottenuto con la terapia standard (antistaminici). Il profilo di sicurezza è ottimale. Il rapporto costo/beneficio deve essere considerato caso per caso. Gli antileucotrienici sono sicuri in gravidanza (categoria di rischio FDA: B) © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 11 RACCOMANDAZIONI GENERALI • Gli steroidi depot non sono raccomandati. • Gli steroidi sistemici non devono essere utilizzati per periodi lunghi per motivi di sicurezza. • I cromoni possono essere usati per il trattamento della rinite e della congiuntivite allergica, ma la loro efficacia è modesta. • L’ipratropio può essere utilizzato per trattare la rinorrea, se questa è importante. • I decongestionanti topici possono essere usati (sopra i 12 anni), solo per brevi periodi, se l’ostruzione nasale è molto severa. • I decongestionanti orali (anche in associazione con antistaminici) possono essere usati nell’adulto, ma gli effetti collaterali sono frequenti. ARIA, Allergy 2008 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 12 Variazione della gravità nel tempo Indagine Europea Spostamento da forme lievi a forme moderate/severe - 67.2% = moderata o severa 42.5% = persistente Allergica Non Allergica Mista Spostamento verso forme miste Un maggior numero di pazienti diviene polisensibilizzato Evoluzione verso forme resistenti al trattamento - SCUAD = 30% circa dei pazienti con rinite allergica • Severe Chronic Upper Airway Disease (SCUAD) Canonica et al, 2007; Settipane, 2001; Mosges & Klimek, 2007; Bousquet et al, 2009 Grafico a torta: dati riferiti alle riniti non infettive © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 13 Variazione della gravità nel tempo Indagine Europea Spostamento da forme lievi a forme moderate/severe - 67.2% = moderata o severa 42.5% = persistente Allergica Non Allergica Mista Spostamento verso forme miste Un maggior numero di pazienti diviene polisensibilizzato Evoluzione verso forme resistenti al trattamento - SCUAD = 30% circa dei pazienti con rinite allergica • Severe Chronic Upper Airway Disease (SCUAD) Canonica et al, 2007; Settipane, 2001; Mosges & Klimek, 2007; Bousquet et al, 2009 Grafico a torta: dati riferiti alle riniti non infettive © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 14 CLASSIFICAZIONE GENERALE DELLE RINOPATIE Gelardi M et al. IJP-2012 Churg-Strauss. © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 15 Variazione della gravità nel tempo Indagine Europea Spostamento da forme lievi a forme moderate/severe - 67.2% = moderata o severa 42.5% = persistente Allergica Non Allergica Mista Spostamento verso forme miste Un maggior numero di pazienti diviene polisensibilizzato Evoluzione verso forme resistenti al trattamento - SCUAD = 30% circa dei pazienti con rinite allergica • Severe Chronic Upper Airway Disease (SCUAD) Canonica et al, 2007; Settipane, 2001; Mosges & Klimek, 2007; Bousquet et al, 2009 Grafico a torta: dati riferiti alle riniti non infettive © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 16 Variazione della gravità nel tempo Indagine Europea Spostamento da forme lievi a forme moderate/severe - 67.2% = moderata o severa 42.5% = persistente Allergica Non Allergica Mista Spostamento verso forme miste Un maggior numero di pazienti diviene polisensibilizzato Evoluzione verso forme resistenti al trattamento - SCUAD = 30% circa dei pazienti con rinite allergica • Severe Chronic Upper Airway Disease (SCUAD) Canonica et al, 2007; Settipane, 2001; Mosges & Klimek, 2007; Bousquet et al, 2009 Grafico a torta: dati riferiti alle riniti non infettive © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 17 La forma grave delle malattie croniche delle vie aeree superiori La sigla “SCUAD” definisce ogni condizione di rinite che rimanga non controllata nonostante la terapia farmacologica massimale secondo le linee guida. Rientrano tra le SCUAD alcuni casi di : - rinite allergica - rinite non allergica - rinite con intolleranza all’aspirina - rinosinusite cronica (con/senza poliposi) - rinite occupazionale J Allergy Clin Immunol 2009;124:428-33 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 18 ADERENZA ALLA TERAPIA Un report dell’OMS segnala che nei paesi sviluppati in media il 50% dei pazienti non assume le medicine come prescritto. Diversi fattori possono influenzare negativamente l’aderenza al trattamento: • Numero di dosi giornaliere • Difficoltà di assunzione • Effetti collaterali • Regimi terapeutici complessi • Costi PRINCIPALI COMORBILITA’ ASMA CONGIUNTIVITE RINOSINUSITE (con/senza poliposi nasale) RINITE ALLERGICA DISTURBI DEL SONNO Alterazioni maxillo-facciali OTITE Ipertrofia adenoidea © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 20 I PAZIENTI CON RINITE DEVONO SEMPRE ESSERE STUDIATI PER L’EVENTUALE PRESENZA DI ASMA Anamnesi/Esame obiettivo Ha mai avuto attacchi di respiro sibilante ? Ha tosse secca ? Ha tosse o sibili dopo esercizio fisico ? Ha senso di oppressione al petto ? Se positivi o suggestivi ostruzione TEST DI REVERSIBILITA’ Spirometria normale TEST DI PROVOCAZIONE BRONCHIALE ASPECIFICA © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 21 DIAGNOSI DI ASMA Documentare le caratteristiche del paziente indicative per la diagnosi di asma preferibilmente prima di iniziare un trattamento per il controllo dell’asma. E' spesso più difficile confermare la diagnosi di asma se il trattamento è già stato iniziato. Prima di iniziare il trattamento per il controllo dell’asma - Valutare il controllo dei sintomi ed i fattori di rischio, inclusa la funzionalità respiratoria (se possibile caratterizzare il fenotipo del pz; individuare fattori predittivi di rischio o di risposta come il fumo di sigaretta, storia di riacutizzazioni, eosinofilia marcata) - Considerare i fattori che influenzano la scelta terapeutica in ogni paziente (oltre ai fattori suddetti, quanto è probabile che il pz assuma il farmaco?, costo?) - Assicurarsi che il paziente possa utilizzare l'inalatore correttamente - Programmare un appuntamento per una visita di follow-up Obiettivi della gestione dell’asma Gli obiettivi a lungo termine nella gestione dell’asma sono: 1. Il controllo dei sintomi: ottenere un buon controllo dei sintomi e mantenere i normali livelli di attività 2. La riduzione del rischio: ridurre al minimo il rischio futuro delle riacutizzazioni, di una limitazione fissa al flusso aereo e degli effetti avversi dei farmaci Il raggiungimento di questi obiettivi richiede una buona collaborazione tra paziente e personale sanitario 1. Chiedere al paziente quali sono i suoi obiettivi a riguardo della sua asma 2. Sono essenziali buone strategie di comunicazione 3. Si deve anche tenere in considerazione il sistema sanitario, la disponibilità di farmaci, le preferenze culturali e personali e le conoscenze sanitarie del paziente GINA 2014 © Global Initiative for Asthma Approccio terapeutico graduale (a step) per il controllo dei sintomi e la riduzione dei rischi •Fornire una educazione guidata di auto gestione (auto monitoraggio + piano d’azione scritto + controllo regolare). •Trattare i fattori di rischio modificabili e comorbidità, per es.: fumo, obesità, ansia. •Informare sulle terapie non farmacologiche e le strategie per es.: attività fisiche, perdita di peso, evitare sensibilizzanti quando possibile. •Considerare terapia “step-up” se… sintomi non controllati, esacerbazioni o rischi, ma prima controllare le diagnosi, la tecnica inalatoria, e l’aderenza. •Considerare la terapia “step-down” se… i sintomi sono controllati per 3 mesi + basso rischio per iacutizzazioni. La cessazione di ICS non è consigliata. GINA 2014, Box 3-5 © Global Initiative for Asthma Classificazione di gravità dell’asma (caratteristiche cliniche prima del trattamento) Gravità Sintomi LIVELLO 1 < 1 volta alla settimana • intermittente