Del titolo di marchese e dei marchesati antichi in Germania

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Alberto Gamaleri Calleri Gamondi
Del titolo di marchese e dei marchesati antichi in Germania
- analisi storico-giuridica, feudale e nobiliare -
Gli studiosi sono a conoscenza che, l’etimo di marchese, deriva dal termine
“marca” (in tedesco “mark”) e che “marca”, in origine non significava altro
che “confine”.
Per questa ragione, i marchesi, in Germania, vennero chiamati markgrafen
(da mark = marca e grafen = conti) o grenzgrafen (da grenz = confine e
grafen = conti) cioè conti della marca o conti del confine.
Necessita osservare che, in Germania, sia il conte della Rezia quanto quello
della Fiandra imperiale, esclusivamente a causa della posizione delle
proprie contee, poste al confine dell’Impero, ottennero il titolo
marchionale.
Queste due concessioni, relative a due conti dei confini, originarono
assunzioni di qualifiche marchionali anche da parte di molti altri conti
confinari situati sia vicino all’Alta Italia orientale sia di altri conti limitanei
dell’Alta Italia occidentale
(ne trattai nel mio precedente studio
in
“Collana studi e testi” della Società it. Studi Araldici vol. 2°- 2011).
Ciò premesso voglio qui esaminare le caratteristiche dei marchesi e dei
marchesati tedeschi perché, in Germania, predominava, tra gli storici, e tra
i membri del ceto, un pregiudizio, che voleva che, un titolo marchionale,
“valesse di più” se congiunto ad un nome tedesco, piuttosto che a qualsiasi
altro cognome europeo continentale.
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In primo luogo devo ricordare, però, che: per nobiltà s’intende
l’appartenenza ad un ceto privilegiato dalla legge con diritto di
successione e che, simili privilegi, si ottennero, in Germania, fino al secolo
XIV, solamente dopo l’acquisto di un feudo ereditario.
I grandi feudatari (vassalli imperiali) ottennero, infatti, in Italia,
l’ereditarietà dei feudi mediante l’estensione del Capitolare di Chiersy
emanato da Carlo il Calvo nell’anno 877 e con l’estensione di molti altri
privilegi ereditari, concessi da Carlo il Grosso, nell’anno 882, in occasione
della sua seconda discesa in Italia.
I valvassori (cioè i sub-feudatari) ottennero l’ereditarietà feudale
solamente per mezzo della legge “de feudis” di Corrado II° del 28 maggio
1077 (questa legge di Corrado II°, valida in Italia, non fu emanata, invece,
in Germania).
In Germania, al contrario, l’ereditarietà dei feudi, pare già fosse stata
concessa, tacitamente, ai tempi di Ottone I° (risulta, infatti, che gli
imperatori, vendessero anche l’ereditarietà al fine di poter ottenere il
denaro utile per sostenere i propri viaggi a Roma, per l’incoronazione
papale).
Pare certo, però, che i grandi vassalli laici, ottennero il privilegio legale
per l’ereditarietà dei propri feudi solo per mezzo dello “statutum in
favorem principum” emanato da Federico II° nell’anno 1231.
Tutto ciò considerato, ora, torniamo alle marche:
Le marche antiche istituite da Carlo Magno cioè: la marca Hispanica (più
tardi detta di Barcellona), la marca della Bretagna, le due marche
Danesi, la marca della Turingia, la marca Pannonica (posta contro gli
Avari e divisa in due territori – superiore ed inferiore), e la marca del
Friuli (la più estesa ed importante di tutte), tutte queste marche, non erano
ereditarie né comportavano la nobiltà.
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Successivamente nel tempo, dopo la perdita delle conquiste spagnole, da
parte dei Franchi, i marchesi di Barcellona, (in numero di sette) si divisero
il territorio della marca Hispanica e divennero pertanto sovrani “a pieno
titolo”.
In origine, questa marca, consisteva in una sola striscia di territorio, tolto
agli Arabi, e poi devastato, allo scopo di rendere difficile il loro ritorno.
Essa fu munita di alcune fortezze di confine, affidate ad altri conti, tra i
quali, uno, ne assunse il supremo comando.
