INTRODUZIONE E FINALITÁ DELLA TESI L’Acqua, grazie alla presenza dei legami idrogeno e alla distribuzione delle cariche nella molecola in modo da generare un dipolo, non può esistere sottoforma di molecole singole. Necessariamente, almeno in parte, deve esistere in forme aggregate creando delle strutture (clatrati, clusters) la cui esistenza è stata dimostrata attraverso misure spettroscopiche, diffrazione ai raggi X, etc. M. Magat1, analizzando gli spettri Raman dell’acqua (T > 37°C), trovò che alcune proprietà dell’acqua (indice di rifrazione; viscosità; calore specifico a temperatura costante; solubilità in benzene, in sostanze non polari e in sostanze polari) rivelavano irregolarità nell’intervallo di temperatura tra i 30 e i 40°C. Egli sottolineò, quindi, l’evidenza che qualcosa di grande interesse avesse luogo nella struttura dell’acqua attorno i 35°C, sottolineandone, immediatamente, l’importanza in sistemi biologici. Dopo qualche anno, Morgan e Warren (1938)2 studiarono la diffrazione a raggi X dell’acqua a varie temperature, interpretando i diversi risultati ottenuti, in termini di struttura: “La struttura cambia con l’aumento della temperatura”. I primi tentativi riguardanti la teorizzazione della struttura dell’acqua liquida, portarono W. C. Roentgen (1891)3, Bernal e Fowler (1933)4, Pople (1951)5, Frank e Wen (1957)6, G. Nemethy e H. Sheraga (1962)7, G. Preparata 1 M. Magat: biblografia Morgan J., Warren B. E.: bibliografia 3 W. C. Roentgen: bibliografia 4 J.Bernal, R. H. Fowler: bibliografia 5 Pople J.A. : bibliografia 6 P.Silvestroni: bibliografia 7 P.Silvestroni: bibliografia 2 1 e E. del Giudice (1995)8, M. Chaplin (2000)9, Mu Shik Jhon (2004)10, Masaru Emoto11 (2002), a ipotizzare l’esistenza, anche nell’acqua liquida, di una struttura simile a quella del cristallo di ghiaccio: tetraedrica ed esagonale. Alcuni di essi, considerarono la struttura dello stato liquido in continuo divenire (si distrugge e si riforma 100 bilioni di volte al secondo), altri considerarono la struttura “fissa” e caratterizzata da una particolare distorsione del legame idrogeno. Grazie alla forma dipolare delle molecole dell’acqua, è molto probabile che questi aggregati che si formano nell’acqua liquida risentano sia dei campi magnetici che di quelli elettromagnetici applicati all’acqua liquida. L’acqua può, infatti, facilmente cambiare le proprietà chimico fisiche e persino biologiche sia a seguito del trattamento con onde elettromagnetiche di bassa frequenza, sia a seguito dei processi di diluizione e scuotimento che sono tipici, per esempio, delle metodologie di preparazione dei rimedi omeopatici. Infine, secondo G. Piccardi (1962)12, tutti i sistemi biologici e, quindi, in primis l’acqua, possono risentire delle influenze delle radiazioni cosmiche. Infatti, eseguendo, nell’arco di un decennio, migliaia di esperimenti, egli notò che la velocità di precipitazione di depositi calcarei o dell’ossicloruro di bismuto variava a seconda dei periodi dell’anno e non solo. Sulla base delle teorie esistenti sulla struttura dell’acqua liquida, si è cercato con la presente tesi, di dimostrare, attraverso la misura di alcuni parametri chimico fisici (pH, ORP, conducibilità e tensione superficiale), quanto avviene all’acqua e quindi alla sua struttura, dopo che è sottoposta all’azione di campi elettromagnetici. 8 G. Preparata, E. Del Giudice: bibliografia M. Chaplin: bibliografia 10 M. S. Jhon: bibliografia 11 M. Emoto: bibliografia 12 G. Piccardi: bibliografia 9 2 Capitolo 1 L’ACQUA E LE SUE PROPRIETÁ 1.1 L’acqua molecola di vita L’acqua è sempre stata una risorsa preziosa ed indispensabile per la vita dell’uomo e di ogni essere vivente: solo dove c’è acqua c’è vita nell’universo conosciuto! A dimostrazione della profonda importanza dell’acqua sulla vita, già nell’antica cultura greca si riteneva che ogni cosa fosse ottenuta dalla combinazione alchemica di quattro elementi: Acqua, Aria, Terra e Fuoco. Il primo che iniziò una riflessione scientifico-filosofica sulla natura fu Talete di Mileto (624-546 a.C.), che designò l’acqua quale elemento primordiale. Mentre Platone (427-347 a.C.), che volle interpretare la possibilità della trasformazione dei quattro elementi a partire dall’acqua, attribuì a ciascuno degli elementi fondamentali la forma ideale di solidi geometrici, attribuendo all’acqua, non a caso, la forma di un icosaedro.13 (Fig. 15) Da sempre, quindi, l’acqua è definita la “molecola della vita” e i motivi sono molteplici. 14 L’acqua gioca un ruolo di primo piano nei processi biologici: la maggior parte delle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo e in quello di altri esseri viventi sono in fase acquosa, ovvero in presenza di acqua come solvente; è mezzo di comunicazione tra i tessuti cellulari (liquido interstiziale); mezzo regolatore delle funzioni; depura dalle scorie; trasporta i nutrienti; mantiene la pressione osmotica; veicola tutte le informazioni fisiche ed intellettive. 13 14 C.Vicava, Artioli G.: bibliografia Szent-Györgyi A (premio Nobel per la medicina): bibliografia vedi Cohen S.S. 3 1.2 Proprietà dell’acqua Le proprietà chimico-fisiche dell’acqua restano, secondo alcuni versi, un mistero, tanto che ancor oggi gli studiosi s’interrogano sulla natura delle reazioni dell’acqua a certi stimoli. L’acqua ha proprietà molto diverse da quelle degli altri liquidi. Infatti, essa bolle a 100°C, ma la sua molecola è talmente piccola e il suo peso molecolare è talmente basso, che dovrebbe trasformarsi in vapore a circa -80°C (il punto di abolizione di una sostanza, secondo le leggi della fisica, è legato generalmente al suo peso molecolare). Il punto di ebollizione dell’acqua è, poi, legato alla pressione: se la pressione è di parecchie atmosfere, l’acqua può bollire anche a 250°C gradi. L’acqua, infine, congela a 0°C, ma se seguisse gli altri liquidi della propria classe (idridi: composti di elementi dello stesso gruppo dell’ossigeno), il punto di congelamento dovrebbe trovarsi a circa -100 °C. L’acqua, quindi, dovrebbe essere, a temperatura ambiente, allo stato vapore e, in tal caso, l’acqua liquida sul nostro pianeta sarebbe davvero poca.15 Guardando più da vicino questa sostanza, tra le caratteristiche che fanno dell’H2O una molecola così speciale, le seguenti sono certamente le più importanti per i nostri scopi. 1.2.1 L’acqua è una molecola polare. Questa proprietà è legata alla forma molecolare e al fatto che gli elementi chimici che costituiscono la molecola d’acqua hanno diversa elettronegatività (Ossigeno più elettronegativo dell’Idrogeno). 15 P.Silvestroni: bibliografia 4 La molecola d’acqua è, dunque, un dipolo elettrico. Questo dipolo elettrico è abbastanza grande da permettere all’acqua di orientarsi in un campo elettrico esterno. Per motivi legati alla distribuzione degli elettroni attorno all’atomo di ossigeno, la molecola d’acqua non può avere una forma lineare; questo può essere spiegato attraverso la teoria degli orbitali e il concetto di ibridizzazione. L’atomo di Ossigeno, nella sua configurazione fondamentale ha tutti gli orbitali 2s e 2p occupati da elettroni (6 elettroni di valenza), pertanto il processo di ibridizzazione può avvenire senza la necessità di promuovere elettroni. L’ibridizzazione sp3 dà luogo a quattro orbitali degeneri che tendono a disporsi ai vertici di un ipotetico tetraedro per effetto della repulsione elettrostatica e gli elettroni che si impegnano in legame, sono solamente i due spaiati. La struttura dell’acqua è, quindi, angolare con l’atomo di ossigeno, al vertice centrale, legato ai due atomi di idrogeno. Fig. 1 - Ibridizzazione e orbitali dell’acqua Fig. 2 - Molecola dell’acqua rappresentata rispettivamente come formula prospettica con i due doppietti in evidenza e come modello ball-and-stick Dall’analisi spettrale si è dedotto che i due legami covalenti O-H sono perfettamente equivalenti, hanno lunghezza media pari a 0,97Å e formano un angolo di valenza di 5 circa 105°(tetraedrico:109.5°). Quest’ultimo dovuto in parte alla repulsione fra i due atomi di idrogeno protonizzati e in parte alla ibridizzazione sp 3 fra i due legami O-H e i due lone pairs dell’atomo di ossigeno16. 1.2.2 L’acqua è altamente coesiva Per effetto della polarità, le molecole d’acqua tendono ad unirsi attraverso dei legami detti a ponte di idrogeno. Le molecole d’acqua possono formare 4 legami idrogeno con altre 4 molecole d’acqua (2 con gli idrogeni e 2 con i lone pairs). Si formano, così, “insiemi” che possono ruotare tra di loro attorno ai legami a ponte, determinando in tal modo varie configurazioni nello spazio molecolare dell’acqua.17 I fenomeni e le caratteristiche proprietà dell’acqua, che la rendono così diversa dagli altri liquidi esistenti in natura, si spiegano proprio con il legame ad idrogeno. 1.2.3 L’acqua ha un elevato calore specifico. Il legame idrogeno è responsabile dell’elevato calore specifico dell’acqua (1 cal/g°C): fornendo calore all’acqua, questo viene impiegato non soltanto per aumentare la temperatura, cioè l’energia cinetica delle molecole, ma anche per rompere legami idrogeno. Il calore specifico del ghiaccio è, invece, minore (0,5 cal/g°C alla temperatura di 3°C), perché fino a che permane la struttura cristallina, il calore fornito viene impiegato tutto per aumentare l’energia cinetica, mentre i legami idrogeno restano e iniziano a rompersi solo alla fusione del ghiaccio.18 16 P. Silvestroni: bibliografia P. Consigli: bibliografia 18 P. Silvestroni: bibliografia 17 6 1.2.4 L’acqua ha un elevato potere solvente. Quando un composto ionico o polare viene messo nell’acqua, esso viene circondato dalle sue molecole le quali, grazie alle loro piccole dimensioni, si inseriscono tra uno ione e l’altro o tra una molecola e l’altra di soluto. Esse si orientano in modo da presentare a ogni ione o estremità polare del soluto, la parte che reca la carica opposta, interagendo elettrostaticamente o formando legami a idrogeno. Questo indebolisce l’attrazione tra gli ioni o tra le molecole polari e rompe la struttura cristallina. Quindi, ogni ione o molecola polare, si trova circondato completamente da molecole d’acqua, cioè è solvatato. Fig. 3 - Rappresentazione schematica dell’entrata in soluzione di ioni di una molecola di NaCl19 Le sostanze che si sciolgono facilmente in acqua vengono denominate “idrofile”, cioè amanti dell’acqua. Al contrario, le sostanze le cui molecole non posseggono cariche elettriche localizzate, mostrano una limitata solubilità in acqua e vengono 19 P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 7 denominate sostanze “idrofobe”, che temono l’acqua. Sono sostanze idrofobe, ad esempio, gli idrocarburi o i grassi. Quando tali sostanze vengono a contatto con l’acqua, non danno luogo alla formazione di gusci di idratazione, come fanno le sostanze idrofile; al contrario, attorno alle molecole non polari il reticolo regolare dell’acqua riforma delle strutture a “clatrato” o “gabbie” simili a quelle del ghiaccio (fig. 4 )20 Fig. 4 – Molecole di acqua e propano in soluzione21 Fig.5 – Struttura a clatrato22 20 P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 22 P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 21 8 Capitolo 3 L’ACQUA LIQUIDA E LA SUA STRUTTURA 3.1 L’acqua single non esiste L’acqua chimicamente pura presenta una piccolissima conducibilità (C: 5,49 x 10 –8 Siemens/cm), e questa indica che nell’acqua esistono ioni, sia pure in piccolissima concentrazione. Ricordando le proprietà anfotere dell’acqua, possiamo scrivere per la specie H2O, l’equilibrio di dissociazione, detto anche di autoprotolisi: 2H2O ↔ H3O+ + OH- con Kw = 1,00 x 10 -14 Fig. 8 - Ione idronio29 Lo ione H3O+, a sua volta, è ulteriormente idratato, mediante un legame idrogeno addizionale, nello ione H9O+4 (fig. 9): 29 M.Chaplin: bibliografia 12 Fig. 9 - Ione H9O+4 Il legame idrogeno è più debole di quello covalente, ma permette di unire insieme più molecole d’acqua. Tramite le interazioni di tipo dipolo-dipolo, tipiche di una molecola con forte momento di dipolo intrinseco come l’acqua, si ha la formazione di una estesa rete di legami idrogeno, che quindi crea diverse forme cristalline. Fig. 10 – Proprietà del legame idrogeno in acqua 13 Il legame idrogeno trasferisce, nell’acqua liquida, informazioni anche a significative distanze. Così, la molecola 1 trasmetterà informazioni alla molecola 2, 3 poi 5, 6 e così via. (Fig.10) L’effetto è rinforzato da addizionali effetti di polarizzazione e dal risonante e intermolecolare trasferimento di energia vibrazionale del legame O-H, mediato dalle interazioni dipolo-dipolo e da legami idrogeno.30 Il riorientamento di una molecola induce, di conseguenza, il movimento delle molecole vicine (fig. 10). Questa lunga correlazione molecolare è stata recentemente confermata attraverso hyper-Rayleigh light scattering31 e rappresenta una ragione per l’elevato valore della costante dielettrica dell’acqua e della conseguente riduzione di questa con l’aumento della temperatura e della diminuzione dei legami idrogeno.32 L’acqua liquida non è composta da molecole indipendenti, infatti le molecole d’acqua tendono a disporsi in modo da formare, a livello dell’idrogeno, degli aggregati chiamati clusters. L’acqua single non esiste; è immediatamente afferrata da nuovi partners che possono cambiare 100 bilioni di volte al secondo e questo “divenire” è difficile da rilevare.33 Non esiste ancora oggi un’unica teoria certa sulla struttura dell’acqua liquida che renda conto di tutte le sue proprietà in modo qualitativamente esatta. Riportiamo nel successivo paragrafo alcuni modelli e teorie sulla struttura dell’acqua. 