DIDATTICA ATTIVA - Materiali integrativi - APPROFONDIMENTO Il genoma umano cromosomi, geni e nucleotidi comunità scientifica per 15 anni; almeno così era stato previsto. In realtà i primi risultati importanti si ebbero Il genoma umano è l’insieme di tutte le informazioni conte- nel 2001 e il progetto si è ritenuto concluso nel 2003. I risultati vennero ottenuti così presto sostanzialmente nute nei geni che si trovano nei cromosomi di una cellula umana, per due motivi. cioè tutte le successioni di nucleotidi del DNA che permettono la • Lacomunitàscientificastatunitense,vistoilgrande sintesi di tutte le proteine e di tutte le biomolecole responsabili del interesse suscitato dall’argomento della ricerca, si ri- metabolismo e della riproduzione di un uomo. trovò a poter utilizzare la collaborazione degli scien- Nel capitolo 6 del testo, nelle lezioni che vanno dalla ziati di molti altri Paesi, compreso il nostro. 44 alla 48, abbiamo parlato di geni, cromosomi e di come le successioni di nucleotidi dei geni diano origine a pro- • La possibilità di guadagno legata alla eventualità di teine altamente specifiche. ottenere brevetti di nuove combinazioni di nucleotidi spinse una industria privata americana a lanciarsi nella sfida impegnando una grande quantità di dena- la storia del progetto genoma ro nella ricerca. Alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, Renato Dulbec- figura 1 Renato Dulbecco, lo scienziato di origine italiana che ha pensato per primo all’utilità di analizzare e sequenziare tutti i geni del genoma umano. co (1914–2012), uno scienziato di origine italiana che aveva ottenuto il premio Nobel nel 1975, espresse l’idea di costruire una mappa di tutti geni dell’uomo (figura 1). Dulbecco pensava che tali informazioni si sarebbero potute usare per capire i meccanismi di insorgenza del cancro. Queste sono le parole di Dulbecco sui geni dei virus (figura 2) che provocano tumori nell’uomo: « … i geni sono coinvolti perchè questi virus, da principio, si studiano come agenti che producono il cancro. Allora io pensai che se un virus, che è piccolo e che ha pochi geni, può provocare tumori, avrà qualcosa nei suoi geni che li può favorire o provocare. Così, insieme ad altri scienziati, ci siamo messi a studiare i geni di questi virus e da lì è venuta fuori la connessione dei geni e il Progetto Genoma che servirà a studiare tutta la mappa genetica della nostra specie». La conoscenza del genoma umano, inoltre, si sa- rebbe potuta usare per individuare la posizione di geni responsabili di gravi malattie ereditarie e porre le basi per individuare dei sistemi per curarle. In effetti successivamente è diventato possibile intervenire per eliminare le porzioni di DNA «malato» e sostituirle con le corrispondenti porzioni di DNA «sano» attraverso la terapia genica (cfr. lezione 48 del testo). Nacque così nel 1991 il Progetto Genoma Umano (The figura 2 Il virus della scimmia, denominato SV40, responsabile di tumori cerebrali umani i cui geni sono stati studiati da Dulbecco. Human Genome Project) che avrebbe dovuto impegnare la 1 Daniele Casagrande - Argomenti di biologia - © Italo Bovolenta editore - 2011 DIDATTICA ATTIVA - Materiali integrativi - APPROFONDIMENTO le finalità genoma e variabilità Il lavoro da svolgere si presentava molto complesso: bisognava prima fare la mappatura e successivamente il sequenziamento. • La mappatura consiste nello stabilire quali geni si trovano in un determinato cromosoma e quale sia la loro posizione (figura 3). • Il sequenziamento consiste nello stabilire l’ordine con cui sono legati i nucleotidi; questa parte della ricerca è di estrema importanza perche, grazie al codice genetico, si può associare ad ogni gene una proteina. Per ultimo affrontiamo il problema il problema della variabilità intraspecifica per Homo sapiens. Abbiamo studiato che, a parte i gemelli generati da un solo uovo, tutti gli uomini sono dei «pezzi unici», sono cioè organismi altamente specifici e ciascuno è diverso da un altro. Questa considerazione potrebbe mettere in discussione il concetto di genoma umano e farci parlare del genoma di ciascun uomo. L’affermazione è vera, ma il sequenziamento ci ha permesso di stabilire che i genomi di ciascun uomo sono uguali al 99,9%. In pratica dobbiamo tutta la variabilità esistente in tutta l’umanità solo allo 0,1% del nostro DNA. i risultati • I nucleotidi che costituiscono il genoma umano sono all’incirca 3·109, cioè 3 000 000 000. • Uno dei risultati più interessanti è quello che stabilisce che il numero di geni è molto più piccolo di 13 p53 11 11 BRCA-1 p quello che si riteneva: i geni umani sono tra 20.000 e 30.000, mentre si pensava che potessero essere più di 100.000. Non solo, i geni umani sono «pochi» anche in confronto ad altre specie: alcune piante ne contengono 80.000. Questo fatto va interpretato concludendo che evidentemente la complessità del vivente non è dovuta al numero di geni, ma ai meccanismi di controllo che intervengono quando il gene sintetizza la proteina. 12 21,1 21,2 21,3 q • La lunghezza del DNA è data dalla lunghezza della catena polinucleotidica; poiché i nucleotidi sono diversi solo per le basi azotate, quando si misura il DNA ci si riferisce alle coppie di basi, base pairs (bp) in inglese. Se una porzione di cromosoma è lunga 1 000 bp, vuol dire che è costituita da 1 000 nucleotidi. NM23 22 23 24 25 • Il DNA che codifica proteine è solo il 2÷2,5% del totale; ciò significa che circa il 98% del DNA non svolge alcuna funzione (o meglio svolge probabilmente funzioni che ancora non siamo stati in grado di scoprire). TIMP-2 Cromosoma 17 figura 3 La mappatura del cromosoma 17 del genoma umano; i geni sono identificati con una sigla e per ognuno di loro viene indicata la posizione occupata nel cromosoma. Naturalmente sono indicati solo alcuni geni. 2 Daniele Casagrande - Argomenti HER-2/neu (erb-B 2) THRA1 RAR-α Estradiolo 17- β Deidrogenasi WNT3 di biologia - © Italo Bovolenta editore - 2011