APPARATO UDITIVO L'apparato uditivo, come gli altri sistemi sensoriali, svolge quattro compiti fondamentali: • raccoglie gli stimoli, nella forma di energia acustica, che provengono dal mondo esterno; • converte l'energia acustica in una serie di impulsi nervosi; • trasporta gli impulsi nervosi alla zona pertinente del cervello; • analizza l'informazione contenuta nella sequenza di impulsi nervosi in modo da identificare lo stimolo. Dal punto di vista anatomico, l'apparato uditivo può essere suddiviso in: 1. • orecchio esterno; • orecchio medio; • orecchio interno; • sistema uditivo centrale. Orecchio esterno L'orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare, con il compito di convogliare i suoni verso il condotto uditivo (negli animali, per meglio svolgere questa funzione, il padiglione può essere orientato attraverso muscoli volontari) e dal condotto uditivo stesso, le cui funzioni sono di protezione meccanica e termica della membrana timpanica, e soprattutto di favorire il percorso dell'energia sonora verso il timpano, amplificando le componenti con frequenza 3000-4000 Hz. 2. Orecchio medio La membrana timpanica separa l'orecchio esterno dall'orecchio medio. Le parti più importanti dell'orecchio medio sono la cavità timpanica, in cui si trova la catena degli ossicini (le ossa più piccole di tutto il corpo umano: martello, incudine, staffa) e la tuba di Eustachio, che mette in comunicazione la cavità timpanica con la faringe, la cui funzione è quella di equalizzare la pressione sulle due facce della membrana timpanica. Le successive compressioni e rarefazioni dovute alla propagazione di un'onda acustica all'interno del condotto uditivo provocano la vibrazione della membrana timpanica e quindi, attraverso il manico del martello, che è ad essa saldamente agganciato, dell'intera catena degli ossicini. Per una schematizzazione del funzionamento dell'orecchio medio si veda ad esempio http://www.innerbody.com/anim/ear.html. 3. Orecchio interno e sistema uditivo centrale L'orecchio interno è una struttura estremamente complessa, preposta sia alla funzione uditiva sia a quella dell'equilibrio. La funzione uditiva è svolta da un organo denominato coclea o chiocciola per la sua forma simile a quella del guscio di una lumaca, pieno di liquido linfatico. Praticando una sezione trasversale, si nota che all'interno essa è suddivisa in tre parti, separate da sottili lamine membranose, come evidenziato nell'immagine successiva. La staffa, inserita nella finestra ovale, sollecitata dalla catena degli ossicini, comunica il suo movimento alla membrana basilare (quando la finestra ovale si infossa in corrispondenza di una compressione, la finestra rotonda si flette verso l'esterno e la membrana basilare viene deformata). Sulla membrana basilare si sviluppa l'organo di Corti, che è il vero organo neuro-sensoriale uditivo, in grado di convertire il segnale acustico in una serie di impulsi nervosi. L'organo di Corti si sviluppa lungo tutta la membrana basilare, dal giro basale sino all'apice della coclea. Esso è costituito da cellule di sostegno e da cellule sensoriali, dette cellule cigliate in quanto dotate ad un'estremità di formazioni filamentose rigide e collegate alle fibre nervose del ramo cocleare del nervo acustico. La flessione della parte terminale delle cellule cigliate causa l'insorgere di un potenziale elettrico che va a stimolare il nervo acustico. Per una schematizzazione del funzionamento dell'orecchio si veda ad esempio http://www.innerbody.com/anim/ear.html e http://www.neurophys.wisc.edu/animations/. Il sistema uditivo centrale è costituito da un insieme di fibre nervose, dotate di una loro individualità anatomica (via cocleare centrale), con la funzione di trasportare lo stimolo acustico dal nervo acustico al lobo temporale della corteccia cerebrale. In prima approssimazione si può dire che la coclea si comporta come un analizzatore di frequenza, e che suoni di diversa frequenza eccitano regioni diverse della coclea. Per i suoni ad alta frequenza la massima escursione della vibrazione si ottiene a livello basale, mentre i suoni a bassa frequenza interessano principalmente l'apice. E' probabile che a livello della coclea vengano riconosciute l'intensità e la frequenza di un suono e che quest'informazione venga trasmessa in codice, attraverso il nervo acustico, alla corteccia cerebrale. Le altre funzioni più complesse, come la localizzazione dei suoni e la discriminazione della durata, avvengono nella corteccia cerebrale e nelle stazioni uditive intermedie lungo la via cocleare centrale. Infine hanno verosimilmente sede nella corteccia cerebrale tutti gli altri meccanismi che coinvolgono funzioni di riconoscimento, di apprendimento, di valutazione. Per un approfondimento si veda ad esempio: Manuale di Acustica Applicata, a cura di R. Spagnolo, ed. UTET Libreria, Torino 2001, 905 pp.