Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dalla fonte solare Relatore: Per. Ind. Massimo Gamba membro CEI CT 82 1 Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dalla fonte solare 2 Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dalla fonte solare 3 Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dalla fonte solare 4 Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dalla fonte solare 5 Il relatore: Per. Ind. Gamba Massimo Libero professionista progettista di impianti elettrici e fotovoltaici dal 1994 Membro del CEI Comitato Elettrotecnico Italiano nel CT 82 Sistemi Fotovoltaici e nel CT 316 Regole tecniche di connessione Docente ai corsi di formazione del CEI dedicati ai progettisti ed installatori di impianti fotovoltaici ed eolici Iscritto nell’Albo del GSE come esperto per verifiche ed ispezioni del GSE Coordinatore del Gruppo “Risorse energetiche ed ambiente” del Collegio dei Periti Industriali di Milano. 6 Lo sviluppo sostenibile Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro propri bisogni (Rapporto BRUNDTLAND 1987) 7 Il problema dei cambiamenti climatici Il clima del pianeta Terra sta cambiando troppo rapidamente rispetto al passato. Secondo molti scienziati la causa è il cosiddetto “effetto serra” originato da alcuni gas, in particolare dall’anidride carbonica CO2 emessa in atmosfera durante la combustione di carbone, petrolio, GPL, metano, ecc. Il Protocollo di Kyoto prevede la riduzione delle emissioni di anidride carbonica CO2, a livelli inferiori a quelli del 1990. L’Italia ha sottoscritto il protocollo di Kyoto e quindi dobbiamo ridurre le emissioni di CO2 del 6,5 % rispetto al livello del 1990, altrimenti dovremo pagare delle sanzioni. 8 Andamento delle emissioni di CO2 9 Disponibilità di fonti di energia non rinnovabili Disponibilità in anni, rispetto ai consumi attuali, delle riserve note 40 Petrolio 70 Gas Naturale 200 Carbone 50 Uranio 235 0 50 100 150 200 10 Il tempo degli sprechi di energia è al tramonto Le fonti di energia fossili e l’ambiente sono beni preziosi che tutti noi dobbiamo cercare di preservare per le generazioni future. L’Unione Europea prevede tre obbiettivi entro il 2020: 20% risparmio energetico, 20% efficienza energetica, 20% fonti rinnovabili. 11 Risparmio energetico Primo obbiettivo consumare meno Possiamo risparmiare energia elettrica utilizzando sistemi solari termici invece degli scalda-acqua elettrici. Possiamo utilizzare meglio la luce naturale oppure evitare di tenere le luci accese inutilmente, per esempio all’interno degli ascensori. La “domotica” ci può aiutare mediante dispositivi di comando e regolazione automatici “intelligenti”. Possiamo evitare il funzionamento in stand by degli apparecchi elettronici come i televisori, decoder, lettori dvd, computer, mediante semplici dispositivi di spegnimento manuali. 12 Efficienza energetica Secondo obbiettivo consumare meglio Scegliendo apparecchi ad alta efficienza (Classe A) otteniamo un minore consumo a parità di prestazioni: elettrodomestici, trasformatori, motori, sorgenti luminose, climatizzatori con inverter per la regolazione della velocità deimotori. Possiamo migliorare l’efficienza di tutto il sistema elettrico italiano se spostiamo una parte dei consumi elettrici nelle fasce orarie cosiddette “vuote”, cioè la sera e durante il fine settimana. Per questo motivo dal 1° luglio 2010 è in vigore la Tariffa Bioraria per tutti gli utenti domestici (si nota che rispetto ad altre nazioni, i prezzi non sono così convenienti per i cittadini che scelgono di consumare l’energia elettrica nelle ore “vuote”). 13 Efficienza energetica delle sorgenti luminose Potenza [W] Flusso [lm] [lm/W] rispetto a incand. a 60 W Incandescente 40 580 14,5 0,9 Incandescente 60 980 16,3 1 Alogena 50 1000 20 1,23 Alogena 100 2300 23 1,41 Fluorescente tubolare 8 430 54 3,31 Fluorescente tubolare 13 950 73 4,48 Fluorescente compatta 9 600 67 4,11 Fluorescente compatta 11 900 82 5,03 Sodio 18 1800 100 6,14 1-3 - - - Tipo di lampada Led 14 Lampade fluorescenti tubolari • Consumano fino a 5 volte meno delle lampade ad incandescenza di pari flusso luminoso (convenienza economica). • Lunga durata di vita (minore manutenzione). • Se l’alimentazione è fornita da un convertitore elettronico ad alta frequenza, la lampada si accende meglio e consuma meno rispetto al tradizionale reattore ferromagnetico. • Questo tipo di lampade è molto utilizzato negli uffici e in tutti i locali di lavoro in genere, con altezza fino a 4 - 5 metri. • Possibilità di scegliere la tonalità di colore della luce: fredda (bianca) oppure calda (gialla). 15 Lampade fluorescenti compatte • Efficienza fino a 5 volte migliore delle lampade ad incandescenza • Durata di vita fino a 8 volte quella delle lampade ad incandescenza • Dimensioni minori rispetto alle lampade fluorescenti tubolari • Formato adatto per apparecchi di illuminazione tradizionali • Idonee per applicazioni a temperature sotto lo zero • Sopportano notevoli variazioni di temperatura 16 Frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie • Gli elettrodomestici ad alta efficienza (Classe A) costano un po’ di più, ma consumano molta meno energia. • Per frigoriferi e congelatori è importante che il compressore sia azionato da un motore elettrico ad alta efficienza. e che lo spessore del rivestimento termoisolante sia adeguato. • I frigoriferi dovrebbero essere installati preferibilmente in locali freschi. • Attenzione nell’uso: ridurre il numero di aperture, mantenere il frigorifero il più possibile pieno. • Privilegiare i congelatori con l’apertura in alto rispetto a quelli con la porta ad armadio. • Si nota che in Italia si costruiscono lavatrici a doppio attacco idonee per ricevere l’acqua calda prodotta da impianti solari 17 termici. Fonti di energia rinnovabili Terzo obbiettivo consumare altro Possiamo utilizzare fonti di energia rinnovabile, per esempio solare termico, solare fotovoltaico, eolico, biomasse, biogas, biocombustibili, idroelettrico, geotermico 18 I risvolti occupazionali • Germania → circa 100.000 lavoratori occupati • Italia → circa 10.000 lavoratori occupati Si nota che a livello mondiale i lavoratori del settore delle energie rinnovabili quali fotovoltaico, eolico, biomasse, biocombustibili, geotermia, solare termico, ecc. continuano ad aumentare rispetto ad altri settori colpiti dalla crisi. In Italia si prospetta un interessante sviluppo del settore della diagnosi energetica al fine del miglioramento dell’efficienza energetica. 19 Risorse energetiche primarie mondiali 20 L’energia solare L’energia solare Riceviamo dal Sole ogni anno una quantità di energia molto maggiore di quella che consumiamo, ma non è semplice sfruttarla perché l’energia solare è: • distribuita (grandi superfici di captazione) • discontinua (stagioni, giorno/notte, meteorologia) Tipologia di Impianti Solari Impianti ad energia solare Impianti fotovoltaici (produzione diretta di energia elettrica) Impianti fissi (Moduli in silicio o in film sottile) Impianti Termodinamici Impianti solari termici (produzione indiretta di energia elettrica) (produzione di acqua calda) Impianti ad inseguimento solare Senza concentrazione solare (Moduli in silicio o in film sottile) Con concentrazione solare (Apparati di concentrazione ottica) Cosa offrono gli impianti fotovoltaici ? Gli impianti fotovoltaici permettono di utilizzare direttamente la radiazione del Sole al fine di: • produrre energia elettrica in corrente continua, che può essere utilizzata per alimentare utenze isolate (impianti con batterie di accumulatori) oppure può essere immessa nella rete pubblica nazionale. 24 Cosa offrono gli impianti termodinamici ? Gli impianti termodinamici permettono di utilizzare in modo indiretto la radiazione del Sole al fine di: • produrre energia elettrica in corrente alternata, che può essere immessa nella rete pubblica nazionale. Si nota che l’energia termica viene trasformata in energia elettrica mediante generatori rotanti (alternatori) azionati da turbine a vapore. 25 Cosa offrono gli impianti solari termici ? Gli impianti solari termici permettono di utilizzare direttamente la radiazione del Sole al fine di: • produrre acqua calda per uso sanitario (doccia, ecc) o per l’utilizzo con lavatrici speciali “a doppio attacco” •integrare l’impianto di riscaldamento della piscina e/o dell’edificio •integrare l’impianto di condizionamento realizzato con speciali gruppi frigoriferi “ad assorbimento” 26 Vantaggi dei sistemi fotovoltaici 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Produzione di energia pulita → emissioni inquinanti evitate Crescente indipendenza dai combustibili fossili → riduzione dello sfruttamento dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) Produzione di energia elettrica nel posto in cui serve → si riducono le perdite di trasmissione e trasporto Produzione di energia nelle ore di massima richiesta dalla rete Manutenzione trascurabile Lunga durata dell’impianto → costo dell’energia costante Promozione verso gli utenti per un corretto uso dell’energia Crescita del mercato → investimenti in nuove linee di produzione → riduzione dei costi, aumento dell’occupazione Tempo di ritorno energetico limitato (da 1 a 4 anni) 27 Punti critici dei sistemi fotovoltaici • La creazione e il mantenimento di un know-how di base • I costi iniziali→ occorrono adeguati strumenti finanziari di supporto (incentivi), perché in pratica si paga in anticipo l’energia elettrica che sarà prodotta nei successivi 30 anni • Occorrono superfici idonee per dimensioni ed esposizione 28 Edifici di nuova costruzione • Il Decreto Legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 prescrive l’obbligo di produrre parte dell’energia elettrica mediante impianti fotovoltaici 29 Edifici esistenti • Gli impianti fotovoltaici beneficiano dell’aliquota IVA del 10 % • Gli impianti fotovoltaici sono “premiati” mediante incentivi ventennali in conto energia • Si ricorda che gli impianti fotovoltaici non possono beneficiare della detrazione fiscale del 55 % prevista per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici 30 30 300 25 250 PV module price 20 200 Shipments 15 150 10 100 5 50 0 0 1980 1985 1990 1995 Shipments (MWp/year) Price ($/Wp) Andamento del prezzo dei moduli fotovoltaici 2000 31 Il mercato fotovoltaico mondiale [MWp/anno] 1600 1600 1400 1200 1194 1000 800 762 559,6 600 390,54 400 200 287,65 77,6 69,44 201,3 154,9 88,6 125,8 0 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 32 L’irraggiamento e la radiazione solare - L’irraggiamento solare e la radiazione solare L’irraggiamento solare extraterrestre La radiazione solare al suolo sul piano orizzontale La radiazione solare su una superficie inclinata ed orientata 33 L’irraggiamento solare extraterrestre • Irraggiamento extraterrestre: medio 1.367 W/m2 3 % per la diversa distanza Terra – Sole. L’orbita della Terra è elittica. 