Indice
Comunicazioni dell'editore...................................................................................................... 3
Prefazione all'edizione italiana ............................................................................................... 5
La melassa nera grezza ............................................................................................................ 5
1. La melassa non è una panacea ........................................................................................ 6
2. La proliferazione cellulare............................................................................................... 6
3. Varici ................................................................................................................................. 7
4. Artrite................................................................................................................................ 7
5. Ulcere................................................................................................................................. 8
6. Dermatosi, eczemi, psoriasi ............................................................................................. 8
7. Pressione alta, angina pectoris, disturbi cardiaci.......................................................... 8
8. Costipazione, colite........................................................................................................... 9
9. Colpi apoplettici.............................................................................................................. 10
10.
Casi diversi.................................................................................................................. 10
11.
Anemia e anemia perniciosa...................................................................................... 11
12.
Malattie della vescica, difficoltà nell'urinare........................................................... 11
13.
Calcoli biliari .............................................................................................................. 11
14.
Sistema nervoso .......................................................................................................... 11
15.
Gravidanza, menopausa ............................................................................................ 12
16.
Unghie e capelli........................................................................................................... 12
17.
Gli effetti pre- e postoperatori della melassa ........................................................... 12
18.
Prevenire è meglio che guarire.................................................................................. 12
19.
La melassa potrebbe risolvere il problema .............................................................. 12
20.
Zucchero bianco: acidificante / Melassa: basica ..................................................... 13
21.
Melassa e sanità .......................................................................................................... 13
22.
La canna da zucchero: un alimento vitale ............................................................... 13
23.
Come prendere la melassa?....................................................................................... 13
24.
Avvertimento importante .......................................................................................... 14
Osservazioni conclusive ......................................................................................................... 14
Appendice................................................................................................................................ 15
I. ........................................................................................................................................... 15
II........................................................................................................................................... 15
Cronaca ........................................................................................................................... 16
Esperienze con il miracolo nero .................................................................................... 16
Ulteriori suggerimenti per l'uso quotidiano della melassa ................................................. 20
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Comunicazioni dell'editore
Dopo la pubblicazione della seconda edizione tedesca si segnalano 2 avvenimenti importanti:
1)
l'apparizione di un lavoro scientifico avente per tema «Lo zucchero di canna grezzo e
la melassa come alternative allo zucchero bianco raffinato».
2)
la partecipazione del Dr. Felix Kieffer, nutrizionista (Wander AG, casella postale
2747, 3001 Berna) alla fiera «Natura 80» di Basilea con la conferenza «Lo zucchero,
alimento sano, innocuo o nocivo?», conferenza tenuta in maniera sintetica anche alla
giornata di informazione del 27 nov. 1981 al Gottlieb-Duttweiler-Institut di Riischlikon e che
dà la conferma scientifica alla mia decennale esperienza con la melassa nera grezza di canna
da zucchero.
Il primo lavoro è della signorina Rosmarie Rausenberger, studentessa alla
Berufspiidagogische Hochschule, università di Esslingen presso Stoccarda. Ella conduce
questa ricerca nel quadro della teoria dell'alimentazione dietetica sotto la direzione della
professoressa Gòtz-Schònfeld. L'opera è completata da una ricca bibliografia. Qui ella
scrive: «Ho cercato di dimostrare che lo zucchero di canna e la melassa sono due alimenti
naturali che si differenziano dallo zucchero bianco sia per il metodo di produzione sia per le
loro proprietà specifiche per i loro benefici effetti sulla salute.» L'impedimento
all'utilizzazione pratica di questi due prodotti è costituito fondamentalmente dalla differenza
di gusto, limite peraltro non insormontabile considerato il loro valore nutritivo.
La Rausenberg conclude citando il grande medico greco Ippocrate che diceva: «Il tuo
nutrimento è la tua salute». Possa questo pensiero guidare sempre la nostra condotta
alimentare.
Il Dr. Kieffer nel suo lavoro a proposito dell'esempio del diabete afferma che: «il pancreas,
affaticato dall'assorbimento di una eccessiva quantità di zucchero e di altri idrati di
carbonio, perde a poco a poco la sua capacità di produzione di insulina. Di conseguenza lo
zucchero sovrabbondante passa nel sangue e quindi nell'urina. Lo zucchero contenuto nel
sangue e nell'urina è sempre glucosio e non saccarosio. Casi di diabete esistevano già prima
dei moderni metodi di produzione dello zucchero il che lascia supporre che questa malattia
non derivi necessariamente dal consumo di zucchero raffinato. Dal 1959 sappiamo che nel
sangue esiste una sostanza contenente cromo che è assolutamente necessaria all'azione
dell'insulina. Gli scopritori Schwarz e Mertz l'hanno denominata «fattore di tolleranza del
glucosio». Quest'ultimo agisce come una vitamina. Una piccolissima quantità di questa
sostanza (0,1 mg al giorno) è sufficiente all'organismo per vivere e prevenire il diabete.
Sappiamo pure che essa non può essere alterata nè dal calore nè dalla digestione (per questo
motivo la melassa, che contiene cromo, può esser sciolta in acqua bollente - l'editore)
Numerose esperienze effettuate su topi e su esseri umani hanno dimostrato che una carenza di
cromo provoca un'intolleranza al glucosio e, al limite, il diabete del tipo II.
Quali sono gli alimenti che contengono questo fattore di tolleranza del glucosio? Abbiamo in
particolare il lievito di birra, la melassa nera grezza e lo zucchero integrale di canna
(Sucanat)». Si potrà capire ora facilmente il caso di quella contadina che cito a pagina 36 la
cui glicemia si è sensibilmente abbassata e ha ripreso il suo peso normale dopo aver preso
regolarmente la melassa. Nessun diabetico al quale ho consigliato l'uso della melassa (in
ragione di un cucchiaino al giorno) ha costatato un peggioramento del suo stato.
«La predisposizione al diabete, l'obesità e il diabete della vecchiaia non sono una fatalità.» II
Dr. Kieffer conclude questo capitolo costatando che: «è probabilmente la mancanza di cromo
nello zucchero che provocherebbe la malattia e non lo zucchero in quanto tale. Su questo
punto la medicina tradizionale ha un ritardo considerevole.»
Successivamente sul tema «Zucchero e obesità» egli dichiara: «La carenza di cromo aumenta
il tasso medio di insulina che è l'ormone principalmente responsabile dell'aumento di peso.
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Lo zucchero raffinato a sua volta essendo sprovvisto di cromo favorisce attraverso l'insulina
l'aumento di peso e provoca pure per altre vie l'accumulazione di grassi. Inoltre esso non
contiene fibre che rallentano il processo di assorbimento e provoca una grande stimolazione
di secrezioni di insulina. Dopo il consumo di una grande quantità di zucchero il tasso di
glucosio nel sangue diminuisce a causa di una sovrabbondanza di insulina. Per tanto si
deduce che lo zucchero provocando un tasso troppo basso di glucosio determina un forte
appetito e conduce per via fisiologica e psicologica alla golosità.
Un aspetto molto rilevante risiede nel fatto che tanto lo zucchero bianco che la frutta
contengono il fruttosio, elemento che provoca nel fegato la secrezione di enzimi responsabili
della sintesi dei grassi, precisando che il fruttosio contenuto nello zucchero bianco agisce più
rapidamente.
Non bisogna dimenticare che il fruttosio, che costituisce la metà dello zucchero che
consumiamo, si trasforma rapidamente in grasso che soltanto una dieta povera di calorie e la
pratica regolare di uno sport potrà eliminare. (L'editore desidererebbe aggiungere che se
ognuno prendesse ogni mattina un cucchiaio di melassa il desiderio di dolciumi
diminuirebbe).
Ognuno è cosciente del fatto che lo zucchero fa ingrassare ma chi vi rinuncia
spontaneamente? La pubblicità ci sollecita continuamente e gli stessi medici non sono sempre
in grado di consigliare per il meglio. Spero che essi possano trovare una spiegazione in
queste righe.»
Un altro capitolo importante è dedicato alla relazione zucchero-arteriosclerosi. Cito sempre
il Dr. Kieffer: «La mancanza di fibre nello zucchero diminuisce l'eliminazione di acidi biliari
il che fa aumentare il tasso di colesterolo e permette la formazione di calcoli biliari. Questi
mali possono essere alleviati dal cromo che regola positivamente il tasso di insulina..È' pure
dimostrato che un consumo eccessivo di zucchero aumenta la pressione arteriosa e di
conseguenza il rischio di infarto del miocardo e di apoplessia.»
