Storia di copertina Islamografica I rapporti all’interno dell’universo musulmano (e tra l’universo musulmano e il resto del mondo) sono complicatissimi: spesso ad amicizie e ostilità ufficiali si aggiungono liaison ufficiose e legami sottotraccia di segno molto diverso. In più, il quadro delle relazioni mediorientali è affollato di interlocutori asimmetrici: organismi sovranazionali, Stati sovrani, regioni autonome, gruppi terroristici e partiti politici. E spesso, per provare a sciogliere l’intreccio, bisogna valutare singolarmente ogni contesto. Le relazioni della Turchia con gli interlocutori occidentali, ad esempio, sono particolarmente tese in considerazione del fatto che Ankara fa parte della Nato. E le relazioni tra Israele e Fatah (che in sostanza sono pessime) appaiono meno ostili se soltanto le si paragona ai rapporti che intercorrono tra lo Stato ebraico e Hamas (o Hezbollah). Relazioni ostili Ecco dieci fra i più importanti protagonisti della violenza di matrice islamista. Tutte queste organizzazioni sono considerate terroriste (in toto o limitatamente al loro braccio armato) dall’Ue o dagli Stati Uniti o da entrambi Talebani Stato Islamico Kurdistan iracheno Hezbollah Hamas Fratelli Musulmani Fatah Al-Qaida Unione Europea Turchia Stati Uniti Siria Russia Qatar Pakistan Israele Iraq Cina Egitto Iran Iraq Israele Pakistan Qatar Russia Siria Stati Uniti Turchia Unione Europea Al-Qaida Fatah Fratelli Musulmani Hamas Hezbollah Kurdistan iracheno Stato Islamico Talebani Relazioni ambigue L’album di famiglia del Jihad Iran Arabia Saudita Relazioni tese (stabili) Relazioni tese (in peggioramento) Egitto Afghanistan Relazioni buone Relazioni tese (in miglioramento) Cina Le alleanze, i dissidi e i conflitti intorno al Medio Oriente Afghanistan Relazioni pericolose Arabia Saudita di Guido De Franceschi e Davide Mottes Al-Qaida Network internazionale fondato da Osama bin Laden. È diventato un incubatore di molti altri gruppi jihadisti Al-Qaida nella Penisola arabica Unione di al-Qaida saudita e al-Qaida Yemen. Ha rivendicato gli attacchi di Parigi Stato Islamico È guidato dal Califfo autoproclamato Al Baghdadi. Controlla parte di Siria e Iraq. La sua “capitale” è Raqqa Hamas Partito politico islamista palestinese. Controlla la Striscia di Gaza. Le Brigate al-Qassam sono la sua ala armata Boko Haram Il nome, in hausa, vuol dire: «L’educazione occidentale è proibita». Opera dentro e fuori i confini della Nigeria Al-Qaida nel Maghreb islamico Filiale di al Qaida nata da gruppi salafiti locali, opera soprattutto in Algeria, Marocco e Mali Jabhat al Nusra È al-Qaida in Siria. Ha rapporti altalenanti con lo Stato Islamico, che si è reso autonomo dalla “casa madre” qaidista Hezbollah Il “Partito di Dio” è il movimento politico hardliner degli sciiti libanesi. È provvisto di un braccio armato Emirato caucasico Stato autoproclamato senza territorio, è in realtà un gruppo che reclama la Cecenia e altre regioni limitrofe Al-Shabaab Spin off delle Corti islamiche somale, controlla alcune parti del Paese ma ha colpito anche in Kenya 61 Storia di copertina Islam mondiale Dove abitano i discepoli del Profeta Dalla Mauritania all’Indonesia, passando per Parigi e anche per Roma. Viaggio in una religione con 1,6 miliardi di fedeli I Paesi con la popolazione musulmana più numerosa In fondo a ogni istogramma è indicata la percentuale di residenti di fede islamica sul totale degli abitanti di ciascuno Stato 0 mln 50 100 150 Nell’infografica è indicata la percentuale di musulmani sul totale dei residenti di tutti i Paesi in cui la popolazione di fede islamica supera il 2% 88,1% 96,4% 14,6% 90,4% 94,7% 47,9% 99,7% 98,6% 98,2% 99,9% 