P175 ANALISI GENETICA IN 672 PAZIENTI ITALIANI

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ANALISI GENETICA IN 672 PAZIENTI ITALIANI AFFETTI DA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA
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S. Bardi , F. Girolami , C. Romolini , I. Olivotto , F. Torricelli
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SOD Diagnostica Genetica AOU Careggi, Firenze
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Centro di Riferimento Regionale per le Cardiomiopatie- AOU Careggi,Firenze
Premessa.
La Cardiomiopatia Ipertrofica (CMI) è una malattia cardiaca con base genetica. La prevalenza è di 1/500 e rappresenta la
causa piu’ comune di morte improvvisa in età giovanile. Viene trasmessa con modalità autosomica dominate e in circa il
60% dei pazienti è causata da varianti in geni sarcomerici.
Scopo dello Studio.
Nel presente lavoro sono riportati i risultati dello screening molecolare in un’ampia casistica di pazienti con CMI familiare
in circa 12 anni di attività.
Materiali e Metodi.
672 pazienti sono stati analizzati mediante sequenziamento Sanger dei geni MYH7, MYBPC3, TNNT2, TNNI3, ACTC1,
TPM1, MYL2 e MYL3.
Risultati.
Nel 61% (410/672) dei pazienti è stata identificata una variante causativa della malattia. MYBPC3 è risultato essere il gene
prevalente (32%), a seguire MYH7 (18%) e TNNT2 (3%). I geni MYL2, MYL3, ACTC1, TPM1, TNNI3, sono risultati positivi
complessivamente nel 3% dei casi. Nel 5% (34/672) dei pazienti è stato identificato un genotipo complesso. L’analisi di
MYBPC3 ha permesso l’identificazione di 105 varianti (61 missense,18 frameshift, 15 splicing e 11 nonsense). Per il 73%
(76/105) si tratta di varianti “private”. Per la variante c.772 G>A, (p.Glu258Lys), identificata nel 9% dei pazienti, è stato
dimostrato un effetto fondatore in Toscana. L’analisi di MYH7 ha permesso l’identificazione di 81 varianti missense di cui 43
nuove. Nel gene TNNT2 sono state individuate 13 varianti (10 missense, una di frameshift, una di splicing e una nonsense)
di cui 4 non descritte in letteratura. Inoltre il test genetico è stato esteso ai familiari dei probandi: complessivamente sono
stati analizzati 485 soggetti e in 283 è stata riscontrata la variante familiare di cui 137/283 (48%) sono risultati affetti da CMI.
Conclusioni.
In conclusione l’analisi genetica dei principali geni sarcomerici risulta idonea a caratterizzare la maggior parte delle CMI
familiari. Il gene prevalente è MYBPC3 dove le varianti “private” sono molto frequenti. Risulta importante estendere il test
genetico ai familiari. Studi di sequenziamento massivo mediante NGS potrebbero risultare utili per spiegare l’eziologia dei
pazienti risultati negativi all’analisi genetica standard.