AGROINDUSTRIA L`agricoltura marocchina

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Ufficio di Casablanca - Sezione per la Promozione degli Scambi dell’Ambasciata d’Italia in Marocco
AGROINDUSTRIA
(novembre 2014)
L’agricoltura marocchina
L'agricoltura riveste un ruolo importante nell'economia del Marocco (produce quasi il 14 %
del PIL nazionale ed occupa il 46 % della popolazione attiva). Le produzioni agroalimentari
tipiche del Marocco sono: orzo, grano, agrumi, uva, ortaggi, olive, carni ovine e bovine,
pesce, vino.
L’industria della trasformazione agroalimentare è un vero e proprio pilastro dell‘economia
marocchina e presenta concrete opportunità per le aziende Italiane che operano nei settori
della
meccanizzazione
agricola,
irrigazione,
packaging,
condizionamento,
conservazione.
In tale settore il Marocco attrae molti investitori europei, a seguito di alcune misure
incentivanti, come la liberalizzazione degli scambi commerciali con l‘Unione Europea, il
miglioramento del contesto imprenditoriale, l’attivismo delle istituzioni locali. Le politiche
governative puntano a sviluppare l’industria agroalimentare e a rafforzare la sua
competitivita‘, attraverso la modernizzazione del settore agricolo e l’incremento della
produttivita‘ del settore agro-alimentare. Queste misure, trattate di seguito, porteranno a
significative opportunità di affari per i produttori di macchine agricole e attrezzature agroindustriali, packaging e imballaggio. La produzione locale di attrezzature è quasi
inesistente; infatti esse sono vengono importate prevalemente dall‘Europa (i Paesi europei
sono i principali fornitori ) o dall‘ Asia.
Il Governo marocchino ha adottato un piano, denominato Maroc Vert (
http://www.agriculture.gov.ma/pages/la-strategie ), finalizzato all'ammodernamento del
settore, con investimenti pari ad un miliardo di euro nei prossimi dieci anni. Nel 2013 sono
stati avviati progetti di sviluppo agricolo per un valore di 146 milioni di euro, mentre altri 300
progetti sono in fase di definizione e saranno avviati a breve. Si prospettano quindi nuove
opportunità per la meccanizzazione agricola prodotta in Italia, terzo fornitore del Marocco,
dietro Stati Uniti e Francia.
In base ai dati diramati dal Ministero dell'Agricoltura e della Pesca del Marocco, tra il 2008 ed
il 2012, la superficie agricola produttiva in Marocco si è ampliata dell'11 %, attestandosi a
quasi 8 milioni di ettari, mentre la produzione è aumentata nello stesso periodo del 45 %,
raggiungendo i 42 milioni di tonnellate.
Tale sviluppo dell’agricoltura ha creato dei benefici a livello socio - economico: nel
periodo in questione, la disponibilità di prodotti alimentari per abitante è cresciuta del 14 %
ed il giro d'affari del settore agricolo è passato da 74 a 100 miliardi di dirham (pari a 8,6
miliardi di euro), creando 77.000 nuovi posti di lavoro permanenti.
L'irrigazione riveste particolare importanza nel quadro delle strategie governative: tra il 2008
ed il 2012, oltre 370.000 ettari di terreno agricolo sono stati raggiunti da nuovi impianti di
irrigazione. Nei prossimi anni, verrà attuato un piano nazionale di potenziamento
infrastrutturale, denominato PNEEI (Programme national d'économie d'eau en irrigation), per
un importo complessivo di 2 miliardi di euro, con la partecipazione finanziaria anche della
Banca Europea degli Investimenti. Il PNEII prevede la costruzione di numerose opere di
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ingegneria idraulica, tra cui dighe e canali, con l'obiettivo di irrigare nei prossimi anni ulteriori
155.000 ettari di terreno agricolo, destinato alle coltivazioni.
Nello scenario mediterraneo, il Marocco, rappresenta un Paese strategico per i costruttori
italiani di macchine agricole. La stabilità politica, infatti, insieme all’efficienza del sistema
bancario e la buona tradizione nelle relazioni commerciali (l’Italia copre da sola il 35% del
mercato locale delle trattrici) fanno del Marocco uno dei partner più solidi per l’industria
italiana della meccanizzazione agricola.
