Influenza pandemica
(A/H1N1p)
Aggiornamento del 25.02.11
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INFLUENZA UMANA PANDEMICA - A/H1N1p
Aggiornamento al 25 Febbraio 2011
A seguito degli ultimi comunicati emessi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Centro Europeo di
Prevenzione e Controllo delle Malattie (ECDC), gli aggiornamenti in merito alla situazione epidemiologica
dell’influenza pandemica verranno pubblicati a cadenza bisettimanale.
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L’influenza pandemica è in aumento in alcune zone del nord America e in associazione al virus tipo A/H3N2
e B. I tassi di mortalità registrati negli Stati Uniti d’America (USA) per polmoniti da influenza, sono rimasti
sopra la soglia epidemica nelle ultime 2-3 settimane, mentre in Europa occidentale il virus ha raggiunto il
picco epidemico nelle ultime due settimane. La maggior parte dei casi gravi, sono stati evidenziati nel gruppo
di persone tra i 15 e i 64 anni di età, le quali non erano state vaccinate nei confronti dell’influenza. Nelle zone
tropicali e temperate meridionali dell’emisfero, il virus è diffuso sporadicamente, ad eccezione dell’Australia
dove si continuano ad accertare nuovi casi di influenza. La maggior parte dei virus isolati e caratterizzati nel
nord America e in Europa sono strettamente simili a quelli contenuti nei vaccini anti-influenzali disponibili in
commercio.
Paesi delle zone temperate del nord dell’emisfero:
La diffusione del virus influenzale rimane elevata nella maggior parte dell'Europa, anche se in molti Paesi
occidentali e del nord Europa il picco epidemico ha raggiunto l’apice nelle settimane scorse.
Dei 41 Paesi che segnalano le sindromi influenzali, 8 (Albania, Bielorussia, Repubblica Ceca, Islanda,
Kazakistan, Repubblica di Moldavia, Serbia e Slovacchia) hanno riferito un aumento del numero dei casi di
influenza, mentre 6 Paesi (Irlanda, Israele, Malta, Norvegia, Spagna e Regno Unito) hanno riportato una
riduzione del numero di pazienti con influenza. Due Nazioni (Georgia e Lussemburgo) e la Siberia
riferiscono un’alta circolazione virale. Quindici Paesi dell’Europa segnalano un impatto dell’influenza sul
sistema sanitario con grado da moderato a grave. Nel Regno Unito nel corso delle ultime due settimane, il
numero dei pazienti deceduti per influenza è aumentato da 395 a 494 persone (numero leggermente
superiore rispetto ai casi registrati lo scorso anno). In generale i casi gravi accertati in Europa continuano a
verificarsi con un modello simile a quello evidenziato lo scorso anno. La maggior parte dei casi verificati,
sono stati accertati nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Tra questi, il 60-70% presentava delle
condizioni clinicle mediche gravi e la maggior parte delle persone non aveva eseguito la vaccinazione antiinfluenzale.
In ambito europeo, il 44% dei campioni sentinella saggiati, è risultato positivo per influenza. Di questi, il 44%
erano positivi al virus A/H1N1p, il 3% al tipo A/H3N2, e il 48% al tipo B.
In Italia durante la 7° settimana del 2011, il nume ro dei casi accertati per influenza è stato di 8419 (7,68%),
di cui 1704 tra 0-4 anni (21,43%), 2740 tra 5-14 anni (17,71%), 3602 tra 15-64 anni (5,58%) e 373 oltre i 65
anni (1,73%).
Nella Regione Umbria sono stati accertati durante la stessa settimana di cui sopra, complessivamente 110
casi (6,76%) e nella Regione Marche 383 soggetti infetti da virus dell’influenza (16,33%).
Nord America
La diffusione dell'influenza continua a essere elevata in tutto il Nord America. In Canada il virus si rileva in
alcune zone comprese tra il Quebec e diverse province atlantiche. Le malattie simil-influenzali (ILI) sono
incrementate a 35,7 per 1000 visite di pazienti a livello nazionale (limite simile a quello registrato le
precedenti stagioni influenzali). Dei campioni sentinella saggiati è risultato positivo al virus dell’influenza il
20% degli stessi. Tra questi il 90% era rappresentato dal virus di tipo A seguito dal tipo B. Tra i virus
sottotipizzati nell’ambito dell’A, l’A/H3N2 rappresenta ancora l’88% dei campioni positivi, seguiti dal virus
pandemico. Quest’ultimo è predominante in Europa.
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La circolazione del virus influenzale negli USA rimane elevata ed è diffusa nei 36 stati. Venti di questi hanno
evidenziato un’alta attività di ILI. Il virus influenzale è stato rilevato in circa il 35% dei campioni analizzati
negli Stati Uniti, e tra questi il 67% degli isolati sono stati identificati come A (81%, A/H3N2; 19%, A/H1N1p)
seguiti dal virus tipo B (94%, B/Victoria; 6%, B/Yamagata).
