IL DOTTOR FRANCESCO GIROLAMO, RICERCATORE IN NEUROSCIENZE E NEUROLOGO DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ‘ALDO MORO’, CONVERSERA’ CON GLI STUDENTI DEL LICEO ‘SOCRATE’ DI BARI IL GIORNO 1 MARZO 2017, AL FINE DI ACCRESCERE LA CONSAPEVOLEZZA RIGUARDO IL NOSTRO TESORO PIU’ GRANDE. PRENDERSI CURA DEL CERVELLO MIGLIORA LA VITA Possiamo mettere il nostro cervello nelle condizioni di rendere al meglio? Possiamo rallentare il decadimento cognitivo? Possiamo rendere il nostro cervello efficiente e felice? La risposta è certamente sì. Breve vademecum 1. Fare sport almeno 30 minuti al giorno. Una buona dose di movimento fisico stimola i muscoli che mandano al cervello la richiesta di una maggiore produzione di sostanze neurotrofiche, come ad esempio il BDNF, il quale aumenta la sopravvivenza dei neuroni e li rende più elastici e dinamici, in grado di istituire più sinapsi e aumentare la plasticità del cervello. 2. Usare la testa: allenarsi con quiz, giochi, rompicapo, lettura... I neuroni, come i muscoli, vanno allenati con studio, musica, lettura, cruciverba, quiz, giochi matematici, viaggi, esperienze... Non lasciamo a lungo la testa a riposo! 3. Mangiar bene: la dieta mediterranea. La dieta mediterranea è benefica e salvaguarda cervello e memoria. La frutta, la verdura, l’olio di oliva hanno potere antiossidante e proteggono dall'invecchiamento cerebrale e modulano in maniera positiva le interazioni tra flora microbica, immunità intestinale e sistema nervoso. 4. Dormire almeno 7 ore ogni notte. Nella maggior parte degli individui, la carenza di sonno riduce la densità neuronale dell'ippocampo e della corteccia frontale, aree coinvolte nella creazione di engrammi di memoria. Il livello di attenzione e la velocità delle prestazioni cerebrali si riducono con il prolungarsi della veglia oltre le 17 ore. 5. Stare con gli amici, una sana vita sociale aiuta il cervello emotivo. Chi vive isolato senza una vivace vita sociale rischia un impoverimento rapido e accentuato delle sue capacità cognitive. Il contatto con gli altri, la vita di relazione, ridere e discutere con amici rendono il cervello più dinamico e aperto; una vita isolata, per contro, diminuisce gli stimoli e causa un’intelligenza modesta dopo un’infanzia solitaria e causa un invecchiamento cerebrale precoce. Le emozioni dovute a delle sane relazioni, insomma, hanno per noi un valore affettivo salutare per il nostro cervello, grazie alla produzione e rilascio di sostanze neurotrofiche e stimolanti le aree del piacere e del benessere. 6. Convivere con la pressione lavorativa senza stress. La pressione è utile alle nostre prestazioni, perché ci mantiene vigili, attenti, con la giusta tensione per affrontare gli impegni. Quando però si oltrepassa la soglia di stress si ha uno scadimento delle prestazioni. Nel corso di circa 20 minuti si chiacchiererà con gli alunni di recenti sviluppi nelle conoscenze del lobo frontale, della memoria implicita, delle influenze del mondo esterno, di come proteggere il nostro più grande tesoro. Saranno anche distribuiti pieghevoli di approfondimento.