Dr. Ercole Lauletta [email protected] www.ainuc.it LASCIA CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA E CHE LA TUA MEDICINA SIA IL CIBO Ippocrate, III sec. a.C. 3 “NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” X SYNDROME “NOI DIVENTIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” • IPPOCRATE OSSERVO‟ •” REAZIONI ALLERGICO - INTOLLERANTI” RIGUARDO IL LATTE CHE SI MANIFESTAVANO CON DISTURBI GASTRO – INTESTINALI ED ORTICARIA . Allergologia ALLERGIE ALIMENTARI propriamente dette Reazione immediata. Fenomeni IgE-mediati PSEUDOALLERGIE Deficit enzimatici (intolleranza al lattosio,favismo) IPERSENSIBILITA‟ Alimenti che provocano il rilascio di istamina REAZIONI TOSSICHE Avvelenamento da funghi INTOLLERANZE ALIMENTARI Reazione ritardata. Fenomeni non IgE-mediati CONFUSIONE TERMINOLOGICA ALLERGIE INTOLLERANZE ALIMENTARI 8 REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI TOSSICHE NON TOSSICHE 9 REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI TOSSICHE Intossicazione da funghi Tossine batteriche 10 REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI NON TOSSICHE IMMUNOMEDIATE NON IMMUNOMEDIATE V. Mazzuca Mari 11 REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI IMMUNOMEDIATE ALLERGIE ALIMENTARI NON IMMUNIMEDIATE INTOLLERANZE ALIMENTARI ALLERGIA ALIMENTARE • • • • IgE o IgG MEDIATE REAZIONE IMMEDIATA ASSENZA DI CROSS-REAZIONI SONO IN GENERE INTERESSATI POCHI ORGANI ( DI SOLITO LE MUCOSE) • MEMORIA IMMUNOLOGICA Allergia alimentare IgE mediata Documentata • • • • • • • Shock anafilattico Anafilassi da esercizio fisico Sindrome orale allergica Orticaria angioedema Rinite - congiuntivite Asma bronchiale Dermatite Atopica Allergia alimentare IgE mediata • • • • • • • • • ASSOCIATA O PROBABILE Gastrite erosiva Gastroenterite eosinofila Vomito Diarrea Dolore addominale Sinusite Otite Media sierosa Prurito Allergia alimentare IgE mediata CONTROVERSE • • • • • • Dermatite atopica (dell’ adulto) Enuresi Diarrea cronica Emicrania Artralgie Proctite Sindrome orale allergica (contatto con succo d’arancia) Allergeni più frequenti Più frequenti • • • • • • • • uova latte pesce crostacei arachidi nocciole soia frumento Meno frequenti mela noce sedano pomodoro banana kiwi pesca carota Dati epidemiologici nella popolazione pediatrica ● Il 2,5% dei bambini nel 1°anno di vita è allergico alle proteine del latte vaccino (Sampson 1999) ● L’1,5% dei bambini piccoli è allergico all’uovo, lo 0,5% alle arachidi (Sampson 2003) ● Il 60% dei bambini con dermatite atopica ha allergia alimentare, il 6% dei bambini asmatici ha reazioni da alimenti (Eigenmann 1998; Novembre 1988) Incidenza dell’allergia al latte vaccino Allergia al latte vaccino 4% Kjellman e coll., 1999 CROSS-REATTIVITA‟ TRA ALLERGENI INALANTI ED ALIMENTI Betulla Pera,Pesca,Albicocca,Prugna,Ciliegia, Banana;Noce,Nocciola,Sedano, Finocchio Carota,Mela Nocciolo Mela,Pesca,Ciliegia,carota,Limone Parietaria Gelso,Basilico,Ciliegia,Melone Graminacee Pomodoro,Melone,Anguria,Arancia, Kiwi,Frumento Composite Sedano,Mela,,Melone,Anguria Ambrosie Melone,Banana Acari Gamberetto,Lumaca Cross-reattività tra alimenti e altri allergeni ALIMENTI CROSS-REATTIVITA‟ DOCUMENTATA Mela Patata,Carota,Polline di betulla Carota Sedano,anice,mela,patata,segale,frumento,Ananas,Avocado,Polline di Betulla Cereali Frumento,Segale,Orzo,Avena,Granoturco,Riso,Polline di graminacee Merluzzo Anguilla,Sgombro,Salmone,Trota,Tonno Latte di mucca Latte di asina,Latte di Capra,Latte di animali simili Uova Albume,Lisozima,Tuorlo,Ovoalbumina Aglio Cipolla,Asparago, Miele Contaminazione di polline di Composite Piselli Lenticchie,Liquerizia,Semi di soia,Fagioli bianchi,Noccioline americane,Finocchio Pesca Albicocca,Prugna,Banana, Noce americana Noccioline,Noce,Noce brasiliana Riso Cereali,Granoturco,Polline di segale Gamberetto Granchio,Aragosta,Calamaro,Gambero, Acari Tra i componenti naturali dei cibi particolare importanza clinica ha l'istamina Infatti gli alimenti ricchi o liberatori di istamina, sono in grado di provocare le stesse manifestazioni cliniche dell'allergia ma con un patogenesi non immunologica ALIMENTI RICCHI DI ISTAMINA, Formaggi fermentati: molti a pasta molle e tutti quelli a pasta dura; Bevande fermentate: vino, birra, whisky, e superalcolici in genere; Alimenti lievitati: pane, biscotti ecc; Vegetali: pomodori, spinaci, crauti; Insaccati in genere: salsicce stagionate, salame ecc; Cibi in scatola e affumicati: tonno, filetti di acciughe, aringhe in scatola; Pesci surgelati e freschi: tonno salmone e pesce azzurro; Crostacei. fragole Cioccolato pomodoro pesce albume d‟uovo patate latte. ANAMNESI ANAMNESI FAMILIARE ANAMNESI FISIOLOGICA tipo di allattamento abitudini alimentari e comportamentali hobby e sport praticati ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA esordio, evoluzione, durata e periodo di remissione dei sintomi rapporto dei sintomi con l’assunzione di particolari alimenti eventuali terapie praticate PRICK TEST Bambino Adulto ● LATTE VACCINO ● FRUTTA, VEGETALI, SPEZIE ● UOVO ● NOCCIOLE, SEMI ● GRANO ● ARACHIDI ● SOIA ● SOIA ● PESCE ● PESCE ● ARACHIDI ● CROSTACEI PRICK + PRICK Gli alimenti debbono essere freschi Alimenti ricchi di istamina e ad alto contenuto di lectine possono dare test falsamente positivi Nei soggetti altamente sensibili può dar luogo a reazioni avverse sistemiche VALUTAZIONE PRICK TEST 0 nessuna differenza con il controllo + pomfo da 1/4 a 1/2 (rispetto al pomfo istaminico) ++ pomfo da 1/2 a 1 +++ pomfo da 1 a 2 ++++ pomfo superiore a 2 Un prick test è considerato positivo se: diametro del pomfo maggiore di 3 mm area del pomfo maggiore di 7 mm² ATOPY PATCH TEST DETERMINAZIONE IgE SPECIFICHE IN VITRO Metodiche radioimmunologiche (RAST) Metodiche immunoenzimatiche (ELISA) INTOLLERANZE ALIMENTARI •CASI IN CUI ELIMINANDO UN CIBO SI VERIFICA LA SCOMPARSA DEL SINTOMO INTOLLERANZE ALIMENTARI • SI PARLA DI INTOLLERAZE ALIMENTARI QUANDO NON VI E‟ LA PRODUZIONE DI ANTICORPI IGE • IGe IGG4 • LE INTOLLERANZE ALIMENTARI SONO UNA REAZIONE CRONICA AD ALIMENTI ASSUNTI FREQUENTEMENTE. INTOLLERANZE ALIMENTARI • IL DISTURBO CHE PROVOCANO NON E‟ SOLO IN RELAZIONE DIRETTA ALL‟ASSUNZIONE,SPESSO PUO‟ AVVENIRE A DISTANZA DI TEMPO ANCHE FINO A 72 ORE DOPO. • SI POSSONO MANIFESTARE CON SINTOMI E MALATTIE A CARICO DI QUALSIASI ORGANO APPARATO SISTEMA. INTOLLERANZE ALIMENTARI • IL FENOMENO SI PUO‟ ACCOMPAGNARE A DISTURBI DI ASSUEFAZIONE, DIPENDENZA E RELATIVA ASTINENZA IN CASO DI SOSPENSIONE. • I SINTOMI NON SONO PROPORZIONALI ALLA QUANTITA‟ DI CIBO NON TOLLERATO INTRODOTTO,NON SONO DOSE DIPENDENTE,ANCHE PICCOLE QUANTITA‟ POSSONO MANTENERE L‟INTOLLERANZA INTOLLERANZE ALIMENTARI • SONO FREQUENTI REAZIONI TRASVERSALI (CROSS-REACTION) FRA ALIMENTI DELLA STESSA FAMIGLIA O GRUPPO BIOLOGICO,ASSUMERE ALIMENTI COLLATERALI VUOL DIRE NON DISINTOSSICARE L‟ ORGANISMO E MANTENERE L‟INTOLLERANZA FAMIGLIE BIOLOGICHE • • • • • • • • • GRANO - AVENA MAIS ORZO RISO LATTE - BOVINI AGNELLO UOVA - POLLO GALLETTO FARAONA POMODORO – PATATE PEPERONI MELANZANE CAFFE‟ – THE‟ CACAO COLA MATE‟ KARKADE‟ MELA – MANDORLA PESCA FRAGOLA CILIEGIA ZUCCHERO – BARBABIETOLA SPINACI BIETA GAMBERI – ARAGOSTA CROSTACEI GRANCHIO TROTA – SALMONE ARINGA . INTOLLERANZE ALIMENTARI DOPO IL PERIODO DI ASTINENZA PRESCRITTO LA SOSTANZA PUO’ ESSERE REINSERITA NELLA DIETA OGNI 3-4 GIORNI Es. intolleranza al pomodoro Astinenza per 30 giorni alle solanace inserimento dopo 4 g patate inserimento dopo 4 g melanzane inserimento dopo 4 g peperoni inserimento dopo 4 g pomodoro se tutto ok le solanace ogni 3/ 4 g SINTOMI SPIA DELLA PRESENZA DI UNA INTOLLERANZA ALIMENTARE • • • • • • • • • • • ASTENIA PERSISTENTE TORPORE MENTALE METEORISMO VERTIGINI PALPITAZIONI IPERSUDORAZIONE EDEMI RICORRENTI ALTERNANZA DI PESO CRAMPI ARTI INFERIORI PRURITO AFTE ORALI ALITOSI ARSURA PIROSI GASTRICA AEROFAGIA ALVO ALTERNATO NAUSEA PATOLOGIE CORRELATE ALLA ALIMENTAZIONE Allergologia Malattie respiratorie Asma Angioedema Orticaria Oculo-rinite Disturbi dell’età pediatrica Crosta Lattea Vomito Diarree Infantili Malassorbimento Infezioni mucosali ricorrenti PATOLOGIE CORRELATE ALLA ALIMENTAZIONE Malattie dell’apparato gastroenterico Sindromi del colon irritabile Gastriti Alternanza dell‟alvo Malassorbimento al lattosio Malattia Celiaca Meteorismo - Flatulenza Ulcere Patologie della sfera emotiva(DCA) Disturbi del comportamento alimentare: anoressia e bulimia Sindromi depressive Sindromi ansiogene Attacchi di panico Iperattività – dislessia (ADD-ADHD) Sindrome autistica Epilessia PATOLOGIE CORRELATE ALLA ALIMENTAZIONE Malattie Endocrine Malattie cutanee Dermatiti Eczemi Dermatiti atopiche Sindrome Orticarioide (dermografismo) Infezioni ricorrenti Prurito Diabete di tipo II Obesità Sindrome metabolica Alterazioni del ciclo mestruale PATOLOGIE CORRELATE ALLA ALIMENTAZIONE Malattie cardiovascolari Cefalee Ipertensione Aritmie Vertigini Insufficienza vascolare Edemi CARATTERI DISTINTIVI ALLERGIE ALIMENTARI INTOLLERANZE ALIMENTARI • Reazione immediata (orticaria da fragole, angioedema da crostacei) • Reazione ritardata (fino a 72 h dopo) • Reazione acuta • • • Dose-dipendente Non Dose dipendente Reazione cronica • IgE – mediata • Non IgE – mediata • Non cross-reattività • Si cross-reattività • Organi bersaglio definiti • Diversi organi – apparati 45 SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO Hans Selye (1907 - 1982) Hungarian-Canadian Endocrinologist STRESS Risposta non specifica dell'organismo a uno stimolo negativo Stress ambientali Inquinamento Rumore Intolleranze alimentari e/o chimiche Stress chimici Additivi – Conservanti - Farmaci Stress da agenti infettivi Virus - Batteri Stress psichici e sociali Stress fisici Stress ormonali Funzionamento del sistema immunitario già dipendente da ETA’ SESSO FATTORI GENETICI Traumi – Meteorologia Stress ormonali Teoria dello Stress SINTOMI MALATTIE TEORIA DELL‟ASSORBIMENTO ALTERATO DELLE MACROMOLECOLE LA PARETE INTESTINALE SVOLGE UNA FUNZIONE FONDAMENTALE NELL‟ASSORBIMENTO DEI CIBI E NELLO STIMOLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO IL 60% DI TUTTE LE CELLULE IMMUNITARIE SI