34 L’irraggiamento solare e la radiazione solare Definizioni Irraggiamento solare (W/m2) Intensità della radiazione elettromagnetica solare incidente su una superficie di area unitaria. Tale intensità è pari all’integrale della potenza associata a ciascun valore di frequenza dello spettro solare Radiazione o irradiazione solare (kWh/m2) Integrale dell’irraggiamento solare, su un periodo di tempo specificato Radiazione solare globale Somma delle varie componenti: Globale = diretta + diffusa + riflessa La radiazione solare al suolo A causa dell’atmosfera terrestre: • parte dell’energia solare arriva direttamente al suolo, • parte viene diffusa, • la restante viene perduta per riflessione e assorbimento La radiazione solare al suolo La radiazione solare globale = Diretta + Diffusa + Riflessa • D’inverno la componente diffusa è molto maggiore rispetto alla diretta. • Radiazione solare diffusa = circa 50 – 55 % della radiazione solare diretta (su base annua). • La radiazione riflessa dipende dal coefficiente di albedo, che dipende dal tipo di suolo: erba: 0,15 – 0,25 ; neve fresca: 0,82 ; asfalto asciutto: 0,09 – 0,15 Intensità della radiazione solare al suolo dipende dall’angolo di inclinazione della radiazione stessa: più questo è basso e maggiore sarà lo spessore di atmosfera da attraversare, con una conseguente minore radiazione che raggiunge la superficie. 37 Coefficiente di massa d’aria • Condizioni di riferimento per le misurazioni AM (Air Mass), che può essere: AM0 fuori dall’atmosfera AM1 spessore di atmosfera standard attraversato in direzione perpendicolare alla superficie terrestre e misurato al livello del mare (1.000 W/m2) AM1,5 tipico delle nostre latitudini, adottato nei test di laboratorio per la definizione delle potenze nominali 38 Coefficiente di massa d’aria (m= 1) m= 1/senh Definizione del coefficiente di massa d'aria. 39 Spettro d’onda Nello spettro in condizione AM1 si notano molte buche, non presenti nello spettro AM0, dovute: 1) all’assorbimento causato dalle molecole di vapor d’acqua e d’aria e dal pulviscolo atmosferico 2) alla riflessione nello spazio 40 Strumenti di misura Piranometri: classe di precisione inferiore al 3 % idonei per “collaudo” secondo la Guida CEI 82-25 richiedono di essere calibrati frequentemente costo circa 800 Euro Solarimetri: classe di precisione circa 5% non idonei per “collaudo” secondo Guida CEI 82-25 costo circa 250 Euro 41 La radiazione solare nel mondo kWh/m2/giorno Valori della radiazione solare in Italia Norma UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici (Aprile 1994) Fornisce i dati climatici giornalieri medi mensili (temperatura ambiente, ventosità e irraggiamento solare) dei capoluoghi di provincia italiani Radiazione solare sul piano orizzontale [kWh/m2] Regioni di vento Valori della radiazione solare in Italia Valori tipici sul piano orizzontale: • Nord Italia 900 - 1300 kWh/mq·anno • Centro Italia 1300 - 1500 kWh/mq·anno • Sud Italia 1500 - 1800 kWh/mq·anno Valori della radiazione solare in Italia La radiazione solare globale al suolo in Italia (media 1994-1999). Valori stimati sulle immagini del satellite Meteosat ENEA, Dicembre 2000 Fornisce i dati giornalieri medi mensili dei capoluoghi di provincia Radiazione su un piano inclinato e orientato Nel calcolo della radiazione solare sul piano inclinato e orientato vengono considerate le componenti della radiazione solare sul piano orizzontale: diretta e diffusa. SUD Radiazione su un piano inclinato e orientato Norma UNI 8477 Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia - Valutazione dell’energia raggiante ricevuta (Maggio 1983) SUD Indica un metodo per il calcolo della radiazione solare su un piano comunque inclinato () e orientato () rispetto al SUD. Il calcolo si basa sui dati giornalieri medi mensili della radiazione solare sul piano orizzontale (componente diretta e diffusa), relativi ai capoluoghi di provincia italiani (UNI 10349) Calcolo della radiazione solare annuale •I parametri che influenzano la produzione di energia da parte di un pannello fotovoltaico sono: –Posizione geografica –Inclinazione rispetto al Sud (Azimut) –Inclinazione rispetto al piano orizzontale –Eventuali ostacoli (ombre). Grafico gentilmente concesso da I valori percentuali di resa dell’impianto sono riferiti all’inclinazione ed all’angolo di azimut ottimali indicati dal pallino nero. Inclinazione ottimale in Italia • Inclinazione ottimale del piano dei moduli Per massimizzare l’energia captata nell’arco dell’anno alle nostre Latitudini, l’inclinazione ottimale è di circa 30° 49 Calcolo della radiazione solare annuale Andamento annuale della radiazione su superfici inclinate in funzione dell’angolo di installazione. Condizioni ideali: raggi perpendicolari al modulo FV. Grafico gentilmente concesso da Calcolo della radiazione solare annuale • I parametri che influenzano la produzione di energia da parte di un modulo fotovoltaico sono dunque: – Posizione geografica (i dati di irraggiamento medio mensile previsto sono riportati sulla norma UNI 10349). – Inclinazione rispetto al Sud (Azimut) – Inclinazione rispetto al piano orizzontale – Eventuali ostacoli (ombre). • I programmi di calcolo aiutano a valutare, da un punto di vista analitico, l’irraggiamento medio atteso in funzione dei parametri sopra menzionati Calcolo della radiazione solare annuale Metodi di calcolo della radiazione solare sul piano inclinato e orientato sono disponibili sui siti: http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/ www.solaritaly.enea.it/ Distanza tra le file per limitare le ombre d/h=sin (β) * tan (23,5° + latitudine) + cos (β) Distanza tra le file per limitare le ombre In caso di montaggio a terra su più file, si deve limitare l’ombreggiatura reciproca tra i moduli FV a partire dalla seconda fila. Secondo la guida CEI 82-25, si ritiene un compromesso accettabile assicurare che non ci sia ombreggiamento sulla fila posteriore alle ore 12.00 del 21 Dicembre. La distanza orizzontale (d) tra una fila e l’altra risulta dalla formula: d/h=sin (β) * tan (23,5° + latitudine) + cos (β) dove h è la lunghezza del modulo e β è l’angolo di inclinazione Superficie occupata dai moduli fotovoltaici Dimensioni: Un impianto fotovoltaico di potenza 1 kWp occupa una superficie lorda che varia a seconda del tipo di moduli fotovoltaici e del tipo di posa, per esempio: • 7 – 8 metri quadrati se si installano moduli in silicio monocristallino o policristallino, su una superficie inclinata; • Fino a 20 metri quadrati, se si installano moduli in silicio monocristallino o policristallino, su una superficie piana; • 18 - 20 metri quadrati, se si installano moduli in silicio amorfo, su una superficie inclinata. 55 La potenza di picco dichiarata in targhetta Watt di picco [Wp] Potenza dei moduli fotovoltaici erogata in condizioni di prova standard convenzionali STC: irraggiamento di 1.000 W/mq temperatura delle celle di 25°C AM 1,5 (condizioni simili al sole di mezzogiorno di una bella giornata relativamente fresca) Si nota che il generatore fotovoltaico non può fornire quasi mai la potenza di picco indicata in targa, perché la potenza disponibile è direttamente proporzionale all’irraggiamento ma si riduce all’aumentare della temperatura. 56 Calcolo dell’energia producibile La produzione di energia elettrica è prevedibile solo sul lungo termine basandosi sui dati statistici disponibili (per esempio la norma UNI 10349). La Guida CEI 82-25 terza edizione settembre 2010 fornisce i criteri di calcolo dell’energia producibile. In genere il progettista esegue le stime di calcolo su base annuale. La tabella seguente è riportata nella suddetta Guida CEI 82-25 Energia producibile in diverse località Località Energia solare annua Energia solare annua su Produzione elettrica attesa su superficie superficie rivolta a Sud e con un rendimento medio di orizzontale inclinata di 30° impianto pari a 75% [kWh/m2] [kWh/m2] [kWh/kWp] Milano 1.300 1.400 1.050 Roma 1.600 1.750 1.300 Messina 1.730 1.880 1.400 La tecnologia fotovoltaica - Il principio di funzionamento del fotovoltaico La cella fotovoltaica Il modulo fotovoltaico Il generatore fotovoltaico 59 Il principio fotovoltaico • Materiale di base: il silicio. • Drogaggi campo elettrico incorporato • Esposizione della cella alla luce i fotoni presenti nella radiazione luminosa “staccano” gli elettroni dagli atomi di silicio. Il campo elettrico spinge gli elettroni in una direzione, lasciando dall’altra parte un eccesso di cariche positive: è la differenza di potenziale che ci serve • Chiusura del circuito passaggio di corrente 60 Spettro solare convertibile • Solo una parte dello spettro solare a livello del suolo risulta utile per la conversione fotovoltaica: W/m2 Energia dissipata 2000 Spettro AM 1 Energia utile 1000 fotoni sotto soglia 0 0,5 1,0 1,5 2 2,5 LUNGHEZZA D’ONDA λ (μm) Lo spettro solare AM1 • Si ricorda che l’energia solare convertibile teoricamente in energia elettrica (efficienza) è pari al 44%. 