Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport Divisione della scuola Ufficio dell'insegnamento medio Documenti complementari al Piano di formazione della scuola media Educazione musicale - Indicazioni sulla programmazione - Esemplificazione della programmazione annuale per il Ciclo di osservazione Bellinzona, giugno 2011 2 Premessa Il seguente compendio al Piano di formazione di educazione musicale intende fornire un elenco, senza dubbio non ultimativo, degli obiettivi e degli argomenti che dovrebbero essere sviluppati nell’ambito dei quattro anni di scuola media. Pur conservando gli aspetti peculiari, pedagogici e filosofici enucleati nel Piano di formazione attualmente in vigore, in questo compendio si trova esplicitata una programmazione piuttosto articolata e dettagliata che dovrebbe meglio orientare il docente di musica nello svolgimento della sua professione. In particolare, le finalità che stanno alla base di questo lavoro sono: 1) Costruire una mappa orientativa, possibilmente variegata ed avvincente, delle possibilità di insegnamento della disciplina. 2) Rendere più omogenea e regolare la disciplina dell’educazione musicale a livello cantonale conservando, nello stesso tempo, la possibilità di valorizzare le peculiarità di ciascun docente e dell'ambiente classe. 3) Fornire una maggiore chiarezza -­‐ a livello di obiettivi e di argomenti – per lo svolgimento pratico del programma. 4) Offrire nuovi stimoli argomentativi e pretesti metodologici a docenti e allievi. 5) Consentire ai supplenti di orientarsi con tranquillità e trasparenza all’interno della programmazione annuale. Sebbene i contenuti e le strategie delle varie sezioni possano essere valutate e proposte in modo personale da ciascun docente, a seconda delle esperienze e delle inclinazioni personali, la lista degli obiettivi minimi sotto indicati è comunque da considerarsi vincolante. 3 Indicazioni sulla programmazione Ciclo di osservazione Per quanto riguarda gli aspetti pedagogici, e più propriamente filosofici, sull’insegnamento della materia, si rimanda come sopra affermato a quanto già riportato dal Piano di formazione (Cfr. pp. 113 – 120). In sede questo ambito ci preme tuttavia puntualizzare l’aspetto peculiare del fare musica, inteso come momento di esperienza personale, vissuto in prima persona, particolarmente significativo e fondamentale per la crescita dell’individuo. Il docente ha anche il compito, dunque, di predisporre quelle condizioni ideali atte a sviluppare nell’allievo il sentimento del sano piacere di fare musica, valorizzandone nel contempo le diverse peculiarità. Per raggiungere gli obiettivi minimi sotto indicati si raccomanda anche di progettare e suddividere in maniera equilibrata il tempo dedicato alla pratica strumentale, a quella vocale e agli ascolti (vedi esemplificazione). Primo biennio: Pratica strumentale La pratica strumentale1 rappresenta un momento estremamente formativo nell’ambito dell’avvicinamento dell’allievo al linguaggio musicale. Il flauto dolce, grazie ad una sua immediatezza rispetto ad altri strumenti e alla sua maggiore diffusione, rappresenta sempre uno strumento privilegiato per addentrarsi nel mondo della lettura e dell’esecuzione musicale, intesa come quella serie di processi cognitivi che vanno dalla traduzione del segno scritto al suono. Cionondimeno, non sono da escludere altri approcci strumentali che contemplino soluzioni differenti (piccole tastiere, chitarre, strumenti a percussione). Nel contempo, sarà estremamente importante per il docente poter avvalersi di risorse strumentali interne alle classi, rappresentate da allievi che studiano privatamente uno strumento musicale. L’uso costante e sistematico degli strumenti a percussione nell’ambito delle produzioni strumentali ha il duplice scopo di favorire da una parte una più efficace educazione alla ritmicità, dall’altra di consentire l’applicazione di alcuni dei basilari principi di differenziazione dell’insegnamento. Ricordiamo che in quest’ambito, così come per quello vocale, l’esecuzione d’assieme riveste un’importanza fondamentale. 