V ciclo
SISS
Indirizzo FIM
Relazione di
Tirocinio
Modulo 1
Specializzando
STEFANO ANTONIETTI
Matr. R04279
Docente Accogliente
Prof Roberto Danzo
Relazione di Tirocinio
Modulo 1
Osservazione del
Piano di Lavoro Annuale del Docente Accogliente
(si veda documento allegato)
La scheda di osservazione è costruita per osservare la struttura del piano di
lavoro previsto dal DA per la classe in questione, e per vedere come inserire
l’attività di tirocinio all’interno del progetto pensato dal DA. La scheda fornisce
qualche indicazione relativamente all’organizzazione del lavoro, a quali sono gli
aspetti ritenuti di principale importanza dal DA, e quali meno.
La scelta successiva sarà quella, poi, di seguire le stesse direttrici o
discostarsene nel corso dell’intervento didattico di tirocinio.
Docente Accogliente:____________Roberto Danzo
Classe di
abilitazione:_________________047A_____________________________
Istituto e classe cui si riferisce: Liceo Scientifico Tron – Schio – Classe ITC
DOMANDA
RISPOSTA
NOTE
Segnare se
presente
a) Organizzazione del documento
1- Mappa concettuale
2- Elenco

X
X
3- Schema
4- Altro (Specificare)
b) Valutazione del livello di partenza
- Test di ingresso
- Esercizi
- Problemi
- Domande teoriche
- Indagine sulla motivazione personale
- Indagine sugli stili cognitivi prevalenti
degli alunni
c) Iniziative di recupero previste
NO






si
- di eventuali debiti formativi
no
X
- di eventuali lacune culturali
si
- Modalità di recupero
si
no

no

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X
X
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Modulo 1
o ripasso in classe
si
o sportello didattico
si
o lavoro di gruppo in classe
si
no
∎
X
no
X

no
X

si
o recupero individuale
no
∎
X
si
o altro.
no
∎

d) Raccolta di informazioni generali sugli alunni
- presenza di ripetenti.
si
- provenienti da un altro indirizzo.
si
- provenienti da un altro istituto.
si
no
X

no
X

no
∎
X
- presenza di alunni certificati (specificare
tipo di disabilità)
- presenza di alunni stranieri (specificare)
si
no
∎
X
si
no
3 rumeni
∎
X
e) Obiettivi generali
-
si
Indicati esplicitamente
no
X
-
Concordano con quelli indicati
o nel POF

Poco abbastanza molto



o nel CdC
Poco abbastanza
o nel dipartimento di materia
Poco abbastanza
∎


molto
X
molto
X

f) Obiettivi didattici
-
si
Indicati esplicitamente
no
X
-

Riguardanti:
o I contenuti
o i metodi
X
o le competenze
∎
o altro
∎
X
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Tutti!
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Modulo 1
g) Organizzazione dei contenuti
- per competenze
- per moduli didattici
- per unità didattiche
- altro (specificare)

X

∎
L’organizzazione è:
- rigida
∎
X
- flessibile
h) Metodologie previste:
- lezione frontale.
X
-
discussione
X
-
lavoro di gruppo
-
uso di laboratorio
lavoro individuale
∎
X
X



- uso di audiovisivi
- uso di altri mezzi
- ricerche
i) Attività integrative:
È prevista la partecipazione a:
- concorsi
- conferenze/convegni (specificare)
- visite guidate/mostre/musei (specificare)
- stages aziendali
- corsi di eccellenza
- corsi di approfondimento
l) Valutazione
- Verifiche scritte: numero per
quadrimestre
Prove strutturate
Prove semistrutturate
Prove aperte
Verifiche orali: numero per quadrimestre
Interrogazione
Domande a tappeto
- Utilizzo di griglie osservative
-






