LE APPARIZIONI MARIANE DI ZEITUN, IN EGITTO Bruno Severi “Ed apparve un portento grande nel cielo: una Donna vestita di sole e la luna sotto i suoi piedi, e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Apocalisse 12:1) INTRODUZIONE Nel corso di tutta l’era cristiana sono state assai numerose le apparizioni della Madonna. I paesi, per così dire, baciati da questo divino intervento sono stati nel passato principalmente due: l’Italia e la Francia. Man mano che il messaggio evangelico veniva diffuso in tutto il mondo, le apparizioni mariane hanno iniziato ad interessare paesi assai lontani, per storia e cultura, spesso esotici. Non mancano, pertanto, nel lungo elenco di questo tipo di apparizioni, paesi come il Messico, il Guatemala, il Laos, il Giappone, il Vietnam, la Cina, il Ruanda, la Corea, ecc. E’ stato calcolato che nel solo XX° secolo ci siano stati 386 casi di apparizioni mariane dei quali 299 non hanno avuto ancora un giudizio definitivo, 79 sono stati già riconosciuti come privi di ogni fondamento certo, e solamente 8 sono stati giudicati come vere manifestazioni del Divino dalla Chiesa cattolica. In questi ultimi anni, sembra che un paese particolarmente interessato da questi fenomeni sia gli Stati Uniti. Dal 1985 al 1994, di apparizioni mariane che hanno destato un certo scalpore ne sono state segnalate oltre 20. Occorre, tuttavia, tenere ben presente che tra i tanti casi che con cadenza quasi regolare le cronache ci fanno conoscere, solo pochi riescono a superare il filtro rappresentato dall’esame, dallo studio approfondito e dalle critiche delle autorità religiose preposte a giudicare questi fenomeni. La Chiesa cattolica è sempre assai prudente nell’approvare o meno la genuinità delle apparizioni. Quando qualcuno afferma di essere stato testimone di una o più apparizioni, il vescovo della diocesi ha il compito di interessarsi del caso attenendosi a questo stabilito nel 1978, sotto il pontificato di Papa Paolo VI, dalle norme emanate dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. In primo luogo deve verificare se si tratta di vera apparizione e non di allucinazione patologica, o che non sia il frutto di plateali menzogne1. Potrebbe anche trattarsi dell’opera subdola del maligno. Ricordiamoci che per la Chiesa, un’autentica apparizione è un carisma – gratia gratis data – che si presenta ad una sola o a più persone per il bene spirituale del prossimo e/o della Chiesa nel suo insieme. Se il Vescovo della diocesi interessata ritiene che i fatti siano meritevoli di più approfondite indagini, allora incarica per la loro valutazione una commissione di esperti (psicologi, teologi ed altri professionisti). Essa valuta i fatti interrogando i visionari e chiunque altro possa dare una qualche testimonianza e visitando il luogo nel quale si è verificato il fenomeno. Esamina poi gli eventuali messaggi e le conseguenze dell’evento: guarigioni inspiegabili, fenomeni miracolosi o portentosi concomitanti o successivi, ed il possibile aumento della devozione e della fede. Di particolare importanza riveste il contenuto dei messaggi, quando presenti. Esso deve essere pienamente in linea con gli insegnamenti ufficiali della Chiesa e non provocare divisioni al suo interno. Terminato questo lavoro sul campo, la commissione esprime per votazione il proprio giudizio sulla possibile genuinità dell’apparizione presa in esame: “constat de supernaturalitate”, oppure “non constat de supernaturalitate”. Giudizio consegnato, insieme a tutta la documentazione 1 raccolta, al vescovo che eventualmente lo trasmette agli organi superiori della Chiesa. A questo punto, di solito passano numerosi anni prima che la Chiesa, affidato il caso ad una sua particolare commissione interna, esprima ufficialmente l’esito della lunga e minuziosa inchiesta. Sono possibili quattro differenti tipi di valutazione (Samples, 1991; Foster, 1995): 1- L’apparizione non è riconosciuta come espressione di un disegno divino perché accompagnata da messaggi non conformi al Credo Cristiano; 2- all’apparizione manca la prova certa sulla sua origine divina. Viene lasciata, tuttavia, una certa libertà ai singoli fedeli di accordarle o meno la propria devozione; 3- per la Chiesa i messaggi non contengono nulla che sia contrario al Credo Cristiano. Essa non garantisce, però, dell’autenticità dell’apparizione; 4- si riconosce nell’apparizione un intervento divino. Appare, di conseguenza, chiaro che dei tanti casi di cui le cronache ci rendono informati, solo un’esigua minoranza riesce a superare tutti i livelli di giudizio ed a ottenere la promozione al rango di vera apparizione miracolosa della Vergine. Piuttosto sporadico è il giudizio della scienza, ossia la verifica della realtà dei fenomeni ottenuta servendosi di apposita ed affidabile strumentazione scientifica. Inoltre, quando la scienza se ne interessa ed esprime il proprio parere, quest’ultimo può non essere in accordo con quello dato dalle autorità religiose. Ma occorre anche sottolineare che il giudizio della scienza spesso si è rivelato non unanime essendosi spesso formati partiti favorevoli e partiti contrari nei riguardi dello stesso fenomeno. Questo per dire che non esiste sempre un giudizio univoco della scienza, ma esistono bensì in questo, come in altri campi, valutazioni anche diametralmente opposte sullo stesso fenomeno e che riflettono i giudizi ed i pregiudizi dei singoli