Macroeconomia Lezione n. 3 Il modello neoclassico: PIL aggregato di equilibrio di lungo periodo in una economia chiusa Luca Deidda UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 1 / 26 Scaletta Scaletta della lezione I Definizione di breve e lungo periodo I Prezzi ed equilibrio Modello di determinazione del PIL di equilibrio di lungo periodo I I I I I Schema di funzionamento dell’economia: Agenti, dotazione di fattori e mercati Mercato dei beni e servizi finali: Domanda e offerta Il mercato dei fattori: Domanda e offerta Mercato dei mezzi finanziari (o mezzi mutuabili): Domanda e offerta I Concetto di equilibrio I Equilibrio di lungo periodo Distribuzione del reddito I Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 2 / 26 Definizione di breve e lungo periodo La flessibilità dei prezzi I Le transazioni economiche sono regolate da contratti (formali o informali) I Tali contratti, in genere, hanno una determinata durata, e tra le varie cose stabiliscono anche il prezzo del servizio o del bene oggetto della transazione e dunque dello stesso contratto Di conseguenza, I I I Prima della firma del contratto, nella fase cosiddetta di contrattazione, il prezzo è (perfettamente) flessibile nel senso che le due parti sono libere di considerare qualsiasi prezzo nel tentativo di trovare un accordo Dopo la firma del contratto, il prezzo è fisso, immodificabile per la durata del contratto, o comunque rigido, ovvero costoso da modificare Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 3 / 26 Definizione di breve e lungo periodo Definizione di breve e lungo periodo Definizione Il breve periodo è un periodo di tempo sufficientemente breve affinchè i prezzi dell’economia siano, per lo più, rigidi. Di contro, il lungo periodo, è un periodo di tempo sufficientemente lungo affinchè i prezzi siano, per lo più, flessibili Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 4 / 26 Definizione di breve e lungo periodo Flessibilità dei prezzi e concetto di equilibrio I Consideriamo un mercato concorrenziale, in cui la domanda D(p) e l’offerta S(p) di un certo bene o servizio, frutto dell’aggregazione delle scelte individuali di compratori e venditori, siano rispettivamente decrescenti e crescenti nel prezzo p. I Condizione necessaria e sufficiente per l’equilibrio è che la domanda sia uguale all’offerta ( Market clearing) Il meccanismo di aggiustamento è basato sul prezzo: I I I I Dato p0 tale che D(p0 ) > S(p0 ) la competizione tra consumatori spinge il prezzo verso l’alto Dato p1 tale che D(p1 ) < S(p1 ) la competizione tra venditori spinge il prezzo verso il basso Fino a quando, il mercato non raggiunge un prezzo d’equilibrio p∗ tale per cui D(p∗ ) = S(p∗ ). I Nel lungo periodo, questo meccanismo di aggiustamento opera in tutti i mercati dell’economia I Nel breve periodo invece, questo meccanismo non funziona GRAPH 1 Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 5 / 26 Struttura del modello Agenti e dotazione di fattori I Famiglie, Imprese, Settore pubblico I Fattori produttivi: Capitale e lavoro Mercati I I I I I Mercato dei fattori produttivi Mercato dei beni e servizi finali (ovvero del PIL) Mercato dei mezzi mutuabili (risorse finanziarie) Orizzonte temporale Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 6 / 26 Dotazione di fattori, comportamento individuale, e sistema economico Fattori e comportamento: Famiglie e Imprese I Le Famiglie: I I I I I Sono proprietarie dei mezzi di produzione, dati da K unità di capitale, (K ), e L unità di lavoro, (L) Offrono K ed L alle imprese in cambio di una rendita, R, sul capitale, e di un salario W Domandano beni e servizi finali Offrono mezzi finanziari in cambio di promesse di pagamenti futuri Le imprese: I I Domandano fattori produttivi, K , ed L e beni d’investimento I Producono e offrono beni e servizi, Y , combinando K ed L, Y = F (K , L) I I Domandano mezzi mutuabili per finanziare investimenti emettendo promesse di pagamenti futuri Settore pubblico I I Domanda beni e servizi Si finanzia con la tassazione ed emettendo promesse di pagamenti futuri (debito pubblico) Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 7 / 26 Dotazione di fattori, comportamento individuale, e sistema economico Flussi di beni, servizi e mezzi finanziari: Settore privato Corrispe5vo Mercato dei fa0ori produ5 vi F a 0 o ri P r o d u t E vi R e n d it e e S a l a ri M e z zi Fi n a n zi a ri Ti t o li d i C r e d it o Mercat o dei mezzi finanzia ri Beni d’invesEmento IMPRESE Offrono beni e servizi Domandano fa0ori produ5vi Domandano beni d’invesEmento Domandano mezzi finanziari C o r ri s p e t E v o Mercato dei beni e servizi B e n i e S e r v i z i Mercato dei beni e servizi FAMIGLIE Offrono fa0ori produ5vi Domandano beni e servizi Finanziano i fabbisogni finanziari di imprese e se0ore