3
∎
X
∎
1/2
X


Dall’osservazione del piano di lavoro emerge l’importanza che è data alla
geometria euclidea e allo sviluppo della medesima in laboratorio, attraverso il
software Cabri Geometre, in dotazione alla scuola e molto utilizzato come
metodologia di insegnamento innovativa e dal notevole valore didattico
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Modulo 1
Scheda di osservazione –tirocinio diretto
La scheda, estratta del lavoro di gruppo in fase di tirocinio indiretto, si pone
come uno strumento utile a rilevare il rapporto degli studenti con il proprio
ambiente di apprendimento, inteso in senso lato: l’aula, i compagni, il docente,
e l’atteggiamento del docente nei confronti della classe. Tali sono infatti gli
indicatori previsti.
Una situazione di benessere a scuola può prevedere, a mio avviso, un clima
rilassato tra gli studenti e un rapporto di collaborazione con il docente.
Docente Accogliente:_________________Roberto Danzo
Classe di osservazione: I TC
Data e ora di osservazione:
Materia di insegnamento:______Matematica- lezione di introduzione alla
geometria euclidea
La Classe:
Disposizione dei
banchi:
Fissa
Cambia quando entra l’insegnante
Ordinata
Caotica
Libera
Stato della classe:
Ordinata
Pulita
Decorata con arredi personalizzati
Gli alunni:
Tra di loro:
Disponibili all’aiuto reciproco
Tolleranti delle differenze
Intervengono in difesa altrui
Si disturbano a vicenda
Dimostrano scarso rispetto reciproco
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Nei confronti del
docente:
Quando entra si alzano e salutano
rispettosi
Quando entra il docente deve richiamare
l’ordine
Durante la lezione:
-
-
Seguono attenti (prendono appunti
se richiesto)
Intervengono a proposito
Chiedono
approfondimenti/correzioni/spiegazi
oni
Si distraggono/ Danno segni di
insofferenza
Rispettano le consegne
Alla fine dell’ora:
-
Si alzano di fretta/prima del suono
della campanella
Segnano i compiti
L’insegnante:
Disponibilità all’ascolto
fa cenni di assenso
chiede opinioni
Accoglie interventi
risponde agli interventi
ignora gli interventi
Incoraggiamento
loda i risultati positivi
trova aspetti positivi anche in prestazioni
negative
incoraggia richieste di chiarimenti
utilizza sarcasmo e ironia
critica risultati negativi
Monitoraggio
interrompe la lezione per richiamare
si accorge, ma tralascia piccole infrazioni
utilizza richiami non verbali
ricorda le regole prestabilite
contratta le regole
Valorizzazione
dell’autoapprendimento propone approfondimenti
pone di fronte a dissonanza cognitiva
Utilizza lavori di gruppo
coinvolge gli alunni nella spiegazione
suggerisce l’utilizzo di strategie di studio
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Modulo 1
Stile di insegnamento :
Stile di
insegnamento
ESPOSITIVO
Lezione frontale
PROBLEMATICO
Lezione riflessiva
Posizione
Quasi sempre dietro la
cattedra o alla lavagna
Gira spesso fra gli alunni
Controllo
Assume ruolo di
regolatore-giudice
Stimola e guida la
conversazione
Facilitazione
Si accerta dei prerequisiti
Parte dalle conoscenze ed
esperienze degli alunni
Sviluppo del
contenuto
Mostra come procedere e
fornisce chiarimenti
Aiuta a generalizzare le
conoscenze ingenue
Coinvolgimento
Si accerta che tutti
abbiano capito e invita a
porre domande
Fa partecipare tutti e accoglie il
contributo di ciascuno
Comunicazione
Usa linguaggio chiaro per
tutti e velocità di
spiegazione adeguata
Usa diversi canali di
comunicazione
Ritorno
Ripete con parole diverse
Riprende e riformula gli
interventi degli alunni
Materiale
Mette a disposizione
materiale
Indirizza verso gli strumenti
necessari
Osservazioni:
Il docente stimola all’autonomia, cercando di far ricordare anche esercizi o
teoremi fatti in precedenza.
Inoltre dà l’idea di una matematica ancora “aperta”: ci sono dubbi, problemi
non risolti, e possibilità, non tutto è fissato (questo concorda con quanto
indicato negli obbiettivi del piano annuale, come stimolo alla curiosità nei
confronti dei problemi matematici proposti).
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Modulo 1
Progettazione didattica
Titolo del modulo:
Primi elementi di congruenza
(metodo: geometria con cabri)
1. Tipologia del modulo:
Laboratorio di matematica
2. Contestualizzazione del modulo:

