piccole valvole per tornare a respirare

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Piccole valvole per tornare a respirare
Le nuove tecnologie endoscopiche polmonari rivoluzionano il trattamento dell’enfisema
una semplice procedura endoscopica di soli 20 minuti può aumentare la capacità respiratoria dei pazienti affetti da enfisema
Dal 2007 è attivo presso la Unità Operativa di endoscopia bronchiale dell’ospedale civico di Palermo un team di esperti che ha sviluppato ed
applicato la tecnica del posizionamento endoscopico di valvole endobronchiali che agiscono determinando l’eliminazione delle parti di
polmone più compromesse dall’enfisema, a vantaggio delle porzioni di polmone più sane. Ciò permette di recuperare una quota di funzione
respiratoria, con miglioramento dei sintomi dell’enfisema, in special modo dell’affanno che lamentano questi pazienti e che li limita nelle più
semplici attività quotidiane.
Nel suddetto centro, uno dei pochi che effettua questo trattamento in Italia, sono stati trattati oltre 30 pazienti. E’ emerso che, in pazienti
selezionati, i risultati di questo trattamento sono paragonabili a quelli raggiunti con la chirurgia di riduzione di volume polmonare, con il
vantaggio che si tratta di una procedura minimamente invasiva che espone il paziente a un rischio operatorio molto limitato ed inoltre è
reversibile.
Per la maggior parte dei pazienti, questo trattamento ha determinato un cambiamento radicale nello stile di vita determinando un
miglioramento che in alcuni casi ha consentito a chi era in ossigenoterapia di respirare autonomamente, a chi era costretto a letto di uscire di
casa e anche di riprendere una certa attività fisica.
Informazioni sull’enfisema
L’enfisema è una forma di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), nella maggior parte dei casi provocata dal fumo di sigarette, che insorge
quando gli alveoli polmonari vengono gradualmente distrutti con conseguente affanno anche a riposo. Complessivamente oltre 30 milioni di pazienti
nel mondo sono affetti da enfisema. La BPCO è la causa principale di disabilità ed un grande problema di salute pubblica. L’Organizzazione
Mondiale della Sanità classifica la BPCO come la quarta principale causa di decesso e ritiene che entro il 2030 diventerà la terza causa di morte a
livello mondiale. La maggior parte dei pazienti che soffre di enfisema dispone di poche opzioni di trattamento. L’enfisema rappresenta un problema
economico maggiore ed un carico oneroso per il sistema sanitario globale a causa di milioni di giornate lavorative perse, di terapie costose con
un’efficacia minima e dei frequenti ricoveri correlati alla malattia.
I pazienti affetti da enfisema soffrono di iperinflazione e cioè di un aumento di volume delle porzioni malate dei polmoni che comprimono le aree
sane. Ciò porta ad affanno e disabilità. Molti pazienti non riescono nemmeno a svolgere le attività quotidiane più semplici e possono avere bisogno
di supporto di ossigeno. Le valvole endobronchiali possono ridurre il volume nella porzione malata dei polmoni aumentando pertanto la funzionalità
delle porzioni polmonari più sane ed alleviando i sintomi del paziente. Inoltre le valvole endobronchiali bloccano l’afflusso d’aria alle parti più
danneggiate del polmone e lo concentrano verso quelle sane, con una conseguente migliore ossigenazione del sangue. Il trattamento è minimamente
invasivo perché è effettuato per via endoscopica, senza quindi alcuna incisione chirurgica, dura all’incirca 20 minuti ed è reversibile, poiché le valvole
possono essere rimosse, sempre in endoscopia, in qualsiasi momento e senza conseguenze sulla funzionalità polmonare, ripristinando lo stato
precedente.
La terapia valvolare e il sistema Chartis
Studi clinici controllati randomizzati hanno dimostrato la sicurezza della terapia valvolare e la sua capacità di apportare significativi miglioramenti
nella funzione polmonare. La principale sfida nell’applicazione della terapia valvolare, in un’ampia popolazione di pazienti affetti da enfisema, è stata
la capacità dei medici di poter pianificare un trattamento valvolare che potesse tenere conto delle variazioni nell’anatomia dei singoli pazienti, in
modo da ottimizzare il trattamento ed il suo risultato. Tutti i pazienti presentano variazioni anatomiche minori, ma alcuni hanno degli ulteriori
percorsi di flusso d’aria fra i lobi polmonari, al di fuori dei normali canali bronchiali. Questa condizione è nota come “ventilazione collaterale” e la
presenza di grandi quantità di ventilazione collaterale può impedire un funzionamento efficace delle valvole.
Il dispositivo Chartis, disponibile dal 2009, rileva rapidamente e con affidabilità la presenza di ventilazione collaterale e pertanto consente al medico
di pianificare il trattamento endoscopico in modo tale da tenere conto delle variazioni nell’anatomia individuale del paziente. Si tratta di
un’innovazione significativa, che consente ai medici, di offrire questa efficace e minimamente invasiva opzione di trattamento ad un maggior numero
di pazienti sapendo che questi pazienti potranno acquisire benefici significativi.
Metodiche endoscopiche di trattamento alternativo
Da pochi mesi sono disponibili anche presso l’Ospedale civico di Palermo altri dispositivi endoscopici, denominati Coil, ed anche colle biologiche da
applicare endoscopicamente nel polmone enfisematoso, che possono essere utilizzati quando il trattamento con le valvole non può essere efficace per
le ragioni prima dette. In tal modo altri pazienti affetti da enfisema potranno beneficiare degli effetti positivi della riduzione di volume endoscopica,
sempre con un trattamento minimamente invasivo
INDIRIZZO PER INFORMAZIONI
Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Endoscopia Bronchiale Diagnostica e Terapeutica
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Ospedale Civico e Benfratelli e Di Gristina
P.le Leotta 4 Palermo
Telefono 0916663470
Fax 0916663499
E-mail: [email protected]
Informazioni sugli studi clinici più recenti
Uno studio multicentrico europeo ha arruolato 97 pazienti, fra il maggio 2010 e marzo 2011. È stata arruolata un’ampia varietà di pazienti affetti da
enfisema grave. In questo momento non sono ancora disponibili i dati nella loro completezza, tuttavia i dati di 57 dei 97 pazienti evidenziano una
riduzione del volume medio del 62% nei pazienti che erano stati individuati come candidati adatti al trattamento, contro il 4% negli altri pazienti. Il
sistema Chartis ha previsto con precisione la risposta in oltre l’80% di tutti i pazienti. I pazienti che erano stati individuati come candidati hanno
riportato in tutti i parametri miglioramenti clinicamente significativi: il 19% di miglioramento in FEV1, una misura standard della funzione
polmonare, il 15% di miglioramento nella distanza di camminamento di 6 minuti, ed un miglioramento di 11 punti nella scala di valutazione della
qualità di vita, mentre gli altri pazienti hanno riportato in media solo benefici di piccola entità.
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