studiosi. Sino ad ora abbiamo parlato di casistiche riguardanti principalmente l’ambito cattolico. Però occorre ricordare che anche altre Chiese Cristiane, ma di diversa confessione, talvolta hanno visto al loro interno manifestarsi tali ed identiche apparizioni. In questo articolo desidero soffermare l’attenzione su una serie impressionante, sia per numero che per qualità, di apparizioni mariane avvenute in Egitto in anni molto recenti ed in seno alla chiesa cristiana ortodossa copta. Queste manifestazioni hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte delle più alte autorità religiose locali e, in un caso, anche della Chiesa cattolica. L’ANTEFATTO Come appassionato di parapsicologia, ma anche di altre fenomenologie di frontiera, non avevo mai sentito parlare delle apparizioni mariane accadute a Zeitun (o Zeitoun), in Egitto. Alcuni anni fa, facendo una ricerca bibliografica all’Istituto di Psicologia dell’Università degli Studi di Bologna, ho trovato in una rivista un articolo di due psicologi, dei quali uno, il canadese Michael Persinger, è un noto studioso della fenomenologia paranormale. Questo articolo trattava della peculiare attività sismica in Egitto in corrispondenza di apparizioni della Madonna nella chiesa copta di Zeitun (Derr e Persinger, 1989). Tra i numerosi articoli passati in rassegna quel giorno nella biblioteca dell’Istituto di Psicologia, questo mi colpì particolarmente ma, non so per quale meccanismo psicologico (atteggiamento di difesa, di censura, o chissà cosa), non volli né leggerlo , né fotocopiarlo. Registrai solamente il titolo e gli autori nella memoria e basta. Dopo circa due anni, ebbi un secondo incontro con le apparizioni di Zeitun leggendo un libro che ne faceva solo un breve accenno (Talbot, 1997). Mi decisi, a quel punto, di cercare su altre fonti qualche notizia più dettagliata, ma senza alcun successo. In seguito, feci una ricerca su Internet dove finalmente potei 2 raccogliere una buona quantità di informazioni che mi ha permesso di ricostruire, con sufficiente precisione, la storia di questo interessantissimo e misconosciuto fatto. LA STORIA CI DICE La chiesa copta della Vergine Maria a Zeitun, nelle immediate vicinanze della capitale egiziana, fu fatta costruire nel 1924 in seguito, si dice, alla visione della Madonna che ebbe in sogno l’anno prima un certo Khalil Pasha Ibrahim. Ella gli chiese di costruire una chiesa a lei dedicata promettendo, nel contempo, di riapparire 50 anni più tardi. Secondo un’altra fonte (Scott Rogo, 1982), la Madonna avrebbe promesso il suo ritorno non appena la chiesa, della quale aveva sollecitato la costruzione, fosse stata terminata (la cerimonia di consacrazione avvenne nel 1925). Comunque siano andate le cose, alle ore 20,30 del 2 Aprile 1968, esattamente 50 anni dopo questi primi eventi, tra le cupole della chiesa copta di Zeitun ci fu la prima di una lunga serie di apparizioni della Madonna. Il 2 Aprile è una data che riveste una certa importanza per il fatto che è l’ultimo giorno di un lungo periodo di festeggiamenti che la chiesa copta celebra in onore di Maria che, per l’occasione, viene chiamata “Nostra Signora della Luce”. Altro fatto strano è che la chiesa copta di Zeitun si troverebbe sulla strada che la Sacra Famiglia avrebbe percorso durante il suo viaggio in Egitto. Tra i primi ad accorgersi dell’apparizione furono due meccanici che lavoravano in un’officina di riparazioni auto posta di fronte alla chiesa. Entrambi erano di religione musulmana. Richiamati da qualcosa di strano che stava accadendo nella strada, uscirono di corsa e videro una giovane signora vestita di bianco che camminava sulla cupola principale del tempio. Credendo che fosse una ragazza aspirante al suicidio e che potesse precipitare data l’impossibilità di camminare sulla sfericità della cupola, i due urlarono alla donna di fermarsi. La figura di donna era circondata da un intenso alone luminoso e si inchinava ogni volta che passava accanto alla croce che sovrastava la cupola principale. Qualcuno tra la gente che si stava raccogliendo in strada ad ammirare l’inconsueta scena gridò : “E’ la Vergine Maria”. Tanta era la gente che si raccolse ad ammirare il fenomeno che il traffico stradale ne fu bloccato. Dal momento che da quella prima volta le apparizioni si ripresentarono con notevole costanza (nei primi due anni in media 2-3 volte alla settimana), alcuni esponenti religiosi di alto rango furono incaricati dal Pope di Alessandria di Egitto e Patriarca per l’Africa ed il Medio Oriente, sua santità Anba Kirillos VI, di raccogliere informazioni dirette ed indirette del fenomeno. Anch’essi furono testimoni delle apparizioni di questa figura femminile che passeggiava tra le cupole della chiesa e che, in certi momenti, sembrava benedire con le mani o con movimenti del capo la folla sottostante. Lo stesso Pope fu presente al manifestarsi di questi straordinari fenomeni. Egli, in seguito, diede la sua approvazione sulla genuinità di questi fatti. Anche il Cardinale cattolico Stephanos I°, incaricato dal Papa Paolo VI° di fare indagini scrupolose, si espresse a favore: “Senza dubbio si tratta di una reale apparizione….” (Zaki, 1978). Paolo VI° (Immaculata, aprile 1979), ufficialmente riconobbe le apparizioni di Zeitun come manifestazioni divine. Anche le autorità civili fecero le loro indagini senza trovare alcunché che facesse sospettare qualche