3.2 Modelli e teorie sulla struttura dell’acqua La diffrazione con i raggi X dell’acqua liquida e dati ottenuti mediante spettroscopia, indicano l’esistenza nell’acqua di una struttura. Le prime misure effettuate ai raggi 30 S. Woutersen and H. J. Bakker: bibliografia D. P. Shelton: bibliografia 32 N. Yoshii, S. Miura and S. Okazaki: bibliografia 33 M. S. Jhon: bibliografia 31 14 X, intorno agli anni ’30, portarono a pensare che la struttura dell’acqua liquida fosse simile a quella del ghiaccio e partendo da questa ipotesi furono sviluppate varie teorie. Diversi modelli vengono utilizzati a seconda del problema in gioco. Per una comprensione strutturale della singola molecola la teoria quantistica degli orbitali molecolari è sufficiente. Il vero problema nasce quando si considerano i comportamenti collettivi di molte molecole. Esistono 3 grandi classi di modelli: discontinui, continui, statistici34. 3.1.1 Modello statistico Nei modelli “puramente” statistici si assegna arbitrariamente la distribuzione delle cariche all’interno della molecola, e si calcola, poi, che tipo di “assestamento” può subire questa distribuzione in relazione ai valori in gioco dei parametri essenziali. I modelli statistici hanno permesso di studiare molte situazioni “anomale”. 3.1.2 Modello discontinuo Il modello discontinuo, considera che i clusters molecolari, tenuti assieme da un legame ad idrogeno, si distruggono e si riformano in continuazione con l’agitazione termica.35,36 Il modello a cluster spiega bene molte proprietà “ordinarie”. Nel tentativo di spiegare le proprietà uniche dell’acqua, W.C. Roentgen (1891)37 suppose che l’acqua fosse una mistura di due differenti tipi di molecole, che egli chiamò ice molecules e water molecules. “Le ice molecules formano una massa che è meno densa di quella delle water molecules. Quando la temperatura aumenta, il 34 I. Licata: bibliografia L. McTaggart: bibliografia 36 T. Bengiovanni, N. Berterame, L. Ciminelli: bibliografia 37 W.C. Roentgen: bibliografia 35 15 numero delle prime diminuisce e il numero delle seconde aumenta”. L’ipotesi rende possibile la spiegazione di alcune delle proprietà anomale dell’acqua, come, per esempio, il massimo di densità a 4°C. Nel modello di raggruppamento instabile, infatti, Franck e Wen (1957), postularono una risonanza del legame idrogeno, fra legame elettrostatico e legame covalente, che porta alla formazione e distruzione di aggregati di molecole di acqua legate tetraedricamente con legami dipolari.38 Fig. 11 - Arrangiamento tetraedrico delle molecole d’acqua Fig. 12 - Associazioni molecolari=clusters39 38 39 P. Silvestroni: bibliografia L. C. Vincent: bibliografia 16 La fig. 12, mostra alcuni raggruppamenti con i legami idrogeno e alcune molecole non associate dell’acqua liquida, secondo il modello del raggruppamento instabile. Trattazioni più approfondite portarono G. Nemethy e H. Sheraga40 (1962) a ritenere che gli aggregati a struttura tetraedrica, di molecole H2O presenti nell’acqua liquida, fossero costituiti da un numero di molecole variabili con la temperatura, da ~25 (70°C) a ~100 (100°C). I predetti autori hanno anche calcolato le percentuali di molecole d’acqua che non fanno parte degli aggregati e che danno luogo a 1, 2, 3 legami H, ottenendo, infine, con elaborazioni teoriche del loro modello, valori delle funzioni termodinamiche nell’acqua liquida, in accordo soddisfacente con quelli ottenuti sperimentalmente. 3.1.3 Modello continuo Nei modelli continui, presentati per la prima volta da Pople (dal 1951), 41,42 efficaci nello studio delle transizioni di fase e delle conseguenti modificazioni dello spettro vibrazionale, si ipotizza che lo stato liquido sia caratterizzato da una particolare “distorsione” del legame idrogeno. L’acqua liquida è vista come un interrotto reticolo tridimensionale di molecole legate mediante legami idrogeno, posti su coordinate tetraedriche, e sulle perturbazioni termiche, elettriche e steriche producono piuttosto che una rottura, una curvatura ed uno stiramento.43 Lo studio comparativo delle immagini di diffrazione ai raggi X, ottenuti con una soluzione di rubidio in acqua, ha condotto, infatti, Bernal e Fowler44 (1933) alla teoria della coordinazione tetraedrica delle molecole nell’acqua liquida. 40 P.Silvestroni: bibliografia J. A. Pople: bibliografia 42 J. Lennard-Jones, J. A. Pople: bibliografia 43 I. Licata: bibliografia 44 J.Bernal, R. H. Fowler: bibliografia 41 17 Questa ipotesi attribuisce all’acqua liquida uno stato semi–cristallino che presenta due tipi di strutture: 1. una struttura viscosa, che richiama quella del ghiaccio, e che ha una configurazione esagonale della “tridimite” (una forma cristallina della silice) e quasi esclusiva tra 0 a 4°C; 2. una struttura, meno viscosa, vicina a quella del quarzo, fino all’ebollizione. Nell’acqua, però, esistono anche molecole H2O che formano tra loro 3,2,1 oppure nessun legame idrogeno, in percentuali relative che sono funzioni della temperatura: a parità di moli di H2O, nell’acqua a 50°C esistono ~50% dei legami idrogeno esistenti nel ghiaccio.45 Secondo Mu Shik Jhon 46, l’acqua, non è formata da una collezione individuale di molecole, essa è caratterizzata, nello stato liquido, da questa struttura: (H2O)n, dove n rappresenta il numero di molecole unite tra loro. I tetraedri ipotizzati possono, poi, organizzarsi ulteriormente in strutture più complesse. Le molecole d’acqua, infatti, assumono stabilità unendosi in gruppi di molecole di varie dimensioni: anello pentagonale e per lo più esagonale, che risulta essere il più stabile.47 Fig. 13 - Anello esagonale e pentagonale48 45 P. Silvestroni: bibliografia Mu Shik Jhon: bibliografia 47 Mu Shik Jhon: bibliografia 48 Mu Shik Jhon: bibliografia 46 18 Questi gruppi esagonali e pentagonali sono poi uniti insieme in più larghi raggruppamenti. Bisogna, però, tenere presente che la struttura dell’acqua non è uguale a quella del fiocco di neve; quest’ultima è una struttura esagonale fissa. “Simulazioni al computer e analisi con raggi X, hanno portato a considerare la temperatura come una grandezza fondamentale che influenza molto la struttura dell’acqua: a 10°C il 22% è esagonale, a 0°C è il 26%, a – 30/40°C è il 100% e l’acqua viene, così, chiamata super-cooled water”.49 L’acqua, e in particolare quella super-cooled, ha una grande capacità di immagazzinare energia (calore specifico), che può essere rilasciata immediatamente quando è richiesta. Questo vuol dire che l’acqua esagonale ha più capacità di lavoro, di espulsione di rifiuti metabolici, di assorbire differenze di temperatura. La struttura esagonale, inoltre, è caratterizzata da una struttura più aperta e quindi risulta essere meno densa e ha un più grande volume, rispetto alla struttura pentagonale. Il ghiaccio, con una più alta percentuale di struttura esagonale, è meno denso del suo stato liquido e quindi galleggia. Tuttavia il ghiaccio, quando fonde, diminuisce la percentuale della struttura esagonale e il volume diminuisce. 50 Martin Chaplin, ha ipotizzato, usando dati di diffrazione a raggi X, che la struttura dell’acqua dovrebbe essere riferita alle strutture esagonali del ghiaccio, che esiste a pressione atmosferica e cioè un’alternanza di strutture a barca ed a sedia.51 Questa struttura può essere piegata in tre dimensioni per formare una rete di icosaedri, basati sulla sistemazione regolare di 14 unità molecolari (fig. 14). Le 10 unità centrali (in rosso) formano un cluster forte e le rimanenti 4 (in verde) formano pentagoni di un cluster icosaedrico completo. 52,53 49 Mu Shik Jhon: bibliografia Mu Shik Jhon: bibliografia 51 M. F. Chaplin: bibliografia 52 L. J. Barbour, G. W. Orr e J. L. Atwood: bibliografia 5353 J. L. Atwood, L. J. Barbour, T. J. Ness, C. L. Raston e P. L. Raston: bibliografia 50 19 Fig. 14 – Cluster tetraedrico costituito da 14 molecole di acqua secondo il prof. Martin Chaplin Fig. 15 - Icosaedro: eikosi (venti) edra (base), poliedro con 20 facce, 12 vertici e 30 spigoli Fig.16 - Crescita di un cluster: da 20, a 40 a 100 a 160 a 220 a 280 molecole di acqua J. L. Atwood, L. J. Barbour, T. J. Ness, C. L. Raston e P. L. Raston: bibliografia 53 20 Venti delle unità tetraedriche a 14 molecole (cioè in tutto 280 molecole di acqua), possono formare una struttura icosaedrica di 3nm di diametro (Fig. 16). Queste strutture sembrano essere particolarmente stabili in acqua liquida e provvedono alla formazione di un grande sito interstiziale per ogni 25 molecole di acqua. La stabilità della rete è bilanciata eccellentemente, essendo capace di fluttuare tra una struttura espansa a bassa densità ed una collassata più densa (Fig. 17) senza rompere alcun legame idrogeno. Expanded Structure (ES) Collapsed Structure (CS) Fig.17 - Expanded Structure (ES) e Collapsed Structure (CS). A temperatura ambiente, l’equilibrio del cluster icosaedrico in acqua è descritto piuttosto idealmente dall’equazione (ES ↔ CS). I quattro gusci interni di ES, consistono in 160 molecole di acqua (20 H2O a 0.39 nm; 20 H2O a 0.66 nm; 60 H2O a 0.79 nm; 60 H2O a 1.06 nm) che sono state trovate pressapoco nelle stesse posizioni e orientamento all’interno di una cavità incapsulata di nanogoccioline icosaedriche di acqua nel polioxomolibdato (fig.18). 54 54 A. Müller, H. Bögge e E. Diemann: bibliografia 21 Fig. 18 - Nano goccioline di polioxomolibdato con e senza acqua interna mostrata in verde55 La struttura ES provvede a ~1.4 siti dodecaedrici per molecole in soluzione 0.5-M. La densità di ES è 0.94 g/cm3 e di CS, 1.00 g/cm3. I primi possono essere confrontati con l’acqua a bassa densità trovata intorno a macromolecole (densità = 0.96 g/cm3), con l’acqua supercooled (-45°C) e con la densità del ghiaccio amorfo (LDA) (densità = 0.94 g/cm3). Mentre i secondi paragonati all’acqua a 0°C (densità = 1.00 g cm-3). 