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FIANDRA E BORGOGNA
no dei motivi che portarono alla Guerra dei
Cent’anni fu la questione delle Fiandre, che a un
certo punto (in seguito a un matrimonio), fece parte del
ducato di Borgogna. Le Fiandre erano caratterizzate
da un’economia mercantile, da fiorenti centri urbani
e dalla lavorazione della lana inglese. Erano quindi
economicamente legate all’Inghilterra, ma dipendevano
politicamente dalla Francia. In pratica, attraverso
il controllo della Fiandra, la nobiltà inglese e quella
francese potevano stabilire un accordo con gli interessi
dei propri settori mercantili. La Fiandra diventava
quindi a posta in gioco dell’alleanza interna tra nobiltà e
borghesia mercantile.
lla fine della guerra dei cent’anni, la Borgogna si
trovava in una posizione estremamente favorevole:
aveva un esercito permanente, disponeva della migliore
artiglieria dell’epoca, aveva tra i suoi possedimenti
le Fiandre. Carlo il temerario (1467 - 77), cercò di
trasformare la Borgogna in uno stato nazionale potente,
al centro dell’Europa. Fu subito isolato dall’alleanza
tra Francia e Impero Germanico e quindi sconfitto dalla
Confederazione Svizzera. Alla sua morte il ducato di
Borgogna (Fiandre comprese), viene inglobato nel regno
di Francia
ESERCITO E ISTITUZIONI STATALI
li stati di Francia e Inghilterra sono un insieme di
potentati e feudi, quindi gli eserciti seguivano il
criterio feudale dell’obbligo del signore di aiutare il
sovrano in guerra. Non esistevano eserciti nazionali.
Quello inglese assomigliava più di quello francese a un
esercito nazionale, soprattutto dopo che la rivolta dei
Lollardi costrinse i nobili e il sovrano a collaborare più
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strettamente sul piano militare.
La struttura di base dell’esercito feudale era
la cavalleria che il signore inviava in guerra. Il
feudatario infatti aveva il potere di insignire il
cavaliere (una specie di vassallo) e la sua potenza
apparente era determinata dal numero di cavalieri
di cui disponeva. In Inghilterra le cose erano un po’
diverse. La struttura seminazionale dell’esercito
portò alla creazione del corpo degli arcieri che fu il
motivo tecnico - militare delle grandi vittorie inglesi
contro l’agguerrita e potente cavalleria francese. Gli
arcieri erano contadini che venivano addestrati a
lungo, generalmente la domenica. Si trattava di una
prima forma di leva militare di massa.
ENCLOUSURES
otto il piano economico in Inghilterra inizia il
movimento delle “enclousures”. I grandi nobili
capiscono che rende di più allevare pecore piuttosto
che coltivare grano e recingono i terreni per
intensificare l’allevamento.
Ciò comporta:
1. la formazione di un vasto commercio della lana
2. determina la base per lo sviluppo di una industria
tessile ancora artigianale ma molto potente
3. i contadini che prima potevano accedere a
quegli stessi terreni per ricavare legname, per il
loro pascolo e una piccola coltivazione personale
(i famosi diritti feudali dei contadini che in molti
casi saranno soppressi senza dar loro nulla in
cambio), li rende improvvisamente più poveri,
espellendoli dalle campagne e trasformandoli in
una manodopera a basso prezzo nelle città (fatto
che a sua volta favorisce lo sviluppo artigianale e
industriale).
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URBANESIMO IN FRANCIA
otto il profilo economico la Francia non subisce grandi
trasformazioni, se si eccettua il fatto che la morsa
feudale viene allentata a favore di una centralizzazione
del sistema di tassazione direttamente nelle mani del
re. Ciò avrà ripercussioni in seguito, perchè permetterà
la formazione di grandi centri urbani che saranno poi
teatro della nuova guerra civile tra protestanti e cattolici.
La scomparsa del ducato di Borgogna è un passo avanti
notevole nella diminuzione dei vincoli feudali che
pesavano sulla popolazione.
ASSOLUTISMO
ul piano istituzionale la Francia e l’Inghilterra si
strutturano come stati nazionali, il sovrano tende
a concentrare nelle sue mani il potere (per esempio il
diritto di tassare e di amministrare la giustizia era stato
fino a quel momento appannaggio delle grandi famiglie
feudali), e quindi apre la tendenza ,che diventerà storica
in breve tempo, all’assolutismo.
GIOVANNA D’ARCO E LA QUESTIONE NAZIONALE
erchè l’episodio di Giovanna D’Arco è importante,
al di là delle strumentalizzazioni religiose (la sua
pretesa “ispirazione” è comunque un chiaro esempio
di come all’epoca i problemi politici venissero sovente
rappresentati in forma religiosa)?
Perchè il suo episodio indica come nella guerra dei
cent’anni, iniziata per un banale e feudalissimo conflitto
dinastico, si sia sviluppato nel corso del tempo un
sentimento nazionale. Il sentimento nazionale non è
tipico delle classi feudali ma di quelle borghesi. I feudatari
avevano come unico scopo accrescere il potere della
propria famiglia. Per rendere meglio l’idea basta pensare
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alla mafia odierna che, tra l’altro e contrariamente a
ciò che viene spiegato, è proprio un retaggio feudale
(la mafia infatti nacque quando le grandi famiglie
agrarie si videro sopprimere i loro diritti feudali e
cercarono di mantenerli illegalmente). Il sentimento
nazionale è un sentimento innanzitutto borghese.
Esso poggia sulla necessità di avere un mercato nel
quale reperire più facilmente i prodotti, vendere,
finanziarsi, trovare manodopera. In Francia ed
Inghilterra, come dimostrano le due grandi rivolte
dei Lollardi e di Etienne Marcel, questa classe sociale
era sufficientemente sviluppata da determinare un
terreno favorevole all’insorgere di un sentimento
nazionale. Giovanna D’Arco non fece che portare
alla luce ciò che in realtà maturava nei sotterranei
della società.
ITALIA ED EUROPA
i chiederà; perchè in Italia, assai più sviluppata di
Francia e Inghilterra sotto il profilo commerciale
non si realizzò l’unificazione nazionale? Perchè,
paradossalmente i principali interessi economici
della borghesia mercantile italiana non erano
nazionali, locali, ma internazionali. L’Italia era la
banca d’Europa, e forniva alle grandi potenze una
specie di lasciapassare per i ricchi mercati asiatici.
Per questo le signorie italiane avevano interesse
a legarsi con questa o quella potenza e non ad
unirsi tra loro. Gli interessi economici divergevano
fondamentalmente.
Diversa era la situazione francese e inglese: gli
interessi economici trovarono, anche grazie alla
guerra dei cent’anni una vera e propria espressione
nazionale. Del resto essi, a quel momento, erano
chiaramente nazionali e locali e non internazionali.
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