PROGRAMMA, NOTE di SALA e CURRICULA degli ARTISTI Martedì 18 ottobre, ore 18.30 Brescia, Palazzo Cottinelli, Piano Nobile Tempo di Madrigale: Luca Marenzio nel terzo millennio Conferenza di introduzione al concerto Relatore Marco Bizzarini _____________________ Martedì 18 ottobre, ore 21.00 Brescia, Chiesa di San Cristo LUCA MARENZIO (Coccaglio 1553-1554 – Roma 1599) “Prencipale musico di Roma” Io morirò d’amore (Anonimo) dal Terzo Libro de’ Madrigali a 6, 1585 Cruda Amarilli che co’l nome ancora (Battista Guarini) dal Settimo Libro de’ Madrigali a 5, 1595 Tirsi morir volea (Battista Guarini) dal Primo Libro de’ Madrigali a 5, 1580 Spuntavan già per far il mondo adorno (Anonimo) dal Primo Libro de’ Madrigali a 5, 1580 Dolorosi martir, fieri tormenti (Luigi Tansillo) dal Primo Libro de’ Madrigali a 5, 1580 Vivrò dunque lontano (Anonimo) dal Quinto Libro de’ Madrigali a 6, 1591 Dura legge d’amor ma benché obliqua (Francesco Petrarca) dal Nono Libro de’ Madrigali a 5, 1599 Come inanti de l’alba ruggiadosa (Anonimo) dal Primo Libro de’ Madrigali a 6, 1581 Filli volgendo i lumi al vago Aminta (Torquato Tasso) dall’Ottavo Libro de’ Madrigali a 5, 1598 Baci soavi e cari (Battista Guarini) dal Quinto Libro de’ Madrigali a 6, 1591 La Compagnia del Madrigale soprani Rossana Bertini, Francesca Cassinari contralto Elena Carzaniga tenori Giuseppe Maletto, Raffaele Giordani basso Daniele Carnovich NOTE DI SALA 18 ottobre 2011 Sullo sfondo dell’inesauribile incanto della natura, le gioie e i tormenti d’amore occupano una posizione centrale non solo nel Canzoniere del Petrarca, ma anche nel madrigale polifonico del tardo Cinquecento. Nel programma affrontato da La Compagnia del Madrigale si dipana tutta la ricchezza espressiva dell’arte musicale di Luca Marenzio, in grado di dipingere la radiosa felicità degli innamorati così come l’estrema afflizione d’un cuore infranto. Era questa una polarità poetico-musicale che i teorici dell’epoca – sulla scia di Pietro Bembo – compendiavano nelle due categorie del ‘piacevole’ e del ‘grave’. ‘Piacevoli’ – per esemplificare – sono le parole e la musica di Spuntavan già per fare il mondo adorno, ‘gravi’ le parole e la musica di Dolorosi martir, fieri tormenti, componimenti tratti entrambi dal Primo libro de’ madrigali a cinque voci del 1580. Marenzio nacque a Coccaglio (Brescia) intorno al 1553 e morì a Roma nel 1599. Fu considerato il più grande madrigalista italiano della sua generazione, apprezzato in tutta Europa, dall’Inghilterra dell’età di Shakespeare fino ai vastissimi territori orientali del re di Polonia Sigismondo III Vasa che lo nominò sovrintendente della sua cappella musicale. In vent’anni di febbrile attività compositiva Marenzio diede alle stampe diciotto libri di madrigali che in breve tempo divennero un modello assoluto per questo genere di musica vocale fondato su uno strettissimo legame con la poesia. Le raccolte pubblicate negli anni ’80 sotto l’egida del cardinale Luigi d’Este (proprietario, fra l’altro, della villa di Tivoli celebre per i suoi spettacolari giochi d’acqua) sviluppano un rapporto testo-musica basato sulla meticolosa rappresentazione delle parole-chiave, con frequente ricorso a una vocalità brillante, tra floridi melismi e scambi ravvicinati degli stessi materiali musicali che passano da una voce all’altra, con effetti di assoluta piacevolezza, come nel già citato madrigale primaverile Spuntavan già (1580), o nell’acrostico Come inanti de l’alba rugiadosa (1581), in omaggio