98,9% 90,7% 99,8% 33,8% 96,5% 97,1% 99,0% 1,8% 92,8% 61,4% 87 35 58 95 14 7 31 89 81 94 83 53 60 16 69 102 2 3 8 103 55 39 86 22 98 48 57 46 47 38 Paesi con una minoranza autoctona di musulmani superiore al 2% 82 33 101 43 93 2-10% 10-20% 20-30% 30-40% 40-50% 41 40 64 26 72 21 9 17 73 24 36 84 56 100 12 42 71 77 27 78 44 75 13 10 30 99 37 88 29 15 90 62 63 105 32 1 107 92 80 19 28 91 52 96 54 4 66 68 106 104 34 49 65 30-40% 40-50% 50 85 51 45 18 97 Paesi con una minoranza di musulmani superiore al 2% in seguito a fenomeni migratori 61 2-4% 4-8% 8-12% 12-16% 23 70 67 6 5 Induisti 15% Buddisti 7,1% Cristiani 31,5% Nessuna religione 16,3% Musulmani 23,2% 62 59 Religioni tradizionali (Animisti, etc.) 5,9% Ebrei 0,2% Ecco come si sono evolute negli ultimi anni le imprese sanguinarie dell’Internazionale del terrore. L’aumento delle vittime nel mondo è dovuto soprattutto alla violenza islamista nei Paesi musulmani 1176 Paesi in cui i musulmani sono maggioranza relativa Dati in percentuale sul totale della popolazione mondiale Il terrorismo mondiale (non soltanto jihadista) 20 50-60% 60-70% 70-80% 80-90% 90-100% La diffusione dei culti Altre religioni (Shintoisti, Sikh, Zoroastriani, etc.) 0,8% 74 25 Paesi in cui i musulmani sono maggioranza assoluta 200 Indonesia Pakistan India Bangladesh Egitto Nigeria Iran Turchia Algeria Marocco Iraq Sudan Afghanistan Etiopia Uzbekistan Arabia Saudita Yemen Cina Siria Malaysia 79 Le vittime 1 Afghanistan 99,8% 2 Albania 82,1% 3 Algeria 98,2% 4 Arabia Saudita 97,1% 5 Argentina 2,5% 6 Australia 2% 7 Austria 5,7% 8 Azerbaigian 98,4% 9 Bahrain 81,2% 10Bangladesh 90,4% 11Belgio 6% 12Benin 24,5% 13Birmania 3,8% 14Bosnia Erz. 41,6% 15Brunei 51,9% 16Bulgaria 13,4% 17Burkina Faso 58,9% 18Burundi 2,2% Fonte: Global Terrorism Index 37Gibuti 97% 38Giordania 98,8% 39Grecia 4,7% 40Guinea 84,2% 41Guinea Bis. 42,8% 42Guinea Eq. 4,1% 43Guyana 7,2% 44India 14,6% 45Indonesia 88,1% 46Iran 99,7% 47Iraq 98,9% 48Israele 17,7% 49Italia 2,6% 50Kazakistan 56,4% Le ideologie 18.000 Numero di persone uccise in attacchi terroristici nel mondo Somma dei morti in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria (i cinque Paesi più colpiti) Morti resto del mondo 19Camerun 18% 20Canada 2,8% 21Ciad 55,7% 22Cipro 22,7%* 23Comore 98,3% 24Costa d’Avorio 36,9% 25Danimarca 4,1% 26Egitto 94,7% 27Emirati Arabi Uniti 76% 28Eritrea 36,5% 29Etiopia 33,8% 30Filippine 5,1% 31Francia 7,5% 32Gabon 9,7% 33Gambia 95,3% 34Georgia 10,5% 35Germania 5% 36Ghana 16,1% 51Kenya 7% 52Kirghizistan 88,8% 53Kosovo 91,7% 54Kuwait 86,4% 55Libano 59,7% 56Liberia 12,8% 57Libia 96,6% 58Liechtenstein 4,8% 59Lussemburgo 2,3% 60Macedonia 34,9% 61Malawi 12,8% 62Malaysia 61,4% 63Maldive 98,4% Gruppi di matrice religiosa Gruppi di matrice politica Gruppi nazionalisti o separatisti 2000 2005 2010 2013 Fonte: Global Terrorism Index 77Pakistan 96,4% 78Qatar 77,5% 79Regno Unito 4,6% 80R. Centrafricana 9% 81Russia 11,7% 82Senegal 95,9% 83Serbia 3,7% 84Sierra Leone 71,5% 85Singapore 14,9% 86Siria 92,8% 87Slovenia 2,4% 88Somalia 98,6% 89Spagna 2,3% 90Sri Lanka 8,5% 91Sudan 90,7% 92Sud Sudan 6,2% 93Suriname 15,9% 94Svezia 4,9% 95Svizzera 5,7% 96Tagikistan 99% 97Tanzania 29,9% 98T. Palestinesi 97,5% 99Thailandia 5,8% 100 Togo 12,2% 101 Trinidad e Tob. 5,8% 102 Tunisia 99,8% 103 Turchia 98,6% 104 Turkmenistan 93,3% 105 Uganda 12% 106 Uzbekistan 96,5% 107 Yemen 99% * relativo all’intera isola Fonte: Pew Research Center Gli obiettivi 1.800 Numero di attacchi terroristici compiuti nel mondo da: 9.000 64Mali 92,4% 65Marocco 99,9% 66Mauritania 99,2% 67Mauritius 16,6% 68Mongolia 4,4% 69Montenegro 18,5% 70Mozambico 22,8% 71Nepal 4,2% 72Niger 98,3% 73Nigeria 47,9% 