trucco. In particolare, la polizia ispezionò un ampia zona circostante la chiesa (per un raggio di 15 miglia) per trovare marchingegni che potessero essere la causa fraudolenta dei fenomeni, ma senza alcun risultato. Lo stesso presidente della Repubblica Egiziana, Abdul Nasser, un fervente marxista, fu uno dei tantissimi testimoni. La notizia si sparse con la velocità del fulmine e le sere seguenti una folla vastissima ed eterogenea, fatta di cristiani, musulmani, ebrei, agnostici ed atei, venuti da tutto il paese e anche dall’estero, si radunò attorno alla chiesa. In alcune notti si dice che la folla abbia raggiunto il numero di 250.000 persone. I problemi di ordine pubblico che ne seguirono furono brillantemente risolti: chiusura forzata del traffico in tutta la zona, eliminazione di alberi e manufatti vari dal piazzale della chiesa per far posto alla folla, stretto controllo della situazione da parte della polizia presente in forze, ecc. La TV egiziana ha fatto svariate riprese, 3 centinaia di fotografi professionisti hanno fatto migliaia di fotografie, ed è stato calcolato che in tre anni più di un milione di persone sia stato testimone delle apparizioni di Zeitun. Un organismo governativo egiziano, il “General Information and Complaints Department” ha diffuso nel 1968 questa dichiarazione: “Sono state condotte indagini ufficiali che ci hanno portato a concludere che è innegabile che la Santa Vergine Maria sia apparsa alla chiesa di Zeitun con un corpo chiaro e luminoso che è stato visto da tutti i presenti, sia cristiani che musulmani”. Qualcuno ha fatto rimarcare come un fatto tanto eccezionale come quello solo a stento abbia varcato i confini egiziani e, nel mondo, siano state date vaghe notizie di queste apparizioni solo anni dopo il loro accadere. Fanno eccezione, per quel che ho potuto appurare, due soli brevi articoli del “The New York Times” datati 5 maggio e 21 agosto 1968. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che questa mancata diffusione su scala mondiale sia da riferirsi al fatto che gli eventi straordinari sono accaduti nell’ambito della chiesa copta e non di quella cattolica…. TIPOLOGIA DELLE APPARIZIONI Un particolare importante è che le numerose apparizioni (alcune centinaia), che si protrassero per ben 3 anni, erano spesso di lunga durata. Quella del 30 aprile 1968 durò 2 ore e 15 minuti. Inoltre, erano visibili a chiunque e non c’era alcun problema a fotografarle. Avvenivano sempre nel cuore della notte ed erano precedute o accompagnate da inconsueti fenomeni luminosi. La Madonna (anche noi a questo punto, ed anche in seguito, ci uniformiamo provvisoriamente a questa identificazione), nel corso delle centinaia di apparizioni a Zeitun, non ha mai detto una sola parola. La sua presenza, in primo luogo, ed i gesti di benedizione elargiti alla folla e gli inchini alla croce che sovrastava la cupola centrale, per i credenti sono valsi molto più di qualsiasi parola e sono apparsi ricchissimi di profondi e, talora, insondabili significati. Secondo la descrizione di Padre Boutros Gayed (1996), rettore della Chiesa di Zeitun e fratello del Pope Shenouda III, le apparizioni hanno mostrato queste caratteristiche: 1. La Madonna appariva dotata di una propria intensa luminosità. Indossava una tunica lunga sino ai piedi ed a volte il capo era coperto da uno scialle. Spesso era circondata da stelle brillanti più grandi del normale. Poteva apparire l’intero suo corpo o solo il suo busto. 2. La Vergine era solita spostarsi tra le cupole della chiesa, in particolare in vicinanza di quella centrale. Passando davanti alla croce sulla cupola maggiore ella si inchinava e la croce acquistava una fulgida luce. 3. Talvolta portava un bambino tra le braccia. 4. In altre occasioni la sua sagoma non era ben definita, ma sempre luminosa. Oppure si vedeva una nuvola luminescente dalla quale la Madonna prendeva progressivamente una forma definita. 5. L’apparizione della Madonna era preceduta o accompagnata da bianche colombe che volavano attorno alla chiesa. Anch’esse erano luminose, più grandi del normale e si spostavano nel cielo senza alcun battito delle ali. Di solito sembravano materializzarsi dall’interno di nuvole luminose che comparivano misteriosamente tra le cupole della chiesa, oppure comparivano all’improvviso dal nulla. In un’occasione furono viste in numero di sette spostarsi velocemente nel cielo disposte a formare una croce. 6. A volte si osservava solo un bagliore luminoso arancione o azzurro chiaro che risplendeva per alcuni istanti per poi scomparire. Oppure si vedeva chiaramente una nebbia luminescente che avvolgeva ogni cosa e dalla quale emanava un piacevole odore di incenso. 7. Padre Boutros Gayed ricorda di avere visto la Madonna passare davanti al disco della luna piena coprendola alla vista. 