Cyril Scott, l'autore di questo opuscolo, non conosceva senza dubbio l'importanza dell'azione
del cromo se sconsiglia l'uso di melassa ai diabetici, opinione che il nutrizionista Benz di
Schwenningen aveva già criticato a suo tempo. Anche la signorina Rausenberger nel suo
lavoro non menziona l'influsso positivo di questo oligoelemento, il che è in contraddizione sia
con le conoscenze scientifiche del Dr. Kieffer sia con la mia esperienza diretta. Dovrei citare
a questo punto delle testimonianze che confermano l'efficacia della melassa nera grezza come
per esempio il caso di quell'organista che soffriva di artrosi e che dopo qualche settimane di
cura a base di melassa poteva riprendere a suonare senza dolori. Questa volta ho voluto
lasciare la parola alla scienza, per dare così una spiegazione più autorevole della validità
della melassoterapia. M. P. di B. scrive alla fine di gennaio 1982 all'importatore della
melassa venduta nei negozi dietetici svizzeri che era suo «dovere morale di divulgare tra gli
strati più ampi della popolazione i benefici della melassa.»
Ed è con queste parole piene di entusiasmo che voglio concludere.
CH-8620 Wetzikon, agosto 1983
L'editore Otto Hasler
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A meridione niente di nuovo.
Prefazione all'edizione italiana
L'interesse per la melassa di canna da zucchero nei paesi di cultura italiana ha profonde radici
storiche. Ne abbiamo una conferma nel libro del Dr.agr. Olbrich di Berlino intitolato «La
storia della melassa», dal quale attingo i dati che seguono. Già nel primo Medio Evo in
Calabria e in Sicilia veniva coltivata la canna da zucchero, che sotto il regno di Alfonso V
(1410 - 1458) visse un'epoca di grande prosperità durata fino al 1575. È di quel tempo
l'origine dei nomi «Mazzara», «Cannetta» e «Mellili» che ricordano storicamente la
lavorazione dello zucchero.
Venezia era il porto di maggior traffico per l'importazione dello zucchero e della melassa da
Siria, Egitto, Cipro, Sicilia e Spagna. La merce così importata veniva inviata verso la
Germania e i Paesi Bassi con Briigge quale centro europeo più importante per il commercio e
il deposito della merce, al di fuori del mondo latino. Era il periodo tra il 1350 e il 1450. In
quel tempo a Briigge poter avere dello zucchero regolarmente da Malaga, Venezia, Damasco
e dall'Egitto costituiva una raffinatezza particolare. Con tutto ciò si acquistavano, per i
rapporti di allora, grandi quantità (per esempio 1002 e 7831 libbre, ossia 501 e circa 3916 kg)
di «miele di zucchero»: si trattava di botti riempite di melassa, indicata come «miele di
zucchero». La parola è rimasta nella lingua spagnola dei paesi sudamericani dove la melassa
di canna è chiamata «miei residual» o «miei final».
Infine, a dimostrazione che la melassa era conosciuta e apprezzata sul vecchio continente
prima delle grandi spedizioni spagnole e portoghesi, il Prof. Olbrich cita Cristoforo Colombo:
durante il suo secondo viaggio nel dicembre del 1493 fondò la città di Isabella e per quelli del
suo equipaggio che restavano nelle neocolonie chiese che venisse loro mandato da Madeira
nel gennaio 1494 «il miglior alimento della Terra», cioè 10 casse di zucchero e 50 botti di
melassa!
Il mio augurio è che il libretto «Il miracolo nero» faccia riscoprire la melassa di canna da
zucchero anche nei paesi di lingua italiana a tutto vantaggio della salute!
CH-8620 Wetzikon, febbraio 1982 L'editore Otto Hasler
La melassa nera grezza
Analizzando un campione di melassa, di quella utilizzata in Gran Bretagna, si ottiene la
seguente composizione chimica:
Saccarosio
Zucchero inverte
Cenere
Acqua
Materie organiche
39,5 %
11,5 %
9,0 %
22,5 %
17,5 %
Le sostanze insolubili sono una parte insignificante. 11 9 % di cenere è composto da sostanze
minerali solubili,essenzialmente da sali di potassio e calcio. Un'analisi dettagliata rivela la
presenza di ferro, rame e magnesio come pure della maggior parte delle vitamine del gruppo
B, ad eccezione della vitamina Bl. Secondo Gayelord Hauser la melassa è molto ricca di
vitamina B6, di acido di pantotene e di inositolo e grazie a queste sue proprietà dovrebbe
comparire in tavola proprio come il sale, al posto dello zucchero e della marmellata. Un'altra
componente importante della melassa è l'acido fosforico, tanto importante in quanto una
carenza combinata di quest'acido e di potassio «può portare a un crollo generale delle cellule
specialmente di quelle del cervello e dei nervi».
Da rilevare infine che la melassa nera grezza contiene circa il 50 % di fruttosio.
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1. La melassa non è una panacea
Prescindendo dalla gran scelta di pillole e polverine possiamo dire di vivere nell'epoca delle
«medicine miracolose» e degli «alimenti miracolosi».
Molti dei prodotti venduti nei negozi di dietetica sono diventati tanto importanti in quanto
fattori di equilibrio e di compensazione alle carenze dell'alimentazione dell'odierna
civilizzazione. Per quel che concerne i «toccasana» la loro popolarità non dura a lungo, dopo
poco tempo passano di moda, nella maggior parte dei casi per aver deluso le aspettative.
Pur denominando la melassa «alimento miracoloso», essa non è sicuramente da annoverare
fra le «medicine miracolose». Infatti non si compera in farmacia ma nei negozi di dietetica.
Tuttavia, dagli esempi che seguiranno, si capirà che questo aggettivo «miracoloso» non è del
tutto improprio…
Già negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, lo scomparso dottor Forbes Rosa
richiamava l'attenzione sui valori nutritivi della melassa, in riferimento alla terapia del cancro.
Egli faceva notare che operai delle piantagioni di canna da zucchero, che succhiavano tutto il
giorno della canna, non si ammalavano mai o raramente di cancro. Ciò era da attribuire all'alta
percentuale di sali di potassio contenuti nella canna da zucchero greggia. Era convinto che il
cancro fosse dovuto alla mancanza di potassio nelle cellule.
2. La proliferazione cellulare
È ormai cosa nota come la proliferazione della cellula, la scoperta della sua causa e la ricerca
di una terapia metta alla prova da anni un gran numero di ricercatori di molti paesi. Malgrado
questo lavoro di ricerca accurato pare che la terapia usuale ricorra sempre ancora
all'operazione e ai raggi o ai due metodi combinati. Tuttavia questi combattono solo l'effetto e
non la causa. Veramente bisognerebbe dire «le cause» visto che sono numerose. Ad esempio
in certe industrie si sono osservati casi di cancro presso operai obbligati a lavorare con
materie notoriamente cancerogene. Di questi casi non si occupa il nostro libretto, poichè
l'effetto terapeutico della melassa nera grezza non si basa su una reazione bensì sul fatto di
apportare alla cellula gli elementi naturali e innocui ma essenziali, impedendo così l'insorgere
di un'ulcera.
Dopo aver chiarito questo punto importante ecco alcuni fatti: la mia attenzione sulla forza
terapeutica e profilattica della melassa nera grezza è stata richiamata ancora maggiormente
dal caso del signor James Persson di Palmerston, Nuova Zelanda. Alcuni anni fa, il signor
Persson era fisicamente un uomo finito, incapace di svolgere anche solo un lavoro leggero.
Soffriva di ulcera intestinale, indurimento delle valvole cardiache, branchi bloccati,
costipazione, disturbi della digestione e della cavità sinusale, debolezza di nervi. Perse di peso
e i suoi capelli diventarono bianchi. I suoi medici erano incapaci di aiutarlo. Per caso sentì
parlare di un certo signor S., sofferente lui pure di un'ulcera intestinale inoperabile, che potè
esser guarito in breve tempo grazie alla melassa. Il signor Persson decise di far una prova,
guarì a sua volta, anzi perfino i capelli tornarono ad avere il loro colore naturale. A quel
tempo il signor Persson aveva più di sessant'anni.
Dopo essersi convinto in tal modo dell'effetto terapeutico della melassa, egli decise di metter
sul mercato della buona melassa a basso prezzo: infatti aveva notato che le farmacie
vendevano caro una melassa medicinale che non conteneva più tutte le sostanze attive
originali.
Grazie alla sua attività, il signor Persson aveva contatto con molte persone sofferenti dei mali
più disparati: in breve egli vendette più di una tonnellata di melassa al mese, più tardi ancora
di più.