56, 57 Nella successiva immagine (fig.19), sono mostrate 8 sotto strutture trovate sia nell’icosaedro espanso (a, d, f, h) che nell’icosaedro collassato (b, c, e, g, i). Si nota che la struttura “a” mostra più piccoli segni di collasso rispetto alle strutture “b” e “c”, e quindi potrebbe giocare un ruolo molto importante nell’equilibrio ES ↔ CS. 55 M.Chaplin: bibliografia S. R. Elliott: bibliografia 57 H. Tanaka: bibliografia 56 22 Fig. 19 - Sottostrutture in ES ed in CS58, Nella fig.20 sono, invece, illustrate le forme strutturali che possono esistere nella struttura ES. 58 A. Müller, H. Bögge and E. Diemann: bibliografia 23 Fig. 20 - Sottostrutture in ES59 Le strutture ad 8 membri (fig. 20 f), organizzate come la struttura del ghiaccio esagonale (simile al biciclo [2.2.2] ottano), sono state suggerite, recentemente, come quelle più probabili per i clusters dell’acqua60 . Una mappa di connettività della struttura di icosaedri è mostrata in Fig. 21 e 22. Fig. 21 - Diagramma di connettività di un cluster icosaedrico61 59 A. Müller, H. Bögge and E. Diemann: bibliografia H. Tanaka: bibliografia 61 M.Chaplin: bibliografia 60 24 Fig. 22 - Diagramma di connettività: guscio interno, medio ed esterno di un cluster icosaedrico62 Inoltre, clusters dodecaedrici possono trovarsi al centro di clusters icosaedrici (fig. 23). Questi dodecaedri sono espansi quando il legame idrogeno è dominante e sono collassati quando l’interazione di Van der Walls domina. In condizioni normali ci sarà equilibrio tra queste forme. La forma (a) (fig. 23) può collassare in vari modi (gli atomi di ossigeno collassati sono indicati di colore giallo). Le 8, 4 o 6 molecole interne portano, rispettivamente, a produrre cavità cubica, tetraedrica o ottaedrica rispettivamente. Il raggio del dodecaedro è di 3.94 Å. 63 Fig. 23 - Clusters dodecaedri ( H2O)20 62 63 M. Chaplin: bibliografia D. T. Bowron, A. Filipponi, M. A. Roberts e J. L. Finney: bibliografia 25 Una cavità tetraedrica (c) (fig. 23) in un dodecaedro di acqua collassato può essere usato da H3O+ e NH4+ per formare clusters con ioni. La cavità ottaedrica (d) potrebbe essere occupata da alcuni cationi ed anioni come, per esempio, Na+, K+, Cs+, Ca2+, Cl-, Br-. Clusters dodecaedrici contenenti NH4+, K+ e Cs+ sono stati trovati nell’acqua liquida nella fase gassosa con la spettroscopia.64. La formazione di queste cavità è molto comune nell’acqua anche perchè aumentano la forza dei legami idrogeno con i loro vicini. 65Similmente la cavità cubica (b) potrebbe essere occupata da ioni che hanno un numero di coordinazione otto.66,67 Altre strutture collassate sono anche possibili. Per esempio, simili a quelle che intervengono con gli atomi di ossigeno in clusters di CO2 e di SO42-: Fig. 24 - CO2 (in celeste) in un cluster di 18 molecole di acqua68 Fig. 25 - Clustei di acqua intorno ad uno ione solfato (in giallo)69 64 F. Sobott, A. Wattenberg, H. D. Barth e B. Brutschy: bibliografia H. J. Bakker, M. F. Kropman e A. W. Omta: bibliografia 66 O. N. Pestova, Yu. P. Kostikov e M. K. Khripun: bibliografia 67 D. Laage e J. T. Hynes: bibliografia 68 T. H. Plumridge, G. Steele e R. D. Waigh: bibliografia 69 T. H. Plumridge, G. Steele e R. D. Waigh: bibliografia 65 26 Molte informazioni esistono riguardo all’idratazione di ioni, il numero di molecole di acqua che sono legate ad essi e la loro distribuzione. Sfortunatamente i dati non sono chiari a causa dei metodi diversi utilizzati per lo studio. I principali metodi utilizzati sono: l’IR70,71; NMR72,73; dinamiche molecolari; uso di proprietà colligative, raggi X e diffrazione di neutrone74; spettroscopia ai raggi X75; ultra-acustiche76, spectroscopia Raman77 e la cromatografia di esclusione in gel78. Le forze dominanti su ioni e molecole polari, in soluzione acquosa comportano trasferimenti di effettiva carica parziale dall’ione, o da atomi carichi, all’acqua. 79 Le interazioni risultanti con acqua sono piuttosto diverse da quelle di legame anioneidrogeno80. I campi elettrici dovuti alla carica ionica sono più lunghi (<3 nm) e sono più deboli relativamente al legame idrogeno acqua-acqua.81 La presenza di ioni causa clusters localizzati d’acqua che si stabilizzano, nel loro stato, nel bulk della soluzione nel momento in cui riducono gli scambi di legame idrogeno con le molecole colpite. Nonostante che il modello del cluster icosaedrico può spiegare le anomale proprietà dell’acqua, altri modelli possono essere considerati. Secondo M. Mathouthi (1986)82 quando la temperatura dell’acqua si eleva, sempre più i legami idrogeno si spezzano e le associazioni molecolari cominciano a disgregarsi. Le agitazioni di tipo termico (caotiche) diventano sempre più preponderanti rispetto allo spiegamento dinamico (organizzato). Tuttavia, a 100°C, 70 H. J. Bakker, M. F. Kropman e A. W. Omta: bibliografia H. J. Bakker, M. F. Kropman e A. W. Omta: bibliografia 72 V. Mäemets e I. Koppel: bibliografia 73 R. Li, Z. Jiang, H. Yang e Y. Guan: bibliografia 74 A.C. Ansell, Barnes, P.E. Mason, G.W. Neilson e S. Ramos: bibliografia 75 C. D. Cappa, J. D. Smith, B. M. Messer, R. C. Cohen e R. J. Saykally: bibliografia 76 V. N. Afanasiev, A. N. Ustinov e I. Y. Vashurina: bibliografia 77 S. A. Burikov, T. A. Dolenko, V. V. Fadeev e I. I. Vlasov: bibliografia 78 M. Y. Kiriukhin, K. D. Collins: bibliografia 79 K. D. Collins, G. W. Neilson e J. E. Enderby: bibliografia 80 D. L. Mobley, A. E. Barber, C. J. Fennell and K. A. Dill: bibliografia 81 K. D. Collins, G. W. Neilson e J. E. Enderby: bibliografia 82 Comptes – rendus des Entretiens Internationaux de Monaco sur les Médecines Energétiques de 1986, Université de Reims 71 27 l’acqua liquida comprende ancora sempre una forte proporzione di legami idrogeno; questo fatto è avvalorato dal calore latente di vaporizzazione e dalla costante dielettrica dell’acqua, entrambe elevate a questa temperatura. Il problema della struttura dell’acqua non ha comunque trovato soluzione certa nemmeno con la crescita delle tecniche di analisi fisico-chimiche, e quindi non si è ancora giunti ad una netta distinzione tra questi modelli di base. Come esempio della confusione con cui ci si confronta, si ha che le stime delle percentuali di legami idrogeno rotti nell’acqua a 0 °C, seguendo il modello discontinuo e continuo, danno valori tra 2% e 71%. Tikhonov e A. A. Volkov (2002) hanno ottenuto che l’atomo di idrogeno in H2O, come l’idrogeno molecolare H2, abbia spin nucleare parallelo (H2O paramagnetica orto, momento magnetico = 1) o antiparallelo (H2O non magnetica para, momento magnetico = 0). 83 Il rapporto di equilibrio in acqua è tutto para a 0°K, dove le molecole non hanno spin rotazionale nel loro stato fondamentale; questo equilibrio, poi, shifta verso un rapporto orto:para di 3:1, a temperature > 50°K. Ciò significa che l’acqua liquida effettivamente consiste in una miscela di non identiche molecole e che le proprietà del liquido orto o para puri sono completamente sconosciute. Le differenze delle proprietà di queste due forme sono attese essere molto grandi in campi elettrici imposti dall’esterno.84 83 84 V. I. Tikhonov and A. A. Volkov: bibliografia V. I. Tikhonov and A. A. Volkov: bibliografia 28 3.2 Un’altra proposta sulla struttura dell’acqua Un’altra proposta circa un modello teorico “forte” dell’acqua liquida, è stata data nel 1988 da G. Preparata ed E. Del Giudice (1995) sulla base dell’elettrodinamica quantistica, basata sui “domini di coerenza”, che spiegano le correlazioni a lungo raggio e la formazione dei clusters, tramite una descrizione basata su un sistema di dipoli interagenti. Infatti, secondo gli studi dei due scienziati oltre alle molecole, nel passaggio degli stati fisici ed energetici dell’acqua, esiste un altro attore che è il campo magnetico. Essi ipotizzarono che nelle transizioni da un livello ad un altro, l’atomo cambia forma e disposizione delle sue cariche, emettendo alla frequenza: ω = ∆E/ђ85 Quando, poi, questi atomi hanno stessa frequenza e stessa lunghezza d’onda, incominciano a scambiarsi messaggi elettromagnetici, come nel linguaggio binario 1 e 0 dell’informatica, in modo da sincronizzare (metter in fase) le loro oscillazioni e/o transizioni. Le regioni in cui avviene tutto questo, vengono chiamate “domini di coerenza” e hanno le dimensioni di ~1000Å.86,87,88 Le molecole all’interno dei domini di coerenza oscillano completamente in fase e assumono stati energetici variabili, superiori a quelli di minima energia. “Il campo magnetico che agisce principalmente per innescare i domini di coerenza, può essere dato in molti modi: può essere un campo statico di un magnete permanente, può essere un campo dinamico di un’onda elettromagnetica con frequenza sufficiente da far risuonare gli elettroni, oppure, visto che siamo nel 85 E. Del Giudice, G. Preparata: bibliografia G. Preparata: bibliografia 87 E. Del Giudice, C. P. Enz, R. Mele, G. Preparata: bibliografia 88 E. Del Giudice, G. Preparata: bibliografia 86 29 campo quantistico (infinitamente piccolo ed istantaneo), possono essere le informazioni di altri domini di coerenza di altre acque già eccitate”.89 Prendendo in esame l’acqua, quando essa si trova nel suo stato di equilibrio naturale, i suoi dipoli elettrici si trovano in regime d’incoerenza, sono cioè disposti in modo disordinato con legami di tipo elettrostatico (fig. 26). Fig. 26 – Molecole di H2O orientate disordinatamente Fig.27– Molecole di H2O in regime di coerenza Se l’acqua viene immersa in un campo magnetico, superiore al valore critico corrispondente all’equilibrio naturale, i dipoli si orientano passando al regime di coerenza (fig. 27); in questa situazione i dipoli oscillano in fase tra loro. I domini di coerenza in situazioni di equilibrio dinamico, si accostano l’un l’altro, cosicché le coerenze si saldano tra loro.90 89 90 G. Preparata: bibliografia P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 30 Fig. 28 – Rappresentazione del dominio di coerenza e della frazione incoerente La “taglia” del dominio di coerenza è uguale alla lunghezza d’onda di questo campo coerente e, nel caso dell’acqua, corrisponde a 1/ 10 micron.91 Per ogni dato valore della temperatura, e quindi per un dato numero di collisioni con le molecole dell’ambiente, una frazione delle molecole d’acqua “perde il ritmo” e va ad alimentare una frazione non coerente che, come un gas denso, circola negli interstizi tra i domini di coerenza. Il restante 60% di acqua non è dominato dal campo magnetico coerente e rappresenta appunto la frazione non coerente che si comporta come un sistema fisico che segue le leggi di gas. I domini di coerenza si possono visualizzare come isole immerse in un mare di acqua liquida non coerente (fig.28).92 La frazione di acqua coerente è organizzata in complesse strutture che simulano il legame idrogeno e formano strutture magnetiche; tali strutture sono in grado di interagire con segnali elettromagnetici estremamente deboli e costituire il trasporto dell’informazione elettromagnetica. 91 92 P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 31 Quindi, la parte coerente di acqua può ricevere e trasportare informazione elettromagnetica, mentre la parte non coerente, ugualmente fondamentale per la vita, rappresenta il solvente degli ioni e degli elementi fondamentali per l’economia cellulare. L’acqua, all’interno di questi campi, assume per lo più una struttura esagonale.93 La capacità dell’acqua di formare “ammassi” viene utilizzata per inglobare molecole estranee, per esempio zuccheri, sali, proteine, acidi o, sostanze dannose. Le molecole dell’acqua imprigionano la molecola estranea, la circondano formando un guscio o una nicchia e creano una “copia”; anche quando questa molecola estranea è completamente destrutturata o filtrata e quindi la nicchia è vuota, sembra che i cluster ne mantengono la forma, la sua impronta perfetta e ne registrano le informazioni in termini di vibrazioni.94 Esistono, dunque, interazioni a breve e a lunga distanza che legano le molecole di acqua in domini di coerenza e permettono loro di conservare la struttura che possedevano in presenza di un soluto, anche dopo la scomparsa di quest’ultimo.95 3.3 Conclusioni e prospettive Nonostante i tanti studi, però, ancora troppo poco si conosce sulla struttura dell’acqua. Sulla base di quanto detto sulla struttura dell’acqua liquida e sulla esistenza dei clusters, si è cercato, con una serie di esperimenti, di dare una validità scientifica alle teorie riguardanti i domini di coerenza e l’effetto memoria. 93 P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia P. Spaggiari, C. Trebbia: bibliografia 95 J. Benveniste: bibliografia 94 32 Capitolo 4 STRUMENTAZIONE 4.1 Introduzione Per la misura del pH, dell’ORP e della conducibilità si è adoperato il CTA 300 (Cellular Terrain Analyzer) (fig.29); mentre per la tensione superficiale è stato utilizzato il Tensiometer K6 (fig.32). 