IL MERCATO DEI BENI E LE SUE REGOLE ( sintesi) 1. NOZIONE Il mercato è l’insieme delle contrattazioni tra compratori e venditori, indipendentemente dal luogo in cui si svolgono: in altre parole l’insieme della domanda e dell’offerta di un dato bene o servizio. Qualsiasi scambio, tanto che si tratti di baratto, quanto di compravendita, presuppone l’incontro e la contrattazione tra due operatori economici: produttori e consumatori. Il luogo in cui avviene tale scambio è il mercato. Prendendo in considerazione l’oggetto scambiato possiamo distinguere : Il mercato delle merci o dei beni, in cui si incontrano la domanda e l’offerta di tutti i beni materiali e servizi destinati al consumo o ad essere utilizzati in un altro processo produttivo; Il mercato del lavoro, in cui si incontrano la domanda e l’offerta del lavoro; Il mercato della moneta, in cui si incontra la domanda e l’offerta del denaro. Prendendo in considerazione l’ambito territoriale in cui avvengono le contrattazioni possiamo distinguere: Il mercato regionale; Il mercato nazionale; Il mercato internazionale. Prendendo in considerazione la quantità di beni contrattati possiamo distinguere: il mercato all’ingrosso; il mercato al dettaglio. 2. GLI ELEMENTI DEL MERCATO DEI BENI Gli elementi distintivi del mercato dei beni sono: i venditori, che possono essere produttori e commercianti; i compratori che possono essere i consumatori ( per i beni di consumo) o altri produttori ( per le materie prime e gli impianti); i beni oggetto di scambio, cioè le merci; il prezzo, cioè la quantità di moneta che occorre dare in cambio del bene che si acquista: in altre parole, il valore del bene espresso in denaro. Le decisioni dei consumatori determinano la quantità di beni richiesta (la domanda) e influenzano i produttori nella determinazione della quantità di beni da produrre (l’offerta). 3. LA DOMANDA DI BENI E DI SERVIZI Per analizzare la domanda occorre in primo luogo considerare il comportamento dei consumatori. Possiamo infatti affermare che: la domanda individuale di un bene o di un servizio è la quantità di quel bene o di quel servizio che un consumatore è disposto ad acquistare a un certo prezzo, in un determinato momento; la domanda collettiva è data dall’insieme di domande individuali. 1 Diversi sono i fattori che influenzano la domanda, alcuni oggettivi, altri soggettivi. Tra i fattori oggettivi vi rientrano: 1. il prezzo del bene: le scelte dei consumatori sono influenzate dalle variazioni di prezzo del bene richiesto. In particolare, è facile osservare che in caso di aumento del prezzo di un bene la sua domanda diminuisce, se invece il prezzo diminuisce, la domanda aumenta. La domanda di un bene varia in ragione inversa del suo prezzo: tale affermazione viene definita dagli economisti legge della domanda 2. il reddito dei consumatori: anche il reddito individuale incide sulla domanda, se esso aumenta maggiore sarà la disponibilità del consumatore ad acquistare beni e servizi e viceversa. La domanda dei beni varia in ragione diretta al variare del reddito dei consumatori; 3. il prezzo degli altri beni: anche il prezzo di altri beni può influenzare la domanda di un determinato prodotto. Più precisamente la domanda di un bene succedaneo varia in ragione diretta del variare del prezzo del bene principale, mentre la domanda di un bene varia in ragione inversa del variare del prezzo di un suo complementare. Tra i fattori soggettivi che influenzano la domanda troviamo: 1. i gusti dei consumatori; 2. pubblicità; 3. la moda ecc. 4. L’ELASTICITÀ DELLA DOMANDA L’andamento della domanda rispetto al prezzo, però, non sé sempre uguale. Alcuni beni, infatti, vengono acquistati nella medesima quantità o in quantità lievemente minore, anche in caso di variazioni di prezzo. Si parla in questo caso di beni a domanda rigida, sono beni a domanda rigida quelli che soddisfano i bisogni di prima necessità, ma anche taluni beni di lusso. Se, al contrario, varia il prezzo dei beni che soddisfano bisogni secondari, è probabile che anche una piccola variazione avrà un effetto rilevante sulla loro domanda. Si parla in questo caso di beni a domanda elastica. L’intensità con cui varia la domanda al variare del prezzo costituisce l’elasticità della domanda. Essa si calcola facendo il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo. La domanda può essere: 4. rigida: se non subisce variazioni significative al variare del prezzo; 5. elastica: se la variazione percentuale della quantità domandata è superiore a quella del prezzo. 