1 Gli obiettivi minimi indicati nel primo periodo hanno prevalentemente lo scopo di permettere al docente di colmare le eventuali lacune presentate da allievi che non hanno studiato il flauto alla SE. 4 Periodo I media: primo semestre I media: secondo semestre II media: primo semestre Obiettivi minimi • Posizioni dal Sol1 – Re22 (e relativa lettura sul pentagramma); esecuzione di brani con almeno una parte percussiva a schema ritmico fisso. • Posizioni da Re1 a Re2, Fa#1; esecuzioni di brani con almeno due parti di flauto e due parti di percussione di cui almeno una a schema ritmico variabile. • Posizioni da Do1 a Re2, Sib1; esecuzioni di brani con almeno due parti di flauto e due parti di percussione schema ritmico variabile. Metodologie Esercizi di lettura ritmica e di lettura delle altezze. Esercizi ritmici e percussivi in genere. Esercizi sul colpo di lingua Cura della scrittura musicale (manuale ed eventualmente al computer). Dettato ritmico e melodico, riconoscimento ad orecchio di note e melodie, improvvisazione ritmica e melodica. Aspetti teorici • Tempi semplici (binari e ternari) con valori dall’intero al quarto (dalla semibreve alla seminimima) e delle relative pause. • Introduzione del concetto di punto di valore • Ottavo e relativa pausa. Punto di valore. • Legatura di valore • Il levare e il battere. • Segni di ripetizione. • Segni dinamici. • I tempi composti. • La terzina. • Modo maggiore e modo minore. • Legatura di portamento ed espressione. • Indicazione di andamento. • Altri segni convenzionali. 2 Tutte le posizioni seguenti si riferiscono al flauto dolce soprano, nella diteggiatura inglese/barocca. 5 II media: secondo semestre • Posizioni dal Do1 al Mi2, Sol#1 e Do#2; esecuzione di brani fino a tre parti di flauti e con tre parti di percussione senza schemi ritmici fissi. • Il sedicesimo e sua relativa pausa. 6 Primo biennio: pratica vocale Riprendendo e confermando i principi che sono alla base della pratica strumentale, l’aspetto della produzione vocale rivela alcuni ambiti pedagogici privilegiati. In primo luogo, è utile ricordare come l’uso della voce sia veicolo immediato e spontaneo di una comunicatività emozionale e personale, sulla quale è assai importante soffermarsi3. L’orizzonte d’applicazione spazia, verosimilmente, dal brano didattico alla canzone d’autore, dal breve brano polifonico al gospel, senza dimenticare brani folkloristici e d'ispirazione popolare (provenienti dalla Svizzera e da tutto il mondo). In sostanza, il docente è chiamato ad articolare un percorso didattico che, dai primi canoni alle produzioni polivocali più complesse, consenta una crescita tecnica e musicale dell’allievo e dell’ambiente classe, inteso qui, esattamente come per la pratica strumentale, alla stregua di un vero e proprio ensemble musicale. Non sono da escludere – anzi, da favorire – brani che contemplino parti strumentali e vocali, esattamente come generalmente accade per le prove cantonali4. Periodo Obiettivi minimi Metodologie Aspetti teorici I media: primo semestre • Esecuzione di brani • Curare intonazione ed • La respirazione, almeno a due,tre voci in emissione della voce. l'intonazione, l'emissione e canone. Poliritmia parlata. Esercizi sulla la dizione. Estensione dal La3 al Do5. respirazione Incrementare • Esercizi ed esecuzione gradualmente la capacità sulla base di un sistema di intonare i diversi chironomico (es. Kodàly). intervalli e di articolare • Vocalizzi finalizzati svariate formule ritmiche. all'esecuzione dei brani. I media: secondo semestre • Canto "antifonale" o • Esercizi • Funzionamento delle corde "responsoriale" (cioè sull'indipendenza vocale vocali e delle cavità di alternato tra due gruppi, (con o senza pattern risonanza. con "proposta" e fissi). Improvvisazioni "risposta"). vocali. • Canto a due, tre voci, con 3 È opportuno sottolineare, a tal riguardo, l'esigenza di un ascolto consapevole, in grado cioè di implementare il potenziale di "autoascolto" dell'allievo, qui inteso come premessa fondamentale di una coscienza personale, oltre che di apertura al prossimo e al mondo esterno. 4 Si ricorda anche l'importanza di organizzare periodicamente eventi musicali – come piccoli concerti o lezioni collettive -­‐ che contemplino la partecipazione di collaboratori esterni e/o facendo capo alle risorse musicali interne alla sede (allievi, docenti ecc.). 7 II media: primo semestre II media: secondo semestre una o più parti vocali con formule ritmiche ostinate (Loop songs). Estensione dal Sol3 al Do5. • Canto a due, tre voci con situazioni polivocali poco indipendenti (moto parallelo delle parti, scansioni omoritmiche, falso bordone o pedale armonico) e più indipendenti (scansioni ritmiche differenti, moto contrario delle parti). • Canto a due, tre voci indipendenti. Estensione dal Sol3 al Re5. • Approfondimenti sul coro e sui vari gruppi corali. 