4.2 CTA 300 Il CTA 300 è chiamato anche biolettronimetro in quanto è stato costruito per effettuare analisi chimico-fisiche dei liquidi biologici come il sangue, le urine e la saliva. Raramente è stato utilizzato per analizzare le acque dal punto di vista chimico-fisico. Il CTA 300 è uno strumento di fabbricazione italiana ed è costituito da un sistema base per valutare le caratteristiche dei liquidi da analizzare organizzato in di tre parti: 1. lo strumento di misura: un corpo centrale in policarbonato, contenente all’interno il software per l’elaborazione dei dati. Sulla parte anteriore è presente un display, per la visualizzazione dei parametri analizzati, ed una tastiera per la selezione delle funzioni desiderate (fig.29). 2. un insieme di sensori per la misura: un elettrodo (fig. 30) che permette sia la misura del pH (mediante un elettrodo a vetro/riferimento), del potenziale redox o ORP (mediante un elettrodo di platino/riferimento) e della conducibilità, con una precisione notevole. Questo elettrodo multiplo permette la misura in pochi secondi, limitando l’ossidazione dovuta al contatto dell’aria, in quanto le misure sono realizzate in ambiente chiuso che 33 limita la superficie di contatto con l’aria. Il fatto che le misure vengano effettuate in ambiente chiuso senza contatto con l’aria garantisce una riproducibilità notevole dei parametri rilevati, in particolare per l’ORP che è notevolmente influenzato dai gas presenti nell’atmosfera, che sono tutti più o meno solubili in acqua. 3. una cella di misura, che funge anche da porta elettrodo: Una cella in metacrilato (fig.31), del volume di circa 2 ml, che funge da contenitore, da porta elettrodo e consente la misura della conducibilità per mezzo di due contatti, nella parte inferiore, collegati con due placche interne. Inoltre, sempre sulla parte inferiore, è possibile introdurre una siringa per l’inserimento del campione. Sulla parte superiore, invece, sono presenti due cavità: una per l’inserimento dell’elettrodo, l’altra per introdurre la siringa per l’aspirazione del liquido contenuto nella cella. La caratteristica di questa cella è che l’assemblaggio delle sue componenti permette di poter effettuare le misure in totale assenza di aria. Fig. 29 - CTA 300. Fig. 30 - Elettrodo per la misura del pH e del potenziale redox 34 Fig. 31 - Cella in metacrilato: foto e schema Descriviamo ora brevemente le caratteristiche tecniche del CTA 300. Temperatura: Sensore: RTD Pt 1000. Scala di misura: - 9.9 / 50.0 °C. Risoluzione: ± 0.1 °C. PH: Scala di misura: 0.0 / 14.0 pH. Risoluzione: ± 0.001 pH. Soluzioni tampone riconosciute automaticamente: B&C 4.00 / 7.00 / 9.00 pH. Elettrodo di riferimento: Ag/Cl; Hg/Cl. Redox: Scala di misura: -999 / +999 mV. Risoluzione: ± 1 mV. Soluzioni tampone riconosciute automaticamente: B&C 220 mV. Conducibilità: Scala di misura: 0 / 6.000 mS Risoluzione: ± 0.001 mS. 35 Soluzioni tampone riconosciute automaticamente: B&C 2.00 / 20.00 mS. Prima dell’utilizzo del CTA 300 è resa indispensabile la taratura del pH, del potenziale redox e della conducibilità mediante introduzione in cella delle soluzioni tampone riconosciute automaticamente di cui sopra, fornite assieme all’apparecchio. 4.3 Tensiometer K6 Krϋss Il tensiometro K6 Krϋss, di fabbricazione tedesca (fig.32), consiste in: Un anello di platino (circonferenza di 60 mm e diametro di 0.37 mm) Bilancia di torsione che permette all’anello di muoversi verticalmente dentro il campione da misurare Un sistema ottico Una scala circolare in dyn/cm Lo strumento è calibrato con acqua bidistillata: δ = 72.6 dyn/cm a 20°C 36 Fig. 32 - Tensiometer K6 Fig. 33 - Schema della distribuzione del liquido prima del distacco dell’anello di Platino (F = forza, crf = circonferenza media dell’anello)96 96 M.Guidotti, copyright 2003-2008:http://www.galenotech.org/chimfis1.htm 37 Capitolo 5 PARAMETRI MISURATI 5.1 Tensione superficiale L’acqua possiede una tensione superficiale molto alta: è vischiosa, è elastica e tende a raggrupparsi in gocce. All’interno del liquido, ciascuna molecola è sottoposta da ogni parte a forze di legame intermolecolari che tra loro si bilanciano, mentre le molecole dello strato più esterno della pellicola d’acqua, essendo sottoposte solo a forze intermolecolari, da parte di quelle adiacenti e di quelle degli strati più interni, vengono a essere “tirate” verso l’interno, facendo sì che la superficie dell’acqua allo stato liquido tenda a contrarsi occupando la minima superficie possibile. Fig. n. 34 – Distribuzione delle molecole in un liquido97 La tensione superficiale dipende dalla temperatura e precisamente tende a diminuire con l’aumentare di essa. L’acqua ha un elevato valore della tensione superficiale proprio perché i legami intermolecolari sono molto forti. 5.2 Il pH Per definizione, si chiama pH di una soluzione il cologaritmo decimale della concentrazione degli ioni idrogeno: 97 Marcello Guidotti, copyright 2003-2004-2008: http://www.galenotech.org/chimfis1.htm 38 pH = - log [H+] ed è una indicazione numerica dell’acidità o della basicità di una soluzione acquosa, - + cioè del suo contenuto in ioni H (idrogenioni) e OH (ioni idrossido). La temperatura influenza il valore del pH. Infatti, il valore della kw (prodotto ionico dell’acqua ) aumenta con la temperatura perché la reazione di dissociazione dell’acqua è endotermica.98 5.3 Conducibilità Prima di definire questa grandezza, occorre introdurre il concetto di resistenza. Essa è l’attitudine di una sostanza a condurre la corrente elettrica ed è espressa dalla seguente relazione: R = ρ ( l/s ) (Ω cm) R: resistenza del conduttore in Ohm l: lunghezza della cella in cm s: sezione della cella in cm2 ρ: resistività, cioè la resistenza di una soluzione misurata in una cella di lunghezza 2 pari ad 1cm e sezione pari ad 1cm Il rapporto l/s è caratteristico della forma geometrica della cella ed è definito costante di cella. La conduttanza elettrica è, così, definita: C = (1/R) (Siemens/cm) C: conduttanza R: resistenza 98 P. Silvestroni: bibliografia 39 Si determina, dunque, misurando la resistenza del volume di una soluzione compreso tra le pareti di una cella di platino e si esprime in ohm-1 o in Siemens/cm. Nel caso di una soluzione elettrolitica, la conducibilità dipende, ovviamente, dalla concentrazione degli ioni e dal pH, dalla loro carica, dalla loro mobilità (velocità limite raggiunta da questo ione in un campo elettrico di valore unitario) e dalla temperatura: • se aumenta la concentrazione degli ioni, entro certi limiti, aumenta il numero dei trasportatori di elettricità per unità di volume, e quindi aumenta la conducibilità; • di due ioni della stessa specie a valenza diversa (ad esempio Fe 2+ e Fe 3+), lo ione a valenza maggiore, anche se meno mobile perché più idratato, trasporta una maggiore quantità di elettricità e di norma la sua soluzione, ceteris paribus, è quella più conduttrice; • se uno ione si muove con velocità maggiore di un altro ione di stessa carica perché è di massa e/ o dimensioni minori, la sua soluzione, ceteris paribus, è quella più conduttrice; • l’aumento di temperatura di una soluzione provoca la diminuzione della viscosità del solvente e della idratazione, cioè delle dimensioni degli ioni (perché l’aumento di temperatura e quindi di energia cinetica favorisce la rottura dei legami ione-molecole H2O) di conseguenza aumenta la mobilità degli ioni e quindi la conducibilità della soluzione (2% per 1°C)99 I diversi ioni in acqua non contribuiscono nello stesso modo alla conducibilità totale (tab.1). 99 P. Silvestroni: bibliografia 40 Specie + 350 H - 192 + 50,9 OH Na 1 C (ohm- ) + 74.5 - 75.5 + 60 K Cl Ca Tab. 1 - Conduttanza in acqua di ioni Dato che la corrente elettrica è trasportata nelle soluzioni dagli ioni, si può considerare la conducibilità come la misura delle sostanze ionizzate presenti in soluzione. I valori che forniscono la misura della conducibilità dell’acqua sono sempre più bassi man mano che l’acqua diventa pura: l’acqua pura è molto poco conduttrice e, quindi, molto poco dissociata in ioni. 5.4 ORP o Potenziale di Ossido Riduzione E’ la grandezza che definisce la forza della coppia redox e cioè la tendenza a donare oppure accettare un elettrone. Le reazioni di ossidoriduzione, in natura, sono all’origine di numerosi processi chimici e mettono in gioco scambi di elettroni tra molecole. Consistono, infatti, in trasferimenti di elettroni da un composto che si ossida (donatore di elettroni riducente) ad un composto che si riduce (accettore di elettroni - ossidante): Ox2 + Red1 ⇔ Red2 + Ox1 41 La tendenza a donare oppure accettare un elettrone definisce la forza di una coppia redox ed è espressa dal potenziale di ossido riduzione. Per misurarne il potenziale, gli elettrodi indicatori devono essere accoppiati ad un elettrodo di riferimento a potenziale noto e costante (indipendente dalla composizione della soluzione in cui deve essere immerso), in modo che dal valore sperimentale della differenza di potenziale misurata ai capi della cella elettrochimica si possa risalire, per differenza, al potenziale dell’elettrodo indicatore. Il CTA 300 possiede due elettrodi di riferimento: l’elettrodo Ag/AgCl/Cl- (E° = 0,222 V) e quello a calomelano Hg/Hg2Cl2/Cl- saturo (SCE, E° = 0,268 V). Le reazioni elettrodiche sono, rispettivamente: AgCl + e- ↔ Ag + ClHg2Cl2 + 2 e- ↔2Hg + 2ClIl valore di potenziale associato al sistema generico: specie ossidata + n elettroni ↔ specie ridotta è determinato mediante l’equazione di Nerst: E = E°+ RT ln [a specie ossidata] nF [a specie ridotta] E: potenziale redox espresso in Volt dell’elettrodo redox; E°: potenziale standard di ossido riduzione, misurato cioè alla T di 25°C quando l’attività delle specie ossidate è uguale all’attività delle specie ridotte; R: costante molecolare di gas perfetti uguale a 8,315 j/°C; T: temperatura assoluta in gradi Kelvin; n: numero degli elettroni; F: costante di Faraday pari a 96480 Coulombs. 42 Capitolo 6 INFLUENZE COSMICHE 6.1 Introduzione G. Piccardi100, condusse migliaia di esperimenti sulla disincrostazione delle caldaie. I risultati degli esperimenti risultarono diversi a seconda se si utilizzava, a temperature e pressione costanti, acqua normale o acqua “attivata” (ottenuta mettendola in contatto con una ampolla di vetro contenente una goccia di mercurio e piena di neon a pressione ridotta, attraverso il quale si ottiene una scarica luminescente rossastra che attiva l’acqua senza modificarne le proprietà chimiche). L’acqua attivata, in particolare, agiva sulle incrostazioni calcaree in modo diverso dall’acqua normale. Proseguendo con le prove di laboratorio, Piccardi notò che la velocità di precipitazione di depositi calcarei variava a seconda dei periodi dell’anno. Piccardi e i suoi collaboratori decisero di indagare più a fondo, compiendo un test tre volte al giorno: la precipitazione nell’acqua distillata dell’ossicloruro di bismuto, che è un colloide piuttosto comune e che può presentarsi come un precipitato flocculento o polverulento. 6.2 Teorie di G. Piccardi Dopo dieci anni di lavoro e 200.000 ripetizioni dell’esperimento, lo studioso italiano concluse che le variazioni nel grado di precipitazione del preparato erano correlate, a lungo termine, alla comparsa delle macchie solari101 e, a breve termine, alle 100 G. Piccardi: bibliografia Zone ristrette della superficie solare che appaiono nere all’osservazione ottica, per via della minore emissione di luce rispetto all’area circostante, più calda della fotosfera, e sono originate da intensi campi magnetici che raffreddano il plasma. 