INTERVENTI EDUCATIVO - DIDATTICI IN FAVORE DEGLI ALUNNI

INTERVENTI EDUCATIVO - DIDATTICI IN FAVORE DEGLI ALUNNI
PORTATORI DI HANDICAP
La legge quadro n.104/92 garantisce alle persone diversamente abili il diritto all’istruzione, all’educazione e
all’integrazione scolastica, specificando che tali diritti non possono essere impediti dalle difficoltà di
apprendimento derivanti dalla disabilità connessa all’handicap.
Gli strumenti di cui si avvale la scuola per favorire tali diritti negli alunni sono la diagnosi funzionale, il profilo
dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato,che sono strumenti che permettono alla scuola di
operare al fine di porre in evidenza le principali aree di potenzialità e di carenza presenti nella fase di sviluppo
osservata, cosicché gli interventi da attivare nel quadro della programmazione educativo-didattica, di
competenza dell’equipe pedagogica, siano i più idonei a corrispondere ai bisogni ed alle potenzialità del singolo
soggetto.
Tali progetti educativi personalizzati rappresentano una delle attività qualificanti della Scuola nel contesto del
processo di integrazione nel momento in cui riconosce che il proprio ruolo consiste nel consentire, sostenere,
rafforzare e sollecitare le potenzialità individuali,affinché ciascuno raggiunga la massima autonomia personale,
sociale e di apprendimento possibile.
Al fine di una significativa integrazione scolastica dell’alunno diversamente abile i docenti coinvolti si impegnano
nel tentativo di costruire, all’interno del P.E.I., Piano Educativo Personalizzato, un itinerario che conferisca senso
alla permanenza dell’alunno dentro il suo gruppo di compagni.
Tale tentativo prevede che il P.E.I. faccia esplicito riferimento alla programmazione di classe, dalla quale
prendere le eventuali opportune distanze, da valutare caso per caso, in relazione alle esigenze dell’alunno
diversamente abile, facendo in modo che il P.E.I. stesso non rischi di trasformarsi in uno strumento di
isolamento piuttosto che di integrazione.
E’ evidente che per poter trovare un raccordo tra il P.E.I. e la programmazione di classe è fondamentale il
rapporto di collaborazione e di corresponsabilità tra l’insegnante di sostegno e gli insegnanti curricolari, i quali,
contitolari degli stessi gruppi classe, sono impegnati collegialmente in tutte le fasi del processo educativo, dalla
programmazione alla valutazione.
Varie attività potranno essere proposte all’alunno anche singolarmente in classe o anche all’esterno in ambienti
predisposti accuratamente per rispondere alle reali possibilità di sviluppo e di apprendimento di ogni bambino, in
rapporto alla sua specifica situazione e per il conseguimento degli obiettivi che effettivamente potrà raggiungere.
La validità delle proposte didattiche presentate verrà dimostrata dai bambini stessi, a cui sono rivolte, che
riusciranno a compiere, gradatamente il loro sviluppo per conseguire gli obiettivi di integrazione e di formazione
in rapporto alle loro potenzialità.
Ma l’alunno diversamente abile pone alla Scuola una domanda più complessa di aiuto educativo e di sostegno
didattico. Per ogni bambino è altresì importante che possa usufruire dell’intervento riabilitativo di personale
specializzato ,operatori delle A.S.L., nonché di servizi e di strutture stabilmente disponibili nel territorio. E’
necessario in questi casi, che al lavoro dell’equipe pedagogica si accompagni lo sforzo solidale
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della famiglia e l’azione concorde di un sistema socio-sanitario che realizzi forme di prevenzione, d’intervento
precoce e di assistenza.
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CRITERI GENERALI E MODALITA’ D’INTERVENTO
Per realizzare una vera integrazione l’equipe pedagogica propone la concreta possibilità ai genitori di:
Conoscere ciò che la scuola programma e attua per l’alunno;
Collaborare attivamente con le insegnanti per assumere atteggiamenti di disponibilità costruttiva verso il
proprio figlio e di poter compiere interventi concreti e graduati, al fine di concorrere al suo processo formativo;
Conoscere il Piano Educativo Individualizzato redatto in collaborazione dall’equipe pedagogica, personale
specializzato del servizio territoriale, dagli operatori della A.S.L. e genitori;
Conoscere la valutazione formativa, presupposto ineludibile dell’intero processo formativo, per fornire una
regolazione continua della programmazione che sarà flessibile e quindi modificabile in stretto rapporto con
l’evoluzione del bambino.