8 Primo biennio: Educazione all’ascolto e cultura musicale generale Vivendo in una società letteralmente bombardata da suoni ed immagini di varia natura e finalità, scopo della nostra materia è innanzitutto quello di fornire all’allievo gli strumenti e le competenze atte a costruire le premesse per un ascolto critico, consapevole e personale. Pertanto, la mappa dei contenuti di questa sezione può apparire alquanto variegata e, per certi versi, piuttosto vasta. A partire dall’esperienza del suono come fenomeno naturale e fisico, la nostra meta dovrà essere quella di offrire un ampio ventaglio di ascolti di varia natura, sempre ben circostanziati e contestualizzati da un punto di vista teorico, storico e culturale. Lo studio e l’ascolto degli strumenti e delle diverse formazioni strumentali, dei generi musicali, delle forme storiche e contemporanee, rappresenterà il veicolo privilegiato (ma non esclusivo5) attraverso cui formare e verificare tali competenze. In questo contesto non dobbiamo dimenticare l’importanza delle cosiddette competenze trasversali (lettura e comprensione di un documento, elaborazione di un testo, interpretazione di un’immagine, capacità linguistiche orali), essenziali per far scoprire agli allievi uno scenario maggiormente dettagliato, variegato e storicamente collocato, delle varie realtà musicali. Non bisognerà poi scordare il ruolo del docente di musica, come costante promotore della realtà culturale e musicale locale, in grado di valorizzare e segnalare le compagini strumentali e vocali del territorio, oltre che indirizzare gli allievi alle più importanti manifestazioni musicali presenti nella regione. La stessa attenzione verrà posta su eventuali anniversari di importanti compositori e musicisti, visti nell'ottica di interessanti occasioni per nuove scoperte musicali o ulteriori apprezzabili approfondimenti. Periodo Obiettivi Metodologie I media: primo semestre Le caratteristiche del suono; fisiologia Sviluppo di un orecchio critico attraverso dell’orecchio; attività di ascolto guidato e attivo. 6 Prima parte dello studio dell’organologia , Attività che permettano lo sviluppo della inteso come analisi delle caratteristiche capacità di esprimere ciò che comunica il 5 Naturalmente le attività di ascolto devono essere attuate e sviluppate anche all’interno delle pratiche strumentali e vocali. 6 Per organologia si intende lo studio dei principali strumenti dell'orchestra e del repertorio classico e pop. Partendo dalla classificazione degli strumenti di Horbostel-­‐ Sachs (aerofoni, cordofoni, membranofoni, idiofoni ed elettrofoni), una prima parte dello studio dell'organologia potrebbe comprendere i legni e gli ottoni, mentre in una seconda si potrebbero affrontare gli archi, le percussioni e gli strumenti di uso comune (chitarra, arpa, pianoforte, organo, assieme a qualche importante elettrofono). I media: secondo semestre II media: primo semestre II media: secondo semestre costruttive e timbriche di ciascuno strumento. Seconda parte dello studio dell’organologia; le formazioni strumentali (dal duo all’orchestra, banda e fanfara); la voce e le formazioni vocali. Ascolti finalizzati allo studio: -­‐ delle forme (mono e bipartita, rondò, canzone, variazioni, polifonia, forme complesse) -­‐ dei generi (sacra, sinfonica, opera, cameristica, ev. Jazz, blues e pop)7 -­‐ della storia della musica (autori e opere dall’antichità al ‘900)8. linguaggio musicale. Schede di lettura con varie modalità di verifica degli obiettivi. Ricerche personali e collettive, lavori di gruppo. 7 Naturalmente, non si potrà tralasciare, come fondamentale premessa a queste sezioni argomentative, una trattazione dei fondamenti del linguaggio musicale, come ad esempio ritmo, melodia, armonia ecc. 8 Questi gli argomenti chiave di un programma realisticamente esaustivo di Storia della musica: la musica nella preistoria, i primi popoli storici, la musica presso gli antichi greci, il Canto gregoriano, la musica profana medioevale, la nascita della polifonia, il Rinascimento, la musica barocca, l'Opera lirica, il Classicismo, il Romanticismo, le Scuole nazionali, il Novecento storico. Particolare attenzione dovrà essere naturalmente rivolta ai principali autori di ogni epoca, con particolare riferimento ai grandi compositori dei sec. XVIII, XIX e XX (Bach, Vivaldi, Händel, Mozart, Beethoven, Verdi, Brahms, Puccini, Stravinskij, Debussy, Ravel ecc.), ai luoghi e alle funzioni della musica. 