CrittogameCHE COSA SONO? Come si diffondono? ESEMPI DI
CRITTOGAMELe crittogame si possono genericamente considerare "Piante inferiori" in
quanto non sviluppano mai gli
organi particolari che sono il fiore ed il frutto, i quali invece caratterizzano le "Piante superiori" (Fanerogame o Spermatofite). Al di
là di questo carattere generale, le crittogame sono molto varie in quanto alcune non possiedono organi nè tessuti differenziati, sono
cioè Tallofite, mentre altri gruppi come le felci sono più evoluti e cominciano a presentare tessuti ed organi simili a quelli delle
Piante superiori (tessuti vascolari, radici, foglie, etc.).
INSETTIcome si diffondono? Gli insetti rappresentano all'incirca l'80% dell'intero regno animale; se ne conoscono
più di un milione di specie ed il numero è destinato ad incrementare di giorno in giorno col procedere della ricerca entomologica. E'
però vero che spesso utilizziamo il termine "insetto" in modo improprio riferendolo anche ad animali che in effetti non lo sono.
NEMATODI I nematodi sono piccoli organismi vermiformi (0,4 -1 mm), che vivono nel terreno a spese di larve di insetti. Le
specie più importanti appartengono ai generi Steinernema ed Heterorhabditis che penetrano le loro vittime attraverso le aperture del
corpo od anche attivamente attraverso l'esoscheletro. Una volta dentro l'ospite, il nematode rilascia dei microrganismi simbionti che
moltiplicandosi provocano la morte dell'insetto in 24-72 ore. Gli insetti uccisi diventano giallo-marroni, o rossastri a seconda della
specie. L'attività dei microrganismi trasforma l'interno dell'insetto in un substrato ideale per la riproduzione del nematode il quale
compie uno o due cicli riproduttivi, sino a produrre altre migliaia di larve infettive che abbandonano il cadavere ormai putrefatto
dell'insetto, in cerca di nuovi ospiti. Le larve infettive dei nematodi si disperdono sia in orizzontale che in verticale, e sia attivamente
che passivamente. La diffusione attiva richiede la presenza di un film liquido ed è limitata ad alcuni centimetri mentre quella passiva,
ad opera di pioggia, vento, parti di suolo o insetti, può essere molto maggiore. La durata della sopravvivenza nel suolo in assenza di
ospiti dipende anche dalla temperatura, dall'umidità, dall'azione dei nemici naturali e dal tipo di suolo. I nematodi oltre ad essere
molto efficaci nel controllo di diverse importanti specie di insetti dannosi alle colture, sono del tutto innocui per le specie non target
ed per gli animali superiori, costituendo così un importante gruppo di agenti di controllo biologico, molto utili, versatili ed in grande
sviluppo applicativo. La loro applicazione è semplice e si effettua previa dispersione in acqua, che viene poi distribuita al suolo con
attrezzature convenzionali nei pressi della piante
ACARI 
Gli Acari sono degli artropodi (dal greco "artros = articolazione" e "pos = piedi", animali invertebrati col corpo
protetto da un dermoscheletro di natura chitinosa, diviso in segmenti e con appendici articolate) di piccolissime dimensioni (da pochi
micron a qualche millimetro), forniti di quattro paia di zampe allo stato adulto. Appartengono alla classe degli "Aracnidi" e pertanto
non sono degli insetti (che al contrario appartengono alla classe degli "Insetti" e sono provvisti di soli tre paia di zampe allo stato
adulto), come erroneamente si pensa. Molte specie di Acari sono parassiti di animali (come ad esempio l'Acaro della scabbia) e di
vegetali, che pungono con le appendici boccali, dette CHELICERI che unendosi e allungandosi formano un vero e proprio stiletto,
svuotando poi le cellule del loro contenuto.
VIRUSCorpuscoli microscopici in grado di trasmettere alle piante malattie (virosi) molto pericolose. Le loro infezioni vengono
propagate attraverso afidi, nematodi o ferite causate nel corso delle lavorazioni. Le malattie da virus si manifestano con
caratteristiche aree scolorite, note con il nomi di mosaici, ma anche con altre sintomatologie, con avvezzimenti, apici ricurvi ecc. La
difesa si basa soprattutto sulla soppressione dei parassiti vettori ( in particolare afidi e nematodi) e sulla prevenzione: utilizzo di
attrezzi da lavoro puliti e impiego di piantine e sementi esenti o resistenti ai loro attacchi. Per evitare la diffusione delle incurabili
virosi, le piante colpite dovrebbero essere estirpate e distrutte.
LOTTA AI PARASSITI DELLE PIANTE
 Quali sono i principali parassiti delle piante?
I principali parassiti sono: -ACARI
- AFIDI
- ANGUILLULE O NEMATODI
- CIMICI
- COCCINIGLIE
- CRIOCERE
- LIMACCE E LUMACHE ecc..
 Quali sono i principali sistemi di controllo dei parassiti?
1. lotta chimica: La
lotta con mezzi chimici consiste nell'utilizzo di principi attivi, inorganici oppure
organici, naturali o di sintesi, per prevenire e combattere le malattie ed i parassiti delle piante; tali prodotti
prendono il nome di prodotti fitosanitari o Fitofarmaci, denominati anche antiparassitari o pesticidi. Il concetto
di antiparassitario, ulteriormente modificato nel 1988, viene così interpretato: sono considerati pesticidi i
preparati pronti all'impiego nella forma in cui sono forniti all'utilizzatore, destinati ai seguenti scopi:
1) distruggere gli organismi nocivi alle piante ed ai prodotti vegetali o prevenirne l'azione.