Fra i molti casi di ulcere, diagnosticate come maligne e guarite unicamente grazie alla
melassa, troviamo quelle dell'utero, del seno, della lingua e dell'intestino. Un uomo
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impossibilitato a parlare a causa di un tumore della lingua riuscì a guarire facendo in bocca
bagni di melassa e prendendo quest'ultima per via orale.
Ciò conferma quanto sosteneva lo scomparso Dr. Forbes Ross, ossia che l'ulcera boccale (da
lui chiamata cancro) era guaribile succhiando melassa. Egli riferiva di tumori ed escrescenze
nelle varie parti del corpo guaribili senza altre misure che l'ingestione e gli impacchi di
melassa. Ecco la descrizione dettagliata di un caso di tumore dell'utero. La paziente venne
disperata dal signor Persson. I medici, diagnosticato il cancro, non le davano molte possibilità
di sopravvivere. Forse la diagnosi era sbagliata, tuttavia il caso era grave, data la diminuzione
di peso e le forti perdite di sangue. Sentito della terapia del signor Persson la donna comandò
un quantitativo di melassa che in parte ingerì, in parte usò per docce tiepide. Pochi mesi dopo
la paziente si sentiva benissimo, le perdite di sangue erano scomparse, il peso corporeo era
normale, l'aspetto sano e fresco. Il signor Persson stentò a credere che si trattava della
medesima persona quando ella venne a fargli visita. Egli scrive: «Molti malati sputano tessuto
malato dopo aver ingerito melassa durante un certo periodo di tempo». E il caso di un tale che
soffi iva di cancro all'esofago. Il suo alito esalava un odore fetido. Veniva nutrito per via
artificiale. Si curò da solo con melassa e ben presto sputò un pezzo di tessuto cellulare malato
grosso quanto un uovo. Il suo alito ritornò normale.
3. Varici
Per guarire questa malattia detestabile e purtroppo molto diffusa, certi medici naturisti
americani ricorrono alla terapia della melassa. Recentemente ricevetti una lettera dal Canada:
per quanto possa stupire mittente era una signora cinquantaduenne affetta da varici così
dolorose che le impedivano di allungare le gambe a letto. I medici da lei consultati
confermarono di non aver mai visto vene varicose in tale stato: l'unico consiglio che poterono
darle era l'operazione. Un giorno una conoscente le propose di tentare una cura di melassa,
cura che la donna intraprese senza farsi illusioni. Dopo alcune settimane dovette riconoscere
che le varici erano scomparse.
4. Artrite
Questo capitolo fa seguito al precedente perchè la stessa signora canadese soffriva pure di
artrite. Passato qualche tempo
mi scrisse che anche questo male doloroso aveva avuto un'evoluzione inaspettata e positiva:
capì di poter di nuovo muovere le braccia come una giovane.
Ecco un altro caso: una settantaduenne soffre di forte artrite al ginocchio, con dolori frequenti
e stanchezza. Può muoversi solo a fatica e con le stampelle. Le iniezioni del medico son senza
effetto. Uno specialista propone l'operazione che lei comunque rifiuta. Tenta una terapia di
melassa e dopo un periodo di tempo relativamente breve eccola camminare senza stampelle.
Un vecchio signore, pure lui si spostava a fatica con le stampelle, fu pure guarito, ma con una
cura più lunga. Alcuni medici, che credono alla terapia della melassa, hanno constatato che,
per articolazioni molto gonfie, son di grande efficacia bagni di melassa con aggiunta di
creosoto, parallelamente all'ingestione di melassa.
Nota dell'editore: le nostre esperienze hanno mostrato che risultati altrettanto buoni si
ottengono con l'aggiunta di aceto di mele.
Già il dottor Forbes Ross, come altri suoi colleghi, giunse alla conclusione che l'artrite è una
malattia della civilizzazione dovuta a una carenza di sostanze vitali. La melassa, fornendo le
sostanze vitali mancanti, riesce a combattere la malattia. E noto che preoccupazioni possono
favorire I'artritismo. Ci sono casi dove uno choc o grandi problemi causano una ricaduta. E
allora è davvero importante continuare la terapia, poichè le preoccupazioni assorbono i sali di
potassio. La melassa di canna da zucchero si rivela particolarmente indicata poichè la melassa
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di bietola contiene meno fosfati e il fosfato di ferro è di importanza capitale dato che è
facilmente assimilato dal sangue.
5. Ulcere
Persone il cui sangue è perfettamente sano non soffrono di ulcere né di formazione cronica di
ulcere. Secondo coloro che praticano la medicina bio-chimica le ulcere si formano solo in
seguito a una carenza di certi sali minerali nel sangue e nei tessuti. Presa per un certo periodo
di tempo, la melassa può rimediare a questa carenza. Non ci dobbiamo stupire quindi del suo
effetto positivo nella cura di ulcere gastriche. In effetti non ha molta importanza dove si trovi
il male, poichè la melassa fornisce al sangue e ai tessuti le vitamine e i minerali necessari.
Ogni medico empirico intelligente sa quanto sarebbe stupido trattare un male strettamente
localizzato. Per lo più si tratta di effetti e non della causa di una malattia. Il corpo può solo
esser visto come un tutto. Nessuna parte può venir considerata solo per se stessa.
Il trattamento più razionale consiste in una cura interna e, se indicato, in applicazioni esterne
com'è il caso per le dermatosi e per le ulcere varicose.
6. Dermatosi, eczemi, psoriasi
Le mani del signor L. sono arrossate e gonfie in seguito a una dermatosi. Gli si consigliano
bagni alle mani in acqua con aggiunta di melassa e una cura interna di melassa. Il trattamento
dura sei settimane e ha esito positivo. Le malattie della pelle son da considerare come
reazione del corpo che cerca di liberarsi di sostanze tossiche. Un trattamento con pomate
sarebbe falso, poichè gli unguenti respingono i veleni all'interno del corpo. Sarebbe come
bloccare un processo naturale. Pure sbagliato risulterebbe fare solo impacchi di melassa
diluita: infatti pur riconoscendo il suo potere curativo, è importante che il sangue e i tessuti
vincano le circostanze responsabili della malattia. Esperienze lungo un periodo di nove anni
hanno mostrato che la cura a base di melassa rappresenta un metodo razionale e scientifico
per la cura delle malattie della pelle. Queste comprendono I'eczema secco, quello con flusso
liquido e alcuni tipi di psoriasis che non sono dovuti a disturbi psichici.
7. Pressione alta, angina pectoris, disturbi cardiaci
Secondo l'insegnamento della biochimica del Dr. Schiissler, l'ipertensione o pressione alta è
spesso legata all'arteriosclerosi e, come molte malattie del tutto curabili, è da attribuire a una
carenza di certi sali minerali. Che il lettore accetti questa tesi oppure no un fatto è certo: in
molti casi i risultati più soddisfacenti sono stati raggiunti grazie alla cura della melassa più
l'aggiunta di un succo di limone al giorno. Come spiegare ciò senza aver l'aria di abusare della
buona fede del lettore? Eppure la cosa è semplice: basta pensare che la causa della pressione
alta è dovuta alla perdita di elasticità delle arterie. Il sangue non può più circolare liberamente
e il cuore è obbligato a fornire uno sforzo supplementare. D'altra parte, secondo Schùssler, le
arterie non perderebbero la loro elasticità se disponessero dei sali minerali necessari (che ne
impedirebbero l'indurimento).
Poiché, come sappiamo, questi sali sono presenti nella melassa, molti casi di ipertensione
potrebbero di conseguenza esser guariti grazie ad essa.
Alcune sue componenti fortificano il muscolo cardiaco. Inoltre essa sembra contenere
sostanze antispasmodiche come il magnesio per cui il signor Persson (che abbiamo citato nel
cap. 2) potè curare con successo casi di angina pectoris.
Per quanto concerne Ia debolezza cardiaca la medicina classica ha riconosciuto da molto
tempo l'influenza benefica dello zucchero bruno. Ma la melassa nera grezza è ancora più
efficace dal momento che la concentrazione di sali minerali è maggiore. Il signor Persson cita
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casi di uomini cui in seguito a debolezza cardiaca fu tolta Ia patente di guida. Il loro stato
migliorò dopo una buona cura dì melassa.