1 Ciclo di orientamento Fatte salve le indicazioni di principio già espresse nel Piano di formazione, durante il ciclo di orientamento si provvederà ad affrontare e ad approfondire alcuni temi specifici, venendo incontro il più possibile ai bisogni personali dell’allievo dal punto di vista musicale, valorizzando le sue inclinazioni e sensibilità. Un paradigma disciplinare di tipo “dinamico”, capace di adattarsi alle peculiarità della classe e dell’allievo, si dovrà sostituire ad un paradigma “statico”, nel quale il programma viene declinato senza subire mai alcuna variazione, indipendentemente cioè dalla classe a cui è rivolta la programmazione. Per questo motivo i vari temi proposti in terza media e, in maniera ancor più significativa, il lavoro da svolgere nell’ambito della quarta media, dovranno considerare in modo sostanziale le caratteristiche dell’ambiente classe e, più generalmente, il patrimonio umano che andrà a comporre il variegato gruppo dell'opzione di musica. Terza media A causa dell’unica ora a disposizione all’interno della griglia oraria, l’anno di educazione musicale in terza media potrebbe e dovrebbe avere una struttura comprendente due o più corsi monografici, tesi ad approfondire alcuni argomenti particolari della disciplina, non ancora trattati (o non del tutto approfonditi) nei due anni precedenti. Le scelte concernenti le tematiche da trattare potrebbero partire anche da stimoli o particolari interessi di alcuni allievi o dell'intera classe. Ecco qualche esempio: 1) Il blues ed il jazz. 2) Storia della musica rock/pop dagli anni ’50 ad oggi, con particolare riferimento ai grandi interpreti e ai grandi gruppi. 3) Le scuole dei cantautori italiani dagli anni ’50 ad oggi (la scuola genovese, la scuola milanese, romana ed emiliana). La musica pop italiana contemporanea. 4) Analisi, proiezione ed ascolto di alcuni tra i principali musical. 5) La musica da film, il rapporto suono-­‐immagine. 6) Etnomusicologia e musica etnica. 7) Il balletto e la danza. 8) Le tecniche di registrazione, la sonorizzazione e l’acustica ambientale. 9) Tecniche di costruzione di strumenti musicali. 10)Approfondimento di uno o più temi affrontati nel corso del primo biennio 2 Naturalmente, la trattazione di questi argomenti, per via della caratteristica unica della disciplina, deve prevedere sempre un chiaro risvolto pratico. Non dovranno quindi mancare momenti (introduttivi, finali o interlocutori) di esecuzione vocale e/o strumentale e coreutica o attività pratiche e sperimentali direttamente eseguite e realizzate dagli allievi e inerenti gli argomenti trattati, cercando di valorizzare ancora una volta la pratica vocale9. Si ricorda inoltre che l’anno di educazione musicale di terza media può essere anche pensato con un momento preparatorio o propedeutico al lavoro che verrà svolto nell’opzione capacità espressive/tecniche di quarta media Quarta media Le due ore del pacchetto dell’opzione capacità espressive/tecniche dovrebbero essere sfruttate per la realizzazione di un progetto musicale di ampio respiro, le cui fondamenta potrebbero essere gettate già nel corso degli anni precedenti10. Soprattutto, si sottolinea in questo ambito l’esigenza di porre l’allievo nelle condizioni non solo di consolidare, approfondire e maturare tutte le competenze e gli atteggiamenti messi in atto negli anni precedenti, ma anche di permettere all’allievo stesso di crescere dal punto di vista personale, intellettuale e caratteriale attraverso gli stimoli forniti dall’importante esperienza musicale, rivolta esplicitamente al far musica. A tal riguardo, si ricorda l’importanza educativa delle giornate musicali organizzate dal Dipartimento. Ecco alcuni esempi: -­‐ Musical (con possibilità di integrare aspetti vocali, strumentali, coreutici11, di recitazione, di scenografia e di realizzazione dei costumi). -­‐ Creazione di un gruppo vocale e/o strumentale per la realizzazione di un concerto. -­‐ Registrazione di un CD. 9 Tuttavia, prestando sempre attenzione alla muta della voce che, generalmente, si verifica a questa età. 10 A tal riguardo si raccomanda, quando possibile, di illustrare il progetto che si intende realizzare in quarta media con il dovuto anticipo, dando così la possibilità ad allievi e famiglie di operare la scelta più adeguata nell'ambito dell'opzione capacità espressive e tecniche, secondo le modalità della propria sede scolastica. 