5. LA RELAZIONE DIRETTA TRA IL PREZZO E LA DOMANDA Se la domanda è funzione inversa del prezzo, viceversa, il prezzo è funzione diretta della domanda: infatti, se la domanda di un bene o di un servizio tende ad aumentare, i venditori, verificando che i compratori sono interessati a quel prodotto, aumenteranno il prezzo; al contrario, una diminuzione della domanda di un bene spinge i venditori ad abbassare il prezzo del prodotto per invogliare i consumatori ad acquistarlo. 2 6. L’OFFERTA DI BENI E SERVIZI L’offerta di beni e di servizi dipende dalle imprese che producono beni e servizi da immettere sul mercato allo scopo di venderli. Analizzare l'offerta significa indagare sul comportamento dei produttori. In generale è possibile affermare che: L'offerta individuale di un bene o di un servizio è la quantità di quel bene o di quel servizio che i produttori sono disposti a vendere a un certo prezzo, in un determinato momento. L’offerta collettiva è l’insieme delle offerte individuali. Diversi sono i fattori che possono influenzare l'offerta di un bene o di un servizio: 1. il prezzo del bene: generalmente gli imprenditori sono portati a produrre e a vendere una maggiore quantità di beni se il prezzo è alto, mentre se è basso la quantità prodotta e offerta sarà minore. Da questo comportamento è possibile ricavare che la quantità offerta di un bene varia in ragione diretta del variare del prezzo. Questa affermazione è nota come legge dell'offerta. 2. il prezzo dei fattori produttivi: i fattori produttivi rappresentano gli input che i produttori utilizzano per realizzare il prodotto finito. Se in un dato momento aumentano i prezzi di un qualsiasi fattore produttivo (il costo del lavoro, le materie prime ecc.), cresceranno i costi di produzione. Se il prezzo finale di vendita non muta, il produttore realizzerà minori ricavi e profitti; di conseguenza, produrrà di meno e ridurrà l'offerta. Al contrario, una diminuzione del costo di produzione spingerà l'imprenditore, a parità di prezzo di vendita, ad aumentare la produzione e, quindi, l'offerta. 3. il prezzo degli altri beni: se l'imprenditore ha la possibilità di produrre beni di diversa natura, sarà indotto a produrre quelli che hanno i prezzi di mercato più elevati e a diminuire la produzione, e quindi l'offerta, del bene il cui prezzo è più basso. 7. LA RELAZIONE INVERSA TRA IL PREZZO E L’OFFERTA Se l’offerta è funzione diretta del prezzo, viceversa, il prezzo è funzione inversa dell’offerta: infatti, se l’offerta di un bene o di un servizio tende ad aumentare, i venditori, pur di vendere il loro prodotto, diminuiranno il prezzo; al contrario, una diminuzione dell’offerta di un bene spingerà i venditori a venderlo ad un prezzo più alto. 8. IL PREZZO DL EQUILIBRIO La domanda e l’offerta rappresentano sul mercato due forze in qualche modo opposte, visto che si comportano in modo diverso rispetto alle variazioni del prezzo. Ebbene, se la funzione del mercato è quella di fare incontrare acquirenti e offerenti e di coordinare le loro scelte, è da questo incontro, cioè dall’incontro tra la domanda e l’offerta che si determina il prezzo a cui il bene viene scambiato. In altre parole, quando a un determinato prezzo i consumatori sono disposti ad acquistare la stessa quantità che le imprese sono disposte a vendere, il mercato è in equilibrio. II prezzo di equilibrio è, quindi, il prezzo in corrispondenza del quale la quantità domandata e la quantità offerta si eguagliano. 