L’Ora di Religione – rubrica “Esperienze didattiche” – settembre 2013 ALLEGATO 3 - Fase applicativa dell’UA: “Insieme si può” (DEE) L’Elemento qualificante dell’area di esperienza è stata la relazione con l’altro aiutata e sviluppata per mezzo del contributo religioso: la relazionalità con chi è diverso da noi per etnia, cultura e religione. Compito unitario: l’avvio all’unità didattica è stata la domanda: “Stai osservando con i tuoi amici alcuni bambini che litigano tra loro perché sono di etnia, di cultura e religione diversa. È giusto difendere le proprie differenze anche con la violenza?Alcuni tuoi amici sostengono di sì. Per te invece è importante rispettarsi e collaborare?”. Se in classe erano presenti bambini di religione diversa che non si avvalevano dell’IRC, si sono coinvolti nelle attività con autorizzazione dei genitori. Fasi del processo di apprendimento: hanno previsto dei passaggi di comprensione e di maturazione nella relazione con i coetanei soprattutto nei confronti con chi è “diverso”. Si è chiesta una partecipazione empatica alle emozioni altrui e una ricerca di risposte alla conoscenza di tutte le religioni che aprono e si relazionano col Trascendente. 1. INCONTRO: 1. Situazione concreta: l’insegnante ha raccontato ai bambini che una sua amica aveva assistito a un litigio tra ragazzini coetanei di etnie e religioni diverse a Porta Palazzo (grande mercato popolare torinese, frequentato da etnie differenti). 2. Formulazione degli interrogativi: si è stimolato i bambini a porsi delle domande sul raccontato narrato. Ecco l’elenco di alcuni interrogativi incoraggiati dall’insegnante: - Non sarebbe bello potersi incontrare, conoscere, giocare con bambini diversi da noi per etnia, cultura, religione? - Esiste una forza che può farci superare le diversità etniche, culturali e religiose? - Da dove ci può venire questa forza? - Le religioni possono contribuire a darcela? 3. La domanda mirata: se la vera ricchezza di ogni religione è l’amore di ogni popolo, il rispetto di ogni cultura, la valorizzazione di ogni esistenza umana, da sempre e per l’eternità, allora la religione può dare la risposta giusta? Editrice ELLEDICI L’Ora di Religione – rubrica “Esperienze didattiche” – settembre 2013 4. Ricerca mirata e orientata delle fonti: in seguito, grazie all’utilizzo del computer o riviste o brevi audiovisivi si è individuato come i media parlano di rispetto, accoglienza, amore e a riconoscere i simboli, i luoghi di culto, i ministri e i precetti dell’Induismo e del Buddismo. 2. INCONTRO: L’insegnante operativamente li ha avviati alla discussione in piccoli gruppi cogliendo le similitudini e le differenze con la religione cristiana. e. Contributi significativi: per mezzo del linguaggio religioso, l’insegnante ha condotto l’allievo a prendere sempre più coscienza delle caratteristiche delle dottrine morali presenti nelle religioni trattate. 3. INCONTRO: si è evidenziato che la dottrina morale e i valori di rispetto, accoglienza, amore, anche se intesi diversamente accomunano le diverse credenze e sono indispensabili per garantire la dignità umana e la convivenza pacifica. Si è trattato a grandi linee del ruolo dell’etica nell’Induismo e nel Buddismo, utilizzando il libro scolastico dei bambini o ancor meglio si è narrato un racconto. Il Buddismo è un Credo che insegna l’amore come etica umana ed evidenzia quanto sia importante il: “…non fare agli altri ciò che non vuoi che gli altri facciano a te…”. f. Istanze attuali con cui confrontarsi: l’insegnante ha cercato di far calare i bambini in un’esperienza pratica su quello che è stato detto precedentemente. 4. INCONTRO: i bambini sono stati divisi in gruppi e hanno colorato dei “Mandala” (cerchio o centro) con i pennarelli o con le matite. In seguito, si è spiegato che è un simbolo religioso sia per i Buddisti che per gli Indù. Mentre i bambini realizzavano i Mandala, stimolati dall’insegnante, hanno meditato su se stessi, sulla vita, sull’esistenza e sull’amore nei confronti della divinità e di tutte le sue manifestazioni nel mondo naturale e umano. La maestra ha invitato la classe a rispettare il silenzio. 