11 Attività coreutiche potrebbero già essere inserite nel programma di prima e seconda media, a discrezione del docente. 3 Nell’ambito di queste esperienze, particolarmente incoraggiata è la collaborazione tra più docenti di educazione musicale della stessa sede e, ove possibile, tra docenti di materie o aree disciplinari diverse12 Bellinzona, giugno 2011 Gli esperti di educazione musicale: Manuel Rigamonti e Matteo Luigi Piricò. 12 Per esempio un docente di ed. fisica potrebbe collaborare all’ideazione di coreografie, come esperto di capacità motorie. Un docente di Italiano o di Lingue seconde potrebbe lavorare alla sceneggiatura, un docente di ed. visiva potrebbe lavorare alla costruzione di pannelli scenografici, mentre un docente di Arti plastiche avrebbe la possibilità di aiutare gli allievi a confezionare i costumi per lo spettacolo. 4 Esemplificazione della programmazione annuale per il Ciclo di osservazione Sulla base di 30 settimane complessive. Questo schema rappresenta esclusivamente una proposta o, meglio ancora, un'esemplificazione pratica di una possibile articolazione del programma precedentemente descritto. Il suo scopo, quindi, è strettamente orientativo e non ha alcuna pretesa di rappresentare uno scadenziario perentorio e vincolante. Va da sé, quindi, che gli argomenti di cultura musicale possono essere ordinati in modo differente, secondo il percorso scelto dal docente, dal suo interesse specifico, dalla sua sensibilità o secondo le esigenze specifiche del gruppo-­‐classe. Allo stesso modo il ritmo di apprendimento della pratica strumentale e di quella vocale può essere adattato alle varie necessità che si presentano durante la normale prassi didattica. Tuttavia, come precedentemente affermato, gli obiettivi minimi dichiarati nell'ambito di questo compendio -­‐ e riportati negli schemi seguenti -­‐ sono da considerarsi irrinunciabili. 5 Prima media Primo periodo I Pratica strumentale Test d’ingresso sulle conoscenze pregresse di teoria musicale. II Brano n.1. Semplice brano introduttivo, posizioni da Sol1 a Si1, valori ritmici semplici (intero, metà e quarto, senza pause) e cura del colpo di lingua13. Semplici esercizi ritmici. Ripasso del brano n.1 e introduzione della posizione del Do2. III IV V VI Brano n. 2, posizioni dal Sol1 al Do2, valori ritmici semplici (intero, metà e quarto, ev. pause). Inserimento di una linea ritmica nel brano a schema ritmico ostinato. Ripasso del brano n.2 Introduzione della posizione del Re2. Brano n.3. Pratica vocale Canto n.1 Canto d'assieme di difficoltà elementare, eventualmente con l'uso di percussioni. Esercizi e giochi sulla respirazione Ripasso ed approfondimento del canto n.1. Cultura musicale e ascolto Lavoro di ascolto soggettivo. Introduzione alle caratteristiche del suono. Canto n.2 Semplice canto, con accompagnamento ritmico (percussioni o corpo). Ev. poliritmia parlata. Esercizi e giochi sulla respirazione e sull'emissione. Ripasso del canto n.2. Canto n.3 Poliritmia parlata, a due o tre voci14. Le caratteristiche del suono: altezza e intensità. Ripasso ed approfondimento dei canti 2 e 3. Verifica sul suono. L'orecchio umano: anatomia e Ripasso ed approfondimento dei canti 2 e 3. Le caratteristiche del suono: durata e timbro. 13 La cura del colpo di lingua e dell’emissione del suono dovranno essere elementi costantemente presenti durante la pratica strumentale e potranno/dovranno essere inseriti quali parametri di valutazione durante i momenti di verifica. 14 D'ora in avanti non si ripeterà più l'opportunità di inserire parti percussive/ritmiche, o movimenti coreutici che possano arricchire la lezione o contribuire al perseguimento degli obiettivi di materia. 6 VII VIII IX Posizioni dal Sol1 al Re2, stessi elementi del brano 2. Eventuale breve verifica dei primi due brani. Ripasso brano n.3 Brano n.4. Posizioni dal Sol1 al Re2, valori ritmici dall'intero al quarto, introduzione del punto di valore. Ripasso del brano n.4 Esercizi di lettura ritmica e dettato melodico. Ripasso del brano nn. 1-­‐4. fisiologia Canto n.4 Canone a due, tre voci. L'orecchio umano: i danni all'udito. Ripasso del canto n.4. Breve verifica sull’orecchio Introduzione all’organologia. XI Ripasso a piacere dei canti nn. 1-­‐4. In alternativa esercizi e/o giochi su respirazione, emissione, intonazione, indipendenza delle voci. Eventuale breve verifica dei primi quattro brani cantati (singolarmente o a piccoli gruppi). Brano n.5 Canto n. 5 Posizioni dal Sol1 al