TROVANO A RIDOSSO DELLE PARETI INTESTINALI SULLA PARETE INTESTINALE SI TROVANO NUMEROSE CELLULE SAPROFITE (FLORA BATTERICA) QUANDO C‟è UNA ALTERAZIONE DELLA FLORA BATTERICA SI PARLA DI DISBIOSI INTESTINALE TEORIA DELL‟ASSORBIMENTO ALTERATO DALLE MACROMOLECOLE • I BATTERI CHE COLONIZZANO L‟INTESTINO SIN DOPO LA NASCITA SONO DI CIRCA 300 SPECIE (ACIDOPHILUS, BIFIDUS LACTOBACILLUS, ESCHERICHIA, ENTEROCOCCO ECC.) • SINTETIZZANO LE VITAMINE K-B1-B12-ACIDO FOLICO, ACIDO PANTOTENICO • METABOLIZZANO GLI ORMONI STEROIDEI • REGOLARIZZANO I GAS INTESTINALI • PRODUCONO ANTIBIOTICI NATURALI • PRODUCONO SOSTANZE AD AZIONE ANTIBATTERICA TEORIA DELL‟ASSORBIMENTO ALTERATO DELLE MACROMOLECOLE • SOPPRIMONO LE ADERENZE BATTERICHE • INIBISCONO LO SVILUPPO DEI FUNGHI (CANDIDA) , DEI VIRUS, E ANCHE HELICOBACTER PILORI. • FACILITANO L‟ASSORBIMENTO DELLE SOSTANZE NUTRITIVE • MODULANO IL FUNZIONAMENTO DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO STIMOLANDO LA PRODUZIONE DI ANTICORPI IgA TEORIA DELL‟ASSORBIMENTO ALTERATO DELLE MACROMOLECOLE • LA FLORA BATTERICA SI ALTERA QUANDO ASSUMIAMO: • LASSATIVI CHIMICI, • ANTIBIOTICI, • ANTINFIAMMATORI, • FARMACI STEROIDEI, • CATTIVA ALIMENTAZIONE • UTILIZZARE PRODOTTI CHE CONTENGONO I VARI TIPI DI FLORE BATTERICHE CON CONCENTRAZIONI ELEVATE ALTRIMENTI NON PASSANO LA BARRIERA INTESTINALE CONSEGUENZE DELL‟ALTERAZIONE DELLA FLORA BATTERICA: DIARREA, AEROFAGIA, METEORISMO, SPASMI E DOLORI INTESTINALI, ULCERE, COLITI, POLIPI, PERMEABILITA‟ INTESTINALE INTOLLERANZE ALIMENTARI La permeabilità intestinale La compromissione della membrana intestinale consente alle macromolecole indigerite di entrare in circolo, e di produrre con il tempo tutta una serie di diversi effetti immuni e autoimmuni, tra cui ai primi posti si collocano le allergie e le intolleranze alimentari. Ciò accadrebbe perché le proteine non ben digerite, attraversando la parete intestinale, entrano in circolo, diventano i bersagli delle immunoglobuline circolanti e formano insieme immunocomplessi, i quali penetrano nei vari tessuti dove possono provocare infiammazione e reazioni allergiche o autoimmuni. RIMEDIO UTILIZZARE PRODOTTI CHE CONTENGONO I VARI TIPI DI FLORE BATTERICHE CON CONCENTRAZIONI ELEVATE ALTRIMENTI NON PASSANO LA BARRIERA INTESTINALE IDROFLORA 1 INGREDIENTI : LACTOBACILLUS (ACIDOPHILUS, CASEI), BIFIDOBACTERIUM SALIVARIUS,BIFIDOB ACTERIUM LACTIS, ENTEROCOCCUS FAECIUM IDROFLORA 2 INGREDIENTI :LACTOBACILLUS (LACTIS, PLANTARUM,BULG ARIS,) BIFIDOBACTERIUM BIFIDUM, STREPTOCOCCUS TERMOPHILUS 1 MILIARDO PER CAPSULA DI ORGANISMI VITALI ALL‟ORIGINE •NON CONTIENE LATTOSIO, AMIDO DI MAIS, OLIGOFRUTTOSIO, MALTODESTRINE L‟INTESTINO COME “MADRE DI MOLTE PATOLOGIE” 56 Cervello Superiore Cervello Inferiore IDROCOLON È vero che è.. ..“solo” un buon clistere ? NO .. un “nobile” lavaggio intestinale? Sì, ma non solo……. 58 IDROCOLON Trattamento medico effettuato con successo da molti anni soprattutto in Germania e Stati Uniti, in grado di ristabilire la corretta funzionalità del colon. 59 IDROCOLONTERAPIA Consiste in cicli di lavaggio profondi che dall‟ampolla rettale risalgono fino al cieco COME SI EFFETTUA IL TRATTAMENTO • Con il paziente sdraiato sul fianco sinistro si introduce nell’ano una piccola cannula (specula) monouso collegata a due tubicini, uno più piccolo e l’altro più grande, che consentono l’ingresso e la fuoriuscita dell’acqua. • Il paziente si mette in posizione supina e per tutta la durata del trattamento rimane comodamente sdraiato. Tutta l’operazione è completamente indolore e inodore. • L’acqua, opportunamente filtrata e sterilizzata, viene fatta salire nel colon a temperatura e pressione adeguate. L’acqua stessa può essere utilizzata per veicolare altre sostanze (fermenti lattici, fitoterapici, ossigeno, ozono). • Il trattamento termina dopo circa 45 minuti, quando l’acqua che esce è completamente limpida. • A seconda della patologia da trattare il numero delle sedute varia da 3 a 10, distribuite in 2 – 10 settimane. 61 INDICAZIONI ALL’IDROCOLON DIRETTE Affezioni localizzate al colon INDIRETTE Affezioni di tipo generale e con manifestazioni cliniche diverse 62 INDICAZIONI DIRETTE • • • • • • • • • • • Prevenzione Riequilibrio flora intestinale Stipsi Colon irritabile Gonfiore addominale Meteorismo Atonia colica Flatulenza Diarrea Emorroidi Malattia di Crohn non acuta • Rettocolite ulcerosa non acuta • Diverticolosi • Micosi intestinale • Profilassi primaria del carcinoma colon-rettale (CCR) in soggetti predisposti individualmente per una preesistente patologia e/o un possibile background genetico potenzialmente suscettibili di promuovere il processo di cancerogenesi Preparazione alla rettosigmoidocolonscopia 63 INDICAZIONI INDIRETTE Affezioni con manifestazioni cliniche diverse ma tutte riconducibili al fenomeno della DISMICROBISMO INTESTINALE 64 INDICAZIONI INDIRETTE Dermatosi Eczema atopico Sindromi orticarioidi Prostatiti croniche Prostatosi Cistiti croniche recidivanti Dispepsia Sonnolenza postprandiale Cefalea Lieve depressione Candidosi vaginale 65 CONTROINDICAZIONI TEMPORANEE ASSOLUTE • Emorragie gastrointestinali • Recenti interventi chirurgici al retto – colon • Disturbi acuti del retto (emorroidi, fistole, ragadi, ascessi) • Gravidanza avanzata • Malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa in fase acuta • Diverticolite in fase acuta • Neoplasie del colon e del retto • Gravi malattie cardiache • Aneurisma dell’aorta addominale 66 DALL’ESPERIENZA DECENNALE UN NUOVO DISPOSITIVO PER IDROCOLON UN PERFETTO CONNUBIO TRA TECNOLOGIA E GIORNALE DI GASTROENTEROLOGIA • Vol. 8 Num.1 Marzo 2003 S.PEDULLA‟ –G.SANFILIPPO CATT.CHIRURGIA ENDOSCOPICA UNIV. CATANIA •RUOLO DELLA IDROCOLONTERAPIA IN ASSOCIAZIONE AI PROBIOTICI NELL‟APROCCIO TERAPEUTICO ALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI SCOPO DEL LAVORO • VERIFICARE SE ,IN AGGIUNTA ALLA DIETA DI ESCLUSIONE, LA ICT, DA SOLA O IN COMBINAZIONE ALL‟ASSUNZIONE DI PROBIOTICI,POTESSE CONSENTIRE DI ACCELLERARE LE OPERAZIONI DI SMALTIMENTO E METABOLIZZAZIONE DELLE SOSTANZE RESPONSABILI DELLE REAZIONI AVVERSE IN SOGGETTI AFFETTI DA IA, CON CONSEGUENTE REGRESSIONE O RISOLUZIONE DELLA SINTOMATOLOGIA AD ESSE CORRELATA. CONCLUSIONE • I PROBIOTICI E LA ICT POSSONO ESSERE CONSIDERATI IL RAZIONALE ELETTIVO NELL‟APPROCCIO TERAPEUTICO ALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI Le evoluzioni delle ambizioni dell’uomo • dai 20 ai 30 anni, gli amori • dai 30 ai 40 anni, la gloria • dai 40 ai 50 anni, gli onori • dai 50 in su ….. andare regolarmente in bagno al mattino!!!!!! • Deficit Enzimatici (intolleranza al lattosio) • Intolleranza al glutine (malattia celiaca) • Intolleranza al Nickel (gastro intestinali) 74 Latte Allergia al latte Ige Intolleranza Intolleranza al lattosio al latte No enzima accumulo INTOLLERANZA FATTORE SCATENANTE: LATTOSIO ALLERGIA FATTORE SCATENANTE: PROTEINE SINTOMATOLOGIA SINTOMATOLOGIA GASTROENTEROLOGICA RESPIRATORIA CUTANEA GASTROENTERICA 76 ALLERGIA ALIMENTARE IPERSENSIBILITA‟ IgE MEDIATA SINTOMATOLOGIA SINDROME CARATTERIZZATA DA SINTOMATOLOGIA RIPRODUCIBILE CHE SI MANIFESTA DOPO INGESTIONE DI UN ALIMENTO SPECIFICO (sempre prima delle due ore dall‟ingestione) E PER CUI SI DIMOSTRA BASE IMMUNOLOGICA (IgE mediata) CUTE: orticaria – angioedema – dermatite atopica TRATTO GASTROINTESTINALE: enterite – nausea – vomito – dolori – diarrea APPARATO RESPIRATORIO: rinite allergica – asma GENERALIZZATA: anafilassi 77 Intolleranza al lattosio Definizione SINDROME DA MALASSORBIMENTO ALIMENTARE Prevalenza del deficit di lattasi in differenti popolazioni Necomer ‘67 (caucasici) USA Ferguson ‘84 (caucasici) GB Sahi ‘83 Finlandia Bayless ‘66 (neri) USA Ferguson ‘84 (neri) Rinaldi ‘84 Asp ‘75 Reddy ‘72 Cook ‘66 GB Italia Groenlandia India Uganda 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 % Intolleranza al lattosio Epidemiologia in Italia MALASSORBIMENTO ED NTOLLERANZA Malassorbimento di lattosio con sintomi Malassorbimento di lattosio senza sintomi 2/3 1/3 Intolleranza Intolleranza al lattosio COSA SUCCEDE SE MANCA LA LATTASI ? Intolleranza al lattosio Sintomatologia Quadro clinico di non facile riconoscimento • • • • • • Meteorismo Diarrea Crampi addominali Distensione addominale Flatulenza Stipsi Comparsa dei sintomi: da 2 a 12 ore dopo l’ingestione COME SI FA LA DIAGNOSI ? •ANAMNESI • •RIMOZIONE LATTE DALLA DIETA • BIOPSIE DIGIUNALI • CURVA GLICEMICA DOPO CARICO ORALE DI LATTOSIO • ESAME FECI • TEST GENETICO • BREATH TEST 84 H2 Breath Test al lattosio test non invasivo, poco costoso, facilmente realizzabile, ripetibile, non provoca disturbi sensibilità: 77,6% - specificità: 97,6% H2 Breath Test al lattosio 86 H2 Breath Test al lattosio H2 Breath Test al lattosio VANTAGGI LIMITI Raccomandazioni per il Paziente prima di eseguire l’H2 BREATH TEST COME SI FA LA DIAGNOSI ? HYDROGEN BREATH TEST COME SI ESEGUE IL TEST • raccolta campione aria espirata a digiuno • assunzione del lattosio (20 gr.) in 100 cc. di acqua • raccolta campioni aria espirata ogni 30 minuti per 4 ore massima inspirazione ritenzione respiro 15 sec. massima espirazione CAMPIONI RESPIRO stabili per 6 ore a temp. ambiente conservano circa 90% di H2 – CH4 per 15 gg. a 90 COME SI FA LA DIAGNOSI ? CAMPIONI DI ARIA PRELEVATI OGNI MEZZ‟ORA HYDROGEN BREATH TEST INCREMENTO DI 20 PPM RISPETTO A CONCENTRAZIONE BASALE: INDICATIVO DI MALASSORBIMENTO DI LATTOSIO DURATA TEST 4 HR. 92 COME SI FA LA DIAGNOSI ? HYDROGEN BREATH TEST VALORE MISURAZIONE BASALE INCREMENTO H2 INTERPRETAZIONE GRADO INTOLLERANZA 0 20 – 40 ppm LIEVE 0 40 – 80 ppm MODERATA 0 > 80 ppm SEVERA 0 > 400 – 500 ppm MOLTO SEVERA (molto rara) 93 COME SI FA LA DIAGNOSI ? tempo ppm H2 0 min. 6 30 min. 10 60 min. 15 90 min. 12 120 min. 14 150 min. 8 180 min. 8 210 min. ppm 6 tempo 240 H2 8 0 min. 5 30 min. 3 60 min. 4 90 min. 6 120 min. 4 150 min. 13 180 min. 11 210 min. 13 HYDROGEN BREATH TEST 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 min. 30 min. 60 min. 90 min. 120 min. 150 min. 180 min. 210 min.240 min. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 N O R M A L E 0 min. 30 min. 60 min. 90 min. 120 min. 150 min. 180 min. 210 min.240 min. 94 COME SI FA LA DIAGNOSI ? tempo ppm H2 0 min. 1 30 min. 3 60 min. 24 90 min. 49 120 min. 40 150 min. 40 180 min. 25 210 tempo min. ppm 32 H2 240 0 min. 1 min. 28 30 min. 1 60 min. 4 90 min. 32 120 min. 33 150 min. 13 180 min. 9 210 min. 6 HYDROGEN BREATH TEST 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 min. 30 min. 60 min. 90 min. 120 min. 150 min. 180 min. 210 min.240 min. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 M A L A S S O R B I M E N T O 0 min. 30 min. 60 min. 90 min. 120 min. 150 min. 180 min. 210 min. 240 min. 95 TEST GENETICO Recentemente è stato scoperto che responsabile della patologia è una mutazione puntiforme (13910T/C) sul gene codificante per la lattasi. Questa mutazione viene trasmessa in forma auto somale recessiva, per cui i soggetti portatori della mutazione in forma omozigote manifestano un’intolleranza al lattosio primaria. L’analisi del laboratorio mette a disposizione del paziente uno strumento diagnostico rapido non invasivo che ha una sensibilità pari al 100% permettendo l’esclusione di altre forme di patologie. L’importanza di una diagnosi precisa è chiara se si considera il fatto che la terapia consiste nel cambiamento delle abitudini alimentari del paziente, che elimina tutti gli alimenti contenenti lattosio. COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? UNA TAZZA DI LATTE APPORTA IL 30% CIRCA DEL FABBISOGNO GIORNALIERO DI CALCIO PER 100 gr. LATTE INTERO CALCIO (mg.) 120 FOSFORO (mg.) VITAMINA D liposolubile 92 63 ETA’ DOSE CALCIO/DIE IN MG. RACCOMANDATA 0 – 6 mesi 210 7 – 12 mesi 270 LATTE 1 – 3 anni MAGRO 4 – 8 anni 123 9 – 18 anni 97 tracce 500 800 1.300 19 – 50 anni 1.000 51 – 70 > anni 1.200 gravidanza/allatt. 1.000 – 1.300 97 CALCIO IN ALIMENTI: in mg. per 100 gr. senza scarti – NO LATTE/DERIVATI CONTENUTO IN MG. ALIMENTI 40 – 60 mg. cavolo, cappuccio, fagiolini, indivia, passata di pomodoro, rapa, scorzonera, verza, arance, kiwi, lampone, more, prugne secche, ribes, orzo, pane bianco, cefalo, nasello, platessa, tonno, uovo 61 – 100 mg. cardo, lenticchie secche, olive, porro, sedano, rapa, arachidi, noci, avena, germe di grano, pane integrale, aragosta, gamberetti, ostriche, sardine , cioccolato fondente 101-400 mg. broccoli, cavolo nero, ceci secchi, erba cipollina, prezzemolo, spinaci, mandorle dolci, nocciole, farina di soia semi e derivati di soia, aringa, sardine sott’olio, yogurt > 401 mg. sesamo, emmenthal (1020 mg.) pecorino (1160 mg.) parmigiano (1290 mg.) 98 LATTOSIO IN ALIMENTI: gr. di lattosio per 100 gr. di alimento LATTE E FORMAGGI ALIMENTO LATTOSIO ALIMENTO LATTOSIO Latte di mucca scremato 4,7 Yoghurt parz. scremato 3,3 Latte mucca parz. Screma. 4,6 Yoghurt scremato 3,1 Latte di mucca intero 4,5 Yoghurt magro frutta 3,1 Latticello (siero latte) 4,1 Panna 4,1 Latte in polvere intero 35,1 Burro 4,0 Latte in polvere magro 50,5 Fiocchi di latte 2,6 Latte di pecora 4,5 Cheddar 0,23 Latte di capra 4,2 Mozzarella vaccina 1,5 – 2,0 Latte di bufala 4,9 Formaggio caprino 1,5 – 2,0 Latte privo di lattosio 0,5 Crescenza 1,5 – 2,0 Yoghurt intero 3,2 Ricotta di pecora 3,2 99 LATTOSIO IN ALIMENTI: gr. di lattosio per 100 gr. di alimento LATTE E FORMAGGI ALIMENTO LATTOSIO ALIMENTO LATTOSIO Ricotta fresca vaccina 4,0 Brie Tracce Crema bel paese 3,2 Toma Tracce 0 Asiago Tracce Caciocavallo Tracce Taleggio Gorgonzola 1,0 Fontina 0 Caciotta toscana Tracce Provolone dolce 0 Certosino Tracce Pecorino 0 Emmenthal 3,6 Parmigiano reggiano 0 Mascarpone Tracce Grana padano 0 Robiola 2,3 Formaggino (mio) 6,0 Scamorza 1,0 Edam 1,0 stracchino tracce 100 LATTOSIO IN ALIMENTI: gr. di lattosio per 100 gr. di alimento ALIMENTI VARI (i più ricchi) ALIMENTO LATTOSIO Purè di patate pronto polv. 1,13-1,21 Spinaci (soufflè) 1,57 Pizza margherita 0,63-0,74 Pane al latte 1,8 Pop corn formaggio 2,12 Kit kat barrette wafer 8,21 Gelato 4,8 Cioccolato caldo con latte 4,63 Cioccolato industriale 3,83 Cioccolato al latte 9,5 Gelato di panna 6,7 LATTICINI ALIMENTO Crescenza Burro Ricotta di pecora Mozzzarella di bufala Panna Fiocchi formaggio magro LATTOSIO 1,0 1.1 4,2 0,4 3,4 3,2 101 COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? ALIMENTI PERMESSI PROIBITI ORIGINE ANIMALE CARNE; PROSCIUTTO CRUDO FEGATO; CERVELLO; CARNE CONSERVATA; POLPETTE; WURSTEL; ALIMENTI A BASE DI CARNE SOTTOVUOTO ; PROSCIUTTO COTTO LATTE E DERIVATI LATTE DELATTOSATO; LATTE DI SOIA; FORMAGGI STAGIONATI LATTE VACCINO (INTERO, SCREMATO, CONDENSATO), LATTICINI; CREME DI FORMAGGI 102 COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? ALIMENTI PERMESSI PROIBITI FARINE PANE; FARINA DI GRANO; PASTA; RISO; SEMOLINO DI GRANO O RISO; MAIS; ORZO; AVENA BISCOTTI; BRIOCHES; PANE AL LATTE; PRODOTTI CON AGGIUNTA DI LATTE, BURRO, PANNA; CANNELLONI; RAVIOLI; CREME DI VERDURE PRONTE PESCE PESCE FRESCO O CONGELATO PESCE PRECUCINATO COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? ALIMENTI CONDIMENTI / VARIE PERMESSI TUTTI; OLIO DI OLIVA; OLIO DI SEMI; PROIBITI MARGARINA CON AGGIUNTA DI LATTE O BURRO; MAIONESE DEL COMMERCIO; BESCIAMELLA; POTAGE CONTENENTE LATTE; DADI DA BRODO; CIBI PRECUCINATI COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? ALIMENTI PERMESSI PROIBITI FRUTTA TUTTA: FRUTTA FRESCA, SECCA LEGUMI TUTTI TRANNE I PROIBITI PISELLI; FAGIOLI SECCHI; BARBABIETOLE; PUREA DOLCI TUTTI TRANNE QUELLI CHE DETENGONO LATTE, PANNA, BURRO FETTE BISCOTTATE MULINO BIANCO; CRUSCORO; PAVESINI GELATI; CARAMELLE; MERENDINE; BUDINI; BOMBONS; CIOCCOLATO ANCHE FONDENTE; CIOCCOLATO ISTANTANEO AL LATTE; CREMA PASTICCERA; CAFFE’ ISTANTANEO; CHEWING-GUM; PRODOTTI CON AGGIUNTA DI LATTE O 105 CREMA DI LATTE COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? ALIMENTI PERMESSI PROIBITI BEVANDE TUTTE BEVANDE FATTE CON LATTE; POLVERI PRONTE PER LA PRIMA COLAZIONE (NESQUIK, OVOMALTINA) VERDURE TUTTA QUELLA FRESCA E SURGELATA, SENZA AGGIUNTA DI BURRO 106 Precauzioni LEGGERE IL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO PRESENTE NELLA CONFEZIONE DI OGNI FARMACO (IL LATTOSIO È USATO COME ECCIPIENTE) LEGGERE ATTENTAMENTE LA COMPOSIZIONE DEI CIBI CONSERVATI (IL LATTOSIO È USATO COME ECCIPIENTE DEI CONSERVANTI) COME SI GESTISCE L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO ? Il problema dello Yogurt Lo Yogurt,in teoria, dovrebbe essere un alimento sicuro per le persone intolleranti al lattosio. Infatti i batteri, lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus bulgaricus, Che trasformano il latte in yogurt lavorando appunto sul lattosio lo eliminano. PERO‟ •Molti Yogurt commerciali non contengono batteri vivi •Gli Yogurt alla frutta hanno attività anti-lattosio piu bassa di quella dell‟yogurt bianco •Lo yogurt congelato o ripastorizzato non contiene piu batteri vivi •In molti yogurt per renderli piu gradevoli sono aggiunti di crema di latte SUGGERIMENTI TERAPEUTICI PER L‟INTOLLERANZA AL LATTOSIO •Si consiglia di evitare l‟assunzione di latte e derivati . E‟ consentito l‟uso di latte privo o a basso contenuto di lattosio ( per esempio Zymil della Parmalat o Accadi della Centrale del latte). Si può attenuare la comparsa dei sintomi assumendo compresse di lattasi prima di mangiare latticini freschi , gelato oppure latte • • LACTONATURAL 100% Naturale ed Atossico Integratore Alimentare a base di Enzima -Galattosidasi ed Estratti Vegetali che: • favorisce il processo digestivo del lattosio e di tutti i derivati del latte; • normalizza la risposta immunitaria ed il trattamento desensibilizzante in presenza di intolleranze al Lattosio; • Contrasta la fermentazione intestinale e la produzione di gas; • elimina tutti i tipici sintomi e le spiacevoli complicanze dovute al malassorbimento ed alla maldigestione dei latticini. CONFEZIONE: 30 Capsule gastroresistenti da 500 mg COMPOSIZIONE: -Galattosidasi, Galega, Noce, Olmo, Cellulosa vegetale INDICAZIONI: -Deficit Primario di Lattasi -Deficit Secondario di Lattasi -Intolleranze al Lattosio in seguito ad assunzione di cibi che lo contengono. POSOLOGIA: 1 Capsula di Lactonatural da assumere 1 ora prima dei pasti. La posologia va comunque adattata caso per caso in funzione della gravità dei sintomi. • Deficit Enzimatici (intolleranza al lattosio) • Intolleranza al glutine (malattia celiaca) • Intolleranza al Nickel (gastro intestinali) Grano Allergia al grano (Ige) Ipersensibiltà al glutine Intolleranza al glutine (celiachia) Intolleranza al grano (accumulo) Allergia al grano (Ige) Il nomenclatore ufficiale degli allergeni 3 ne elenca cinque: Tri a 14, Tri a 18, Tri a 19, Tri a 25, Tri a 26 costituiti da molecole con caratteristiche biochimiche varie Il grano è uno dei 6 alimenti (gli altri sono latte vaccino, uovo, pesce, arachide e soia),responsabili del 90% delle allergie alimentari del bambino; c’è da aggiungere, tuttavia, che in oltre l’80% dei casi tali allergie guariscono spontaneamente entro i primi 3 anni di vita 10. La sensibilizzazione si verifica all’epoca dell’introduzione dell’alimento nella dieta del bambino,intorno al 4°-6° mese di vita Allergia al grano (Ige) Le possibili manifestazioni cliniche dell’allergia al grano interessano i seguenti apparati: • cute: dermatite atopica, orticaria, angioedema; • apparato gastrointestinale: vomito, diarrea,dolore addominale, ritardo di crescita apparato respiratorio: rinite, asma; • generali: anafilassi, anafilassi indotta dall’esercizio fisico La diagnosi di allergia al grano deve essere posta sulla base di un’accurata anamnesi La ricerca delle IgE specifiche,mediante il prick test cutaneo (Skin, Prick Test, SPT) o il dosaggio nel siero (RAST, ELISA), è di grande utilità per l’orientamento diagnostico Il “gold standard”, a disposizione, in termini di sensibilità e specificità, per formulare una diagnosi corretta è il T.P.O.