la osteomielite cronica refrattaria: casi clinici

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LA OSTEOMIELITE CRONICA REFRATTARIA: CASI CLINICI.
L.Ditri – OTI Medicale Vicenza
L'Osteomielite è un processo infettivo, ad eziologia batterica, che interessa l'osso. Si può presentare
in forma acuta, secondaria a fratture esposte con contaminazione ossea; può essere, altresì,
secondaria a processi infettivi da cui parte il microrganismo che, per via ematogena, raggiunge
l’osso. Le forme croniche, possono essere tali ab initio o come cronicizzazione di forme acute. Una
Osteomielite si definisce cronica quando persiste oltre le 6-8 settimane. Fattori predisponenti sono i
traumi (30-50%), gli interventi chirurgici, nonché la diminuizione delle difese del paziente. Pazienti
anemizzati, diabetici, vasculopatici appartengono alle categorie più a rischio. L'Osteomielite
determina dolore e impotenza funzionale e può presentarsi in fase di acuzie con febbre o di
apparente remissione. Questa patologia viene trattata con antibioticoterapia mirata e prolungata,
immunoterapia specifica, lavaggi continui, interventi chirurgici volti ad asportare le zone settiche
e/o necrotiche e con la sintesi delle fratture non consolidate o instabili. L'Ossigeno Iperbarico non è
una terapia sostitutiva di altre, ma trova una precisa indicazione in questa patologia in quanto
induce la neoformazione vascolare e stimola la produzione di tessuto osseo. A questo si associa
l'attività antibatterica e di stimolo alla attività fagocitaria. Durante la respirazione di Ossigeno puro,
a 2.5 atmosfere, aumenta la sua pressione parziale nel sangue arterioso e nel sangue venoso, con
conseguente miglioramento dell'ossigenazione tissutale, secondario alla diffusione del gas dal
plasma ai liquidi cellulari e interstiziali nelle zone ipossiche, ma ancora vitali. Tale condizione
induce la ripresa del normale trofismo e funzione dell'osso. L'evento traumatico causa distruzione
tissutale ed anche microvascolare, spesso complicate da sovrainfezione. All'interno di queste lesioni
la pressione di Ossigeno può scendere sotto i 30 mmHg, con conseguente interruzione delle
funzioni sopra descritte, che durerà fino a che l'Ossigeno non ritornerà ai valori normali. Alla
pressione di 2.5 ATA la PaO2 varia tra i 1000 e i 1300 mmHg, raggiungendo nelle zone ipossiche
pressioni di 50-500 mmHg, sufficienti a mantenere una normale funzione ossea. Le infezioni posttraumatiche, causate da una flora batterica di germi aerobi, anaerobi o mista rappresentano un
importante problema in campo medico-chirurgico; per risolvere il circolo vizioso ischemia-edemainfezione, l'associazione di Ossigenoterapia Iperbarica con Antibiotico Terapia mirata, pulizia
chirurgica accurata e supporti ortopedici del caso porta a risultati più soddisfacenti rispetto alle sole
terapie convenzionali.
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