Dipartimento Chirurgia Generale e Specialistiche Otorinolaringoiatria Dott. Verter Barbieri - Direttore INFORMAZIONI UTILI PER I PAZIENTI RICOVERA TI IN REGIME ICOVERATI AL PER PATOLOGIA DI DAY-HOSPIT OSPITAL ACUT A DELL’ORECCHIO INTERNO CUTA C HE C OS A E’ OSA D AY H OSPIT AL (DH) OSPITAL IL Il Day Hospital è un ricovero giomaliero programmato, solitamente dalle 7 del mattino alle 19 del pomeriggio. Durante il Day Hospital vengono eseguite indagini diagnostiche specialistiche ed eventuale terapia. La prestazione completa può articolarsi in uno o più accessi giomalieri anche non consecutivi presso la struttura. Q UANDO SI R ICORRE AL DH Quando la condizione di salute richiede alcuni accertamenti o la somministrazione di terapie non è eseguibile in ambulatorio o a domicilio. C HI P RESCRIVE IL DH È sempre prescritto dal medico ospedaliero. C OME SI A CCEDE AL DH Nel giorno programmato ci si potrà recare direttamente in reparto rivolgendosi al personale infermieristico dedicato all’accoglienza. Verranno fornite una serie di informazioni con relativa consegna di documenti informativi. C OME CI SI C OMPOR TA OMPORT PER I P ASTI Si ha diritto alla prima colazione solo se è richiesto il digiuno per esecuzione di esami clinici. Si ha diritto al pasto quando per motivi diagnostici e terapeutici la permanenza dell’utente si protrae fino al pomeriggio. Il pasto si prenota al mattino entro le 9.30. Sarà cura del personale addetto all’assistenza presentare il menù e trasmettere le prenotazioni alla cucina. C OS ’ E ’ U TILE PER IL R ICOVERO X Documentazione clinica (relazioni mediche, esami clinici). X Farmaci in uso. X Tesserino sanitario e codice fiscale. N OTE M INIME DI A NA TOMIA NATOMIA L’orecchio, organo dell’udito, può essere suddiviso in 3 parti: orecchio esterno (1), medio (3) ed interno (5). L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo. La sua funzione principale è la raccolta delle onde sonore. L’orecchio medio comprende la membrana timpanica (2) e la cassa timpanica (3) all’interno della quale è posta la catena degli ossicini (martello, incudine e staffa) (4). Queste strutture consentono di trasformare l’energia sonora in energia meccanica (vibrazione). Importante elemento di questo distretto è la tuba di Eustachio, piccolo condotto che ha il compito di equilibrare la pressione della cassa timpanica e quella atmosferica per una migliore capacità vibratoria della membrana timpanica. Un orifizio della tuba di Eustachio è nel naso, l’altro nella cassa timpanica. L’orecchio interno contiene il recettore uditivo che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica (impulsi nervosi). E’ una struttura assai complessa il cui organo principale è la coclea. La vibrazione della staffa pone in movimento i liquidi cocleari in forma di onde viaggianti che a secondo della forma danno diverse sensazioni uditive. Nella stessa sede sono contenuti i canali semicircolari, un sistema basato su liquidi mossi dai movimenti del corpo, che coordinano l’equilibrio. I due sistemi, uditivo e dell’equilibrio, sono in diretto rapporto. P ATOLOGIE PIÙ F REQUENTI E LORO T RA T TAMENTO RAT L’IPOACUSIA IMPROVVIS A è conseguenza di un danno acuto a carico MPROVVISA dell’orecchio interno che si manifesta con una perdita uditiva monolaterale associata frequentemente ad acufeni (ronzii, fischi, ecc) e a vertigini. Le cause più frequenti sono vascolari o virali. A volte è conseguenza di traumi acustici (esposizione a forti rumori). Raramente è espressione di patologie neurologiche. Gli esami bioumorali e le indagini strumentali servono per definire la causa ma non sempre questo obiettivo è raggiungibile. La forma può recidivare ed assume il termine di ipoacusia fluttuante. La terapia utilizza farmaci endovena (glicerolo) e in-tramuscolari (cortisonici) per un periodo medio di 10 giorni. Opportuno è iniziarla appena possibile per migliorare le possibilità di recupero. L’IDROPE ENDOLINF ATICO o Malattia di Meniere è caratterizzata da NDOLINFA un improvviso aumento della pressione dei liquidi dell’orecchio interno che comporta calo uditivo monolaterale, vertigini, acufeni, sintomi neurovegetativi (nausea, vomito). L’ipoacusia si rende evidente durante la crisi; i suoni sono percepiti dall’orecchio colpito come metallici, di solito con altezza maggiore. Il ronzio auricolare può essere il primo sintomo della malattia. Il senso di pienezza o di tensione auricolare è un sintomo premonitore dell’incedere della crisi menierica. La sensazione è talora intensa, spesso preannuncia il verificarsi dell’attacco vertiginoso. Le cause della malattia non sono ancora ben definite. La terapia utilizza farmaci endovena (glicerolo) e intramuscolari (cortisonici) per un periodo medio di 10 giorni. E’ una forma caratterizzata da una elevata tendenza alla ricaduta anche a breve termine. I farmaci non hanno la proprietà di arrestare la lenta, ma progressiva evoluzione della malattia. Sarà consigliata al paziente una dieta iposodica, ipocalorica e soprattutto si cercherà di imporre un nuovo stile di vita, rimuovendo stress psicofisici intensi, astensione dal fumo e dall’alcool, riduzione dell’assunzione di caffeina. Il glicerolo, sostanza ad azione osmotica, necessita di una infusione lenta e può provocare ematuria, aumento pressorio e