Conoscere le varie attività di continuità che verrano eventualmente proposte con i vari ordini di Scuole
(materna, elementare, e media) per meglio attivare il processo di socializzazione e di apprendimento.
FINALITA’ GENERALI
La socializzazione: verranno proposte attività atte al raggiungimento di abilità sociali intese come quella serie
di attività verbale e non mediante le quali l’individuo influenza il comportamento di quelli con cui interagisce. Gli
alunni apprenderanno a vivere all’interno del gruppo classe, sentimenti e rapporti di simpatia e di accettazione
reciproca; useranno e rispetteranno le cose proprie ed altrui. L’insegnante guiderà il bambino a decentrarsi da
sé e a riconoscere lo spazio vitalmente significativo degli altri, in primo luogo dei compagni con i quali viene a
contatto quotidianamente nella propria classe. Utile per quanto riguarda l’aspetto socio-affettivo è l’utilizzo del
computer che stimola il bambino ad uno sviluppo della comunicazione interattiva con i compagni e gli adulti;
stimola atteggiamenti collaborativi in funzione di un prodotto finale (disegno,filastrocca…) al quale tutti
concorrono; il rispetto di regole e comportamenti stabiliti all’interno del gruppo che lavora insieme al computer.
Attività scolastiche di integrazione: a carattere interdisciplinare con l’elaborazione di obiettivi minimi,
organizzate per gruppi di alunni della stessa classe o di classe diversa; utilizzo, di semplici software che
richiedono la lettura e la scrittura di parole o numeri, tale attività stimola la capacità di concentrazione e di
recupero del bambino diversamente abile, grazie all’utilizzo della video scrittura che permette al bambino di
autocorreggersi senza l’intervento dell’insegnante.
Sviluppo e potenziamento delle capacità operative (il SAPER FARE) promuovendo le possibilità reali
individuali attraverso la conquista degli strumenti e di conoscenze linguistico-espressivo spazio-tempo , logicomatematico e informatico. L’ uso del computer permetterà al bambino un graduale miglioramento o
potenziamento della coordinazione oculo- manuale; un rinforzo della lateralizzazione e lo sviluppo dei principali
concetti topologici; l’acquisto di una corretta organizzazione nello spazio grafico.
Conquista dell’ autonomia personale.
Per raggiungere tali finalità opereremo, in pratica, nell’ambito dello sviluppo psico-motorio, linguisticoespressivo, logico-matematico e spazio-temporale, tutto ciò dopo aver proceduto alle verifiche dei livelli di
partenza.
Per le verifiche dei livelli di partenza ci serviremo di alcune prove oggettive. Con l’osservazione verificheremo:
il comportamento del bambino,
il rapporto con il gruppo,
il rapporto con l’adulto,
le reazioni alle proposte operative (interesse, tempo di applicazione, capacità di comprensione, evoluzione
del linguaggio, capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio, capacità di conoscere e di usare il proprio corpo,
capacità di comunicare a livello verbale e non).
Con prove effettive verificheremo le abilità e i livelli di sviluppo cognitivo:
nell’ambito psico-motorio;
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nell’ambito della lingua scritta (lettura strumentale, comprensione, strumentalità nella scrittura, capacità di
usare la lingua scritta per comunicare);
nell’ambito logico-matematico (classificare, seriare relazioni, conservazioni delle quantità continue,reversibilità,
concetto di numero, cardinalità, ordinalità.