Classe: Prima

Numero di studenti: 29
3. Motivazioni / finalità:
Abituare gli studenti al rigore espositivo, potenziare il pensiero logico, la
capacità di sostenere con solide argomentazioni le proprie scelte. Aumentare la
consapevolezza di sé come studenti di matematica. Stimolare la curiosità degli
studenti ed il loro interesse verso ambiti scientifici non esplorati nello svolgersi
del curricolo scolastico.
4. Competenze da promuovere:
Intuizione spaziale nel piano, individuazione di proprietà invarianti per
trasformazioni semplici
5. Prerequisiti:
Nozione di punto, retta, figura geometrica.
6. Tempi e collocazione temporale:
10 ore circa (compresa la fase di verifica), mesi di ottobre - novembre
7. Segmenti / unità didattiche:
Segmento unico
8. Metodologie:
Laboratorio di Matematica: Software Cabrì
9. Materiali di supporto:
Libro di testo: Geometria con cabrì. Schede fornite agli alunni
10. Modalità di verifica:
Verifica pratica.
11.
Modalità di valutazione:
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Correttezza dell’esecuzione, correttezza e completezza della descrizione della
costruzione, correttezza e coerenza della dimostrazione.
COSA HO FATTO IO?
Numero di ore
certificate da
Fasi e tempi previsti
DA
Progettazione con il docente
SVT
2
Studio e stesura delle schede
6
Osservazione della classe
0
Interazione con la classe:spiegazione ed esercitazione
10
Preparazione della verifica
1
Correzione dei compiti
2
Consegna e correzione alla classe
2
Verifica conclusiva con il DA
2
Relazione finale
15
Totali
17
23
40
Presentazione del modulo
In questo modulo di laboratorio di matematica si è fatto uso del Cabrì
geometre, alternando le lezioni di laboratorio e le lezioni teoriche in classe
dove si dimostravano le proprietà scoperte attraverso il software.
La scelta è stata motivata dalla volontà di sperimentare il metodo e valutarne
l’efficacia didattica, oltre che motivazionale, e per cercare, in modo nuovo, di
aiutare gli studenti a comprendere i significato e la necessità del dimostrare.
Gli obiettivi didattici principali sono l’apprendimento dei criteri di congruenza,
di alcune proprietà dei triangoli e delle operazioni con riga e compasso.
Gli obiettivi formativi sono molteplici: innanzi tutto portare gli studenti alla
scoperta che si può fare matematica “in un altro modo”, in modo cioè
costruttivo, dove i ragazzi siano stimolati a costruire loro stessi le proprietà e
poi riutilizzarle in altri problemi.
Infine la necessaria distinzione che viene fatta fra la fase di costruzione, prima,
e quella di dimostrazione, poi, può essere utile a far meglio comprendere
differenze e interdipendenze tra le due.
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Modulo 1
L’attività viene svolta come un ciclo di lezioni in cui la lezione frontale, di
spiegazione, è accompagnata dall’esecuzione “in parallelo” delle medesime
costruzioni da parte degli studenti. Dopo una fase introduttiva, che serve per
dare le definizioni “base”, i nostri punti di partenza, si procede per scoperta: la
lezione è non più frontale ma interattiva, e gli studenti sono invitati a
rispondere alle domande “cosa succede se...? e perché?”.
Da questa
interazione, e da una eventuale successiva integrazione da parte del docente,
nasce la vera e propria spiegazione dei contenuti principali del modulo.
La fase di risoluzione di problemi, poi, è articolata in tre momenti: c’è la
costruzione vera e propria, c’è in seguito la descrizione di tale esecuzione (”in
modo da rendere una persona capace di ripetere esattamente la vostra
costruzione”), ed infine c’è la dimostrazione: qui si chiede di provare che il
procedimento presentato risolve esattamente quanto richiesto. Questa fase di
argomentazione è la più impegnativa, in quanto richiede di integrare un
metodo nuovo con conoscenze prerequisite, ad esempio sul metodo ipotetico –
deduttivo.