101 43 fluttuazioni del campo elettromagnetico terrestre e dalla posizione della Terra nella sua traiettoria elicoidale attraverso la galassia. Egli riteneva che la terra riceva dal Sole, dalla Luna e dai pianeti delle emissioni di onde elettromagnetiche che modificherebbero la velocità delle reazioni chimiche. Le influenze cosmiche potrebbero agire sull’acqua poiché la struttura è relativamente deformabile, particolarmente tra i 30 e i 40°C, quindi, nel campo termico del corpo umano. Piccardi, inoltre, ritenendo valide le teorie sui domini di coerenza, ipotizzò che i clusters delle molecole di acqua, entro il sistema di microstrutture colloidali, potessero favorire, per risonanza, lo scambio coerente di informazioni biologiche con quelle provenienti dall’irraggiamento elettromagnetico solare. Pertanto la struttura dinamica dei legami a ponte di idrogeno dell’acqua, esplicherebbe un’attività di modulazione dei campi elettromagnetici, capace di correlare informazione biologica proveniente dalla struttura del DNA e caratteristiche variabili dello spettro solare durante il suo cambiamento, determinando un sistema bioritmico che segue l’andamento delle stagioni.102,103 Piccardi chiamò le relazioni tra le attività locali di reazione in provetta e le attività relative del cosmo con il nome di “fenomeni fluttuanti”. A marzo, quando la Terra si muove sul piano equatoriale e la velocità è massima, la flocculazione del sale di bismuto è in media bassa, mentre risulta alta in settembre, quando il movimento del pianeta è perpendicolare al piano dell’equatore e la sua velocità è minima. Inoltre, se le soluzioni venivano poste in un recipiente rivestito di rame le fluttuazioni scomparivano. Gli stessi risultati furono confermati da un gruppo di ricercatori presso l’Università di Bruxelles ed il Centro di Ricerca Atmosferica del 102 103 G. Capriolo, A. D'Elia: bibliografia G. Piccardi: bibliografia 44 Colorado. Si tratta della dimostrazione che la molecola d’acqua, subisce l’influsso dei campi elettromagnetici. 6.2.1 Altre osservazioni sulle influenze cosmiche Tra i numerosi studi facenti riferimento ai fenomeni fluttuanti di Piccardi, riportiamo le osservazioni di Raffaele Bendandi (1893-1979) sull’attività solare e delle sue ripercussioni sulla Terra.104 Bendandi aveva osservato che all’aumento dell’attività solare con la comparsa di brillamenti, eruzioni e di macchie sulla sua superficie, si potevano registrare sulla terra diversi fenomeni biologici eccezionali: un aumento dell’aggressività dei virus, patologie cardiache e morti improvvise; pure l’umore e la stabilità della psiche di persone particolarmente sensibili si rivelavano compromessi. 6.3 Attività solare e campo magnetico terrestre Il campo magnetico terrestre non è affatto uniforme e costante: le sue variazioni rapide sono principalmente dovute a fattori esterni alla Terra ed essenzialmente all’attività solare. Le variazioni irregolari, consistono nell’emissione di radiazione solare, detto vento solare105,106, accompagnata dalla continua emissione di gas ionizzato. Questo flusso di particelle cariche, genera un campo magnetico che, interagendo con quello terrestre, ne modella le linee di forza. (fig.35) 104 R. Bendandi: bibliografia Come ha dimostrato E. N. Parker nel 1958, il vento solare è un plasma caldo emesso dalla corona solare, costituito essenzialmente da idrogeno ionizzato (protoni ed elettroni non legati fra loro). 106 S. Chapman e J. Bartels: bibliografia 105 45 Fig.35 – Interazione del campo magnetico solare con quello terrestre107 Un gran numero di protoni e di elettroni energetici del vento solare, penetra nel campo magnetico terrestre, dove rimane confinato in regioni, denominate fasce di Van Allen. Un aumento del numero di queste particelle è associato con l’attività solare e il loro allontanamento dalla fascia di radiazioni provoca le aurore boreali sui poli ed interruzioni delle trasmissioni radio. Le modulazioni del vento solare producono l’energia necessaria per le variazioni esterne del campo, mentre l’attrazione gravitazionale e le maree atmosferiche, di origine termica, sono le principali responsabili delle variazioni esterne regolari. Queste ultime possono essere su base giornaliera o mensile (ogni 27 giorni circa).108 6.4 Dati sperimentali Pertanto si sono seguiti giornalmente i dati109 inviati dalla sonda SOHO110 (Solar Heliospheric Observatory) affinché si potesse dare una dimostrazione a quanto è stato affermato da Piccardi. 107 NASA: bibliografia NASA: bibliografia 109 Si possono seguire giornalmente on line sul sito: http://sohowww.estec.esa.nl/pickoftheweek/old/09jan2008/ oppure sul sito: www.ariviterbo.it/e107_plugins/content/content.php?content.19 108 46 Come si evince da questi dati e da quelli ufficiali della NASA (National Aereonautics and Space Administration)111 e del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration)112 dai dati inviati dalla sonda, è cominciato un nuovo ciclo solare, il 24°.113 Infatti il 4 gennaio u.s. è apparsa la prima macchia solare (sunspot) di polarità opposta a 25-30° di latitudine (fig.36). Fig.36 – Primo sunspot del nuovo ciclo solare:4 gennaio 2008-12-02114 Altre macchie solari si sono registrate nel corso del 2008: 2 marzo, 23 aprile, 31 luglio, 10 ottobre. Sono state effettuate misure di pH, di conducibilità, di ORP con il CTA 300 e di tensione superficiale con il tensiometro. Sono state analizzate tre acque diverse: acqua di acquedotto (residuo fisso 320 mg/l), acqua bidistillata, acqua minerale (residuo fisso 465 mg/l). 110 Strumenti sulla sonda SOHO: Extreme UV Imaging Telescope (EIT), studia la bassa corona, la sua struttura e la sua attività. Si ottemgono immagini ad alta risoluzione della corona solare nella gamma dell'ultravioletto; Michelson Doppler Imager (MDI), misura la velocità del campo magnetico della fotosfera per meglio comprendere le zone convettive che formano gli strati interni del Sole e controllano la struttura della corona; Large Angle Spectrometer Coronagraph (LASCO), studia la struttura e l'evoluzione della corona del Sole. 111 www.nasa.gov/centers/marshall/news/nwes/releases/2008-005.html 112 http://www.noaanews.noaa.gov/stories2008/20080104_sunspot.html 113 Ogni ciclo ha la durata di 11/12 anni 114 Sonda SOHO e NASA: www.nasa.gov/centers/marshall/news/nwes/releases/2008-005.html http://sohowww.estec.esa.nl/pickoftheweek/old/09jan2008/ 47 I dati che si sono ottenuti relativamente ai periodi di “sunspot” sono risultati diversi rispetto ai periodi di “quiete”. I dati significativi sono stati riportati nei seguenti grafici: Leggenda: acqua dell’acquedotto (……), acqua minerale (…….), acqua bidistillata (……) Variazione del pH 8,5 8 pH 7,5 7 6,5 6 5,5 feb08 mar08 apr08 mag08 giu08 lug08 ago08 set- ott-08 nov08 08 dic08 tempo Fig.37 – Variazione del pH dell’acqua di acquedotto, dell’acqua minerale, dell’acqua bidistillata Variazione dell'ORP 420 ORP (mV) 360 300 240 180 120 60 0 feb08 mar08 apr- mag08 08 giu08 lug08 ago08 set- ott-08 nov08 08 dic08 tempo Fig.38 – Variazione dell’ORP dell’acqua di acquedotto, dell’acqua minerale, dell’acqua bidistillata 48 c (microS/cm) Variazione della conducibilità 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 feb08 mar08 apr08 mag- giu08 08 lug08 ago08 set- ott-08 nov08 08 dic08 tempo Fig.39 – Variazione della conducibilità dell’acqua di acquedotto, dell’acqua minerale, dell’acqua bidistillata Variazione della tensione superficiale tensione superficiale (dyn/cm) 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 feb- mar- apr- mag- giu08 08 08 08 08 lug08 ago- set08 08 ott08 nov08 dic08 tempo Fig.40 – Variazione della tensione superficiale ORP dell’acqua di acquedotto, dell’acqua minerale, dell’acqua bidistillata 6.4.1 Analisi dei dati Si può, immediatamente rilevare che nei tre campioni si presenta una diminuzione115 di ORP per lo più nel periodo 30 aprile-30 ottobre e cioè tra il primo e il secondo sunspot. Il potenziale è più basso, dunque, più riducente, cioè antiossidante. L’acqua risulta, così, essere “ionizzata”, situazione per la quale l’ossigeno attivo risulta essere più 115 L’ORP dell’acqua è in media intorno ai 300 mV 49 inoffensivo. Ne segue che il corpo umano non “arrugginisce” internamente e i processi di invecchiamento vengono rallentati. Inoltre, più l’acqua ha un potenziale riducente, più sarà ricca di elettroni e la tensione superficiale delle sue molecole si abbassa, così come si può notare dai dati riportati.116 L’acqua che beviamo trasporta i micronutrienti alle cellule del nostro organismo, non tutti i tipi di acque sono in grado di svolgere appieno questo compito. Infatti, l’acqua normale/naturale ha una “capacità vitale” limitata per l’elevata tensione di superficie, mentre quella con più bassa tensione superficiale è in grado di “legarsi” meglio ai colloidi (microminerali). Per quanto riguarda invece la conducibilità e il pH, non si rilevano significativi cambiamenti. 6.5 Esposizione alla luce solare Esponendo per 5 ore, alla luce diretta del sole, una bottiglietta in PET di acqua distillata e acqua minerale si è notato un aumento di una unità di pH verso valori alcalini, una diminuzione dell’ORP e un opposto valore di conduttanza per le due acque: diminuzione elevata nel caso di acqua minerale (da 496 a 153 µS/cm), piccolo aumento nel caso di acqua bidistillata (da 1 a 19 µS/cm). 6.6 Esposizione a film colorati Sono stati preparati tre film colorati: blu (λmax = 470 nm), rosso (λmax = 660 nm), fumè (λmax = 535 nm)117. I film colorati sono stati avvolti intorno a tre bottiglie di 116 L’acqua non ionizzata ha una densità superficiale di 72-78 dyn/cm Misure di lunghezza massima di assorbimento effettuate con Spettrofluorimetro Cary Eclips optics della Varian (range di 190-900 nm) 117 50 vetro trasparente contenente acqua distillata e a tre bottiglie di vetro trasparente contenente acqua minerale (fig. 41). I film colorati sono stati lasciati intorno alle bottiglie. Fig. 41 – Bottiglie di acqua avvolte da film colorati Si sono misurati nel tempo i valori di pH, ORP, conducibilità e tensione superficiale. 6.6.1 Dati sperimentali I dati sono stati riportati nei seguenti grafici (per sinteticità verranno riportati solo i grafici relativi all’acqua distillata, dove le variazioni sono più sensibili: 51 Legenda: blu (λmax = 470 nm) , rosso (λmax = 660 nm) , fumè (λmax = 535) ACQUA BIDISTILLATA Variazioni del pH 9,00 8,53 7,87 pH 8,00 7,00 7,84 7,02 6,00 5,00 4,00 0 2 11 80 200 tempo (giorni) Fig. 42 - Variazione del pH dell’acqua bidistillata in 200 giorni Si può notare immediatamente come, con tutti e tre i film, si sale verso valori di pH più basici; cosa che risulta più marcata con il film che assorbe alla λmax = 535 nm . Nel caso dell’acqua minerale, il passaggio a valori basici ca. 8,61 (film blu) e 8,43 (film rosso) si ha immediatamente dopo 11 giorni. Variazioni dell'ORP 40 30 29 ORP (mV) 20 10 0 0 -10 -20 0 2 11 80 200 -12 -30 -40 -30 tempo (giorni) Fig. 43 - Variazione dell’ORP dell’acqua bidistillata in 200 giorni 52 Si nota che il potenziale tende a diminuire verso valori più riducenti. In particolare, dopo 11 giorni, il film che assorbe alla λmax = 470nm (ORP =-12) e il film che assorbe alla λmax = 660nm (ORP = -30), mostrano valori più riducenti. Questi valori nel tempo tendono ad aumentare, ma risultano, comunque, sempre più bassi rispetto al valore iniziale. Si ha lo stesso comportamento nel caso dell’acqua minerale. c (microS/cm) Variazioni della conducibilità 160 140 120 100 80 60 40 20 0 134 74 59 43 13 0 5 8 2 11 80 7 200 tempo (giorni) Fig. 44 - Variazione della conducibilità dell’acqua bidistillata in 200 giorni Nel caso della bottiglia con il film che assorbe alla λmax = 470nm si ha un picco di conducibilità dopo 11 giorni, molto più elevato rispetto agli altri film colorati e da sottolineare in quanto trattasi di acqua distillata. I valori nel tempo tendono a diminuire per tutti tranne che nel caso del film che assorbe alla λmax = 535nm : il valore è più alto rispetto al valore iniziale. Nel caso dell’acqua minerale, invece, si rileva una graduale diminuzione nel tempo. 53 tensione superficiale (dyn/cm) Variazione della tensione superficiale 72,5 72 71,5 71 70,5 70 69,5 69 68,5 71,9 71,4 71,3 71,5 71 70,2 0 2 69,9 11 80 200 tempo (giorni) Fig. 45 - Variazione della tensione superficiale dell’acqua bidistillata in 200 giorni La tensione superficiale ha una diminuzione tra i 2-11 giorni, ma poi tende a ritornare ai valori iniziali. Nel caso dell’acqua minerale non si rilevano sostanziali variazioni. 