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TESSUTO OSSEO
CARATTERISTICHE:
Denso
Compatto
Solido
Leggero
Elastico
Basso peso
specifico
1
OSSO
(tessuto connettivo)
matrice
cellule viventi +
extracellulare
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L’osso è un materiale vivente dinamico che viene continuamente
rinnovato e ricostruito per tutta la durata della vita di un individuo
fibrille collagene
STIMOLI MECCANICI
sali di calcio
Funz. di ematopoiesi e
immunitaria
midollo
emopoietico
protezione
organi vitali
elementi
sangue
FATTORI METABOLICI
FATTORI ALIMENTARI
Funz. meccaniche di
sostegno e protezione
Funz. metabolica e di riserva
attacco
muscoli
locomozione
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FATTORI ENDOCRINI
IPERTROFIA
banca del
calcio
mobilizzabile
impalcatura
rigida
supporto
interno
Resistente alle
azioni
meccaniche
(trazione,
compressione,
torsione e
flessione)
Aumento di sostanza e
accrescimento di volume
ATROFIA
Perdita di sostanza e
diminuzione di volume
conduzione
nervosa
omeostasi
calcica
contrazione
muscolare
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1
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TESSUTO OSSEO
Tessuto connettivo con componente extracellulare calcificata
OSTEOBLASTI: producono la matrice extracellulare
OSTEOCITI: cellule adulte in stasi
OSTEOCLASTI: demoliscono i depositi di calcio
cellule viventi
5%
matrice
extracellulare
lunghe
SOSTANZA ORGANICA: fibre collagene (20%),
glicoproteine, mucopolisaccaridi
SOSTANZA INORGANICA: sali di calcio: fosfato di calcio o
idrossiapatite (85%), carbonato di calcio (10%); proteine
95%
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degli arti
corte
mani, piedi
piatte
volta cranica,
scapole
irregolari
vertebre
ossa
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Osso lungo
Tavolato esterno
Diploe
Epifisi:
all’estremità,
sotto la cartilagine articolare
Metafisi: sotto il disco epifisario
(di accrescimento)
Tavolato interno
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Diafisi:
tratto centrale
(tra due metafisi)
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2
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Osso spugnoso
Osso compatto
Epifisi
Prossimale
Metafisi
Cartilagine articolare
Ialina
Cartilagine
articolare
Linea
epifiseale
Endostio
Osso
spugnoso
Osso
compatto
omero
Canale
midollare
(midollo
giallo)
Diafisi
Midollo giallo
Osso compatto
Periostio
Fibre di
Sharpey
Arterie
Epifisi
distale
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L’osso è avvolto da una membrana connettivale esterna detta periostio
e da una interna detta endostio: queste membrane, m olto
vascolarizzate, assicurano il nutrimento alle cellule e intervengono
nei processi di formazione e riparazione dell’osso.
sottile membrana esterna
di tessuto connettivo molto
vascolarizzata
Periostio
Potenzialità
osteogenica
fasci collageni
capillari, arteriole
nervi
osteoblasti all’interno
accrescimento
osso nuovo
Infiammazione
(fratture)
cavità midollare
midollo emopoietico
endostio Riveste tutte le superfici interne
delle cavità ossee. E’ composto da un unico
strato di cellule osteoprogenitrici.
E’ più sottile del periostio, e’ deputato al
nutrimento e a fornire nuove cellule ossee.
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osteoblasti
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Dal punto di vista macroscopico si
distinguono due tipi di tessuto
osseo: osso spugnoso e osso
com patto
OSSO SPUGNOSO: rete di spicole ossee ramificate (trabecole)
immerse nel midollo osseo
OSSO COMPATTO: massa solida continua organizzata in
lamelle regolari
Nelle ossa lunghe, la diafisi è
costituita da osso compatto, le
epifisi da osso spugnoso avvolto
da un sottile strato corticale.
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Università di Pisa
Divisione di Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica, Università di Pisa
Entrambi i tipi di osso hanno una
struttura lamellare:
ciascuna lamella è formata da
cellule (osteociti) e sostanza
intercellulare.
appare com e una m assa solida continua.