La costruzione di una verifica di fine modulo avrebbe potuto completare il
modulo. E’ stato scelto, però, di percorrere una strada meno battuta ma forse
più significativa. Per valutare il raggiungimento degli esiti previsti si è
semplicemente fatto riferimento ai "prodotti" dei ragazzi realizzati durante lo
svolgimento delle attività in laboratorio, valorizzando così anche altre
competenze che hanno, per esempio, consentito al singolo alunno di
organizzare e gestire il proprio lavoro con Cabrì, e di utilizzare il patrimonio di
conoscenze e abilità già in suo possesso, nello svolgimento delle attività
proposte.
Aver raccolto tutti i materiali prodotti da un ragazzo in un file ha consentito di
avere precise indicazioni sul percorso che l'alunno ha compiuto ed,
eventualmente intervenire in maniera mirata.
Inoltre, una prassi del genere favorisce un impatto più costruttivo, da parte dell'allievo,
con le valutazioni che andrebbero a valorizzare il suo operato e le sue attitudini.
Infine è stato chiesto ad ogni alunno di scegliere una particolare costruzione e
provare a dimostrarla con gli strumenti in possesso.
Un’attività che è piaciuta molto ai ragazzi è stata una scheda/riassunto sui
punti notevoli del triangolo che ha permesso di organizzare le conoscenze dei
ragazzi sull’argomento finalmente in maniera schematica, precisa ed
approfondita.
L’obiettivo era: scoprire la “Retta di Eulero”
I prerequisiti erano:
- Sapere costruire il punto medio di un segmento
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Modulo 1
- Sapere costruire l’asse di un segmento
- Sapere costruire la bisettrice di un angolo
- Sapere costruire le altezze di un triangolo
In classe avevamo dimostrato l’esistenza dei punti notevoli del triangolo.
La scheda è stata utilizzata sia, in modo implicito, come attività di verifica
dell’esistenza dei punti notevoli del triangolo (dimostrata in classe), sia come
strumento di scoperta di una proprietà dei triangoli, cioè che 3 dei punti
notevoli risultano essere sempre allineati.
Si è mostrata una difficoltà nel disegno della circonferenza inscritta.:
E’ risultato difficile ai ragazzi fare in modo che la circonferenza inscritta risulti
tangente ai 3 lati del triangolo. Molti sono riusciti a disegnare una
circonferenza che “sembra” inscritta, ma quando si muove qualche vertice ci si
è accorti che la tangenza non era assicurata.
Ad alcuni gruppi è stato dato il suggerimento di tracciare la perpendicolare ad
un lato qualsiasi passante per l’incentro e solo dopo aver fatto questo,
disegnare la circonferenza di centro l’incentro e passante per l’intersezione
della perpendicolare appena tracciata con il lato del triangolo.
C’è da dire che alcuni (pochi) ragazzi non riusciti ad escogitare
autonomamente qualche trucco per ottenere sempre la tangenza.
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Modulo 1
La scheda proposta:
Passo 1)
Costruire un triangolo ABC
Costruire
l’asse b di CA
l’asse c di AB
IL CIRCOCENTRO
l’asse a di BC
I tre assi a,b,c si incontrano in un punto?
Se sì, chiamare il punto K (è il CIRCOCENTRO), se no, provare a rifare la
costruzione.
Muovere i punti A,B,C e rispondere alle seguenti domane:
-
Se il triangolo è rettangolo in A, dove si trova K?
Se il triangolo è ottusangolo?
Se il triangolo è rettangolo?
Costruire la circonferenza con centro in K e passante per uno dei vertici del
triangolo
-
Cosa puoi notare?
Come è il punto K rispetto ai vertici del triangolo?
Passo 2)
L’INCENTRO
Cancellare la costruzione sul triangolo e mantenere solo il punto K (etichettato)
Costruire la bisettrice in A
la bisettrice in B
la bisettrice in C
Le tre bisettrici si incontrano in un punto?
Se sì, chiamare il punto I (è l’INCENTRO), se no, rifare la costruzione che è
sbagliata.
Muovere i punti A,B,C
- Come si posiziona I?
- E’ possibile farlo uscire dal triangolo?
Costruire la circonferenza con centro in I e tangente ad uno dei lati del
