CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
ESERCITAZIONI DI BIOLOGIA
Lezione quinta parte
Dott.ssa Annamaria Fiarè
Gli oggetti che si osservano al MICROSCOPIO
OTTICO sono generalmente trasparenti e molto
sottili; vengono montati sopra una lastrina di vetro,
detta VETRO PORTAOGGETTO, in un mezzo
omogeneo come acqua o balsamo di Canadà (quest’
ultimo serve per PREPARATI PERMANENTI ossia
duraturi) e coperti con un’ altra lastrina di vetro,
detta VETRINO COPRIOGGETTO, in modo che il
preparato sia di spessore uniforme
Il PREPARATO A FRESCO E’ UN ALLESTIMENTO NON
PERMANENTE. I CAMPIONI VENGONO SISTEMATI IN
UNA GOCCIA D’ ACQUA E COPERTI DA UN VETRINO
COPRIOGGETTO
•Foglie di Iris
•Acqua
•Pinzetta a punta
sottile
•Vetrini porta- e
coprioggetti
•Bisturi
•Pipetta Pauster
•Microscopio ottico
•Album e matita
Mettere una goccia d’acqua al centro di un vetrino pulito,
prelevata con una pipetta Pauster
Con un bisturi effettuare un taglio della foglia di Iris
Eseguire una sezione longitudinale dell’ epidermide della foglia
di Iris con l’aiuto di una pinzetta e montarla direttamente sulla
goccia di acqua , posta precedetemene sul vetrino portaoggetto
Appoggiare il margine del coprioggetto al margine della goccia
d’acqua ed abbassare delicatamente in modo che l’acqua in cui si
trova il campione si spanda uniformemente sotto il coprioggetto
Fare attenzione a non formare bolle d’aria sotto o attorno al
campione. Non premere sul coprioggetto. Se ci fosse troppa
acqua, togliere l’eccesso toccando un margine del coprioggetto
con della carta assorbente
Il preparato è pronto per essere osservato al M. O
Disegnare quanto osservato
Quando si deve usare il microscopio, lo si estrae dalla custodia
prendendolo per il braccio e lo si pone sul tavolo da lavoro.
Mettere il microscopio sul tavolo con gli oculari rivolti verso di voi
Girare la torretta finché l’obiettivo (4X) non è ben allineato con il
corpo del microscopio. Sentirete un “click” quando l’obiettivo sarà
posizionato correttamente (in caso contrario vedrete le vostre ciglia
su un fondo scuro)
Accendere la lampada e regolare la luminosità. Gli obiettivi più
potenti richiedono maggiore luce. Regolare il condensatore se è
mobile. Quando si usano gli obiettivi 4X o 10X, la lente superiore del
condensatore deve stare a circa 5 mm dal vetrino, ma quando si usa
l’obiettivo 40X (alto ingrandimento) la lente superiore del
condensatore deve essere poco al di sotto della sua posizione più alta
o circa 2 mm sotto il vetrino. Il diaframma ad iride deve essere
regolato in modo da avere il campo ottico in modo chiaro ed uniforme.
L’illuminazione deve essere modificata anche quando si cambia
preparato; con preparati spessi o intensamente colorati bisogna
aumentare l’illuminazione, aprendo il diaframma, e viceversa con
preparati sottili o non colorati.
Usare la manopola macrometrica per abbassare il piano
portaoggetto prima di mettere il vetrino
Mettere il vetrino con il preparato sul piano portaoggetti,
assicurandovi che il coprioggetto sia rivolto verso l’obiettivo.
Collocare il vetrino in modo da avere il campione direttamente
sopra il foro del piano
Guardare il piano portaoggetti di lato mentre lo spostate
verso l’alto (o mentre spostate il corpo del microscopio verso
il basso) fino a quando la lente dell’obiettivo non sfiora il
preparato. Mentre lo fate, osservare in quale direzione state
girando la macrometrica, se verso di voi o nel senso opposto.
Con un po’ di esperienza saprete automaticamente da che
parte girare la manopola. Attenzione a non urtare il vetrino
con l’obiettivo per non danneggiare né l’uno né l’altro.
Mentre guardate attraverso l’oculare, usate la macrometrica
per allontanare il piano portaoggetti dall’obiettivo. Quando il
preparato comincia ad apparire, girate la micrometrica
lentamente per mettere a fuoco. Potete sapere di quante volte è
stato ingrandito il campione moltiplicando il potere dell’obiettivo
per quello dell’oculare. Se usate un binoculare, considerate solo
l’ingrandimento di un oculare
Ruotare la torretta in modo che l’obiettivo 10X si incastri al suo
posto. Di nuovo, verificate lo spazio tra l’obiettivo e il preparato.
La DISTANZA DI LAVORO (spazio fra obiettivo e preparato)
diminuisce aumentando il potere degli obiettivi e degli
ingrandimenti maggiori. Se il vostro microscopio è parafocale
(cioè quando si sia posto a fuoco l’oggetto con un obiettivo, si può
cambiare di obiettivo senza perde completamente il fuoco)
probabilmente riuscirete a mettere a fuoco soltanto la
micrometrica. Se avete bisogno di usare la macrometrica,
ricordate di non girarla mai guardando attraverso gli oculari, ma
sempre guardando di lato.
La dimensione del campo ottico (l’area che vedete) varia in
proporzione inversa all’ingrandimento: maggiore l’ingrandimento,
minore il campo ottico.
A volte il campione non ha ugual spessore ovunque e la
profondità alla quale è possibile mettere a fuoco (profondità di
campo) è limitata. Maggiore è l’ ingrandimento, più ridotta è la
profondità di campo. Esaminare i preparati spessi fochettando
continuamente, per mettere a fuoco piani a diverse profondità
del campione
Quando saprete usare bene il microscopio con l’obiettivo 10 X,
cambiatelo con il 40X. A forte ingrandimento l’oggetto da
osservare deve essere ben centrato, poiché l’obiettivo prende
solo una piccola parte del campo osservabile a basso
ingrandimento
Per evitare di colpire il vetrino con la lente, guardate ancora di
lato mentre spostate l’obiettivo più potente. Può essere
necessario muovere la micrometrica per focalizzare l’immagine.
Ricordate di non usare mai la macrometrica con gli obiettivi più
potenti
COSA OSSERVO?
All’esame microscopico appaiono delle strutture incolori più o meno
rettangolari,intervallate, con una certa regolarità, da piccole formazioni
rotondeggianti simili a due fagioli affiancati e di un debole colore verde.
All’interno di ogni struttura rettangolare si nota una zona più scura,
rotondeggiante, in genere addossata alla parete
DISCUSSIONE:
Le strutture rettangolari sono delle cellule epidermiche, che risultano
strettamente addossate le une alle altre, cioè prive di spazi
intercellulari, in modo tale da costituire un’efficace barriera tra i tessuti
interni e l’ambiente esterno. Le cellule sono incolori, a testimonianza che
non contengono cloroplasti e che quindi sono incapaci di fotosintetizzare.
Le caratteristiche formazioni simili a fagioli, intervallate tra le cellule
epidermiche, costituiscono le cellule di guardia che delimitano la rima di
uno stoma, la cui apertura e chiusura regola gli scambi gassosi tra pianta
e atmosfera. Le cellule di guardia sono colorate di verde, poiché
contengono ciascuna parecchi cloroplasti.
SEZIONE LONGITUDINALE DELL’ EPIDERMIDE
DELLA FOGLIA DI IRIS: preparato estemporaneo
osservato al M. O