Jaques MARITAIN EDUCAZIONE DELLA PERSONA1 L’uomo non è soltanto un «animale di natura», come l’allodola o l’orso. È anche un «animale di cultura», la cui specie può sussistere soltanto con lo sviluppo della società e della civiltà; è un animale storico: donde la molteplicità dei tipi culturali o etico-storici che diversificano l’umanità; da qui, anche, l’importanza dell’educazione. Per il fatto stesso di essere dotato di un potere di conoscenza illimitato, che però deve avanzare per gradi, l’uomo non può progredire nella sua vita specifica, sia sul piano spirituale che morale, senza l’aiuto della esperienza collettiva accumulata e conservata dalle generazioni precedenti e di una regolare trasmissione delle conoscenze acquisite. Per raggiungere questa libertà nella quale attua se stesso, e per la quale è fatto, egli ha bisogno di una disciplina e di una tradizione che incideranno notevolmente su di lui e al tempo stesso lo rafforzeranno tanto da renderlo capace di lottare contro di esse.2 Possiamo ora definire in maniera più precisa lo scopo dell’educazione: guidare l’uomo nello sviluppo dinamico durante il quale egli si forma in quanto persona umana, – provvista delle armi della conoscenza, della forza del giudizio, e delle virtù morali – mentre, nello stesso tempo, a lui giunge l’eredità spirituale della nazione e della civiltà alle quali appartiene, e il secolare patrimonio delle generazioni che così può essere conservato. L’aspetto utilitario dell’educazione – il fatto che essa metta il fanciullo in grado di esercitare più tardi un mestiere e di guadagnarsi la vita – non deve certo essere disprezzato [..]. Ma il mezzo migliore per ottenere questo risultato pratico è sviluppare le capacità umane in tutte le loro possibilità.3 L’uomo è nella sua interezza individuale e al tempo stesso persona: è una persona per la spirituale sussistenza della sua anima, ed è un individuo in ragione del principio di diversificazione specifica che è la materia e che rende i membri di una stessa specie differenti gli uni dagli altri. La mia individualità e la mia personalità, così definite, sono due aspetti del mio intero essere sostanziale, ai quali corrispondono due poli differenti di attrazione del mio sviluppo interiore e morale. Io posso svilupparmi nel senso della personalità, cioè nel senso della padronanza e della indipendenza propria dello spirito per il quale sussisto; oppure posso svilupparmi nel senso della individualità, cioè nel senso dell’abbandono a tendenze che sono presenti in me in virtù della materia e della eredità.4 1 Brani tratti da: J. MARITAIN, Per una filosofia dell’educazione, a cura di G. Galeazzi, La Scuola, Brescia 2001. Ivi, pag. 61. 3 Ivi, pag. 72. 4 Ivi, pag. 111. 2 Il contributo di Jacques Maritain alla pedagogia del ‘900 è sicuramente tra i più significativi: egli ha pubblicato diverse opere a carattere educativo, sottolineando come nella sua idea di “ritorno alla persona” sia indispensabile tenere in considerazione anche l’educazione. La sua principale opera pedagogica è “Per una filosofia dell’educazione” del 1959, testo nel quale è contenuta anche “L’educazione al bivio”, pubblicato nel 1943 come testo a sé stante e considerato il punto più alto della riflessione del filosofo francese cui temi dell’educazione. Alla base di questa sua attenzione sta il profondo legame tra educazione e persona, della quale Maritain è stato promotore e difensore già a partire dalla sua opera principale “Umanesimo integrale” del 1936: la persona umana nella sua complessità è fondamento di ogni azione dell’uomo stesso, per cui parlando di educazione non è possibile prescindere dal suo compito principale di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l’uomo forma se stesso ad essere uomo, come emerge dalle prime due citazioni scelte per l’approfondimento. L’idea di un “umanesimo integrale” nasce in Maritain dalla considerazione del sempre maggiore impoverimento dell’antropologia del suo tempo, che ha delineato un’immagine di uomo ridotta ad una sola dimensione, naturale o sociale, a seconda delle mode o dell’andamento alterno delle ricerche