Asintomatico e PEF normale fra le crisi Sintomi notturni Funzionalità respiratoria FEV1 o PEF < 2 volte al >80% del teorico mese Variabilità PEF < 20% LIVELLO 2 • lieve persistente > 1 volta alla settimana > 2 volte al >80% del teorico ma <1 volta al giorno mese Variabilità PEF 20-30% Le riacutizzazioni possono interferire con le normali attività quotidiane LIVELLO 3 • moderato persistente Quotidiani >1 volta a settimana Le riacutizzazioni interferiscono con le normali attività quotidiane 60-80% del teorico Variabilità PEF > 30% LIVELLO 4 • grave persistente Continui Attività fisica ridotta <60% del teorico Variabilità PEF >30% frequenti © Global Initiative for Asthma Asma: farmaci raccomandati in base al livello di gravità (GINA) Gravità Farmaci di fondo Altre opzioni farmacologiche LIVELLO 1 Non necessari • intermittente LIVELLO 2 • lieve persistente Glucocorticoidi inalatori (<500 µg di BDP o eq.) anche in singola dose/die •Antileucotrienici •Cromoni LIVELLO 3 • moderato persistente Glucocorticoidi inalatori •Glucocorticoidi inalatori (500-1000 µg di BDP o eq.) + antileucotrienici •Glucocorticoidi inalatori ad alte dosi (200-1000 µg di BDP o eq.) + β2-agonisti inalatori a lunga durata d’azione (LABA) (>1000 µg di BDP o eq.) •Glucocorticoidi inalatori (500-1000 µg di BDP o eq.) + teofillina LR LIVELLO 4 • grave persistente Glucocorticoidi inalatori (>1000 µg di BDP o eq.) + LABA+ eventual: •Antileucotrienici •Teofillina LR •Glucocorticosteroidi orali Valutare possibili fattori aggravanti o che possono rendere la malattia non controllata (aderenza alla terapia, fattori psico-sociali, esposizione ad allergeni, reflusso GE, rino-sinusite, sensibilità ad ASA, ecc.) © Global Initiative for Asthma Approccio terapeutico graduale (a step) per il controllo dei sintomi e la riduzione dei rischi •Fornire una educazione guidata di auto gestione (auto monitoraggio + piano d’azione scritto + controllo regolare). •Trattare i fattori di rischio modificabili e comorbidità, per es.: fumo, obesità, ansia. •Informare sulle terapie non farmacologiche e le strategie per es.: attività fisiche, perdita di peso, evitare sensibilizzanti quando possibile. •Considerare terapia “step-up” se… sintomi non controllati, esacerbazioni o rischi, ma prima controllare le diagnosi, la tecnica inalatoria, e l’aderenza. •Considerare la terapia “step-down” se… i sintomi sono controllati per 3 mesi + basso rischio per iacutizzazioni. La cessazione di ICS non è consigliata. GINA 2014, Box 3-5 © Global Initiative for Asthma Step 1 – Beta2-agonisti a breve durata d’azione (SABA) al bisogno per inalazione GINA 2014, Box 3-5, Step 1 © Global Initiative for Asthma Step 2 – Farmaco di controllo a basse dosi + SABA per via inalatoria al bisogno GINA 2014, Box 3-5, Step 2 © Global Initiative for Asthma Step 3 – Uno o due farmaci di controllo + farmaci inalatori al bisogno sintomatici GINA 2014, Box 3-5, Step 3 © Global Initiative for Asthma Step 4 – 2 o più farmaci di controllo + farmaci inalatori al bisogno sintomatici GINA 2014, Box 3-5, Step 4 © Global Initiative for Asthma Step 5 – Cure di livello superiore e/o terapie aggiuntive GINA 2014, Box 3-5, Step 5 © Global Initiative for Asthma Valutare la risposta terapeutica e adeguare il trattamento Ogni quanto dovrebbe essere valutata l’asma? 1-3 mesi dopo l’inizio della terapia, dopodiché ogni 3-12 mesi Durante la gravidanza, ogni 4-6 settimane Dopo la prima riacutizzazione, entro 1 settimana Step-up terapeutico nell’asma Step-up prolungato, per almeno 2-3 mesi se l'asma è scarsamente controllata • Importante: prima verificare la presenza di cause comuni (sintomi non causate da asma, tecnica inalatoria scorretta, scarsa aderenza terapeutica) Step-up a breve termine, per 1-2 settimane, per esempio nelle infezioni virali o in caso di allergia • Può essere iniziato dal paziente con un piano terapeutico scritto Aggiustamenti