4 In concomitanza di queste apparizioni, tra coloro che vi hanno assistito o che hanno successivamente visitato la chiesa, sono stati segnalati numerosissimi casi di guarigioni inspiegabili e di altri fatti miracolosi. A questo si aggiunga l’aumento nel fervore religioso di tanta gente e la conversione di persone sino a quel momento non credenti. ALTRE APPARIZIONI MARIANE IN EGITTO Il quadro sin qui descritto, già così sconvolgente, aumenta la sua complessità ed il suo interesse nel constatare che non è stato affatto un fenomeno isolato. Altre apparizioni simili si sono verificate negli anni successivi in Egitto. - Edfu. Alle ore 20,10 del 21 agosto 1982, la Beata Vergine Maria è apparsa nella chiesa copta di Edfu, presso Assuan. Le apparizioni si sono prolungate sino al mese di novembre di quello stesso anno ed hanno trovato il riconoscimento da parte del vescovo Hedra di Assuan. In seguito, il Pope della Chiesa Copta Shenouda III ha dato la propria approvazione riguardo all’origine divina di queste apparizioni. - Santa Demiana. Nel quartiere periferico di Soubra, a Il Cairo, ulteriori apparizioni mariane hanno iniziato ad aver luogo il 25 marzo 1986 e si sono protratte sino al 1990-91. Il teatro degli avvenimenti è stata la chiesa copta di Santa Demiana Martire. Si tratta di una chiesa molto dimessa incastonata tra le strettissime viuzze di un’area molto popolare della capitale. Verso il tramonto, la prima apparizione fu vista, dagli abitanti delle case adiacenti la chiesa, nello spazio tra le sue due torri. La Vergine Maria apparve in una forma molto luminosa circondata da un alone di luce intensa. Nei giorni seguenti, una folla sempre più numerosa accorse per assistere alle successive manifestazioni di questa figura, tanto da intasare le viuzze circostanti. Un giornale locale, il Watani, con un articolo del 13 Aprile, ci informa che in effetti i fenomeni luminosi che hanno interessato la chiesa di santa Demiana hanno avuto inizio prima del 25 marzo, ma senza destare subito un particolare interesse. Questo si è acceso, ed è dilagato, solo il 25 marzo quando si è constatato che, oltre ai bagliori ed alle nuvole luminescenti che rivestivano la sommità della chiesa, c’era anche una figura femminile prontamente riconosciuta come la Madonna. Pure in questa occasione, Sua Santità il Pope Shenouda III ha istituito un’ulteriore commissione per stabilire l’origine di quei fenomeni. La commissione, recatasi sul posto nel corso della notte dell’undici aprile, ha potuto osservare, dalle 3,40 alle 5 del mattino, “la Santa Vergine in una forma chiara circondata da un alone luminoso”. Da un’analisi più approfondita condotta nelle serate successive, ed alla quale hanno contribuito anche le testimonianze di semplici cittadini accorsi ad assistere al fenomeno, la commissione papale ha potuto concludere le sue ricerche affermando: - Le apparizioni della Vergine sono state ripetute e si sono manifestate in diverse forme. Sono state viste colombe sulla sommità della chiesa. Da essa si diffondeva un forte profumo d’incenso. Un’intensa luce apparentemente non naturale si diffondeva dall’interno di una delle due torri verso l’esterno. Questa luce ha continuato a risplendere anche quando è stata sospesa per un’ora l’erogazione della corrente elettrica nell’intero quartiere. Le apparizioni non erano limitate alle sole ore notturne, ma potevano manifestarsi anche in pieno giorno. Esse, oltre che sulla superficie esterna della chiesa, sono state osservate anche nel suo interno. Oltre alla Madonna, anche altri santi personaggi sono comparsi, come Santa Demiana, vari altri santi ed il bambino Gesù tenuto in braccio dalla Madonna. - - 5 - Spesso la Madonna appariva contornata da lingue di fuoco che assumevano, successivamente, le forme ed i colori più disparati. Le apparizioni avevano durata variabile (da pochi secondi ad ore) e potevano ripetersi più volte in una stessa notte. Anche per la fenomenologia di Santa Demiana è stato possibile raccogliere una documentazione fotografica. - Shentena El-Hagar. Nuovi fenomeni simili sono accaduti alla chiesa copta di un piccolo villaggio egiziano, Shentena El-Hagar (Menufiya) tra l’agosto ed il settembre del 1997. Da un resoconto giornalistico sappiamo che i primi ad accorgersene sono stati gli abitanti delle case circostanti la chiesa che si sono precipitati ad avvisare il parroco. Essi hanno visto dapprima un intenso bagliore luminoso argenteo che rivestiva la grossa croce del campanile. Da questa luce è emersa una figura verosimilmente umana che è stata riconosciuta come la Madonna. I testimoni sono stati in grado di fornire precisi dettagli di questo personaggio: aveva una croce al di sopra della testa, il suo abito era blu e teneva le mani sollevate come in un gesto di preghiera. Il vescovo di Menufiya, Benjamin, così ne dà testimonianza al giornale “Middle East Times”: “L’ho vista tre volte. Ella apparivata all’interno di tre cerchi di luce. Una volta teneva le mani alzate al cielo come se pregasse. La seconda volta ella camminava a destra e a sinistra guardando la folla sottostante. Nell’ultima, ella si è trasformata in una grande colomba argentea che solcava il cielo”. Aggiungo anche la descrizione di un testimone indiretto, che riassumo in questi termini: “ La Vergine Maria è apparsa a mio padre ed a mio fratello, oltre a diverse altre persone, per tre ore. All’inizio è comparsa una stella rossa discesa dal cielo e che si è mossa attorno alla chiesa sino a quando non sono apparse due grosse colombe bianche. In seguito, si è vista una forte luce emanare dalle campane all’interno del campanile. Entro questa luce si è concretizzata la Vergine Maria sotto forma di un corpo di luce molto luminoso. Poi si è disciolta la luce che la circondava mostrando la Vergine più chiaramente accanto alle due colombe. I lineamenti del corpo non erano molto netti, tuttavia la si è vista più volte fare una specie d’inchino verso la folla. Come detto, oltre a mio padre e a mio fratello, c’era una ingente folla che ha visto le stesse cose così come le ho descritte. Alcuni tra i presenti hanno detto di avere visto la Madonna anche all’interno della chiesa.”