61 Efficienza della conversione fotovoltaica In realtà l’efficienza della conversione fotovoltaica è inferiore a quella teorica del 44 % per i seguenti motivi: 1) non tutti i fotoni incidenti sulla cella penetrano al suo interno (alcuni sono riflessi dalla superficie della cella, altri incidono sulla griglia metallica dei contatti) 2) una parte degli elettroni “liberati” dai fotoni non arrivano al carico esterno in quanto trovano lungo il percorso delle cariche di segno opposto con cui ricombinarsi (effetto di “ricombinazione”) 3) esistono le cosiddette “resistenze parassite”: i contatti metallici posti sul fronte e sul retro della cella presentano una resistenza che provoca dissipazioni di potenza 62 La realizzazione dei wafer • Wafer di silicio monocristallino • Dal metodo Czochralsky si immerge nel silicio liquido un “seme” di materiale molto puro, che viene poi estratto e raffreddato lentamente per ottenere un “lingotto” cilindrico di monocristallo. • Primo drogaggio aggiunta di boro. • Taglio orizzontale wafer (spessore: 250 – 350 m) 63 La realizzazione dei wafer • Dalla fusione e successiva ricristallizzazione del silicio di scarto dell’industria elettronica (“scraps” di silicio). • Da questa fusione si ottiene un “pane” che viene tagliato verticalmente in lingotti con forma di parallelepipedo. • Un successivo taglio orizzontale porta alle fette di spessore simile ai wafer del monocristallo. 64 La realizzazione delle celle • Si “pulisce” il wafer attraverso un attacco in soda • Si introducono nel wafer gli atomi di fosforo per realizzare la giunzione P-N • Si applica un sottile strato di “antiriflesso” (biossido di Titanio TiO2) • Si realizzano, per serigrafia o elettrodeposizione, i contatti elettrici anteriori (griglia metallica) e posteriori (superficie continua metallica) 65 Il test delle celle Test celle Standard Test Conditions (riferimento per la definizione di watt di picco [Wp]): • irraggiamento di 1.000 W/m2, • temperatura della cella di 25°C, • spettro AM 1,5 Si avranno quindi celle di “classe” diversa: gruppi di celle con analoghe caratteristiche elettriche. Questo passaggio è importante per evitare che in un modulo si abbiano celle con prestazioni diverse, che diminuirebbero la resa totale. 66 Tolleranza sulla potenza dichiarata La potenza di picco dichiarata dai costruttori presenta in genere una tolleranza 5 % (vedere dati tecnici sui cataloghi) Alcuni costruttori dichiarano una tolleranza - 0 % e + 5%. Significa che le prestazioni dei loro moduli possono solo essere solo superiori alla potenza di picco dichiarata (dalla quale dipende il prezzo del modulo). N.B. I prezzi dei moduli si basano spesso sul valore €/Wp. 67 Celle di silicio monocristallino e policristallino Caratteristiche delle celle: Silicio monocristallino (colore più omogeneo) o policristallino (si distinguono i singoli cristalli all’interno della cella) rivestimento antiriflettente (ossido di titano) che genera il colore blu scuro, atto a favorire la captazione solare colorazioni differenti si ottengono facilmente con diversi spessori del rivestimento Misure più comuni delle celle: 10 x 10 cm; 12,5 x 12,5 cm; 15 x 15 cm; oppure anche: 5 x 15 cm, 10 x 15 cm68 Produzione dei moduli fotovoltaici Cenni sulla produzione • • Le celle vengono collegate e saldate tra loro mediante terminali (bandelle metalliche elettrosaldate) sui contatti anteriori e posteriori in modo da formare le stringhe. Andamento caratteristica elettrica di un modulo fotovoltaico analogo a quello delle singole celle che lo compongono, (valori di tensione proporzionali al numero delle celle in serie). 69 Produzione dei moduli fotovoltaici • • • Si realizza quindi il “sandwich” formato da (dall’esterno verso l’interno): – una lastra di vetro con ottima trasmittanza e resistenza meccanica – un foglio sigillante di EVA (acetato vinil-etilenico), che permette l’isolamento dielettrico dell’adiacente piano delle celle – il piano con le celle – posteriormente, un secondo foglio di EVA – un rivestimento isolante in tedlar o una lastra di vetro Si scalda il sandwich a 100°C: i componenti si sigillano tra loro. Si fissa infine il sandwich così trattato in una cornice d’alluminio estruso anodizzato (per resistere alla corrosione) e si monta la cassetta di giunzione (“junction box”). 70 Moduli di silicio monocristallino e policristallino monocristallino policristallino Moduli a film sottile La caratteristica elettrica La cella fotovoltaica è un diodo di grande superficie. Caratteristica tensione-corrente di una cella solare 73 Corrente in funzione dell’irraggiamento solare • All’aumentare dell’irraggiamento solare la corrente aumenta (la tensione a vuoto non è particolarmente influenzata). CORRENTE, A 1.50 1.25 1.00 1.50 kW/m2 1.25 kW/m2 1.00 kW/m2 0.75 kW/m2 0.75 0.50 kW/m2 0.50 0.25 kW/m2 0.25 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 TENSIONE, V 74 Tensione in funzione della temperatura • All’aumentare della temperatura la tensione diminuisce (la corrente di corto circuito non è particolarmente influenzata). CORRENTE, A 1.00 0.75 -40°C -20°C 0.50 0°C 20°C 0.25 40°C 60°C TENSIONE, V 0.53 0.57 0.6 0.64 0.68 0.72 75 Andamento corrispondente della potenza • La caratteristica elettrica di una cella solare e l’andamento corrispondente della potenza CORRENTE, A POTENZA, W 0.50 Isc 0.00 Im 0.90 0.40 0.75 0.30 0.50 0.20 0.25 0.10 TENSIONE, V Caratteristica elettrica di una cella solare e andamento della potenza. • L’area della cella non ha effetti sulla tensione, mentre è direttamente proporzionale alla corrente disponibile. 76 Moduli fotovoltaici - Silicio Silicio Silicio monocristallino policristallino Film sottile (silicio amorfo) cella 14% - 19% 12% – 14% 4-6% singolo 7-10% tandem Vantaggi Alto stabile Tecnologia affidabile Costo inferiore Fabbricazione più semplice Ingombro ottimale Costo minore Ridotta influenza della temperatura Resa energetica superiore con radiazione diffusa Sensibilità alle impurità nella fabbricazione Maggiori dimensioni Costo struttura e tempo montaggio Svantaggi Maggiore quantità di energia necessaria per la fabbricazione 77 Moduli fotovoltaici – Altri materiali cella Vantaggi GaAs CdTe Arseniuro di Gallio Tellururo di Cadmio 33% 11% Alta resistenza alle alte temperature (ok per i concentratori) Svantaggi Tossicità Disponibilità dei materiali Basso costo CIS Diseleniuro di Indio e Rame 12% Molto stabile Tossicità Tossicità Disponibilità dei materiali 78 Tipologie di sistemi fotovoltaici Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica Possono funzionare senza le batterie di accumulatori Sistemi fotovoltaici in isola (“stand alone”), dove non è presente la rete pubblica Sono necessarie le batterie di accumulatori 79 Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica 81 Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica Cosa significa funzionamento in “parallelo” con la rete elettrica pubblica ? Ore di luce → l’utente consuma l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico; se questa non è sufficiente preleva contemporaneamente energia anche dalla rete elettrica pubblica ◘ Di notte o in condizioni di luce insufficiente → l’utente preleva energia dalla rete elettrica pubblica ☼ Se l’impianto fotovoltaico produce più di quanto assorbono i carichi, l’energia “in eccedenza” viene immessa nella rete elettrica pubblica (“batteria di capacità infinita”) e misurata mediante contatori supplementari ☼ 82 Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica Vantaggi principali: Non occorrono le batterie, perché questi impianti possono funzionare in “regime di interscambio” con la rete elettrica pubblica Fonte “integrativa” forniscono un contributo, di entità diversa a seconda della dimensione dell’impianto, al bilancio elettrico globale dell’utenza e/o della rete pubblica Generazione “distribuita”, anziché centralizzata L’energia prodotta nei pressi dell’utilizzazione ha un valore maggiore di quello dell’energia fornita dalle centrali tradizionali, perché si limitano le perdite di trasmissione La produzione di energia nelle ore di sole permette di ridurre la domanda alla rete elettrica pubblica durante le ore della giornata in cui si verifica la punta di consumo (nei giorni lavorativi ) 83 Il generatore fotovoltaico Definizioni secondo la Guida CEI 82-25 • Cella • Modulo • Pannello • Stringa • Campo • Generatore Il generatore fotovoltaico • Collegando in serie i moduli (si forma la “stringa”) – I tot = I del modulo meno performante – V tot = somma delle tensioni dei singoli moduli • Collegando in parallelo più stringhe di moduli – I tot = somma delle correnti delle singole stringhe – V tot = V di una singola serie 85 Effetti delle ombre: nessuna ombra • Nel modulo le celle sono collegate in serie l’ombreggiamento di una singola cella diminuirebbe il flusso della corrente in tutte le altre celle. • Nessuna ombra: Isc tot. Isc celle Vtot. Vcella • n Ptot. = Pnom. 86 Effetti delle ombre: ’“hot spot” • Ombreggiamento di una o più celle tensione e corrente assumono lo stesso segno la cella ombreggiata diventa un utilizzatore e consuma energia, dissipando la potenza generata dalle altre celle non ombreggiate “hot spot” surriscaldamento con relativo rischio di danneggiamento irreversibile delle celle in ombra • Soluzione i costruttori dei moduli fotovoltaici inseriscono i diodi di by-pass nella scatola di collegamento, allo scopo di “cortocircuitare” ogni singolo gruppo di celle in caso di ombreggiamento. 