R&R_Comp-194_223 C H E 11-11-2010 C O S ’ È 9:09 Pagina 218 L’ E T I C A ? modulo 8/12 RELIGIONI A CONFRONTO SU ALCUNE PROBLEMATICHE etiche CRISTIANESIMO EBRAISMO La Chiesa cattolica non ammette il divorzio e quindi neppure la possibilità di un secondo matrimonio. Per i protestanti invece il divorzio è un dramma esclusivamente personale, che investe in misura minore la collettività. Anche il matrimonio tra divorziati è quindi tollerato. La Chiesa ortodossa, infine, accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze. Lo riconosce senza alcuna restrizione, ma per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso è necessario chiedere l’autorizzazione al partner dal quale ci si è separati. Per la Chiesa cattolica l’aborto è un grave peccato contro la sacralità della vita. Gli unici metodi di contraccezione riconosciuti sono quelli naturali (OginoKnaus, Billings...). I protestanti (ma le Chiese sono molte e diverse tra loro) riconoscono nei contraccettivi il metodo migliore per frenare il ricorso all’aborto. La Chiesa ortodossa lascia piena libertà di scelta sui contraccettivi mentre considera l’aborto un crimine. Vieta l’uso del preservativo, mentre autorizza, ma solo in certi casi, la contraccezione femminile. L’aborto non è escluso in modo assoluto prima delle quattro settimane di gravidanza. Più in là, gli aborti terapeutici devono essere autorizzati caso per caso. In pericolo di vita, l’ebraismo privilegia la salvezza della madre. OMOSESSUALITÀ La Chiesa cattolica la condanna, anche se sull’argomento c’è più attenzione che nel passato; alcune Chiese protestanti hanno un atteggiamento più tollerante; la Chiesa ortodossa non ha una posizione ufficiale. L’omosessualità è severamente biasimata; alcuni rabbini la giudicano addirittura una malattia. SUICIDIO EUTANASIA I cattolici condannano severamente l’eutanasia attiva. Anche il suicidio è considerato un peccato grave, perché rifiuto del dono della vita. Solo da alcuni decenni viene permesso il funerale religioso ai suicidi. Protestanti e ortodossi, pur condannando il suicidio, sono più comprensivi nei confronti di questo gesto estremo; mentre, nei confronti dell’eutanasia, le posizioni sono varie. Condanna il suicidio del singolo, mentre la tradizione esalta (ma solo in casi estremi) il suicidio collettivo. È invece assolutamente proibito interrompere l’esistenza di un malato (salvo alcuni casi di dichiarata «morte cerebrale»). PENA DI MORTE Nel Catechismo della Chiesa cattolica è ammessa in alcuni rari casi, anche se il papa stesso non la ammette in nessun caso. Anche la Chiesa ortodossa la ammette come legittima difesa dello Stato. Tra le Chiese protestanti alcune sono decisamente contrarie, molte a favore. Viene riconosciuta nei testi sacri della Torah, ma secondo alcune condizioni così restrittive che, nei fatti, ne impediscono l’applicazione. DIVORZIO CONTRACCEZIONE ABORTO 218 Quale R&R_Comp-194_223 11-11-2010 9:09 Pagina 219 ISLAM BUDDHISMO INDUISMO È il Corano stesso a prevedere la rottura del contratto di matrimonio, ma nonostante questo il divorzio è oggetto di forte riprovazione morale da parte della comunità (tanto che è in vigore una lunga procedura che tende a rallentare il più possibile la scissione definitiva). La fedeltà nei confronti del coniuge è sancita dai testi sacri; tuttavia il divorzio è riconosciuto, ma solo per gravi casi di disaccordo. Il divorzio non è contemplato dalla tradizione, ma l’India moderna ne riconosce la possibilità. Restano due problemi: alle donne è proibito risposarsi, e d’altronde, senza il rito del matrimonio, sono private della rivelazione vedica e non hanno quindi alcun riconoscimento nella vita sociale. Non vieta in assoluto l’uso di sistemi contraccettivi, per quanto la formazione di una famiglia numerosa resti un obbligo morale. L’aborto è invece sempre condannato, tranne quando la gravidanza pone in pericolo di vita la madre. La contraccezione è ammessa in quanto non comporta nessun atto di violenza verso una creatura vivente. In base allo stesso principio morale, l’aborto è quindi assolutamente vietato. Metodi contraccettivi (sterilizzazione compresa) sono stati incoraggiati a più riprese dal governo indiano per arginare la crescita demografica. Anche l’aborto è in crescita, soprattutto da quando è possibile stabilire il sesso del nascituro: la religione indù attribuisce, infatti, maggiore importanza ai figli maschi. È condannata alla stregua di ogni atto sessuale che offende il matrimonio. In passato era addirittura passibile di pena di morte. Secondo la disciplina monastica è una delle quattro colpe più gravi, punibile con l’espulsione dalla comunità. È vietata anche nella vita laica. Non c’è divieto formale, ma in effetti non c’è mai neppure stata la rivendicazione dell’omosessualità in questa comunità religiosa. Entrambi questi atti sono assolutamente condannati, perché il Corano ordina di non mettere a repentaglio la propria vita né quella degli altri. Il suicidio e l’eutanasia non sono incoraggiati perché prolungano la sofferenza (samsara) ma possono essere tollerati se non nascondono odio verso se stessi o verso gli altri. Il suicidio e l’eutanasia possono essere ammessi se le motivazioni che spingono a questi atti non nascondono odio verso se stessi o verso gli altri. Riconosce l’uso della pena di morte (lo dice il Corano) per la difesa della società, in particolare come punizione di chi commette un omicidio. Rifiuto categorico: gli uomini non sbagliano per cattiveria ma per ignoranza e quindi non devono essere puniti ma educati. Gli indù ammettono la pena di morte solo nel caso di gravi colpe. Il castigo concede, infatti, al peccatore di purificarsi prima di affrontare la nuova vita. etiCa? 219