a.s. 2012-2013 SCUOLA PRIMARIA A TEMPO PIENO OSPEDALICCHIO Titolo dell’esperienza: PROGETTO DI CLASSE Laboratorio di geometria e fantasia dalla Cina Conduttore: Ins. GINOCCHIETTI GIOVANNA (ins. Matematica IV^A) Ins. GAREGGIA PAMELA (ins. Matematica IV^B) Collaboratori: Durata dell’esperienza: III Convegno Nazionale Firenze 8/9 febbraio 2013 - Facoltà di Scienze della formazione Laboratorio: “Processi cognitivi e sperimentazioni sull’insegnamento della geometria.” Marta Todeschini (Ufficio Scolastico Regionale Veneto) 2° Quadrimestre Alunni classi 4^A 4^B Destinatari dell’esperienza: Idea centrale, finalità La candela La partecipazione al III Convegno Nazionale a Firenze svoltosi nei giorni 8/9 febbraio 2013 – ha permesso di effettuare un laboratorio presso la Facoltà di Scienze della formazione sui “Processi cognitivi e sperimentazioni sull’insegnamento della geometria.” Abbiamo potuto rilevare quanto il gioco del Tangram sia educativo in quanto aiuta a sviluppare: 1. le conoscenze geometriche 2. il ragionamento 3. l’immaginazione geometrica 4. il pensiero creativo 5. l’immaginazione spaziale 6. la percezione visiva I sette pezzi del Tangram “Questo gioco di origine cinese noto in occidente con il nome di TANGRAM, oltre ad essere talmente affascinante da permettere di effettuare attività di fantasia e creatività, può avere interessanti implicazioni educative di tipo geometrico e può offrire notevoli spunti negli studi sull’immaginazione spaziale e la percezione visiva.” ( Silvia Sbaragli - Gruppo di ricerca esperimentazione in didattica della matematica e di divulgazione della matematica Università di Bologna) Il Tangram, consiste nel dividere un quadrato in sette pezzi: un parallelogramma, un quadrato e cinque triangoli rettangoli isosceli di cui due grandi, uno medio e due piccoli . Ogni alunno ha costruito, in classe, il proprio Tangram in cartoncino utilizzando riga, squadra, matita, forbici e seguendo le seguenti istruzioni: Disegnare un quadrato, diviso in due triangoli rettangoli da una diagonale. Uno dei due triangoli viene diviso esattamente in due, lungo l'altezza relativa all'ipotenusa. Il triangolo che rappresenta l'altra metà del quadrato iniziale viene diviso in due parti, lungo la linea che congiunge il punto medio dei cateti, ottenendo così un trapezio isoscele ed un triangolo rettangolo. Il trapezio ottenuto precedentemente viene diviso in due dalla linea che congiunge il punto medio dell'ipotenusa del triangolo ottenuto precedentemente con il punto medio del cateto del triangolo; si ottiene un trapezio isoscele ed un parallelogramma. Il trapezio isoscele che è rimasto, viene diviso in tre pezzi, lungo le due altezze relative alla base, ottenendo così un quadrato e due triangoli uguali. Si può lavorare con le Frazioni: Il Tangram è come un puzzle formato da sette pezzi che tutti insieme formano il quadrato che è l'intero. Tracciando la sua diagonale, lo dividiamo in due triangoli. 1/2 Ogni triangolo vale mezzo quadrato. 1/4 Se dividiamo ancora a metà i due triangoli otterremo dei pezzi uguali al triangolo più grande del Tangram: la sua area è un quarto del quadrato di partenza. 1/8 Dividendo questo triangolo ancora a metà possiamo ricavare il triangolo intermedio del Tangram che ha una superficie di un ottavo rispetto al quadrato iniziale. 1/16 Ma non basta: dividendo a metà anche questo triangolo otteniamo il triangolo più piccolo del Tangram con una superficie di un sedicesimo rispetto al quadrato. Si può lavorare con la Geometria: Il Tangram è composto da 7 figure geometriche: due triangoli grandi, due triangoli piccoli, un triangolo medio, un quadrato e un parallelogramma. Usando due triangolini si possono formare i tre pezzi intermedi: il quadrato, il triangolo medio e il parallelogramma. I tre pezzi hanno la stessa superficie. I due triangoli grandi, invece, possono essere costruiti unendo i due triangoli piccoli ad uno qualunque dei pezzi intermedi: equivalgono a 4 triangoli piccoli. ll Tangram quindi può aiutarci a capire molte cose in geometria: per esempio il fatto che molte figure geometriche, pur avendo una forma diversa, hanno la stessa superficie perché sono formate dagli stessi pezzi: ecco tante figure equivalenti tra loro. Con il Tangram è semplicissimo capire che l'area di un quadrato o di un parallelogramma è il doppio dell'area del triangolo. Ecco perché l'area del triangolo si calcola con la formula b x h : 2 ! Anche il Teorema di Pitagora si dimostra facilmente con il Tangram: la somma dei quadrati costruiti sui cateti di un triangolo rettangolo equivale al quadrato costruito sulla sua ipotenusa! Si può “lavorare” con il Gioco Giocare con il Tangram è facile, anche i bambini piccoli possono farlo, componendo liberamente figure sempre nuove e scoprendo analogie o somiglianze, ma può essere anche molto impegnativo e richiedere molta concentrazione. Con il gioco l'uomo comincia ad imparare tutto quello che sa. Ogni gioco infatti, oltre a farci divertire ci insegna qualche cosa, aiuta ad esercitare e a sviluppare diversi tipi di capacità e di abilità. Ciò vale anche per il Tangram. Lo scopo del Tangram è di ricostruire delle figure con i sette elementi base. Queste figure possono essere forme geometriche, oppure personaggi che corrono, che stanno seduti, che giocano e danzano, in piedi che bevono il tè, pesci che nuotano o uccelli che volano, gatti, maiali ed altri animali, ponti, case, barche punte di lance …. Il gioco consiste nel formare le più svariate figure, seguendo sempre queste regole: - tutti i pezzi devono essere usati; - i pezzi devono essere accostati gli uni agli altri (non è permesso sovrapporre i pezzi). Valutazione dell’attività L’esperienza è stata entusiasmante per tutti gli alunni che sono stati artefici della costruzione del Tangram ed hanno coinvolto i compagni delle altre classi del plesso esponedo loro con sicurezza e giocosità tutte le possibili caratteristiche (applicazione della peer education). L'ins. responsabile della documentazione di plesso Ginocchietti Giovanna