(Test Provocazione Orale) CHE COSA E‟ LA CELIACHIA La celiachia è una intolleranza permanente al glutine, che è proteina contenuta in alcuni cereali quali: frumento, orzo, segale, farro, avena SI NASCE O SI DIVENTA CELIACI ? Chi è geneticamente predisposto Può diventare celiaco, ma solo dopo l’introduzione del glutine con l’alimentazione CHE EFFETTI HA LA CELIACHIA Nel soggetto geneticamente predisposto l’introduzione di alimenti contenenti glutine quali pasta, pane e biscotti, ecc. determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino tenue, cui consegue una infiammazione cronica con alterazioni morfologiche dei villi intestinali (appiattimento) APPIATTIMENTO DELLE PLICHE DELLA MUCOSA IN CORSO DI MALATTIA CELIACA Aspetto endoscopico NORMALE MALATTIA CELIACA LA FREQUENZA DELLA CELIACHIA • Agli inizi degli anni „90: 1:1000 • Screening italiano nel 1994: 1:200 • Attualmente, per l‟affinamento delle metodiche diagnostiche: 1:100/1:150 • In Italia i casi diagnosticati sono circa 45000 • I soggetti intolleranti al glutine, ma che non sanno di esserlo sarebbero da 380 a 400 mila (ultime stime circa 600000) Paese Prevalenza della MC Croazia 1:500 Danimarca 1:394 Estonia 1:88 Finlandia 1:99 Germania 1:500 Gran Bretagna . 1:100 Irlanda 1:122 ltalia 1:106 Norvegia 1:340 Olanda 1:198 Portogallo 1:134 Spagna 1:389 Svezia 1:190 Svizzera 1:132 Ungheria 1:85 Saharawi 12.5% FORME CLINICHE DI CELIACHIA • TIPICA: diarrea e arresto di crescita (esordio subito dopo lo svezzamento) • ATIPICA: esordio tardivo con sintomatologia sia intestinale, sia extra-intestinale (es.: anemia sideropenica) • SILENTE: assenza di sintomatologia eclatante • POTENZIALE: esami sierologici positivi, ma biopsia intestinale normale Manifestazioni Cliniche della Malattia Celiaca articolazioni/muscoli sistema nervoso cuore osso ematopoietico cute e cavità orale fegato tiroide Organo bersaglio Intestino Tenue sistema pancreas occhi salivari sistema riproduttivo femminile e maschile e ghiandole Sintomi Gastrointestinali alla diagnosi: 3182 casi ISS Sintomi Extraintestinali alla diagnosi: 3182 casi ISS I SOGGETTI A RISCHIO Familiari del celiaco Pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 o altre patologie autoimmuni (tiroidite, sclerosi multipla, artrite reumatoide) Soggetti con sindrome di Down o Turner Soggetti con anemia da carenza di ferro e/o stanchezza cronica Soggetti con deficit di IgA LA CELIACHIA NEL BAMBINO SINTOMI TIPICI • • • • • • • • • Diarrea Vomito Distensione addominale Perdita di peso Anemia Anoressia Magrezza Edemi Irritabilità SINTOMI ATIPICI • • • • • • • Ipoplasia smalto dentario Dermatite erpetiforme Stipsi Dolori addominali Aftosi recidivanti Ritardo puberale Bassa statura QUANDO SI PRESENTA NEL BAMBINO • Generalmente dopo alcuni mesi dall’introduzioni del glutine nella dieta • Il suo esordio è caratterizzato da diarrea, inappetenza, distensione addominale, alterazione dell’umore • Come conseguenza del malassorbimento vi è arresto della crescita, calo ponderale e anemia LA CELIACHIA NELL‟ADULTO • La malattia si presenta spesso in maniera sfumata o viene riscontrata casualmente • Si manifesta frequentemente con sintomi aspecifici quali astenia e/o anemia • In minor numero di casi vi è comparsa di sintomatologia addominale classica LE MANIFESTAZIONI NELL‟ADULTO Sintomi gastrointestinali • Diarrea • Dolore e distensione addominale • Anoressia Sintomi extraintestinali • • • • • Anemia Osteoporosi Crampi muscolari Neuropatie periferiche Disordini apparato riproduttivo • Dermatite erpetiforme • Alopecia IL PROTOCOLLO DIAGNOSTICO • Dosaggio degli anticorpi antigliadina (AGA-IgA e IgG) è l‟esame fino ad oggi più impiegato. Poco specifico • Dosaggio degli anticorpi antiendomisio (EMA) : esame molto sensibile e specifico, • Dosaggio degli anticorpi anti- transglutaminasi (Ig A): ultimo nato fra gli esami. Molto sensibile e specifico, automatizzato • Biopsia intestinale : è l‟esame per la diagnosi definitiva DIAGNOSI DI MALATTIA CELIACA – SIEROLOGIA Sensibilità tests sierologici per tipo di malattia celiaca sensibilità specificità utilità AGA IgA 75-90% 82-95% non usati in adulti AGA IgG 69-85% 73-09% deficit sel. IgA “gold standard” EMA IgA 90-98% circa 100% LA GENETICA • Da diversi anni si conosce il marcatore genetico della predisposizione alla celiachia (sistema HLA geni DQ2-DQ8) - DQ2 in 95% dei pazienti celiaci - DQ8 nei pazienti restanti - DQ2 si trova nel 30% della popolazione La dieta senza glutine è al momento attuale l‟unica terapia per la celiachia. Scopi della dieta: migliorare le condizioni della mucosa intestinale ed eliminare il malassorbimento eliminare i sintomi prevenire le complicanze LA DIETA SENZA GLUTINE E’ necessario eliminare dalla dieta tutti i cereali contenenti glutine • • • • Grano Orzo Segale Farro • • • • Spelta Kamut Triticale Avena (?) QUI C‟E‟ GLUTINE QUI NON C‟E‟ GLUTINE Farina – amido – semolino – fiocchi di grano – orzo – segale Farina di riso – crema e amido di riso – fiocchi di riso Pasta di ogni tipo – pane comune – pangrattato – pane speciale Farina di mais – polenta – maizena – pop corn Grissini – crackers – fette Fecola di patate biscottate – pan carre’ – focaccia – pizza – gnocchi di farina, frumento Crusca – malto – miscele di cereali – biscotti – dolci che contengono farina Farina di miglio – farina di soia pura Tapioca senza malto – farina di tapioca – fiocchi di riso Legumi – farina di castagne Alcuni alimenti possono inoltre rappresentare una valida fonte alternativa di carboidrati: patate fecola di patate legumi farina di ceci farina di castagne Il glutine • Al di la della sua funzione nella panificazione o negli impasti farina e acqua, il glutine può essere tranquillamente rimosso dalla propria dieta senza alcuna carenza nutrizionale Un nuovo panorama Sensibilità al glutine 6% Celiachia 1% Allergia 0,2% Divergenza di permeabilità della mucosa intestinale e l'espressione genica immunitario del glutine associate condizioni: celiachia e sensibilità al glutine Anna Sapone1,2 , Karen M Lammers2 , Vincenzo Casolaro2,3 , Marcella Cammarota4 , Maria Teresa Giuliano4 , Mario De Rosa4 , Rosita Stefanile5 , Giuseppe Mazzarella5 , Carlo Tolone6 , Maria Itria Russo7 , Pasquale Esposito7 , Franca Ferraraccio8 , Maria Cartenì4 , Gabriele Riegler1 , Laura de Magistris1 and Alessio Fasano2 1 Lo studio ha preso in considerazione soggetti sani (gruppo di controllo), celiaci diagnosticati e soggetti con sensibilità al glutine, cercando di capire quali meccanismi differenziano le condizioni cliniche di questi due ultimi gruppi. I risultati hanno mostrato che la MC (Malattia Celiaca) e la GS (Gluten Sensitivity) non solo sono diverse per l'eziologia genetica, ma anche per il tipo di risposta immunitaria (aumento della produzione della interleuchina IL-17 nei pazienti celiaci ma non in quelli con alta sensibilità al glutine). Nasce a Londra 11 febbraio 2011 1 Conferenza sulla Sensibilità al Glutine La sensibilità al glutine • Malessere in relazione all’esposizione a cibo contenente glutine in assenza di: • Anticorpi per la celiachia negativi • Esame istologico negativo La sensibilità al glutine • Caratterizzata da un netto e veloce miglioramento dei sintomi quando sottoposti ad una dieta priva di grano La sensibilità al glutine: i sintomi A livello dell’apparato gastrointestinale possono presentarsi: dolore addominale, bruciore di stomaco, borborigmi, gonfiore di pancia, stitichezza, Diarrea Molto simile alla sindrome del colon irritabile La sensibilità al glutine:sintomi non G.I. • Articolazioni, ossa, muscoli • Il soggetto sensibile al glutine potrà accusare senso di affaticamento • Intorpidimento delle gambe e braccia • Dolori alle articolazioni La sensibilità al glutine:sintomi non G.I • Sfera Neurologica: • Mal di testa • Mente annebbiata • Difficoltà a concentrarsi La sensibilità al glutine: sintomi non G.I. • Pelle • Eczemi e comparsa di macchie rosse. • La mucosa della lingua apparirà infiammata e tumefatta con possibile comparsa di fessure, ulcere e chiazze biancastre In un recente numero di Neurology, la rivista dell’Accademia Americana di Neurologia sono stati pubblicati i risultati di uno studio, secondo il quale potrebbe esistere una correlazione fra la comparsa di mal di testa o la perdita di coordinazione e la sensibilità al glutine. I ricercatori infatti hanno dimostrato che eliminando o contenendo la quantità di glutine assunta con la dieta si verifica una riduzione drastica di questi sintomi. Lo studio ha preso in esame 20 pazienti sensibili al glutine, Tutti avevano avuto esperienza di mal di testa occasionali e alcuni soffrivano di instabilità e perdita della coordinazione muscolare. Dopo aver eliminato il glutine dalla loro dieta,19 dei 20 pazienti hanno mostrato un sollievo parziale o totale. Emicrania e glutine Fattori dietetici (caffè, alcool, cioccolato, noci, formaggi) possono causare attacchi acuti in chi soffre di emicrania. Un nuovo studio italiano dell'Università Cattolica di Roma indica un altro collegamento dietetico e conferma quanto era già stato riportato come osservazione aneddotica ed era noto ai cultori della medicina 'alternativa'. Esiste un legame tra l'intolleranza al glutine (sinonimi sono celiachia, morbo celiaco, sprue) e l'emicrania. In questo studio, circa il 5% delle persone con emicrania soffriva anche di celiachia, che può essere subclinica e non diagnosticata. Il fatto importante è che l'emicrania (e le connesse alterazioni della circolazione cerebrale) regrediva con una dieta priva di glutine. Anche se il 95% delle persone con emicrania non è affetta da intolleranza al glutine, d'ora in poi questa possibilità è comunque da considerare nella valutazione individuale del paziente con emicrania. Essendoci molti casi in cui la celiachia è subclinica, più del 5% dei pazienti con emicrania potrebbe trarre vantaggio da una dieta priva di glutine (ipotesi da verificare tramite studi clinici, ma il singolo paziente potrebbe provarci ugualmente, dato che non è una terapia con rischi...). L'emicrania finora non era conosciuta come sintomo neurologico della celiachia (le complicanze neurologiche di questa malattia sono un campo che ultimamente sta riscuotendo un interesse sempre maggiore). La sensibilità al glutine: la diagnosi • Nessun test ematico o genetico predittivo • (Hla-DQ2/( in 50%) Il percorso per arrivare alla diagnosi Caratteri Celiachia Sensibilità al glutine Sintomi comuni Tempo tra esposizione e sintomi Lungo (mesi) Breve (giorni) Patogenesi