Liceo Scientifico Statale “P. Lioy” - Vicenza - OSSERVAZIONE DEI FENOMENI OSMOTICI NELLE CELLULE VEGETALI Scopo dell'esercitazione Osservare gli effetti del fenomeno dell’osmosi nelle cellule vegetali Materiale occorrente • microscopio ottico • vetrini portaoggetto e vetrini coprioggetto • acqua distillata, contagocce • soluzione concentrata di cloruro di sodio NaCl • • • • pinzetta, forbici carta assorbente tintura di iodio cipolla Procedimento 1. Prelevate dalla cipolla un sottilissimo strato di epidermide e ritagliatene con le forbici due frammenti per l’esame al microscopio. 2. Preparate due vetrini portaoggetti, contrassegnateli con le lettere A e B e ponete su ciascuno di essi una o due gocce di tintura di iodio. 3. Distendete bene, con l’aiuto dell’ago da dissezione, i due campioni di epidermide sui due rispettivi affinché si colorino. vetrini portaoggetto (vetrino A e vetrino B), 4. Asciugate bene attorno ai preparati l’eventuale tintura in eccesso ed attendete qualche minuto. 5. Aggiungete al campione sul vetrino A un paio di gocce di acqua distillata e al campione B un paio di gocce di soluzione concentrata di cloruro di sodio. 6. Coprite delicatamente i campioni con il vetrino coprioggetto evitando la formazione di bolle d’aria (a tal fine è opportuno appoggiare il vetrino coprioggetto in modo inclinato sul vetrino portaoggetti, facendolo entrare in contatto con l’acqua del campione, e poi lasciarlo cadere delicatamente). 7. Asciugate la parte inferiore di ciascun vetrino portaoggetto e disponete i preparati sul tavolino del microscopio. 8. Iniziate l’osservazione con l’ingrandimento più basso a disposizione, quindi, dopo aver messo a fuoco l’oggetto, procedete con l’ingrandimento più elevato. 9. Nelle cellule del campione A, immerse in una soluzione meno concentrata di quella interna e del loro vacuolo, l’acqua tende ad entrare e le cellule si rigonfieranno. Le cellule vegetali non scoppiano in seguito a questo fenomeno grazie alla presenza della parete cellulare (che si oppone al rigonfiamento Scheda di laboratorio 1 Liceo Scientifico Statale “P. Lioy” - Vicenza senza rompersi) diventano turgide, cioè gonfie e con le pareti ben tese. 10. Nelle cellule del campione B, immerse in una soluzione che è più concentrata di quella interna e del loro vacuolo, l’acqua tenderà a uscire e le cellule si raggrinziranno, diventando flaccide. La parete cellulare è tuttavia rigida (non si raggrinzisce di molto) e il citoplasma si dispone al centro della cellula, poiché il vacuolo ha perso volume. Si può arrivare così alla plasmolisi, per cui la membrana si distacca in modo irreparabile dalla parete e la cellula muore. Dopo aver osservato attentamente i due vetrini potete applicare al margine del vetrino coprioggetto del campione B dell’acqua distillata, facendola filtrare sotto il vetrino attraendola dal margine opposto con la carta assorbente, in modo che tutta l’epidermide vi resti immersa. 11. Ponete ora il preparato sul tavolino del microscopio ed osservate quanto accade: aggiungendo acqua distillata al campione andate a diminuire la concentrazione all’esterno delle cellule e quindi provocate il nuovo ingresso di acqua nelle cellule del campione. L’acqua, per osmosi, entrerà, infatti, nelle cellule “gonfiandole” nuovamente e riportando la membrana cellulare ad aderire alla parete. 12. Considerazioni finali Disegna quanto osservato al microscopio confrontando il campiona A con il campione B, avendo cura di indicare sempre l’ingrandimento al quale è stata condotta l’osservazione. Scheda di laboratorio 2