Rappresenta l’80% dello scheletro e costituisce la quasi totalità delle
ossa lunghe (nelle quali assume forma tubolare delimitando il canale
midollare contenente il midollo osseo) e di quelle piatte.
Ha densità di 1,8 g/cm3.
Osso Spugnoso
Osso Compatto
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cellule viventi 5%
TESSUTO OSSEO
osteocita
matrice
extracellulare
calcificata 95%
le lamelle si aggregano formando una rete tridimensionale di piccole
spicole ossee ramificate che delimitano un labirinto di spazi
intercomunicanti occupati dal m idollo osseo emopoietico.
Ha densità variabile da 0,1 a 1 g/cm3.
osteone
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Bioetica, Università di Pisa
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Essendo meno denso, l’osso
spugnoso è molto meno resistente alla
compressione rispetto a quello
compatto, quindi è più soggetto a
fratture.
La struttura trabecolare delle epifisi ha
la migliore orientazione possibile per
resistere alle sollecitazioni: le fibre
ossee sono perciò disposte lungo le
linee di carico.
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Piani di orientam ento
Piani di sezione
Piano Sagittale (o Mediano): divide il corpo o ogni sua
parte in una metà destra e una sinistra; è un piano
longitudina le che si estende da davanti a indietro in
corrisponden za della linea mediana.
Piano Frontale (o Coronale): divide il corpo o ogni sua
parte in porzione anteriore o posteriore; è un piano
longitudina le che si estende da un lato all'altro del corpo.
Piano Trasversale: è denomin ato anche orizzontal e e divide
il corpo o ogni sua parte in superiore o inferiore (parte
craniale e parte caudale).
Superiore: verso la testa
Inferiore: verso i piedi (caudale)
Anteriore: davanti
Posteriore: dietro
Mediale: verso la linea mediana del corpo
Laterale: verso il lato del corpo o lontano dalla linea
mediana
Prossimale: verso o più vicino al centro del corpo o al punto
di origine di una delle sue parti.
Distale: più lontano dal tronco o dal punto di origine di una
parte del corpo.
FUNZIONI PRINCIPALI DELLO SCHELETRO UMANO
Sostenere il corpo
Proteggere alcuni organi interni
Permettere il movimento offrendo punti d'aggancio ai muscoli
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Scheletro assile ed appendicolare
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Divisione di Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica, Università di Pisa
Scheletro assile:
cranio
colonna vertebrale
gabbia toracica (coste e sterno)
Scheletro appendicolare:
arti superiori
arti inferiori
Cintura scapolare:
clavicola
scapola
Cintura pelvica:
coxali
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Diartrosi ,
Articolazioni
Diartrosi
ampia capacità di movimento
dei capi articolari.
Zone dove le ossa vengono
a stretto contatto e si articolano
Capsula articolare:
articolare:
Maggior parte delle articolazioni.
Capi articolari sempre ricoperti da
Cartilagine Ialina.
Sinartrosi ,
movimento dei capi
articolari minimo
Strato fibroso, esterno
di connettivo denso,
continuo con periostio.
Strato sinoviale, cellulare
interno, ricopre le
superfici non
cartilaginee. Detto anche
membrana sinoviale.
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CRANIO
Il cranio rappresenta il distretto anatomico più
complesso e più importante dello scheletro
La scatola cranica ha
l'importante funzione di
proteggere l'encefalo e gli
organi di senso in esso
contenuti.
Protegge l'encefalo
Supporta gli organi di senso
(vista, olfatto, udito, gusto)
Supporta l’apparato
masticatorio
Il cranio, con il suo peso di
quasi 1kg nel bambino e 4-5kg
nell'adulto, è in grado di
esercitare una notevole
influenza sulla statica e sulla
dinamica del corpo.
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POTENZIALITA’ IN ANTROPOLOGIA
FUNZIONI
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Determinazione età di morte e
sesso
Interpretazione della storia
evolutiva degli ominidi
Indicatori di stress
Patolgie dentoalveolari
Analisi caratteri discontinui
Biologia popolazionistica
(distanze genetiche)
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Il cranio, composto da 29 ossa, è solitamente diviso in:
neurocranio
1 osso occipitale, 1 osso sfenoide,
1 osso frontale, 2 ossa temporali,
2 ossa parietali, 6 ossa timpaniche.