Nel 2013, il numero di trattrici importate dall’Italia ha raggiunto 1.582, per un valore di oltre
29 milioni di euro, che corrisponde ad un incremento di oltre il 63% rispetto al 2012.
Consistente l’incremento anche per quanto riguarda le importazioni di attrezzature e di altre
tipologie di macchine agricole, per un valore di 24,6 milioni di euro, con una crescita del 35%
rispetto al 2012.
L’industria agroalimentare
L'industria agro-alimentare (IAA) è il comparto del Marocco, che produce circa il 25% della
produzione industriale totale. Il settore del’IAA occupa una posizione strategica
nell’economia nazionale e presenta una capacita‘ di sviluppo importante, viste
le
potenzialita‘ agricole e agroindustriali del Paese.
Tra 2007 e 2013, il tasso di crescita medio annuo della produzione del settore
agroalimentare è cresciuto del 4 % raggiungendo 8,66 miliardi di € nel 2013 contro 6,75
miliardi di € nel 2007. Questo aumento significativo si spiega sicuramente con il
cambiamento dovuto ai modelli di produzione e consumo.
Evoluzione della produzione ed occupazione
dell’Industria Agroalimentare marocchina (2007 – 2013)
L’IAA detiene quidi un posto importante nell’industria nazionale attraverso la sua
participazione al miglioramento della bilancia commerciale e la creazione dei posti di lavoro.
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Principali indicatori dell’industria
Production (MM€)
Emploi
Valeur ajoutée (MM€)
Investissement (MM€)
2007
6,75
75.627
1,98
0,31
2008
7,63
77.373
1,99
0,40
2009
7,48
81.311
2,34
0,40
2010
7,63
104.045
2,56
0,42
2011
7,97
114.054
2,65
0,36
2012 E
8,31
126.392
2,75
0,37
2013 E
8,66
126.392
2,96
0,38
L’IAA ha generato, nel 2013, un valore aggiunto stimato a circa 2,96 milliardi di euro, pari al
28% del PIL industriale con una crescita annuale media del 7% tra il 2007 ed il 2013.
Va notato che il 13% della produzione di questo comparto viene esportata annualmente. I
prodotti di punta destinati all‘esportazione sono: trasformazione di frutta e verdura, olio
d’oliva (e in particolare l’olio extra vergine di oliva, di cui il Marocco é il 4° prodottore
mondiale), l’olio d’argan, gli agrumi, le spezie, le piante aromatiche e medicinali e gli olii
essenziali.
Le filiere del settore
Il settore agroalimentare in Marocco include tre filiere industriali caratterizzate da dinamiche
di crescita differenti. Le filiere di base (industria del latte e derivati, dello zucchero, degli oli
vegetali, dei cereali e della carne). La quasi totalita‘ della produzione è destinata al mercato
locale (95%). La produzione relativa a queste filiere ha registrato un incremento medio
annuo del 6 % negli ultimi 5 anni.
Le filiere intermedie, caratterizzate dall’utilizzo di materie prime spesso importate (biscotti,
cioccolato, pasticceria, industria della bevande, fabbricazione di preparazioni culinarie), che
sono aumentate del 7 % negli ultimi 5 anni.
Le filiere ad alto potenziale di esportazione sono quelle della lavorazione del pesce, frutta
e verdure, di cui quasi il 75% è distinato all’esportazione. La produzione ha registrato una
quasi stagnazione negli ultimi 5 anni .
Orientata
all’export
Orientata al
Mercato Interno
Filiera
Lavorazione
del
pesce
Trasformazione di
frutta e verdura
Industria degli oli
vegetali
Industria lattiero casearia
Lavorazione
cereali
Trasformazione
delle farine
dei
Prodotti
Pesce fresco e congelato (molluschi, frutti di
mare, tonno, ecc.)