3 9. LE DIVERSE FORME DL MERCATO Il mercato può assumere diverse forme, in relazione alle differenti condizioni in cui i compratori si trovano ad agire. Finora, infatti, abbiamo parlato di un "mercato" genericamente composto da venditori e compratori, tuttavia i mercati non sono tutti uguali. Gli economisti hanno ipotizzando almeno quattro grandi tipologie di mercato, Due concorrenziali: la libera concorrenza o concorrenza perfetta e la concorrenza imperfetta o concorrenza monopolistica; Due non concorrenziali: il monopolio e l'oligopolio. Vediamone insieme le caratteristiche principali. A) LA CONCORRENZA PERFETTA O LIBERA CONCORRENZA Il mercato di concorrenza perfetta esiste quando sono contemporaneamente presenti le seguenti condizioni: La polverizzazione del mercato, nel senso che esistono numerosissimi venditori e compratori, nessuno dei quali in grado di influire singolarmente sul prezzo che, invece, ha origine sul mercato, dall’incontro della domanda e dell’offerta collettive; La dimensione medio-piccola delle imprese; L’omogeneità del prodotto, cioè il prodotto offerto dalle varie imprese è perfettamente identico, risulta pertanto indifferente per gli acquirenti acquistare da una o da un’altra impresa; La trasparenza del mercato, in qualunque momento, consumatori e produttori sono in grado di conoscere, ogni genere di informazione relativa al mercato, in modo particolare con riferimento ai prezzi che si formano sullo stesso; L’identità di prezzo delle merco offerte; L’assenza di barriere all’ingresso: produttori e consumatori sono liberi di entrare e uscire dal mercato, di vendere o acquistare la quantità che desiderano senza alcuna limitazione poiché non esistono barriere d'ingresso. B) LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA La concorrenza imperfetta o concorrenza monopolistica è una forma di mercato molto diffusa nella realtà odierna, caratterizzata dalla presenza di molti acquirenti e molti offerenti e i prodotti sono differenziati tra loro e offerti a prezzi diversi. Questa forma di mercato presenta elementi sia monopolistici sia concorrenziali. Monopolistici perché l’impresa offre un bene unico, non riproducibile dalle altre imprese dello stesso settore con quelle determinate caratteristiche; concorrenziali perché una impresa si trova in concorrenza con le altre che producono beni più o meno simili e quindi sostituibili. In questa forma di mercato i prodotti offerti dalle singole imprese sono simili tra loro per tipologia, ma diversi per qualità, per modalità di confezione, per semplice induzione psicologica dovuta alla pubblicità. Giocando sulle differenze, reali o meno che siano, le imprese riescono a praticare prezzi diversi: i prezzi variano cioè da impresa a impresa e ci saranno tanti prezzi quante sono le specie di prodotti. 4 C) II MONOPOLIO II monopolio è una forma di mercato in cui l'offerta di un bene o di un servizio è concentrata nelle mani di un solo offerente, mentre molti sono i compratori. Nel mercato di monopolio, quindi, sono presenti le seguenti condizioni: Offerta concentrata nelle mani di un solo offerente; Domanda frazionata tra numerosi acquirenti; Prodotto unico; Prezzo unico stabilito dal monopolista. Il monopolista, dunque, non avendo altri concorrenti, ha una grande libertà di manovra, domina il mercato, cercando di ottenere il massimo profitto. Il monopolista, tuttavia, non è in grado di stabilire contemporaneamente il prezzo e la quantità da vendere, ma solo uno dei due elementi; poiché non è facile intervenire sul volume della quantità domandata, in genere agirà sul prezzo in maniera da poter ottenere il massimo profitto. D) L'OLIGOPOLIO L'oligopolio è la forma di mercato in cui l’offerta è concentrata nelle mani di poche imprese di grandi dimensioni in grado di controllare l'offerta di un determinato bene, mentre la domanda è frazionata tra numerosi compratori. Si è soliti distinguere tra oligopolio perfetto quando i produttori offrono un prodotto omogeneo (come nel caso dell'acciaio) e oligopolio imperfetto quando i beni offerti presentano caratteristiche qualitative fortemente differenziate, anche grazie all'ausilio di specifiche campagne promozionali e pubblicitarie. In sintesi, il mercato di oligopolio, si caratterizza per; Un’offerta concentrata nella mani di pochi grandi imprese; Una domanda frazionata tra numerosi acquirenti; Prodotti omogenei, nel caso di oligopolio perfetto o differenziati, nel caso di oligopolio imperfetto; Un prezzo unico, nel caso di prodotti omogenei e prezzi diversi o leggermente differenziati se si tratta di prodotti con caratteristiche diverse. Barriere all’ingresso: In questa forma di mercato, le imprese oligopolistiche, disponendo sia di elevati capitali, sia di impianti tecnologicamente avanzati, sono in grado di abbattere i costi di produzione, creano delle barriere d'ingresso per altre imprese che vorrebbero affacciarsi sul mercato ma che non sono in grado di competere con esse. . 5