. Un prete copto che ha assistito ai fenomeni, così li descrive: “ Palle di fuoco, stelle cadenti incandescenti, luci incredibili, cerchi di fuoco attorno alla croce ed ali scintillanti in movimento”. Un altro religioso così riferisce: “Allora Ella apparve sulla chiesa con due angeli al fianco e si spostava benedicendo la gente”. Una delegazione di religiosi d’alto rango ha svolto delle indagine ed è stata spettatrice dei fenomeni. In base alle loro dichiarazioni, il Patriarcato della Chiesa copta ha emesso il seguente documento: “Una luce supernaturale è apparsa nella chiesa di Shentena El-Hagar, Menufiya, specialmente verso la fine di agosto, ed ha attirato migliaia di persone che hanno inneggiato al fenomeno spirituale che è continuato per diversi giorni in distinte occasioni”. Sfortunatamente (non sono riuscito a conoscerne la ragione), non è stato possibile raccogliere una documentazione filmata o fotografica. Il solito verificarsi di guarigioni miracolose ha accompagnato lo svolgersi di questi fenomeni. Mentre scrivevo questo articolo sono riuscito, attraverso Internet, a mettermi in contatto con un ingegnere americano che è stato testimone delle apparizioni di Zeitun. Gli ho chiesto di descrivermi la sua esperienza e, in particolare, di confermarmi che le fotografie che si trovano in giro delle apparizioni di Zeitun corrispondono o no a quanto da lui osservato. Una delle fotografie più famose compare anche nella sua pagina WEB che tratta, appunto, di queste miracolose apparizioni. Con estrema cortesia, egli ha acconsentito che citassi in questo articolo la sua diretta esperienza che mi ha così riassunto (la traduzione dall’inglese è mia): “Nell’aprile 1968 ho visto la 6 Santa Vergine Maria, all’una di notte di un venerdì, proprio nella forma illustrata nella fotografia che appare nella mia pagina WEB su Zeitoun. Essa era a figura intera, con la veste fluttuante. Teneva le mani lungo i fianchi con i palmi aperti come per fare un invito. Questa figura si è spostata lentamente sopra la cupola per lungo tempo e, quando scomparve, corpi celestiali con forma di colomba volarono per tutto il cielo sopra la chiesa. Ci siamo tornati diverse volte ed abbiamo visto per lo più gli oggetti celestiali con forma di colomba. Essi apparivano sempre dopo la mezzanotte e prima dell’alba. Un sentimento di riverenza e di sollievo indescrivibile mi è rimasto per un lungo tempo. Prima di lasciare l’Egitto per gli USA, dove dovevo completare gli studi universitari di ingegneria, nel periodo tra l’aprile del 1968 ed il luglio del 1969 sono andato a Zeitoun una dozzina di volte. Mi sistemavo in una delle strette viuzze che contornano la piccola chiesa e, guardando in alto verso il cielo, cantavo in mezzo ad una fitta folla o pregavo Gesù e la sua Madre Benedetta, la Vergine Maria Theotokos (Madre di Dio in Verità)”. Mi ha anche riferito che la sua famiglia è stata testimone degli eventi straordinari accaduti alla chiesa copta di Santa Demiana. Egli è impiegato come ingegnere alla “Boing Aerospace Company” di Saint Louis (Missouri) ed ha il grado universitario di Ph.D. LE INTERPRETAZIONI DELLE CHIESE CRISTIANE Per i cristiani, quelli cattolici soprattutto, l’origine divina di questa fenomenologia rappresenta una possibilità reale. Non tutte le apparizioni sono genuine, ma nihil obstat che una ristretta minoranza lo sia. Più scettica è la Chiesa Protestante. La realtà delle apparizioni mariane è fortemente contestata per questioni ideologiche di fondo. Al limite, può ammettere che i presunti casi di apparizione siano particolarmente frequenti, specialmente in questo declinante millennio, ma può riconoscere in essi non un disegno di Dio, bensì un intervento del Demonio. Infatti, c’è chi vede dietro a questi eventi un’astuta strategia del Maligno mirante a confonderci o c’è chi ritiene che questa complessa e misteriosa fenomenologia sia un segno della prossima venuta della fine dei tempi di apocalittica memoria. Insomma, sarebbe uno di quei segnali (avvento di falsi profeti, di guerre, carestie, inconsueti fenomeni celesti, ecc.) profetizzati nel Nuovo Testamento che annuncerebbero la fine dei tempi ed il presentarsi imminente del giudizio universale (Matteo, 24; Luca, 21). Un'altra chiave di lettura particolarmente cara ai protestanti e a diversi studiosi scettici è che si tratti, come vedremo meglio in seguito, di allucinazioni sia individuali che collettive. Oppure, che la Chiesa cattolica abbia ogni interesse a vedere il miracoloso dietro ad ogni angolo per fini propri facilmente individuabili e, per questa ragione, se ne serva. IL PARERE DEI CRITICI E DI ALTRI STUDIOSI Sulla rivista della associazione degli scettici australiani, “Skeptic”, ho trovato un articolo di un certo Harry Edwards (1994) che, facendo riferimento ad alcune delle più note apparizioni mariane (Guadalupe, Lourdes, Fatima e Medjugorje), arriva a queste sconsiderate conclusioni: “Tutti i visionari rientrano nella medesima categoria; hanno età compresa tra i 6 e i 16 anni, sono contadini, pastori o semplici popolani senza cultura, devoti alla loro religione, indottrinati dalla Chiesa cattolica a credere nei miracoli e nel soprannaturale in genere. Senza eccezioni, essi