Re2, stessi elementi Canone a tre, quattro voci. del brano 3. Esercizi collettivi di riepilogo su respirazione Oppure ripasso dei brani nn. 2, 3 e 4 con ed emissione. vari esercizi di ricapitolazione. Dettato ritmico o esercizi di scrittura musicale15. Verifica dei brani nn.4 e 5. Ripasso ed approfondimento del Canto n.5 XII Brano n.6. Posizioni dal Sol1 al Re2, X Ripasso, dei canti nn. 1-­‐5. L’ORGANOLOGIA I legni: concetto di vibrazione dell’aria e di colonna d’aria, in rapporto ai vari sistemi di insufflazione. I legni: flauto e clarinetto Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. I legni: oboe, fagotto e sax Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. Gli ottoni. L’origine e il loro 15 Esercizi di scrittura e lettura delle altezze, del ritmo, ecc. potranno rappresentare un breve momento di esercitazione in ogni lezione. 7 stessi elementi del brano 3. Esercizi o giochi di indipendenza corale Ripasso di qualche canto a piacere. Canto n.6 "Antifonale" o "responsoriale" a due o tre voci con sovrapposizioni vocali occasionali. XIII Ripasso del brano n.6 XIV Canto n.7 con l’introduzione di parti suonate che riassumono gli elementi visti finora XV utilizzo in contesti (extra)musicali. Gli ottoni: corno e tromba. Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. Gli ottoni: trombone e basso tuba. Banda e Fanfara. Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. Verifica teorica e pratica Ad es. domande su ascolto e cultura musicale, esecuzione estemporanea di un brano per flauto secondo il livello tecnico globalmente raggiunto. 8 Secondo periodo Settimana XVI XVII XVIII Pratica strumentale Brano n.8 Introduzione del Mi basso. Legatura di valore. Ripasso del brano n. 8. XIX Brano n. 9 Introduzione del Re basso. Inserimento di una seconda parte di flauto. Verifica dei brani 8 e 9. XX Introduzione del Fa#. XXI Brano n. 10 Estensione completa dal Re1 al Re2. Inserimento di una seconda parte percussiva. Ripasso dei brani nn. 8, 9 e 10. Ripasso del brano n.10. Inserimento di una seconda parte percussiva. Ripasso del brano n. 10. Altrimenti esecuzione complessiva dal brano 7 al brano 10, con alcuni esercizi di ricapitolazione. Ev., in aggiunta o in alternativa, dettato XXII XXIII Pratica vocale Esercizi o giochi di indipendenza corale. Ripasso del canto n. 6. Canto n.8 "Antifonale" o "responsoriale" a due o tre voci con sovrapposizioni vocali più frequenti. Ripasso del canto n. 8. Cultura musicale e ascolto Gli archi. La loro origine, il funzionamento dell’arco e il percorso della vibrazione. Gli archi: Il violino e la viola Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. Canto n.9 "Antifonale" o "responsoriale" a due o tre voci con sovrapposizioni vocali frequenti. Ripasso del canto n. 9. I cordofoni a pizzico: l’arpa e la chitarra Canto n. 10 Polivocale a due voci, una delle quali con formula ritmica ostinata. Oppure ripasso dei canti nn. 8 e 9. Ripasso del canto n. 10 (se portato a termine). Altrimenti esercizi vocali più qualche canto a piacere. Ripasso (come breve verifica) dei canti 8 -­‐ 10. Gli archi: violoncello e contrabbasso. Dati tecnici degli strumenti e riconoscimento del timbro. I cordofoni a pizzico: il mandolino e altri strumenti etnici. Le percussioni (dell’orchestra) a suono determinato. Le percussioni (dell’orchestra) a suono indeterminato. Gli strumenti a tastiera: il pianoforte, l'organo e il clavicembalo. 9 XXIV XXV XXVI XXVII XXVIII XXIX XXX ritmico e/o melodico, con giochi o indovinelli musicali. Brano n. 11 Come Brano n. 11, due parti di flauto e due parti di percussioni. Introduzione dell'ottavo. Ripasso del brano n. 11 Brano n. 12 Come brano 11, con due parti di percussione, con almeno una a schema ritmico variabile. Ripasso ed eventuale breve verifica dei brani n. 10 -­‐ 12 Brano n. 13 Come brano 12, ottavo e relativa pausa. Brano n.14 Cantato e suonato, con elementi percussivi. Riepilogo degli argomenti precedentemente trattati. Ripasso (come breve verifica) dei brani 8 -­‐ 10 Verifica sull’organologia, con particolare riferimento al riconoscimento dei timbri strumentali Canto n. 11 I gruppi da camera: trio, quartetto, Polivocale a tre voci, due delle quali con quintetto: Ascolti formule ritmiche ostinate (loop songs). Scarsa indipendenza tra le due voci ostinate. Ripasso del canto n. 11 L'orchestra sinfonica: formazione, disposizione, e ascolti. Una storia suonata dall’orchestra sinfonica (ascolto soggettivo). Ripasso del canto