Perfino casi disperati giunsero alla guarigione. Così l'esempio di una signora inglese, 63enne,
da 4 anni sofferente delle malattie più diverse: aveva avuto diversi attacchi cardiaci, spesso Ia
notte si svegliava con forti palpitazioni, dolori, sensazioni di soffocamento e d'angoscia. Il
viso era caldo e arrossato. Il medico le aveva prescritto medicamenti che permisero un
miglioramento passeggero ma non giunsero alla guarigione. La paziente soffrì presto di
depressioni e perse la gioia di vivere. Sentito della melassa la provò e dopo alcune settimane
ricevetti una lettera riconoscente in cui mi comunicava di sentirsi come rinata a nuova vita.
Non più malesseri, né stati di angoscia,né attacchi! Alcuni mesi più tardi un'altra sua lettera
confermava che non aveva più avuto ricadute. Tuttavia continuò a prendere regolarmente la
melassa e ne fu così contenta da consigliarla ai suoi conoscenti.
Per concludere questo capitolo vorrei citare un caso di trombosi cardiaca. Il malato era un
operaio delle ferrovie che dovette abbandonare il lavoro a causa del suo male. Gli fu
consigliata la cura della melassa. Il risultato fu così soddisfacente che potè riprendere il suo
lavoro come un uomo sano. Il potassio e gli altri sali minerali avevano sciolto il grumo di
sangue. Vorrei qui notare che il potassio è uno degli elementi principali con i quali i medici
naturisti guariscono le trombosi.
8. Costipazione, colite
Flagello della civilizzazione, la costipazione è una miniera d'oro per l'industria chimica. La
causa evidente si trova nell'alimentazione carente, ossia un'alimentazione troppo raffinata che
ha perso di valore. D'altra parte, dalla scoperta dell'automobile l'uomo si muove troppo poco.
Ecco perchè l'industria chimica può offrire centinaia e centinaia di lassativi. Si dice che si
soffre di costipazione perchè ci sono troppo poche scorie nell'intestino. Questa tesi è vera solo
a metà: si è pure costipati perchè i muscoli dell'intestino hanno perso di tono in seguito a una
carenza di sali minerali. La melassa fa prova del suo valore: i sali minerali in essa contenuti
favoriscono la peristaltica intestinale. Ciò non significa che essa sia in grado di guarire ogni
genere di costipazione: penso specialmente a coloro che da anni consumano solo pane bianco,
così come carne e verdura ì cui sali minerali son finiti nell'acquaio con l'acqua di cottura. In
questi casi son da prendere altre misure, comunque non lassativi, che peggiorano la
situazione, ma mezzi naturali come per esempio i semi di lino. Questi dovrebbero esser lavati
all'acqua corrente e ingeriti con un po' d'acqua (o meglio dopo averli lasciati almeno due ore a
bagno nell'acqua N.d.T.). Con il liquido i semi si gonfiano, aumentano di volume e la
mucillagine liberata agisce da olio lubrificante naturale. Tale cura deve durare almeno un
mese perchè si veda il suo effetto.
(Una funzione simile a quella dei semi di lino la troviamo nella crusca dietetica, oggi
raccomandata anche dalla medicina ufficiale quale eccellente regolatore dei processi
digestivi.-N.d.Ed.) Già parecchio tempo fa certi medici omeopatici riconobbero il valore della
melassa come lassativo. Ecco il modo d'uso consigliato: un cucchiaino da té di melassa sciolto
in un bicchiere d'acqua tiepida preso a digiuno, al risveglio. In casi ostinati si può aumentare
la dose a un cucchiaio da minestra preso con acqua calda. Questa dose mattutina aggiunta alle
dosi prese duranti i pasti. Tale cura dura circa 6 settimane.
Colite
Si tratta ancora di una malattia della civilizzazione. Con questo nome sono indicati una serie
di disturbi intestinali come per es. la diarrea senile. Posso menzionare un certo numero di
guarigioni: la melassa è stata presa un giorno per via orale, il giorno seguente come clistere.
Ecco la ricetta del clistere: sciogliere un cucchiaio da té di melassa in acqua calda, così che la
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temperatura ottenuta sia uguale a quella del sangue. Per ottenere il miglior risultato
bisognerebbe fare un clistere ogni giorno durante la prima settimana di cura, un giorno sì e
uno no nella seconda, ogni tre giorni nel corso della terza settimana. Dopo di che la cura è da
ritenersi finita salvo nel caso di tumori intestinali che richiedono un trattamento più lungo.
9. Colpi apoplettici
Secondo la medicina biochimica la maggior parte delle malattie che si possono curare è
dovuta a una carenza di sali minerali. Poichè sappiamo quanto la melassa ne sia ricca, non ci
dobbiamo sorprendere che una sua terapia possa esser efficace in molti casi di colpi
apoplettici. Se insorge una paralisi (eccetto in caso di incidenti) si osserva nell'organismo una
carenza di calcio, potassio e magnesio. Tutti questi sali si trovano in forma perfettamente
assimilabile nel «miracolo nero»!
Si suoi dire che chi ha avuto due attacchi apoplettici non sopravvive al terzo. Il caso seguente
mostra che non è sempre così. II signor X., un uomo anziano, aveva già avuto due attacchi ed
era completamente paralizzato da una parte del coma. Dopo aver provato la terapia della
melassa ebbe la gran sorpresa di poter riprendere l'uso delle membra immobilizzate. Con
grande stupore di tutti ridiventò un uomo normale, perfettamente sano. Non si tratta di un
esempio unico nel suo genere. L'abbiamo citato perchè si tratta di un caso grave.
Il problema degli attacchi apoplettici dà molto da pensare: non credo di esagerare se dico che
la gente dovrebbe mangiare più melassa per non soffrire un giorno di questa grave infermità.
10. Casi diversi
1.
Un giovane, mentalmente molto ritardato, ricevette da suo padre un trattamento alla
melassa. Ora è sano e intelligente come il resto della famiglia.
2.
Una radiografia mostrò che un tale aveva un'ombra sul polmone. Prese della melassa
per un certo periodo di tempo, dopo di che si vide su una nuova radiografia che l'ombra era
scomparsa.
3.
I medici avevano diagnosticato una tubercolosi polmonare a una ragazza Maori.
Diagnosi esatta o errata? Comunque sia lo stato della ragazza era molto grave. Dopo una cura
di melassa guarì completamente.
4.
Un uomo soffriva di forti dolori a causa di un'infezione a un dito. I gangli dell'ascella
erano gonfi. Compresse di melassa guarirono il dito. Dopo una cura interna di melassa
disparve anche il gonfiore dell'ascella.
5.
Si guarisce facilmente la sinusite con una melassoterapia. Si prende la melassa
internamente ed esternamente facendo delle istillazioni nasali (1 cucchiaio da té di melassa
per 3/4 di litro d'acqua a temperatura del corpo). Lo stesso trattamento è efficace per curare il
catarro nasale.
6.
Il signor Persson cita un caso di erisipela guarito grazie alla melassa. Visto il risultato
il medico consigliò di continuare la cura.
7.
Prima di conoscere il miracolo nero il signor Persson soffriva di piorrea dentaria. La
paradontosi o piorrea è una malattia costituzionale a manifestazioni locali. Il dentista
consigliò l'estrazione dei denti affinchè il veleno potesse trovare una via di uscita. Ma il vero
motivo è da vedere, come spesso, in una carenza di un certo sale minerale, per cui la
melassoterapia è proprio quel che ci vuole, è più razionale e a buon mercato. Dovrebbe esser
provata prima di ricorrere a misure drastiche. La melassa in questo caso si prenderà come
gargarismo (1 cucchiaio da té per bicchiere di acqua tiepida). Come terapia collaterale si
possono prendere dei sali biochimici
10
sotto forma di pastiglie: cloruro di potassio, fosfato di calcio, fosfato di sodio (diluizione 6) 3
volte al giorno 2 pastiglie per ogni sale. Appena subentra un miglioramento si potrà prendere
assieme il solfato di calcio D6 e silicea D12 (secondo F.F. Powell, Dr.sc.)
11. Anemia e anemia perniciosa
Considerando la quantità di ferro e di calcio assimilabili presenti nella melassa, non stupisce
ch'essa possa guarire molti casi di anemia. I metodi classici, che consistono nella
somministrazione di preparati a base di ferro per un periodo abbastanza lungo, si rivelano
insoddisfacenti poichè causano sovente complicazioni digestive. Ferro e calcio dovrebbero
esser presi sotto forma naturale e non come preparato chimico, anche se questo è stato
opportunamente dosato. Per quanto concerne l'anemia perniciosa, malattia alquanto seria, non
mi sorprende che il signor Persson abbia potuto citare casi di guarigione.