terapeutici day by day • In pazienti in terapia al bisogno e mantenimento con basse dosi di ICS/formoterolo* Step-down terapeutico nell’asma Considerare lo step-down dopo un buon controllo terapeutico per almeno 3 mesi Trovare un dose minima efficace per ogni paziente, che controlli sia i sintomi che le riacutizzazioni Interrompere ICS non è raccomandato negli adulti con asma *Approvato solo per basse dosi di beclometasone/formoterolo e basse dosi di budesonide/formoterolo GINA 2014 © Global Initiative for Asthma Asma in gravidanza L'asma non controllata in gravidanza è associata a maggiore rischio di pre-eclampia, basso peso alla nascita, parto prematuro, mortalità perinatale. Obiettivo della terapia è quello di mantenere una adeguata ossigenazione al feto evitando la riacutizzazione della sintomatologia materna. Somministrare i farmaci di cui si ha maggiore esperienza clinica ed al più basso dosaggio efficace. Importante è l'identificazione e la riduzione dell'esposizione agli specifici fattori di rischio che causano attacchi d'asma. Terapia dell'asma in gravidanza Corticosteroidi inalatori (Beclometasone e Budesonide) sono i farmaci di prima scelta nell'asma persistente. Fluticasone, Mometasone, Flunisolide, Triamcinolone: mancano dati esaustivi Beta-2-agonisti a lunga durata d'azione (Salmeterolo e Formoterolo) * Antileucotrienici (Montelukast) * Cortisonici sistemici (Prednisone, Metilprednisolone, Prednisolone)* Metilxantine a lento rilascio (Teofillina) * * Sono farmaci di seconda scelta , possono essere utilizzati nell'asma moderata non controllata dallo steroide inalatorio Terapia sintomatica: beta-2- agonisti breve durata d'azione (Salbutamolo) Gestione dell’asma: verificare Controllo dell’asma Valutare il controllo dei sintomi delle ultime 4 settimane Per il mancato conseguimento degli obiettivi valutare i fattori di rischio, inclusa una funzionalità polmonare bassa. Problematiche nel trattamento Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica Chiedere di eventuali effetti avversi Il paziente ha un piano terapeutico scritto? Quali sono le abitudini del paziente e gli obiettivi che si propone per la sua asma? Comorbilità Considerare la presenza di rinosinusite, MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo), obesità, apnea ostruttiva del sonno, depressione, ansia Questi possono contribuire alla sintomatologia e alla scarsa qualità di vita GINA 2014, Box 2-1 © Global Initiative for Asthma Gestione dell’asma: verificare Controllo dell’asma Valutare il controllo dei sintomi delle ultime 4 settimane Per il mancato conseguimento degli obiettivi valutare i fattori di rischio, inclusa una funzionalità polmonare bassa. Problematiche nel trattamento Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica Chiedere di eventuali effetti avversi Il paziente ha un piano terapeutico scritto? Quali sono le abitudini del paziente e gli obiettivi che si propone per la sua asma? Comorbilità Considerare la presenza di rinosinusite, MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo), obesità, apnea ostruttiva del sonno, depressione, ansia Questi possono contribuire alla sintomatologia e alla scarsa qualità di vita GINA 2014, Box 2-1 © Global Initiative for Asthma Nelle ultime 4 settimane quanto spesso l'asma ti ha impedito di fare tutto ciò che avresti fatto di solito al lavoro, a scuola/università o a casa? Sempre 1 Molto spesso 2 A volte 3 Raramente 4 Mai Punteggio 5 Nelle ultime 4 settimane quanto spesso hai avuto il fiato corto? Sempre Molto spesso 1 2 A volte Raramente Mai 3 4 5 Nelle ultime 4 settimane quanto spesso i sintomi dell'asma (fischio, tosse, fiato corto, costrizione o dolore al petto) ti hanno svegliato/a di notte o più presto del solito al mattino? Sempre Molto spesso 1 2 A volte 3 Raramente Mai 4 5 Nelle ultime 4 settimane quanto spesso hai usato il farmaco di emergenza per inalazione o per aerosol (come Salbutamolo)? Sempre 1 Molto spesso 2 A volte Raramente Mai 3 4 5 Nelle ultime 4 settimane quanto credi di aver tenuto sotto controllo la tua asma? Sempre 1 Molto spesso 2 A volte Raramente Mai 3 4 5 Totale Punteggio 25: complimenti! Punteggio da 20 a 24: sei dentro il bersaglio Punteggio inferiore a 20: sei fuori dal bersaglio Nelle ultime 4 settimane la tua asma Nelle ultime 4 settimane Nelle ultime 4 settimane È stata COMPLETAMENTE SOTTO probabilmente la tua asma è stata probabilmente la tua asma NON è CONTROLLO, senza sintomi nè BEN SOTTO CONTROLLO, ma non stata SOTTO CONTROLLO. Limitazioni dovute all'asma. completamente sotto controllo. Ruolo delle prove di funzionalità polmonare nell’asma Diagnosi Limitazione al flusso espiratorio variabile Riconsiderare la diagnosi se i sintomi e le prove di funzionalità respiratoria sono discordanti: • Sintomatologia frequente ma FEV1 normale: malattie cardiache; scarsa forma fisica? • Pochi sintomi ma basso FEV1 : scarsa percezione; limitazioni nello stile di vita? Valutazione dei rischi FEV1 basso è un predittore indipendente del rischio di riacutizzazioni Monitoraggio dei progressi Registrare le prove di funzionalità respiratoria al momento della diagnosi, 3-6 mesi dopo l’inizio del trattamento (per identificare il miglior risultato), e continuare con controlli periodici Considerare un monitoraggio a lungo termine con PEF nei pazienti con asma grave o con percezione della limitazione al flusso aereo alterata Adeguamento della terapia? L’utilità delle prove di funzionalità respiratoria nell’adeguamento terapeutico è limitata dal riscontro di un FEV1 significativamente variabile tra una visita e l’altra (15% da un anno all’ altro) GINA 2014 © Global Initiative for Asthma Algoritmo per l’inquadramento dell’asma severa usando lo SI Gestione dell’asma: verificare Controllo dell’asma Valutare il controllo dei sintomi delle ultime 4 settimane Per il mancato conseguimento degli obiettivi valutare i fattori di rischio, inclusa una funzionalità polmonare bassa. Problematiche nel trattamento Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica Chiedere di eventuali effetti avversi Il paziente ha un piano terapeutico scritto? Quali sono le abitudini del paziente e gli obiettivi che si propone per la sua asma? Comorbilità Considerare la presenza di rinosinusite, MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo), obesità, apnea ostruttiva del sonno, depressione, ansia Questi possono contribuire alla sintomatologia e alla scarsa qualità di vita GINA 2014, Box 2-1 © Global Initiative for Asthma Controllare l’aderenza alla terapia dell’asma Scarsa aderenza: E’ molto comune: é stimato che circa il 50% degli adulti e dei bambini non prende i farmaci di controllo come prescritti Contribuisce ai sintomi dell’asma non controllata, al rischio di riacutizzazioni e alla morte dovuta ad asma Fattori che contribuiscono alla scarsa aderenza Non intenzionali (Per esempio dimenticanze, costi, confusione) e/o Intenzionali (Per esempio non sentirne il bisogno, paura degli effetti avversi, problematiche culturali, costi) Come identificare i pazienti con scarsa aderenza: Fare delle domande mirate: “ Ti ricordi di prendere il farmaco più facilmente la mattina o la sera?” oppure “Mi puoi dire se lo stai assumendo 3 volte a settimana, di più o di meno?” Controllare la data di prescrizione, la data di scadenza e il contatore di dosi Chiedere al paziente cosa crede e pensa dei farmaci somministrati GINA 2014, Box 3-12 © Global Initiative for Asthma Strategie per migliore l’aderenza terapeutica nell’asma Solo alcuni interventi sono stati studiati e hanno dimostrato di essere efficaci nel migliorare l’aderenza terapeutica Prendere decisioni condivise Semplificare il regime terapeutico (uno vs due volte al giorno) Informazioni comprensive sull’asma con visite domiciliari di personale sanitario Inalatore