n. 11 La voce: introduzione, caratteristiche anatomiche e fisiologiche Canto n. 12 La voce: caratteristiche timbriche ed Polivocale a tre voci, due delle quali con estetiche, i gruppi vocali, il coro formule ritmiche ostinate. Maggiore indipendenza tra le due voci ostinate. Breve verifica sulla voce e sulle formazioni strumentali. Ripasso del brano n.15 e verifica degli obiettivi vocali-­‐strumentali 10 Seconda media Primo periodo Settimana I Pratica strumentale Pratica vocale Cultura musicale e ascolto 16 Presa di contatto con la classe, riepilogo e ripasso dell'anno passato, eventuale test d'ingresso. II Esercizi tecnici e ritmici di ripasso. Canto n.1 A due voci con situazioni polivocali dipendenti (moto obliquo delle parti, pedale armonico, falso bordone). III Brano n.1 Ripasso del Canto n.1 Introduzione del Do1, due parti di flauto e due parti di percussione, a schema ritmico variabile. IV Ripasso del brano n.1 Introduzione alla storia della musica. Le teorie sulle origini della musica17. Introduzione alla forma musicale La musica dei primi popoli storici. La musica presso gli antichi greci. la forma monopartita: introduzione, l'inno a strofe uguali. Canto n.2 Il medioevo. La monodia sacra A due voci, con situazioni polivocali poco occidentale, con particolare indipendenti (moto parallelo delle parti, riferimento alle caratteristiche omoritmia). strutturali e musicali. la forma monopartita: la ballata. Analisi ed ascolto guidato di un significativo brano di forma monopartita. 16 Proponiamo qui due percorsi alternativi. Il primo si snoda attraverso le principali tappe della storia della musica occidentale. Il secondo, invece, pretende di trattare in modo sistematico le forme musicali e i diversi generi. Anche questo secondo percorso, tuttavia, dovrà tenere in considerazione una prospettiva storica. Entrambe le possibilità dovranno essere ampiamente corredate da numerosi ascolti e, laddove possibile, di esercitazioni pratiche su brani del passato, sia strumentali sia vocali. 17 D'ora in poi non si ripeterà più l'esigenza di monitorare il livello di apprendimento della classe con puntuali e ricorrenti verifiche formative, soprattutto in riferimento ad argomenti che richiedono un certo grado di approfondimento e di astrazione. 11 V Brano n.2, inserimento del Sib1. Stessi elementi del n.1, con aggiunta eventuale del tempo composto. Ripasso del canto n.2 VI Brano n.3 Suonato e cantato. Due parti di flauto, una parte di canto, anche legata al fl.1, due parti di percussione VII Ripasso ed approfondimento del brano n.3 VIII Esercizi ritmici sulla terzina. Dettato ritmico e/o melodico. Canto n.3 A due-­‐tre voci, maggiore indipendenza polivocale (valori diversi, meno situazioni omoritmiche). Oppure ripasso dei canti nn. 1 e 2. IX Brano n.4 Due parti di flauto, tre parti percussive. Terzine. Ripasso del canto n.3, se già studiato. Altrimenti esercizi vocali, più qualche canto a piacere. Improvvisazione vocale. X Brano n.5 Suonato e cantato. Due parti di flauto, una parte di canto. Due-­‐tre parti percussive. La monodia sacra occidentale: lavoro su ascolti guidati. Qualche cenno sulla figura di Guido D'Arezzo. Esempi di notazione medioevale. La forma bipartita; la danza strumentale. Trovatori, trovieri e goliardi. La forma tripartita: caratteri generali. Le origini della polifonia, l'ars antiqua. Il passaggio dalla monodia alla polifonia. La forma tripartita: il rondò. Esercizi su un ascolto guidato. L'ars nova. L'Umanesimo e il Rinascimento. La polifonia franco fiamminga. Tema e variazioni. Ascolto guidato ed analisi di un significativo tema con variazioni. La polifonia sacra del XVI secolo. Scuola romana e Scuola veneziana. Forme complesse e aggregative: la forma sonata. La polifonia profana nel XVI secolo. Il madrigale. Forme complesse e aggregative: sviluppi della forma-­‐sonata. Ascolto guidato ed analisi di un 12 XI Ripasso ed approfondimento del brano n.5 XII Esercizi ritmici, dettato ritmico e/o melodico. Canto n.4 A due-­‐tre voci, con maggiore indipendenza tra le parti. XIII Brano n.6 Tre parti di flauto, due di percussione. XIV Brano n.7 Suonato e cantato; due parti di flauto, una di canto, più indipendente. Due-­‐tre parti percussive. XV significativo primo tempo di sonata. Introduzione alla musica barocca; Il primo barocco. Dalla polifonia alla monodia accompagnata. Introduzione all'opera lirica (1) La forma polifonica: il principio dell'imitazione, il canone. Ripasso del canto n.4 L'opera lirica (2), caratteristiche formali e sviluppo storico. La forma polifonica: il mottetto e la fuga. Ascolto guidato ed analisi di un importante brano. L'opera lirica (3), ascolto ed analisi di esempi tratti dal repertorio operistico dei secoli XVII-­‐XIX La forma libera: la forma senza forma (la composizione pianistica nel Romanticismo). Esempi musicali corredati dai relativi ascolti. Antonio Vivaldi, analisi ed ascolto di un importante brano. La musica raccontata: il Poema sinfonico. Ascolto guidato ed analisi di un importante brano. Verifica teorica e pratica. 