Nel tempo, questa marca, diventò molto importante, estendendosi sopra un
territorio che spaziava tra i Pirenei e l’Ebro.
Anche la marca Britannica, in origine, consisteva in un territorio
limitrofo, munito di fortezze, affidate ad altrettanti conti dei quali, uno,
ebbe il supremo comando.
Le due marche Danesi (una, al di là dell’Elba, l’altra, tra la popolazione
sassone della Nordalbingia), consistevano in un sottile territorio, tolto al
nemico, situato al di fuori dei confini dell’impero, ben munito di fortezze e
affidate ad altrettanti conti, di cui, uno, ebbe il comando supremo.
Tutte queste lingue di territorio, poste davanti ai confini dell’Impero, già
conquistate ma non ancora incorporate al medesimo, costituivano, come già
ricordato, le marche, propriamente dette, mentre, i territori, davanti ai quali,
esse si trovavano, erano denominati contee limitanee o contee sul confine.
Pare che anche la marca della Turingia (o Sorbica) consistesse in una
simile striscia egualmente organizzata.
La marca Pannonica (detta anche Avarica) rimase divisa in due parti di
territorio, (la marca Pannonica superiore e quella inferiore) a capo delle
quali furono posti due marchesi.
Il marchesato del Friuli comprendeva, oltre tutto il territorio friulano,
anche la contea di Ceneda. Dai rispettivi marchesi dipendevano inoltre:
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la parte meridionale della Carinzia, la Carniola, il ducato dell’Istria e la
Dalmazia. Ai marchesi del Friuli incombeva la sorveglianza sulla marca
Pannonica inferiore e la difesa del confine contro gli Avari, i Bulgari, i
Greci.
Questo marchesato fu il più vasto ed importante fra tutti i marchesati del
tempo di Carlo Magno e di Ludovico “il Pio”; per questa ragione i
rispettivi marchesi, sovente, furono denominati “duchi”.
Nell’anno 828 la marca del Friuli venne divisa in quattro contee, la più
cospicua delle quali, la contea di Ceneda, venne assegnata, più tardi, al
casato dei conti dé Porcía
(poi divenuti principi del Sacro Romano
Impero).
Quindi i dè Porcía furono insigniti del “grande Palatinato” spettante
solamente ai duchi.
L’imperatore Ludovico “il Pio” istituì anche la marca della Fiandra (da
non confondersi con la Fiandra imperiale che fu, impropriamente
denominata “marca”.
La marca della Fiandra francese fu eretta contro i Normanni.
Tutte queste marche costituite contro i Danesi, gli Slavi, gli Avari furono
però perdute sotto le deboli reggenze di Ludovico “il fanciullo” (899 –
911) e di Corrado I° (911 – 918).
I successori di quest’ultimo, in particolare Enrico I° e, poi, gli Ottoni,
desiderosi di ricuperare ciò che avevano perduto, ristabilirono le antiche
marche dopo non poche guerre condotte felicemente.
Nel frattempo, però, erano risorti gli antichi ducati nazionali cioè: la
Sassonia, la Turingia, la Franconia, la Baviera, la Svevia e la Lorena.
Gli imperatori, pertanto, dovettero sottoporrre gli antichi marchesi ai duchi
e, questi antichi marchesi, non ottennero, neanche, “il privilegio
dell’immediatezza dell’Impero” (questa dipendenza dai duchi, quantunque
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limitata all’esclusiva subordinazione militare, costituì la ragione per cui,
essi, da principio, non furono neanche annoverati tra il ceto principesco più
recente, che era stato istituito ufficialmente nel 1188).
Soltanto, più tardi, alcuni di essi, quando riuscirono a liberarsi dalla
dipendenza di qualche duca, furono ammessi, solo allora, al Collegio dei
Principi.
I marchesi tedeschi sottoposti a un Duca, da questo momento, furono
collocati al secondo grado della scala nobiliare ( a partire dall’alto…).
- I Ducati tedeschi con i relativi marchesati -
1° - il Ducato di Sassonia (composto dalle due marche poste a difesa
contro i Danesi di cui, una situata al di là, l’altra al di qua del
fiume Eider.