2) favorire o regolare la produzione vegetale, quando non si tratti di concimi o di altre sostanze destinate al miglioramento del terreno.
3) conservare i prodotti vegetali, compresi quelli che servono a proteggere il legno, quando non esistono particolari disposizioni in materia di
conservanti, eccettuati i prodotti per i rivestimenti che non contengano nessuna sostanza conservante che penetri nel prodotto vegetale.
4) distruggere le piante indesiderate.
5) distruggere talune parti di piante o impedirne uno sviluppo indesiderato.
6) rendere inoffensivi e distruggere gli organismi nocivi diversi da quelli che attaccano le piante, nonchè gli organismi importuni, od
impedirne l'azione.
2. lotta biologica: La lotta biologica è l'elemento chiave di ogni strategia innovativa di difesa delle colture,
che rispetti l'ambiente. I suoi vantaggi fondamentali sono:
controllo efficace delle specie dannose
controllo di specie resistenti ai pesticidi
massima riduzione nell'uso dei pesticidi
nessun impatto sull'entomofauna utile selvatica
stabilizzazione dell'agroecosistema
nessun effetto fitotossico sulle colture
nessun tempo di carenza
ambienti di coltivazione sani
produzioni agricole pulite
3. lotta integrata: La lotta integrata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione
dell'uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti. Tra i principali, si ricordano:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
l'uso di fitofarmaci poco o per niente tossici per l'uomo e per gli insetti utili;
la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale (uso di diffusori di feromoni);
fitofarmaci selettivi (che eleminano solo alcuni insetti);
fitofarmaci che possono essere facilmente denaturati dall'azione biochimica del terreno e dall'aria;
la lotta agli insetti dannosi tramite le tecniche di autocidio, come la tecnica dell'insetto sterile (SIT);
la previsione del verificarsi delle condizioni utili allo sviluppo dei parassiti, in modo da irrorare con fitofarmaci specifici
solo in caso di effettivo pericolo di infezione e non ad intervalli fissi a scopo preventivo.
7. la lotta agli insetti dannosi tramite l’inserimento di altri che siano loro predatori naturali e che non siano dannosi alle
coltivazioni (lotta biologica);
8. l’uso di varietà colturali maggiormente resistenti;
9. l’uso della rotazione colturale;
10. particolare attenzione ed eliminazione di piante infette
 Che cosa sono i “feromoni” e come vengono impiegati?
Feromone  (dal greco antico φέρω phero "portare" e ὁρμή orme "eccitamento") è il nome dato a sostanze chimiche,
segnali attivi a basse concentrazioni, prodotte ed escrete in particolar modo da insetti, che sono in grado di suscitare delle
reazioni specifiche di tipo fisiologico e/o comportamentale in altri individui della stessa specie che vengono a contatto con
esse.
La produzione dei feromoni ha un costo energetico molto basso ed è il primo sistema usato da organismi viventi per
comunicare tra di loro, come il senso chimico è stato il primo da loro usato per percepire il mondo esterno. Lo scopo della
produzione di feromoni è di fare pervenire un messaggio a lunga distanza dove i segnali visivi o auditivi non sono
sufficienti, o per rinforzarli.
Sono tre le funzioni che i feromoni prodotti possono avere verso i loro destinatari, anche se a volte un feromone ha più di
un effetto. La prima è la funzione di identificazione, la seconda di allarme e la terza sessuale:
1.
2.
3.
I feromoni “firme olfattive” sono l’odore che permette alla madre bufala di riconoscere il suo piccolo in mezzo a migliaia di
altri, ma anche alla madre umana di riconoscere dopo solo tre ore l’odore del suo bambino su una camicia in mezzo ad dieci
portate da altri neonati. Nello stesso modo le formiche, le api o le termiti si riconoscono grazie alla “firma olfattiva” che rivela
la loro appartenenza ad una specifica famiglia sullo stesso territorio. Gli animali territoriali come i felini, i cani o i castori li
disperdono sul proprio territorio per rivendicarne il possesso.
I feromoni di allarme sono prodotti e diffusi nell’aria spesso insieme a segnali visivi ed acustici in caso di pericolo o di ferita.
Questi feromoni non avendo una funzione di identificazione individuale sono molto semplici di struttura. In effetti diverse
specie producono lo stesso identico feromone di allarme e spesso diverse specie sullo stesso territorio hanno imparato a
riconoscere il segnale di altri animali in modo di incrementare la loro possibilità di sopravvivenza.
I feromoni sessuali hanno la funzione di favorire la riproduzione, spesso permettendo di sincronizzare la fecondazione con
l’ovulazione. E’ così per molti organismi marini, crostacei o pesci ma anche per i mammiferi. Al momento dell’ovulazione la
femmina produce un feromone che scatena nel maschio la produzione di sperma o il comportamento sessuale. Per molti
mammiferi, se non per tutti, cavalli, ovini, cani e tanti altri, il segnale olfattivo della femmina è quello che scatena la passione
del maschio.
Dumitras Veronica/Lefter Anamaria 3^F