13 Secondo periodo Settimana XVI Pratica strumentale Ripasso del Brano n.7 Pratica vocale XVII Brano n.8 Introduzione del Mi2, due-­‐tre parti di flauto, tre parti di percussione. Tempo composto. XVIII Ripasso del brano n.8 Canto n.5 A due-­‐tre voci, indipendenza delle parti, introduzione della dissonanza. XIX Brano n.9 Suonato e cantato. Due o tre parti di flauto, una di canto, indipendente rispetto alla parte dei flauti. Uso di percussioni a suono determinato e indeterminato. XX Ripasso del brano n.9 Cultura musicale e ascolto Il Barocco G. F. Händel, ascolto guidato ed analisi di un importante brano. Introduzione ai generi musicali: uno sguardo d'insieme. Il Barocco J.S. Bach, vita e opere. Esempi musicali corredati dai relativi ascolti. La musica orchestrale: la suite e la sinfonia. J.S. Bach, ascolto guidato ed analisi di un importante brano. La musica orchestrale: il concerto solista. Ascolto ed analisi di un significativo brano del repertorio. Il secondo Settecento, il Classicismo: F. J. Haydn. Ascolto guidato ed analisi di un importante brano. La musica da camera: dal duo al quartetto d'archi. Il Classicismo: W. A. Mozart, vita ed opere. Esempi musicali corredati dai relativi ascolti. La musica da camera: dal quartetto d'archi agli altri ensemble. Ascolto guidato ed 14 XXI Esercizi ritmici. In aggiunta o in alternativa: scrittura musicale e/o dettato ritmico e/o melodico. Canto n. 6 A tre voci, come sopra XXII Brano n.10 Introduzione del Sol#1, due-­‐tre parti di flauto, tre parti di percussione (di cui una intonata). Ripasso canto n.6 XXIII Brano n.11 Suonato e cantato. Come per il brano 9, incrementando le difficoltà tecniche. XXIV Ripasso ed approfondimento del Brano n.11 XXV Esercizi ritmici. In aggiunta o in alternativa: scrittura musicale e/o dettato ritmico e/o melodico. Canto n.7 A tre voci, come sopra. Altrimenti esercizi vocali assieme a ripasso dei canti precedenti. XXVI Brano n.12 Introduzione del Do#2, due-­‐tre parti di flauto, tre parti di percussione (anche intonate). Il sedicesimo (e relativa pausa) Ripasso del Canto n.7 analisi di un importante brano del repertorio. Il Classicismo: W. A. Mozart. Ascolto guidato e analisi di un importante brano. La musica sacra: caratteristiche, storia e sviluppo. L. van Beethoven: vita ed opere. Esempi musicali corredati dai relativi ascolti. La musica sacra: l'oratorio e la messa. Ascolto ed analisi di importanti esempi musicali. L. van Beethoven. Ascolto guidato e analisi di un importante brano. L'opera lirica: caratteristiche generali e sviluppo storico. Il primo Romanticismo (ad es. Schubert, Schumann, Chopin). Esempi e relativi ascolti. L'opera lirica: ascolto e analisi di ouverture, aria e recitativo. Il secondo Ottocento (Brahms, Mahler). Ascolto guidato e analisi di un importante brano. L'Opera lirica: ascolto e analisi di una scena lirica. Le scuole nazionali (Russia, Boemia, Norvegia, Finlandia, Spagna…). Qualche esempio musicale. 15 XXVII Brano n.13 Suonato e cantato. Due-­‐tre parti di flauto, due-­‐tre di percussione (di cui almeno una intonata). Una-­‐due parti di canto, indipendenti rispetto alle parti di flauto. XXVIII Ripasso ed approfondimento del Brano n.13 XXIX Brano n.14 Suonato e cantato. Una prova cantonale degli anni passati. XXX Il blues e il jazz: la teoria e la pratica. Storia e sviluppo del fenomeno musicale. Ascolti guidati. Il Novecento storico Debussy e Ravel. Ascolto ed analisi di un importante brano. Il musical: caratteristiche generali. Il Novecento storico: Stravinsky . Ascolto e analisi di un importante brano. Il musical: ascolto ed analisi di una famosa scena di un musical. Il Novecento contemporaneo: esempi musicali e relativi ascolti dalla Scuola di Vienna fino alle ultime avanguardie. La musica da film: caratteristiche espressive e compositive, esempi corredati da ascolti. Verifica n. 2, teorica e pratica. 16