Quest’ultima detta “marca Billungica” perché
affidata ai marchesi di Billungen che diventarono , poi, duchi di
Sassonia.
L’altra detta marca Sleswig poi ceduta, da Corrado II° al re Knut
“il grande” di Danimarca.
Al posto di questa marca ne fu costituita in seguito un’altra
contro i Wagri).
2° - il Ducato della Turingia comprensivo dei marchesati di Meresburg e
Zeit eretti da Ottone I° in sostituzione delle antiche marche della
Turingia settentrionale e della Turingia meridionale.
La prima di queste marche fu denominata
Marca Orientalis
(Osterland).
Gero, il “gran marchese” fece tali conquiste contro gli Slavi e si
spinse fino all’Oder cosicchè, l’imperatore Ottone I°, poté
dividere, il territorio conquistato, in sei marchesati.
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Di questi, tre, furono riconquistati dagli Slavi,
i rimanenti
vennero a costituire la marca settentrionale (chiamata altresì
Marca Aquilonalis o Altmark), la marca orientalis (detta anche
Lusazia) e la marca della Turingia (detta anche Misnia).
Nel 1134 la marca settentrionale
fu assegnata ad Alberto
“l’orso”conte di Ballenstedt il quale, dopo aver fatto diverse
conquiste, seppe liberarsi della dipendenza dei duchi di Sassonia
che avevano esteso il loro potere anche sulla Turingia.
Alberto estese anche il proprio potere sulla marca di Brandeburgo
divenendone marchese nel 1150.
I Marchesi di Brandeburgo presero inoltre i titoli (dai castelli di
loro residenza)
di marchesi di Stade, di Aleslephe, di
Hiltagesbuch, di Plotzeche.
La marca di Brandeburgo comprendeva, altresì, i marchesati di
Gröningen, Kurmark, Mittelmark, Neumark, Priegnitzmark,
Travisermark, Uckermark, il marchesato di Schwedt, di Salzwedl,
ed altri ancora.
La Neumark fu anche denominata Marca di Kustrin.
Troviamo, inoltre, marchesi in Ansbach e Baireuth (benché,
queste città, non fossero mai state erette “propriamente” in
marchesato).
Merita osservare che, nel 1280, nella marca di Brandeburgo,
regnavano non meno di diciannove marchesi.
Ai marchesi,
posti alla difesa del confine contro gli Slavi
settentrionali, apparteneva anche il potere della legatio imperii.
La marca orientale (chiamata Osterland) comprendeva: la
Lusazia “alta” (che corrispondeva alla marca Milzavia) e la
Lusazia “bassa” (nella quale sorse, poi, il marchesato di
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Landsberg).
I marchesi titolari della Lusazia “alta” furono denominati
marchesi di Glogow; quelli titolari della Lusazia “bassa”,
marchesi di Altenburg (entrambi in ragione del castello nel quale
posero la propria residenza).
I marchesi della Misnia (poi ducato di Franconia) si
denominarono, altresì, marchesi di Eilenburg, di Hartenstein o di
Wettin (sempre in ragione della propria residenza).
La Misnia occidentale, più tardivamente, presentò anche un
nuovo marchesato: quello di Weimar.
L’imperatore Arrigo V°, nel 1123, aveva assegnato la Misnia al
conte Viperto di Groitsch ma, il conte Corrado di Wettin, aiutato
dal duca Lotario di Sassonia, gliela tolse e non la restituì mai più.
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- il Ducato della Baviera era composto da due marche, quella
settentrionale e quella orientale.
Il primo titolare della marca bavarese fu, negli anni 907 – 912, il
conte Arnolfo II° detto “il cattivo” ma, marche bavaresi
“ufficiali”, cominciarono a riscontrarsi solo al tempo degli
Ottoni.
La marca settentrionale, eretta contro i Cechi, apparve, infatti,
per la prima volta, al tempo di Ottone II° (chiamandosi, altresì,
marca boema o di Camb, dividendosi, più tardi, in marca di
Nabburg e marca di Camb).