74Norvegia 3% 75Oman 87,7% 76Paesi Bassi 5,5% L’attacco all’Europa 40% In percentuale sul totale degli attacchi nel mondo Privati cittadini Polizia Governi Business Trasporti Istituzioni religiose 900 2000 2005 2010 2013 Fonte: Global Terrorism Index Numero di morti in attentati terroristici in Europa occidentale dal 11/09/2001 al 31/01/2015 20% 2000 Di matrice islamista Di altra matrice Di matrice ignota 2005 2010 2013 Fonte: GTD 0 Austria Belgio Francia Germania Grecia Irlanda Italia Norvegia Paesi Bassi Regno Unito Spagna Svizzera 50 1 5 2 2 2 100 150 200 250 30 7 10 14 77 78 212 63 Storia di copertina Islam plurale Scuole di pensiero diverse e antichi scismi. Tra sunniti e sciiti (e anche all’interno delle due comunità) ci sono ancora frizioni violentissime dopo tredici secoli e mezzo Mar Nero Paesi a maggioranza sunnita Con leadership politica sunnita Con leadership politica sciita Con leadership politica contesa Ankara TURCHIA I sunniti (il termine deriva da sunna, parola che indica un “uso”, un “codice di comportamento”, una “consuetudine da seguire”) discendono da quei musulmani che alla morte del Profeta accettarono la designazione di Abu Bakr a Califfo successore. Grande maggioranza all’interno del mondo islamico, i sunniti si considerano la comunità “ortodossa” da cui altri fedeli scismatici ed ereticali si sono distaccati. Tuttavia, anche all’interno del macrocosmo sunnita ci sono approcci differenti, ad esempio in campo giuridico, e si sono sviluppate numerose correnti di pensiero. Nella cronaca recente, ad esempio, si fa spesso riferimento ai salafiti e ai wahabiti, che, pur con esiti parzialmente sovrapponibili a causa di motivazioni più politiche che teologiche, hanno origini diverse. Il salafismo (la parola salaf può essere tradotta come “pii antenati”) si diffonde nel XIX secolo, soprattutto in Egitto, come movimento riformista in reazione alle influenze europee e sollecita un ritorno alle “fonti” e alla purezza dell’Islam originario. Poi, con la nascita dell’Islam politico e di organizzazioni come i Fratelli Musulmani (che hanno anche il salafismo tra le loro ispirazioni culturali e religiose), questo movimento si è indirizzato verso un più spiccato puritanesimo morale e una più decisa chiusura a qualunque 64 TAGIKISTAN 1% AZERBAIGIAN Paesi a maggioranza sciita Erevan 7% Dushanbe TURKMENISTAN Baku 65-75% 1% 10-15% Con leadership politica sciita Con leadership politica sunnita Con leadership politica condivisa Ashgabat Mar Caspio ARMENIA Paesi a maggioranza ibadita Kobane CIPRO Città di particolare importanza Capitale di Stato Rilevanza politica Rilevanza diplomatica Rilevanza religiosa per tutti i musulmani Rilevanza religiosa e culturale per i sunniti Rilevanza religiosa e culturale per gli sciiti Rilevanza come sede di media importanti Rilevanza strategico-militare Raqqa Nicosia Mar Mediterraneo LIBANO SIRIA Kabul Mosul Teheran Kirkuk AFGHANISTAN Qom 15-20% Beirut 45-55% 10-15% Damasco AUTONOMIA PALESTINESE <1% Gaza City Baghdad IRAN Kerbala Amman Gerusalemme 90-95% Najaf Percentuale di sciiti sul totale della popolazione musulmana di ciascun Paese % UZBEKISTAN Tbilisi Con leadership politica ibadita L’intero mondo islamico ha in comune un solo Dio, un Profeta autore della rivelazione (Maometto), un libro sacro (il Corano) e una città santa in cui il credente dovrebbe andare in pellegrinaggio almeno una volta nella vita (La Mecca). I musulmani, però, non hanno in comune né una Chiesa, né un’autorità religiosa suprema, né un’istituzione che elabori un magistero dottrinale di validità universale. Inoltre, già subito dopo la morte di Maometto, i musulmani, a causa di dissidi riguardo alla