Human Papilloma Virus (HPV)
Le infezioni agli organi genitali causate dai papilloma virus (detti HPV Human Papilloma Virus)
sono molto diffuse. Si calcola che ne soffra il 70-80% della popolazione sessualmente attiva.
Responsabile di questi disturbi non è un unico virus, ma una famiglia che ne comprende circa
cento tipi diversi. Solo alcuni di loro, però, possono causare il carcinoma del collo dell’utero, gli altri
danno infezioni che creano disagio, ma che hanno un decorso benigno. Il contagio avviene
principalmente attraverso i rapporti sessuali e poiché l’infezione non dà sintomi è fondamentale la
diagnosi precoce.
La malattia non si eredita, è di origine virale: a causarla è un’infezione da papilloma o HPV
(Human Papillom Virus) di cui si conoscono almeno un centinaio di tipi, ma solo tredici sono
davvero pericolosi. Per questo vengono divisi in due categorie: ad alto e a basso rischio. I primi
possono causare il cancro (e sono detti oncogeni), i secondi provocano i condilomi, fastidiose
escrescenze che compaiono sui genitali causando prurito e irritazione.
Nonostante il virus sia molto diffuso (il 70-80% della popolazione femminile viene infettata ameno
una volta nell’arco della vita), la maggior parte delle donne guarisce spontaneamente, in 6-24
mesi, grazie alle difese del sistema immunitario. Altre, purtroppo, si ammalano. Ma prima che il
virus possa causare il cancro occorrono anni (dagli 8 ai 12), durante i quali è possibile controllare
la predisposizione all’insorgenza della malattia. Come? Grazie alle periodiche visite ginecologiche,
al pap-test e a un nuovo esame chiamato TestHPV-DNA, che permette di scoprire se c’è stato un
contagio da HPV. Questi due test sono necessari perché le infezioni da papilloma non causano
sintomi ed è impossibile accorgersi della malattia nei primissimi stadi. La diagnosi tempestiva è
l’unico modo per diminuire il rischio di mortalità.
Il Ginecologo individuerà il percorso per portare a compimento l’iter diagnostico-terapeutico
I vantaggi del test.
Se il risultato è positivo significa che c’è stato un contagio con il papilloma; ma non bisogna allarmarsi,
neppure se l’HPV appartiene alla classe ad alto rischio. Poter cogliere, già nelle primissime fasi, l’insorgenza
di lesioni cancerose significa debellarle con tecniche non troppo invasive che salvaguardano la capacità
riproduttiva della donna.
Se l’infezione è in atto, sarà opportuno usare il profilattico per evitare di trasmettere la malattia al partner.
È pronto il vaccino
Dal 30 marzo 2007 è in commercio il vaccino contro l’HPV, che sarà in grado di proteggere dai tipi virali 6,
11, 16 e 18, responsabili del 70% di tutte le neoplasie da HPV. Il ministero della Salute offrirà la
somministrazione gratuita a 280mila bambine al raggiungimento dei 12 anni (epoca in cui si presume che
non vi siano ancora stati i primi rapporti)