1/2 27/08/2007 | Franca Contea Antica provincia franc. (Franche-Comté) confinante con la Svizzera franc., la F. si trova tra l'Alsazia, la Champagne e la Borgogna. Dal 1960 forma una regione amministrativa che comprende i Dip. del Doubs, del Giura, della Haute-Saône e del Territoire de Belfort. La F., o Contea, è appartenuta al primo e al secondo regno di Borgogna. Eretta a contea di Borgogna nel X sec., alla morte del re Rodolfo III (1032) venne unita al Sacro Romano Impero. Nel XIII sec. passò progressivamente nella sfera d'influenza dei duchi di Borgogna. L'unione tra il ducato e la contea di Borgogna (Borgogna e F.) fu interrotta dal 1361 al 1384, periodo durante il quale la F. tornò alla Fiandra. Dal 1384 fu riunita al ducato di Borgogna; con la morte di Carlo il Temerario (1477) ritornò alla Francia. Ceduta agli Asburgo con il trattato di Senlis (1493), restò nell'orbita del Sacro Romano Impero fino al 1678, anno in cui fu annessa definitivamente alla Francia; Besançon, antica città imperiale, succedette allora a Dole come capitale della provincia. Nel ME l'autorità dell'arcivescovo di Besançon si estendeva alle diocesi di Losanna e di Basilea. Nel XVI sec. la F. rimase catt. Nella regione si parlava il franc., la lingua d'oïl al nord e il francoprovenzale al sud. Alla conclusione delle guerre di Borgogna i Conf. rinunciarono alle loro pretese sulla F. in cambio di 150'000 fiorini; ciononostante tentarono ancora qualche incursione, e le vertenze a proposito dei confini furono risolte soltanto nel 1862 con il trattato di Dappes. Dal XVI sec., peraltro, l'alleanza ereditaria conclusa nel 1511 tra Massimiliano d'Austria e i Conf. prevedeva il mutuo rispetto dei propri possedimenti (clausola di non aggressione). La convenzione tra Margherita d'Austria e la Francia, che riconosceva la neutralità della F. (1512), venne in seguito rinnovata di frequente; per quanto gli Svizzeri dovessero esserne garanti, essi non riuscirono a proteggere militarmente la F. e si accontentarono di intervenire per via diplomatica. La loro debolezza era dovuta alla forte dipendenza nei confronti della Francia e alle guerre di religione. I Conf. non poterono così proteggere gli ab. della F. durante la guerra dei Trent'anni (in particolare durante il periodo franc., 1635-48), né impedire che Luigi XIV la conquistasse nel 1668 e di nuovo nel 1674; gli Svizzeri, infine, assistettero impotenti alla sua annessione definitiva sancita dal trattato di Nimega (1678). Provincia "ritenuta straniera" fino alla Rivoluzione, la F. non poteva avere scambi commerciali liberi con il resto del regno: barriere doganali la separavano sia dalla Francia sia dai suoi vicini sviz. Gli scambi tra la F. e la Svizzera sono sempre stati intensi. Dal ME i Conf. acquistarono vino, grano, ferro e soprattutto sale. Il contrabbando fu importante prima e dopo la conquista franc., e riguardò in un primo tempo il sale e le stoffe, il cui traffico aumentò, e poi il tabacco e i libri e, in misura minore, i cereali, il bestiame e il legno. I capitali sviz., spesso provenienti da Basilea, sostennero l'industria della F., in particolare la metallurgia; gli uomini, anch'essi in movimento, trasferirono idee e tecniche. Dalla fine del XV sec. persone provenienti dalla F. introdussero l'industria metallurgica nel Giura vodese. Dopo il periodo franc. della guerra dei Trent'anni numerosi Svizzeri provenienti dai cant. catt. giunsero a ripopolare la F. devastata. Nel XVII sec. alcuni