Autoimmune Immune ????? Genetica DQ2/8 50%DQ2/8 Auto-Anticorpi Presenti Assenti Enteropatie(danno intestinale) Presente Assente Complicanze Note ?????? Dose tossica glutine 20ppm ?????? Dieta senza glutine Permanente Temporanea???? • Deficit Enzimatici (intolleranza al lattosio) • Intolleranza al glutine (malattia celiaca) • Intolleranza al Nickel (gastro intestinali) Il nichel è responsabile della più alta incidenza di sensibilizzazione in tutto il mondo industrializzato anche in età pediatrica Prevalenza di allergia al NICHEL Prevalenza nella popolazione generale: Donne 8-15% Uomini 1-3% Prevalenza in soggetti selezionati: Donne 10-30% Uomini 2-8% La prevalenza in età pediatrica oscilla tra 1% e 15% Il nichel è un metallo a diffusione pressoché ubiquitaria ed è difficile evitarne il contatto nella vita quotidiana perché è contenuto in molti oggetti di uso comune quali: oggetti metallici comunemente presenti nell’abbigliamento, oggetti di bigiotteria, bracciali e casse di orologi, chiavi, accendini, parti metalliche degli occhiali, aghi, forbici e ditali, fermacarte, sedie di metallo, maniglie della porta ecc.ecc. DOV’E’ IL NICKEL • ALIMENTI • birra, vino rosso, cipolla, pomodori, carota, spinaci, lattuga, piselli, fagioli, tonno, sgombro, gamberi, cozze, aringhe, frutta secca, ananas, lamponi, prugne, cioccolato, the, gelatina (pectina), liquirizia, rabarbaro • Cibi in scatola • MATERIALI E OGGETTI • Coloranti per oggetti in vetro, carta e ceramica, vernice a smalto verde (ossido di nickel) e giallo (fosfato di nickel), cemento. • Cosmetici e prodotti per il trucco. • Detersivi, fertilizzanti, insetticidi e fungicidi, leghe per protesi odontoiatriche. • Ornamenti e accessori metallici, utensili da cucina e da lavoro • Monete, penne, chiavi, batterie alcaline • Tinture per capelli Il più importante fattore di rischio per la sensibilizzazione al nichel è la foratura del lobo o praticare il piercing Foratura del lobo Dermatite da orecchini T E M 8 anni P O Sesso femminile più colpito Piercing più tardivo nei maschi Il rischio aumenta con il numero dei fori praticati o dei piercing La normativa UE recepisce normative e studi Danesi del 1992 in cui si dimostra che NON praticare il foro riduce drasticamente la percentuale dei soggetti sensibilizzati Ni + Ni + Pierced ante 1992 19 % Pierced post 1992 5,7 % No pierced ante 1992 5,3 % No pierced post 1992 0% Altre fonti di nichel: APPARECCHI ORTODONTICI La maggior parte degli apparecchi ortodontici contengono l’8% di nichel e il 18% di cromo. Contact Dermatitis, 1997 J Orthod, 2003 Apparecchi ortodontici Nella maggior parte dei casi si tratta di cheiliti, di dermatiti periorali e di lesioni localizzate alla mucosa orale Altre fonti di nichel: PROTESI ORTOPEDICHE Reazioni cutanee allergiche conseguenti al rilascio di nichel dalle protesi ortopediche sono rare, ma possibili in soggetti già precedentemente sesibilizzati E’ stato documentato il rilascio di nichel da leghe impiegate nelle protesi di anca e ginocchio. E’ stato anche osservato che protesi in acciaio inossidabile diffondono i costituenti metallici della lega nei tessuti adiacenti (e quindi a livello ematico) in circa un quarto dei casi TELEFONI CELLULARI La DAC da cellulare interessa solitamente il volto (guance) e le orecchie cioè le sedi di contatto con parti metalliche del telefonino talora anche con carattere acuto. L‟uso prolungato, la frizione e la sudorazione sono fattori favorenti la comparsa della dermatite PATCH TEST CUTANEO Nichel per via orale • Una alimentazione ricca di nichel è in grado di determinare la comparsa di quadri cutanei insoliti ma anche di sintomatologia intestinale come diarrea, meteorismo e crampi addominali Di Gioacchino M. et al, Contact Dermatitis 2000 Nichel per via orale Patologie Patologie allergiche dermatiti da contatto,gengiviti,riniti,asma Gastriti e reflusso gastroesofageo Disbiosi e patologie infiammatorie correlabili con l’ eccessiva permeabilità intestinale Disturbi intestinali meteorismo, colon irritabile, flogosi dell’intestino Nichel per via orale Patologie Sovrappeso e obesità per possibile interferenza sulla produzione di insulina e per infiammazione intestinale Sindromi da malassorbimento Disturbi dell’umore alterata produzione di neuropeptidi Nichel per via orale In presenza di disturbi cutanei e/o gastrointestinali imputabili alla ingestione di nichel con gli alimenti la DIETA rappresenta un provvedimento fondamentale anche se è complessa da gestire in quanto il nichel è contenuto in molti alimenti di uso quotidiano Alimenti ad elevato contenuto di nichel Alimenti Concentrazione di nichel Alimenti Concentrazione di nichel Uova 0.03 mg/kg Margarina 0.2 - 4 mg/kg Aringhe nd Cavoli 0.03 - 1 mg/kg Ostriche 0.6 mg/kg Broccoli 0.03 mg/kg Funghi 0.02 mg/kg Cipolle nd Lievito chimico nd Spinaci 0.2 mg/kg Cacao 10 mg/kg Carote 0.04 mg/kg Cioccolato nd Pomodori 0.09 mg/kg Fagioli 1.4 mg/kg Uva 0.1 mg/kg Piselli 0.3 mg/kg Vino 0.01 mg/kg Liquirizia 4.4 mg/kg Granoturco 0.4 mg/kg Arachidi 2.9 mg/kg Farina di grano intero 0.2 mg/kg Lenticchie 1.9 mg/kg Pere 0.1 mg/kg Nocciole 1.5 mg/kg Rabarbaro nd Asparagi 0.4 mg/kg The 0.03 - 1 mg/kg Lattuga 0.3 mg/kg ALIMENTI CONSENTITI (contenuto medio basso di nichel) Verdure e ortaggi Melanzane Zucchine Sedano Barbabietola rossa Cetriolo Peperoni Finocchio Con cautela : lattuga modeste quantità (non superare i 40-50gr al di) carote (non superare 150gr al di) cipolle (non utilizzare quantità superiori al quarto di cipolla per un eventuale soffritto) Cereali Carne pesce e latticini Patate (una di media grandezza Riso brillato Gallette di riso (non integrale) Pasta di riso Pane bianco (modesta quantità, preferire il pane non lievitato 4060gr al di) Pasta di semola di grano duro Con cautela: mais (modestissime quantità, pochi grani per colorare una eventuale insalata) Pesce: consentito tutto eccetto per i crostacei, frutti di mare, salmone, tonno, aringhe, sgombro, bottarga. Carne: consentite tutte ma consumare con moderazione insaccati (preferire il prosciutto curdo) latte e latticini: consentiti, preferibilmente fare uso di formaggi freschi, non fermentati ALIMENTI CONSENTITI (contenuto medio basso di nichel Frutta Agrumi: arance, mandarini, limone, lime, mapo. Banana Ciliegie Mela Cocomero Melone Cocco Olive Condimenti Olio extra vergine di oliva Burro Farine Legumi Farina di grano tenero 00 con molta moderazione Farina di semola di grano duro Fecola di patate Ceci moderatamente (50-60gr di ceci secchi al di) Altri legumi in minima quantità. Evitare lenticchie e soia Bevande Altro Acqua Spremuta d’arancia (evitare i succhi per la presenza di addensanti) Thè verde (tempo di infusione non superiore ai 2-3 minuti) Caffè non più di uno al giorno Per la lievitazione : evitare lievito in polvere. Si può utilizzare il bicarbonato di sodio o il Cremor Tartaro/bitartrato di Potassio (reperibile in molte farmacie) ALIMENTI DA EVITARE (con contenuto di nichel alto) Nota bene: evitare tutti i cibi in scatola È consentito il consumo di un solo alimento a rotazione, di quelli elencati a seguire, nell‟arco della giornata ed in modeste quantità Verdure e ortaggi Pane e cereali Pomodoro Spinaci Cipolle Cavoli Cavolini di bruxelles Asparagi Funghi Porro Cereali integrali Avena Miglio Grano saraceno Mais Pane integrale Pane di più cereali Crusca di grano e prodotti derivati Carne pesce latticini e uova Crostacei Frutti di mare Tonno Sgombro Bottarga Salmone ALIMENTI DA EVITARE (con contenuto di nichel alto) Frutta Pere Kiwi Prugne Uva e uvetta secca Fichi Ananas Lamponi e frutti di bosco Noci, arachidi e noccioline Condimenti No grassi vegetali idrogenati (controllare le etichette anche di preparati dolciari) No oli vegetali misti, olio di arachidi, olio di soia * nei normali processi di idrogenazione è utilizzato il nichel quale catalizzatore Farine Legumi Farine integrali Farine di mais Lenticchie Soia Fagioli Piselli Bevande Altro Vino rosso Birra Thè lasciato a lungo in infusione Caffè in quantità superiore ad una tazzina al giorno Rabarbaro Liquirizia Cacao e cioccolata Lievito in polvere Indicazioni ulteriori: evitare la cottura in acciaio. L’acciaio è una lega contenente nichel, esiste acciaio privo di nichel e viene indicato con la sigla 18/C. se le pentole riportano tale sigla possono essere utilizzate. Il test viene eseguito sulla mucosa del labbro superiore previo assorbimento della saliva con garze sterili. Successivamente viene posto un dischetto di carta da filtro preventivamente cosparso di una soluzione di nichel solfato 5%. In seguito il dischetto viene fatto aderire alla mucosa orale mediante una pellicola adesiva e mantenuto in sede da un piccolo tampone assorbente. Il dischetto porta sostanza è costituito da un supporto di 5mm di diametro di carta da filtro. La pellicola trasparente che occlude il dischetto è adesiva (Tegaderm 3M). Il nichel è costituito da una soluzione di nichel solfato (NiSO4, 6H2O) al 5% in vaselina. PATCH TEST MUCOSALE La durata del test è stata fissata a 2 ore, al termine delle quali è stata osservata la presenza di eventuali lesioni locali e/o l’eventuale reazione generale. L’osservazione è stata ripetuta a 24 e 48 ore. MANIFESTAZIONI CLINICHE Il contatto con la mucosa induce: • Eritema localizzato • Lesione maculo-papulare. • Bruciore • Gengiviti • Parodontiti . MANIFESTAZIONI CLINICHE SISTEMICHE • Dermatiti allergiche da contatto (DAC) • Orticaria • Disordini addominali • Sintomi da allergia respiratoria (asma con o senza rinite) Fig.1 Eritema della mucosa orale Fig.2 Vescicole della mucosa orale Fig.3 Edema della mucosa orale Fig.4 Reazione sistemica Numero Totale Pazienti: 67 Patch Test Mucoso + N.23 % 34,3 Patch Test Cutaneo + N.10 % 14,9 Patch Tests Cutaneo Mucoso + N. 17 % 25,3 Patch Test Cutaneo Mucoso N. 17 % 25,3 I risultati dello studio dimostrano una stretta relazione tra la positività del patch test al nichel e l’insorgenza di sintomi intestinali. Tale ipotesi è ancor più avvalorata da due osservazioni: ricorrenza dei sintomi gastrointestinali in seguito all’applicazione del patch test mucosale al nichel tempo di insorgenza