NEUROCRANIO
splacnocranio o scheletro della
faccia
1 osso etmoide, 1 osso vomere, 2
ossa nasali, 2 ossa lacrimali, 2
cornetti nasali inferiori, 2 ossa malari,
2 ossa palatine, 2 zigomatici, 2
mascellari, 1 mandibola, 1 osso ioide.
SPLANCNOCRANIO
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Pisa
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Pisa
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S. Minozzi - Divisione di Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica, Università di
Pisa
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Alla nascita le ossa
craniche sono intervallate
da tessuto connettivo denso
(membrane cartilaginee)
chiamate fontanelle, che
poi ossificano nei primi anni
di vita
Alla nascita il cranio è più
grande, rispetto alle altre
parti del corpo ed il
neurocranio è più
voluminoso rispetto alla
faccia, riflettendo
l’importanza della
dominanza dello sviluppo
del cervello nelle prime fasi
di maturazione
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Norma frontale
Norma inferiore
Le ossa craniche
sono articolate tra
loro attraverso le
suture
Norma laterale
Norma superiore
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Pisa
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Pisa
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Pisa
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Ossa mascellari
Ossa pari che formano la porzione più ampia della faccia.
Funzione principale è quella di accogliere i denti all’interno degli
alveoli.
L’osso mascellare forma parte dell’apertura nasale, il pavimento
delle orbite ed il palato.
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Pisa
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Mandibola
Si articola attraverso i condili
mandibolari all’osso temporale
(articolazione temporomandibolare)
La sua funzione principale è
quella della masticazione
attraverso i denti, su di essa si
inseriscono i muscoli
masticatori
Si compone di due parti
principali : il corpo (ramo
orizzontale) ed il ramo verticale
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La dentizione umana è
caratterizzata da denti decidui
nell’età infantile, che vengono
completamente sostituiti da
quelli permanenti, attorno agli
11-12 anni di età.
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DENTI DECIDUI
I denti decidui sono 20
10 per ogni arcata:
4 incisivi,
2 canini
4 molari.
Tavole di sviluppo ed eruzione
dentaria in relazione all’età. In
grigio i denti decidui.
S.Minozzi, Università di Pisa
Da Ubelaker (1989),
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DENTI DEFINITIVI
La funzione delle diverse tipologie di denti
I denti permanenti di un soggetto
adulto sono 32, 16 per ciascuna
arcata:
4 incisivi (2 centrali e 2 laterali)
2 canini,
4 premolari
6 molari.
La formula dentaria, uguale anche per scimmie del vecchio
mondo, antropomorfe e ominidi (moderni e fossili) è 2,1,2,3.
Rispetto al mammifero ancestrale (3,1,4,3) c’è stata una
riduzione di 1 incisivo e 2 premolari. I premolari adiacenti al
canino sono probabilmente scomparsi in sequenza , così che
i premolari rimasti sono generalmente chiamati P3 e P4,
riflettendo la perdita dei primi due.
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Bioetica
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COLONNA VERTEBRALE
3 muscoli principali per il
controllo dei movimenti
masticatori:
L'asse del corpo umano è costituito da una solida e flessibile colonna a
form a di doppia S. La colonna vertebrale è com posta da num erosi
segmenti ossei detti vertebre. Le vertebre, a seconda della loro posizione
nello scheletro assiale, vengono suddivise in:
Masseteri – permettono la
chiusura lenta e potente
delle mascelle con
mov imenti masticatori
av anti-indietro-laterali
La colonna vertebrale dell'uomo è
com posta da 33-34 vertebre:
Temporali – permettono la
chiusura rapida e forte delle
mascelle in un piano
v erticale
7 vertebre cervicali (rosse)
12 vertebre toraciche o dorsali (blu)
5 vertebre lombari (gialle)
5 vertebre sacrali (verdi)
4-5 vertebre coccigee (arancioni)
Pterigoidei – producono
mov imenti laterali delle
mascelle
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Pisa
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Vista posteriormente la colonna vertebrale appare dritta.
Vista lateralmente invece presenta
quattro curve armoniche
Le curv e fisiologiche aiutano la colonna
v ertebrale ad ammortizzare le pressioni
e le sollecitazioni. Avere quindi un certo
grado di lordosi e cif osi è normale.