54 Capitolo 7 TRATTAMENTO DELL’ACQUA CON CAMPI MAGNETICI NON IONIZZANTI 7.1 Introduzione L’acqua liquida è influenzata da campi magnetici? Simulazioni al computer, con bassi campi magnetici (0.2 T) hanno dimostrato l’aumento del numero delle molecole monomere di acqua118,119, e, piuttosto sorprendentemente, nello stesso tempo, si è registrato un aumento della tetraedricità.120 Campi magnetici forti (1-10 T), invece, provocano l’aumento della mobilità degli ioni, anche in soluzioni molto concentrate, attribuito alla diminuzione del legame idrogeno121; provocano l’aumento dell’indice di riffrazione, attribuito all’aumento della forza del legame idrogeno122; provocano un aumento del punto di ebollizione di 5.6 mK a 6 T per H2O e di 21.8 mK a 6 T per D2O123; provocano variazioni delle bande nello spettro Raman dell’ H2O, quando è ivi presente ossigeno disciolto124, attribuite alla formazione di più grandi strutture di clatrati. Influenze magnetiche statiche, inoltre, potrebbero causare un aumento delle dimensioni della struttura dell’acqua che si forma intorno a molecole idrofobiche e ai colloidi.125,126 Sorprendentemente, anche campi magnetici molto piccoli (20-50 µT) possono influenzare la solubilità dei gas nell’acqua salmastra: la solubilità aumenta 118 X.F. Pang and B. Deng: bibliografia K. X. Zhou, G. W. Lu, Q. C. Zhou, J. H. Song, S. T. Jiang and H. R. Xia, Monte Carlo: bibliografia 120 L. Holysz, A. Szczes and E. Chibowski: bibliografia 121 K.T. Chang and C.I. Weng: bibliografia 122 H. Hosoda, H. Mori, N. Sogoshi, A. Nagasawa and S. Nakabayashi: bibliografia 123 H. Inaba, T. Saitou, K. Tozaki, and H. Hayashi: bibliografia 124 I. Otsuka and S. Ozeki: bibliografia 125 S. Ozeki, C. Wakai and S. Ono: bibliografia 126 K. Higashitani, J. Oshitani and N. Ohmura: bibliografia 119 55 con l’aumentare dei campi magnetici (probabilmente il campo magnetico influenza la stabilità dei clatrati)127. Tutto questo rafforza il punto di vista sull’esistenza di un movimento attraverso un campo magnetico che determina delle influenze che risultano importanti nella rottura dei legami idrogeno. 7.2 Esposizione ai campi elettromagnetici dei telefonini Sono state poste bottiglie di acqua di acquedotto e bidistillata in PET nelle immediate vicinanze di un telefono UMTS (ν = 1800-2100 Hz) e DCS (Dual band ν = 17101880 Hz) per ca 20 ore, non rilevando immediatamente nessun cambiamento rilevante. Tuttavia, dopo 20 giorni la conducibilità dell’acqua di acquedotto è passata da 275 a 460µS/cm e quella dell’acqua bidistillata da 53 a 19 µS/cm: due comportamenti completamente opposti. 7.3 Esposizione ai campi elettromagnetici dei ripetitori Campioni di acqua minerale sono stati, inoltre, esposti per tre giorni ad una distanza di 25m, da un ripetitore di telefonia mobile, non rilevando cambiamenti significativi.128 7.4 Esposizione ai campi elettromagnetici rotanti I campioni di acqua, inoltre, sono stati “trattati” per circa due ore con campo magnetico rotante, effettuato mettendo le bottiglie su agitatore magnetico e inserendo in acqua un’ancoretta magnetica. (Fig. 46) 127 128 A. Pazur and M. Winklhofer: bibliografia Potenza di uscita 20W; potenza di legge limite max 10 V/m 56 Fig. 46 - Bottiglia di acqua sull’agitatore magnetico rotante Durante questo periodo, sono state fatte misure ogni 5 minuti con il CTA 300 e con il tensiometro rilevando il pH, l’ORP, la conducibilità e la tensione superficiale. Sui campioni trattati sono state fatte, poi, misure giornaliere per circa 6 mesi al fine di verificare per quanto tempo, le variazioni parametriche ottenute, siano state conservate. Sono state sottoposte a trattamento tre acque diverse: acqua di acquedotto (residuo fisso 320 mg/l), acqua bidistillata, acqua minerale (residuo fisso 465 mg/l). I campi magnetici rotanti, permettono, molto probabilmente, di fare interagire tra loro i singoli domini, finché non raggiungano un valore omogeneo di frequenza di oscillazione. 57 7.4.1 Dati sperimentali ACQUA DI ACQUEDOTTO: agitazione levogira ( ) e destrogira ( Variazione pH 8,9 8,46 8,52 8,5 pH 8,1 7,83 7,56 7,7 7,3 6,9 6,5 0 1 3 12 17 19 55 85 235 tempo (giorni) Fig. 47 - Variazione del pH di acqua di acquedotto in 235 giorni ORP (mV) Variazione dell'ORP 400 350 300 250 200 150 100 50 0 367 351 284 15 20 0 1 3 12 17 19 55 85 235 tempo (giorni) Fig. 48 - Variazione dell’ORP di acqua di acquedotto in 235 giorni 58 ) ACQUA DI ACQUEDOTTO: agitazione levogira ( ) e destrogira ( ) Variazione della conducibilità 800 c (microS/cm) 667 600 400 351 200 0 0 1 3 12 17 19 55 85 235 tempo (giorni) Fig. 49 - Variazione della conducibilità di acqua di acquedotto in 235 giorni Variazione della tensione superficiale tensione superficiale (dyn/cm) 85 83,4 84,1 80 76,7 75 72,8 72,7 70 65 0 1 3 12 17 19 55 85 235 tempo (giorni) Fig. 50- Variazione tensione superficile di acqua di acquedotto in 235 giorni 59 ACQUA BIDISTILLATA: agitazione levogira ( ) e destrogira ( Variazione del pH 9,00 pH 8,00 8,50 7,38 6,81 7,00 6,00 4,69 5,00 4,32 4,00 0 1 2 9 15 16 52 85 235 tempo (giorni) Fig. 51 - Variazione del pH di acqua bidistillata in 235 giorni Variazione dell'ORP 600 524 518 ORP (mV) 500 400 342 300 200 100 0 0 0 1 2 9 15 16 52 85 235 tempo (giorni) Fig. 52 - Variazione dell’ORP di acqua bidistillata 235 giorni 60 ) C (microS/cm) Variazione della conducibilità 40 35 30 25 20 15 10 5 0 35 17 2 1 0 1 2 9 15 16 52 85 235 tempo (giorni) Fig. 53- Variazione della conducibilità di acqua bidistillata in 235 giorni Variazione della tensione superficiale tensione superficiale (dyn/cm) 90,0 85,0 84,2 83,5 82,1 80,0 75,0 71,2 73,3 70,0 65,0 60,0 0 1 2 9 15 16 52 85 235 tempo (giorni) Fig. 54 - Variazione della tensione superficiale di acqua bidistillata in 235 giorni 61 ACQUA MINERALE: agitazione levogira ( ) e destrogira ( Variazione del pH 9,00 8,52 pH 8,50 8,38 8,00 7,50 7,00 6,74 6,50 0 1 2 6 11 13 50 83 233 tempo (giorni) Fig. 55 - Variazione del pH dell’acqua minerale in 233 giorni ORP (mV) Variazione dell'ORP 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 385 14 0 1 2 6 11 13 50 15 83 233 tempo (giorni) Fig. 56 - Variazione dell’ORP dell’acqua minerale in 233 giorni 62 ) ACQUA MINERALE: agitazione levogira ( ) e destrogira ( ) Variazione della conducibilità 1000 c (microS/cm) 838 842 863 800 600 456 496 400 200 0 0 1 2 6 11 13 50 83 233 tempo (giorni) Fig. 57 - Variazione della conducibilità dell’acqua minerale in 233 Variazione della tensione superficiale tensione superficiale (dyn/cm) 85 81,9 80 75 72,9 73,9 70 65 0 1 2 6 11 13 50 83 233 tempo (giorni) Fig. 58 - Variazione della tensione superficiale dell’acqua minerale in 233 giorni 7.4.1 Analisi dei dati ottenuti L’acqua è il mezzo principale nel quale avvengono le reazioni enzimatiche e il trasporto dei prodotti di reazione all’interno degli organismi viventi. Se il pH varia, 63 varia anche l’attività dell’enzima.129 Quindi l’enzima si dissocia in modo diverso a seconda del pH e, quindi, l’attività sarà in relazione alla dissociazione del gruppo stesso. Ogni enzima ha un pH ottimale a cui ha la massima attività. Nel corpo umano, in particolare, dove sono attive centinaia di reazioni enzimatiche, le radiazioni elettromagnetiche, facendo variare il pH e l’ORP dell’acqua corporea, possono ridurre o bloccare l’attività degli enzimi, provocando seri problemi alla vita cellulare. 130 • Acqua di acquedotto pH - Valore iniziale 7,83 (fig. 47): il valore iniziale è diminuito di 0,3 unità di pH dopo 2 ore. Cessata l’agitazione si è rilevato che per la rotazione levogira (sx) si è avuto un massimo (8,19) dopo 19 giorni, per quella destrogira (dx) (8,41) dopo 55 giorni. Il campione sottoposto ad agitazione dx è diventato, quindi, decisamente basico e rimane costante nel tempo. ORP – Valore iniziale 284 mV (fig. 48): per entrambi i sensi di rotazione si è avuto un lieve aumento nelle prime 2 ore, mentre nei giorni successivi si sono avuti due massimi rispettivamente 367 mV (sx) dopo 17 giorni e 351 mV (dx) dopo 12 giorni. La minima variazione per entrambi i sensi di rotazione si è avuta dopo 55 giorni con un valore di ORP di 20 mV. Un valore così basso indica che l’acqua AQP, dopo circa 2 mesi diventa riducente ed antiossidante. Tale valore rimane nel tempo. Conducibilità - Valore iniziale 667 µS/cm (fig. 49): per entrambi i sensi di rotazione si è avuta una lieve variazione della conducibilità iniziale. Risulta una diminuzione del 50% rispetto al valore iniziale solo dopo 12 gg e solo nel caso di agitazione levogira. 129 130 Catene polipeptidiche costituite da soli amminoacidi o da amminoacidi e gruppi prostetici Frontali: bibliografia 64 Tensione superficiale – Valore iniziale 76,7 dyn/cm (fig. 50): per entrambi i sensi di rotazione si è avuto un valore più basso e uguale (74 dyn/cm) rispetto a quello iniziale dopo 55 giorni. Il valore dell’acqua agitata in senso levogiro continua a diminuire, mentre quello dell’acqua agitata in senso destrogiro rimane nel tempo. • Acqua bidistillata pH – Valore iniziale 7,38 (fig. 51): dopo un giorno il pH, per entrambi i sensi di rotazione, è diventato decisamente acido (4,32). Il valore più alto si è riscontrato dopo 9 giorni: per il sx (8,50), per il dx (8,32). Per entrambi i campioni, dopo 52 giorni, il pH si è attestato ad un valore di 7,8 e tale valore rimane pressoché costante nel tempo. ORP - Valore iniziale 342 mV (fig. 52): è interessante notare che per entrambi i sensi di rotazione il valore dell’ORP dopo 235 giorni è prossimo allo zero. Conducibilità – Valore iniziale 2 µS/cm (fig. 53): per entrambi i campioni sx e dx la conducibilità tenda ad aumentare. E’ interessante il comportamento dell’acqua trattata con rotazione sx che dopo 85 giorni raggiunge il massimo di conducibilità (35µS/cm) a cui non corrisponde un altrettanto abbassamento di pH come già avvenuto per l’acqua AQP. Per entrambe le soluzioni si nota che dopo ca. 9 giorni si ottiene un incremento della conducibilità in corrispondenza di pH decisamente basico (8,32 e 8,50) probabilmente dovuto alla maggiore disponibilità di ioni OHforniti di una mobilità elevata. Tensione superficiale – Valore iniziale 82,1 dyn/cm (fig. 54): entrambe le soluzioni manifestano, dopo 16gg, un aumento della tensione: rispettivamente 84,2 e 83,5 dyn/cm, per poi ritornare a valori normali dopo circa 2 mesi. 65 • Acqua minerale pH – Valore iniziale 6,74 (fig. 55): si registra un aumento di pH: valori massimi dopo 50 gg., rispettivamente 8,52 (sx) e 8,32 (dx), decisamente alcalini. Tali valori rimangono pressocchè costanti nel tempo. ORP - Valore iniziale 385 mV (fig. 56): dopo 50 giorni per entrambe le acque il valore dell’ORP precipita verso valori prossimi allo zero (14 mV e 15 mV), rendendo l’acqua riducente e antiossidante. Tali valori rimangono costanti nel tempo. Conducibilità – Valore iniziale 838 µS/cm (fig. 57): dopo lieve incremento della conducibilità per entrambe le rotazioni, dopo 233 gg, l’acqua dx ha una conducibilità pari a 496 µS/cm, la sx 456 µS/cm. Questo bassissimo valore di conducibilità si può interpretare pensando che l’acqua, sollecitata con movimento destrogiro, ristruttura i propri clusters attorno agli ioni inglobandoli nelle “cavità” rendendo così l’acqua meno conduttrice. Tensione superficiale – Valore iniziale 81,9 dyn/cm (fig. 58): per entrambe le acque trattate in senso inverso dopo 50 giorni si ottiene una netta diminuzione della tensione superficiale sino a 74 dyn/cm; tale valore rimane quasi costante nel tempo. 7.5 Esposizione a campi elettromagnetici statici (due magneti) Ragionando ulteriormente sul fatto che le radiazioni EM riescono a fare oscillare i cluster si è pensato di effettuare una serie di misure applicando all’acqua dei campi magnetici statici. L’esposizione di campioni d’acqua a campi magnetici determina variazioni significative. I campioni di acqua sono stati tenuti per 2 ore a contatto con 2 magneti della potenza di 1,2 KG ciascuno, disposti lateralmente e diametralmente opposti alla bottiglia di 66 vetro, uno con il polo Sud e l’altro con il polo Nord rivolti verso l’acqua (fig. 59); tolti i magneti si sono effettuate le misure sull’acqua. Fig. 59 – Bottiglia di acqua con i magneti posizionati lateralmente 7.5.1 Dati sperimentali Riportiamo solo i dati dell’acqua bidistillata e dell’acqua di acquedotto. L’acqua minerale presenta un comportamento, nel tempo, del tutto simile a quello dell’acqua di acquedotto. 