Da parte mia, una signora mi scrisse di essere guarita ingerendo 2 volte al giorno 2 cucchiai
da dessert di «sciroppo nero» su consiglio di un guaritore. La melassa nera non raffinata
contiene una concentrazione maggiore di sali minerali, dovrebbe teoricamente esser più
efficace dello sciroppo sopraccitato. Vari esempi provano che è proprio così.
12. Malattie della vescica, difficoltà nell'urinare
Dopo aver mostrato che la melassa può far scomparire ulcere e guarire tumori, possiamo
ammettere che il potassio in essa contenuto sia in grado di impedire o di sopprimere certi
dolori della prostata presso uomini in età avanzata. Siamo infatti a conoscenza di casi di
miglioramenti di malattie della vescica, ei manca tuttavia una diagnosi esatta poichè il signor
Persson non è un medico. Comunque ecco il seguente caso: Un uomo già anziano, sofferente
nell'atto di urinare, stava per andare all'ospedale, dato che non ce la faceva più. Gli si
consigliò di tentare una cura di melassa e di masticare molto prezzemolo. Risultato: guarì e
dell'ospedale non se ne parlò più. Altri casi di dolori alla vescica, benchè senza correlazione
con la prostata, mostrarono una reazione positiva alla melasso-terapia fatta
contemporaneamente all'ingestione di succo di prezzemolo.
13. Calcoli biliari
C'è un trattamento efficace che consiste nel prendere la melassa come cura nella forma
prescritta più giornalmente da 3 a 4 cucchiaini d'olio d'oliva. Questa terapia non è niente di
straordinario come può sembrare a primo acchito, quando si sa che il rame e alcuni altri sali
minerali della melassa vengono usati come medicamenti nel caso di calcoli dolorosi dalla
scuola biochimica di Schiissler. L'uso dell'olio d'oliva è pienamente giustificato. Comunque,
se io personalmente avessi dei calcoli biliari, userei piuttosto l'olio di Haarlem (una miscela di
olio solforoso con un po' di terpentina raffinata). So che ha giovato in casi in cui ogni altra
cura aveva fallito. Certo è che la melassa rinforza il trattamento. Così come è certo che essa
presa a titolo preventivo nell'alimentazione quotidiana è capace di impedire l'insorgere di tale
malattia.
14. Sistema nervoso
L'effetto della melassa su nervi deboli e neurosi (di chi ha fatto la guerra per esempio) è stato
talmente considerevole, che le consorti di soldati reduci dalla seconda guerra mondiale
espressero la loro gratitudine, per aver notato un notevole miglioramento nei loro mariti in
seguito a una melassoterapia.
11
Per quanto concerne bambini nervosi, essi hanno approfittato a tal punto della cura che ora
famiglie intere prendono dosi di melassa quale alimento complementare giornaliero. Lo stato
generale di ognuno, e non solo il sistema nervoso, è così risultato rinvigorito.
15. Gravidanza, menopausa
Molte future madri, cui si propose di prendere la melassa in gravidanza ebbero non solo un
parto facile ma diedero alla luce bambini particolarmente sani.
Si dice che la menopausa sia un periodo difficile nella vita della donna, ciò che effettivamente
a volte capita. Comunque responsabili in molti casi sono un regime alimentare squilibrato
durante un lungo arco di tempo, così come la mancanza di sali minerali e di vitamine. Non ci
stupisce dunque d'apprendere che i trattamenti di melassa sono di grande importanza per la
donna nell'età critica.
16. Unghie e capelli
Il Dr. Forbes Ross, nel suo libro sul cancro, cita l'azione efficace del sale di potassio su unghie
deboli e fragili. Lo stesso effetto si ottiene con la melassa. Dopo averne preso per 2 o 3
settimane le unghie ritrovano la loro consistenza abituale. In molti casi si nota pure un
miglioramento dei capelli. Ecco un dato di fatto citato dal Dr. Forbes Ross in relazione alla
potassio terapia: parecchie donne, i cui capelli erano diventati grigi prematuramente, poterono
fare a meno della tintura: infatti grazie alla melassa la loro chioma aveva riacquistato il suo
colore naturale. In realtà, il fatto che la melassa ridona pigmento ai capelli prematuramente
invecchiati, apre prospettive del tutto nuove nella ricerca dei veri motivi di tale
invecchiamento (salvo nei casi di uno choc o di un grande dolore). I capelli grigi sono la
conseguenza di un certo stato di carenza nell'organismo che può esser curato da una melassoterapia. Che il potassio sia il solo responsabile di tale miglioramento pare dubbioso, poichè la
melassa contiene ancora altri sali minerali.
17. Gli effetti pre- e postoperatori della melassa
Un uomo che aveva un grosso rigonfiamento grumoso sotto il ginocchio, diagnosticato come
cancro, decise di farsi operare. Prima però seguì ancora una cura di melassa. Dopo l'intervento
la rapida guarigione della cicatrice richiamò l'attenzione dei chirurghi. Questo non è un caso
isolato. Il signor Persson mi comunicò che, a giudicare dalle molte attestazioni ricevute, la
guarigione dopo un intervento chirurgico è molto più rapida se il paziente ingerisce melassa
prima e dopo l'operazione.
18. Prevenire è meglio che guarire
Si è spesso abusato di questo detto per gli scopi commerciali più disparati, supponendo di
poter prevenire malattie che, del resto, non dovevano necessariamente capitare. Ciò non
sarebbe così grave se i mezzi preventivi fossero innocui. Purtroppo molti sieri e vaccini usati
nella medicina classica mostrano effetti secondari a lunga scadenza che non sono da ignorare.
Ora la melassa nera grezza è un elemento naturale e non mostra effetti secondari dannosi.
Corrisponde all'antico presupposto di Ippocrate secondo cui «nutrizione» significa pure
«guarigione».
19. La melassa potrebbe risolvere il problema
12
Poichè gli uomini non vogliono o non possono vivere a base di un'alimentazione quotidiana
sana ed equilibrata, la cosa migliore sarebbe prendere ogni giorno un alimento contenente gli
elementi fondamentali per mantenere le cellule in buono stato. Un alimento-rimedio che
potrebbe servire come profilassi dei mali cronici di cui si è parlato. Secondo le mie esperienze
è chiaro che questo alimento non è nient'altro che la melassa cruda non raffinata. Oltre agli
altri sali essa contiene 700 UI (unità internazionali) di vitamina B2 per 100 g.
20. Zucchero bianco: acidificante / Melassa: basica
Non causo alcun danno all'industria dello zucchero asserendo che lo zucchero bianco ha una
tendenza acidificante: infatti la gente lo preferisce a quello greggio, così come preferisce il
pane bianco a quello integrale. E non si asterrà di fame uso neppure se le si comunica che lo
zucchero bianco favorisce il reumatismo e fa male ai denti contrariamente alla melassa che
mantiene i denti sani, combatte il reumatismo ed esercita pure un'azione leggermente alcalina.
Inoltre essa contiene batteri protettivi che inibiscono i batteri deIl'intestino. Questi fatti sono
stati resi noti sia da specialisti che da chimici dell'alimentazione. Perciò è consigliabile
mescolare una piccola quantità di melassa in tutte le marmellate. In altre parole: allo zucchero
raffinato mancano gli elementi fondamentali più salutari. Aggiungiamoglieli con la melassa!
21. Melassa e sanità
Si può asserire che rendo un cattivo servizio alla medicina attirando l'attenzione su un
alimento quale la melassa, di così grande effetto profilattico e terapeutico. Eppure è
nell'interesse dei medici, sovraccarichi di lavoro, che la popolazione riceva un alimento tanto
efficace per la salute! Osservo a questo proposito che a Palmerston in Nuova Zelanda dove da
nove anni il signor Persson ha messo sul mercato una grande quantità di melassa di ottima
qualità, le statistiche mostrano che le nascite sono in aumento mentre il tasso di mortalità è
diminuito.
22. La canna da zucchero: un alimento vitale
Il fatto seguente m'è stato raccontato da una signora tornata recentemente dall'India dove una
sua conoscente possiede una piantagione di canna da zucchero. Alcuni operai ivi impiegati
erano talmente poveri e la loro alimentazione così misurata che, sia loro che i loro figli,si
vedevano obbligati, per un certo tempo, a nutrirsi esclusivamente di canna da zucchero.
Mangiavano tutto, masticavano perfino le fibre per poi risputarle. Ebbene, la loro salute non
ne ebbe a soffrire.