appartengono a famiglie povere e si può ipotizzare che l’avere queste apparizioni divine possa confortarli ed elevare la loro considerazione agli occhi della gente. I ragazzini hanno vivida immaginazione, fantasticano, vedono cose che gli adulti non vedono, ed amano serbare dei segreti – tutti attributi dei potenziali veggenti. Dato l’ambiente favorevole, un background religioso ed una valida motivazione, uno è già sulla strada delle allucinazioni. Il soprannaturale è contraddetto da tutto ciò che impariamo attraverso i nostri cinque sensi e le leggi naturali; “vedere” o “udire” al di là 7 dei cinque sensi e delle leggi di natura deriva da uno stato soggettivo basato su concetti senza fondamento”. Per Edwards il problema è già risolto, anzi non esiste, non è mai esistito. La partigianeria e la parzialità di questo critico emerge ancor più chiaramente quando fa un breve riferimento proprio alle apparizioni oggetto di questo articolo. Vediamo cosa dice ancora Edwards: “Un altro luogo di culto meno noto nel quale la Beata Vergine Maria si dice sia apparsa è Zeitoun, a Il Cairo, dove nel 1968 alcuni operai musulmani videro una visione in cima ad una chiesa copta ortodossa; poi, nel 1986, ella riapparve sopra la chiesa di Santa Demiana, sempre a Il Cairo. Le incandescenti relazioni tra copti cristiani e fondamentalisti musulmani possono avere avuto a che fare con tutto ciò”. Centinaia di apparizioni durate per anni ed osservate da più di un milione di persone, fotografate e filmate a non finire vengono, da Edwards, ridotte ad una sola indeterminata visione da parte di alcuni operai musulmani. L’insinuazione di carattere politico-religioso completa il quadro. Lascio al lettore ogni ulteriore commento. Mi limito solo a sottolineare il metodo usato da una certa categoria di critici di questo stampo. Davanti ad un fenomeno ampio e complesso, oltre che non facilmente spiegabile come quello delle apparizioni, questi critici selezionano alcuni casi (quelli che fanno al caso loro), fanno su di essi alcune frettolose considerazioni demolitrici, per poi generalizzarle a tutto il settore. Nel far questo, evidenziano massimamente i punti ritenuti deboli e minimizzano o tacciono tutti gli altri. E’ come se uno studioso, avendo riscontrato che un mistico cristiano ha avuto dei problemi psicologici, potesse affermare che tutti i mistici cristiani sono dei malati mentali. E’ chiaro che il metodo scientifico, ed anche il buon senso, sono tutt’altra cosa. Che un simile articolo, come quello di Edwards, sia stato accettato e pubblicato da una rivista che riflette la posizione ideologica del club degli scettici australiani, mi crea delle perplessità anche su questi ultimi. Purtroppo, questo modo di far critica è diffusissimo in tutto il mondo ed ho solo voluto darne un esempio. Un tentativo più serio di spiegare le apparizioni di Zeitun è stato fatto dai già citati Derr e Persinger (1989) su un’autorevole rivista di psicologia. Quello che essi ipotizzano è che esista una connessione assai stretta tra manifestazioni sismiche ed alcuni tipi di fenomeni luminosi. Essi hanno raccolto tutti i dati relativi ai terremoti occorsi in Egitto tra il 1967 ed il 1971 per vedere se c’era una corrispondenza temporale tra essi ed i fenomeni luminosi occorsi alla chiesa di Zeitun. Vale la pena riportare alcuni brani significativi tratti dal loro articolo: “Quando fotografati, questi fenomeni apparivano come bagliori di luce. Principalmente c’erano due distinti tipi di eventi: piccole luci di breve durata in movimento (le colombe) e più durature formazioni, del tipo effetto a corona, disposte in genere nelle parti apicali della chiesa. Le descrizioni di carattere più dettagliato dei fenomeni, come le visioni, spesso apparivano come flash; i loro dettagli di solito riflettevano il background religioso degli spettatori”. Più avanti, i due studiosi concludono: “Le caratteristiche di questi fenomeni luminosi suggeriscono con forza l’esistenza di tensioni tettoniche entro quell’area. Secondo l’ipotesi delle tensioni tettoniche, dei fenomeni luminosi anomali sono generati da brevi e locali cambiamenti nelle tensioni che precedono i terremoti all’interno della stessa regione. Fattori psicologici determinano dettagli maggiormente elaborati di queste esperienze perché ci sono stimolazioni dirette nel cervello degli osservatori così come contributi indiretti da storie di rinforzo”. Come fa giustamente notare William R. Corliss (1997), i terremoti di cui i due studiosi fanno cenno si sono manifestati a ben 400 km. di distanza e non è chiaro come possano avere provocato degli effetti luminosi così lontano. Aggiungo io, “Perché solo e sempre a Zeitun ed in particolare sulla sommità della sua chiesa copta e non anche, e contemporaneamente, in altri mille luoghi più o meno vicini?”