con promemoria in caso di dose non somministrata Controllare quante dosi sono state erogate dall’inalatore GINA 2014 © Global Initiative for Asthma Gestione dell’asma: verificare Controllo dell’asma Valutare il controllo dei sintomi delle ultime 4 settimane Per il mancato conseguimento degli obiettivi valutare i fattori di rischio, inclusa una funzionalità polmonare bassa. Problematiche nel trattamento Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica Chiedere di eventuali effetti avversi Il paziente ha un piano terapeutico scritto? Quali sono le abitudini del paziente e gli obiettivi che si propone per la sua asma? Comorbilità Considerare la presenza di rinosinusite, MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo), obesità, apnea ostruttiva del sonno, depressione, ansia Questi possono contribuire alla sintomatologia e alla scarsa qualità di vita GINA 2014, Box 2-1 © Global Initiative for Asthma Valutazione dei fattori di rischio per uno scarso controllo dell’asma Fattori di rischio per le riacutizzazioni includono: • Mai intubati o mai stato in cure intensive per asma • 1 o più riacutizzazioni negli ultimi 12 mesi. • Sintomi di asma non controllato • Basso FEV1, soprattutto se <60% del predetto • Tecnica inalatoria non corretta e/o scarsa aderenza terapeutica • Fumo; • Obesità; eosinofilia nell’espettorato o nel sangue; • gravidanza Fattori di rischio per lo sviluppo della limitazione fissa al flusso d'aria sono Mancanza di trattamento ICS; fumo; esposizione occupazionale; ipersecrezione mucosa; ipereosinofilia ematica Fattori di rischio per effetti collaterali da uso farmacologico includono Uso frequente di corticosteroidi per via orale; alte dosi di ICS; assunzione di inibitori P450. © Global Initiative for Asthma Il trattamento della rinite allergica migliora l’asma? After adjustment for nasal corticosteroid allergic rhinitis was no more associated with poor asthma control De Groot EP at al. Thorax on line 2012 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 48 Come distinguere l'asma non controllato dall'asma grave? Verificare l'aderenza al trattamento e l'utilizzo dell'inalatore Ricercare e gestire eventuali comorbidita' come rinosinusite, MRGE, obesità, OSAS, depressione-ansia Correggere quando sono presenti fattori di rischio come fumo di sigaretta, esposizione all'allergene o a sostanze tossiche, utilizzo di beta-bloccanti o NSAID Considerare step-up terapeutico Se l'asma non è controllato dopo 3-6 mesi di trattamento effettuato correttamente, valutare presso centro specialistico trattamento per asma grave Gestione dell’asma grave Ottimizzare le dosi di ICS/LABA Una resistenza totale a ICS è rara Considerare trial terapeutici ad alto dosaggio Considerare una terapia con OCS di mantenimento a basse dosi Controllare e gestire gli effetti avversi, compresa l’osteoporosi Trattamenti aggiuntivi Teofillina, LTRA- benefici limitati Tiotropio – non ancora approvato per asma dalle maggiori autorità Trattamento in base al fenotipo Trattamento in base all’espettorato per ridurre le riacutizzazioni e/o la dose di steroidi Asma grave allergica: Consigliabile trattamento aggiuntivo con Anti-IgE (Omalizumab) Malattia respiratoria riacutizzata da aspirina: Consigliabile LTRA come trattamento aggiuntivo Terapia non-farmacologica Considerare la termoplastica bronchiale in pazienti selezionati Programma comprensivo per promuovere l’aderenza terapeutica Per linee guida dettagliate, vedi Chung et al, ERJ 2014 GINA 2014, Box 3-14 (2/2) © Global Initiative for Asthma ANTICORPO MONOCLONALE ANTI-IGE L’AB anti-IgE (Omalizumab) è clinicamente efficace nell’asma allergico e nella rinite concomitante. INDICAZIONE AIFA: Osp1, sopra i 6 anni d’età per asma allergica grave, da allergeni perenni, non controllata nonostante la massima terapia farmacologica. Altri necessari criteri d’inclusione : IgE totali range : fra 30 e 1500 IU/ml