Sotto il dominio dei Vohburgi, questa marca fu denominata
marca di Vohburg e Camb essendo, nuovamente, stata riunita.
I Vohburgi divennero i marchesi di Vohburg, Hohenberg o
Hohenburg e, pare, che il conte (vohburgo) di Arnsberg, avendo
sposato Edvige, figlia del marchese Federico di Hohenburg,
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abbia assunto il titolo marchionale del suocero.
I più antichi signori di questa marca, in ragione del nome del
castello di propria residenza, si chiamarono, altresì, marchesiconti di Schweinfurt, così come, i loro successori, divennero
marchesi-conti di Amerdal, di Giengen, di Hiltershusen.
Questa marca non possedeva, però, un territorio ad essa
anteposto e, quindi, la sua difesa, era, ulteriormente, affidata
anche al conte di Ratisbona, a quello di Pfreimd e di Forchheim
nonché a quello di Lorch, del cantone della Traun (Traungau),
con il quale era unito un territorio anteposto a difesa del confine
contro i Cechi.
Questa ultima contea limitanea costituì, il nucleo originario,
dalla marca orientale bavarese (Austria).
Già alla fine della reggenza di Ottone I° è presente un marchese
del Danubio e, nel 974, Ottone II°, assegnò questa marca a
Leopoldo di Babenberg, rendendolo, quasi indipendente, dal duca
di Baviera. La ribellione e la conseguente dichiarata “fellonia” di
Arrigo”il superbo”duca di Baviera fece sì che, l’imperatore
Corrado III°, gli togliesse il ducato concedendolo al marchese
d’Austria. Questi, tuttavia, lo dovette restituire ma ottenne, in
cambio, che, il proprio marchesato, fosse elevato a ducato, nel
1156, da parte di Federico I° “il Barbarossa”.
Nel 1245, poi, l’imperatore Federico II°, conferì al duca di
Baviera, Federico “il guerriero”, la dignità regia per aver salvato
l’Europa occidentale dall’invasione mongola.
Tra i marchesati della Baviera non dobbiamo dimenticare il
marchesato di Verona che Ottone I°, volle concedere ai duchi
bavaresi.
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In epoca alto medievale, gli Imperatori tedeschi, esercitarono una
tale supremazia politico-militare sul territorio orientale dell’alta
Italia che, il senato della repubblica veneta (che, da principio, era
sottoposto alla supremazia bizantina e, dal sec. XI in poi, a quella
degli imperatori tedeschi, almeno sui territori di terraferma,
comprendenti Aquileia e Verona) riconobbe fino al secolo XVI.
Ne costituisce prova il fatto che, il Doge Francesco Foscari, nel
1438, si fece infeudare, a Praga, dall’imperatore Sigismondo e
che, il senato veneto, volle ancora richiedere l’investitura
imperiale sotto gli imperatori Federico III° (1440-1493),
Massimiliano I° (1493-1519) e Carlo V° (1519-1556).
La marca della Moravia, costituita nel 1182, posta nel sud-est
del ducato austriaco, non fu sottoposta al potere di alcun duca.
Essa fu divisa, per qualche tempo, in tre marchesati: in quello di
Olmutz, di Bruna e di Znaim.
I tre marchesi
diventarono
successivamente vassalli del re di Boemia.
4° - il Ducato di Carinzia posto a sud della marca austriaca, si componeva
delle marche:
1°- la Carantana (posta tra il confine austriaco ed il fiume
Drava). Questa marca fu conosciuta anche con la denominazione
di marca transilvana, transalpina o di Styre.
2° - della marca Soune o Pitoviensis (dalla città di Pettovia, sede
di residenza del suo titolare).
3°
-
della
marca
Hohenwarte
(questo
marchesato
fu,
generalmente, considerato una contea).
Dai tempi dell’imperatore Ottone II° anche la Corniola si configurò quale
marchesato dividendosi, sotto il comando di due marchesi in:
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1° - marchesato superiore (con capitale nel castello di Kieselstein);
2° - marchesato inferiore (denominato, altresì, marca vindica o vandalica).
