INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale COMUNITA’ DI RECUPERO - Realtà Eccellenti Villa Miralago accoglie persone con disturbi alimentari, in continuo aumento soprattutto nei giovani Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, ossessione per i cibi sani e la muscolatura I DCA (disturbi del comportamento alimentare) comprendono quadri clinici distinti come l’anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, e nuove forme sintomatiche come la vigoressia (eccessiva attenzione che il soggetto pone allo stato della muscolatura del proprio corpo prevalentemente nei maschi, in quanto frequentemente la persona tende ad avere una percezione distorta del proprio corpo) e ortoressia (ossessione patologica riguardo al consumo di cibi sani e naturali, ritenuti dalla persona cibi “puri”). La paura di ingrassare resta l’elemento comune e “nucleare” nelle diverse forme di patologia alimentare. I DCA possono essere connotati dalla presenza o meno di condotte restrittive come il digiuno totale o parziale e/o di condotte purgative come il vomito autoindotto o l’uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi e/o condotte compensative come l’iperattività fisica. Sono tra i disturbi psichici in età giovanile con una prevalenza del 3,3% in Italia nelle forme più classiche. In particolar modo l’anoressia ha un alto tasso di mortalità nelle popolazioni di adolescenti sia per le complicanze mediche molto gravi, sia per il rischio di suicidio molto elevato che i pazienti affetti da tali patologie hanno. L’Anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da una rilevante perdita di peso da parte della persona che ne soffre, accompagnata da un rifiuto di alimentarsi regolarmente e da una paura intensa di ingrassare. In molti casi l’esordio avviene in preadolescenza. La Bulimia Nervosa è caratterizzata da ricorrenti abbuffate (ingestione di grandi quantità di cibo) e da condotte di eliminazione/ compenso (frequentemente il vomito autoindotto). Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata è caratterizzato da ricorrenti comportamenti di abbuffata. A differenza della Bulimia Nervosa, in seguito ai comportamenti di abbuffata la persona non mette in atto comportamenti di compenso/eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi/diuretici, etc.). Spesso nelle perso- ne che soffrono di DAI l’assunzione di cibo avviene in maniera ricorrente durante l’arco della giornata. Villa Miralago è una residenza sanitaria comunitaria che accoglie sia adulti che minori che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. La metodologia clinica adottata presso Villa Miralago per la cura dei DCA prevede un approccio multidisciplinare, integrato e orientato analiticamente. Multidisciplinare perché l’equipe è composta da diverse figure professionali: psichiatri, neupsichiatra infantile, medico nutrizionista, psicologi e psicoterapeuti, educatori professionali, dietisti, infermieri, arteterapeuta, educatore motorio, ASA/OSS. La multidisciplinarietà è un requisito presente in tutte le linee guida internazionali. Integrato perché l’intervento mira a mettere in relazione tutti i vari aspetti sintomatici della malattia: l’aumento ponderale auspicabile nei casi di anoressia, l’eliminazione dei comportamenti di compenso così come le abbuffate nei casi di bulimia o anoressia purging, non sono mai frutti di protocolli meccanici o asettici, ma sempre la risultante di una dettagliata analisi dell’equilibrio psicofisico dell’ospite. Un metodo di cura analiticamente orientato ha nel suo aspetto più radicale l’idea che un sintomo psicofisico sia la risultante di una serie di passaggi profondi ed inconsci che poi si manifestano attraverso la sofferenza più evidente. Una cura analiticamente orientata lavora innanzitutto sulla profondità con l’obiettivo di permettere ad ogni essere umano di essere libero da ogni condizionamento inconscio, da ogni sintomo che ingabbia la sua vita, risolvendo le cause profonde e non solo gli aspetti superficiali. A tal proposito la cura dei DCA a Villa Miralago è centrato sugli aspetti profondi di sofferenza che modificati producono come effetto un miglioramento degli aspetti sintomatici alimentari. Il miglioramento clinico è sempre una risultante di un cambiamento profondo che, tra l’altro, è di garanzia per una tenuta futura e stabile dei risultati raggiunti. Guarire