Somministrazione farmaci in orario scolastico

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Somministrazione Farmaci a Scuola
La somministrazione dei farmaci in orario scolastico viene garantita per gli alunni affetti da patologie per le
quali è necessaria una terapia farmacologica.
La richiesta deve essere presentata dai genitori dell’alunno, sulla base di una certificazione da parte del
medico curante, in cui sia specificata la patologia e la prescrizione dei farmaci da assumere.
A livello giuridico, il MIUR - Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con il Ministero
della Salute, ha redatto nell’anno 2005 le Linee Guida utili a definire l’assistenza di studenti che necessitano
di somministrazione dei farmaci in orario scolastico, al fine di tutelarne il diritto allo studio, la salute ed il
benessere all’interno della struttura scolastica.
Nello specifico, l’articolo 3 di tale documento definisce i soggetti coinvolti e le loro responsabilità e
competenze:
 le famiglie degli alunni e/o gli esercenti la potestà genitoriale;
 la scuola: dirigente scolastico, personale docente ed ATA;
 i servizi sanitari: i medici di base e le AUSL competenti territorialmente;
 gli enti locali: operatori assegnati in riferimento al percorso d’integrazione scolastica e
 formativa dell’alunno.
Per quanto concerne i criteri cui si atterranno i medici di base per il rilascio delle certificazioni e la
valutazione della fattibilità delle somministrazioni di farmaci da parte di personale non sanitario, nonché
per la definizione di apposita modulistica, saranno promossi accordi tra le istituzioni scolastiche, gli Enti
locali e le AUSL competenti.
La Fibrosi Cistica a scuola
La Fibrosi Cistica (FC) è una patologia multiorgano, ma che colpisce soprattutto l’apparato digerente
(insufficienza pancreatica) ed i polmoni (insufficienza respiratoria).
Le complicazioni tipiche della FC sono difficoltà a digerire grassi e proteine, carenza di vitamine e sali,
progressiva perdita della funzione polmonare. È una malattia che, colpendo molti organi, produce una
varietà di sintomi tra cui tosse persistente con muco denso, respiro sibilante e mancanza di fiato, infezioni
polmonari frequenti, che possono includere la polmonite, disturbi intestinali, come ostruzione intestinale e
feci oleose, perdita di peso o mancato aumento di peso, nonostante l’aumento dell’appetito, sudore salato,
diabete in FC (già in adolescenza).
Quindi, un bambino affetto da FC ha bisogno di una dieta ipercalorica ed aggiunta di sale per lo scarso o
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nullo assorbimento e accrescimento di peso. A causa dell’insufficienza pancreatica, il bambino con FC deve
assumere enzimi pancreatici nel corso dei pasti.
La terapia enzimatica viene assunta secondo la prescrizione del medico, il dosaggio dipende dal grado della
funzionalità pancreatica del singolo paziente e va calcolata sulla base dei grammi di grasso ingeriti, al peso
corporeo e all’andamento della crescita. Solitamente vengono prescritte quantità rilevanti trattandosi di
almeno di 4/6 capsule a pasto.
Gli enzimi pancreatici devono essere somministrati al bambino ad ogni pasto, anche per le merende tranne
che per alcune (es. frutta, thè) e può essere effettuato anche da personale non sanitario come indicato dal
Centro di Cura che segue il bambino.
Va precisato che gli enzimi agiscono durante l’assunzione del cibo e per tale motivo vanno assunti prima di
mangiare, in quanto la loro durata di azione è di circa 30 minuti. Considerando che ad ogni pasto le capsule
da ingerire sono sempre un numero considerevole , è consigliato distribuirle in parte all’inizio ed in parte
durante il pasto, anche in relazione alla durata del pasto stesso (oltre i 30 minuti).
Nel caso di bambini molto piccoli, nei primi anni di vita le capsule possono essere aperte ed i piccoli granuli
possono essere mescolati a piccole quantità di cibi acidi (ad es. succo o omogenizzati di frutta) subito prima
dell’inizio del pasto, attraverso l’uso di un cucchiaio.
Per i bambini/ragazzi più grandi, è invece, considerata la possibilità dell’auto somministrazione dei farmaci,
grazie all’autorizzazione della famiglia e del Centro di cura regionale dove è seguito il paziente.
La mancata o errata assunzione degli enzimi causa al bambino con FC dolori addominali con necessità di
defecare feci unte, voluminosi e maleodoranti per la mancata digestione. Una dimenticanza ogni tanto non
crea problemi, il ripetersi frequente di questi episodi certamente può creare scompenso digestivo. Il
sovradosaggio degli enzimi, se occasionale, non ha conseguenze. Gli enzimi non sono pericolosi se assunti
per errore ed occasionalmente da un bambino senza FC.
L’antibiotico terapia viene assunta a fronte di un’insufficienza respiratoria per la quale il bambino effettua
un ricovero ospedaliero e, al momento delle dimissioni, può avere necessità di proseguire a casa la terapia
anche in modalità endovenosa per la durata di circa 15 giorni. Per tale motivo può trovarsi nella necessità di
recarsi a scuola con dispositivi medici come l’ago cannula sul braccio o un catetere venoso (centrale o
periferico) posizionato sul braccio o, in età più avanza, sul torace. Questi strumenti necessari alla
somministrazione per via venosa non devono limitare l’accesso del bambino alla scuola ed alle attività
scolastiche.
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