Sindrome di Tourette, stimolazione cerebrale per `accordare

Sindrome di Tourette, stimolazione cerebrale per 'accordare' il cervello
La deep brain stimulation (DBS), ovvero la stimolazione cerebrale profonda, è in grado di
migliorare i sintomi della sindrome di Tourette, una grave patologia neurologica che porta a diversi
movimenti involontari del viso e del corpo, a tic verbali, a disturbi dell'attenzione e ad iperattività.
A confermarlo è uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Neuroscience and
Biobehavioral Reviews da un gruppo di ricercatori della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di
Milano, insieme ai colleghi dell’Università degli Studi di Milano e all’Istituto Galeazzi.
Usando la stimolazione cerebrale profonda i ricercatori hanno potuto registare direttamente
l’attività del cervello dei pazienti affetti da Sindrome di Tourette, compiendo importanti passi avanti
nell’analisi delle basi neurobiologiche di questo disturbo, e consentendo ai pazienti un significativo
miglioramento della loro condizione. Un risultato non facile, dato che i sintomi della malattia sono
così diversi da rendere molto difficile la comprensione dei meccanismi che la scatenano.
La tecnica della DBS, spiegano gli esperti, è adatta ai pazienti refrattari ai trattamenti medici:
consiste nell’inserire nel cervello dei sottili elettrodi in modo del tutto indolore. Questi elettrodi
trasmettono una debole corrente nelle aree del cervello 'interrotte', e sono in grado di ripristinarne il
corretto funzionamento.
"Questi elettrodi – spiega Alberto Priori, neurologo della Fondazione Ca’ Granda e docente
all’Università degli Studi di Milano – ci offrono un’opportunità unica, quella di ricavare dati
importantissimi da porzioni del cervello altrimenti inaccessibili. Conoscere il più possibile le basi
biologiche e neurologiche di questa sindrome multiforme ci permetterà in futuro di studiare terapie
sempre più mirate e a misura di paziente".
"L’attività elettrica neuronale ha specifiche caratteristiche – commenta Gaia Giannicola,
ingegnere biomedico della Fondazione Ca’ Granda e autrice dello studio – in particolare l’attività
patologica registrata nel cervello dei pazienti con sidrome di Tourette ha mostrato onde abnormi
alle basse frequenze, e assenza di onde alle frequenze più alte. Per fare un parallelismo musicale,
potremmo dire che il circuito neuronale dei pazienti con sindrome di Tourette è 'scordato', proprio
come uno strumento musicale: emette un 'suono', che per noi è l’attività elettrica dei neuroni,
diverso dal normale. La stimolazione cerebrale profonda sembra 'accordare' questo delicato
strumento, ripristinando le onde alle frequenze più alte".
"La qualità della vita dei pazienti - conclude Mauro Porta, direttore del Centro Tourette
dell’Istituto Galeazzi - è migliorata con la DBS. Questa sindrome è caratterizzata da sintomi
variabili anche nello stesso individuo: disturbi ossessivo-compulsivi, deficit di attenzione, ansia,
depressione, aggressività, che spesso accompagnano i più conclamati quadri di iperattività motoria
con tic motori e sonori. Per questo la scelta della struttura cerebrale da stimolare varia da paziente a
paziente. Questa metodica ha offerto al nostro team la possibilità di studiare l’attività neuronale in
diversi punti cerebrali, individuare quelli danneggiati e studiare i parametri della stimolazione
ottimale per ripararli".
Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti
Prof. Alberto Priori
Tel. 02 503 20438
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Ufficio Stampa
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