corretta linea di successione al Profeta e in seguito alle guerre che questi dissidi scatenarono, si divisero in varie ramificazioni, note come firqa. Schematicamente, l’attuale mondo islamico può essere diviso nei tre diversi rami che si sono formati già nel VII secolo: quello sunnita, quello sciita e quello kharigita o ibadita. RUSSIA GEORGIA KUWAIT Paesi in cui la tensione tra sunniti e sciiti è particolarmente alta IRAQ Il Cairo ISRAELE 20-25% 65-70% GIORDANIA PAKISTAN Kuwait City <1% 10-15% EGITTO Manama BAHRAIN <1% Doha 65-75% Riad Medina Mar Rosso influenza esterna. Il wahabismo, che si riferisce al pensatore arabo settecentesco Muhammad ibn Abd al-Wahhab, ha una visione rigorista dei precetti religiosi, respinge la concezione dell’intercessione dei santi, è particolarmente ostile allo sciismo e alle altre credenze che giudica devianti ed è totalmente chiuso nei confronti del mondo occidentale. Il wahabismo, attraverso la casa dei Saud, che a esso appartiene e che regna a Riad, ha accompagnato fin dalle origini la formazione dello Stato saudita. Gli sciiti (Shia significa “partito” o “fazione”) discendono dai sostenitori di Ali, genero e cugino di Maometto, come Califfo successore del Profeta. Il loro appoggio in favore di Ali, in contrasto con il resto dei musulmani che appoggiarono un’altra linea di successione, rappresenta la vera frattura con i sunniti. Al loro interno, gli sciiti si dividono in tre correnti principali (zayditi, ismailiti e duodecimani) che hanno convinzioni diverse sull’interpretazione del Corano o sulla corretta linea di successione degli Imam, cioè le guide spirituali e temporali della comunità dei credenti (la prima delle quali, secondo gli sciiti, è lo stesso Ali). Gli zayditi (che oggi si concentrano a cavallo del confine tra Yemen e Arabia Saudita) sostennero un successore diverso al quarto Imam rispetto agli altri sciiti. Gli ismailiti (che oggi, guidati dall’Aga Khan, sono presenti in Pakistan, India, Afghanistan, Tagikistan e in altre comunità sparse nel mondo islamico) assimilarono suggestioni gnostiche e si distaccarono dagli altri sciiti nell’VIII secolo. I duodecimani (che oggi sono maggioritari tra gli sciiti) credono che nel IX secolo il dodicesimo Imam nella linea di successione sia “entrato in occultamento” per sottrarsi ai nemici; secondo i duodecimani, il dodicesimo Imam ricomparirà alla fine dei tempi Golfo Persico Mar Arabico Abu Dhabi QATAR Muscat 10% ARABIA SAUDITA La Mecca per ristabilire la giustizia. Nel corso dei secoli, gli sciiti, pur nelle loro divisioni interne, hanno elaborato un insieme di dottrine, come quelle relative all’Imamato, che li distanziano dai sunniti. Alcuni altri gruppi religiosi peculiari come quello degli alawiti, a cui appartiene la famiglia Assad al potere in Siria, sono considerati da alcuni studiosi come sciiti borderline, ma, soprattutto per ragioni politiche, sono perlopiù considerati parte della Shia. EMIRATI ARABI UNITI 10-15% 10% OMAN 5-10% YEMEN Sunniti 87-90% 35-40% Il peso attuale del VII secolo Sana'a Ibaditi 0,2% Questa è la percentuale di aderenti a ogni ramo dell’Islam sul totale dei musulmani. L’Iran è il Paese di riferimento degli sciiti che, pur minoritari, hanno grande peso politico Sciiti 10-13% Gli ibaditi sono l’unico gruppo superstite del ramo kharigita dell’Islam che rinnega sia la linea di successione al Profeta sostenuta dai sunniti sia quella sostenuta dagli sciiti. Di stampo egualitarista e moralmente rigoristi, gli ibaditi ritengono che chiunque, purché eletto dalla comunità, possa diventare Califfo. Sono maggioritari in Oman e contano su alcune comunità circoscritte a Zanzibar e in altre località africane. 65