Medio Oriente e Nord Africa:
La trasmissione del virus dell’influenza in Nord Africa e Medio Oriente è in diminuzione rispetto ai casi
registrati le scorse settimane. I virus che si accertano sono A/H1N1p e quello di tipo B.
Asia:
Nelle regioni temperate dell'Asia le ILI sono state accertate in maniera variabile. Nel nord della Cina, nel
periodo compreso tra il 17-23 gennaio, è stato registrato un leggero calo delle malattie simil influenzali.
Durante lo stesso periodo sono stati saggiati 548 campioni clinici di cui il 28% è risultato positivo al virus
dell’influenza. Le indagini di caratterizzazione molecolare, hanno evidenziato che il 99% dei campioni
sopramenzionati erano rappresentati dal virus di tipo A (70%, A/H1N1p; 24%, A/H3N2; 6% non tipizzati) e
l’1% dal tipo B. Anche in Giappone è stata registrata una diminuzione delle malattie simil-influenzali, a
differenza della Corea dove le ILI sono stabili, mentre in Mongolia le malattie simil influenzali sono
incrementate nel periodo compreso tra il 7-13 febbraio.
Paesi appartenenti alle zona tropicali:
Nei Paesi delle zone tropicali la trasmissione dell'influenza è in questo periodo in diminuzione, ad eccezione
di alcune zone dell’Africa orientale, Asia tropicale, Paesi del America centrale e Caraibi dove si continua ad
isolare il virus dell’influenza. In Madagascar la diffusione virale continua ad essere elevata, in quanto il 53%
dei campioni saggiati per influenza è risultato positivi alle prove di laboratorio, a differenza del Kenya il quale
ha segnalato una diminuzione del numero dei casi della stessa infezione virale.
Nel sud della Cina e Hong Kong, le ILI complessivamente sono risultate minime e con una predominanza di
virus dell’influenza di tipo A (A/H1N1p). Diversamente a Singapore sono state accertate infezioni respiratorie
acute al di sopra della soglia epidemica con la co-circolazione virale del virus dell’influenza pandemico
seguito dal tipo B.
Paesi appartenenti alle zone temperate dell’emisfero settentrionale:
In Australia si continuano ad accertare pochi casi di influenza sostenuti dal virus A/H3N2, seguito dal virus
A/H1N1p.
Sorveglianza virologica:
Durante la 5° e 6° settimana del 2011, sono stati a ccertati casi di influenza sostenuti dal virus A/H1N1p,
A/H3N2 e di tipo B in molte parti dell’Asia, Europa, America settentrionale e Cina. In particolare il virus
pandemico e quello di tipo B circolano in Europa, a differenza degli USA dove si accertano i virus A/H1N1p e
A/H3N2 e il tipo B, mentre in Canada circola il virus A/H3N2. Attualmente la maggior parte dei virus isolati e
caratterizzati antigenicamente sono simili ai virus contenuti nel vaccino anti-influenzale.
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Relazioni FluNet:
Durante la 5° e 6° settimana del 2011 (30 gennaio – 12 febbraio 2011) il National Influence Centre (NIC) ha
elaborato dati epidemiologici FluNet provenienti da 67 Paesi. Sono stati segnalati 26600 campioni positivi
per virus influenzali, di cui 20073 (75,5%) sono stati tipizzati come A e 6527 (24,5%) come virus
dell’influenza tipo B. Tra i virus di tipo A il 84,3% sono stati rappresentati dal virus A/H1N1p e il 15,7% dal
virus A/H3N2.
Di seguito si riportano tre mappe pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dal
Centro Europeo di Controllo e Prevenzione delle Malattie (ECDC) riguardanti rispettivamente il
numero dei test positivi (Figura 1) per influenza nel Mondo (6-12 febbraio 2011), la presenza dei
diversi virus influenzali nel territorio europeo (Figura 2) e la sua diffusione durante la 7° settiman a
del 2011 (Figura 3).
Figura 1
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Figura 2
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Figura 3
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Per approfondimenti è possibile consultare i seguenti siti internet:
1) Ministero della Salute
http://www.ministerosalute.it/
2) Istituto Superiore di Sanità
http://www.iss.it/
3) Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO)
http://www.who.int/en/
4) Il Centro di Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta (USA)
http://www.cdc.gov/
5) Il Centro Europeo di Controllo e Prevenzione
delle Malattie (ECDC)
http://www.ecdc.eu.int/
6) L’Ufficio Internazionale delle Epizoozie (OIE)
http://www.oie.int/
7) Sito internet dell’ WHO dedicata all’influenza
http://gamapserver.who.int/GlobalAtlas/home.asp
8) Sito internet Influnet
http://www.iss.it/if
A cura della Direzione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e in
collaborazione con il Dr. Stefano Petrini ([email protected])
Tel. 075-3431
Fax. 075-35047
www.izsum.it
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