87 Protezione e sezionamento delle stringhe 1 = sezionatori sottocarico o interruttori automatici idonei per corrente continua (utili per misure e per ricerca guasti) 2 = diodi di blocco in serie alle stringhe per la protezione contro le correnti inverse. Sono necessari solo per i moduli in film sottile. I diodi di blocco causano una perdita di potenza. In alternativa si possono usare opportuni fusibili curva gR. 3 = diodi di by-pass, all’interno delle scatole dei moduli FV 88 Protezione contro le sovracorrenti • Secondo la norma CEI 64-8 art. 712.433.1, “La protezione contro i sovraccarichi può essere omessa sui cavi delle stringhe PV e dei pannelli PV quando la portata dei cavi sia eguale o superiore a 1,25 volte Isc (STC) in qualsiasi punto” • Si ricorda che definendo Isc la corrente di cortocircuito della singola stringa, ed n il numero di stringhe in parallelo sul lato corrente continua, la massima corrente di cortocircuito ipotizzabile, sarà: (n-1) x Isc Protezione contro le sovracorrenti Dispositivo di protezione contro le sovracorrenti Interruttore automatico o fusibile o diodo di blocco Sezionatore sottocarico (IMS) Sezionatore sottocarico (IMS) Eventuale dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, se il cavo ha una portata inferiore a 1,25 Isc Protezione contro le sovracorrenti Il Conto Energia in Italia Il 28 luglio 2005 è entrato in vigore il primo conto energia, che è stato modificato il 6 febbraio 2006. Il 19 febbraio 2007 il secondo conto energia ha semplificato le procedure e aumentato a 3000 MWp l’obbiettivo di impianti fotovoltaici, che è stato abbondantemente superato per effetto della cosiddetta Legge “salvaAlcoa” (destabilizzante per il settore FV) Il 6 agosto 2010 il terzo conto energia ha ridotto le tariffe incentivanti ventennali e modificato le tipologie di installazione. Il 5 maggio 2011 il quarto conto energia ha ridotto le tariffe incentivanti ventennali e modificato le regole tecniche. Il 5 luglio 2012 il quinto conto energia ha ridotto le tariffe ventennali che sono state modificate (omnicomprensive per 92 l’energia immessa in rete e premio per l’energia autoconsumata). Valorizzazione dal 1° fino al 4° Conto Energia 93 Valorizzazione dal 1° fino al 4° Conto Energia Il vantaggio economico era dato dalla somma di 2 valorizzazioni: • tariffa incentivante ventennale erogata dal GSE su tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico • costi evitati per l’acquisto dell’energia (autoconsumo) oppure ricavi per lo scambio sul posto o per la vendita dell’energia alla rete pubblica 94 Valorizzazione ai sensi del 5° Conto Energia Il vantaggio economico è dato da due distinte valorizzazioni che non si sommano: • tariffa incentivante ventennale omnicomprensiva erogata dal GSE su tutta l’energia immessa nella rete pubblica dall’impianto FV • costi evitati per l’acquisto dell’energia (autoconsumo) e premio per la sola energia prodotta ed autoconsumata Si nota che il 5° Conto Energia è “studiato” in modo che il caso più vantaggioso sia quello in cui tutta l’energia prodotta viene autoconsumata. 95 La delibera dell’AEEG n. 89/07 e n. 339/12 • La delibera dell’AEEG n. 89/2007 individuava il Distributore quale responsabile dell’installazione e manutenzione dei complessi di misura dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici incentivati in “conto energia” per potenza fino a 20 kW • Per impianti oltre i 20 kW, il soggetto responsabile poteva scegliere se richiedere al Distributore il servizio di misura, oppure se eseguirlo autonomamente. •Con la nuova Delibera AEEG n. 339/2012 il Distributore installa sempre i contatori negli impianti di produzione di Utenti connessi in parallelo alla rete pubblica di bassa tensione. 96 Convenienza economica e tempo di ritorno Considerando gli incentivi ventennali del 5° Conto Energia: • Gli impianti FV per le utenze residenziali nel nord Italia sono considerati interessanti perché il proprietario “accetta” un tempo di ritorno di circa 10 anni a fronte di una vita utile dell’impianto fotovoltaico che supera i 20 anni •Gli impianti FV per le utenze residenziali nel sud Italia sono più vantaggiosi perché il proprietario beneficia di un tempo di ritorno di circa 7-8 anni a fronte di una vita utile dell’impianto fotovoltaico che supera i 20 anni •Gli impianti FV sulle coperture di edifici non residenziali sono considerati interessanti perché riducono i costi energetici delle aziende. Inoltre sono graditi per motivi di “immagine” di azienda che rispetta l’ambiente 97 Certificati di prova dei moduli fotovoltaici • I moduli fotovoltaici devono provati e certificati in conformità alle norme tecniche IEC61730-1, IEC 61730-2, IEC 61215 oppure IEC 61646 da laboratori accreditati EA (European Accreditation Agreement). • I laboratori devono essere accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura. 98 I permessi alla realizzazione dell’impianto Decreto Legislativo 387/2003 Articolo 12 - Comma 1 Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, ……, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti. I permessi alla realizzazione dell’impianto Decreto 10 settembre 2010 Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili Si nota che alcune Regioni e Province hanno recepito le linee guida con modifiche più severe. In genere per la realizzazione di impianti fotovoltaici installati sui tetti di edifici “normali”, in modo complanare oppure integrato, entro i limiti della superficie del tetto stesso, è sufficiente una CIA (comunicazione di inizio attività).Per impianti a terra fino a 20 kW occorre presentare la DIA (denuncia inizio attività) e per potenza maggiore di 20 kW occorre l’Autorizzazione Unica. Progettazione secondo la Guida CEI 0-2 I livelli di progettazione secondo la Guida CEI 0-2 sono: - Progetto preliminare - Progetto definitivo - Progetto esecutivo (as-built: progetto definitivo completo delle varianti in corso d’opera) Progettazione in caso di Lavori Pubblici Documentazione di progetto in caso di Lavori Pubblici: - relazione generale illustrativa - relazione tecnica specialistica - schemi elettrici - elaborati grafici - calcoli esecutivi, tabelle di coordinamento delle protezioni - computo metrico - computo metrico estimativo - quadro economico - cronoprogramma -capitolato speciale d’appalto - schema di contratto Documentazione finale di impianto - Dichiarazione di conformità ai sensi del Decreto 37/08, art. 1, lettera a (se applicabile) oppure dichiarazione di conformità “alla regola dell’arte” (rispetto norme tecniche CEI) - Verbale delle verifiche eseguite - Verbale delle misure delle prestazioni energetiche - Certificati di conformità dei moduli fotovoltaici - Manuale uso e manutenzione degli inverter e dei moduli FV - Numeri di matricola degli inverter e dei moduli FV - Fotografie - Garanzie relative alle apparecchiature installate - Eventuali garanzie sulle prestazioni di funzionamento L’installazione degli impianti fotovoltaici Impianti FV fino a 20 kWp installati sugli edifici o nelle pertinenze degli edifici: ricadono nell’ambito di applicazione della Legge n. 37/08 articolo 1, lettera a, “impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia fornita dalla società distributrice”. Impianti FV maggiori di 20 kWp o installati all’aperto (per esempio su pensiline): non ricadono nell’ambito di applicazione del Decreto n. 37/08 se non sono collocati all’interno di pertinenze di edifici. L’installazione degli impianti fotovoltaici La ditta installatrice deve redigere il POS e deve avere un responsabile tecnico in possesso dei requisiti previsti dal DM 37/08 I materiali e le apparecchiature utilizzati devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte, cioè secondo le Norme tecniche CEI oppure EN, ai sensi della Legge 1 marzo 1968, n. 186. Il materiale elettrico specificato nella Direttiva del Consiglio 73/23/CEE del 19 febbraio 1973 deve essere costruiti conformemente ai criteri di sicurezza contenuti nel testo di legge e recare le marcature corrispondenti, tra cui la marcatura CE di conformità. Norme tecniche per gli impianti fotovoltaici • Delibera AEEG 84/2012 e Allegato A70 di TERNA • CEI 0-16 Regole tecniche connessione in MT • CEI 0-21 Regole tecniche connessione in BT • CEI 64 -8 sezione 712 (criteri di sicurezza ) • Guida CEI 82- 25 terza edizione e Variante V1 • CEI 81-10 Protezione contro i fulmini • Guida CEI 02 documenti di progetto 106 Componenti Moduli fotovoltaici Interruttori-sezionatori per corrente continua Fusibili o interruttori automatici per corrente continua Eventuali diodi di blocco (solo in caso di moduli a film sottile) Inverter di connessione alla rete Protezione di interfaccia Scaricatori di sovratensioni SPD a monte e a valle dell’inverter Interruttori magnetotermici differenziali a valle dell’inverter Sistemi di monitoraggio delle prestazioni e antifurto Cavi FG21M21 idonei a resistere anche ai raggi UV del sole 107 Gli inverter di connessione a rete • In genere l’inverter è “pilotato” dalla tensione e frequenza di rete. Nel caso di un’anomalia sulla rete che provoca un’interruzione dell’alimentazione, l’inverter si spegne. • Nel caso di più inverter in parallelo si teme che si autoalimentino l’uno con l’altro. • Pertanto in caso di mancanza di tensione sulla rete elettrica pubblica gli inverter devono cessare il parallelo per evitare pericolosi ritorni di tensione sulla rete 108 Norma CEI 0-21 per connessione Utenti BT La norma CEI 0-21 si applica agli Utenti connessi in bassa tensione e agli Utenti connessi in media tensione per impianti di produzione di potenza fino a 30 kW La norma CEI 0-21 prescrive di realizzare impianti fotovoltaici connessi in modo trifase quando la potenza è superiore a 6 kW La norma CEI 0-21 ammette che ci sia uno squilibrio massimo 6 kW tra le 3 fasi (10 kW in casi particolari) La norma CEI 0-21 prevede il sistema di protezione di interfaccia sia esterno agli inverter per impianti di potenza 109 superiore a 6 kW o con più di 3 inverter Gli inverter di connessione a rete Tutti gli inverter di connessione a rete hanno almeno un MPPT (Maximum Power Point Tracker), che individua istante per istante il punto sulla caratteristica tensione-corrente del generatore fotovoltaico e permette il massimo trasferimento di potenza verso la rete. 110 Gli inverter di connessione a rete • Sul lato corrente alternata sono presenti le protezioni contro le sovracorrenti e i filtri per limitare le armoniche • Un filtro lato corrente continua evita che la conversione effettuata nel primo stadio provochi dei disturbi verso il campo fotovoltaico che potrebbero causare problemi per il mantenimento del punto di massima potenza. •Solo per inverter di potenza fino a 6 kW sul lato corrente alternata è presente in genere la protezione di interfaccia per il rispetto delle caratteristiche richieste dal Gestore della Rete. 111 Gli inverter di connessione a rete • A volte prima del ponte di conversione principale cc/ca è presente anche un ponte cc/cc. • La seconda conversione è sincronizzata con la frequenza di rete e permette che la potenza in uscita abbia i valori di tensione e frequenza richiesti dalla rete. • Sono presenti in commercio numerosi inverter senza trasformatore (TL) oppure con trasformatore di tipo ad alta frequenza, perché si ottiene una maggiore efficienza ed una minore dimensione di ingombro. Secondo la Norma CEI 64-8 articolo 712.413.1.1.1.2 occorre richiedere al costruttore di tali inverter se è necessario un differenziale di tipo B sul lato corrente alternata. 