I titolari del marchesato superiore furono chiamati marchesi- conti di
Krainburg o di Markwardstein.
Il marchesato inferiore fu, unitamente all’Istria, assegnato al patriarca di
Aquileia, ma, dopo la di lui rinuncia, assegnato al duca di Carinzia.
All’inizio del X secolo l’Istria era posta sotto il comando di un conte il cui
distretto venne, poi, elevato a marca.
Due, tuttavia, conosciamo per marchesi: Goffredo, caduto in battaglia, nel
944 presso Lubiana combattendo contro gli Ungheresi e Ulderico,
marchese della Carniola e dell’Istria dal 1062 al 1067.
La repubblica veneta, dopo le conquiste fatte in Istria, governava il proprio
territorio, per mezzo di un governatore, con il titolo di marchese e sedente
in Capodistria.
Dopo il distacco della Carinzia dalla Baviera, i marchesati di Aquileia e
Verona furono assegnati alla Carinzia.
Ma, nel tempo, la marca di Verona, fu restituita alla Baviera.
Tutti questi marchesati fin qui menzionati, cominciando dal marchesato
posto oltre il fiume Eider fino a quello di Verona, formarono una catena
ininterrotta di fortificazioni, destinate a tutelare la Germania contro le
invasioni nemiche.
Le distribuzioni territoriali del confine occidentale della Germania erano
infatti ben diverse !
All’occidente dell’Impero, in realtà, vennero definiti quali marchesati dei
territori sparsi e disorganici che non si distinguevano dalle contee o dalle
signorie e, dei quali, non è riscontrabile né una base giuridicamente certa
né un uso costante delle titolature.
Fra questi marchesati (senza una constatata ragione giuridica certa)
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dobbiamo menzionare il marchesato di Baden, il cui titolare ”ufficioso”, il
conte Arminio I° della casa di ZäharingenA aveva assunto il titolo di
marchese benché, il suo possesso territoriale, non comprendesse che il
castello di Baden, la signoria di Hochberg ed il villaggio di Bachnang e
che, tutti insieme, questi territori, non lambissero, minimamente, i confini
dell’Impero.
Nonostante tutto ciò si attribuì, agli Zäharingen, non soltanto il titolo di
marchesi ma, dopo l’ingrandimento dei loro possessi, anche quello di
margravi (titolo, questo, che si attribuì solamente ai detentori dei più
importanti marchesati, quali, quello della Moravia, della Misnia, del
Brandeburgo e, più tardi, anche a quei conti che, l’imperatore, voleva
elevare al rango di principi come: il conte di Dessau; quello di CoburgoGotha; quello di Jülich; quello di Weimar ed altri ancora, i quali, tutti,
ebbero a tutelare i confini dell’Impero).
Gli Zäharingen, pertanto, ottennero il rango principesco senza essere
espressamente infeudati di un principato, senza che fosse stato conferito
loro il mero titolo di principe e senza mai essere stati, ufficialmente,
ricevuti nel collegio dei principi!
In seguito alle divisioni ereditarie di questo “cosiddetto” marchesato o
margraviato (che, anche, nei secoli successivi, giammai toccò i confini
dell’Impero) originarono i margraviati di: Baden-Baden; BadenDurlach; Baden-Hochberg.
A
Gli storici, credettero, in origine, si trattasse soltanto di trasferimento del titolo marchionale da Verona a
Baden, avendo la reggente, Agnese, madre dell’Imperatore Arrigo IV°, conferito, al padre di Arminio,
Federico, il ducato della Carinzia con la marca di Verona, senza che egli ne avesse mai assunto il
governo.
Questa nomina fu, poi, annullata da ArrigoIV°.
Tuttavia è provato che, gli Zäharingen, tra gli anni che vanno dal 1100 al 1112, avevano già unito il titolo
marchionale ai propri possessi allodiali di Lintburg e Baden (mentre, quali marchesi di Verona, vengono
menzionati solo nell’anno 1151).
Si suppone, pertanto, che, il titolo marchionale, fosse stato assunto “arbitrariamente” con il solo scopo di
“distinguersi da altri conti” di origine meno cospicua.