5. INCONTRO: si è trattato in maniera più approfondita il ruolo dell’etica in particolare i valori del rispetto, dell’accoglienza e dell’amore nell’Islam, anche perché è una delle comunità più grandi nella nostra città, con l’utilizzo del testo scolastico e/o schede predisposte. Al termine si sono colte differenze e similitudini tra l’Induismo e il Buddismo. Editrice ELLEDICI L’Ora di Religione – rubrica “Esperienze didattiche” – settembre 2013 6. INCONTRO: lo scopo era di dialogare sull’importanza dei “cinque pilastri” fondamentali per ogni credente che deve osservare a partire dall’adolescenza: la professione di fede, la preghiera, l’elemosina, il digiuno del Ramadan, il pellegrinaggio alla Mecca una volta nella vita. I bambini, divisi a gruppi, hanno compilato una scheda in cui dovevano inserire al posto giusto le parole mancanti e spiegare quale norma secondo loro era più importante. 7. INCONTRO: si è conversato sull’Ebraismo. Le istruzioni divine date da Dio a Mosè per il popolo d’Israele hanno funzione anche di leggi civili che indirizzano la società verso l'amore reciproco: Valori necessari per costruire il Regno di Dio. Per il popolo ebraico lo studio delle norme è imprescindibile per un’esistenza guidata dal bene e dalla virtù messi al servizio del prossimo. Grazie ad una scheda preordinata i bambini, in seguito, hanno illustrato alcuni Comandamenti con immagini o fatti di cronaca. L’insegnante ha stimolato le domande dei bambini. Il suo ruolo è stato principalmente quello di “regista” delle conoscenze, un tutor, un guida, un ricercatore operativo e cooperativo, uno che mette il suo bagaglio culturale e umano-personale a disposizione dell’accompagnamento formativo dei propri alunni/studenti. g. Elaborazione della risposta: l’insegnante ha guidato l’alunno ad una maggiore consapevolezza e senso alla situazione di partenza: sul perché il rispetto, il dialogo, la collaborazione con l’altro diverso da noi per cultura, etnia e religione cogliendoli come valori positivi. 8. INCONTRO: per mezzo della lettura dei passi biblici sulle “Beatitudini” (Lc 6,17-49 e Mt 5,1-12), l’insegnante ha spiegato che Gesù non ha cambiato le antiche istruzioni divine bibliche, ma le ha perfezionate, svelandone la pienezza dei significati e le ha portate a compimento. Infatti, parlando con l’autorità di Dio: “Ma io vi dico”, indica il comportamento voluto da Dio, perché non bastano le azioni esteriori, ma ci vogliono gli atteggiamenti interiori per essere come “beati”, cioè felici come lo sono le persone che operano per la pace e per la giustizia, chi sa perdonare e chi testimonia con coraggio la propria fede. h. Interpretazione – L’ipotesi di soluzione: l’alunno in base alla nuova condizione esistenziale, è diventato consapevole del cammino percorso e in grado di portare al termine con efficacia il compito autentico. Compito autentico: I bambini divisi in gruppi hanno spiegato ai compagni il perché è importante rispettare chi è diverso per etnia, cultura e religione. Editrice ELLEDICI L’Ora di Religione – rubrica “Esperienze didattiche” – settembre 2013 9. INCONTRO: al termine, si è discusso sugli incontri precedenti, mettendo in risalto gli aspetti più rilevanti delle dottrine morali nelle differenti religioni. È stato proposto il canto: “Viva gli amici” e un’attività manuale in cui ogni bambino ha realizzato una mongolfiera da regalare al proprio compagno/a di banco con allegato un messaggio da completare: “Insieme si può”. 10. INCONTRO: verifiche finali sull’UA: I bambini hanno elaborato dei disegni per mezzo dei quali l’insegnante li ha valutati con giudizi da sufficiente a ottimo in base alla pertinenza degli obiettivi prefissati, ai temi suggeriti, ai colori in corrispondenza agli ambienti e alla scenografia. È stato somministrato agli allievi un questionario di autovalutazione finale con domande sugli incontri svolti. Editrice ELLEDICI