L’Ora di Religione – rubrica “UdL primaria” – settembre 2012
Allegato 3
Il Mandala è un termine sanscrito (la lingua classica indiana) e significa «cerchio». Il cerchio è un antico
simbolo religioso che troviamo ovunque in natura: nei fiori, nei fiocchi di neve e persino nell'orbita della Terra
intorno al sole.
Il Mandala si riferisce ad una immagine simbolica in cui convivono due forme geometriche fondamentali: il
quadrato, che indica l'armonia da raggiungere nel mondo materiale al fine di poter poi conseguire la
perfezione spirituale, rappresentata dal cerchio.
Per le antiche civiltà il centro del mondo e le sue simbologie sono l'origine di tutte le cose. Il Mandala
raffigura la ricerca del sé.
Colorare un Mandala ci dà la possibilità di ritrovare la concentrazione e il proprio centro interiore.
La regola principale per colorare un Mandala è che non esistono regole! Si può cominciare a colorare
dall'esterno verso l'interno oppure dal centro; in senso orario o antiorario; oppure si può seguire
semplicemente un proprio impulso interiore. Si possono scegliere i colori secondo una determinata logica
cromatica o usarli in modo spontaneo e disordinato. Gli strumenti indicati sono le matite colorate, i
pennarelli, i gessetti a cera, gli acquarelli e persino le penne a sfera.
«Colorare» è più che riempire semplicemente delle superfici, è come una danza intorno al centro, con le
matite come ballerine. Per colorare un mandala serve calma esterna e interiore, ma l'atto stesso del colorare
produce pace. Chi colora compie un atto creativo da dentro se stesso e tutto questo dà tranquillità, pace,
calma e armonia.
Provare per credere!
Tratto da:http://biancheggiando.blogspot.it/2010/08/mandala.html
http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news/zodiaco-di-dendera-un-mandala-del-tempo-7-luglio2009Lo Zodiaco di Dendera: un mandala del tempo
Lo zodiaco di Dendera costituisce uno dei più antichi esempi di riproduzione della volta celeste conosciuti al
mondo. E’ costituito da un disco di pietra ad alto rilievo originariamente collocato al centro del soffitto della
sala dei Misteri o sala della Conoscenza, nel tempio della dea Hathor, a Denderah, in Egitto. Attualmente è
conservato al museo del Louvre mentre nel tempio è collocata una copia.
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La pietra incisa è lunga mt 4,50 e larga mt 3, ha uno spessore di mt 1,20 e pesa circa 60 tonnellate.
Diversi e controversi studi sul disco di pietra hanno stabilito che la datazione della manifattura risale al tardo
impero romano, ma la riproduzione della volta celeste è quella dell’anno solare conosciuta e studiata già nel III
millennio a.C. dai Babilonesi.
Alla civiltà babilonese si deve la divisione del ciclo del sole nel cielo in un cerchio di 360°, suddiviso in
dodicesimi che rispettano l’alternarsi delle 12 lune. Lo zodiaco era dunque un calendario, uno strumento di
conoscenza e custodiva le norme per misurare il tempo e suggeriva i migliori momenti per le attività agricole e
quelle sociali.
Leggendo le immagini dall’esterno all’interno si notano 12 figure esterne, 4 agli angoli in piedi e 8 a coppie
inginocchiate, rappresenterebbero i 12 mesi dell’anno, le loro braccia si riferiscono alle 24 ore del giorno e le 4
coppie inginocchiate rimandano ai 4 punti cardinali.
All’interno dello zodiaco sono riconoscibili i segni zodiacali all’epoca conosciuti che ancora oggi conservano i
loro significati, simboli ed attributi.
Ognuno di essi ha una precisa collocazione che ripete la situazione della volta celeste in un preciso momento
dell’anno e della storia. La tesi più accreditata è quella relativa all’età del Toro, che sarebbe iniziata circa 4000
anni a.C.