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Gli Zäharingen assunsero anche i titoli di marchesi di Lintburch e di
Rheinfelden.
Poiché, la Lorena, appartenne, per molto tempo, alla Germania, si devono,
in ragione di ciò, menzionare anche i marchesati della Lorena superiore:
quelli di Pont-a-Mousson e di Nomeny.
Inoltre ancora: i marchesati di Anversa (Arlon e Bouillon) e quelli di
Namen (Namur) entrambi equiparabili a quelli della Fiandra imperiale.
L’imperatore Carlo IV° aveva nominato, il proprio figlio, sovrano della
città di Strasburgo erigendola in marchesato del S.R.I. (ma qui trattasi della
città di Strasburgo posta in Prussia e non della omonima città alsaziana).
Sia i conti della Fiandra imperiale che quelli della Rezia (chiamata, poi,
marca Tucunia o Toggenburg Mark) ottennero il titolo marchionale (in
ragione della posizione confinaria della propria contea posta a difesa contro
i Frisi ribelli e bellicosi) e, a questo modo, si denominarono conti-marchesi
dell’Olanda, di Brunswig e di Northeim.
I conti di Brunswig furono altresì marchesi di Bruneswic, di Rotenburg, di
Uverbec e di Sulzbach.
A questa categoria di marchesi appartenne anche il markysus Nerviorum il
cui contado, era posto sul confine sud-occidentale del Belgio.
Il marchesato di BurgauB non fu considerato feudo principesco ma dopo
che, il figlio dell’Arciduca Ferdinando e di Filippina Welser, di nome
Carlo, fu investito del Burgau, questa contea, posta nel mezzo della Svevia
(e quindi ben lontana dai confini) fu eretta in marchesato del S.R.I.
Morto, poi, Carlo d’Asburgo, senza eredi, e passato il marchesato del
B
Dopo la fine del sec. XI, i casati principeschi tedeschi, usavano assumere il titolo marchionale
prevalentemente in ragione di discendenza da un antico marchese. Così accadde, ad esempio, per il titolo
di margravi di Hohenzollern del Brandeburgo che passò alla linea sveva di questo casato e per Federico
conte di Burgau che assunse il titolo marchionale in quanto, la propria avola, apparteneva al casato dei
marchesi del Monferrato.
In generale era invalso l’uso, come già ricordato, che, i generi di un antico marchese, usassero il titolo del
suocero.
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Burgau in possesso degli imperatori di questa casa, essi, tra gli altri,
assunsero il titolo di “marchiones S.R.I. Burgoviae, Moraviae superioris et
inferioris, Lusatiae, Domines Marchiae Sclavonicae ecc…!
Altri piccoli marchesati furono: i marchesati di Murach, di Biberach, di
Bibert e di Brait.
I feudatari tedeschi assunsero, come asserito, “di proprio arbitrio” il titolo
marchionale, estendendolo a tutti i membri del proprio casato e, molte
volte, dividendo altresì il proprio marchesato e, creandone altri “nuovi”.
Con il procedere del tempo gli imperatori convalidarono, con privilegi
scritti, questi “stati di fatto” e, tali titolature antiche, vennero, così, a
stabilirsi fino a giungere all’età moderna.
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La corona di “Principe del sacro romano Impero”
La corona di “marchese”
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Fonti bibliografiche
Hofmeister A.:
I margravi ed i margraviati
Waitz B.
:
La storia descritta dell’Impero Germanico - Roma 1923 -
Ficher K.
:
Studio sul romano impero tedesco in Italia - Vienna 1930 -
Bresslau U. :
- Milano 1898 -
Annuario cronologico degli stati sovrani
tedeschi da Corrado II ad oggi
- Berlino 1898 -
Calasso C. :
Il medioevo del diritto
- Milano 1954 -
Desimoni R. :
Storia delle “marche” d’Italia
- Milano 1913 -
Storia del diritto italiano – 3° edizione
- TO-MI 1932 -
Pertile G.
:
Vaccari P. :
Dall’unità romana al particolarismo giuridico
del medioevo
- Pavia 1936 -
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