pubblico Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 8 / 26 Dotazione di fattori, comportamento individuale, e sistema economico Flussi di beni, servizi e mezzi finanziari tra settori pubblico e privato Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) Titoli di STATO Beni e servizi TASSAZIONE Mercato dei mezzi finanziari SPESA PUBBLICA CorrispeFvo PAGAMENTI TASSE TASSAZIONE Mezzi finanziari Mezzi Finanziari SETTORE PRIVATO, IMPRESE E FAMIGLIE Mercato dei beni e servizi SETTORE PUBBLICO 9 / 26 Dotazione di fattori, comportamento individuale, e sistema economico Orizzonte temporale I I Il modello prende in considerazione esplicita esclusivamente le scelte correnti, attuali, degli agenti economici e non considera le conseguenze future di tali scelte ⇒ Il modello è di fatto un modello uniperiodale Tuttavia, nel modello trovano spazio azioni, scelte, che hanno conseguenze future: I I I Risparmio Investimento Indebitamento pubblico Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 10 / 26 Mercato dei fattori Produttività marginale dei fattori Definizione (Produttività marginale e Produttività marginale in valore) Dato un fattore di produzione i che può essere lavoro o capitale, ovvero i = L, K , definiamo la produttività marginale del fattore i, che chiamiamo PMi , l’aumento di produzione associato ad un aumento di una unità del fattore i fermo restando l’altro fattore produttivo. I Dato il prezzo del PIL, P, il guadagno che l’impresa trae dal produrre una unità in più di PIL pari a P × 1 = P I Quindi, il guadagno marginale che deriva dall’aumentare la quantità di un fattore i fermi restando gli altri, è pari a P × PMi Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 11 / 26 Mercato dei fattori Scelte ottime di produzione I Le imprese scelgono K ed L in maniera da massimizzare i profitti: π =P ×Y −W ×L−R×K (1) I Principio di ottimo: Fermi restando gli altri fattori, le imprese aumentano la quantità del fattore produttivo i fino a quandoP × PMi eccede il costo marginale del fattore i I La quantià ottima è tale per cui, P × PMi è uguale al costo marginale del fattore i Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) P × PML = W (2) PPMK = R (3) 12 / 26 Mercato dei fattori Domanda di lavoro, Ld , e capitale, K d I Domanda di lavoro: I I I I I Il costo di assumere un lavoratore in più è W Il guadagno marginale dall’assumere lavoro è P × PML L’impresa assume lavoratori fino a quando il guadagno al margine non è pari al costo al margine W P × PML = W ⇒ PML = P Ld ↑ (↓) se W ↓ (↑), Domanda di capitale: I I I Il costo di affittare una unità in più di capitale è R Il guadagno marg inale che ne deriva è P × PMK L’impresa aumenta la quantità di capitale fino a P × PMK = R ⇒ PMK = I R P K d ↑ (↓) se R ↓ (↑), GRAPH 2 e GRAPH 3 Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 13 / 26 Mercato dei fattori Offerta di K ed L I I Quando le famiglie decidono quanto capitale e quanto lavoro offrire alle imprese, tengono conto del costo opportunità di quest’operazione Ipotizzando che il costo opportunità sia pari a zero, abbiamo che I Offerta di lavoro: L h Ls = 0, L 0 I se W > 0 se W = 0. (4) se W < 0 Offerta di capitale: K h s K = 0, K 0 se R > 0 se R = 0. (5) se W < 0 GRAPH 4 e GRAPH5 Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 14 / 26 Domanda e offerta aggregata di beni e servizi finali Domanda di beni e servizi finali: Consumo aggregato Le famiglie utilizzano il reddito percepito in parte per finanziare l’acquisto di beni e servizi di consumo corrente ed in parte lo risparmiano per finanziare consumi futuri I Il reddito di cui in aggregato, le famiglie dispongono, è pari a Y − T dove Y è il reddito nazionale (che come vedremo in equilibrio è uguale al PIL) e T è il prelievo fiscale. Definiamo Y d = Y − T , reddito disponibile I Ipotizziamo che la funzione aggregata di consumo, risultante dall’aggregazione delle funzioni di consumo individuali di ciascuna famiglia, sia C = C(Y d ) dove C(.) è una generica funzione che cresce nell’argomento Y d = Y − T . Ad esempio C = C + cY d (6) dove c è la propensione marginale al consumo GRAPH 6 Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 15 / 26 Domanda e offerta aggregata di beni e servizi finali Domanda di beni e servizi finali: Investimenti, Spesa pubblica I Investimenti privati: Le imprese acquistano beni d’investimento, assumiamo che questa domanda a livello aggregato sia genericamente data dalla funzione I(r ), dove r è il tasso di interesse, e r ↑⇒ I ↓ e viceversa I Spesa pubblica: Infine, lo Stato e le altre amministrazioni pubbliche spendono in beni e servizi un ammontare (spesa pubblica) pari a G La domanda aggregata di beni e servizi, che chiamiamo D, è dunque pari a: D = C(Y − T ) + G + I(r ) (7) In termini nominali, P × D = P × (D = C(Y − T ) + G + I(r )) Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 