Conserve di frutta e verdure (succhi di agrumi),
marmellate, pomodori, olive, capperi, sottaceti
Olio di oliva, olio di argan
Latte pastorizzato / UHT, yogurt, formaggio
Farina
Biscotteria,
pasticceria,
Pasta alimentare e couscous
3
e
cereali;
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Industria
dello
zucchero
Cioccolato
e
pasticceria
Altre
industrie
Lavorazione
del
caffè
e
the
alimentari
Fabbricazione
di
condimenti
Altre industrie alimentari
Bevande
Bevande gassate, acqua da tavola, birre, vini
Carni fresche e congelate, preparazioni a base di
Industria delle carni
carni
I principali produttori
L'industria agro-alimentare marocchina è dominata da alcuni gruppi strutturati e da una
moltitudine di piccole aziende specializzate in un solo tipo di produzione. L'industria
alimentare comprende circa 2.000 imprese, 92% sono PMI che realizzano meno del 50%
della produzione nazionale. Il resto della produzione si concentra su 50 grandi società che
dominano il mercato.
Alcune filiere della industria agroalimentare presentano un numero maggiore di unità di
produzione rispetto ad altre - come la fabbricazione della farina, di zucchero, oli, latte - che
sono realizzati da importanti aziende. Queste includono grandi gruppi nazionali (Cosumar,
Centrale del Latte, Birrerie del Marocco) e imprese multinazionali (Danone, Unilever, Nestlé,
Kraft Food,...).
Le 10 più grandi aziende marocchine nel settore dell'agroindustria nel 2013
Azienda
Imperial Tobacco Maroc
Centrale laitière
National des Pêches
Cosumar
Lesieur Cristal
Bottling Company
Fandy Copagri
Copag
Alf Sahel
Brasseries du Maroc
Settore
Coltivazione,
produzione,
commercializzazione e distribuzione di
prodotti di tabacco
Lavorazione del latte e derivati
Pesca ed industria ittica
Raffinazione, estrazione e confezionamento
dello zucchero
Fatturato 2013
1,14 Md €
1 Md €
593 Mi €
509 Mi €
Frantoi, raffinazione di olio, produzione di
392 Mi €
saponi per il corpo e domestici
Distribuzione di bibite gassate
Importazione ed esportazione di prodotti
alimentari
Produzione e commercializzazione di
agrumi, primizie, latte, produzione di succhi
Fabbricazione di alimenti composti per
animali
Birreria, distribuzione di vini, produzione e
distribuzione a base di malto
4
362 Mi €
327 Mi €
313 Mi €
274 Mi €
215 Mi €
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La distribuzione di macchinari agricoli è dominata da 8 distributori che detengono il 90% del
mercato, vale a dire: SOMMA (34% del mercato), STOKVIS, DIMATEQ, COMICOM,
SOCOPIM, PRECISE TRADE, PACIFIC MOTORS , ETS K.SLAOUI.
Per quanto riguarda le attrezzature agro-alimentari, le PMI marocchine si rivolgono
principalmente agli importatori-distributori locali, a differenza delle grandi imprese, che
tendono a rifornirsi direttamente dai produttori europei
Aziende
Somma
(Groupe
Auto Hall)
Stokvis
Prodotti
Trattori,
materiale
di
raccolta,
attrezzatura per bestiame, materiale di
trattamento
Marchi rapresentati
Localizzazione
New Holland, Case Ih,
Welger, Nardi, Unigreen, Casablanca
Delmorino, etc.
Deutz Fahr, Claas, Gil, NCK,
Trattori,
mietitrebbie,
aratri,
Fitosa,
Same, Galucho,
atomizzatori, spruzzatori, seminatrici,
Bouskoura
Cetinkayalar,
Berthoud,
sollevatori, trivelle, frese, compattatori
Groupe Pramac
Dimateq
(
stesso
Trattori,
rimorchi,
gru,
gruppi
gruppo
di elettrogeni
Comicom)
Trattori, combinate mietitrici, falciatrici,
mietitrici, trituratori, frese, seminatrici,
presse di raccolta, erpice rotativo, copri
Comicom (
colture
pesante,
distributori
di
stesso
miscelazione,
aratri
con
pale,
gruppo
di
rastrelli,mietitrebbie
per
foraggio
Dimateq)
caricatori frontali, pompe, appiattitori,
dischi per attrezzatura di coltivazione e
lavorazione della terra
Socopim
(Groupe
Premium)
Precise
Trade
Pacific
Motors
(Groupe
Stokvis)
Ets.
Slaoui
Landini, Gf Wilson, Mc
Cormick, Valpadana, Fede, Casablanca
Yale, Lamusa, Feraboli, etc.