vuol dire non aver più bisogno di manomettere il proprio rapporto con il cibo e con il corpo. Guarire per l’equipe di Villa Miralago significa non essere più costretti a ricorrere al cibo per assecondare le proprie aspettative di perfezione, guarire significa essere liberi di entrare in risonanza con la propria umanità senza sentirsi troppo giudicati o in balia dello sguardo altrui. Da antichi disagi a nuove capacità: percorsi di cura CREST C REST è un’istituzione privata nata nel 1984 e finalizzata allo studio e alla cura dei Disturbi di Personalità. Le attività terapeutiche, sia in ambito psichiatrico che nell’area delle dipendenze da sostanze stupefacenti, si sviluppano in percorsi di tipo residenziale, diurno e ambulatoriale e consentono una presa in carico del paziente in tempi brevi. Le sedi di cura sono autorizzate ed accreditate al Servizio Sanitario Nazionale e sono sede di tirocinio universitario. Il percorso terapeutico ha origine da un invio diretto da parte degli Enti preposti del SSN o da prime consultazioni offerte da CREST nella massima riservatezza e facilità di accesso. Le Unità Operative si avvalgono di personale professionale specializzato e ogni equìpe utilizza una metodologia specifica che include sessioni di supervisione condotte da professionisti esterni. Il processo di cura prevede un percorso completo di riabilitazione che, partendo dall’iniziale approfondimento diagnostico in linea con i parametri internazionali, si sviluppa, dove necessario, in interventi di detossicazione presso strutture convenzionate e prosegue con interventi di riabilitazione presso la struttura CREST più adeguata. In particolare, i problemi specificamente correlati alle dipendenze, contraddistinti da severi disturbi comportamentali, sono trattati all’interno della Comunità Terapeutica di Cuveglio che propone un intervento riabilitativo con assistenza sulle 24 ore. Il modello di trattamento fa riferimento alla Terapia Dialettico Comportamentale (TDC) di M.M. Linehan (USA,1993). È un modello psico-sociale basato su un approccio sistemico finalizzato a favorire l’acquisizione di strategie di controllo sulle intense emozioni che caratterizzano le persone con questi quadri clinici, Recupero e prevenzione, i due cardini su cui si fonda San Patrignano 1300 ragazzi ospitati in maniera completamente gratuita nella comunità più grande d’Europa. Un metodo consolidato negli anni, due centri per minori e oltre 50 settori di formazione lavorativa per una realtà davvero unica O ltre 25mila persone accolte in quasi 40 anni di storia e tutte in maniera completamente gratuita. Questa è San Patrignano, una comunità di vita, laica, fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 assieme ad altri volontari, che si preoccupa di ridare dignità a ragazzi che si sono persi a causa delle dipendenze, da droga, alcol e gioco, e che da anni è impegnata in progetti di prevenzione per far sì che ci sia sempre meno bisogno del suo aiuto. 72% di recupero Oggi sono 1300 i ragazzi ospitati in questa realtà unica che si estende per circa 300 ettari sulle colline riminesi. A loro, così come alle loro famiglie, non viene richiesto nessun contributo economico, ma solo l’impegno morale di volere fortemente tornare ad uno stile di vita sano, libero da ogni dipendenza. Un percorso calibrato sulle esigenze del singolo, con la certezza che chiunque entra a far parte della Comunità non sarà mai lasciato solo. Con il sostegno di educatori, psicologi e psicoterapeuti, sono i ragazzi stessi ad aiutarsi fra loro, facendosi carico dei nuovi entrati in un’ottica di mutuo aiuto, dove chi prima l’ha ricevuto è poi pronto a ricambiarlo verso ogni nuovo ragazzo che entra in comunità, in un crescendo di assunzione di responsabilità che porta il ragazzo a tornare ad essere protagonista della propria vita. Fondamentale per ognuno di loro l’inserimento in uno dei circa 50 settori di formazione lavorativa, dove possono imparare un mestiere che gli tornerà utile al momento del ritorno in società. Una metodologia affinata negli anni che dà grandi risultati, visto che secondo ricerche sociologiche e tossicologiche svolte dalle Università di Bologna, Urbino e Pavia su campioni di ex ospiti della comunità, la percentuale di persone totalmente recuperate dopo aver completato il percorso a San Patrignano è del 72 per cento. Risultati e meriti riconosciuti anche dalle