25 maggio 2009 - Nuova evidenza sperimentale smentisce

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Comunicazione del CIMeC
COMUNICATO STAMPA
+ SOTTOPOSTO AD EMBARGO FINO A LUNEDì 25 MAGGIO ALLE 23.00
ORA ITALIANA + NON DIVULGARE PRIMA DELLE 23 DI OGGI
Nuova evidenza sperimentale smentisce le proprietà attribuite
ai neuroni specchio
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Trento e
dell’Università di Harvard fornisce una prova contro le assunzioni centrali
dell’ipotesi dei neuroni specchio
Nella nostra vita quotidiana, interpretiamo le azioni degli altri e, così facendo, ne deduciamo
le intenzioni. Come il cervello esegue un compito così difficile? E’ stata avanzata l’ipotesi che noi
comprendiamo le azioni degli altri simulandone gli atti nel nostro sistema motorio cerebrale:
l’esecuzione motoria implicita dell’azione percepita sarebbe una condizione per la sua
comprensione.
Quest’idea ha guadagnato credito in seguito alla scoperta dei neuroni specchio nelle aree
motorie del cervello dei macachi. Si tratta di neuroni che rispondono sia durante l’esecuzione sia
durante l’ osservazione di un atto motorio. L’esistenza di un sistema di neuroni specchio nelle
scimmie ha alimentato un fiorire di congetture e interpretazioni sul suo ruolo negli esseri umani.
Tuttavia, finora l’evidenza di un tale sistema di neuroni negli umani è nel migliore dei casi incerta.
Nonostante la mancanza di una chiara evidenza, i neuroni specchio sono stati usati per spiegare
molte capacità umane, come l’imitazione, l’empatia, l’acquisizione del linguaggio e anche forme di
patologie cognitive, come l’autismo.
Per verificare l’esistenza dei neuroni specchio negli uomini, ricercatori dell’università di
Trento e di Harvard hanno utilizzato una tecnica chiamata “adattamento alla fMRI” (“fMRI
adaptation”), che è un fenomeno consistente nella riduzione della risposta di un gruppo di neuroni
in seguito alla ripetuta esposizione ad uno stimolo, durante l’esecuzione di un compito. In questo
modo è possibile controllare se una specifica area cerebrale è sensibile o meno a cambiamenti
nelle proprietà di uno stimolo (ad esempio, il modo in cui si afferra un oggetto, la direzione del
movimento). Nel caso di atti motori, i neuroni specchio dovrebbero esserlo, indipendentemente dal
fatto che l’atto sia osservato od eseguito.
Lo studio di Angelika Lingnau, Benno Gesierich e Alfonso Caramazza è stato pubblicato
sulla rivista scientifica internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). I
ricercatori hanno trovato che molte aree del cervello umano appartenenti al cosiddetto “sistema dei
neuroni specchio” sono sensibili a cambiamenti di atti motori ripetuti, osservati o eseguiti. Tuttavia,
significativamente, non hanno trovato alcuna area cerebrale sensibile ai cambiamenti nel caso di
atto motorio prima eseguito e poi osservato (cross-modal adaptation). Se ne deduce che
l’osservazione e l’interpretazione degli atti motori non dipendono dalla simulazione ad opera del
sistema motorio.
Per maggiori informazioni, contattare: Nicla Panciera
CIMeC – Corso Bettini 31 – 38068 Rovereto
[email protected] 0464 808616 – 346 4737933
“Questo studio ci fornisce un’importante evidenza ai fini della nostra comprensione di come
il cervello interpreta gli atti motori. I nostri dati sono compatibili con l’ipotesi che l’osservazione di
un atto motorio porti alla preparazione del programma motorio associato, ma che questo possa
essere interamente indipendente dal processo di comprensione dell’azione”, spiega Angelika
Lingnau, primo autore dello studio.
Alfonso Caramazza, ricercatore senior dello studio, si spinge oltre, facendo notare che
“questi risultati minano al cuore l’interpretazione dei neuroni specchio, secondo la quale tali
neuroni fornirebbero la base per il riconoscimento e l’interpretazione delle azioni negli esseri
umani. E, a maggior ragione, lo studio mostra che qualunque sarà la reale funzione dei neuroni
specchio, è improbabile che essi giochino un ruolo in funzioni così complesse come l’empatia e la
comprensione del linguaggio o nella spiegazione di patologie cognitive come l’autismo”.
Asymmetric fMRI adaptation reveals no evidence for mirror neurons in humans
Angelika Lingnau, Benno Gesierich, and Alfonso Caramazza
Per maggiori informazioni, contattare: Nicla Panciera
CIMeC – Corso Bettini 31 – 38068 Rovereto
[email protected] 0464 808616 – 346 4737933
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