112 Protezione contro i contatti indiretti Inverter senza trasformatore: esempio di anello di guasto Protezione contro i contatti indiretti Inverter con trasformatore: il sistema è isolato, l’anello di guasto non può chiudersi Inverter senza trasformatore di isolamento e senza alcun dispositivo di protezione incorporato (sistemi TT e TN) CEI 64-8 art. 712.413.1.1.1.2 Diff. tipo B Quando un impianto elettrico comprende un sistema di alimentazione PV senza almeno una semplice separazione tra il lato c.a. ed il lato c.c. il dispositivo differenziale installato per fornire protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica della alimentazione deve essere di tipo B. Quando l’inverter non sia per costruzione tale da iniettare correnti continue di guasto a terra nell’impianto elettrico (sul lato alternata),non è richiesto un differenziale di tipo B. Protezione contro i contatti indiretti • Alcuni costruttori di inverter senza trasformatore dichiarano la rispondenza alla norma tedesca DIN/VDE 0126 per quanto riguarda la protezione incorporata nell’inverter • Si richiama l’attenzione sul fatto che i costruttori di inverter senza trasformatore devono dichiarare la rispondenza alla norma CEI 64-8 articolo 712.413.1.1.1.2. In mancanza di tale dichiarazione, si deve installare un interruttore differenziale di tipo B che risulta più costoso del tipo tradizionale Messa a terra degli impianti fotovoltaici Domanda: le cornici in alluminio dei moduli fotovoltaici e le strutture metalliche di supporto devono essere collegate a terra ? Si ricorda che la norma CEI 64 - 8 prescrive la messa a terra delle masse dei componenti elettrici di Classe I, mentre la messa a terra delle parti metalliche dei componenti elettrici di Classe II (doppio isolamento) diminuisce la sicurezza Risposta: Le cornici di alluminio non devono essere collegate a terra, se i moduli fotovoltaici sono dichiarati dal costruttore come componenti di Classe II (doppio isolamento) e se si utilizzano cavi considerati di tipo in doppio isolamento Le strutture di supporto non sono masse e non devono essere collegate a terra. Devono essere collegate a terra solo se risultano essere delle masse estranee. Alcuni costruttori di inverter richiedono di collegare a terra le strutture per assicurare il funzionamento del sistema di controllo 117 dell’isolamento incorporato nell’inverter Messa a terra degli impianti fotovoltaici Sul lato corrente alternata sono possibili 3 modi di collegamento a terra (sistemi TN, TT e IT) secondo la Norma CEI 64 – 8: sistema TT (se c’è la rete ENEL di bassa tensione) sistema TN se l’utente ha una propria cabina MT/bt e collega a terra il centro stella del trasformatore (neutro) Sistema IT se l’utente ha una propria cabina MT/bt e non collega a terra il centro stella del trasformatore Sul lato corrente continua a monte dell’inverter si raccomanda di mantenere il sistema isolato da terra e di utilizzare componenti a doppio isolamento o rinforzato118 Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • In data 8 marzo 2012 è stata pubblicata la delibera AEEG 84/2012. • Detta delibera aggiorna ed integra le richieste della CEI 0-21 soprattutto per quanto riguarda i termini temporali dell’entrata in vigore di alcune caratteristiche tecniche richieste ai dispositivi di interfaccia (e agli inverter). • Il rimando tecnico della delibera è il codice di rete di TERNA che è stato aggiornato tramite l’emissione di 3 nuovi allegati: – Allegato A. 68 – Impianti di produzione fotovoltaica. Requisiti minimi per la connessione e l’esercizio in parallelo con la rete – Allegato A.69 - Criteri di connessione degli impianti di produzione al sistema di difesa di Terna – Allegato A.70- Regolazione tecnica dei requisiti di sistema della generazione distribuita Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Allegato A70 - Capitolo 7 • Per il controllo dei transitori in frequenza, si richiede agli impianti di produzione statici connessi alle reti MT e BT: – la capacità di ridurre la potenza immessa in rete in risposta ad una variazione della frequenza del sistema al di sopra di una soglia predefinita (regolazione della potenza in funzione della sovrafrequenza); – l’inserimento graduale della potenza immessa in rete in modo da minimizzare gli effetti sul sistema in caso di ripresa del servizio. – l’avviamento con l’aumento graduale della potenza immessa in rete. Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Allegato A70 - Capitolo 7 – regolazione della potenza in funzione della frequenza – Potenza invariata fino a 50,3 Hz – Riduzione di potenza per frequenze superiori a 50,3Hz fino a 51,5 Hz – Non riconnnettersi o non riaumentare la potenza fino a quando i valori di frequenza non si stabilizzano tra 49,95 e 50,05 Hz per 5 minuti Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Allegato A70 - Capitolo 7 - inserimento graduale della potenza immessa in rete – L’avviamento di detti impianti deve essere condizionato ad una frequenza di rete non inferiore a 49,9 Hz e non superiore a 50,1 Hz – La riconnessione deve avvenire aumentando gradualmente la potenza immessa rispettando un gradiente positivo massimo non superiore al 20% al minuto della potenza erogabile Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Allegato A70 – capitolo 7 – Insensibilità agli abbassamenti di tensione • Gli impianti di produzione statici connessi alle reti MT e BT di potenza ≥ 6 kVA devono essere in grado di non disconnettersi istantaneamente in caso di abbassamenti di tensioni secondo il seguente grafico Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Adeguamento della regola tecnica per la connessione alla rete BT: • Dal 1 Aprile 2012 al 30 Giungo 2012 – Conformità al paragrafo 5 dell’allegato A70 con deroga nelle soglie in frequenza che viene ristretto a 49 Hz ≤ f ≤ 51 Hz • Dal 1 Luglio 2012 al 31 Dicembre 2012 – Conformità alle prescrizioni dell’Allegato A70 ad eccezione del controllo LVFRT (insensibilità agli abbassamenti di tensione) • Dal 1 Gennaio 2013 – Conformità completa alla norma CEI 0-21 S. P. I. Sistema di protezione di interfaccia Trasformatore a 50 Hz e nuova norma CEI 0-21 IMMISSIONE DC Il parallelo con la rete del distributore per gli impianti FV avviene tramite un inverter. Questo può iniettare in rete una certa quantità di componete continua. Fino ad oggi era consentito utilizzare un controllo elettronico della DC solo per impianti con taglia fino a 20 kWp Supertata tale taglia dell’impianto era sempre necessaria l’installazione di un trasformatore esterno. La nuova CEI 0-21 prevede di potere eliminare il trasformatore qualora l’inverter sia dotato di protezione sensibile alla DC Rimane il limite di massima DC pari a 0,5% di In Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Adeguamento della regola tecnica per la connessione alla rete MT: • Dal 1 Aprile 2012 al 30 Giungo 2012 – Conformità al paragrafo 5 e 8 dell’allegato A70 ad eccezione del controllo LVFRT (insensibilità agli abbassamenti di tensione) • Dal 1 Luglio 2012 al 31 Dicembre 2012 – Conformità a tutte le prescrizioni dell’Allegato A70 • Dal 1 Gennaio 2013 – Conformità alla nuova norma CEI 0-16 aggiornata secondo le prescrizioni dell’Allegato A70 S. P. I. Sistema di protezione di interfaccia Collegamento non conforme alla Delibera AEEG 84 e allegato TERNA A70 S. P. I. Collegamento conforme alla Delibera AEEG 84 e allegato TERNA A70 S. P. I. Sistema di protezione di interfaccia Semplificazioni per impianti di potenza fino a 30 kWp connessi in MT Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Adeguamento degli impianti esistenti (Retrofit) di Utenti connessi in Media Tensione di potenza superiore a 50 kW : • Entro il 31 Marzo 2013 i suddetti Utenti devono far eseguire gli interventi idonei a garantire la: – Conformità al paragrafo 5 e 8 dell’allegato A70, ad eccezione del paragrafo 8.1.1 • La delibera è retroattiva: per gli impianti esistenti di Utenti connessi in MT (con cabina propria MT) di potenza P > 50KW è obbligatorio realizzare l’adeguamento all’allegato A70 paragrafo 8 ed allegato E della norma CEI 0-16 in vigore • Risulta indispensabile il collegamento a n. 3 TV per il rilevamento della Vo> (59N), la quale deve sempre essere misurata lato MT, nonché l’aggiornamento della protezione di interfaccia stessa con i nuovi parametri richiesti dall’ Allegato A70. Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Adeguamento degli impianti esistenti (Retrofit) di Utenti connessi in Media Tensione di potenza superiore a 50 kW • Per l’adeguamento la Delibera 84-2012 e l’allegato A70 non richiedono la funzione di rincalzo • Si consiglia di utilizzare la protezione di interfaccia con porta Ethernet oppure con predisposizione per ricevere il protocollo di comunicazione IEC 61850. • Tali funzioni sono già prescritte nella norma CEI 0-21 e saranno prevedibilmente richieste nella nuova edizione della Norma CEI 0-16 e quindi dai Gestori di Rete. Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Esempio di schema di inserzione SPI per utenti attivi MT conforme a Norma CEI 0-16 con Dispositivo di Interfaccia installato sul lato MT Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Esempio di schema di inserzione SPI per utenti attivi MT conforme a Norma CEI 0-16 con Dispositivo di Interfaccia installato sul lato BT Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • PROTEZIONI D’INTERFACCIA • VSensor • Si tratta di un dispositivo innovativo che racchiude in se tre funzioni: – Trasformatore Elettronico di Tensione; – Partitore capacitivo per lampade presenza tensione; – Isolatore portante. • Il sensore può essere facilmente installato in Quadri Elettrici di Media Tensione per distribuzione primaria e secondaria per funzioni di protezione e misura in alternativa a Trasformatori Voltmetrici tradizionali ed a isolatori portanti con presa capacitiva Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Vsensor – caratteristiche • Trasformatore di tensione basato su un sensore di campo elettrico, galvanicamente isolato dalle sbarre in tensione • Il sensore può essere facilmente installato in Quadri Elettrici di Media Tensione per distribuzione primaria e secondaria in modalità "isolatore" (lato MT), in grado di rendere disponibile anche la misura della tensione omopolare (Vo) Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Vsensor – caratteristiche Delibera AEEG 84-2012 e Allegato A70 • Esempio di schema di inserzione SPI per utenti attivi MT conforme a Norma CEI 0-16 con sensori voltmetrici V-Sensor Criteri per la taratura delle protezioni di Utenti di MT • Le tarature delle protezioni generale e di interfaccia sono indicate all’interno della Regolamento di Esercizio che il Gestore di Rete deve trasmettere all’Utente entro 20 giorni dalla data di accettazione del preventivo di connessione Segnali logici delle protezioni • Si precisa che, al momento, i Gestori di Rete Distributori non dispongono di segnali logici da inviare da remoto sui sistemi di protezione di interfaccia SPI degli impianti degli Utenti produttori, per la commutazione dalla finestra di frequenza con “soglia permissiva” a quella con “soglia restrittiva” e viceversa • Pertanto gli Utenti produttori devono dotarsi di un sistema di protezione con relè di frequenza a sblocco voltmetrico (81V) che in caso di guasto sulla rete MT del Gestore di Rete Distributore abiliti la commutazione dalla finestra di frequenza con “soglia permissiva” a quella con “soglia restrittiva” Criteri per la taratura delle protezioni di Utenti di MT • Taratura del relè di sblocco voltmetrico del SPI prevista da ENEL Cavi FG21M21 perapplicazioni fotovoltaiche Attualmente sono disponibili cavi per impianti fotovoltaici denominati FG21M21 secondo la nuova Norma CEI 20-91 febbraio 2010, con le seguenti caratteristiche: • Temperatura di funzionamento: - 40 + 90 °C • Tensione nominale: 900 / 1500 V DC • Conduttori in rame stagnato • Adatti alla posa esterna o interrata • Resistenti all’acqua, agli UV, all’ozono • Colore guaina nero, rosso e blu Cavi per impianti FV in corrente continua Criteri per il dimensionamento della sezione dei cavi degli impianti FV: • Caduta di tensione alla corrente nominale entro 12 % • Si nota che in genere dimensionando il cavo in base alla caduta di tensione, la portata risulta quasi sempre sovrabbondante (valutare attentamente i casi di cavi interrati posati insieme ad altri cavi nella stesa tubazione ) Cavi per impianti FV in corrente continua • I cavi devono avere una tensione nominale adeguata a quella del sistema elettrico Tensione nominale del cavo U/U0 450 - 750 V (FROR) 0,6 - 1 kV (FG7OR) Sistemi isolati da terra o con un polo a terra (U0=U) classe I 675 V 900 V classe II 450 V 675 V • In corrente continua la tensione massima del sistema elettrico non deve superare 1,5 volte la tensione nominale dei cavi. • La tensione nominale dei cavi è indicata con 2 valori di cui il primo è la tensione nominale verso terra (U0) e il secondo è la tensione nominale tra 2 conduttori attivi (U) Protezione contro i fulmini • Per quanto riguarda la protezione dalle scariche atmosferiche, in generale gli impianti fotovoltaici non aumentano la probabilità che gli edifici su cui sono installati siano colpiti da scariche atmosferiche. • Pertanto, se l’edificio non è dotato di impianto LPS esterno, non bisogna prevederne obbligatoriamente l’installazione, ma si deve eseguire la valutazione del rischio da fulmine secondo le norme CEI. • Se invece l’edificio è già dotato di impianto LPS esterno è preferibile installare il sistema fotovoltaico in un’area protetta, oppure integrare l’impianto LPS esistente in modo che assicuri anche la protezione del sistema fotovoltaico. • Gli eventuali scaricatori di sovratensioni SPD dovranno essere dimensionati secondo le norme CEI. 145 Protezione contro i fulmini Schema per limitare l’area dei circuiti Limitare l’area dei circuiti per ridurre il valore delle sovratensioni da fulmine 147 L’inverter è vicino ai moduli fotovoltaici ? I montanti delle diverse stringhe possono essere prolungati fino al quadro di sezionamento corrente continua vicino all’inverter 148 L’inverter è lontano dai moduli fotovoltaici ? • I montanti delle diverse stringhe vengono collegati ad un quadro di campo installato in prossimità del campo fotovoltaico. • Il quadro di campo è collegato all’inverter mediante un unico montante (ottimizzazione uso materiali e tempo d’installazione) 149 I sistemi di monitoraggio delle prestazioni I sistemi di monitoraggio consentono l’acquisizione dei dati di produzione energetica, ambientali e la segnalazione dei guasti mediante l’impiego di sensori. Questi dati possono poi essere resi disponibili a distanza tramite modem GSM o internet. Il montaggio dei sistemi fotovoltaici Il montaggio dei moduli fotovoltaici si può realizzare Su tetto a falda: retrofit o integrazione architettonica A terra o su tetti piani: supporti metallici Ad inseguimento solare A parete: frangisole, in verticale 151 Strutture di sostegno • Le strutture hanno il compito di sostenere il peso dei moduli e le sollecitazioni meccaniche costituite dal carico vento e dal carico neve. • Il GSE non richiede copia del progetto meccanico delle strutture di sostegno e delle verifiche delle portate dei tetti. • In ogni caso devono essere rispettate le leggi e le norme tecniche indicate nella Guida CEI 82-25 (seconda edizione) Allegato B 152 Installazioni sopra il tetto a falda Sistemi parzialmente integrati Moduli fotovoltaici sovrapposti alle tegole, fissati su strutture in alluminio o in acciaio. 153 Installazioni sopra il tetto a falda Cm ? (1) Liberare due file di tegole (3) Inserire le viti a martello (4) Montare il profilo di base 154 Strutture di sostegno 155 Staffe di ancoraggio Staffe di ancoraggio „Tegole 3“ Staffe di ancoraggio „Tegole 5“ Staffe di ancoraggio „Tegole 4“ Staffe di ancoraggio „Tegole 4“ Al 156 Esempio di montaggio 157 Sistemi di montaggio sul tetto a falda 158 Sistemi di montaggio sul tetto a falda 159 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Costo ridotto Rapidità e facilità di installazione Rischi limitati per la tenuta del tetto Svantaggi: non si integrano nell’architettura 160 Sistemi non aderenti al tetto a falda 161 Sistemi inseriti nel tetto a falda • Elevato valore architettonico • Possibiltà di sostituire parte delle tegole con moduli fotovoltaici • Installazione solo su tetti di tipo ventilato • Sistema studiato per non fare filtrare l‘acqua nella falda 162 Sistemi inseriti nel tetto a falda 163 Sistemi inseriti nel tetto a falda Sistemi integrati architettonicamente Moduli fotovoltaici in sostituzione delle tegole, montati dentro dei profili in alluminio (tipo lucernario) o sopra delle piastre in plastica riciclata fissate sui travetti. 164 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Esteticamente più gradevoli Svantaggi: Costo più elevato Installazione lunga e complicata Rischi di tenuta per il tetto 165 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Esteticamente più gradevoli Montaggio in fabbrica dei moduli FV sulle lamiere del tetto Nessun rischio di tenuta per il tetto Svantaggi: A parità di potenza sono necessarie superfici più grandi rispetto ai moduli tradizionali in silicio policristallino e monocristallino L’installazione elettrica può risultare più complessa 166 Installazioni su tetti piani 167 Supporti metallici Supporti metallici Possono essere in: • acciaio verniciato (economici ma poco diffusi per la minor resistenza alla corrosione richiedono trattamenti periodici), • in acciaio zincato a caldo (miglior qualità, maggior costo, necessitano comunque di trattamenti, seppure in misura minore), • in acciaio inox (più costosi, manutenzione trascurabile). 168 Vantaggi e svantaggi Supporti metallici Vantaggi: Si può scegliere l’inclinazione ottimale. Svantaggi: Maggior impatto visivo. 169 Sistemi a vasche Sistemi a vasche In genere realizzati in plastica riciclata. 170 Vantaggi e svantaggi Sistemi a vasche Vantaggi: • Facile e rapida installazione • Leggerezza e facilità nel trasporto • Possibilità di realizzare impianti su terreni inclinati (discariche) Svantaggi: • Peso elevato sulla copertura una volta riempiti 171 Installazioni a parete verticale Strutture in verticale Quando i moduli sono installati adiacenti alle pareti, con un angolo di 90° rispetto all’orizzontale. 