ab. della Gruyère produssero i loro formaggi nel Giura, mentre anabattisti sviz. svilupparono l'allevamento della razza pezzata rossa nella regione di Montbéliard. Nel XVIII sec. vetrai dell'Altopiano sviz. contribuirono allo sviluppo della vetreria della F. Viaggiatori, emigranti stagionali, commercianti sviz. e della F. passavano regolarmente la frontiera nelle due direzioni. Nel 1790 la F. venne divisa in tre Dip. (Giura, Doubs, Haute-Saône). Il principato di Montbéliard, annesso nel 1793 alla Francia e unito al Dip. dell'Haut-Rhin nel 1797, passò in quello del Doubs nel 1814. Le frontiere che dopo la Rivoluzione divisero la F. dalla Svizzera non impedirono gli scambi e il passaggio di persone, neppure nei periodi di guerra (preti refrattari della F., spedizione della Franca Contea, orologiai neocastellani oppositori del regime prussiano, sopravvissuti dell'esercito di Bourbaki, esiliati politici della Comune parigina, internati civili o militari della prima e della seconda guerra mondiale). Ancora oggi capitali sviz. vengono investiti nella F. e industriali elvetici si stabiliscono nella regione, soprattutto a Pontarlier e a Besançon, per operare in URL: http://www.hls-dhs-dss.chI6624.php © 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione (PDF). 2/2 particolare nei settori dell'agroalimentare, della metallurgia, della microtecnica e dell'orologieria. Gli Svizzeri si recano regolarmente nella F. per fare acquisti o per trascorrere le vacanze, mentre molti frontalieri della F. lavorano in Svizzera: nel 2001 erano 15'213 (di cui 11'116 del Dip. del Doubs) i lavoratori che si recavano spec. nel cant. Vaud e in misura minore nei cant. Neuchâtel e Giura. Le strade sono sempre più percorse dal traffico; solo Basilea è collegata alla F. da un'autostrada (via Mulhouse). L'asse Besançon-Pontarlier-Vallorbe è in costruzione da lungo tempo e la transgiurassiana (Delémont-Porrentruy-Delle-Belfort) non è a tutt'oggi completata. La ferrovia risvegliò in un primo tempo grandi speranze; a partire dagli anni 1930-1940, tuttavia, sono state soppresse numerose linee e da allora la situazione non è migliorata. Il TGV collega Dole a Zurigo, passando da Neuchâtel, e a Losanna, attraverso il traforo del Mont d'Or realizzato nel 1916. Bibliografia – V. Chomel, J. Ebersolt, Cinq siècles de circulation internationale vue de Jougne, 1951 – S. Daveau, Les régions frontalières de la montagne jurassienne, 1959 – P.-L. Pelet, Fer, charbon, acier dans le Pays de Vaud, 3 voll., 1973-1983 – R. Fiétier (a cura di), Histoire de la Franche-Comté, 1977 – J. Courtieu, La Franche-Comté de la conquête française à la Révolution, 1978 – F. Lassus, Métallurgistes franc-comtois du XVIIe au XIXe siècle, 1980 – M. Gresset, «La correspondance entre le Conseil d'Etat de Neuchâtel et l'intendant de Franche-Comté au milieu du XVIIe siècle», in Cinq siècles de relations franco-suisses, 1984 – G.-J. Michel, Verriers et verreries en Franche-Comté au XVIIIe siècle, 1989 – J.-L. Mayaud, P. Henry (a cura di), Horlogeries, 1995 – A. Radeff, Du café dans le chaudron, 1996 – Tableaux de l'économie franc-comtoise, 1998 – R. Ferrer, Tabac, sel, indiennes...: douane et contrebande en Franche-Comté au XVIIIe siècle, 2002 – J.-C. Daumas, L. Tissot (a cura di), L'Arc jurassien: histoire d'un espace transfrontalier, 2004 Autrice/Autore: Anne Radeff / czu URL: http://www.hls-dhs-dss.chI6624.php © 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione (PDF).