67 ACQUA DELL’ACQUEDOTTO: due magneti posti lateralmente Variazione del pH 9,00 8,47 8,50 7,83 pH 8,00 7,50 6,76 7,00 6,50 6,00 0 1 2 31 72 230 tempo (giorni) Fig. 60- Variazione del pH dell’acqua di acquedotto in 230 giorni Variazione dell'ORP ORP (mV) 400 336 300 284 200 100 8 5 72 230 0 0 1 2 31 tempo (giorni) Fig. 61 - Variazione dell’ORP dell’acqua di acquedotto in 230 giorni 68 ACQUA DELL’ACQUEDOTTO: due magneti posti lateralmente Variazione della conducibilità c (microS) 700 667 631 650 600 570 550 500 0 1 2 31 72 230 tempo (giorni) Fig. 62 - Variazione della conducibilità dell’acqua di acquedotto in 230 giorni tensione superficiale (dyn/cm) Variazione della tensione superficiale 83,8 85,0 80,2 80,0 76,6 75,0 74,6 74 74,1 31 72 230 70,0 65,0 0 1 2 tempo (giorni) Fig. 63 - Variazione della tensione superficiale dell’acqua di acquedotto in 230 giorni 69 ACQUA BIDISTILLATA: due magneti posti lateralmente Campo magnetico 9 8,63 8,5 pH 8 7,38 7,5 7 6,5 0 1 2 3 28 38 85 240 tempo (giorni) Fig. 64 - Variazione del pH dell’acqua bidistillata in 240 giorni Campo magnetico ORP (mV) 400 352 342 300 200 100 8 7 6 38 85 240 0 0 1 2 3 28 tempo (giorni) Fig. 65 - Variazione dell’ORP dell’acqua bidistillata in 240 giorni 70 ACQUA BIDISTILLATA: due magneti posti lateralmente Campo magnetico 70 63 c (microS) 60 50 40 30 20 10 2 0 0 1 2 3 28 38 85 240 tempo (min) Fig. 66 - Variazione della conducibilità dell’acqua bidistillata in 240 giorni tensione superficiale (dyn/cm) Campo magnetico 85 82,1 82,9 80 75 73 70 65 0 1 2 3 28 38 85 240 tempo (giorni) Fig. 67 - Variazione della tensione superficiale dell’acqua bidistillata in 240 giorni 7.5.2 Analisi dei dati ottenuti • Acqua acquedotto pH – Valore iniziale 7,83 (fig. 60): Dopo 72 giorni si ha un massimo di 8,47. Tale valore rimane costante nel tempo, circa sei mesi. 71 ORP - Valore iniziale 284 mV (fig. 61): c’è una netta diminuzione dopo un mese dal trattamento (83 mV), dopo 6 mesi è di pochi mV. Conducibilità – Valore iniziale 667 µS/cm (fig. 62): da un mese dal trattamento l’acqua ha una conducibilità di 570 µS/cm, 97 µS/cm più bassa rispetto al valore iniziale. Tensione superficiale – Valore iniziale 76,6 dyn/cm (fig. 63): dopo un mese dal trattamento la tensione scende a 74,6 dyn/cm. Tale valore rimane costante nel tempo. • Acqua bidistillata pH – Valore iniziale 7,38 (fig. 64): dopo un giorno dal trattamento il valore sale verso pH alcalini; dopo 240 gg è ancora nettamente alcalino (8,62) ORP - Valore iniziale 342 mV (fig. 65): dopo 38 giorni arriva a 8 mV, nettamente riducente. Dopo 6 mesi è di pochi mV. Conducibilità – Valore iniziale 2 µS/cm (fig. 66): sotto l’azione del campo magnetico la conducibilità aumenta fino a raggiungere un massimo di 63 µS/cm a 240 gg. Tensione superficiale – Valore iniziale 82,1 dyn/cm (fig. 67): dopo 38 giorni si attesta ad un valore più basso (73,4 dyn/cm), che rimane nel tempo. 72 7.6 Esposizione a campi magnetici statici (un magnete) Sono state effettuate misure posizionando sotto ciascuna bottiglia un magnete da 1,2KG con polarità diverse rivolte verso l’acqua. (Fig. 68). Sono state preparate due bottiglie di acqua contenenti la stessa acqua in uguale volume. Fig. 68 – Magnete posizionato sotto la bottiglia 7.6.1 dati sperimentali e commenti Riportiamo solo i grafici relativi ai dati in cui si sono ottenute differenze più marcate, essendo gli altri dati poco significativi: 73 ACQUA BIDISTILLATA: polo Sud ( ) e polo Nord ( ) Campo magnetico: Polo Nord 9,00 8,50 8,21 8,25 75 200 7,83 8,00 pH 8,34 7,38 7,50 7,47 7,23 7,13 7,00 6,50 6,00 0 1 5 7 33 43 tempo (giorni) Fig. 69 - Variazione del pH dell’acqua bidistillata in 200 giorni Variazione dell'ORP 400 350 342 378 ORP (mV) 300 250 200 150 100 50 23 22 0 0 1 5 7 33 43 75 200 tempo (giorni) Fig. 70 - Variazione dell’ORP dell’acqua bidistillata in 200 giorni Riportiamo di seguito le interpretazioni relative ai parametri indagati: pH – Valore iniziale 7,38 (fig.68): con entrambi i poli si ha un incremento di pH dopo 43 giorni, più rilevante nel caso del polo Nord con il quale raggiunge il valore di 8,21; Valore, quest’ultimo, che rimane costante anche dopo circa 7 mesi. ORP - Valore iniziale 342 mV (fig.69): le variazioni più significative sono quelle registrate, per entrambi i poli, dopo 43 giorni, quando l’ORP raggiunge per entrambe 74 le soluzioni il valore di 26 mV. L’ORP si mantiene su valori decisamente riducenti anche dopo 7 mesi dalla sollecitazione. Conducibilità – Valore iniziale 2 µS/cm: si ha un aumento per entrambe le polarità di 16 µS/cm dopo 43 giorni, passando per picchi rispettivamente di 38 µS/cm (polo Sud) e 34 µS/cm (polo Nord) dopo 5 giorni. Valori che rimangono pressoché costanti anche dopo ca. 7 mesi. Tensione superficiale – Valore iniziale 82,1 dyn/cm: per entrambe le soluzioni raggiunge il valore di ca 74,2 dopo 43 giorni. Valore, quest’ultimo che rimane costante anche dopo circa 7 mesi. ACQUA MINERALE: polo Sud ( ) e polo Nord ( ) Campo magnetico: Polo Nord 9,00 8,21 8,00 7,47 7,00 7,78 7,23 7,13 pH 8,2 7,82 6,74 6,00 5,00 0 1 5 7 33 43 75 tempo (giorni) Fig. 71 - Variazione del pH dell’acqua minerale in 200 giorni 75 200 Variazione dell'ORP 500 ORP (mV) 400 385 300 200 100 26 0 0 1 5 7 33 43 75 200 tempo (giorni) Fig. 72 - Variazione dell’ORP dell’acqua minerale in 200 giorni Riportiamo di seguito le interpretazioni relative ai parametri indagati: pH – Valore iniziale 6,74 (fig. 71): dopo 43 giorni si ha un incremento di questo parametro più marcato per il campione trattato con il polo Nord (8,21). La soluzione è diventata decisamente basica e tende, nel tempo, ad abbassarsi leggermente. ORP - Valore iniziale 385 mV (fig. 72): si ha una marcata diminuzione per entrambe le polarità applicate (26 mV). L’acqua è diventata riducente e antiossidante. Valore, quest’ultimo, che rimane costante anche dopo circa 7 mesi. Conducibilità – Valore iniziale 838 µS/cm: per entrambi i campioni si rileva un piccolo aumento durante le 2 ore di trattamento; mentre una netta diminuzione, di più della metà del valore iniziale, si rileva dopo 33 giorni e rispettivamente 338 µS/cm (polo Sud) e 368 µS/cm (polo Nord). Dopo 43 giorni si ha un valore di 487 µS/cm per il polo Sud e 543 µS/cm per il polo Nord. Valori, quest’ultimi che, dopo circa 7 mesi, tendono leggermente ad aumentare. Tensione superficiale – Valore iniziale 81,9 dyn/cm: per entrambi i poli l’acqua dopo 43 giorni dal trattamento si stabilizza su un valore di 74,1 – 74,2, che rimane nel tempo. 76 7.7 Equilibrio calcite-aragonite Quando l’acqua è colpita da radiazioni elettromagnetiche o sottoposta a sollecitazioni meccaniche subisce delle trasformazioni strutturali. Molto probabilmente i clusters cambiano forma o si distruggono, ristrutturandosi dopo un certo tempo in altre forme. Un campo magnetico esterno fa orientare i domini dell’acqua come una calamita. Lo stesso effetto avviene nell’acqua contenuta nei tessuti del corpo. Il carbonato di calcio (CaCO3)131 può cristallizzare con struttura cristallina trigonale (questa è la calcite, porosa, ma tenace, forma incrostazioni dure e ostinate, difficili da asportare) oppure con una struttura ortorombica (questa è l’aragonite, formata da cristalli aghiformi, con basso potere di coesione e adesione, ma che si possono aggregare nei reni sotto forma di calcoli). (Fig. 73 e 74) Fig. 73 – Calcite e aragonite: struttura cristallina132 131 Calcare che incrosta tubature e rubinetti Mineral data base: http://ruby.colorado.edu/~smyth/min/calcite.html http://ruby.colorado.edu/~smyth/min/aragonite.html 132 77 Fig. 74 – Calcite e aragonite: cristallo naturale L’aragonite, rispetto alla calcite, costituisce la fase stabile a pressione più alta ed a temperatura più bassa in quanto è più compatta; ma in condizioni ordinarie, essa è nettamente instabile nei confronti della calcite, infatti in intervalli di tempo molto lunghi tende a convertirsi in calcite, forma più stabile e più comune. I rapporti di stabilità tra calcite ed aragonite sono stati studiati in condizione di alta pressione e temperatura. I rapporti di stabilità sono influenzati anche da numerosi altri fattori: ad esempio, la presenza di costituenti minori (un certo contenuto di magnesio sembra estendere il campo di stabilità della calcite); inoltre se la calcite di partenza è ricca di difetti ed imperfezioni, la sua trasformazione in aragonite appare alquanto facilitata. Nelle acque dure è presente molto bicarbonato di calcio Ca(HCO3)2 in forma ionica (il calcio è il maggior costituente metallico in acqua naturale), come sale disciolto, che in seguito a riscaldamento e turbolenze, libera CO2 e si trasforma in carbonato di calcio CaCO3 il quale precipita sottoforma di calcite: Ca(HCO3)2 CaCO3 + H2O + CO2 Si forma il così detto “deposito calcareo” che incrosta tubi, scalda-acqua, caldaie, pentole, limitando lo scambio di calore con diminuzione dell’efficienza degli apparecchi termici destinati al riscaldamento diretto o indiretto dell’acqua. Il calcare, 78 infatti, costituisce uno dei maggiori problemi per un circuito idraulico, in termini di gestione e costi. 7.7.1 Analisi del precipitato proveniente da acqua di acquedotto e minerale dopo trattamento con magneti Lo studio cristallografico condotto con la diffrattometria a raggi X e quello morfologico ottenuto con la microscopia elettronica di scansione, hanno permesso di stabilire che la maggior quantità di cristalli che si formano per ebollizione di un’acqua naturale, è costituita da calcite.133 Insieme alla calcite è presente, seppure in piccola quantità, l’aragonite; quest’ultima struttura, inserendosi tra gli aghi della calcite, ne indebolisce il tessuto. La natura dei cristalli è confermata dallo spettro RX. Si è notato che trattando l’acqua con un modesto campo magnetico statico (2,4KG)134, si genera una notevole quantità di cristalli di aragonite romboedrica, i quali vanno appunto a indebolire la struttura fibrosa della calcite rendendola inconsistente e permettendo così di ottenere il distacco e la naturale eliminazione dei depositi calcarei. Si sono condotte, perciò, una serie di precipitazioni portando ad ebollizione acqua dell’acquedotto e acqua minerale non trattata e trattata135. Una volta raccolto il precipitato si sono effettuate misure spettroscopiche.136 Il rapporto calcite/aragonite risulta 4-6 volte più alto dopo il trattamento, confermando la spiegazione meccanica dell’indebolimento del deposito calcareo che si forma. 133 O.Costa, D.Tessarotto,C.K.Cortella: bibliografia O.Costa, D.Tessarotto,C.K.Cortella: bibliografia 135 Due magneti da 1,2 KG posti lateralmente 136 Diffrattometro a raggi X; X’ pert per polveri Panalitical. Presso il dipartimento di Geologia dell’Università di Bari 134 79 Capitolo 8 ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI 8.1 Trattamento con corrente continua Sono state preparate tre bottiglie (500 ml), rispettivamente di acqua dell’acquedotto, minerale e bidistillata. Sono stati, in seguito, connessi alle bottiglie, due elettrodi collegati ad un dispositivo erogatore di corrente continua (fig. 75) Fig. 75 – Dispositivo erogatore di corrente continua collegato alla bottiglia Sono stati misurati i valori di pH, ORP, conducibilità e tensione superficiale. Ogni volta è stata prelevata la quantità sufficiente per effettuare la misura (ca. 2 ml) e la stessa conservata in una provetta per poter effettuare le misure nel tempo. La quantità prelevata è trascurabile rispetto al volume totale dell’acqua contenuta nella bottiglia. Il salto di potenziale è stato effettuato ogni 15 minuti. 8.1.1 Dati sperimentali Riportiamo di seguito i grafici relativi ai cambiamenti più significativi. 