16 / 26 Domanda e offerta aggregata di beni e servizi finali Mercato dei beni e servizi finali: Offerta I I Dato un livello della domanda aggregata di fattori, è data l’offerta aggregata di beni e servizi finali. Ad esempio, se la domanda di lavoro fosse Ld = 100 e la domanda di capitale fosse K d = 100, l’offerta aggregata di beni e servizi sarebbe Y = Y (100, 100) In generale, dato un valore Ld per la domanda di lavoro ed un valore K d per la domanda di capitale, l’offerta aggregata di beni e servizi è: Y = F (Ld , K d ) (8) In termini nominali, P × Y = P × F (Ld , K d ) GRAPH 7 Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 17 / 26 Mercato dei mezzi mutuabili Mercato dei mezzi finanziari I Offerta di mezzi finanziari o mutuabili: Le famiglie generano un risparmio di risorse finanziarie (risparmio privato) pari a, S =Y −T −C I (9) Domanda di mezzi finanziari: Le imprese domandano mezzi finanziari per finanziare i propri investimenti I(r ), ed il settore pubblico domanda mezzi finanziari per finanziare la spesa pubblica in eccesso rispetto al gettito fiscale G − T . La domanda di mezzi finanziari è dunque pari a Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) I(r ) + G − T (10) 18 / 26 Concetto di equilibrio Concetto di equilibrio Definizione (Equilibrio) Definiamo equilibrio un vettore di prezzi relativi di fattori produttivi, e mezzi finanziari {W /P, R/P, r } dato il prezzo di una unità di PIL, tale per cui, dato il comportamento ottimale dei singoli agenti, in tutti i mercati la domanda è uguale all’offerta Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 19 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Mercato dei fattori I Equilibrio nel mercato del capitale Kd = Ks d d P × MPK (L , K ) I K (11) = R (12) quindi: P × MPK (Ld , K ) = R Equilibrio nel mercato del lavoro Ld = Ls P × MPL (Ld , K d ) I = = L (13) = W (14) quindi: P × MPL (L, K d ) = W Entrambe le condizioni di cui sopra devono essere soddisfatte simultaneamente, per cui Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) MPL (L, K ) = MPK (L, K ) = W p R p (15) (16) 20 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Equilibrio nel mercato dei beni e dei servizi In equilbrio, la domanda deve essere uguale all’offerta aggregata F (Ld , K d ) = C(Y − T ) + I(r ) + G Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) (17) 21 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Mercato dei mezzi mutuabili Anche sul mercato dei mezzi finanziari, in equilibrio, la domanda di mezzi finanziari è pari all’offerta: Y − T − C = I(r ) + G − T ⇒ Y − C − G = I(r ) (18) I Notate che nell’espressione di cui sopra, abbiamo chiamato Y il reddito nazionale (verificheremo poi che in equilibrio, la somma dei redditi di lavoro e capitale, cioè il reddito nazionale, è uguale al PIL) I Il valore di equilibrio del tasso di interesse reale, r ∗ , è tale da soddisfare l’uguaglianza di cui sopra: Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) r ∗ : I(r ∗ ) = Y − C − G (19) 22 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Equilibrio economico generale L’equilibrio dell’economia richiede che le condizioni di equilibrio siano soddisfatte simultaneamente su tutti i mercati, per cui: Ls = Ld = L (20) s K =K =K W = PML (Ld , K d ) P R = PMK (Ld , K d ) P F (Ld , K d ) = C(Y − T ) + I(r ) + G (21) Y − C − G = I(r ) (25) d (22) (23) (24) Da cui, Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 23 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Equilibrio economico generale La soluzione, ovvero l’equilibrio, è un sistema di prezzi che soddisfa queste relazioni: W = PML (L, K ) P R = PMK (L, K ) P F (L, K ) = C(Y − T ) + I(r ∗) + G Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) ∗ ∗ (26) (27) (28) r : Y − C − G = I(r ) (29) Y = F (L, K ) (30) 24 / 26 Equilibrio nel mercato dei fattori Distribuzione del reddito I Reddito da lavoro (Monte salari): L× I W = L × PML (L, K ) P (31) Reddito da capitale (Monte rendite): K× R = K × PMK (L, K P (32) Se la funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti, allora il reddito nazionale viene interamente ripartito tra i due fattori di produzione F (L, K ) = L × I W R +K × P P (33) Il reddito nazionale si distribuisce tra rendite del capitale e salari Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 25 / 26 Conclusioni Conclusioni I Abbiamo sviluppato un modello che spiega: I I I come viene determinato il PIL di un’economia chiusa nel lungo periodo come il reddito nazionale associato al PIL si distribuisce tra i fattori produttivi che hanno concorso a produrlo Nelle prossime lezioni, una volta analizzato in chiave critica questo modello, andremo ad integrarlo per aumentarne la capacità esplicativa Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS, e SOAS, Un. London) 26 / 26