23. Come prendere la melassa?
Si può prendere la melassa nel corso della giornata, a piacimento prima, durante o dopo i
pasti: non c'è una regola fissa. Per dose si intende un cucchiaio da té sciolto in una mezza
tazza d'acqua molto calda: a questa soluzione si aggiungerà acqua fredda, finchè la tazza sarà
riempita per i 213. Dovrebbe essere bevuta calda. Per i bambini è sufficiente mezza dose, cioè
mezzo cucchiaino. Si può anche succhiare un cucchiaino di melassa senza scioglierlo, tuttavia
si beva subito dopo un bicchiere di acqua calda. Ognuno farà come meglio crede. Persone di
stomaco delicato, che non sopportano un cucchiaio intero per volta, prenderanno piccole dosi
più volte al giorno. In casi gravi (ulcere, tumori) si prenderà della melassa il mattino a digiuno
e la sera prima di addormentarsi in aggiunta alla razione normale. L'acqua non dovrebbe mai
esser troppo calda, ma a una temperatura di circa 50°. È dannoso alle mucose bere troppo
caldo, come taluni sogliono fare con il té. La soluzione di melassa non dovrebbe essere
13
trangugiata come una medicina amara, bensì sorbita a piccoli sorsi, come suol fare chi gusta
un buon bicchiere di vino, altrimenti provoca flatulenza. L'acqua calda inoltre fa sì che venga
meglio assimilata dall'organismo.
La si può prendere con i fiocchi della prima colazione o mescolarla al «muesli» o, come ho
detto precedentemente, alla marmellata. Ho pure spiegato come si possono fare clisteri. Nei
casi di ulcere esterne, foruncoli, tagli e altre ferite si faranno delle applicazioni esterne
parallelamente alla cura interna. Non c'è una pomata naturale migliore della melassa. A
questo proposito vi racconto il fatto seguente: Un ex soldato mi scrisse di essersi ferito alla
gamba durante la prima guerra mondiale. Tale ferita non era mai guarita. Dopo trent'anni,
sentito della melassa, provó una cura interna ed esterna. In poco tempo la ferita rimarginò.
Come il lettore ha visto è facile prendere la melassa. Però attenzione: si usi solo un prodotto
genuino non raffinato. Molti pensano che la melassa sia identica allo sciroppo nero, ma ciò è
falso. Per melassa s'intende uno sciroppo denso, scuro, non cristallizzato, che scaturisce dallo
zucchero greggio durante la fabbricazione.
Alcuni si sono lamentati che la melassa li abbia fatti aumentare di peso. In questo caso, se ne
diminuisca la dose, la si diluisca di più e la si prenda meno frequentemente. In alcuni casi può
esser indicato seguire una terapia all'aceto di mele.
24. Avvertimento importante
La melassa non è indicata per i sofferenti di diabete.
Osservazioni conclusive
Forse si ha l'impressione che io abbia esagerato con le proprietà terapeutiche di questo
alimento miracoloso. Perciò mi permetto di concludere con un avvertimento. Il grande
naturista Louis Kuhne diceve che era in grado di guarire tutte le malattie con la sua terapia,
ma non tutti i malati! Il senso di questa affermazione appare evidente se ci si mette a riflettere.
Non si pronuncia che una mezza verità quando si pretende di guarire una malattia. Si guarisce
sempre un essere umano se non si lavora alla carlona e sempre che si tratti di qualcuno
suscettibile di esser guarito.
E chiaro che un paziente non può ricuperare la salute se intraprende troppo tardi una melassoterapia. Tuttavia molti pazienti ritrovarono Ia salute grazie a questo alimento, dopo che tutti i
metodi classici tentati avevano fatto fiasco.
Abbiamo testimonianze di un numero notevole di gente che afferma di esser «rinata a nuova
vita» grazie alla melassa. Queste persone avranno avuto sicuramente un'alimentazione carente
che poté venir migliorata dalla melassa.
Se si interrompe la cura, si rischia una ricaduta, perchè i sali di potassio devono sempre esser
rinnovati. Inoltre il potassio è molto solubile e si perde durante la cottura degli alimenti. È
dunque auspicabile che si prenda la melassa giornalmente, anche quando si sta bene. Questa
buona abitudine è tanto più importante perchè oggigiorno, oltre all'alimentazione carente di
molti, il consumo di alimenti salati è notevolmente aumentato. A questo fatto il Dr. Henry
Smalpage (Australia) attribuisce l'aumento dei tumori, sarcomi, cisti e altri cancri. Il suo
punto di vista corrisponde a quello del Dr. Forbes Ross. Se i sali di sodio e i sali di
condimento alimentare non vengono neutralizzati dal potassio, c'è pericolo di tumori e artriti.
Infatti le quantità di sale non adoperate non vengono espulse dai reni, ma si manifestano sotto
forma di ammasso grumoso. Il potassio migliora l'evacuazione salina diminuendo così questi
pericoli. Per cui ripeto ancora: il modo più semplice per assimilare il potassio è quello di
ricorrere alla melassa nera cruda non raffinata, il “miracolo nero”.
14
Appendice
I.
Ecco alcuni estratti dal libro «Il cancro cause e guarigione» del Dr. Forbes Ross (l'opera è
esaurita)
1)
I negri delle piantagioni di canna da zucchero dell'India occidentale, che in passato
avevano mostrato di esser immuni contro il cancro, erano sempre stati grandi consumatori di
zucchero greggio. Quest'ultimo contiene una grande quantità di sale potassico, che per la
maggior parte si perde durante la raffinazione. Sono convinto che l'equilibrio acido-basico del
sangue è dovuto al consumo equilibrato di potassio per cui consiglio a tutti di assicurarsi un
costante apporto di potassio. Il sodio, il calcio, il magnesio ci sono dati dalla alimentazione
quotidiana appropriata per cui dobbiamo riversare tutta la nostra preoccupazione a un sale la
cui presenza è fluttuante, cioè al potassio.
2)
Esaminiamo ora l'azione del potassio sui capelli. Quando una persona in età avanzata
sofferente di disturbi cardiaci, di gotta o di cancro è obbligata per un certo tempo ad assorbire
una determinata quantità di potassio (per un periodo di 6 settimane per es.) si osserveranno
certamente dei cambiamenti nella capigliatura. Se i capelli erano grigi, diventeranno più scuri,
cominciando dalle tempie e dalla nuca. Cresceranno capelli nuovi di color scuro ad eccezione
di quelle zone dove si nota uno stato di calvizie. Anche la formazione di forfora diminuisce
sensibilmente e si normalizza. Il principio curativo che guarirà il cancro sarà una sostanza che
è componente naturale dell'organismo sano e che perciò verrà adoperata dal corpo malato per
ritrovare la salute. Il corpo non può fare che un uso naturale di un rimedio naturale per tentare
di guarire una malattia. Nessuna medicina ha successo se il corpo non contribuisce a
mobilizzare le sue forze naturali di autodifesa.
3)
Trombosi delle coronarie: il caso è riportato da un medico. Uno specialista aveva
ridotto il paziente allo stato di un invalido avendogli proibito ogni lavoro. Dopo una cura di
melassa, ritrovò la salute.
4)
Costipazione: costipata da molti anni, una signora aveva quasi rovinato la salute
abusando di lassativi. Con la melassa non solo sparì Ia costipazione, ma subentrò pure uno
stato di salute eccellente.
II.
Secondo l'analisi la melassa contiene dell'acido pantotenico: esaminiamo un istante questo
importante fattore del gruppo della vitamina B. L'acido pantotenico, come indica il suo nome,
è diffuso nel regno animale e vegetale. Se c'è carenza di questo principio vitale in un
organismo animale, si constatano dermatosi e cadute di piume, peli o capelli. Anche l'apparato
digerente e il sistema respiratorio subiscono l'influenza negativa di questa carenza. I ratti
diventano grigi e i topi calvi. Le esperienze mostrano che l'aggiunta di acido pantotenico
all'alimentazione fanno scomparire tali effetti negativi. Sembra dunque che l'acido
pantotenico sia un ricostituente dei capelli! Comunque occorre anche il potassio. Ecco perchè
la melassa greggia nera è un rimedio naturale per la chioma, perchè contiene una
combinazione di pantotene e di potassio nella quale probabilmente anche il ferro e il rame
hanno un certo ruolo.
E interessante notare un rapporto apparso sulla rivista medica J.A.M.A. (24.11.45): il Dr.
Stepp di Monaco (Baviera) riferisce di aver usato con successo acido pantotenico sintetico per
curare la bronchite. Come tuttavia scrisse il defunto dottor Clarke di Edimburgo la vitamina
dovrebbe provenire dagli
15
alimenti che consumiamo. La natura è un chimico migliore della scienza.