Massey Ferguson, Kuhn,
Sola, Gallignani, Unigreen,
Monosem,
Breviglieri,
Quivogne, Cetinel, Seko, Casablanca
Ribatejo, Sitrex, Feraboli,
Mailleux, Omarv, Comet,
Electra, Hnos Garcia, Bellota
John
Deere,
CaruelleTrattori, materiale di coltivazione e Nicolas, Gaspardo, Noli,
Nouaceur
raccolta, di trattamento, di irrigazione
Tenias, Maschio, Terranova,
Grinta, Marani, Valley
Trattori, combinate mietitrici, falciatrici,
Foton
Casablanca
attrezzature accessorie
Trattori
Claas, Mahindra, BMC
Bouskoura
Trattori,
aratri,
materiale
di
trattamento,trebbiatrici,
falciatrici
K.
Super Kas, BCS, Tym,
combinate, mietitrici ,frantoi, macchine
Casablanca
Turkay, Faza, Taral, Trapp
per fienagione , materiale per
oliveto,macchine per mungitura
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Risorse ittiche
Il Marocco dispone di 3.500 chilometri di coste (di cui 3.000 sull'Oceano Atlantico e
500 sul Mar Mediterraneo) che costituiscono una risorsa preziosa per lo sviluppo
dell'industria ittica.
L’industria della trasformazione delle risorse ittiche ricopre una quota di circa il
50% delle esportazioni agroalimentari marocchine ed il 12 % delle esportazioni totali
verso 100 mercati internazionali. Circa il 70 % del pesce pescato viene lavorato nelle
industrie di trasformazione, mentre il restante viene venduto fresco.
La tabella seguente riporta sinteticamente gli indicatori – chiave del settore ittico e
della trasformazione:
Produzione
Contribuzione media tra il 2 ed il 3 % del PIL
Fatturato: 16.3 Miliardi de DH (1,4 miliardi di €)
Esportazione : 12 Miliardi DH (1 miliardo di €) pari al 12 % dell’esportazione
globale del Paese
Produzione : 1 milione di Ton. di pesce per anno
22 porti di pesca e 22 approdi attrezzati
Destinazione dei prodotti della pesca costiera ed artigianale
Consumo nazionale : 41,5%
Conserva : 15,7%
Congelamento : 7,7%
Farina & olio pesce : 33,3%
Salatura : 1,2%
Esche e pastura : 0,6%
Flotta da pesca
Pesca d’altura : 319 navi
Pesca Costiera : 2.540 imbarcazioni
Pesca Artigianale : 16.000 barche
Addetti nel settore
62.600 dipendenti diretti
490.000 addetti indiretti
Sin dal 2009, il governo di Rabat ha attivato un progetto, denominato Halieutis,
finalizzato alla modernizzazione della filiera della pesca ed al miglioramento delle
condizioni socio - economiche delle comunità costiere.
Il piano Halieutis si propone, nello specifico, i seguenti obiettivi, da raggiungere entro
il 2020: aumentare il fatturato totale del settore a 2 miliardi di euro, incrementare le
esportazioni a 1,5 miliardi di euro, portare il cosumo procapite annuo a 16 kg
(attualmente sono 10), creare 115 mila nuovi posti di lavoro a terra.
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Le opportunità per le aziende italiane si presentano soprattutto nelle attrezzature per
la produzione delle conserve (soprattutto sardine), impianti di surgelamento del
pesce e lavorazione del fresco.
Per potenziare in particolare l'acquacoltura, è stata costituita nel 2011 l'ANDA
(Agence nationale pour le développement de l'aquaculture, con sede a Rabat
www.anda.gov.ma ), incaricata di coordinare i progetti in tale comparto, al fine di
aumentare il PIL di settore, incrementare l'occupazione ed ottimizzare le risorse
ittiche nazionali.
Il settore dell’acquacoltura vede 10 nuovi progetti di prossima realizzazione nella
baia di Dakla (sul versante atlantico) e lungo la costa mediterranea, nelle vicinanze di
Nador. Essi avranno uno stanziamento complessivo di 1,3 miliardi di dirham (pari a
circa 114 milioni di euro) e saranno destinati sia all'allevamento di pesci che di
molluschi (in particolare, ostriche).
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