. Inoltre, le corrispondenze temporali tra i terremoti e le manifestazioni luminose non sono state così precise come previsto dalla teoria, anzi, tutt’altro. E questo è riconosciuto anche dagli stessi autori che pensano di non avere tenuto conto di importanti e fondamentali variabili che ancora non sono riusciti ad individuare. Infine, avendo io avuto la 8 possibilità di analizzare alcune fotografie di queste apparizioni, alcune di esse non sembrano affatto rappresentare dei semplici bagliori luminosi, bensì una sagoma umana femminile piuttosto ben definita che, per certi particolari, fa pensare immediatamente alla Madonna. Non posso, però, garantire al cento per cento che le foto non siano truccate, anche se ciò mi sembra abbastanza improbabile. Anche alcuni parapsicologi hanno studiato ed espresso parerei sulle apparizioni di Zeitun. Michael Grosso (1985; 1996), ad esempio, afferma che “simili visioni non sono apparizioni della Maria storica, ma sono effettivamente proiezioni olografiche paranormali create dall’inconscio collettivo”. Ispirandosi alle intuizioni di C. G. Jung (1964), Michael Grosso ritiene che il mito (o l’archetipo) della antica e primordiale dea-madre, sistematicamente represso dalla civiltà moderna, sia stato momentaneamente ripristinato e manifestato a Zeitun per via paranormale grazie alle ormai incontenibili energie accumulatesi nell’inconscio collettivo. Oppure, “L’attesa della gente del realizzarsi della profezia comunicata al futuro costruttore della chiesa di Zeitun sarebbe stata la molla che ha creato le condizioni perché da tale attesa si concretizzasse tutta la suddetta fenomenologia”, è quanto sostiene un altro ben noto parapsicologo, Scott Rogo (1982). Sulla questione delle proiezioni olografiche paranormali, rimando a Talbot (1997). Quest’ultimo autore sostanzialmente condivide l’opinione espressa da Michael Grosso sull’origine olografica paranormale delle apparizioni mariane, quella di Zeitun in particolare (Talbot, 1976; 1997). Esistono anche delle interpretazioni di questa fenomenologia su base ufologica, ma non ne tratto per la loro attuale palese inconsistenza. Un fatto che mi ha colpito è rappresentato dalla curiosa analogia che mi sembra di poter cogliere tra il modo con il quale costantemente si afferma che prenda forma la Vergine Maria e certi fenomeni propri delle sedute medianiche. Nel primo caso, l’apparizione inizia con una massa, una nuvola luminescente, dalla quale sembra prendere forma e consistenza (materializzarsi) la figura identificata come la Madonna. Nel secondo caso, stando ai resoconti dei testimoni, si ottengono delle figure con sembianze umane a partire da masse informi di una sostanza luminescente detta ectoplasma. Ma questo è ancora un argomento minato e non mi sento di insistere oltre. Un altro fatto che mi sembra doversi sottolineare è dato dalla rapidità con la quale le somme autorità religiose copte arrivano a dichiarare ufficialmente il carattere sovrannaturale di queste apparizioni: solo alcuni mesi. Ciò contrasta nettamente con la maggior prudenza e, forse, con il maggior scrupolo, con cui queste indagini e questi verdetti vengono elaborati dalle autorità religiose cattoliche: dopo decine di anni, se non più. CONCLUSIONI Le apparizioni mariane di Zeitun e degli altri luoghi descritti sono veramente qualcosa di particolare. Esse, pur avendo certi elementi in comune con tante altre importanti apparizioni mariane, hanno anche qualcosa di singolare che le rende uniche. Anzi, sembra che le differenze superino le somiglianze. Non mi riferisco tanto al loro numero e alla ricchezza di manifestazioni visive che le hanno caratterizzate, bensì mi riferisco al fatto che sono state sempre ed assolutamente mute. La Vergine non ha profferito una sola parola, nessun messaggio è stato comunicato. Questo, che a prima vista può sembrare un difetto, lo considero al contrario un pregio che ne avvalora l’oggettività. La messaggistica delle apparizioni mariane più importanti è sempre stata fonte di dubbi, di insinuazioni e di sconcerto. Non è sempre stato chiaro sino a che punto i messaggi potessero essere considerati rivelazioni divine e non invece il frutto della fertile fantasia dei veggenti. Ma non solo. Basandosi anche sul fatto che esse sono quasi sempre avvenute in ambito cattolico, si è spesso insinuato che le apparizioni ed i messaggi potessero essere stati in qualche modo pilotati o strumentalizzati dalla Chiesa cattolica per scopi sia di promozione religiosa, sia di 9 natura politica (principalmente al fine di indebolire o soppiantare altre Chiese cristiane non cattoliche compresenti nel luogo degli avvenimenti). La Madonna apparsa in Egitto, se veramente della Madonna si tratta, non ci ha lasciato nullo di detto e, con il suo silenzio e la sua presenza, ha così potuto parlare sia a i cattolici, ai copti, ai musulmani ed ai non credenti. Più che come elemento di divisione, sembra abbia funzionato come elemento di aggregazione. Almeno in questo caso nessuno potrà sospettare trame politiche di bassa lega che hanno favorito, se non letteralmente creato, questi fenomeni. Non credo occorra aggiungere molto di più a quanto già detto. Ho esposto i fatti ricostruendoli in base alle informazioni che, a fatica, sono riuscito a reperire. Ritengo che qualcosa di veramente notevole sia accaduto nella terra d’Egitto, qualcosa che trova implicazioni su vari fronti, non da ultimo quello della fede personale. Sul piano della verifica scientifica, come quasi sempre accade con questo tipo di fenomeni e come già accennato in precedenza, i fatti esposti sono suscettibili di essere presi per buoni, oppure no. Le fotografie, i filmati e le numerosissime testimonianze un qualche valore debbono pur averlo una volta che sia stata accertata la loro genuinità. Come già detto, spesso la valutazione della scienza non sempre riesce ad essere univoca, assoluta. Quello che vale per alcuni scienziati può non essere sufficiente per altri. Stando così le