Analisi comparata della melassa di barbabietola (irlandese)
Acqua
21,9%
Albumine
10,5%
Glucidi
60,4%
Cenere
7,2%
Ricca di potassio, povera di calcio e di fosfati.
Cronaca
Nel 1937 il Dr. Bircher-Benner fu chiamato a Londra per una conferenza. L'accompagnava
sua nipote, la Dr. Dagmar-Liechti, più tardi medico primario della clinica Bircher. Tornarono
entusiasti. Le sue idee di una riforma della vita avevano riscosso Iargo interesse e inoltre
riportava in patria le esperienze e le osservazioni di altri medici progrediti. Così per esempio
il Dr. McDonagh riferì di aver fatto buone esperienze con la melassa nera (treacle) nelle
malattie dell'intestino. Ordinava clisteri secondo dati precisi. Era qualcosa di nuovo e BircherBenner si fece spiegare tutti i particolari del trattamento. Nel rapporto quotidiano della clinica
i medici e Je infermiere furono informati sull'uso della melassoterapia appena introdotta. Su
ordine medico si fecero i seguenti clisteri intestinali: da 2 a 3 cucchiai di melassa in V4 di
litro d'acqua. Importante era l'infusione lenta col corpo sdraiato sul lato destro e tenere il
liquido introdotto per una durata di 20 minuti. Soprattutto i casi cronici furono trattati in
questo modo. Il Dr. Bircher era un medico severo. Noi infermiere dovevamo stendere rapporti
precisi sul decorso della cura e per ogni singolo paziente. La gran parte dei risultati positivi
mostra che la melassa nera greggia deve contenere forze naturali di gran valore. Sr. Marian
Nota dell'editore: Ho appreso che ancor oggi vien applicato con buon successo stesso
procedimento dai medici seguaci del Dr. Bircher.
Esperienze con il miracolo nero
In contraddizione alla tesi secondo la quale i diabetici dovrebbero evitare il consumo di
melassa ecco la sorprendente testimonianza di una contadina: «Il tasso di zucchero nel mio
sangue era di 500 e avevo frequenti svenimenti. Dopo quindici giorni di ospedale e di cure
mediche ero molto dimagrita e mi ero ridotta a 36 kg. Decisi allora di seguire i consigli di mia
figlia, di sostituire cioè le medicine con la melassa (un cucchiaino ogni mattina dopo il caffè).
Il miglioramento non si fece attendere, il tasso di zucchero diminuì a 120 e ripresi il mio peso
normale. «Questa testimonianza ci conferma l'opinione del nutrizionista Hermann Benz di
Schwenningen, il quale ha sempre affermato che anche i diabetici possono prendere la
melassa grezza, dal leggero gusto amaro, naturalmente secondo la dose già indicata (un
cucchiaino al giorno).
Il racconto di questo signore di M. (Germania Federale) inviatomi 1'11 luglio 1980 ha quasi
dell'incredibile: «Ho sentito parlare per la prima volta della melassa il 18 gennaio 1980. Mia
moglie soffriva da parecchi anni di una malattia della pelle: gli strati superiori dell'epidermide
si staccavano, si riformavano, seccavano e si staccavano di nuovo in piccole squamette.
Questo le provocava dolori e prurito indescrivibili. I medici e gli specialisti consultati non
sapevano prescrivere nulla di veramente efficace ma la diagnosticavano come «dermatosi
solare». Mia moglie disperata decise di prendere la melassa. Già dopo quattro giorni la
condizione della sua epidermide era tale che poteva lavarsi normalmente. Il nuovo strato di
pelle appariva del tutto normale. Non aggiungo altro. Da quel giorno prendiamo regolarmente
la melassa e stiamo molto bene.»
16
Un contadino di 70 anni ci segnale che, dopo una lunga e grave malattia del fegato, ha
ritrovato salute e gioia di vivere grazie dapprima al digiuno e in seguito a una cura a base di
melassa, miele e aceto di mele.
Una donna di 71 anni aveva dall'infanzia un'unghia deformata, molle e brutta a vedersi. Quale
fu il suo stupore nel constatare (dopo aver preso regolarmente per qualche tempo la melassa)
che la sua unghia spuntava normalmente!
Dall'apparizione del libretto «Il miracolo nero» nel giugno del 72 (che da allora ha visto 4
ristampe) sono accaduti parecchi «miracoli», taluni nel vero senso della parola. Ho ricevuto
un gran numero di rapporti e di lettere di persone che hanno fatto buone esperienze con il
«miracolo nero».
Affinchè un gran numero di sofferenti non perdano la speranza e soprattutto le persone sane si
possano difendere dalle malattie, riporto alcuni casi di cui ho avuto notizia.
La signora K. di O.: Da tempo ero in cura per artrosi al ginocchio e all'anca. Non potevo
quasi più salire le scale. Dopo aver salito faticosamente i 3 gradini per entrare nel negozio di
prodotti dietetici, il proprietario s'informò del mio male. Gli spiegai il mio stato. Mi consigliò
di fare un bagno di melassa ogni due giorni. Dovevo sciogliere da i/2 a i/3 del contenuto del
barattolo di melassa in acqua calda, quindi aggiungerlo all'acqua del bagno. Restavo nel
bagno (a temperatura 35° C) per 12 minuti. Poi facevo una doccia fredda e andavo subito a
letto. Dopo il quarto bagno i dolori erano già meno forti. Come raccomandatomi feci fino a
IO bagni in 3 settimane, poi solo 2 per settimana. Al ginocchio applicavo compresse di
melassa. Dopo 2 mesi potevo salire e scendere le scale. Anche il mio medico fu stupefatto del
risultato e mi consigliò di continuare la cura. Naturalmente ogni giorno prendo anche la
melassa per via orale. La mia vita ha acquistato un nuovo senso. Ecco perchè racconto
volentieri questa mia esperienza.
La signora A.M.U.-P. della Germania Occidentale riferisce in modo analogo: Da tempo
soffro di artrosi in ambedue le articolazioni del ginocchio. Al ginocchio destro c'è perfino una
massa grumosa, come dice il mio medico. Secondo lui i dolori non scompariranno mai. Sei
settimane fa comandai la melassa nera originale al Centro dietetico della mia città: da 4
settimane ne prendo, come una medicina, 100 g. al giorno. Da qualche tempo non ho più
dolori alle suddette articolazioni (nel frattempo avevo smesso di prendere le solite medicine).
Vorrei sapere di più sul «miracolo nero» e prego di inviarmi il libretto.
Il signor S. di Z. ha più di ottant'anni e da tempo soffre di disturbi della circolazione. È
convinto che il suo stato può esser migliorato solo con la melassa.
La signora R.H. di M. riferisce di aver attirato l'attenzione di sua sorella sulla melassa. «È
contenta che nei suoi capelli precocemente invecchiati spuntano capelli oscuri. E la settimana
scorsa in una gita sul lago Bodamico con nostra madre ultra novantenne, constatammo con
gioia che pure a lei, ché prende la melassa, crescono capelli scuri. Da 40 anni era diventata
grigia, poi bianca. È quasi un miracolo.
Nota dell'editore: Per non far nascere illusioni, specialmente negli uomini, si deve notare che
l'invecchiamento precoce e la caduta dei capelli sono spesso dovuti a un disturbo ormonale.
Comunque non per questo si tralasci la cura perchè inoltre la melassa rende tranquilli e
procura buon sonno. Chi ha disturbi dei reni dovrebbe però prima consultare il medico poichè
la melassa contiene più calcio del latte.
Molto interessante è quanto riferisce la signora S. di S. (RFT): Dato che Lei è interessato
a una documentazione di esperienze fatte con la melassa, come si legge nella prefazione del
17
libretto «Il miracolo nero», eccoLe una ricetta dal libro di Linda A. Clark «Segreti della
salute e della bellezza» (Ed. Hermann Bauer, Friburgo in Br.). Sarà interessante per i lettori
che si astengono dalla melassa perchè ingrassa.
A. Burroughs, un maestro per una forma di vita naturale, indica la seguente dieta
disintossicante per una «depurazione del corpo»: scioglimento ed espulsione delle
sostanze nocive da tutto il corpo, digestione tranquilla, pulizia delle ghiandole, delle
cellule e del sangue, perdita di peso (ca. kg al giorno) e ricostituzione del corpo.