triangolo
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Modulo 1
- Cosa noti?
- Come è il punto I rispetto ai lati del triangolo
Passo 3)
L’ORTOCENTRO
Cancellare la costruzione sul triangolo e mantenere solo i punto K ed I
(etichettati)
Costruire la perpendicolare ad AB passante per C (altezza relativa ad AB)
Costruire la perpendicolare a BC passante per A (altezza relativa a BC)
Costruire la perpendicolare ad AC passante per B (altezza relativa ad AC)
Le tre altezze si incontrano in un punto?
Se sì, chiamare il punto O (è l’ORTOCENTRO), se no, rifare la costruzione.
Muovere i punti A,B,C
- Come si posiziona O?
- E’ possibile farlo uscire dal triangolo?
Passo 4)
IL BARICENTRO
Cancellare la costruzione sul triangolo e mantenere solo i punto O, K ed I
(etichettati)
Costruire :
il segmento passante per il punto medio del lato AB e il punto C
il segmento passante per il punto medio del lato AC e il punto B
il segmento passante per il punto medio del lato CB e il punto A
Sono le tre mediane del triangolo
Le tre mediane si incontrano in un punto?
Se sì, chiamare il punto G (è il BARICENTRO), se no, rifare la costruzione.
Muovere i punti A,B,C
- Come si posiziona G?
- E’ possibile farlo uscire dal triangolo?
Passo 5)
LA RETTA DI EULERO
Muovendo i vertici del triangolo noti che tre punti sono sempre allineati?
Costruisci la retta che passa per due di essi e verificalo!
Quali sono questi tre punti?
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Modulo 1
La retta che hai costruito è la Retta di Eulero e non sono in molti a conoscerla… tu sei uno
di essi!!
Riflessione finale
L’esperienza si è rivelata positiva per tutti i soggetti coinvolti: i ragazzi erano
molto presi dall’attività, hanno svolto quanto loro richiesto, oltre ad essere in
laboratorio molto partecipi ed interessati, intervenendo a proposito e
richiedendo chiarimenti, ovviamente con notevoli differenze personali.
Questo metodo è particolarmente indicato per agire sulla motivazione degli
studenti: infatti, coinvolgendo nel processo cognitivo fattori sia mentali che
“fisici”, aiuta in particolare quegli studenti che hanno difficoltà di astrazione a
vedere quello che stanno facendo. In seguito, però, si rende necessaria la
formalizzazione, e quindi l’astrazione dal concreto, delle proprietà geometriche
studiate, proprietà che magari possono risultare più chiare dopo l’esecuzione
manuale della costruzione.
Per quanto riguarda gli obiettivi più specificatamente legati ai contenuti, la
classe ha evidenziato in generale una buona intuizione durante la fase di
spiegazione: quando le proprietà e le definizioni erano esposte in forma
problematica, e gli studenti hanno risposto collegialmente bene.
L’esperienza è stata significativa per me, sia per la fase di osservazione di
alcune dinamiche nella classe durante i lavori di gruppo (1 personal computer
ogni 2/3 studenti), sia nella fase di lezione frontale.
Avendo qualche esperienza di insegnamento alle scuole medie ho optato per
utilizzare qualche collegamento alla geometria svolta dai ragazzi nei tre anni
precedenti al liceo.
Nella strutturazione di un modulo, in generale, si deve costruire un sapere da
insegnare a partire dalle preconoscenze degli alunni.
La scelta di una organizzazione modulare nasce infatti dalla necessità di una
programmazione scolastica che diventa più facilmente gestibile e controllabile
nel momento in cui tutte le fasi del lavoro sono dettagliatamente predisposte e
scandite in tappe.
Alla luce di questo, ho notato che nel bienno delle superiori si introduce la
geometria giustamente in modo assiomatico deduttivo, ma senza dare alcun
peso alle conoscenze in possesso dei ragazzi acquisite nella scuola media ove
si da molta cura alla precisione nell'uso dei teoremi più semplici della
geometria euclidea.
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