Nazioni Unite tanto che dal ’97 è accreditata come Ong con stato consultivo presso le Nazioni Unite in materia di tossicodipendenza e sono molti i Paesi stranieri che ogni anno vengono in visita per studiarla. Una delle maggiori note distintive della struttura è che si tratta di una comunità completamente drug free, come tiene a precisare il responsabile terapeutico Antonio Boschini: “Non usiamo farmaci sostitutivi, convinti che i ragazzi debbano tornare ad avere piene facoltà sia fisiche che mentali. Tutto questo con le dovute necessarie eccezioni nel momento in cui si presentano problemi medico sanitari”. I centri per i minori Una comunità molto giovane se si guarda all’età media dei ragaz- zi in percorso, 26 anni, certamente dovuta anche al fatto che all’interno di San Patrignano sono presenti due centri per minori, uno femminile ed uno maschile. Si tratta di comunità nella comunità, dove questi giovanissimi possono cercare di ritrovare gli anni perduti. Per loro un percorso fortemente diverso, in un contesto più protetto, dove trovano quell’ambiente caldo e familiare che prima gli era mancato o da cui erano fuggiti. Oltre a questo tanto tempo per il gioco, lo svago, ma anche per lo studio, in modo da fargli conseguire un diploma. Lo studio è una delle attività formative aperte comunque a tutto il resto della comunità. Tanti ogni anno gli iscritti ai vari corsi scolastici portati avanti all’interno della comunità, dalle scuole medie a quelle superiori, nella certezza che una Titolo di studio sia decisiva al fine di un futuro reinserimento nella società. Dall’89 ad oggi sono state consegnate 540 licenze medie, 493 superiori e ben 50 lauree. All’interno della Comunità trovano casa anche tante mamme non solo alla ricerca di loro stesse, ma anche pronte a recuperare il rapporto genitoriale con i loro bambini. “Sono ragazze che devono diventare mamme - spiega Carmen Sisti, educatrice e responsabile che segue il gruppo - Spesso sono i loro stessi figli a salvargli la vita spingendole a entrare in comunità e assieme a noi scoprono la bellezza di una famiglia”. evitando che si esprimano in modo distruttivo nei legami sociali. Gli obiettivi sono concordati nel piano di trattamento e vengono perseguiti mediante l’incremento delle abilità personali in termini di consapevolezza di sé e degli altri, regolazione emotiva, efficacia nelle relazioni interpersonali e tolleranza dello stress. A tale modello si affiancano altri approcci di documentata efficacia a livello internazionale. Il percorso di cura è individualizzato, flessibile e a termine; si sviluppa in fasi progressive e prevede la misurazione degli esiti. Nel corso del trattamento il paziente sperimenta gradualmente attività interne ed esterne alla Comunità con l’obiettivo di verificare e migliorare il livello di funzionamento nell’area personale, familiare e sociorelazionale. Le esperienze maturate in questi diversi contesti vengono elabora- Il gruppo di lavoro Crest te e condivise all’interno dei gruppi terapeutici: gruppi di skill training, gruppi di problem solving e gruppi emozionali. Lo scopo è quello di raggiungere il livello più elevato di responsabilizzazione e di autonomia del paziente. La dimissione è concordata con il paziente stesso, i suoi familiari e gli enti invianti. La Struttura attualmente dispone di 30 posti letto accreditati al SSN. Di questi, 10 letti sono riservati al modulo specialistico per pazienti in doppia diagnosi, ovvero pazienti con problematiche psichiatriche e di dipendenza. Il servizio offerto comprende anche un modulo abitativo per la fase di reinserimento composto da 3 appartamenti protetti per un totale di 7 posti letto. L’ingresso in comunità in regime di accreditamento con SSN è regolato da una lista di attesa mentre l’accesso in regime di solvenza dipende dalla disponibilità dei posti letto dedicati. In entrambi i casi l’ingresso è conseguente alla valutazione dell’équipe. Ulteriori servizi offerti da CREST comprendono il monitoraggio post residenziale per i pazienti dimessi dalla Comunità Terapeutica come pure ambulatori specialistici di Psichiatria e Psicologia Clinica per il trattamento di forme di disagio meno debilitanti ma che necessitano di un intervento specifico. Per ulteriori informazioni consultare www.crest.it Al fianco di San Patrignano: una scelta di valori Una realtà che è un valore aggiunto per le