LOGICA MATEMATICA Sonia L’Innocente Corso di Laurea Informatica e Tecnologie/Informatica Industriale Argomento 1. Logica proposizionale a.a. 2014-2015 Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 1 / 83 Introduzione Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 2 / 83 Introduzione Tentativo di definizione Logica (matematica) = studio del pensiero (matematico) I grandi della logica: Una lista sommaria di nomi e motivazioni Aristotele (il sillogismo) Leibniz (calculus ratiocinator) Boole (l’algebra del pensiero, i fondamenti algebrici della logica) Frege (i fondamenti logici della matematica) Hilbert (il metodo assiomatico e il Programma) Godel (i teoremi di incompletezza, i limiti della conoscenza matematica) Tarski (che cos’è la verità) Turing (l’avvento dell’informatica, l’intelligenza artificiale) Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 3 / 83 Introduzione Cerchiamo di capire la struttura di affermazioni arbitrarie e di afferrare le regole che ne assicurano o ne escludono la verità. Una premessa è doverosa, per mettere in guardia dalle differenze sottili che talora separano • il rigore della logica matematica, • le convenzioni della lingua comune. Il primo aiuta a studiare le seconde, ma spesso segue strade proprie. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 4 / 83 Introduzione Qualche esempio delle ambiguità che distinguono il linguaggio comune e quello rigoroso della matematica. • In geometria piana le due affermazioni “q, q’ sono quadrati e “q è un quadrato e q’ è un quadrato paiono perfettamente equivalenti: l’una e l’altra sono vere se e solo se, appunto, sia q che q’ sono quadrati. • Le due affermazioni “Carlo e Camilla sono sposati, “Carlo è sposato e Camilla è sposata si prestano a interpretazioni diverse, perch nel linguaggio comune la prima equivale a dire che Carlo e Camilla sono sposati tra loro, la seconda a sostenere che ciascuno dei due sposato, ma eventualmente per conto proprio. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 5 / 83 Introduzione Consideriamo la seguente definizione: un numero naturale n si dice primo se e solo se n > 1 e, se a è un naturale ed a divide n, allora a = 1 o a = n. Analizzando la struttura di questa definizione, si riconoscono proposizioni fondamentali n > 1, a è un naturale, a divide n, a = 1, a = n separate da connettivi . . . e . . . , se . . . allora . . ., . . . o . . . Se si indicano con p0 , p1 , p2 , p3 , p4 le proposizioni fondamentali sopra elencate, e con ∧, →, ∨ i connettivi, la precedente definizione appare così strutturata: p0 ∧ ((p1 ∧ p2 ) → (p3 ∨ p4 )). Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 6 / 83 Introduzione La Logica Proposizionale La logica proposizionale si propone un’analisi generale della ossatura delle proposizioni matematiche sulle basi sopra accennate. Introduciamo questa logica. Cominciamo col definirne le formule. Definizione. Alfabeto della logica proposizionale è l’insieme dei seguenti elementi: variabili proposizionali p0 , p1 , . . ., pn , . . . per n naturale; connettivi ¬ (non), ∧ (e), ∨ (o), → (se ... allora), ↔ (se e solo se); parentesi ( , ) . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 7 / 83 Introduzione Gli elementi dell’alfabeto si dicono simboli della logica proposizionale. Si definisce invece parola una sequenza finita di simboli dell’alfabeto. Ad esempio, p0 ( )¬∧ è una parola (in verità un po’ disordinata). Definizione. L’insieme F delle formule della logica proposizionale è il minimo insieme di parole dell’alfabeto • contenente ogni variabile proposizionale pn (per n naturale); • tale che, se α e β sono in F , allora anche ¬α, α ∧ β, α ∨ β, α → β, α ↔ β sono in F . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 8 / 83 Introduzione Esempio. p0 ∧ ((p1 ∧ p2 ) → (p3 ∨ p4 )) è una formula. Le parentesi (, ) sono usate nel modo ovvio per evitare pericoli di confusione ed ordinare le formule più elaborate. Così anche (p0 ∧ p1 ) ∧ (p2 → (p3 ∨ p4 )) è una formula, ma è diversa dalla precedente, come le parentesi appunto testimoniano. In realtà potremmo definire rigorosamente il ruolo delle parentesi, ma preferiamo qui affidarci al puro buon senso. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 9 / 83 Introduzione È comunque intuitivamente accettabile che, se α, β e γ ∈ F , le formule α ∧ (β ∧ γ), (α ∧ β) ∧ γ, α ∨ (β ∨ γ), (α ∨ β) ∨ γ, come anche si possano identificare. Scriveremo allora liberamente α ∧ β ∧ γ oppure α ∨ β ∨ γ. Se poi α0 , . . . , αn ∈ F , le abbreviazioni ^ _ αi , αi i≤n i≤n hanno l’ovvio significato α0 ∧ . . . ∧ αn , α0 ∨ . . . ∨ αn . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 10 / 83 Semantica e valutazioni Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 11 / 83 Semantica e valutazioni Le valutazioni della logica proposizionale. Definizione. Valutazione è una applicazione v dell’insieme {pn : n ∈ N} di tutte le variabili proposizionali in {0, 1}. Una valutazione v è, allora, parlando alla buona, un modo di intendere ogni variabile proposizionale pn come vera o falsa, nel senso che • v (pn ) = 1 significa che pn è vera per v , • v (pn ) = 0 significa che pn è falsa per v . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 12 / 83 Semantica e valutazioni Ogni valutazione v si può estendere ad una applicazione v dell’insieme F di tutte le formule in {0, 1} nel modo seguente (che esprime rigorosamente ragionevoli intuizioni del senso comune): anzitutto, per ogni n naturale, v (pn ) = v (pn ); se poi α e β sono formule, v (¬α) è 1 se v (α) = 0 e 0 altrimenti; v (α ∧ β) è 1 se v (α) = v (β) = 1 e 0 altrimenti; v (α ∨ β) è 1 se v (α) oppure v (β) è 1, e 0 altrimenti; v (α → β) è 1 se v (α) = 0 o v (β) = 1, 0 altrimenti; v (α ↔ β) è 1 se v (α) = v (β), 0 altrimenti; Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 13 / 83 Semantica e valutazioni La definizione di v (α → β) può forse creare qualche perplessità, perché è difficile accettare che, quando si pensa che α sia falsa, allora α → β sia supposta vera indipendentemente da β. Suggeriamo però le seguenti implicazioni, che sono vere, ed hanno premesse false e conclusioni l’una falsa e l’altra vera: se 2 + 2 = 5, allora 3 + 2 = 6, se 2 + 2 = 5, allora 2 + 2 > 3. Nel seguito indicheremo v ancora con v per semplificare la notazione. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 14 / 83 Semantica e valutazioni Definizione. Siano α ∈ F , v una valutazione. Si dice che v soddisfa α (v |= α) se v (α) = 1. In particolare, se α e β appartengono a F , allora si ha: v |= ¬α se e solo se v 6|= α, v |= α ∧ β se e solo se v |= α e v |= β, v |= α ∨ β se e solo se v |= α o v |= β, Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 15 / 83 Semantica e valutazioni v |= α → β se e solo se v 6|= α o v |= β, v |= α ↔ β se e solo se v |= α esattamente quando v |= β. Se S è un insieme di formule e v è una valutazione, diciamo che v soddisfa S (v |= S) se v |= σ per ogni σ ∈ S. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 16 / 83 Semantica e valutazioni Teorema di coincidenza Siano α una formula di F , n un naturale tale che le variabili proposizionali occorrenti in α sono tra p0 , . . . , pn . Siano poi v0 e v1 due valutazioni tali che v0 (pi ) = v1 (pi ) per ogni i ≤ n. Allora v0 |= α se e solo se v1 |= α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 17 / 83 Semantica e valutazioni Dimostrazione. Si procede per induzione sulla costruzione della formula α. Se α è una variabile proposizionale, deve essere α = pi per qualche i ≤ n; ma allora v0 |= pi se e solo se v1 |= pi per ipotesi. Se α è ¬β per qualche β ∈ F soddisfacente la tesi, allora v0 |= α se e solo se v0 6|= β e dunque se e solo se v1 6|= β, cioè se e solo se v1 |= α. Se α è β ∧ γ dove β, γ ∈ F soddisfano la tesi, allora v0 |= α se e solo se v0 |= β e v0 |= γ, dunque se e solo se v1 |= β e v1 |= γ, cioè se e solo se v1 |= α. Gli altri casi α = β ∨ γ, α = β → γ, α = β ↔ γ si trattano in modo analogo. a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 18 / 83 Semantica e valutazioni Definizione. Una formula α si dice soddisfacibile se e solo se esiste una valutazione v tale che v |= α. Enunciamo anche il problema principale che intendiamo studiare nell’ambito della logica proposizionale. Problema della soddisfacibilità (per la logica proposizionale). Determinare un algoritmo per decidere, per ogni formula α, se α è soddisfacibile o no. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 19 / 83 Semantica e valutazioni Definizione. Una formula α si dice valida (o tautologia) se e solo se, per ogni valutazione v , v |= α. Allora una formula α è valida se e solo se ¬α non è soddisfacibile. Definizione. Un insieme S di formule si dice soddisfacibile se e solo se esiste una valutazione v tale che v |= S (cioè, per ogni formula σ di S, v |= σ). Si vede facilmente che, se V S è un insieme finito di formule, allora S è soddisfacibile se e solo se σ∈S σ è soddisfacibile. In particolare l’insieme vuoto è soddisfacibile, anzi è soddisfatto da ogni valutazione. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 20 / 83 Semantica e valutazioni Equivalenza logica Definizione. Due formule α e β si dicono logicamente equivalenti se e solo se, per ogni valutazione v , v |= α esattamente quando v |= β. In altre parole, α e β sono logicamente equivalenti se e solo se α ↔ β è una tautologia. Osserviamo poi che la relazione di equivalenza logica è (a conferma del nome) una relazione di equivalenza nell’insieme di tutte le formule. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 21 / 83 Semantica e valutazioni Conseguenza logica Definizione. Siano S un insieme di formule, α una formula. Si dice che α è conseguenza di S (S |= α) se e solo se, per ogni valutazione v , quando v |= S, allora v |= α. Per S e α come sopra, S |= α se e solo se S ∪ {¬α} non è soddisfacibile. V Se S è finito, S |= α se e solo se la formula σ∈S σ ∧ ¬α non è soddisfacibile. Notiamo poi che una formula α è valida se e solo se ∅ |= α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 22 / 83 Semantica e valutazioni Segue dalle precedenti osservazioni che, se si dispone di un algoritmo per il problema della soddisfacibilità, si possono agevolmente costruire algoritmi per decidere: 1. per ogni formula α, se α è valida o no; 2. per ogni insieme finito S di formule, se S è soddisfacibile o no; 3. per ogni coppia di formule α e β, se α e β sono logicamente equivalenti o no; 4. per ogni insieme finito di formule S e per ogni formula α, se α è o no conseguenza di S. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 23 / 83 Semantica e valutazioni Osservazioni (i) Siano α, β e γ formule. Sono logicamente equivalenti α e ¬¬α, ¬(α ∧ β) e ¬α ∨ ¬β, ¬(α ∨ β) e ¬α ∧ ¬β, α ↔ β e (α → β) ∧ (β → α), α → β e ¬α ∨ β, α ∧ (β ∨ γ) e (α ∧ β) ∨ (α ∧ γ), α ∨ (β ∧ γ) e (α ∨ β) ∧ (α ∨ γ). Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 24 / 83 Semantica e valutazioni Osservazioni (ii) Siano α, β, α0 , β 0 formule tali che α è logicamente equivalente ad α0 , e β è logicamente equivalente a β 0 . Allora anche le seguenti formule sono logicamente equivalenti: ¬α e ¬α0 , α ∧ β e α0 ∧ β 0 , α ∨ β e α0 ∨ β 0 , α → β e α0 → β 0 , α ↔ β e α0 ↔ β 0 . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 25 / 83 Semantica e valutazioni Abbiamo prima definito i concetti di insieme soddisfacibile S di formule, e per conseguenza di un insieme S di formule. Abbiamo anche osservato che, se si dispone di un algoritmo per il problema della soddisfacibilità per le formule, è agevole dedurne altri, uno per controllare la soddisfacibilità di un insieme S di formule, ed uno per controllare le conseguenze di S, purché S sia finito. L’ipotesi di finitezza di S è, del resto, assolutamente ovvia nel contesto di ricerca di algoritmi da applicare nella pratica. Vogliamo però dimostrare che, in un certo senso, il caso in cui S è infinito si può ridurre al caso finito. Vale il seguente teorema. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 26 / 83 Semantica e valutazioni Teorema di Compattezza Sia S un insieme infinito di formule. Allora S è soddisfacibile se e solo se ogni sottoinsieme finito di S è soddisfacibile. In particolare si ha: Corollario. Se S è un insieme infinito di formule e α è una formula, allora α è conseguenza di S se e solo se esiste un sottoinsieme finito S0 di S tale che α è conseguenza di S0 . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 27 / 83 Semantica e valutazioni Dimostrazione del corollario. Sappiamo che S |= α se e solo se S ∪ {¬α} non è soddisfacibile. Se vale il Teorema di compattezza, questo equivale ad affermare che esiste un sottoinsieme finito S1 di S ∪ {¬α} che non è soddisfacibile, e non c’è perdita di generalità nel supporre ¬α ∈ S1 , cioè S1 = S0 ∪ {¬α} per qualche sottoinsieme finito S0 di S (infatti, se si aggiungono nuove formule, come ¬α, ad un insieme già insoddisfacibile, si ottiene un insieme ancora insoddisfacibile). Possiamo allora dire che S |= α se e solo se esiste un sottoinsieme finito S0 di S tale che S0 ∪ {¬α} non è soddisfacibile, cioè tale che S0 |= α. a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 28 / 83 Cenni di sintassi Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 29 / 83 Cenni di sintassi Teorema di completezza Definizione: α dimostrabile Dato • un insieme di assiomi (ovvero di formule di F di evidente sensatezza); • un insieme di regole di deduzione (ovvero di funzioni che a certe sequenze ordinate di formule associano nuove formule, ad esempio (α, α → β) 7−→ β) si dice che, per ogni formula α e per ogni insieme S di formule, α è dimostrabile da S , S`α se e solo se esiste una sequenza finita α0 , . . . , αn di formule tali che αn = α e, per ogni i < n, αi è un assioma o appartiene a S o si ottiene da formule precedenti tramite le regole di deduzione. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 30 / 83 Cenni di sintassi Teorema di completezza È possibile definire in modo opportuno • un insieme di assiomi; • un insieme di regole di deduzione; in modo tale che, ∀α e ∀ insieme S di formule, S |= α se e solo se S ` α Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 31 / 83 Cenni di sintassi Questo risultato prende il nome di Teorema di completezza. Il suo significato è chiaro. Sappiamo infatti che, se α è una formula e S è un insieme di formule, α è conseguenza di S se e solo se ogni valutazione che crede a S crede anche ad α. Il Teorema di completezza ci dice che, per una opportuna scelta di assiomi e regole di deduzione, questo equivale, per ogni S e α, alla possibilità di dimostrare (nel senso sopra descritto) α da S. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 32 / 83 Connettivi, forme normali Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 33 / 83 Connettivi, forme normali Intendiamo affrontare in questo paragrafo il problema di dare una definizione rigorosa di connettivo. Intuitivamente, connettivo (ad esempio ∧) è una costruzione che, a partire da certe formule (α, β nel nostro caso), definisce una nuova formula (α ∧ β, appunto). Della nuova formula non è tanto importante la rappresentazione che se ne dà, quanto il significato che le si attribuisce, e dunque quando la si ritiene vera, in relazione naturalmente ai valori di verità assegnati alle formule che la definiscono. Vediamo il successivo esempio. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 34 / 83 Connettivi, forme normali Esempio ∀v , si ha che: v (α ∧ β) = 1 se e solo se v (α) = v (β) = 1. In questo senso ∧ si identifica con la funzione f : {0, 1}2 → {0, 1} tale che f ((1, 1)) = 1, f ((0, 0)) = f ((0, 1)) = f ((1, 0)) = 0 o, equivalentemente, tale che, per ogni x0 , x1 ∈ {0, 1}, f ((x0 , x1 )) = v (α ∧ β) dove α e β sono formule e v è una valutazione tale che v (α) = x0 e v (β) = x1 . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 35 / 83 Connettivi, forme normali Queste considerazioni suggeriscono la seguente definizione. Connettivo Definizione. Sia n un intero positivo. Connettivo n-ario è una funzione di {0, 1}n in {0, 1}. Sia α con variabili proposizionali tra p0 , . . . , pn−1 . Allora α definisce il seguente connettivo n-ario fαn : per ogni scelta di x0 , . . . , xn−1 ∈ {0, 1}, fαn (x0 , . . . , xn−1 ) = v (α) dove v è una valutazione tale che v (pi ) = xi ∀i < n Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 36 / 83 Connettivi, forme normali Osservazioni. Siano α e β due formule con variabili proposizionali tra p0 , . . . , pn−1 . 1. fαn è la funzione non nulla se e solo se α è soddisfacibile. Spiegazione Sia infatti α soddisfacibile, e sia v tale che v (α) = 1. Allora fαn (v (p0 ), . . . , v (pn−1 )) = 1, e fαn non è la funzione nulla. Viceversa, assumiamo che esista x = (x0 , . . . , xn−1 ) ∈ {0, 1}n tale che fαn (x) = 1. Se v è una valutazione tale che v (pj ) = xj per ogni j < n, si ha v (α) = fαn (x) = 1. Così v |= α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 37 / 83 Connettivi, forme normali Osservazioni. 2. fαn = fβn se e solo se α e β sono logicamente equivalenti. Spiegazione Supponiamo infatti α e β logicamente equivalenti. Allora, ∀v , v (α) = v (β). Sia x ∈ {0, 1}n ; ricordiamo che fαn (x) = v (α), fβn (x) = v (β) dove v è tale che v (pj ) = xj per ogni j < n; dunque fαn (x) = fβn (x). Segue fαn = fβn . Supponiamo adesso fαn = fβn . Per ogni v , si ha v (α) = fαn (v (p0 ), . . . , v (pn−1 )), v (β) = fβn (v (p0 ), . . . , v (pn−1 )). Allora v (α) = v (β). Dunque α e β sono logicamente equivalenti. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 38 / 83 Connettivi, forme normali Siamo ora in grado di dimostrare il seguente teorema. Teorema. Siano n ∈ N − {0} e g un connettivo n-ario. Allora esiste una formula α con variabili proposizionali tra p0 , . . . , pn−1 tale che fαn = g. Inoltre α può essere scelta come una disgiunzione di congiunzioni di variabili proposizionali o negazioni di variabili proposizionali. Osservazione Il teorma mostra che ∀n ∈ N − {0}e per ogni connettivo n-ario g, ∃ una formula costruita con il solo uso di ¬, ∧ e ∨ (addirittura W αV α = i≤k j<n λi,j dove ciascun λi,j è pj o la sua negazione) tale che g = fαn . In particolare i connettivi proposti ¬, ∧, ∨, →, ↔ sono (più che) sufficienti; anzi ¬, ∧ e ∨ bastano per generare tutti i possibili connettivi. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 39 / 83 Connettivi, forme normali Definizione. Una formula α si dice 1. basica se e solo se α è una variabile proposizionale o la sua negazione; 2. in forma normale disgiuntiva se α è una disgiunzione di congiunzioni di formule basiche: α= W i≤k V j≤ni λi,j dove k e ciascun ni (i ≤ k ) sono interi positivi, mentre ciascun λi,j è una formula basica (si scrive allora α ∈ DNF ); Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 40 / 83 Connettivi, forme normali 3. in forma normale congiuntiva se α è una congiunzione di disgiunzioni di formule basiche: ^ _ α= λi,j i≤k j≤ni dove k e ciascun ni (i ≤ k ) sono interi positivi, mentre ciascun λi,j è una formula basica (si scrive allora α ∈ CNF ). Un’altra conseguenza del precedente teorema è data dal seguente corollario. Corollario. Sia β una formula. Allora esistono una formula α ∈ DNF e una formula γ ∈ CNF logicamente equivalenti a β. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 41 / 83 Il problema della soddisfacibilità Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 42 / 83 Il problema della soddisfacibilità È già stato introdotto il problema della soddisfacibilità nella logica proposizionale, un metodo semplice è il seguente Le Tavole di verità Data una formula α, 1. si enumerano le variabili proposizionali p0 , . . . , pn−1 in α; 2. si enumerano tutte le possibili sequenze x0 , . . . , xn−1 che una valutazione v può associare a p0 , . . . , pn−1 , 3. per ogni sequenza, si calcola il corrispondente valore di v (α). α è soddisfacibile se e solo se almeno una volta si ottiene v (α) = 1. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 43 / 83 Il problema della soddisfacibilità Esempi 1. α è ¬p0 ∨ (p0 → p1 ). Allora α è soddisfacibile. p0 p1 ¬p0 p0 → p1 α 1 1 0 0 1 0 1 0 0 0 1 1 1 0 1 1 1 0 1 1 In particolare, le valutazioni v per cui v (α) = 1 sono quelle tali che v (p0 ) = 0 o v (p1 ) = 1. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 44 / 83 Il problema della soddisfacibilità 2. Sia α la formula (p0 → p1 ) ∧ (p1 → p0 ). Allora α è soddisfacibile. p0 p1 p0 → p1 p1 → p0 α 1 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 1 1 1 0 1 1 0 0 1 La formula α è soddisfacibile perché esistono valutazioni che le associano il valore 1. Tali valutazioni sono quelle v per cui v (p0 ) = v (p1 ). In particolare α è logicamente equivalente a p0 ↔ p1 . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 45 / 83 Il problema della soddisfacibilità 3. Sia ora α la formula p0 ∨ (p1 ∧ ¬p2 ). Allora α è soddisfacibile, come mostra la seguente tabella. p0 p1 p2 ¬p2 p1 ∧ ¬p2 α 1 1 1 1 0 0 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 1 1 1 1 0 1 0 0 La formula α è soddisfacibile perché esistono valutazioni che le associano il valore 1. Sonia L’Innocente (Camerino) Sonia L’Innocente 46 / 83 Il problema della soddisfacibilità 4. Il metodo esposto si può applicare, più in generale, per stabilire la soddisfacibilità di una formula quale ¬α ∨ (α → β) con α e β in F , in riferimento, naturalmente, alle valutazioni di α e β. In questo caso si ha α β ¬α α→β ¬α ∨ (α → β) 1 1 0 0 1 0 1 0 0 0 1 1 1 0 1 1 1 0 1 1 Perciò, per ogni valutazione v , si ha che v soddisfa ¬α ∨ (α → β) se e solo se v non soddisfa α oppure v soddisfa β. L’esistenza di una tale valutazione, e quindi la soddisfacibilità di ¬α ∨ (α → β), dipende ovviamente da α e β. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 47 / 83 Il problema della soddisfacibilità 5. Per ogni formula α, α ∨ ¬α è valida. α ¬α α ∨ ¬α 1 0 0 1 1 1 Dunque, per ogni valutazione v , v soddisfa α ∨ ¬α. 6. Per ogni formula α, α ∧ ¬α non è soddisfacibile. α ¬α α ∧ ¬α 1 0 0 1 0 0 Dunque, per ogni valutazione v , v non soddisfa α ∧ ¬α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 48 / 83 Il problema della soddisfacibilità 7. Se α e β sono formule, allora α → β e ¬α ∨ β sono logicamente equivalenti. α β α→β ¬α ¬α ∨ β 1 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 1 0 0 1 1 1 0 1 1 Allora, per ogni valutazione v , v soddisfa α → β se e solo se v soddisfa ¬α ∨ β. Di conseguenza le due formule sono logicamente equivalenti. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 49 / 83 Il problema della soddisfacibilità 8. Se α e β sono formule, allora β è conseguenza di {α, α → β}. α β α→β 1 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 1 In particolare, una valutazione v che soddisfa α e α → β soddisfa anche β. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 50 / 83 Il problema della soddisfacibilità Metodo efficiente? Il metodo delle tavole di verità è dunque molto semplice. Ha però un grave difetto: infatti, se α è una formula con n variabili proposizionali p0 , . . . , pn−1 , le possibili sequenze (v (p0 ), . . . , v (pn−1 )), quando v varia tra le valutazioni, esauriscono tutto {0, 1}n , e sono dunque 2n . L’impostazione della tavola di verità di α richiede 2n passi; segue che il metodo richiede troppo tempo e troppo spazio quando n è grande. Si pone il problema di ottenere algoritmi più pratici ed efficienti. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 51 / 83 Forme normali e clausole Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 52 / 83 Forme normali e clausole Nella ricerca di nuovi metodi più veloci per il problema della soddisfacibilità, possiamo allora cercare intanto un metodo effettivo per tradurre una arbitraria formula α in una formula in DNF o in CNF logicamente equivalente ad α. Illustremo tale metodo. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 53 / 83 Forme normali e clausole Riduzione in DNF o in CNF. Sia α una formula. Per ottenere una formula in DNF o in CNF logicamente equivalente ad α si esegue il seguente programma. (a) Eliminare ↔ in α (basta ricordare che, se β e γ sono due formule, allora β ↔ γ è logicamente equivalente a (β → γ) ∧ (γ → β)). (b) Eliminare → (per ogni scelta di β e γ, β → γ è logicamente equivalente a ¬β ∨ γ). (c) Eliminare ogni connettivo ¬ che non riguardi direttamente variabili proposizionali (ricordare che, per ogni scelta di β e γ, sono logicamente equivalenti ¬¬β e β, ¬(β ∧ γ) e ¬β ∨ ¬γ, ¬(β ∨ γ) e ¬β ∧ ¬γ). Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 54 / 83 Forme normali e clausole Sappiamo che valgono le proprietà distributive tanto di ∧ rispetto a ∨ quanto di ∨ rispetto a ∧: infatti, per ogni scelta di β, γ e δ in F , sono logicamente equivalenti le formule β ∧ (γ ∨ δ) e (β ∧ γ) ∨ (β ∧ δ), β ∨ (γ ∧ δ) e (β ∨ γ) ∧ (β ∨ δ)). Così un semplice trucco per ridurre, dopo il passo (c), la formula α in DNF è quello di sostituire in α ∨ e ∧ rispettivamente con + e ·, fare i calcoli come se α fosse un polinomio e, dopo aver ridotto il polinomio in forma normale (somma di prodotti di variabili proposizionali), mettere nuovamente ∨ e ∧ al posto di + e ·. Naturalmente, se si preferisce CNF a DNF , il trucco è lo stesso; basta avere la precauzione di sostituire stavolta ∧ con + e ∨ con ·. Sintetizzando, l’ultimo passo del programma di riduzione a DNF o CNF è: (d) usare le proprietà distributive di ∧ (∨) rispetto a ∨ (∧). Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 55 / 83 Forme normali e clausole Proseguiamo la ricerca di un algoritmo per il problema della soddisfacibilità. Sia α una formula in CNF , ad esempio: ^ _ α : λi,j i≤n j≤mi con n, mi ∈ N e formule basiche λi,j . Cambiando notazione, possiamo scrivere α come un insieme (finito e non vuoto) di insiemi (finiti e non vuoti) di formule basiche ponendo: α = {{λi,j : j ≤ mi } : i ≤ n}. In generale, possiamo dare la seguente definizione. Definizione. Clausola è un insieme finito di formule basiche. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 56 / 83 Forme normali e clausole Ogni formula in CNF definisce un insieme finito e non vuoto di clausole non vuote. Esistono altri insiemi finiti di clausole: • l’insieme vuoto ∅; • gli insiemi contenenti la clausola vuota. Nel seguito porremo = clausola vuota Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 57 / 83 Forme normali e clausole Ricordiamo che, se v è una valutazione e α è una formula di CNF , rappresentata nella forma ^ _ λi,j , i≤n j≤mi o anche come insieme finito e non vuoto di clausole non vuote {{λi,j : j ≤ mi } : i ≤ n}, allora v soddisfa α (v |= α) se e solo se, per ogni i ≤ n, esiste j ≤ mi tale che v (λi,j ) = 1. Poniamo allora la seguente definizione. Definizione. Siano v una valutazione, α un insieme finito di clausole. Si dice che v soddisfa α, e si scrive v |= α, se e solo se, per ogni k ∈ α, esiste λ ∈ k tale che v (λ) = 1. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 58 / 83 Forme normali e clausole Inoltre: • ogni valutazione v soddisfa ∅ (non esiste alcuna clausola in ∅); • se α è un insieme finito di clausole e ∈ α, allora nessuna valutazione v soddisfa α (infatti è una clausola di α, ma non esiste alcun formula basica λ in ). Possiamo adesso dare la seguente definizione. Definizione. Diciamo che un insieme finito di clausole α è soddisfacibile se e solo se esiste una valutazione v che soddisfa α. Se poi α e α0 sono due insiemi finiti di clausole, diciamo che α0 è conseguenza logica di α, e scriviamo α |= α0 , se ogni valutazione v che soddisfa α soddisfa anche α0 . Ad esempio, è facile osservare che, se α0 ⊆ α, allora α |= α0 . Finalmente definiamo due insiemi finiti di clausole α e α0 logicamente equivalenti se sono soddisfatti dalle stesse valutazioni. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 59 / 83 Forme normali e clausole Lemma. Siano α un insieme finito di clausole, k ∈ α, λ una variabile proposizionale tale che tanto λ quanto ¬λ appartengono a k . Allora α e α − {k } sono logicamente equivalenti. Dimostrazione. Se v |= α, si ha v |= α − {k } perché α − {k } ⊆ α. Supponiamo allora v |= α − {k }; siccome v (λ) = 1 o v (¬λ) = 1, esiste comunque µ ∈ k tale che v (µ) = 1. Dunque v |= α. a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 60 / 83 Forme normali e clausole Possiamo poi assumere che, per ogni clausola k in α e per ogni variabile proposizionale λ, λ 6∈ k oppure ¬λ 6∈ k . Infatti, se α contiene una clausola k tale che, per qualche formula basica λ, tanto λ quanto ¬λ appartengono a k , allora α è soddisfacibile se e solo se α − {k } è soddisfacibile. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 61 / 83 Forme normali e clausole Conviene allora introdurre, a proposito di α e della formula basica λ, la seguente notazione: αλ0 = {k ∈ α : λ 6∈ k , ¬λ 6∈ k }, αλ+ = {k ∈ α : λ ∈ k }, αλ− = {k ∈ α : ¬λ ∈ k } (allora αλ0 , αλ+ , αλ− formano una partizione di α: sono a due a due disgiunti e αλ0 ∪ αλ+ ∪ αλ− = α); poniamo anche: Posλ (α) = αλ0 ∪ {k − {λ} : k ∈ αλ+ }, Negλ (α) = αλ0 ∪ {k − {¬λ} : k ∈ αλ− } (naturalmente, quando λ = ¬µ è la negazione di una variabile proposizionale, si intende ¬λ = µ) Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 62 / 83 Forme normali e clausole Esempio. Siano α = {{p0 , ¬p1 , p2 }, {¬p0 , ¬p1 , p2 }, {p1 , ¬p2 }, {p0 }}, λ = p0 . Allora αλ0 = {{p1 , ¬p2 }}, αλ+ = {{p0 , ¬p1 , p2 }, {p0 }}, αλ− = {{¬p0 , ¬p1 , p2 }}, Posλ (α) = {{p1 , ¬p2 }, {¬p1 , p2 }, }, Negλ (α) = {{p1 , ¬p2 }, {¬p1 , p2 }}. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 63 / 83 Il Teorema di decomposizione Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 64 / 83 Il Teorema di decomposizione Teorema (di decomposizione). Siano α un insieme finito di clausole, λ una variabile proposizionale. Allora α è soddisfacibile se e solo se Posλ (α) o Negλ (α) è soddisfacibile. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 65 / 83 Il Teorema di decomposizione Osservazione Sia α una formula in CNF con variabili proposizionali tra p0 , . . . , pn−1 . Sappiamo che α è soddisfacibile se e solo se Posλ (α) oppure Negλ (α) è soddisfacibile. Dunque, per controllare la soddisfacibilità di α, basta controllare quella di Pospi (α), Negpi (α), per qualche i < n; Pospi (α) e Negpi (α) hanno il vantaggio di avere una variabile proposizionale in meno perché pi non occorre né in Pospi (α) né in Negpi (α); conviene anzi scegliere i < n tale che pi (o ¬pi ) ha il massimo numero di occorrenze in α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 66 / 83 Il Teorema di decomposizione Corollario 1 (regola della formula basica pura). Se α ∈ CNF (o, più in generale, α è un insieme finito di clausole), λ è una formula basica e αλ− = ∅ (cioè ¬λ non occorre mai nelle clausole di α), allora α è soddisfacibile se e solo se αλ0 è soddisfacibile. Dimostrazione. Infatti, se α è soddisfacibile, anche αλ0 ⊆ α è soddisfacibile. Viceversa supponiamo αλ0 soddisfacibile; siccome αλ− = ∅, Negλ (α) = αλ0 , e dunque Negλ (α) è soddisfacibile. Per il Teorema di decomposizione, α è soddisfacibile. a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 67 / 83 Il Teorema di decomposizione Corollario 2 (regola della clausola unitaria). Se α ∈ CNF e, per qualche formula basica λ, {λ} è una clausola di α, allora α è soddisfacibile se e solo se Negλ (α) è soddisfacibile. Dimostrazione. Se {λ} ∈ α, allora {λ} ∈ αλ+ e dunque = {λ} − {λ} appartiene a Posλ (α). Segue che Posλ (α) non è soddisfacibile. La tesi è allora un caso particolare del Teorema di decomposizione. a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 68 / 83 Il Teorema di decomposizione Diamo adesso alcuni esempi di applicazione del Teorema di decomposizione e delle regole di Davis-Putnam. Esempi 1. Sia dapprima α = {{¬p0 , ¬p1 , p2 }, {¬p0 , ¬p1 , p3 }, {¬p4 , ¬p5 , p6 }, {¬p6 , ¬p3 , p7 }, {p0 }, {p1 }, {p4 }, {p5 }, {¬p7 }}. Allora α non è soddisfacibile. Infatti, con uso ripetuto della regola della clausola unitaria, possiamo vedere che α è soddisfacibile se e solo se risultano successivamente soddisfacibili i seguenti insiemi finiti di clausole: Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 69 / 83 Il Teorema di decomposizione {{¬p1 , p2 }, {¬p1 , p3 }, {¬p4 , ¬p5 , p6 }, {¬p6 , ¬p3 , p7 }, {p1 }, {p4 }, {p5 }, {¬p7 }}, e poi {{p2 }, {p3 }, {¬p4 , ¬p5 , p6 }, {¬p6 , ¬p3 , p7 }, {p4 }, {p5 }, {¬p7 }}, {{p2 }, {¬p4 , ¬p5 , p6 }, {¬p6 , p7 }, {p4 }, {p5 }, {¬p7 }}, {{p2 }, {¬p4 , p6 }, {¬p6 , p7 }, {p4 }, {¬p7 }}, {{p2 }, {p6 }, {¬p6 , p7 }, {¬p7 }}, {{p2 }, {p6 }, {¬p6 }}, {{p2 }, } (si considerino nell’ordine le clausole unitarie {p0 }, {p1 }, {p3 }, {p5 }, {p4 }, {¬p7 }, {p6 }). L’ultimo insieme di clausole non è soddisfacibile perché contiene . Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 70 / 83 Il Teorema di decomposizione 2. Sia adesso α = {{p0 , p1 , ¬p2 , p3 }, {¬p0 , ¬p1 , ¬p2 , p3 }, {¬p0 , ¬p1 , ¬p2 }}. − Siccome α¬p = ∅, si può usare la regola della formula basica pura per 2 0 λ = ¬p2 . Dato che α¬p = ∅ è soddisfacibile, anche α lo è. 2 3. Finalmente consideriamo α = {{p0 , ¬p1 }, {p0 , p2 }, {¬p0 , ¬p1 }, {¬p0 , p3 }, {p1 , ¬p2 }, {p1 , ¬p3 }}. Applicando il Teorema di decomposizione per λ = p0 , si ha che α è soddisfacibile se e solo se uno dei seguenti insiemi è soddisfacibile: Posp0 (α) = {{¬p1 }, {p2 }, {p1 , ¬p2 }, {p1 , ¬p3 }}, Negp0 (α) = {{¬p1 }, {p3 }, {p1 , ¬p2 }, {p1 , ¬p3 }}. Sonia L’Innocente (Camerino) Sonia L’Innocente 71 / 83 Il Teorema di decomposizione Consideriamo dapprima Posp0 (α); con la regola della clausola unitaria applicata a p2 , si ottiene: {{¬p1 }, {p1 }, {p1 , ¬p3 }}, da cui si passa, ancora con la regola della clausola unitaria, stavolta applicata a p1 , a {}, che è non soddisfacibile. Segue che Posp0 (α) non è soddisfacibile. Allo stesso modo si vede che anche Negp0 (α) non è soddisfacibile (basta ripetere i passaggi per Posp0 (α) invertendo i ruoli di p2 e p3 ). Dunque neppure α lo è. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 72 / 83 Il Teorema di decomposizione Algoritmo per il problema della soddisfacibilità suggerito dal Teorema di Decomposizione Data formula α in CNF , con variabili proposizionali tra p0 , . . . , pn−1 , è o no soddisfacibile: determinare prima Posp0 (α), Negp0 (α) (che hanno variabili proposizionali tra p1 , . . . , pn−1 ), poi Posp1 (Posp0 (α)), Negp1 (Posp0 (α)) Posp1 (Negp0 (α)), Negp1 (Negp0 (α)), e (che hanno variabili proposizionali tra p2 , . . . , pn−1 ), e così via. Si determina in questo modo un albero 2-adico con n livelli e, quindi, 2n rami. Al termine di ciascun ramo si trova un insieme finito di clausole non contenenti alcuna formula basica, dunque coincidenti con ∅ oppure con {}. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 73 / 83 Il Teorema di decomposizione Algoritmo per il problema della soddisfacibilità suggerito dal Teorema di Decomposizione Per il Teorema di decomposizione, α è soddisfacibile sse, ad ogni livello dell’albero, almeno un nodo è soddisfacibile. Ricordiamo che ∅ è soddisfatto da ogni valutazione, mentre {} non è soddisfacibile. α è soddisfacibile se e solo se al termine di almeno un ramo si trova ∅. In particolare il metodo richiede, se α ha n variabili proposizionali, di esplorare 2n rami di un albero. Si presta perciò alle medesime critiche delle tavole di verità: è, in generale, troppo lento. Naturalmente, in casi particolari (come quelli relativi agli esempi precedenti), l’uso del Teorema di decomposizione e delle regole di Davis-Putnam permette un rapido controllo della soddisfacibilità della formula proposta. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 74 / 83 Il Teorema di risoluzione Outline 1 Introduzione 2 Semantica e valutazioni 3 Cenni di sintassi 4 Connettivi, forme normali 5 Il problema della soddisfacibilità 6 Forme normali e clausole 7 Il Teorema di decomposizione 8 Il Teorema di risoluzione Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 75 / 83 Il Teorema di risoluzione Definizione. Siano k1 , k2 due clausole, λ una variabile proposizionale tale che λ ∈ k1 e ¬λ ∈ k2 . Si dice risolvente di k1 e k2 rispetto a λ, e si indica con resλ (k1 , k2 ), la clausola (k1 − {λ}) ∪ (k2 − {¬λ}). Esempio. Siano k1 = {p0 , p1 }, k2 = {¬p0 , p2 }, λ = p0 . Allora resλ (k1 , k2 ) = {p1 , p2 }. Si noti che, per ogni valutazione v , se v |= {k1 , k2 }, allora v (p1 ) = 1 oppure v (p2 ) = 1, e dunque v |= {resλ (k1 , k2 )}. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 76 / 83 Il Teorema di risoluzione Lemma 1. Siano k1 , k2 clausole, λ una variabile proposizionale tale che λ ∈ k1 e ¬λ ∈ k2 . Allora {k1 , k2 } |= {resλ (k1 , k2 )}. Risolvente di una formula Sia α ∈ CNF (o, più in generale, sia α un insieme finito di clausole), e sia λ una variabile proposizionale. Poniamo RESλ (α) = αλ0 ∪ {resλ (k1 , k2 } : k1 ∈ αλ+ , k2 ∈ αλ− }. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 77 / 83 Il Teorema di risoluzione Lemma 2. Siano α ∈ CNF (o comunque un insieme finito di clausole), λ una variabile proposizionale. Allora α è soddisfacibile se e solo se RESλ (α) è soddisfacibile. Dimostrazione. (=⇒) Proviamo che, addirittura, ogni valutazione v che soddisfa α soddisfa anche RESλ (α). Sia k ∈ RESλ (α), cerchiamo µ ∈ k tale che v (µ) = 1. Se k ∈ αλ0 , allora k ∈ α, e la tesi è ovvia. Sia allora k = resλ (k1 , k2 ) con k1 ∈ αλ+ e k2 ∈ αλ− . Allora {k1 , k2 } ⊆ α, dunque v |= {k1 , k2 }. Per il Lemma 1, v |= {k }, ovvero esiste µ ∈ k tale che v (µ) = 1. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 78 / 83 Il Teorema di risoluzione Dimostrazioen del Lemma 2 (seconda parte) (⇐=) Per il Teorema di decomposizione, basta provare che, se v è una valutazione che soddisfa RESλ (α), allora v soddisfa Posλ (α) oppure Negλ (α). Dunque supponiamo che v |= RESλ (α) ma v 6|= Posλ (α), e dimostriamo che, in questo caso, v |= Negλ (α) = αλ0 ∪ {k2 − {¬λ} : k2 ∈ αλ− }. Chiaramente v |= αλ0 perché αλ0 ⊆ α. Sia ora k2 ∈ αλ− ; sappiamo che esiste k ∈ Posλ (α) tale che, per ogni µ ∈ k , v (µ) = 0, e, siccome v |= αλ0 , deve essere k = k1 − {λ} per un’opportuna clausola k1 ∈ αλ+ . Per ipotesi v |= {resλ (k1 , k2 )}, cioè esiste µ ∈ resλ (k1 , k2 ) tale che v (µ) = 1; ma non può essere µ ∈ k1 − {λ} = k , dunque µ ∈ k2 − {λ}. In conclusione, v |= Negλ (α). a Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 79 / 83 Il Teorema di risoluzione Il lemma 2 suggerisce già un algoritmo per controllare la soddisfacibilità di una formula α ∈ CNF . Se le variabili proposizionali di α sono tra p0 , . . . , pn−1 , si costruiscono successivamente α0 = α e, per ogni i con 0 < i < n, αi+1 = RESpi (αi ). Allora, per ogni i < n, le variabili proposizionali nelle clausole di αi sono tra pi , . . . , pn−1 , e αi è soddisfacibile sse lo è α. Le clausole di αn non contengono alcuna variabile proposizionale, e dunque αn = ∅ oppure αn = {}. Se αn = ∅, allora α è soddisfacibile, mentre, se αn = {}, α non è soddisfacibile. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 80 / 83 Il Teorema di risoluzione Definizione. Sia α ∈ CNF . Si dice confutazione di α una sequenza finita k0 , . . . , km di clausole tali che km = e, per ogni i ≤ m, ki ∈ α o esistono j, h < i ed una variabile proposizionale λ tali che λ ∈ kj , ¬λ ∈ kh e ki = resλ (kj , kh ). Teorema di risoluzione. Sia α ∈ CNF . Allora α non è soddisfacibile sse esiste una confutazione di α. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 81 / 83 Il Teorema di risoluzione Esempio. Sia α = {{¬p0 , ¬p1 , p2 }, {¬p0 , ¬p1 , p3 }, {¬p4 , ¬p5 , p6 }, {¬p6 , ¬p3 , p7 }, {p0 }, {p1 }, {p4 }, {p5 }, {¬p7 }}. Abbiamo già provato, con l’uso delle regole di Davis-Putnam, che α non è soddisfacibile. Ecco una confutazione di α: k0 = {¬p0 , ¬p1 , p3 } ∈ α, k1 = {¬p6 , ¬p3 , p7 } ∈ α, k2 = {¬p0 , ¬p1 , ¬p6 , p7 } = resp3 (k0 , k1 ), k3 = {p0 } ∈ α, k4 = {¬p1 , ¬p6 , p7 } = resp0 (k3 , k2 ), k5 = {p1 } ∈ α, k6 = {¬p6 , p7 } = resp1 (k5 , k4 ), Sonia L’Innocente (Camerino) Sonia L’Innocente 82 / 83 Il Teorema di risoluzione k7 = {¬p7 } ∈ α, k8 = {¬p6 } = resp7 (k6 , k7 ), k9 = {¬p4 , ¬p5 , p6 } ∈ α, k10 = {¬p4 , ¬p5 } = resp6 (k9 , k8 }, k11 = {p4 } ∈ α, k12 = {¬p5 } = resp4 (k11 , k10 ), k13 = {p5 } ∈ α, k14 = = resp5 (k13 , k12 ). Si può comunque mostrare che anche il metodo ora descritto, per quanto più rapido dei precedenti in qualche caso particolare ha tuttavia lo stesso difetto: è troppo lento. Sonia L’Innocente Sonia L’Innocente (Camerino) 83 / 83