172 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: • Minor costo della struttura • Copertura di facciate altrimenti insignificanti Svantaggi: • Ridotta resa energetica (inferiore del 30%) • Installazione non agevole se in quota maggior costo 173 Installazione come schermi frangisole 174 Applicazioni particolari: pensiline 175 Installazione orizzontale? Non consigliata • Per le installazioni su tetti piani può sembrare conveniente installare i moduli in orizzontale per il minore costo della struttura e per l’eliminazione dei rischi dovuti al vento. • In pratica i moduli fotovoltaici si sporcano molto di più e la pioggia ristagna sui vetri a causa del gradino della cornice di alluminio. Si consiglia di non realizzare il montaggio orizzontale. 176 Installazioni a terra ad inseguimento solare 177 Sistema ad inseguimento solare • Sistema ad inseguimento solare basato sul sistema Sol-Conecter: piramide con 3 celle fotovoltaiche di riferimento. A seconda dei valori di tensione e corrente in uscita, un circuito elettronico comanda il movimento della struttura attraverso dei motori a pistoni idraulici. 178 Vantaggi Vantaggi: • Alta resa energetica, fino al 30 – 40% in più per sistemi che si muovono sui due assi 179 Svantaggi Svantaggi: • Costo maggiore (compensato dal minore numero di moduli fotovoltaici necessari a parità di prestazioni) • Complessità meccanica e manutenzione • Fortemente esposto alle sollecitazioni del vento: attenzione al fissaggio a terra 180 Integrazione architettonica dei sistemi fotovoltaici I sistemi fotovoltaici integrati • costituiscono una nuova risposta al problema ambientale • sono il frutto di tecnologie avanzate • riqualificano l’estetica di edifici esistenti o nuovi • trasformano le facciate in fonti di energia pulita 181 Tipologie di moduli: “non termico” • Il modulo fotovoltaico si adatta di volta in volta all’edificio: per forma, misura, colore e caratteristiche strutturali. Tutti i moduli sono testati elettricamente e meccanicamente così da garantire lo standard IP65 contro il rischio da infiltrazioni di umidità. Tipologie di moduli semitrasparenti: 1) “non termico” = le celle sono fissate con una resina tra due lastre di vetro distanziate di circa 2 mm; i cavi elettrici corrono nella cornice o nelle tradizionali junction box. 182 Tipologie di moduli: “termico” 2) “termico” = nelle facciate isolanti il modulo fotovoltaico è integrato in un doppio vetro, ottenendo un valore di dispersione termica di 1,1 W/m2 K. 183 Il vetro • Il vetro può anche avere forme particolari (triangolari, trapezoidali, circolari), permettendo una vasta libertà progettuale; lo spessore, invece, dipende dalla forma adottata, dal peso della costruzione, dalle sollecitazioni (occorre effettuare simulazioni con carichi statici). • Vetro frontale: extra-bianco e con spessore ridotto per ottimizzare la captazione energetica. • Vetro posteriore: diverse colorazioni e 184 tipi di laminazioni e isolamenti. Tetti fotovoltaici strutturali • I vetri sono semitrasparenti e la distanza tra le celle permette di controllare la quantità di luce in ingresso. 185 Facciate fotovoltaiche di tipo ventilato • Facciate fotovoltaiche integrate in palazzi adibiti ad uffici. • I moduli fotovoltaici sono inseriti in vetri oscurati (sul fronte rivolto a sud) e riducono la trasmissione dei raggi solari. 186 Sistemi integrati nei tetti a falda oppure curvi Sistemi integrati architettonicamente Moduli fotovoltaici montati direttamente sopra le lamiere del tetto 187 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Esteticamente più gradevoli Montaggio in fabbrica dei moduli FV sulle lamiere del tetto Nessun rischio di tenuta per il tetto Svantaggi: A parità di potenza sono necessarie superfici più grandi rispetto ai moduli tradizionali in silicio policristallino e monocristallino L’installazione elettrica può risultare più complessa 188 Sistemi integrati sui tetti piani Sistemi integrati architettonicamente Moduli fotovoltaici sopra le guaine di impermeabilizzazione 189 Sistemi integrati sui tetti piani Sistemi integrati architettonicamente Moduli fotovoltaici sopra le guaine di impermeabilizzazione 190 Sistemi integrati sui tetti piani Sistemi integrati architettonicamente Moduli fotovoltaici sopra le guaine di impermeabilizzazione 191 Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Esteticamente più gradevoli Montaggio in fabbrica dei moduli FV sulla guaina superiore Nessun rischio di tenuta per il tetto Svantaggi: A parità di potenza sono necessarie superfici più grandi rispetto ai moduli tradizionali in silicio policristallino e monocristallino L’installazione elettrica può risultare più complessa 192 Scopo del sopralluogo Il sopralluogo ha lo scopo di valutare: 1) 2) 3) 4) 5) le modalità tecniche di installazione dei moduli fotovoltaici la disposizione dell’inverter e delle altre apparecchiature elettriche il percorso dei cavi e le relative lunghezze per un corretto dimensionamento le eventuali difficoltà logistiche in fase di realizzazione i vincoli di tipo ambientale-paesaggistico relativi all’area considerata 193 Strumenti necessari per il sopralluogo Per il sopralluogo sono necessari i seguenti strumenti: bussola con clinometro bindella metrica macchina fotografica modulo di raccolta dati da compilare con il cliente 194 Individuare la migliore posizione Individuare la posizione migliore per realizzare l’installazione tenendo presente: • presenza di vincoli paesaggistici/architettonici • orientamento della superficie di installazione • tipo di struttura per il sostegno dei moduli fv • modalità di fissaggio della struttura alla copertura dell’edificio Una volta stabilita l’area di installazione è necessario rilevare eventuali zone d’ombra 195 Valutazioni importanti • Misurare lo spazio disponibile sulla copertura dell’edificio • Individuare un locale per l’installazione dell’inverter • Valutare il percorso cavi ottimale 196 Sicurezza sul lavoro: caduta dall’alto • La posa delle strutture, il montaggio e il cablaggio dei moduli FV esigono che gli installatori lavorino sul tetto. • Di conseguenza diventa fondamentale prevedere delle protezioni contro l’accidentale caduta dall’alto • E’ dunque importante che si prevedano e verifichino la messa in atto di misure preventive. • Le misure più comuni sono: – Parapetti di trattenuta – Impalcature – Ripiani – Passerelle – Piattaforme 197 Misure collettive o personali Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni, devono essere adottate misure collettive o personali atte ad arrestare con il minor danno possibile le cadute. Queste possono essere: • cinture di sicurezza • imbracature con fune di trattenuta 198 Altri rischi potenziali Gli altri principali rischi e di conseguenza le protezioni da prevedere durante il montaggio degli impianti FV sono: • Protezioni delle aperture nei solai • Protezioni delle aperture verso il vuoto • Caduta del materiale dall’alto • Movimentazione manuale dei carichi • Rischi di natura elettrica 199 Rischi di natura elettrica • I moduli fotovoltaici sono generatori di tensione sempre “accesi” in presenza di luce. • Si ricorda che la luce diurna, anche durante una giornata nuvolosa, può essere sufficiente per generare nell’impianto fotovoltaico tensioni pericolose sul lato corrente continua. • Pertanto durante il montaggio elettrico si consiglia di “oscurare” i moduli fotovoltaici per evitare di lavorare sottotensione. 200 Verifica tecnico-funzionale La verifica tecnico-funzionale dell’impianto consiste nel verificare: l’isolamento dei circuiti elettrici verso terra; la continuità elettrica delle connessioni tra moduli; la continuità della messa a terra di masse e scaricatori; il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di conversione (accensione, spegnimento, mancanza rete). 201 Verifica tecnico-funzionale Strutture di sostegno: serraggio delle connessioni bullonate e integrità della geometria stato di zincatura sui profili di acciaio Generatore fotovoltaico: integrità della superficie dei moduli controllo delle cassette di giunzione (diodi di bypass, serraggio, pressacavi, connessioni ecc.) uniformità di tensioni, correnti e resistenza di isolamento delle varie stringhe fotovoltaiche 202 Verifica tecnico-funzionale Quadri elettrici: integrità degli involucri e schemi elettrici controllo dei diodi di blocco e degli scaricatori di tensione esame a vista dei cablaggi verifica funzionamento degli interruttori differenziali PERICOLO DOPPIA ALIMENTAZIONE Prima di operare sui circuiti elettrici, interrompere l’alimentazione principale e i generatori locali. Interruttore alimentazione principale presso: ___________________________ Interruttore generatori locali presso: __________________________________ 203 Misura prestazioni energetiche • • • • • • Per inverter di potenza maggiore di 20 kW occorre verificare la condizione Pca > 0,8 * Pnom * G/ Gstc con un irraggiamento G di almeno 600 W/m2 Per inverter di potenza fino a 20 kW occorre verificare la condizione Pca > 0,78 * Pnom * G/ Gstc con un irraggiamento G di almeno 600 W/m2 Pca e’ la potenza attiva in kW misurata in corrente alternata ai morsetti di uscita dell’inverter, con precisione migliore del 2% Pnom e’ la potenza nominale del generatore fotovoltaico in kW G è l’irraggiamento misurato in W/m2 sul piano dei moduli FV, con precisione migliore del 3% Gstc e’ l’irraggiamento in condizioni di prova standard pari a 1000 W/m2. 