imprese S an Patrignano fin dall’inizio ha posto la formazione professionale al centro del suo percorso di recupero e di rinascita individuale. Non a caso al suo interno ha oltre 50 settori lavorativi, veri e propri laboratori dove i ragazzi riscoprono, assieme a professionisti, la cura per ogni dettaglio e la soddisfazione di raggiungere l’eccellenza. Dal caseificio al forno, dalla cantina alla norcineria, passando per la tessitura, il laboratorio di carte da parati, le grafiche o gli audiovisual, in ognuno di questi settori si punta alla massima qualità, sia per far riscoprire il valore della bellezza a ragazzi che ne avevano perso il senso, che per spingerli a puntare sempre al massimo. Proprio per i servizi che è in grado di fornire attraverso i suoi settori, San Patrignano è un partner di primo livello per molte Il risparmio per lo Stato Oltre a questo tanti i ragazzi che arrivano a San Patrignano per scontare una pena alternativa al carcere, come permesso dalla legislazione italiana. Negli anni la comunità ha convertito in percorso alternativo 4000 anni di carcere. Percorsi alternativi al carcere e soprattutto la scelta della comunità di non incassare le rette statali previste per ogni ragazzo ospitato, permettono ogni anno allo Stato di risparmiare imprese italiane ed internazionali. Lavorare con la comunità significa poter utilizzare servizi professionali di elevata qualità - dalla formazione del personale, alla sponsorizzazione di eventi, al supporto nella comunicazione e nel marketing - e utilizzare spazi versatili e all’avanguardia dove ospitare qualsiasi tipo di attività od evento. Essere al fianco della Comunità è però soprattutto “una scelta di valori”, una scelta di grande responsabilità sociale che sottolinea il ruolo decisivo che le imprese sono sempre più chiamate a recitare nel panorama nazionale. Significa dare continuità ad un grande progetto sociale unico al mondo aderendo ad un sistema di valori che mette al centro il recupero dell’individuo attraverso la formazione. Per informazioni [email protected] circa 30milioni di euro, come ricorda Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale alla guida della comunità: “Non pesiamo per nulla sulle casse dello Stato. San Patrignano, come diceva Vincenzo, si fonda sull’amore per le persone e l’amore non si può pagare, ma deve essere un dono. Per questo restiamo fedeli alla filosofia che ha da sempre contraddistinto la nostra Comunità. Per chiedere di entrare è sufficiente una telefonata allo 0541.362111”. Quando sono i ragazzi della comunità a salire in cattedra La comunità attraverso il suo progetto di prevenzione incontra 50mila studenti l’anno P er San Patrignano, prevenzione significa soprattutto educazione, capacità di affrontare la vita in modo autonomo, responsabile, libero da condizionamenti di ogni tipo. Su queste basi è nato il progetto di prevenzione WeFree attraverso il quale la comunità incontra ogni anno 50mila studenti. Tante le attività proposte, spettacoli teatrali, incontri nelle scuole o in comunità, e tutte parlano al cuore degli studenti, cercando di coinvolgere la loro affettività, emozionarli e provocare in loro una reazione. Attraverso queste gli studenti possono parlare e confrontarsi con i ragazzi della Comunità che gli raccontano il loro passato e la fatica vissuta per riuscire a creare il loro presente. Incontri che possono rivelarsi davvero importanti per i ragazzi delle scuole medie e superiori. All’interno delle visite in comunità gli studenti si aprono e raccontano ai ragazzi in percorso, svelando i loro timori e le loro paure. Un incontro fra pari, dove i giovani si sentono più liberi nel dire la loro, meno condizionati nel dover tacere alcuni comportamenti. Incontri che possono essere una motivazione in più a cambiare nell’immediato, o che magari potranno riemergere nella mente dei ragazzi come ricordo importante negli anni a venire. Un progetto che riguarda gli studenti di tutta Italia, le scuole di ogni città. Per questo la Comunità ha ideato l’iniziativa “Adotta una scuola”, attraverso la quale qualsiasi azienda può dar modo agli istituti scolastici di incontrare San Patrignano e i suoi ragazzi, in comunità o a scuola. Una scelta da parte di un’azienda dall’alto contenuto sociale non solo a favore della comunità, ma a sostegno dei tanti giovani del proprio territorio o di zone d’Italia meno fortunate.