cose, non resta che raccogliere i dati in maniera precisa e coerente, e dopo saranno il tempo e lo studio approfondito a decidere su quanto accaduto. Può anche darsi che non si arrivi mai ad una conclusione definitiva. Per concludere, mi si permetta un piccolo sfogo personale contro un atteggiamento molto comune tra gli studiosi, e non solo, e che mi reca un grande fastidio. Molte persone, quando sono richieste di giudicare eventi insoliti come questi, anche se non ne sanno nulla e mai se ne sono interessate, si sentono in dovere di esprimere degli “autorevoli” giudizi. Ma perché cercare sempre e comunque di dare una spiegazione a fatti che al momento non sono conoscibili o non sono ancora del tutto chiari? Di enigmi nell’universo ce ne sono tantissimi. Alcuni di essi potranno trovare una spiegazione in breve tempo, altri chissà quando, ed altri ancora forse mai. Mi sembra un atteggiamento paranoico dovere per forza dare delle interpretazioni affrettate ed a tutti i costi con il rischio di doversi in seguito smentire. Se esiste un fatto reale che non siamo in grado di spiegare, accettiamolo così com’è, senza sentenziare e senza dire una parola di troppo. Ciò non ci impedirà di poterlo studiare usando la logica, il buon senso ed il metodo scientifico. Se al di là di un alto muro, ad esempio, mi si dice che c’è un oggetto, senza dirmi quale, e mi si chiede di che colore sia, è sciocco lanciarsi ad indovinare (anche la domanda è sciocca). Più accorto mi sembra sia tacere e, nello stesso tempo, cercare una scala per superare quel muro e renderci conto di quello che c’è al di là di esso. Davanti a fenomeni come quelli sopra esposti, le apparizioni mariane in Egitto, fermiamoci un momento, non corriamo a dare subito un giudizio. Non c’è nulla di male a non sapere cosa rispondere. Forse basta solo meditarci un po’, aspettare alcuni attimi o tempi più propizi. O, forse, no…. Non rompiamo affrettatamente l’incantesimo! E’ anche questo il fascino del mistero: spiazzare la gente lasciandola letteralmente senza parole. BIBLIOGRAFIA Corliss, W.R. (1997): The Zeitoun apparitions. Science Frontiers, N. 64, Jul-Aug. Derr, J.S. e Persinger, M.A. (1989): Geophysical variables and behavior: LIV. Zeitoun (Egypt) apparitions of the Virgin Mary as tectonic strain-induced luminosities. Perceptual and Motor Skills, 69, 123-128. 10 Edwards, H. (1994): Apparitions and Shrines. The Skeptic, Vol. 13, N. 4, pag. 13. Foster, M.S (1995).: Canonical considerations regarding alleged apparitions. JCD. Gayed, B. (1996): The apparitions of Virgin Mary at Zeitun Church, Egypt, with real photos. http://www.geocities.com/Athens/7084/zeitugal.htm Grosso, M. (1985): The final choise. Walpole, NH: Stillpoint. Grosso, M. (1996): UFO’s and the Mith of NewAge. Mithos Journal, N. 6, Fall. Hinsie, L. e Campbell, R. (1970): Psychiatric Dictionary. Oxford University Press, New York. Jung, C. G. (1964): Flying Saucers: A Modem Myth of Things Seen in the Skies. Civilization in Transition, Collected Works, vol. 10. New York: Pantheon Books. Samples, K. R. (1991): Apparitions of the Virgin Mary: A protestant look at a catholic phenomenon. Part 1. Christian Research Journal, pag. 20, Winter. Scott Rogo, D. (1982): Miracles. Dial Press, New York, pp. 256-257. Swann, I. (1996): The great apparitions of Mary: An examination of 22 supranormal appearances. Crossroads Publ. Talbot, M. (1976): UFOs beyond real and unreal. Da: Gods of Aquarius, Brad Steiger Ed., N.Y. Talbot, M. (1997): Tutto è uno. URRA Edizioni, pp. 333-334. Zaki, P. (1978): Our Lord’s Mother visits Egypt in 1968. Zeitun, Egypt: Coptic Orthodox Church Publ. Altre opere non citate nell’articolo che trattano delle apparizioni di Zeitun sono: Jackson, R., Jackson, J., Kamell, Y.: A Lady of Light appears in Egypt. St Mark's Avenure Press Johnston, E. (1980): When millions saw Mary. Chulmleigh (UK): Augustine Publ. Palmer, J. (1969): Our Lady returns to Egypt. San Bernardino, CA: Culligan Publ. 11 1 Occorre chiarire quali siano le differenze tra le visioni, le apparizioni e le allucinazioni (Hinsie e Campbell, 1970; Swann, 1996). In breve, le prime originano nella nostra mente e qui vi rimangono. In esse prevale, pertanto, l’aspetto soggettivo. Le apparizioni vengono sperimentate come qualcosa di reale che si verifica fuori dalla nostra mente e dal nostro corpo. Mentre esse possono possedere una loro sorta di oggettività in quanto percepibili, talora, anche da altre persone, le allucinazioni sono viste e vissute ugualmente come qualcosa che si presenta all’esterno di noi stessi e le crediamo reali, ma in effetti sono il frutto della nostra immaginazione o di altri processi mentali talora patologici. Esistono altre due varianti di questo tipo di esperienze che sono: le illusioni, nelle quali la percezione di oggetti reali viene interpretata in modo erroneo, come nel caso di alcuni tipi di miraggio. Infine, le pseudoallucinazioni che non sono altro che allucinazioni che il soggetto riconosce coscientemente come tali, ossia che sono prive di una realtà oggettiva. Essendo spesso sfumati i confini tra queste diverse categorie percettive, non è raro che i termini che le designano siano usati erroneamente come sinonimi. Tralascio volutamente, per ragioni di spazio, di considerare quelle esperienze percettive collegate con lo stato di sonno e di sogno o con altri rilevanti stati modificati di coscienza. 12