Partendo dai risultati delle verifiche, formuleremo per ciascun alunno una programmazione dettagliata per le
diverse aree (o diversi campi di esperienza) in rapporto alle reali possibilità dell’alunno stesso. Non si possono,
infatti, prefissare obiettivi a medio termine e a breve termine uguali per tutti, a causa delle profonde
differenziazioni non solo dei livelli di sviluppo, ma anche dei tempi di apprendimento, delle capacità attentive,
delle disponibilità dell’alunno a cooperare con l’insegnante. Daremo largo spazio alle attività ludiche, musicali,
espressive, che riteniamo indispensabili per favorire l’equilibrio affettivo del bambino e per la loro importanza
sotto l’aspetto funzionale. Daremo ampio spazio all’aspetto operativo concreto (sensoriale, manuale) limitando al
minimo indispensabile le attività esclusivamente verbali, logiche, astratte.
EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER ALUNNI CON HANDICAP
Intendiamo promuovere e favorire al massimo, nei bambini diversamente abili, lo sviluppo psico-motorio non
solo al fine dell’acquisizione di abilità motorie, globali e specifiche, ma in quanto concorre alla ristrutturazione e
allo sviluppo della personalità. Ci proponiamo il raggiungimento dei seguenti obiettivi, per tutti i bambini:
presa di coscienza del corpo nella sua globalità,
presa di coscienza del corpo in relazione agli altri, agli oggetti, alle funzioni, alle proprietà,
coordinazione dinamica generale, controllo delle posture, dell’equilibrio,
coordinazione oculo- manuale,
sviluppo delle reattività sensoriali, delle capacità senso-percettive e motorie,
orientarsi nello spazio e nel tempo,
sviluppo della lateralità.
EDUCAZIONE LINGUISTICA
Le attività linguistiche faranno riferimento al mondo affettivo dei bambini ed agli aspetti della realtà circostante
capaci di destare in loro interesse e curiosità, ma anche tutte le attività di apprendimento dovranno promuovere
e favorire comportamenti verbali. Per quanto riguarda l’apprendimento della lettura e scrittura, non verrà
privilegiato un unico metodo, ma la scelta di quest’ultimo sarà effettuata in base alla osservazione e valutazione
del livello di sviluppo delle capacità percettive e mentali dei bambini diversamente abili. Gli interventi saranno
fortemente individualizzati e le strategie modificate ogni volta che si renderà necessario. Infatti il bambino
diversamente abile ha bisogno di molto più tempo per acquisire i comportamenti (prerequisiti) che i bambini
normo dotati posseggono generalmente al momento dell’ingresso a scuola. Le didattiche applicative devono
essere diverse da caso a caso, ma devono comunque partire dall’orientamento spazio-temporale, dalla
coscienza dello schema corporeo, dalla funzionalità percettiva, dal rafforzamento delle capacità mnemoniche,
dall’acquisizione e dal perfezionamento delle capacità verbali.
ATTIVITA’ ESPRESSIVE
Si organizzeranno attività manuali ed espressive, in piccoli gruppi, per favorire la crescita individuale e collettiva
e la motricità fine: attività grafico-pittoriche, esercitazioni ritmiche, drammatizzazione, canti.
AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA
Anche gli apprendimenti relativi all’area matematico-scientifica e tecnologica, come quelli linguistici, sono
correlati all’educazione psico-motoria che è uno dei cardini del processo educativo dell’apprendimento.
L’approccio metodologico dunque che verrà adottato in ogni attività, si baserà inizialmente dando ampio spazio
alla spontanea attività dell’alunno, al gioco e alla conversazione. Successivamente inizierà l’attività di
manipolazione finalizzata, utilizzando materiali diversi strutturati e non che possano far pervenire il bambino a
conseguire i concetti matematici basilari. Soltanto quando il bambino sarà in grado di farlo si passerà alle
presentazioni di immagini e infine alla simbolizzazione attraverso i codici grafici e verbali.
Successivamente verranno create situazioni problematiche che stimolino l’alunno a ricercare soluzioni,costruire
e operare in modo autonomo per cercare di arrivare con molta gradualità e naturalezza alla formazione di
concetti,operando frequenti ritorni al concreto. Fondamentale sarà dunque il“ fare” .Abituare l’alunno a
rappresentare graficamente,a simulare con il materiale le situazioni in esame. Sarà molto presente anche
l’elemento del“ gioco”per favorire il coinvolgimento personale ed emotivo.