80 ACQUA ACQUEDOTTO: corrente continua Leggenda: acqua non trattata ( ( ), acqua trattata: per 15 minuti ( ), acqua trattata, dopo 6 mesi ( ), dopo un giorno ) Variazione del pH 8,6 8,46 8,4 8,19 pH 8,2 8,02 8 7,8 7,65 7,6 7,4 7,2 0 6,2 12 17 20,9 Potenziale (Volt) Fig. 76 – Variazione del pH dell’acqua di acquedotto in funzione del potenziale applicato Si nota come il pH tende a salire verso valori decisamente basici nel tempo, ma soprattutto con l’acqua sottoposta ad un potenziale di 6,2 Volt. Variazione della conducibilità c (microS/cm) 35 32 30 28 27 25 20 15 10 6 5 4 5 6 12 17 20,9 0 0 6,2 Potenziale (Volt) Fig.77 – Variazione della conduciblità dell’acqua di acquedotto in funzione del potenziale applicato 81 Nel caso della conducibilità (fig.77), il cambiamento notevole, rispetto al valore iniziale, si ha dopo un giorno. Nel tempo, però, i valori tendono nuovamente verso il valore che l’acqua aveva prima di essere sottoposta allo “stress”. Per quanto riguarda l’ORP, si ha una leggera diminuzione dopo un giorno, ma i valori nel tempo tornano verso quello iniziale. Infine, non si rilevano significative differenze nei valori di tensione superficiale. ACQUA MINERALE: corrente continua Il comportamento dell’acqua minerale segue quello dell’acqua di acquedotto. ACQUA BIDISTILLATA: corrente continua Il pH cresce verso valori basici (in media 8,25), come nelle acque precedenti. La conducibilità, durante lo “stress” e il giorno dopo, ha una leggera diminuzione. Dopo sei mesi, complessivamente, si registra un aumento 4 volte maggiore rispetto a quello iniziale di 19 µS/cm. La tensione superficiale subisce insignificanti cambiamenti, mentre l’ORP si sposta a valori decisamente riducenti dopo il primo giorno, in particolari a valori di potenziale maggiore di 6,2 Volt (fig. 78). Variazione dell'ORP 20 18 16 14 ORP (mV) 15 9 10 5 0 -5 0 6,2 12 17 20,9 -7 -10 -10 -15 -13 Potenziale (Volt) Fig.78 – Variazione dell’ORP dell’acqua bidistillata in funzione del potenziale 82 8.2 Trattamento con corrente alternata Sono state preparate tre bottiglie (500 ml), rispettivamente di acqua di acquedotto, minerale e bidistillata. Sono stati, in seguito, connessi alle bottiglie, due elettrodi collegati ad un dispositivo erogatore di corrente alternata (fig.79) Fig. 79 – Dispositivo Variac collegato alla bottiglia contenente acqua Sono stati misurati i valori di pH, ORP, conducibilità e tensione superficiale. Ogni volta è stata prelevata la quantità sufficiente per effettuare la misura (ca. 2 ml) e la stessa conservata in una provetta per poter effettuare le misure nel tempo. La quantità prelevata è trascurabile rispetto al volume totale dell’acqua contenuta nella bottiglia. La variazione di potenziale è stata effettuata ogni 15 minuti. 83 8.2.1 Dati sperimentali Riportiamo di seguito i grafici relativi ai cambiamenti più significativi. ACQUA BIDISTILLATA: corrente alternata Variazione del pH 9,53 10,00 8,61 pH 8,00 7,58 6,00 4,00 2,00 0,00 0 10 20 40 60 80 90 100 Potenziale (Volt) Fig. 80. – Variazione del pH dell’acqua bidistillata in funzione del potenziale applicato Il pH subisce una diminuzione durante il trattamento per poi salire a valori decisamente basici. In particolare, quando viene applicato un potenziale di 40 Volt, il pH sale a 9,53. I valori basici si mantengono nel tempo. La conducibilità sale leggermente da 19 a 37µS/cm (potenziale applicato di 90 Volt), mentre scende da 19 a 2-3 µS/cm a potenziali applicati più alti. L’ORP, invece, si mantiene pressoché costante a valori di potenziale minore di 80 Volt, ma diminuisce a valori di potenziale maggiori di 80 Volt: passa da 18 a –5 mV. Non significative variazioni si rilevano per quanto riguarda la tensione superficiale. ACQUA DI ACQUEDOTTO E MINERALE: corrente alternata Si rilevano in entrambi i casi comportamenti simili. 84 Il pH passa a valori maggiori, decisamente più netta la differenza nel caso dell’acqua di acquedotto: acqua acquedotto da 7,65 a 8,35 (in media); acqua minerale da 7,32 a 7,81(in media). Per quanto riguarda l’ORP, abbiamo registrato una leggera diminuzione per entrambe le acque; fatta eccezione l’acqua di acquedotto che al primo “stimolo” di 20 Volt di potenziale applicato sale da 23 a 53mV, valore quest’ultimo più ossidante rispetto al valore iniziale. Questo valore, poi, diminuirà nel tempo. 85 Capitolo 9 TRATTAMENTI MECCANICI 9.1 Introduzione Come ha dimostrato J. Benveniste, l’acqua è, nello stesso tempo, un ricevitore ed un emettitore di segnali elettromagnetici, e, quando viene agitata, “si impregna in modo singolare di sostanze in essa disciolte utilizzando la logica del dipolo elettrico e dei clusters magnetici per immagazzinare informazioni biofisiche”.137,138 V. Elia, M. Marchese e altri, hanno dimostrato che la diluizione e la succusione influenzano e modificano in modo permanente “l’aspetto” dell’acqua. Studiando l’entalpia di mescolamento e la conducibilità di soluzioni estremamente diluite (EDS), dopo che queste sono state sottoposte a successive succussioni e/o diluizioni, si è ottenuto un accrescimento dell’entalpia e della conducibilità, spiegato attraverso l’aumento del numero e/o dell’energia dei legami idrogeno: le EDS dovrebbero, così, possedere un più ampio numero di molecole aggregate rispetto all’acqua non trattata.139 9.2 Trattamento con pompa a riciclo E’ stato montato su un becker di 5 litri in PET, una piccola pompa a riciclo. In particolare il dispositivo è consistito in una pompa da acquario. Il becker, per evitare le perdite per evaporazione, è stato ricoperto da un film. (Fig. 81) 137 M. Schiff: bibliografia J. Benveniste: bibliografia 139 V.Elia, M.Marchese, M.Montanino, E.Napoli, M. Miccoli, L. Nonatelli, A.Ramaglia: bibliografia 138 86 Fig. 81 – Pompa a riciclo 9.2.1 Dati sperimentali Per quanto riguarda l’acqua di acquedotto si rilevano variazioni più importanti nel pH e nella conducibilità. Infatti il pH passa da 7,65 a 8,37 (fig.82); mentre la conducibilità da 501 a 23 µS/cm (fig. 83). Variazioni di pH 9 8,56 pH 8,5 8 8,47 8,37 20 240 7,65 7,5 7 6,5 0 1 tempo (giorni) Fig. 82. – Variazione del pH dell’acqua di acquedotto in funzione del tempo 87 Variazione della conducibilità 600 c (microS/cm) 501 520 500 400 300 200 100 25 23 20 240 0 0 1 tempo (giorni) Fig. 83. – Variazione della conducibilità dell’acqua di acquedotto in funzione del tempo L’ORP e la tensione superficiale non variano in modo rilevante. Per quanto riguarda l’acqua minerale, invece , essa presenta un trend del tutto simile all’acqua di acquedotto. L’acqua bidistillata, infine, presenta, nel tempo, valori di ORP, conducibilità e tensione superficiale di poco diversi da quello iniziale; mentre il pH, rispetto al valore iniziale di 7,5 sale di una unità di misura. 9.3 Trattamento di agitazione levogira con agitatore ad immersione E’ stato utilizzato per lo scopo il braccio meccanico, con movimento levogiro, di una bomba di Mahler. (Fig. 84) Si sono effettuate le misure su acqua bidistillata e acqua minerale. 88 Fig. 84 – Bomba di Mahler e braccio agitatore 9.3.1 Dati sperimentali Per quanto riguarda il valore del pH, nelle due acque si passa a valori basici, con un aumento di una unità di misura. Il salto è più importante nel caso dell’acqua bidistillata (fig. 85). Variazione del pH 8,5 8,1 8,11 1 2 8,19 8 pH 8 7,5 7,02 7 6,5 0 30 230 tempo (giorni) Fig. 85. – Variazione del pH dell’acqua bidistillata in funzione del tempo Per quanto riguarda l’ORP passa a valori più riducenti: nel caso di acqua minerale da 54 a 13 mV, nel caso di acqua bidistillata da 21 a 8 mV (passando, però da un picco positivo di 29 mV dopo 1 giorno e un picco negativo di –6 mV dopo 30 giorni. 89 Per quanto riguarda la conducibilità, invece, si rileva un aumento (il doppio) nel caso di acqua bidistillata e una diminuzione (quasi la metà) nel caso di acqua minerale (fig. 86). c (microS/cm) Variazione conducibilità 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 804 794 812 636 490 0 1 2 30 230 tempo (giorni) Fig. 86. – Variazione della conducibilità dell’acqua minerale in funzione del tempo Per quanto riguarda la tensione superficiale, invece, solo l’acqua bidistillata presenta significative variazioni; in particolare si passa da 74,6 a 70,6 dyn/cm. 90 CONCLUSIONI Come i CD e le musicassette possono essere magnetizzati, attraverso la “somministrazione “ di uno o più campi elettromagnetici, per analogia potrebbe essere possibile fare assimilare codici, strutture ed informazione all’acqua. Questo processo cambia il contenuto fisico-elettromagnetico informativo polarizzando le molecole nei CD e nelle musicassette, perché non anche nell’acqua? L’acqua è una sostanza diamagnetica: proprietà caratterizzante i corpi che, posti in un campo magnetico, acquisiscono una magnetizzazione di senso opposto a quello del campo. Dopo l’esposizione ad un campo magnetico, l’acqua non lascia più incrostazioni calcaree, scioglie quelle eventualmente presenti, riduce la tensione superficiale, assume un sapore gradevole, desalinizza i suoli salmastri e limita fortemente la sopravvivenza dei microrganismi; tutto questo conferma la presenza al suo interno di invisibili strutture capaci di interagire con il campo applicato. L’acqua è composta da molecole che hanno la proprietà di combinarsi ed organizzarsi in clusters ordinati. La forma geometrica regolare dei clusters (modulo base è il tetraedro) consente la crescita ordinata nello spazio di grandi strutture molecolari che attivano i fenomeni elettrodinamici di tipo quantistico essenziali per la vita di tutti gli esseri. Ci sono fattori ambientali che possono inibire o accentuare tali fenomeni (T, p, CEM, agitazione, succussione…), ma l’acqua nella struttura molecolare ordinata (le cui molecole oscillano in fase coerente) dà luogo ad effetti interessanti quali: variazione della tensione superficiale, aumento del potere di solvenza, conservazione delle informazioni indotte, anche a distanza di parecchi giorni dalle stesse. 91 Proprio per le sue caratteristiche di “cristallo liquido dipolare” e la sua capacità di aggregazione in clusters, le molecole dell’acqua possono memorizzare le informazioni delle sostanze con le quali entrano in contatto e delle energie con le quali entrano in risonanza. Il cambio di frequenza energetica può determinare una trasformazione della materia; fattori chimico-fisici come il pH, la conducibilità termica ed elettrica, solubilità e detergenza si modificano grazie alle strutture ordinate. L’acqua è la sostanza più comune sulla terra e, paradossalmente, anche la più misteriosa, tanto che Linus Pauling, l’ha definita “il deserto della chimica”. Quello che si ricava da questi primi esperimenti sono ulteriori domande e argomenti di discussione. In realtà non c’è una sola acqua, ma migliaia di acque diverse, tutte costituite dalla medesima molecola di base con differenti caratteristiche chimico-fisiche e differenti concentrazioni di sali disciolti. Ma la sua formula è semplicemente H2O? Perché l’acqua liquida reagisce ai campi magnetici? Le singole molecole sono talmente semplici e piccole che non possono memorizzare stati energetici complessi ed infiniti; allora come mai si manifestano effetti memoria nell’acqua? Che cosa si cela dietro la sua irresistibile forza? Che cosa c’è di più flessibile dell’acqua? Con questa tesi si è voluto dimostrare la complessità della matrice acqua, che certamente non è costituita da molecole singole e indipendenti l’una dall’altra, ma da aggregati molecolari (clatrati o clusters) che sono mutevoli come forma, capaci di inglobare ioni o molecole neutre, modificando così la natura del bulk. Queste variazioni di struttura dei cluster sotto l’effetto dei C.E.M. è stata dimostrata con la misura di parametri come il pH, l’ORP, la conducibilità e la tensione superficiale. 92 Le modifiche che apportano i campi applicati si rilevano attraverso le variazioni dei parametri suddetti, notando che le modifiche ottenute possono permanere per un certo numero di mesi, “effetto memoria”. Oggi, con lo sviluppo delle tecnologie di trasmissione dei segnali di varia frequenza, siamo circondati da molteplici C.E.M. e poiché il corpo umano è costituito dal 6070% di acqua, è molto probabile che questa, sotto l’effetto dei campi, possa diventare non idonea alla vita cellulare dell’organismo, specialmente a quella cerebrale. Le radiazioni cosmiche influenzano la struttura dell’acqua liquida, così come già scoperto da Piccardi. Nel corso delle sperimentazioni si è notato che durante le tempeste magnetiche solari si ottengono delle variazioni strutturali nell’acqua, più decise e rilevabili strumentalmente. Questo spiega i malesseri psico-fisici avvertiti in questi periodi dagli organismi viventi e in particolare dall’uomo, perché, come già ribadito, la struttura dell’acqua cellulare è importante per la vita della stessa cellula. 93