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modulo 8/12
RELIGIONI A CONFRONTO SU ALCUNE PROBLEMATICHE
etiche
CRISTIANESIMO
EBRAISMO
La Chiesa cattolica non ammette il
divorzio e quindi neppure la possibilità
di un secondo matrimonio. Per i protestanti invece il divorzio è un dramma
esclusivamente personale, che investe
in misura minore la collettività.
Anche il matrimonio tra divorziati è
quindi tollerato. La Chiesa ortodossa,
infine, accetta il divorzio e autorizza le
seconde nozze.
Lo riconosce senza alcuna restrizione, ma per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso
è necessario chiedere l’autorizzazione al partner dal quale ci si è
separati.
Per la Chiesa cattolica l’aborto è un
grave peccato contro la sacralità della
vita. Gli unici metodi di contraccezione
riconosciuti sono quelli naturali (OginoKnaus, Billings...). I protestanti (ma le
Chiese sono molte e diverse tra loro)
riconoscono nei contraccettivi il metodo
migliore per frenare il ricorso all’aborto. La Chiesa ortodossa lascia
piena libertà di scelta sui contraccettivi
mentre considera l’aborto un crimine.
Vieta l’uso del preservativo, mentre
autorizza, ma solo in certi casi, la
contraccezione femminile. L’aborto
non è escluso in modo assoluto prima delle quattro settimane di gravidanza. Più in là, gli aborti terapeutici devono essere autorizzati
caso per caso. In pericolo di vita,
l’ebraismo privilegia la salvezza
della madre.
OMOSESSUALITÀ
La Chiesa cattolica la condanna, anche
se sull’argomento c’è più attenzione
che nel passato; alcune Chiese protestanti hanno un atteggiamento più
tollerante; la Chiesa ortodossa non ha
una posizione ufficiale.
L’omosessualità è severamente
biasimata; alcuni rabbini la giudicano addirittura una malattia.
SUICIDIO
EUTANASIA
I cattolici condannano severamente
l’eutanasia attiva. Anche il suicidio è
considerato un peccato grave, perché
rifiuto del dono della vita. Solo da alcuni
decenni viene permesso il funerale
religioso ai suicidi. Protestanti e ortodossi, pur condannando il suicidio, sono
più comprensivi nei confronti di questo
gesto estremo; mentre, nei confronti
dell’eutanasia, le posizioni sono varie.
Condanna il suicidio del singolo,
mentre la tradizione esalta (ma solo in casi estremi) il suicidio collettivo. È invece assolutamente proibito interrompere l’esistenza di un
malato (salvo alcuni casi di dichiarata «morte cerebrale»).
PENA DI MORTE
Nel Catechismo della Chiesa cattolica è
ammessa in alcuni rari casi, anche se il
papa stesso non la ammette in nessun
caso. Anche la Chiesa ortodossa la ammette come legittima difesa dello Stato.
Tra le Chiese protestanti alcune sono
decisamente contrarie, molte a favore.
Viene riconosciuta nei testi sacri
della Torah, ma secondo alcune
condizioni così restrittive che,
nei fatti, ne impediscono l’applicazione.
DIVORZIO
CONTRACCEZIONE
ABORTO
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Quale
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ISLAM
BUDDHISMO
INDUISMO
È il Corano stesso a prevedere
la rottura del contratto di matrimonio, ma nonostante questo il divorzio è oggetto di forte
riprovazione morale da parte
della comunità (tanto che è in
vigore una lunga procedura che
tende a rallentare il più possibile la scissione definitiva).
La fedeltà nei confronti del
coniuge è sancita dai testi
sacri; tuttavia il divorzio è
riconosciuto, ma solo per
gravi casi di disaccordo.
Il divorzio non è contemplato dalla
tradizione, ma l’India moderna ne
riconosce la possibilità. Restano
due problemi: alle donne è proibito risposarsi, e d’altronde, senza il rito del matrimonio, sono private della rivelazione vedica e non
hanno quindi alcun riconoscimento nella vita sociale.
Non vieta in assoluto l’uso di sistemi contraccettivi, per quanto
la formazione di una famiglia
numerosa resti un obbligo
morale. L’aborto è invece sempre condannato, tranne quando
la gravidanza pone in pericolo
di vita la madre.
La contraccezione è ammessa in quanto non comporta nessun atto di violenza
verso una creatura vivente.
In base allo stesso principio
morale, l’aborto è quindi assolutamente vietato.
Metodi contraccettivi (sterilizzazione compresa) sono stati incoraggiati a più riprese dal governo indiano per arginare la
crescita demografica. Anche
l’aborto è in crescita, soprattutto
da quando è possibile stabilire il
sesso del nascituro: la religione
indù attribuisce, infatti, maggiore
importanza ai figli maschi.
È condannata alla stregua di
ogni atto sessuale che offende
il matrimonio. In passato era
addirittura passibile di pena di
morte.
Secondo la disciplina monastica è una delle quattro
colpe più gravi, punibile con
l’espulsione dalla comunità.
È vietata anche nella vita
laica.
Non c’è divieto formale, ma in effetti non c’è mai neppure stata la
rivendicazione dell’omosessualità
in questa comunità religiosa.
Entrambi questi atti sono assolutamente condannati, perché
il Corano ordina di non mettere
a repentaglio la propria vita né
quella degli altri.
Il suicidio e l’eutanasia non
sono incoraggiati perché
prolungano la sofferenza
(samsara) ma possono essere tollerati se non nascondono odio verso se
stessi o verso gli altri.
Il suicidio e l’eutanasia possono
essere ammessi se le motivazioni
che spingono a questi atti non
nascondono odio verso se stessi o
verso gli altri.
Riconosce l’uso della pena di
morte (lo dice il Corano) per la
difesa della società, in particolare come punizione di chi commette un omicidio.
Rifiuto categorico: gli uomini non sbagliano per cattiveria ma per ignoranza e
quindi non devono essere
puniti ma educati.
Gli indù ammettono la pena di
morte solo nel caso di gravi colpe.
Il castigo concede, infatti, al peccatore di purificarsi prima di affrontare la nuova vita.
etiCa?
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