dei sintomi in seguito al test del tutto sovrapponibile a quello conseguente all’ingestione di alimenti contenenti nichel. Test GENETICI Sono stati condotti studi sulle variazioni genetiche che possono influenzare la predisposizione alla sensibilizzazione da contatto in genere e al nichel in particolare Geni interessati da variazione in soggetti che risultano sensibilizzati al nichel TNF SNP Inflammazione GSTM1 deletion Detossificazione GSTT1 deletion Detossificazione NAT2 SNP Detossificazione FLG deletion Struttura della barriera cutanea FLG SNP Struttura della barriera cutanea Referto sensibilita’ al Nichel 186 ZEOLITE CLINOPTILOLITE DEFINIZIONE SECONDO NUOVO NOMENCLATORE EUROPEO (GMDN General Medical Device Nomenclature) Sostanze ad uso orale adatte ad assorbire/chelare e rimuovere sostanze dannose e tossiche nel tratto gastro-intestinale (es. metalli pesanti, nitrosamine, ammonio, micotossine, cationi (radioattivi), pesticidi) riducendone l’assorbimento nel corpo. . Autismo Dott. Federico Balzola Ospedale Molinette di Torino Epilessia Prof.Andrea Pelliccia Ospedale S.Andrea Roma Lattosio Glutine Nichel ???? METODI DIAGNOSTICI CONVENZIONALI • INDAGINI VITRO • PRIST-RAST • INDAGINI IN VIVO • • • • • • PRICK TEST PRICK BY PRICK INTRADERMO REAZIONE PATCH TEST PROVE DI SCATENAMENTO TEST DOSE DIETA AD ESCLUSIONE • SOCIETA‟EUROPEA DI ALLERGOLOGIA ATTENDIBILITA‟ 20% . METODI DIAGNOSTICI NON CONVENZIONALI • INDAGINI IN VITRO • CYTO TEST • INDAGINI IN VIVO • • • • • TEST MUSCOLARE CHINESIOLOGICO DRIA TEST TEST DI PROVOCAZIONE SUB LINGUALE TEST DI COCA TEST ELETTRODIAGNOSTICI (VEGA MORA VOLL) . • PROVE TOSSICHE ALIMENTARI SUL SANGUE • METODO RAPIDO E ATTENDIBILEPER DIAGNOSTICARE LE INTOLLERANZE ALIMENTARI • “……Si parla di test citotossico per la diagnosi delle intolleranze alimentari quando il surnatante del siero del paziente viene messo a contatto con allergeni alimentari liofilizzati. Dopo un periodo di incubazione i leucociti sono osservati al microscopio per le modifiche cellulari…” • P.G S.Fennel The Lancet 30/04/1983 ATTENDIBILITA‟ • TESTI AMERICANI DI ECOLOGIA CLINICA 80/85% • COMUNICAZIONE “THE LANCET” 70/80% • ESPERIENZA PERSONALE 1984-2010 • 80-85% . • L‟ATTENDIBILITA‟ DEL TEST E‟ STATA SUFFRAGATA DAI RISULTATI CLINICI OTTENUTI CON LA SOLA ASTINENZA DEGLI ALIMENTI RISULTATI POSITIVI PER UN PERIODO MEDIO DI 60 GIORNI. 1967 BRYAN-BRAYAN • RAGGIUNSERO ULTERIORI PROGRESSI NELLA CODIFICAZIONE DELLA METODICA . TEST DI CITOTOSSICITA‟ • Questa metodica fu dichiarata non affidabile dall‟American Academy of Allergy nella diagnostica allergologica perché scarsamente riproducibile e non standardizzata • La stessa metodica è stata successivamente importata in Italia, modificata, ottimizzata e brevettata con il nome di Cytotest ® dalla. nel 1984 STANDARDIZZAZIONE STANDARDIZZAZIONE • CONTROLLO CERTIFICATO ANALISI MATERIA PRIMA • STANDARD INTERNAZIONALI • ESAMI DI CONFRONTO TRA MATERIA PRIMA E STANDARD STANDARDIZZAZIONE • ELETTROFORESI PROTEICA • CONCENTRAZIONE PROTEICA CON SPETTOFOTOMETRO • OGNI MATERIA PRIMA VA DILUITA CON ACQUA DISTILLATA CON RIFERIMENTO ALLA CONCENTRAZIONE STABILITA PROCESSI DI PRODUZIONE • AUTOMATIZZAZIONE PRODUZIONE • LAVAGGI VETRINI CON CATALIZZATORI E FISSAGGI LAMPADE ULTRAVIOLETTI PER 12 ORE CYTOTEST • • • • • • STANDARDIZZATO SEMPLICE AFFIDABILE RIPRODUCIBILE BREVETTATO NOTIFICATO AL MINISTERO DELLA SALUTE • CERTIFICATO • MARCHIO CE COMPOSIZIONE KITS • IL KIT PER ALIMENTI E‟ COMPOSTO DA 51 SOSTANZE • IL KIT PER LE SOSTANZE CHIMICHE ADDITIVI CONSERVANTI COLORANTI E‟ COMPOSTO DA 21 SOSTANZE • IL KIT ALIMENTI + SOSTANZE CHIMICHE E‟ COMPOSTO DA 30 ALIMENTI E 21 SOSTANZE CHIMICHE Kit alimenti N° vetrino Sostanza Sostanza Sostanza 0 Soluzione veicolante Soluzione veicolante Soluzione veicolante 1 Grano Grano controllo Lievito 2 Riso Mais Soia 3 Latte Latte controllo Bovino 4 Uova Uova controllo Pollo 5 Maiale Coniglio Zucchero 6 Pomodoro Patata Carciofo 7 Fagiolo Pisello Oliva 8 Tonno Gambero Carota 9 Caffè The Cacao 10 Mela Banana Arancia 11 Limone Ananas Uva 12 Fragola Ciliegia Pesca 13 Mandorla Noce Camomilla 14 Orzo Grano saraceno Lenticchia 15 Aglio Trota Salmone 16 Merluzzo Tacchino Cipolla 17 Peperone Cavolfiore Cicoria Kit additivi N° vetrino Sostanza Sostanza Sostanza 0 Soluzione veicolante Soluzione veicolante Soluzione veicolante 1 Glutine di grano Acido acetil salicilico Acido L-ascorbico 2 Potassio sorbato E202 Sodio benzoato E211 Paraossibenzoato di metile E418 3 Etilvanillina Ammonio carbonato Cremortartaro 4 Lecitina si soia E322 Pirofosfato di sodio E 331 Alginato di sodio E 401 5 Solfato di nichel Tartrazina E 102 Eritrosina E 127 6 Farina di semi di carrube E 410 Farina di semi di guar E 412 Pectina E 440 7 Lattosio Sodio metabisolfito Acido citrico Kit alimenti + additivi N° vetrino Sostanza Sostanza Sostanza 0 Soluzione veicolante Soluzione veicolante Soluzione veicolante 1 Grano Grano controllo Lievito 2 Riso Mais Soia 3 Latte Latte controllo Bovino 4 Uova Uova controllo Pollo 5 Maiale Coniglio Zucchero 6 Pomodoro Patata Carciofo 7 Fagiolo Pisello Oliva 8 Tonno Gambero Carota 9 Caffè The Cacao 10 Mela Banana Arancia 11 Glutine di grano Acido acetil salicilico Acido L-ascorbico 12 Potassio sorbato E202 Sodio benzoato E211 Paraossibenzoato di metile E418 13 Etilvanillina Ammonio carbonato Cremortartaro 14 Lecitina si soia E322 Pirofosfato di sodio E 331 Alginato di sodio E 401 15 Solfato di nichel Tartrazina E 102 Eritrosina E 127 16 Farina di semi di carrube E 410 Pectina E 440 17 Lattosio Farina di semi di guar E 412 Sodio metabisolfito Acido citrico COMPOSIZIONE KIT VETERINARIO per CANE & GATTO 1. Negativo Grano Lievito 2. Riso Mais Soia 3. Latte Bovino Agnello 4. Uova Pollo Tacchino 5. Maiale Coniglio Equino 6. Pomodoro Patata Oliva 7. Tonno Merluzzo Salmone 8. Trota Barbabietola Orzo 9. Avena Segale Grano Saraceno 10. Potassio sorbato Acido L-Ascorbico Eritrosina COMPOSIZIONE KIT VETERINARIO per CAVALLO & BOVINO 1. Negativo Frumento Avena 2. Riso Mais Soia 3. Orzo Segale Lievito 4. Latte Patate Oliva 5. Fave Piselli Girasole 6. Carruba Barbabietola Carota 7. Mela Anice Finocchio 8. Lino Cotone Cicoria 9. Erba medica Lupino Trifoglio 10. Melassa Colza Sorgo MATERIALE OCCORRENTE • PROVETTA CON 0,5ml DI CITRATO DI SODIO AL 3,8% • SIRINGA DA 5 ml • CENTRIFUGA DA 1000 A 2000 RPM • MICROPIPETTE DA 200- 50- 2- mic. • ACQUA DISTILLATA • COPRIOGGETTI 18X18 • MICROSCOPIO OTTICO CON OBIETTIVO 40X . PREPARAZIONE DEL CAMPIONE • IL CYTO TEST NON E‟ PASTO DIPENDENTE • E‟ CONTROINDICATA L‟ASSUNZIONE DI CORTISONICI NEI 10 GIORNI PRECEDENTI AL TEST • GLI ANTISTAMINICI E LE ALTRE CATEGORIE DI FARMACI NON ALTERANO I RISULTATI • PRELIEVO ENDOVENOSO 2-5 ML. •IL CAMPIONE DI SANGUE CONSERVATO IN FRIGO DEVE ESSERE ANALIZZATO ENTRO 72 h . Prelievo endovenoso Il prelievo deve sedimentare a 4° C per almeno due ore o tramite centrifuga Con una micropipetta si elimina il plasma Il plasma viene eliminato con eccezione degli ultimi 200 μl più vicini allo strato dei leucociti… …che vengono messi in una cuvetta conica Si prelevano 400 μl dello strato intermedio (leucociti + eritrociti) Si prelevano 50 μl di acqua distillata Si prelevano 50 μl di plasma Si miscela il tutto Si inseriscono 2 μl in ogni cerchietto Si copre con un vetrino coprioggetto Si lascia incubare a temperatura ambiente per 15 minuti LETTURA AL MICROSCOPIO • PER OGNI SOSTANZA LA LETTURA DEVE PREVEDERE L‟OSSERVAZIONE DI PIU‟ CAMPI ( 4 – 5) . SI PUO‟ PARLARE DI REAZIONE POSITIVA SOLO QUALORA L‟OSSERVAZIONE EVIDENZI UN DANNEGGIAMENTO CELLULARE CON UNA FREQUENZA SUPERIORE AL 60-70% PERIODO DI ASTINENZA • 2° GRADO DI REAZIONE: 4 MESI DI ASTINENZA (I COLLATERALI SI ELIMINANO PER DUE MESI) • 3°GRADO DI REAZIONE: 6 MESI DI ASTINENZA (I COLLATERALI SI ELIMINANO PER DUE MESI) • 4°GRADO DI REAZIONE: 6 MESI DI ASTINENZA ( I COLLATERALI SI ELIMINANO PER DUE MESI) . • IL NUTRIZIONISTA DEVE CAPIRE QUALE E‟ IL MOMENTO OPPORTUNO PER INSERIRE GLI ALIMENTI Positività al test citotossico Mela 10% Alimenti Caffè 18% Oliva 21% Pomodoro 26% Uova 26% Latte Serie1 29% Grano 17% 0% 10% 20% Percentuali 30% 40% Frequenza dei gradi di positività 5% 15% 25% 55% 1 2 3 4 Numero di alimenti risultati positivi 35% 30% 25% 20% 15% 35% 25% Serie1 10% 5% 5% 0% 1 2 Numero di alimenti 3 TEST DI CITOTOSSICITÀ SI…..però….. • “Test alternativi nella diagnostica ALLERGIE ALIMENTARI quando la fantasia non ha limiti “ • G.Sanna-G.Leo-M.Crivallaro • Ospedale Civile di Verona/Servizio di allergologia pediatrica • “….Il supporto scientifico a questi test si basa sui risultati (favorevoli) di studi effettuati dai medici non specialisti,generalmente seguaci della medicina complementare , che sono pertanto privi di una specifica cultura allergologica “ “I presupposti razionali,pur accattivanti per l’utente nella loro semplicità si basano prevalentemente su assiomi filosofici, privi della benchè minima verifica scientifica • “….. Sul piano istituzionale la risposta a queste fantasie può avvenire da una documentata qualificazione (accreditamento, certificazione di qualità) che porti la posta in gioco a un livello assolutamente inaccessibile alla diagnostica alternativa” •Ciò che manca però agli autori di questo articolo è l‟aggiornamento sui criteri di qualità del CYTO TEST •Siccome vi è necessita‟ di avere dei mezzi alternativi di diagnosi di laboratorio, il cyto test può avere un ruolo importante nel protocollo delle diete di eliminazione….. LAVORI SCIENTIFICI QUADERNO SCIENTIFICO Raccolta di Studi clinici sulle Intolleranze Alimentari e la metodica CYTOTEST www.cytodiagnostic.com Prof.Andrea Pelliccia . Resp. U. O. Neuropsichiatria Ospedale S.Andrea Roma Prof. Giuseppe Napoli Otite sieromucosa ed allergie e/o intolleranze alimentari Allergie alimentari a confronto in eta‟ pediatrica esperienze con metodica Cytotest presso la ASL 4 di Lavagna Pediatra,Allergologo, Primario reparto di Pediatria – Ospedale di Lavagna (GE) Intolleranze Alimentari e Obesità Giovanni De Pergola Professore Associato di Medicina Interna Medicina Interna, Endocrinologia e Malattie Metaboliche Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi Università degli Studi di Bari Intolleranze alimentari e dermatite Dott. Caldarera Messina Intolleranze alimentari e sport Dott.Posabella Bologna Cefalea e intolleranze alimentari Dott. De Nicola Velletri Intolleranze alimentari e autismo Dott. Montinari Bari Intolleranze alimentari nella S. del colon irritabile Dott. Giaccari Galatina Presentazione studio sulle alterazioni leucocitarie evidenziate comparando metodica citotossica e analitica (contaglobuli) • PROF. LA BRUNA • RESPONSABILE LAB.ANALISI OSPEDALE GARIBALDI CATANIA Pazienti positivi al latte 4° grado di reazione mediante Cytotest Paziente negativo alle uova 1° grado Campione 1 uova Prima dell’aggiunta dell’allergene Dopo l’aggiunta di 50 l di uova Istogrammi dimensioni globuli bianchi Diagrammi di contorno dei globuli bianchi Diagrammi di dispersione neutrofili ed eosinofili Campione 2 ß-lattoglobulina Prima dell’aggiunta dell’allergene Dopo l’aggiunta di 50 l di -lattoglobulina Istogrammi dimensioni globuli bianchi Diagrammi di contorno dei globuli bianchi Diagrammi di dispersione neutrofili ed eosinofili Campione 2 caseina Prima dell’aggiunta dell’allergene Dopo l’aggiunta di 50 l di caseina Istogrammi dimensioni globuli bianchi Diagrammi di contorno dei globuli bianchi Diagrammi di dispersione neutrofili ed eosinofili RC-Mod.2A Ministero della Sanità SERVIZIO PER LA VIGILANZA SUGLI ENTI Programma per la ricerca corrente degli IRCCS – 2004 ISTITUTO: Istituto Dermopatico dell’Immacolata - Via dei Monti di Creta, 104 Roma LINEA DI RICERCA N°: 3 – Dermatosi immunomediate Progetto 3.5 Allergie alimentari: validazione dell‟iter diagnostico – codice obiettivo 2581 Obiettivi Verranno reclutati pazienti con anamnesi suggestiva di allergia alimentare. Con l’obiettivo di individuare un corretto iter diagnostico, i pazienti saranno sottoposti a skin prick test, a prelievo per il dosaggio sierico di IgE totali e specifiche tramite metodica fluoroimmunoenzimatica Sarà inoltre valutata l’attendibilità diagnostica di alcune metodiche di recente introduzione nella diagnostica delle allergie alimentari quali il dosaggio sierico di IgG specifiche in immunoenzimatica Altri obiettivi saranno 1. analisi retrospettiva di un campione di 200 pazienti per anno (decennio 1993-2002) affetti .da allergia alimentare che abbiano eseguito test diagnostici in vivo e/o in vitro Valutazione in percentuale dei pazienti monosensibili rispetto ai polisensibili verificando nel corso degli aa la comparsa di nuove sensibilizzazioni 2. Riscontro di associazioni prevalenti tra i vari allergeni nei pazienti polisensibili IgG4 specifiche il dosaggio sembra risultare particolarmente utile nel caso di reazione avversa all’albume, in quanto in grado di evidenziare positività significative anche in pazienti sintomatici con IgG specifiche negative Test di Citotossicità sembra avere una sensibilità superiore ai test immunoenzimatici, osservabile per tutti gli allergeni considerati. risulta quindi di estrema importanza, per il corretto utilizzo clinico del dato di laboratorio, indicare il grado di reazione cellulare evidenziato alla lettura (come suggerito del resto dagli stessi produttori) “The Lancet”riporta uno studio effettuato su 123 pazienti, esaminati per citotossicità a 48 alimenti, dove risulta che grano (60%) e latte intero (53%) sono i maggiori responsabili di possibili intolleranze alimentari. ESPERIENZA NUTRIZIONALE DI UTILIZZO DEL CYTOTOXIC TEST Sono stati analizzati i dati relativi all’utilizzo del Cytotest®, associando la patologia o sintomatologia riscontrata ai vari tipi di intolleranze. Sono stati inoltre valutati: casi con risoluzione positiva in seguito alla terapia adottata, consistente in una dieta specifica di eliminazione, dieta metabolica per un tempo variabile (da 4 - 6 settimane). Materiali e metodi: Sono stati esaminati 1768 pazienti positivi al cytotest® che presentavano varie sintomatologie, così distribuite: Obesità (anche sovrappeso) Colite Iperlipemie Iperglicemie Stati d’ansia e attacchi di panico 0% uovo-pollo vitacee zucchero uovo-pollo vitacee zucchero rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè ananas tonno-salmone-trota 2% tonno-salmone-trota 4% tacchino 6% tacchino 8% solanacee 10% solanacee Dermatiti - Intolleranze rutacee 14% rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee 12% merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè 0% ananas % pazienti % pazienti 16% 14% Obesità - Intolleranze 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 8% 6% 4% 2% tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè zucchero 10% vitacee 12% zucchero 14% vitacee Iperglicemie - Intolleranze uovo-pollo 16% uovo-pollo tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo 18% noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite ananas 0% caffé-cacao-tè ananas % pazienti % pazienti 18% 16% Cardiopatie - Intolleranze 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% zucchero vitacee uovo-pollo tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè zucchero vitacee uovo-pollo tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè ananas 0% ananas % pazienti % pazienti 16% 14% Stati ansiosi - Intolleranze 12% 10% 8% 6% 4% 2% 16% 14% Stanchezza cronica - Intolleranze 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 8% 6% 4% 2% tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose zucchero 10% zucchero 12% vitacee 14% vitacee Cefalea - Intolleranze uovo-pollo 16% uovo-pollo tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais 18% ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè ananas 0% latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè ananas % pazienti % pazienti 16% 14% Crampi - Intolleranze 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0,0% zucchero vitacee uovo-pollo tonno-salmone- tacchino solanacee rutacee rosacee riso 16,0% orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè 14,0% Colite - Intolleranze 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% zucchero vitacee uovo-pollo tonno-salmone-trota tacchino solanacee rutacee rosacee riso orzo-mais ombrellifere olivo noce musacee merluzzo maiale liliacce lievito leguminose latte-bovino grano gambero crucifere coniglio composite caffé-cacao-tè ananas 0% ananas % pazienti % pazienti 16% 14% Stipsi - Intolleranze 12% 10% 8% 6% 4% 2% COME INDIVIDUARE LE INTOLLERANZE ALIMENTARI CON LA DIETA A ROTAZIONE La dieta a rotazione è uno dei metodi più semplici e più utilizzati, che permette di evidenziare le eventuali intolleranze alimentari con buona precisione. La dieta a rotazione fu ideata da uno dei “padri” dell’ecologia clinica, Albert ROWE, agli inizi degli anni Trenta, e consiste nell‟assumere cibi specifici diversi ogni 4-5 giorni. Il ciclo si ripete per due o tre volte. Tramite la dieta a rotazione, si intende diluire nel tempo l’eventuale assunzione dell’alimento responsabile di una determinata patologia, o, meglio, eliminarlo attraverso l’astinenza. Va eseguita in modo molto scrupoloso, e necessita della completa collaborazione del paziente, che deve attenersi strettamente allo schema consigliato. E‟ utile allo scopo che il paziente stili, durante il periodo di dieta, un diario in cui annotare giornalmente gli eventuali sintomi. Dieta a Rotazione Giorno Aerofagia Astenia Bocca amara Cefalea Convulsioni Crampi arti inferiori Crisi di pianto Crisi di riso Diarrea Insonnia Meteorismo Nervosismo Pallore facciale Raffreddore Rigidità Rossore Singhiozzo Sonnolenza Tachicardia (palpitazioni) Torpore mentale Vertigini Vomito Diario dei sintomi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Dieta a Rotazione Sintomi accessori Astenia persistente Afte Orali Torpore mentale Alitosi Vertigini Arsura Palpitazioni Ipersudorazione Nausea Edemi ricorrenti Pirosi gastrica Alternanza di peso Aerofagia Crampi arti inferiori Meteorismo Prurito Alvo alternato Per formulare nel modo più corretto possibile la dieta a rotazione, è necessario svolgere preventivamente un’accurata anamnesi alimentare del paziente: Quali sono gli alimenti o le bevande che normalmente assume all’inizio della giornata? Quante volte assume le uova o gli alimenti che le contengono in una settimana? Che tipo di condimenti utilizza regolarmente? Per realizzare nel modo più esatto lo schema bisogna conoscere le classi degli alimenti o gruppi di cibi. Se le intolleranze non vengono trattate tenendo presente il fenomeno della cross-reattività,si rischia di non disintossicare l’organismo e, di conseguenza, di non ottenere risultati. Non è sufficiente astenersi da un singolo cibo specifico; possono infatti presentarsi delle reazioni anche verso alimenti appartenenti alla stessa famiglia biologica. Famiglie biologiche e cross-reazioni Graminacee Rosacee Avena Albicocche * Bambù Cachi * Camut Ciliegie * Canna da zucchero Cotogne * Farro Fragole Gramigna Lamponi Grano Mandorle Grano saraceno Mele * Mais More Miglio Nespole * Riso ** Pere Segale Prugne * Lontani da un punto di vista biologico rispetto al grano ** Basso potere allergenico 1/4 Famiglie biologiche e cross-reazioni Solanacee Rutacee Cayenna Arancio Melanzana Bergamotto Paprica Cedro Patata Chinotto Peperoncino Lime Peperone Limone Pomodoro Mandarino Tabacco Pompelmo Chenopodiace Cucurbitacee Barbabietola da zucchero Cetriolo Bieta Cocomero Bietolone rosso Melone Spinacio Zucca / Zucchine 2/4 Famiglie biologiche e cross-reazioni Crucifere Cavolo broccolo Cavolo cappuccio Cavolo di Bruxelles Cavolfiore Cavolo verza Crescione Mostarda Rapa Ravanello Rucola Senape bianca Ombrellifere Anice Carote Coriandolo Cumino Finocchio Pastinaca Leguminose Arachidi Ceci Carrube Fagioli Fave Lenticchie Liquirizia Lupini Piselli Soia – Lecitina di Soia Tamarindo Composite Camomilla Carciofo Cicoria Girasole Lattuga Radicchio Prezzemolo Sedano 3/4 Famiglie biologiche e cross-reazioni Labiate Vitacee Basilico Ribes Nero Maggiorana Ribes Rosso Origano Uva spina Rosmarino Vite Timo Liliacee Lauracee Aglio Alloro Asparago Avocado Cipolla Cannella Porro Palme Musacee Cocco Banane Datteri Sagù 4/4 Gruppi di cibi E’ necessario tenere presenti, oltre alle famiglie