Non è normale invece un aumento o una
riduzione del grado della lordosi e della cifosi.
Ogni vertebra è composta da un corpo, da cui si dipartono due
prolungamenti (dx e sx) che formano l’arco vertebrale. Tale arco
delim ita il foro vertebrale, all’interno del quale decorre il m idollo spinale.
Posteriormente all’arco vertebrale è presente un processo spinoso (o
apofisi spinosa) mentre lateralmente sono presenti due processi detti
processi traversi.
Curva sacrale
L’articolazione tra una vertebra e l’altra avviene attraverso
le faccette articolari, localizzate sui processi articolari
superiore (2 faccette) e inferiore (2 faccette).
I corpi vertebrali sono separati tra loro da dischi
intervertebrali, fibrocartilaginei, che ammortizzano i
movimenti di flessione ed estensione della colonna
(articolazione sinoviale).
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Legamenti e muscoli uniscono una vertebra all’altra costituendo un’unità
ARTICOLAZIONI
VERTEBRALI
flessibile e mobile
Le 24 v ertebre superiori
e mobili sono collegate
fra di loro da:
dischi intervertebrali posti
fra i corpi
legamenti lunghi e brevi a
direzione longitudinale
articolazioni tra i processi
articolari
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muscoli lunghi e brevi
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La degenerazione del disco intervertebrale che si verifica con il progredire
dell’età, o a seguito di stress biomeccanici, può causare patologie
osservabili sulle vertebre (atropatie, ernie del disco o ernie di Schm örl).
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PRESSIONE SUI
DISCHI INTERVERTEBRALI
Quando si espone la colonna vertebrale ad un carico, la pressione sui
dischi aumenta e si distribuisce su tutta la superficie.
La figura sottostante evidenzia la quantità di carico a cui è sottoposta la
colonna vertebrale nelle varie posture a seconda della posizione che si
assume.
hanno un corpo piccolo e
basso, con apofisi bifide e fori
posti lateralmente al corpo
(arteria vertebrale)
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V vertebra cervicale
Fusione archi vertebrali: 2-4 anni
Fusione arco con corpo: 3-6 anni
1 anno
6 anni
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le prime due vertebre
cervicali si distinguono dalle
altre per la loro morfologia.
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1 anno
6 anni
Atlante
Epistrofeo
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hanno il corpo più grande delle
cervicali, e si distinguono dalle lombari
per le faccette articolari con le coste
poste sui lati del corpo. Il processo
spinoso o apofisi non è bifido come
nelle cervicali.
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V vertebra toracica
1 anno
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sono le più grandi e il diametro del corpo aumenta di larghezza dalla prima
alla quinta. Sono prive delle faccette articolari per le coste sui lati del
corpo e hanno le apofisi trasverse verticalizzate e la spina rettangolare.
6 anni
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II vertebra lombare
1 anno
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L'osso sacro è composto da cinque segmenti vertebrali. Questi
segmenti sono separati nei bambini ma nella pubertà si fondono in un
blocco unico.
Si articola con le ossa iliache
come un cuneo,
formando il bacino.
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6 anni
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presenta quattro coppie di fori sacrali, anteriori e posteriori, che lo
attraversano. Tali fori corrispondono ai fori intervertebrali e servono al
passaggio dei nervi.
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è formato dalla fusione delle
ultime 4 o 5 vertebre
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Le 12 vertebre della regione toracica sono articolate con le costole
(12 paia), le quali si portano ventralmente a costituire la gabbia
toracica che ha la funzione di proteggere i numerosi organi vitali
che vi alloggiano all'interno.
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E’ costituita da 12 vertebre toraciche, 12 paia di coste e dallo sterno.
Le prime 7 si articolano direttamente con lo sterno (coste vere);
le successive 3 si articolano allo sterno ancorandosi alla cartilagine
della costola precedente (coste false);
Le ultime due paia di coste, dette fluttuanti, terminano liberamente con le
proprie punte nello spessore della parete addominale.
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Allo sterno si
articolano le
prim e 7 coste
(vere)
Lo sterno è formato da 3 parti:
manubrio,
corpo,
processo xifoideo.
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