ponderale. Il cortisone può provocare disturbi gastrici, ipertensione, iperglicemia, insonnia ed agitazione, aumento ponderale. Gli esami strumentali prevalentemente utilizzati sono lo studio dei potenziali evocati acustici che consiste in una registrazione elettroencefalica della conduzione nervosa del nervo acustico e utilizza stimoli specifici ad alta intensità (a volte con un transitorio peggioramento dell’acufene) e lo studio vestibolare mediante videonystagmografia che utilizza uno stimolo calorico caldo e freddo sul labirinto provocando una reazione vertiginosa che a volte può essere associata a nausea o vomito. In alcuni casi si rende necessario uno studio neuroradiologico (TAC o RNM) con l’utilizzo di mezzo di contrasto. Normalmente gli esami vengono eseguiti dopo la conclusione della terapia. E S AMI S TRUMENT ALI TRUMENTALI ATIA D A C OCLEOP OCLEOPA IN O P AZIENTI A FFET TI FFETTI L ABIRINTOP ATIA ABIRINTOPA AUDIOMETRIA TONALE L’audiometria tonale ha lo scopo di identificare, con l’ausilio dell’audiometro, la soglia tonale per via aerea e per via ossea per le frequenze dell’udito che vanno dal 125 Hz all’8000 Hz visualizzando su un tracciato (audiogramma) una cura contrassegnata da appositi simboli, diversi tra le due orecchie, nel punto di intersezione tra la frequenza testata e l’intensità somministrata. L’esame viene eseguito in cabina audiometrica o in un ambiente appositamente insonorizzato e richiede la collaborazione del paziente con il tecnico incaricato dell’esecuzione dell’esame. Vengono fatti ascoltare particolari suoni (audiometria tonale) per valutare l’udito dal punto di vista quantitativo (lei attraverso un pulsante o per alzata di braccio, ci indicherà la più piccola sensazione acustica percepita ad ogni nostro input acustico) e successivamente parole o frasi per valutare la discriminazione della voce e studiare la funzione uditiva anche dal punto di vista qualitativo (audiometria vocale). A seconda del tipo di sordità potrà essere necessario integrare l’esame audiometrico con particolari tests che il tecnico spiegherà di volta in volta. Il suono viene inviato prima per via aerea tramite cuffie, poi per via ossea con vibratore posto sulla mastoide (dietro la conca auricolare) dell’orecchio testato. IMPEDENZOMETRIA (TIMP ANOGRAMMA, RIFLES SI STAPEDIALI) IMPANOGRAMMA IFLESSI E’ un esame non doloroso che studia la motilità della membrana timpanica e della catena degli ossicini e che permette di provare con certezza la presenza di effusioni dell’orecchio medio. Si esegue ponendo una sonda a tenuta, con un gommino di plastica morbida, nell’apertura del condotto uditivo esterno. La sonda emette un tono puro a circa 220 Hz e con essa è possibile effettuare la timpanometria e lo studio dei riflessi acustici. Il grafico nel soggetto normale è caratterizzato da una V rovesciata con il picco timpanometrico sullo zero. Inoltre è possibile avere altri tipi di timpanogramma: X piatto (per catarro, infiammazione, calcificazione del sistema), X spostato sui valori negativi (per disfunzione tubarica, versamento endotimpanico), X in dentatura (per disgiunzione della catena ossiculare). Lo studio dei riflessi acustici registra la diminuzione della rigidità del sistema timpano-ossiculare in presenza di uno stimolo acustico ipsi e controlateralmente per contrazione del muscolo stapedio. Necessita dell’utilizzo di toni ad elevata intensità che possono anche stimolare la soglia del fastidio o provocare una lieve sensazione dolorosa. ABR POTENZIALI EVOC ATI UDITIVI VOCA Questo particolare esame dell’organo dell’udito fa parte delle tecniche di audiometria obbiettiva, che non richiedono cioè la collaborazione del paziente. La registrazione avviene mediante tre elettrodi di superficie appoggiati sulla cute dei lobi auricolari (o mastoide) e del vertice (o fronte), inviando, attraverso l’utilizzo di una cuffia, degli stimoli acustici definiti “click”, di brevissima durata ed ampio spettro frequenziale. L’esame non è doloroso né pericoloso ed al paziente viene richiesto di rimanere ben fermo ed in condizioni di rilassamento al buio o nella penombra per alcuni minuti. Un particolare computer registra le risposte elettriche che i suoni producono nell’orecchio interno e che successivamente percorrono il nervo acustico e le vie nervose per raggiungere i centri uditivi del cervello. L’ESAME VESTIB OL ARE ESTIBOL OLARE L’esame vestibolare studia la funzione del labirinto stimolandolo mediante l’irrigazione del condotto uditivo esterno con acqua calda e/o fredda. In caso di presenza di perforazioni timpaniche l’esame non viene eseguito. L’esame non è doloroso e provoca una vertigine che scompare nel giro di 2-3 minuti. In alcuni casi questa può essere piuttosto violenta ed accompagnarsi a senso di nausea per cui il paziente dovrebbe venire accompagnato da un parente e non assumere cibi nelle due o tre ore che lo precedono. L’uso di farmaci interferisce con una corretta esecuzione dell’esame per cui è bene consigliarsi con il proprio specialista per le eventuali terapie da sospendere nei giorni precedenti l’indagine otoneurologica. La registrazione dell’esame avviene attraverso un sistema computerizzato collegato con telecamere. La video-oculografia a raggi infrarossi (VOG-IR) REGGIO EMILIA, APRILE 2008