Cos’è il culto e a cosa serve?
“ Il popolo che mi sono formato pubblicherà le mie lodi” (Is. 43:21)
“Ti loderò in mezzo all’assemblea” (Salmo 22:22)
“Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea” (Salmo 22:25)
“Io benedirò l’Eterno nelle assemblee” (Salmo 26:12)
“Io ho proclamato la tua giustizia nella grande assemblea, non ho celato la Tua benignità nella
grande assemblea” (Salmo 40:9-10)
“ Celebrate l’Eterno, invocate il Suo nome; fate conoscere le Sue gesta tra i popoli, cantateGli,
salmeggiateGLi, meditate su tutte le Sue meraviglie, Gloriatevi del Suo santo nome, si rallegri il
cuore di quelli che cercano l’Etern! Cercate l’Eterno e la Sua faccia, cercate del continuo la Sua
faccia! Ricordatevi di tutte le meraviglie che Egli ha fatto, dei Suoi miracoli e dei giudizi della Sua
bocca… Cantate all’Eterno, abitanti di tutta la terra, annunciate di giorno in giorno la Sua
salvezza!...celebrate l’Eterno perché Egli è buono, perché la Sua benignità dura in perpetuo”
(Cron. 16:8-34)
COS’E’ UN CULTO?
Siamo abituati a dire: “andiamo al culto”, ma è un errore perché il culto
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Non è un posto
Non è una situazione
Non è un gruppo di credenti
Quando la Bibbia parla di credenti che si incontrano, parla di “assemblea” o “adunanza”. Parla
della “chiesa che si riuniva in casa di...” e quando Paolo sgrida i disordinati, dice: “… e non
trascurate la “comune adunanza”, per intendere quello che noi chiamiamo comunemente”culto”.
Cos’è allora il culto?
Il culto è uno stato spirituale, è un “modo di essere” al cospetto di Dio.
L’apostolo Paolo dice: “Io vi esorto, dunque, fratelli per le compassioni di Dio, a presentare i vostri
corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, il che è il vostro culto spirituale (razionale)
(Rom. 12:1)
E in Ebrei 13:15 troviamo: “per mezzo di Lui ( Gesù) dunque offriamo del continuo a Dio un
sacrificio di lode: cioè il frutto di labbra confessanti il Suo nome!”
Pietro, infine, dice una cosa molto interessante: “come pietre viventi, siete edificati qual casa
spirituale, per essere un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, accette voli a Dio, per
mezzo di Gesù Cristo” (1° Pietro 2:5)
Da tutto questo vediamo che la lode fa parte del rendere il culto a Dio ed è un sacrificio spirituale
ed è soprattutto espressa!
E’ data come parola, ha la funzione di:
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Proclamazione (celebrate l’Eterno, fate conoscere le Sue gesta)
Approfondimento (meditate su tutte le Sue meraviglie)
Insegnamento ( cercate del continuo la Sua faccia)
Riconoscenza e memoria ( ricordatevi di tutte le meraviglie che Egli ha fatto)
Evangelizzazione ( annunciate di giorno in giorno la Sua Salvezza)
Ma perché?
“COSI’ LA FEDE VIENE DALL’UDIRE E L’UDIRE SI HA PER MEZZO DELLA PAROLA DI
CRISTO” (Rom. 10:17)
“come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuore dell’uomo risponde al cuore
dell’uomo” Prov. 27:19
Dio ha scelto che noi fossimo messaggeri della buona notizia della salvezza. Ha scelto uomini e
donne e la loro predicazione. Una delle cose che più convince la gente non credente è senire
quello che Dio ha fatto personalmente per noi, e vuole sapere come possono anche loro ricevere
da Dio.
Tutto ciò sembra l’uovo di Colombo, ma non sempre è così, a volte il culto è reso ai nostri bisogni,
ai nostri fallimenti o, al contrario, alle nostre capacità.
Quale esperienza?
Gli israeliti parlavano spesso della loro liberazione dall’Egitto, e che l’Eterno aveva sconfitto
“cavalli e cavalieri”, celebrando spesso questo fatto.
In sostanza: Non puoi essere un adoratore se non hai provato le liberazioni dell’Eterno o se non
hai toccato con mano la Sua provvidenza o se non hai provato la Sua fedeltà alle promesse.
Chi svolge il servizio della lode, soprattutto chi la conduce, deve aver avuto esperienze con Dio che
possano essere un bagaglio per altri, un posto per attingere storie vere che sappiano comunicare
fede a chi le ascolta, non necessariamente solo le proprie, ma anche di altri.
LA LODE HA A CHE FARE CON LA FEDE.
Non è possibile ovviamente aver provato tutto nella vita, ma in questo ci viene incontro la
scrittura. Un buon conduttore deve conoscere le scritture con tutte le sue promesse e deve aver
intenzione di allargare la sua conoscenza di Dio.
E’ fondamentale leggere e meditare sul carattere di Dio e sulle Sue caratteristiche, perché è
questo che ci darò conoscenza delle Sue promesse che sono nascoste nei “nomi di Dio”. Se noi li
acquisiamo, nel momento del bisogno lo Spirito Santo ce li suggerirà perché possiamo incoraggiare
gli altri o anche noi stessi.
E’ interessante vedere cosa l’Eterno dice a Mosè, prima che gli israeliti entrassero nella terra
promessa: “… scrivetevi dunque questo cantico, ed insegnatelo ai figlioli d’Israele … poiché esso
non sarà dimenticato e rimarrà sulle labbra dei loro posteri” ( Deut. 31: 19 e vers.22)
E Mosè scrisse il suo famoso “ Cantico di Mosè”, come Dio gli aveva ordinato, affinchè diventasse
un insegnamento ed un ammonimento per le generazioni future. Dio conosce il potere di
penetrazione nella mente della musica e la capacitò di ricordare concetti e prescrizioni, ci ha
progettati Lui in questo modo, e usa tale capacità come fonte di insegnamento, insieme alla
predicazione, quindi il nostro servizio è molto più che musica, ha valore di formazione e di
testimonianza per chi l’ascolta.
Fiorella Thomas