FEV1 < 80% del predetto E’ stato proposto (studi sperimentali) il possibile utilizzo dell’anti-IgE in associazione all’immunoterapia, ove si ottiene un effetto additivo Bousquet, Chest 2004; Vignola, Allergy 2005 Holgate, CEA 2005; Casale, JACI 2006; Leung, NEJM 2004 © 2015 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it • 51 Identificare i pazienti con rischio di morte correlata ad asma Dovrebbero essere identificati i pazienti con aumentato rischio di morte correlata ad asma Pazienti con storia di asma quasi fatale che ha richiesto intubazione e ventilazione Pazienti ricoverati o con accesso al pronto soccorso per asma negli ultimi 12 mesi Pazienti non in terapia con ICS o con scarsa aderenza alla terapia con ICS Pazienti che usano o hanno interrotto recentemente OCS • (Indicare la gravità degli episodi recenti) Pazienti che abusano di SABA, specialmente se utilizzano più di un contenitore al mese Pazienti con storia di disordini psichiatrici o psicologici Pazienti con asma e allergie alimentari confermate Questi pazienti necessitano di controlli periodici più frequenti GINA 2014, Box 4-1 © Global Initiative for Asthma Definizione Asma L’ asma è una malattia eterogenea, solitamente caratterizzata da un infiammazione cronica delle vie aeree. Viene definite dalla storia di sintomi respiratori come il sibilo, il respire corto, la costrizione toracica e la tosse che variano ne tempo ed in intensità, assieme ad una limitazione al flusso espiratorio variabile. [GINA 2014] BPCO La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una malattia frequente, prevenibile e trattabile, caratterizzata da una persistente limitazione al flusso aereo, che è solitamente evolutiva e associata ad una aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas. Le riacutizzazioni e la presenza di comorbidità contribuiscono alla gravità complessiva nei singoli pazienti. [GOLD 2014] Sindrome da sovrapposizione asma-BPCO(ACOS) La sindrome da sovrapposizione asma-BPCO (ACOS) è contraddistinta da una limitazione al flusso aereo persistente con molteplici caratteristiche dell’asma e BPCO. ACOS è quindi determinata dalle caratteristiche presenti nello stesso paziente sia di asma, sia di BPCO. GINA 2014, Box 5-1 © Global Initiative for Asthma Background Pazienti con caratteristiche sia di asma che di BPCO hanno outcomes peggiori rispetti a quelli con solo asma o con solo BPCO Riacutizzazioni frequenti Qualità di vita peggiore Più rapido declino della funzionalità respiratoria Mortalità più alta Maggiore utilizzo dei servizi sanitari La prevalenza di sindrome “overlap” varia secondo la definizione Il tasso riportato è compreso tra 15-55% dei pazienti con malattie croniche delle vie aeree La presenza simultanea di asma e BPCO verificata con diagnosi medica è stata riscontrata nel 15-20% dei pazienti con malattie croniche delle vie aeree La prevalenza varia in base all’età e al genere GINA 2014 © Global Initiative for Asthma Trattamento iniziale Le scelte iniziali sono basate sulla valutazione del quadro clinico e della spirometria Se le caratteristiche sono tipiche dell’ asma, trattare come asma Se le caratteristiche sono tipiche della BPCO, trattare come BPCO Se la valutazione clinica e funzionale suggerisce ACOS, o vi è incertezza circa la diagnosi di BPCO, iniziare il trattamento come per l'asma in attesa di ulteriori indagini Considerare sia l’efficacia che la sicurezza del trattamento Se si sospetta asma, non prescrivere LABA senza ICS Se si sospetta BPCO, somministrare farmaci sintomatici come broncodilatatori e combinazioni BD + ICS, ma non ICS in monoterapia Se si sospetta ACOS, dare ICS e considerare LABA e/o LAMA Altre strategie importanti per ACOS e BPCO Interventi non farmacologici includono: smettere di fumare, la riabilitazione polmonare, le vaccinazioni e il trattamento delle comorbilità GINA 2014 © Global Initiative for Asthma GRAZIE