204 Misura prestazioni energetiche Qualora nel corso della misura venga rilevata una temperatura di lavoro dei moduli, misurata sulla faccia posteriore dei medesimi, superiore a 40 °C, è ammessa la correzione in temperatura della potenza stessa, secondo il metodo di calcolo indicato nella Guida CEI 82-25 Variante 1 pubblicata ad ottobre 2011 Tipologie di sistemi fotovoltaici Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica Possono funzionare senza le batterie di accumulatori Sistemi fotovoltaici in isola (“stand alone”), dove non è presente la rete pubblica Sono necessarie le batterie di accumulatori 206 Sistemi fotovoltaici per utenze in isola Sistemi fotovoltaici per utenze in isola • • • • • • • Fornitura di energia per utenze in isola distanti dalla rete in genere utenze non particolarmente “energivore” Enorme valenza per lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo PVS dove 2 miliardi di persone non dispongono di elettricità e 1,5 miliardi non hanno accesso all’acqua potabile Applicazioni importanti nei PVS: sollevamento acqua dai pozzi, alimentazione stazioni radio, frigoriferi per vaccini Manutenzione semplice e poco frequente Costi competitivi con le fonti fossili (gruppi elettrogeni diesel) Indipendenza dall’approvvigionamento dei combustibili fossili (costosi e di difficile reperibilità nei PVS) Impatto ambientale trascurabile 208 Impianto sull’ isola di Stromboli (Ginostra) Impianto sull’ isola di Stromboli (Ginostra) Impianto sull’ isola di Stromboli (Ginostra) Impianto sull’ isola di Stromboli (Ginostra) Impianto sull’ isola di Stromboli (Ginostra) Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola • • Residenziale Case e rifugi montani Tempo libero Camper e imbarcazioni 214 Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola Segnaletica stradale Segnaletica stradale. Valutare attentamente l’impiego per illuminazione di incroci stradali e piste ciclabili. 215 Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola Agricoltura Impianti di pompaggio dell’acqua nei PVS paesi in via di sviluppo Industria Protezione catodica di gasdotti, oleodotti e altri tipi di tubazioni; fornitura di potenza in generale, in particolare per carichi elettrici limitati (dell’ordine di qualche kW) sempre in zone lontane dalla rete o dove questa non risulta affidabile (discontinuità nell’erogazione). 216 Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola Telecomunicazioni Ripetitori radiotelevisivi; apparecchi telefonici; stazioni di rilevamento e trasmissione dati (meteorologici, sismici, sui livelli dei corsi d’acqua, sulla presenza di incendi), spesso molto utili nei servizi di protezione civile. Sanità Soprattutto refrigeratori, molto utili in particolare nei paesi in via di sviluppo per la conservazione di vaccini e sangue. 217 Componenti dei sistemi fotovoltaici in isola Moduli fotovoltaici Fusibili o diodi di blocco Interruttori-sezionatori per corrente continua Batterie di accumulatori Regolatori di carica Inverter Scaricatori di sovratensioni SPD a monte e a valle dell’inverter Interruttori magnetotermici differenziali a valle dell’inverter Si ricorda che all’esterno è necessario utilizzare cavi con adeguata resistenza agli agenti atmosferici (pioggia e sole). 218 Schema di un sistema fotovoltaico in isola Utenze in corrente continua 219 Schema di un sistema fotovoltaico in isola Utenze in corrente continua ed alternata 220 Le batterie: caratteristiche principali • L’energia prodotta dai moduli fotovoltaici viene immagazzinata nelle batterie, per renderla disponibile quando non c’è sufficiente illuminazione. • E’ l’elemento più critico di tutto il sistema, l’unico che esige manutenzione. Requisiti principali: • lunga durata di vita (numero di cicli di carica/scarica) • scarsa manutenzione • ridotta autoscarica 221 Le batterie al piombo • Tra le batterie disponibili sul mercato, la più idonea risulta sempre la batteria al piombo, grazie soprattutto al rendimento di carica e scarica e al rapporto tra prezzo e prestazioni. • Le batterie adottate negli impianti fotovoltaici (“stazionarie”) sono ideali per funzionare con correnti limitate per tempi prolungati sia per la carica che per la scarica, diversamente dalle tradizionali batterie per autotrazione. 222 Sovraccarico ed eccesso di scarica • Batteria sovraccaricata in prossimità degli elettrodi si formano ossigeno ed idrogeno. La miscela dei due gas è detta gas tonante ed è esplosiva (pericolo !! sistemare le batterie in luoghi ben arieggiati). Il regolatore di carica (centralina) previene la sovraccarica della batteria, bloccando il processo di carica quando si raggiunge una tensione finale di carica di 2,35 V per cella. • Per evitare invece l’eccesso di scarica, con relativo rischio di solfatazione delle piastre (nel caso in cui non si verifichi una successiva ricarica), il regolatore interromperà il prelievo di corrente nel caso in cui la tensione dell’elemento scende sotto un certo livello (1,75 V). Aumentando la corrente di scarica, inoltre, aumentano le perdite dovute alla resistenza (P = R * I2) riducendo in tal modo la capacità della batteria. 223 Capacità di una batteria • La capacità di una batteria (Cn = In * tn [Ah], In=corrente di scarica nominale; tn=tempo di scarica nominale) viene sempre definita in funzione del tempo di scarica e della temperatura di funzionamento. • Ad esempio, C20 indica la capacità di una batteria che è scaricata in 20 ore alla temperatura di 25°C. • Temperatura di esercizio ideale per gli accumulatori al piombo: 15 – 25°C. 224 Effetti causati dalla variazione di temperatura – Minore temperatura minore capacità – Maggiore temperatura maggiore autoscarica 3–5% / mese a 20°C, perché si velocizzano le reazioni chimiche – Al variare della temperatura cambia la tensione (V max (T) = - 6 mV/°C) è importante che il regolatore sia in grado di considerare la temperatura. 225 Piastre positive corazzate tubolari • Le piastre positive tubolari e le piastre negative a griglia sono isolate le une dalle altre mediante separatori microporosi. Un ulteriore involucro in fibre di vetro racchiude l’elettrodo positivo e previene cortocircuiti interni. • Buona resistenza ai cicli (circa 1200 cicli con una profondità di scarica dell’80%), bassa autoscarica, poca manutenzione, impiego possibile fino a –5°C al massimo, ottimo rapporto prezzo-qualità, lunga durata di vita. 226 Batterie con elettroliti solidi • Utili per temperature sotto lo zero. • Sono robuste e non hanno problemi per il trasporto in aereo. • Durata cicli: elevata. • Costo: elevato. 227 Batterie al nichel-cadmio • • Per temperature estreme (da –50°C ad oltre +55°C). Alto rendimento. • Le batterie al Ni-Cd possono essere scaricate completamente. Essendo la scarica totale possibile, il regolatore di carica è superfluo. In buone condizioni di funzionamento la durata di vita è lunghissima. • • • • Svantaggio: alta autoscarica (5 – 10 volte superiore di quella delle batterie al piombo). Alto costo. 228 Rendimento batterie • Rendimento batterie = Eout / Ein [%] Il rendimento sale quanto più è basso il rapporto tra Isc e Icar. Un buon rendimento è 0,83. • Durata di vita: se la batteria è “ben regolata” può arrivare anche a 8 – 10 anni di vita. Se la profondità di scarica è eccessiva, la durata di vita della batteria si riduce: Profondità di scarica 80% N° cicli 1200 30% 3000 229 Collegamento in serie e in parallelo • Collegamento in serie: + di una batteria con – di un’altra si sommano le tensioni e le capacità in Wh (con batterie di uguale capacità); le capacità in Ah non cambiano. E’ bene che le batterie in serie abbiano le stesse caratteristiche e la stessa età (in termini di cicli di carica e scarica). • Collegamento in parallelo: tra poli uguali si sommano le capacità in Ah e in Wh, mentre la tensione rimane costante. 230 Manutenzione ed altri accorgimenti • Manutenzione Controllo periodico dell’elettrolita. Gli intervalli di manutenzione possono essere prolungati facendo ricorso a dispositivi di ricombinazione dell’idrogeno (capsule al carbone attivo da avvitare al posto dei tappi): l’ossigeno e l’idrogeno che si producono durante la carica si congiungono di nuovo per formare acqua, che ritorna alla batteria riducendo sensibilmente le perdite idriche. • Altri accorgimenti Per ridurre al minimo l’escursione termica, isolare le batterie. I collegamenti tra diverse batterie devono essere fatti preferibilmente tra elementi assolutamente identici (soprattutto se si tratta di collegamenti serie). 231 Attenzione! • Alla sovraccarica perenne l’acqua si scompone in miscela tonante e corrode le piastre. • Alla scarica profonda le griglie delle piastre si trasformano in solfato di piombo, con conseguenti perdite di capacità. • Allo stoccaggio in stato di scarica le masse attive degli elettrodi formano cristalli di solfato di piombo grossi e duri che riducono la capacità. • Alle basse temperature allo stato scarico l’elettrolita può congelare e distruggere il contenitore dell’accumulatore. 232 Regolatori elettronici di carica • Coordinano in modo ottimale il generatore solare e l’accumulatore e ottimizzano il flusso di energia. • Servono per il monitoraggio dell’impianto. • Gli strumenti indicatori sono importanti perché l’utenza impara ad adattare il prelievo di corrente all’offerta disponibile, in modo da prolungare sensibilmente l’autonomia del sistema. 233 Regolatori di tipo “serie” e “parallelo” • Se la temperatura del locale batterie non è tra i 15 e i 25°C, è necessaria una compensazione della tensione finale di carica (corretta con un valore compreso tra –3 e –6 mV per ogni °C di aumento della temperatura). • Si trovano in commercio regolatori di tipo “serie” (tiristore di stacco in serie tra moduli e batteria) e i regolatori di tipo “parallelo” (tiristore di stacco in parallelo tra moduli e batteria, seguito da una resistenza per la dissipazione della corrente) 234 Regolatori elettronici di carica Dimensionamento sistemi fotovoltaici in isola – – – – – Calcolo dell’energia giornaliera assorbita dalle utenze [Wh/giorno] Calcolo della potenza del generatore fotovoltaico [Wp] Calcolo della batteria di accumulatori [V e Ah] Scelta del regolatore di carica [V e A] Scelta del tipo di inverter [V e W] 236 Si ringrazia per l’attenzione Relatore: Perito Industriale GAMBA MASSIMO Libero Professionista Membro CEI CT 82 Sistemi fotovoltaici Studio Gamba Piazza Santa Croce 3 20053 Muggiò (MB) Tel. 039-2789027 e-mail: [email protected] www.gambaprogetti.it 237