1/4 di litro d'acqua tiepida (meglio se acqua minerale senza acido carbonico) succo di
I/2 limone, 2 cucchiai di melassa nera originale non raffinata. Si prenda da 6 a 12
volte al giorno questa bevanda. La cura deve durare 10 giorni. E consigliabile
ripetere la dieta tre o quattro volte all'anno.
La signora S. scrive di aver fatto, prima di conoscere questa cura, cure di digiuno parziale a
base di succhi di frutta, che hanno però lo svantaggio di provocare brividi fastidiosi. Ciò non
si riscontra con la bevanda alla melassa. Non sentiva stanchezza come per gli altri digiuni
parziali e si sentiva piena di energia. Essa consiglia la cura a chi tiene alla linea. Durante e
dopo la cura si sentiva molto bene e rimase fedele alla melassa originale.
Inoltre la signora S. prende quotidianamente l'aceto di mele e nella sua lettera mostrava
interesse per il libretto di Scott «Fúr deine Gesundheit -Apfelessig» (Aceto di mele per la tua
salute)
Come editore di questo libretto ho voluto esperimentare personalmente la dieta. Nel giugno
75 ho seguito per la seconda volta una settimana di cura. Il risultato fu positivo. Ho lavorato
bene, anzi più del solito, mi sentivo leggero e pieno di energia. Perdita di peso: 4 kg, cioè 680
g al giorno. Ogni sera preparavo la bevanda per l'indomani. Scaldavo l'/2 1 di acqua minerale
cui aggiungevo ca. 200 g di melassa (= 12 cucchiai rasi), 12 cucchiai di succo di limone e,
come variante della ricetta originale, da 6 a 12 cucchiai di siero di latte (come proteine di
facile digestione e altamente energetiche).
Faccio notare che ognuno può variare la ricetta base a piacimento per esempio con latte, latte
in polvere, yoghurt invece di siero, ecc.
Dal Venezuela ricevetti una lettera entusiasmante da una signora 78enne. Scrive che nel suo
paese la melassa costa poco e viene consumata specialmente dalla popolazione povera. Il
prodotto non contribuisce a socializzare la gente. Tuttavia i ricchi con la loro alimentazione
raffinata sono più malati dei poveri. Il libretto «II miracolo nero» è stato per lei un regalo
meraviglioso. Tra l'altro il testo viene letto anche a Buenos Aires (Argentina) e a Toronto
(Canada).
Ed ecco due testimonianze dalla Carinzia (Austria): un operaio stradale di F. ha seguito
una cura dimagrante all'ospedale senza successo. Da parenti sente della melassa e, dopo
averne prese 2 scatole, ha perso 7 kg. di peso!
Un minatore delle miniere di piombo non può quasi più lavorare a causa di artrite nelle
articolazioni. Legge «Il miracolo nero» e segue i consigli, ossia prende giornalmente melassa
originale, fa pure dei bagni di melassa e riacquista la capacità di lavorare. Questi due uomini
soffrivano evidentemente di carenza di sali minerali e di vitamine. Nella loro alimentazione
quotidiana riscontriamo infatti troppa carne di maiale, salsicce e composti della farina bianca.
II successo della melassa è dovuto alla compensazione coi sali minerali, le vitamine e gli
oligoelementi. Esistono ancora molti rapporti sull'uso della melassa sia interno che esterno,
soprattutto nel caso di varici, vene infiammate, eczemi, dolori della vescica, della prostata,
anemia, sistema nervoso ecc. Eccone alcuni esempi:
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«10 mesi fa mia moglie 46enne, da anni sofferente di varici, subì un'infiammazione dolorosa
alle vene di un piede. Al negozio di dietetica mi si diedero varie qualità di té e il consiglio
sull'uso della melassa, che si rivelò capitale. Abbiamo fatto bagni di melassa alle gambe,
applicazioni di melassa sulla parte dolorante, ingerito la melassa con il té avente proprietà di
espellere l'acqua dalle gambe. Per la prima volta mia moglie potè passare una notte
tranquilla. Per 8 giorni restò a letto e seguì la cura interna ed esterna. Si notò una
diminuzione crescente dell'infiammazione. Dopo 2 settimane era di nuovo in grado di
lavorare. In seguito conservammo l'abitudine di prendere ogni sera, prima di coricarci, un
cucchiaino di melassa sciolto nel té o nel latte. Così possiamo dormir bene e l'indomani ci
sentiamo freschi e attivi. Da allora mia moglie non ha più avuto varici infiammate. Nel caso
di dolori cominciamo subito la cura spiegata sopra, con successo. Anche a me, 48enne, la
melassa ha giovato: non soffro più di emorroidi.»
F.K. di Z.
Molto contenta fu pure una signora della Svizzera Centrale, il cui cane Collie si trovava in
uno stato disperato: nel giro di 4 settimane ritornò sano grazie alla melassa.
Come già menzionato sopra,i successi ottenuti con la melassa sono dovuti alle molte sostanze
vitali ivi contenute. Questa ricchezza può compensare carenze dovute alle abitudini alimentari
dei vari paesi. Cirillo Scott descrive lo stato di salute di quello strato della popolazione della
Nuova Zelanda che consuma melassa come pane quotidiano. Gode di buona salute perchè la
melassa funge da compensazione. Similmente potrebbe essere nei paesi civilizzati: la melassa
dovrebbe trovare applicazione nel settore della medicina preventiva contribuendo a
risparmiare molto nel campo terapeutico.
Ci sono anche solide conoscenze scientifiche che collimano con le nostre esperienze. Nel
numero dell'agosto 1968 della rivista inglese «Here's Health» Spencer Chesire pubblica un
articolo intitolato «Lo zucchero è diventato acido?»
Nel 1953 la «Sugar Research Foundation Inc.» New York pubblicava un rapporto scientifico
dal titolo «La composizione del succo crudo di canna da zucchero e della melassa».
Era il risultato di una ricerca all'università di stato dell'Ohio condotta dal Dr. M.L. Wolfram,
Professore di chimica, sotto la direzione del Dr. Wendle Binkley dell'istituto di ricerca di detta
università. Secondo tale rapporto si poterono isolare 64 sostanze nel succo di canna da
zucchero. Si tratta di importanti sostanze minerali come potassio, magnesio, calcio, ferro,
manganese, fosfati, sulfati e altre ancora. Inoltre sette vitamine, ossia A, D, e 5 del gruppo B,
come pure 4 enzimi, essenziali per l'assimilazione dello zucchero nell'organismo, tutti gli
aminoacidi necessari alle formazioni delle proteine e 4 dei più importanti acidi non saturi,
ossia linolo, linoleno, oleina e palmitina. Tutte queste sostanze sono pure presenti nella
melassa cruda non raffinata. Chesire prese queste informazioni dal «Land Bulletin». Il titolo
dovrebbe chiaramente mostrare che Io zucchero come apportatore di salute è diventato un po'
più che acido, poichè le conoscenze scientifiche sui danni arrecati dallo zucchero bianco si
son diffuse in larghe cerchie della popolazione.
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Ulteriori suggerimenti per l'uso quotidiano della melassa
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Come cura:
diluire un cucchiaio da té di melassa in un ½, bicchiere o in una ½ tazza di acqua
calda, aggiungere dell'acqua fredda perchè il tutto sia tiepido. Bere a piccoli sorsi.
Per una digestione migliore:
aggiungere alla ricetta un cucchiaino di un preparato a base di lievito e un po' di
zenzero in polvere.
Per migliorare il gusto della melassa:
aggiungere alla ricetta 1. qualche goccia di succo di limone
Per «addolcire» certe tisane:
si può aggiungere un cucchiaino di melassa a certe infusioni come il té di melissa, di
salvia, di rosmarino, di rosa canina ecc.
Per un sonno tranquillo:
diluire un cucchiaino di melassa in una tazza di latte caldo.
Per chi ama esperimentare nuovi gusti:
aggiungere un cucchiaino di melassa allo yogurt, al latte o al latte di soia.
Per budini o creme:
secondo la quantità di latte aggiungere uno o più cucchiai di melassa.
Un edulcorante di valore per il «mùesli»:
aggiungere un cucchiaino di melassa al «múesli», ai fiocchi col latte della prima
colazione, alle pappe o creme di cereali.
Una purea di mele originale:
per arricchire la purea di mele aggiungere della melassa in ragione di ½ tazza di
melassa per 3 tazze di purea. La melassa darà a questa composta un gusto nuovo,
originale.
In un capitolo di questo libretto abbiamo già raccomandato di aggiungere melassa alle
marmellate per dar loro nuova forza. Ora in America è molto in voga addolcire torte,
focacce, biscotti con la melassa nera di canna da zucchero.
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