Appello alla pace di p. DallOglio per il Ramadan Siria Il mese sacro del Ramadan è tempo di penitenza e conversione a Dio ed è tempo di richiesta di perdono ai nostri fratelli e sorelle. Chiediamo per tutti la grazia del pentimento. La chiediamo pur rivendicando il rispetto del diritto e della giustizia: è quanto afferma lappello alla pace diffuso dal gesuita p. Paolo DallOglio per la fine del conflitto in Siria e in altri paesi del Medio Oriente: sono quei conflitti che esistono dal Pakistan fino al Libano, come pure quelli a carattere ideologico confessionale che si svolgono dall'Egitto al Marocco, che costano enormi perdite e sfigurano il volto dell'Islam. Il messaggio, inviato allAgenzia Fides, spiega: I credenti in Dio rifiutano il conflitto cruento e il combattimento feroce in corso tra i musulmani sunniti e i musulmani sciiti, che formano assieme l'unica umma dell'Islam. In questo contesto afferma il Gesuita la Siria è diventata uno dei campi di battaglia principali del conflitto, deviando così il corso della rivoluzione iniziata dal popolo più di due anni fa per ottenere libertà, dignità e democrazia per i siriani, contro un regime che ha assoggettato l'insieme della popolazione al potere della tortura, dell'intimidazione. Notando gli immensi sacrifici sopportati dal popolo siriano e le forti ingerenze regionali e internazionali in questa dolorosa guerra civile, p. DallOglio stigmatizza latteggiamento di alcuni paesi che pensano solo a propri interessi geopolitici particolari. Sono numerosi tuttavia coloro che, grazie a Dio, sono convinti che ciò che la gente perde in Siria è perso per l'intera umanità, e sono disposti a sostenere, col loro denaro, presenza e impegno la realizzazione della pace civile nella regione di Damasco, nota il testo. In realtà il conflitto in corso in Siria non oppone tanto sunniti e sciiti prosegue quanto piuttosto coloro che credono che Dio ha creato gli esseri umani liberi, e coloro che considerano invece la vita come un'arena per la conquista del potere su base di rivalità e interessi particolari. Il mese di Ramadan non riguarda solo i musulmani, ma ogni persona di buona volontà e di retta intenzione, affinché cerchi il bene di suo fratello nel rispetto dei suoi propri valori e simboli religiosi. In spirito di solidarietà spirituale, un gran numero di cristiani, di ebrei e membri di altre religioni, parteciperanno al sacro mese di Ramadan, intercedendo con insistenza presso il Misericordioso, l'Onnipotente, affinché voglia accordare alla comunità musulmana la grazia dell'unità e dell'armonia Lappello si chiude con un messaggio di solidarietà verso prigionieri, ostaggi, rifugiati, sofferenti, vittime delle distruzioni, e verso quantireclamano libertà, giustizia, uguaglianza e il diritto a una vita degna, nella trasparenza e la verità. (articolo tratto da www.fides.org, a cura dell'Istituto Secolare Missionarie Comboniane) Guarda il video di approfondimento Siria: storia e testimonianze da un paese che tenta di rinascere » Copyright © 2017 ReteSicomoro