in psicologia e sociologia. Denunciando questa tendenza riduzionista propria della società a lui contemporanea, egli propone una prospettiva di tipo “sintetico” che a livello antropologico riconduca ad unità le dimensioni naturale, sociale e spirituale dell’uomo e, a livello politico, coordini tutti i valori etici e politici elaborati dal pensiero democratico e annunciati dal messaggio evangelico, per una società al servizio della persona, nella libertà, nella giustizia e nella tolleranza. Questo tentativo di sintesi culturale richiede un’attenzione particolare all’educazione, che ha il compito di promuovere questa considerazione globale della persona: l’umanesimo integrale coinvolge la totalità delle dimensioni della vita personale (intellettuale, estetica, etica, politica, religiosa, ecc.) e, soprattutto, fa della persona il fondamento e il fine dell’educazione. Per Maritain l’educazione è via imprescindibile in quanto l’essere umano «è preso tra due poli: un polo materiale, che non concerne, in realtà, la persona vera e propria, ma piuttosto l’ombra della personalità o ciò che noi chiamiamo, nello stretto senso della parola, l’individualità; e un polo spirituale, che concerne la personalità vera e propria» (La persona e il bene comune, Morcelliana, Brescia 1983, p.20): con l’educazione è possibile equilibrare questi due poli, facendo in modo che la persona non si perda nella materialità e nella vita istintuale. L’uomo si trova perennemente tra due io, un io che gli viene dato per ereditarietà dalla evoluzione biologica, per cultura dalla evoluzione sociale, per religione dalla provvidenza di Dio, e un io che lui si dà, accettando i determinismi biologici, i condizionamenti psichici, le influenze culturali; diventando sempre più se stesso, passando costantemente dalla potenza all’atto, realizzando la sua personalità. L’uomo deve meritare di essere uomo, nasce come persona “completa”, ma diventa una persona “compiuta” solo quando si realizza come personalità. Maritain introduce nella sua filosofia dell’educazione un processo dinamico tra la persona che si “ha” e la persona che si “è”; ed è costretto ad usare due termini: persona, per indicare il dato di partenza, perché tutti gli uomini hanno una persona, sono un valore, e personalità, per indicare il dato di arrivo del processo educativo, perché non tutti gli uomini realizzano la loro persona. Maritain usa i due termini talvolta come sinonimi, perché sono come le due facce della soggettività, ma esaminando a fondo il suo pensiero ci si accorge che la persona è il dato ontologico per cui ogni uomo è, nella sua autocoscienza e autodeterminazione, un universo a se stesso, mentre la personalità è il dato sociologico della persona che mediante la cultura si è realizzata compiutamente, meritando di essere se stessa. Parallelamente Maritain è costretto a distinguere anche tra individuo, perché ogni essere esiste nella sua individualità specifica, sia come cosa, pianta, animale o uomo, e individualità, perché l’uomo nella sua realtà materiale è un individuo che viene all’essere dal nulla attraverso l’evoluzione biologica che lo fa essere “cosa”, “parte” dell’universo materiale. L’uomo è individuo e persona sia nel corpo che nello spirito per l’unità sostanziale della sua esistenza umana, ma può abbandonarsi all’individualità materiale, disperdendosi nelle molteplici contraddizioni della vita istintuale, o costruirsi nella personalità spirituale, unificando nella soggettività tutte le forze fisiche, psichiche, spirituali che convivono nella sua soggettività di essere creato. Non si tratta di una contrapposizione tra l’anima e il corpo, ma si di una contrapposizione tra l’individualità, cioè l’abbandonarsi alla materia, e la personalità, cioè la realizzazione compiuta di tutto l’uomo nell’unità soggettiva della persona. Per Maritain questo è possibile solo attraverso un’educazione equilibrata, liberale e autenticamente umanistica, perché porta la persona individuale di ciascun uomo a realizzarsi come personalità compiuta nel rispetto delle leggi morali, delle strutture sociali, della vocazione religiosa.