biologiche, anche i gruppi di cibi: Aceto, funghi, lievito di birra, lievito per il pane, muffe, alcuni formaggi stagionati. Maiale, lardo, strutto, salumi, prosciutto. Latte, latticini, bovini, agnello, salumi. Uova, pollo, galletto, faraona. Caffè, the, cacao, cola, karkadè, rosa canina-rosa di bosco, matè. Dieta a Rotazione Schema dietetico Primo Giorno Secondo Giorno 8.00 pere + tisane 8.00 ananas + tisane 11.00 11.00 14.00 tacchino + insalata a foglie 14.00 merluzzo + carote 17.00 17.00 20.00 riso + cipolle 20.00 carciofi + cetrioli Terzo Giorno Quarto giorno 8.00 melone + tisane 8.00 banane + tisane 11.00 11.00 14.00 coniglio + bieta 14.00 sogliola + broccoletti 17.00 17.00 20.00 fagioli + cicoria 20.00 patate + broccoletti Alle 11.00 e alle 17.00 è possibile inserire la stessa frutta del mattino; Alle 20.00 è possibile ripetere il pasto delle 14.00; I cibi possono essere cotti o crudi in quantità libera; condimento consentito: olio di girasole, sesamo (spremuti a freddo), sale marino non raffinato; bevande permesse: acqua minerale, tisane; Ripetere lo schema 3 volte per complessivi 12 giorni; Dal primo al quarto giorno potrebbero presentarsi dei sintomi di astinenza, dovuti alla disintossicazione. Mangia come sei nel tuo DNA Il DNA la tua unicita‟ Il tuo benessere passa dalla Nutrigenetica Del 23 Luglio, 2009 Negli ultimi dieci anni sono stati fatti notevoli progressi nello studio dei rapporti tra geni ed ambiente e da essi è emerso un nuovo territorio della conoscenza: la Nutrigenetica Lo studio di come la variazione genetica nei geni individuali influenza la risposta di un individuo a particolari nutrienti e tossine nella dieta. Una diagnosi né una prognosi della malattia La determinazione del rischio relativo o la probabilità relativa delle malattie complesse come il diabete di tipo 2 Non è una nuova dieta per dimagrire Non è un miracolo • Una guida per le scelte alimentari • Informa sull’importanza dell’alimentazione, del cibo e del metabolismo. • Migliora la nostra conoscenza di come il cibo lavora insieme con il corpo. Nutrigenetica Il Sistema ® Geni Variante testata 5HTT (SLC6A4) 4bb ins ACE ID Sensibilità all’alcool ADH1C lle349Val Olio di oliva (utilizzo) APOC3 C3175G CYP1A2*1F -163°>C VDR C>T (taq1) CYP1A2*1F -163°>C GSTM1 delezione IL6 G-174C TNF G-308A APOC3 C3175G LPL C1595G MTHFR C677T ACE ID PPARG ProAla (12) SOD2 C-28T Metabolismo vitamina D VDR C>T (taq1) Sensibilità lattosio LCT -13910-CT HLA DQ2/8 DQ2 e DQ8 Influenza del Gene Adattamento allo stress Sensibilità al sale Sensibilità caffeina Azione detossificante (secondo tipo di cottura) Azione detossificante (utilizzo crucifere) Infiammazione generale Sensibilità grassi saturi Metabolismo vitamine B Sensibilità agli zuccheri e carboidrati raffinati Stress ossidativo Sensibilità glutine (morbo celiaco) 308 Geni 5HTT (SLC6A4) Fattori Nutrizionali Adattamento allo stress Variante testata Fattori di Rischio Patologie con cui associato nella letteratura 44bp ins - Disturbi del sonno - Ansia - Irritabilità - Metabolismo - Depressione - Disturbo ossessivo compulsivo - Anoressia - Studio del metabolismo I/D Ipertensione Malattie cardiovascolari (es. infarto, ictus) ACE Sensibilità al sale ADH1C Sensibilità al alcool Ile349Val Livelli di HDL Riduzione di malattie cardiovascolari APOC3 Olio d’ oliva (utilizzo) C3175G Livelli dei lipidi e TG Malattie cardiovascolari Geni Fattori Nutrizionali Variante testata –163A>C CYP1A2 *1F Sensibilità caffeina VDR 0 CYP1A2 *1F Sensibilità carni grigliate GSTM1 Crocifere (utilizzo) IL6 –163A>C deletion TNF G-308A APOC3 C3175G Sensibilità grassi saturi LPL Patologie con cui associato nella letteratura Metabolismo di caffeina lento Infarto Densità ossea Osteoporosi Aumento danno al DNA Tumori - Aumento danno al DNA - Aumento dei radicali liberi -Tumori G -174C Infiammazione generale MTHFR Fattori di Rischio - Asma Livelli citochine - Malattie cardiovascolari - Diabete tipo 2 - Artrite - Allergie - Asma -- Osteoporosi Livelli dei lipidi e TG Malattie cardiovascolari Livelli omocisteina - Malattie cardiovascolari (ictus, infarto) - Alzheimer - Depressione - Tumori - Osteoporosi C1595G Metabolismo Vitamine B (Acido Folico) C677T Geni ACE Fattori Nutrizionali Sensibilità agli zuccheri e carboidrati raffinati-. Fibra PPARG Variante testata Fattori di Rischio I/D Patologie con cui associato nella letteratura Glucosio ed Insulina - Diabete tipo 2 - Sindrome metabolica - Livelli di radicali liberi - Danno al DNA -Tumori - Osteoporosi - Diabete tipo 2 Intoleranza al Lattosio ProAla (12) SOD2 Stress ossidativo protezione dai radicali liberi VDR Metabolismo Vitamina D Calcio C>T (taq1) Densità ossea Resistenza all’ insulina LCT Sensibilità lattosio -13910-CT Metabolismo del lattosio DQ2 / 8 Sensibilità glutine (morbo celiaco) C-28T Morbo celiaco NutriGENE® 1. Quadro Generale – Modifiche da introdurre Basic Diet Intermediate Stress Adapter Increase Nutrients Antiossidanti Fibra Decrease Caffeina Grassi Saturi Carboidrati / zuccheri Carne grigliata Lactose Intolerance Intolerante al Lattosio Coeliac dispostition Negative PROPOSTA NUTRIZIONALE per…….. In base alla conoscenza dei Suoi geni e dei loro effetti, come elencato nelle pagine precedenti, siamo in grado di offrirLe una proposta nutrizionale. Facendo riferimento alla tabella esposta nelle pagine seguenti si possono distribuire gli alimenti secondo il seguente schema: COLAZIONE: Proteine +/- Farine +/- Bevanda +/- Dolcificante SPUNTINO: Frutta (preferibilmente secca) +/- Bevanda +/Dolcificante PRANZO: Proteine + Verdure SPUNTINO: Frutta (preferibilmente secca) +/- Bevanda +/Dolcificante CENA: Proteine e/o Farine + Verdure CONDIMENTI: Aromi e/o Condimenti in quantità moderata Mediante l’ ANALISI del DNA si può conoscere il proprio METABOLISMO dal punto di vista genetico e quindi: si può conoscere il proprio METABOLISMO dal punto di vista genetico e quindi: si può conoscere la predisposizione a: •diabete •ipertensione •ipercolesterolemia •celiachia •intolleranza genetica al lattosio •malattie cardiovascolari •alzhaimer, depressione •ecc. stabilire un regime dietetico altamente personalizzato da utilizzare a scopo preventivo per tutta la vita il test Genetico NUTRIGENE® valuta 20 differenti polimorfismi e permette, intervenendo sull’alimentazione, di fornire un corretto regime alimentare atto a mantenere stabile il peso corporeo prevenire efficacemente la comparsa di patologie verso le quali si mostra predisposizione ANNO DIDATTICO 2012/2013 www.ainuc.it Scuola di Nutrizione Roma - Milano LA MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE NELLA GESTIONE DEI DISTURBI LA MASSA CORPOREA DELLA DONNA: dalla maturazione puberale alla transizione menopausale COME DIMAGRIRE VELOCEMENTE RIMANENDO IN SALUTE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA) NUTRIGENETICA E OBESITA‟ L‟ATTIVITA‟ DEL NUTRIZIONISTA E LA GESTIONE DELLE REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI DIETA MIRATA ALLA RAPIDA RIDUZIONE DELLE ADIPOSITA‟ LOCALIZZATE E DELLA CELLULITE INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI CLINICHE MeMo SYSTEM: Dimagrire è una cosa seria: dal Sapere al Saper Fare LA NUTRIZIONE CLINICA E LA PROFESSIONE DEL NUTRIZIONISTA ANNO DIDATTICO 2012/2013 www.ecmainuc.it Formazione ECM FAD REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI E APPARATO GASTROINTESTINALE: funzione digestiva, funzione immunitaria, funzione neuroendocrina. Intolleranze alimentari, intolleranza al lattosio, malattia celiaca e allergia al nickel. LA TERAPIA BIONUTRIZIONALE (TBN) nelle alterazioni del metabolismo glucidico e lipidico (la sindrome metabolica) LA TERAPIA BIONUTRIZIONALE (TBN) per i sistemi di depurazione organica (fegato, rene) e apparato gastro-enterico IL SENSO DELLA DANZA ORMONALE NELLA COMPLESSITA‟ DEL FEMMINILE: IL RUOLO DELL‟ALIMENTAZIONE www.cytodiagnostic.com www.laboratoriodesanctis.it www.ainuc.it www.bionatural.it www.bionex.it RIFLESSIONI SULLE INTOLLERANZE RIFLESSIONI CONCLUSIVE • L‟analisi della bibliografia scientifica relativa a questo tema evidenzia, nella stragrande maggioranza dei casi, un atteggiamento di rifiuto dell‟esistenza dei fenomeni di intolleranza • Spesso, infatti, i fenomeni non strettamente “allergici”, ossia senza la documentazione delle immunoglobuline specifiche (IgE), tendono ad essere catalogati “psicosomatici” RIFLESSIONI CONCLUSIVE RIFLESSIONI CONCLUSIVE • Va però sottolineato che la somma delle osservazioni cliniche comincia ad essere di una consistenza tale che non si può più eludere la questione come se non esistesse • Ma, poichè non è stato ancora completamente chiarito il meccanismo eziopatogenetico delle intolleranze alimentari, si può affermare che non e’ il singolo test che è importante, ma la sua corretta interpretazione nell’ambito della realtà clinica del paziente RIFLESSIONI CONCLUSIVE • La sfida del domani è sicuramente basata sulla ricerca e del resto non vi è altro modo per spiegare fenomeni che la medicina “ufficiale” scarsamente considera • Non resta che sperare che sempre più strutture possano collaborare con noi con approccio scientifico senza nulla voler dimostrare o negare a priori, ma solo per capire RIFLESSIONI CONCLUSIVE • Anche se non siamo ancora in grado di spiegare in che maniera le alterazioni morfologiche a carico dei leucociti possano essere correlate al fenomeno delle intolleranze alimentari è pur vero che questa E’, secondo evidenza, LA REALTA’ RIFLESSIONI CONCLUSIVE • D‟altra parte, è vero anche che la scienza non può procedere per dogmi, ma solo per osservazioni oggettive e verificabili • Ma se l‟evento dimostrato non può essere interpretato da una teoria, è la teoria che va rivista È QUESTO IL PRINCIPIO DI PROGRESSIONE DELLA SCIENZA INTOLLERANZE ALIMENTARI SE LE INTOLLERANZE AL CIBO SONO UN DATO DI FATTO, VALE VERAMENTE LA PENA ANDARE A VEDERE PER SCOPRIRE COSA C’E’OLTRE L‟EVIDENZA L’uomo mangia troppo e male: vive utilizzando ¼ di ciò che mangia; gli altri ¾ danno da vivere a noi medici. Medico del Faraone, 1500 a. C. GRAZIE per la vostra ….tolleranza! Dr. Ercole Lauletta 3356673137 [email protected]