Il Toro è uno dei segni zodiacali fissi, a cui la spiritualità e la mitologia egiziane erano particolarmente devote,
ma che ha radici in tutte le antiche civiltà indo-mediterranee. Lo stesso tempio di Denderah è dedicato alla
dea Hathor, che era rappresentata come una vacca sacra, simbolo della fertilità e omologa egiziana di
Venere, dominatrice del segno del Toro e simbolo di sensualità, di fecondità e della propensione al piacere.
Un culto talmente antico da essere menzionato anche nella Bibbia quando Mosè vietò il culto del toro al suo
popolo che aveva costruito un vitello d’oro mentre vagava nel deserto per sostituirlo con il Dio che non
conoscevano... (Esodo 32,8 e sgg.).
Gli altri segni contribuiscono a costruire la posizione della volta celeste e ancora oggi conservano i loro antichi
segni grafici.
L’Ariete corrisponde all’inizio dell’anno, all’equinozio di primavera, quando tutta la vita vegetale si risveglia, ed
è collegato al periodo propizio per i festeggiamenti agricoli, per le feste di primavera. Il gambero rappresenta il
Cancro ed è collegato con il solstizio d’estate, quando il sole è nel punto più alto e dallo zenit si avvia al nadir.
Il Leone collegato al caldo estivo rappresenta l’estate ed è simbolo del fuoco, l’elemento collegato al sole. Il
dio venerato quale portatore di luce e calore, di vita e generazione in quasi tutte le civiltà del Mediterraneo,
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delle Ande e nel Medio Oriente fino alla Cina. Il segno dell’autunno invece corrispondeva alla Bilancia che
indicava l’equilibrio tra la notte e il giorno che si ripete ogni anno nell’equinozio; lo Scorpione, invece,
simboleggiava il declino del potere del sole, simbolo di oscurità perché vive nascosto e fugge la luce, indica il
momento dell’agonia della natura della vegetazione, coincide con la festa di Ognissanti e la caduta delle
foglie. Mentre l’Acquario corrisponde alla stagione delle esondazioni del Nilo, la stagione piovosa in cui il limo
copriva la terra e la rendeva fertile per il nuovo ciclo annuale che riprendeva con l’ultimo segno dello zodiaco
quello dei Pesci, simbolo del ritorno alla vita e riordino delle attività agricole.
Al di là delle interpretazioni e degli studi lo Zodiaco di Dendera rimane un grandissimo esempio di come la vita
culturale e sociale di un intero popolo fosse dominata dalla scansione spazio-temporale e quanto le
informazioni relative a questi dati influenzassero il potere decisionale sulla collettività. I sacerdoti ammessi nel
tempio erano coloro che conoscevano i misteri, coloro che studiavano gli astri e le stelle e coloro che
predicevano le inondazioni e gestivano i ritmi della vita sociale e agricola intorno al fertilissimo Nilo.
Una volta di più il circolo, il cerchio, incarna la forma perfetta per rappresentare un mistero, una realtà, un
simbolo sacro, è usato per indicare il cammino e scrivere la storia, in maniera maestosa e originale oscillando
tra il passato e il futuro, conservando la memoria e illuminando le aspettative di un eterno ritorno.
Fonti:
http://www.geocities.com/astrologysources/classicalegypt/dendera/
http://en.wikipedia.org/wiki/Dendera_zodiac
http://www.mazzaroth.com/ChapterOne/TranslateDenderah.htm
http://brunelleschi.imss.fi.it/galileopalazzostrozzi/oggetto/ZodiacoDendera.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Dendera
http://www.aneshvarii.eu/cleo/Astrologica/denderah.htm
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http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news
http://robynoro.info/decani/dec/note1.htm
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http://lascuolaincartella.blogspot.it/2010/08/il-10-agosto-si-e-soliti-alzare-la.html
Una stella che cade? Un desiderio che arriva...
Il 10 agosto si è soliti alzare la testa al cielo ( se il cielo è stellato e senza nuvole) nella speranza di
vedere una stella cadente e per ogni stella un desiderio da esprimere.
Colora le stelle del mandala ed esprimi un desiderio... Chissà... forse si avvera!
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