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Il carcinoma della Cervice Uterina e le malattie a trasmissione sessuale
VIRUS DA IMMUNODEFICIENZA UMANA
Il virus da immunodeficienza umana, conosciuto come HIV (dall’inglese
Human Immunodeficiency Virus), è l’agente responsabile della
Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS).
Nell’85% dei casi, l’HIV si trasmette per via sessuale attraverso lo
scambio di liquidi biologici infetti.
Questo virus infetta e danneggia parte delle difese dell’organismo contro
le aggressioni esterne e soprattutto colpisce i linfociti, un particolare tipo
di globuli bianchi il cui compito è quello di combattere batteri e virus
invasori del sistema immunitario.
L’HIV compromette la capacità dell’organismo di reagire ad insulti
esterni attraverso adeguate risposte del sistema immunitario. Proprio
per questo motivo, le persone positive all’HIV sono maggiormente
predisposte ad altre infezioni e possono contrarre alcune
forme tumorali che normalmente un corpo sano è in grado di
combattere.
Questa ridotta immunità (immunodeficienza) è conosciuta come
AIDS e può determinare gravi malattie infettive, alcuni tipi di cancro,
oltre a causare il deterioramento del sistema nervoso.
È opportuno ricordare che, sebbene l’AIDS sia sempre il risultato di un
infezione da HIV, non tutte le persone che hanno contratto l’HIV hanno
sviluppato l’AIDS; inoltre, possono passare da 2 fino a 20 anni prima
che essi si ammalino di AIDS, periodo di tempo durante il quale è
possibile trasmettere il virus ad altri individui.
In caso di rapporti a rischio, è importante sottoporsi al test utile per
individuare un eventuale contagio da HIV. Il test attualmente più
utilizzato è il test “HIV Ab”, in grado di rilevare l’eventuale presenza di
anticorpi prodotti dall’organismo in risposta al virus da HIV.
Per considerare definitivo il risultato è necessario ripetere il test a 3 mesi
dal rapporto considerato a rischio.
PAPILLOMA VIRUS UMANO
L’infezione da papilloma virus umano (HPV) è la più diffusa tra le
malattie sessualmente trasmissibili, oltre ad essere il principale
fattore di rischio del carcinoma della cervice uterina.
Esistono più di quaranta tipi di papilloma virus in grado di colpire gli organi
genitali maschili e femminili, oltre alla bocca e alla gola.
L’HPV provoca anomalie nelle cellule infette e, quasi sempre,
l’organismo è in grado di attivare le proprie difese contro il virus,
permettendo di contrastare l’infezione e tornare in breve tempo alla
condizione di normalità. La maggior parte delle donne attive sessualmente
entra in contatto con il virus nel corso della vita ma è in grado, entro 2
anni, di eliminare spontaneamente l’infezione grazie all’azione del
proprio sistema immunitario. Tuttavia, in alcuni casi, l’organismo
può non essere in grado di combattere l’infezione da HPV e
questo può causare l’insorgenza di forme tumorali.
Il Papilloma Virus Umano si trasmette tramite contatto
sessuale, soprattutto durante i rapporti vaginali e anali,
ma può anche trasmettersi durante i rapporti orali o con il
semplice contatto tra genitali. Il contagio può avvenire tra
partner eterosessuali e omosessuali, anche se il partner
infetto non presenta alcun sintomo.
L’HPV rimane attivo anche dopo anni dal contatto sessuale con un
partner infetto: la maggior parte delle persone contagiate non sa
di essere portatore del virus e nemmeno di poterlo trasmettere al
proprio partner.
È quindi di fondamentale importanza effettuare regolarmente un test
di screening per identificare l’eventuale presenza di infezioni causate
dal Papilloma Virus. L’esame più diffuso nella pratica clinica è il Pap
test, durante il quale il medico preleva un campione di cellule dal collo
dell’utero e, successivamente, le cellule sono esaminate al microscopio per
identificare eventuali cambiamenti anomali.
CORRELAZIONI TRA HIV E HPV
Numerosi studi hanno evidenziato la consistente correlazione tra
co-infezione da HIV e HPV ed insorgenza del carcinoma della
cervice uterina.
Nelle donne positive all’HIV, l’infezione da HPV è presente in
percentuale significativamente maggiore a quella della popolazione
generale della stessa fascia di età ed area geografica ed il rischio di essere
soggette all’infezione da Papilloma Virus aumenta progressivamente con
l’aggravarsi del deficit immunitario.
Nella popolazione di donne HIV-positive si riscontra:
•Un elevato tasso di persistenza nell’organismo dell’infezione
da HPV, un fattore critico per la cancerogenesi virale e il conseguente
rischio di sviluppare forme tumorali maligne, primo fra tutti il
carcinoma della cervice uterina;
L’HIV indebolisce il sistema immunitario, impedendo all’organismo di
combattere le infezioni da agenti esterni e, di conseguenza, rende le
donne HIV-positive maggiormente suscettibili all’infezione di
altri virus, tra cui il Papilloma Virus, principale fattore di rischio
del carcinoma della cervice uterina.
•Una notevole prevalenza di ceppi virali ad alto rischio oncogeno
(in particolare i ceppi di HPV 16 e 18 sono causa di oltre il 70% dei
tumori della cervice uterina);
Infatti, nelle donne il cui sistema immunitario non è compromesso dal
virus dell’HIV, l’infezione da HPV è in genere transitoria, con una durata
media di circa 8 mesi ed un tasso di persistenza molto basso dopo 1-3
anni dall’infezione (rispettivamente: 35% e 15%).
Nelle donne HIV-positive, invece, il tasso di persistenza dell’HPV
ad 1 e 3 anni dal contagio è decisamente maggiore (rispettivamente
tra 46-70% e 41-62%) ed è influenzato dal grado
di compromissione del sistema immunitario
e dall’età della paziente al momento
dell’infezione da Papilloma Virus.
•Un’elevata prevalenza di infezioni con ceppi virali multipli.
Risulta evidente che l’infezione da HIV è da considerarsi un
importante fattore di rischio per lo sviluppo di carcinoma della
cervice uterina ed è, quindi, fondamentale una costante opera di
sensibilizzazione delle donne HIV-positive per incentivare l’esecuzione
periodica dello screening citologico (Pap-test), attraverso il quale è possibile
una diagnosi accurata e trattamenti tempestivi.
È fondamentale, inoltre, ricordare che il preservativo, usato
correttamente e fin dall’inizio del rapporto sessuale, rappresenta
un’ottima misura protettiva dalle malattie a trasmissione sessuale,
AIDS compresa.
Bibliografia:
•HPV and HIV Coinfection - A Complex Interaction Resulting in Epidemiological, Clinical and Therapeutic
Implications - Future Virology. 2013;8(9):903-915 Disponibile su: http://www.medscape.com/viewarticle/810932
•HIV – Disponibile su: https://it.wikipedia.org/wiki/HIV
•http://www.umbertotirelli.it/pubblicazioni_recenti_100.php
•American Cancer Society Cervical Cancer 2013
•Ferenczy A. et al. – CMAJ – Sept. 2, 2003; 169 (5)