all’avvenente gentildonna Cleria Cesarini, figlia del cardinale Alessandro Farnese. Altrove prevale invece un innovativo gusto per l’espressione melodica, secondo quello che all’epoca si definiva stile ‘arioso’ (Io morirò d’amore, 1585). Nelle più tarde composizioni degli anni ’90 si accentua ulteriormente la tavolozza stilistica: le meravigliose dissonanze di Cruda Amarilli (1595), su testo tratto dal Pastor fido di Guarini, si avvicinano agli esiti post-classici dei madrigali di Gesualdo e Monteverdi, come del resto avviene nel cromatismo straniante di Dura legge d’amor (1599), su un passo dei Trionfi del Petrarca. Al contrario, nell’idillio tassiano Filli volgendo i lumi (1598), si applica al genere madrigalesco un nuovo tipo di declamato essenziale, proteso alla dimensione teatrale della parola poetica con una scrittura sostanzialmente omoritmica, ormai quasi del tutto affrancata da melismi e ripetizioni testuali. Alla piena maturità del compositore appartengono anche i più ambiziosi cicli madrigaleschi, come la Canzon de’ baci guariniana, Baci soavi e cari (1591), di cui Marenzio intonò tutte le stanze, a differenza di Monteverdi e di Gesualdo che si limitarono ai primi versi. I contemporanei riconobbero alla musica di Marenzio tratti di grande dolcezza, spesso legata a testi di ardente sensualità, a volte quasi senza veli, come nell’erotico dialogo del Guarini Tirsi morir volea (1580). Ma il compositore eccelse anche nell’intonazione di severi testi d’ispirazione dantesca, come nel memorabile Dolorosi martir (1580) su un’ottava del poeta Luigi Tansillo, carica di reminiscenze dal terzo canto dell’Inferno. Marco Bizzarini CURRICULA degli ARTISTI 18 ottobre 2011 Marco Bizzarini si è laureato in musicologia all’Università di Pavia; ha quindi conseguito il diploma di pianoforte al Conservatorio di Brescia e il dottorato di ricerca all’Università di Padova. Attivo principalmente come storico della musica, saggista e critico musicale, è autore di svariati studi a diffusione internazionale. Ha pubblicato fra l’altro le monografie Luca Marenzio: the Career of a Musician between the Renaissance and the Counter-Reformation (Ashgate, 2003) e Benedetto Marcello (L’Epos, 2006). È docente di “Forme della poesia per musica” all’Università di Padova. Pur essendo di recente formazione, La Compagnia del Madrigale può essere considerato il più accreditato gruppo madrigalistico a livello internazionale. La formulazione del nuovo appellativo, La Compagnia del Madrigale, nasce dal franco rapporto d’amicizia che lega i componenti del gruppo dopo le innumerevoli esperienze condivise in giro per il mondo per circa un ventennio. I membri fondatori del gruppo, Rossana Bertini, Giuseppe Maletto e Daniele Carnovich - dotati ciascuno di un curriculum di grande importanza e di notevole rilevanza artistica sviluppata individualmente al di fuori dell’impegno madrigalistico - lavorano fianco a fianco ormai da oltre 20 anni, e con la loro pluriennale esperienza e specializzazione nell’ambito del madrigale hanno fattivamente contribuito a portare all’indiscusso livello artistico Il Concerto Italiano prima e La Venexiana poi. Le loro voci si possono ascoltare in decine di registrazioni che hanno ottenuto i premi più prestigiosi e ambìti (Diapason d’or de l’année, Grammophone Award, Premio Cini, ...), e hanno meritato entusiastici apprezzamenti di critica e di pubblico negli innumerevoli concerti all’interno dei più prestigiosi festivals di musica antica, tanto in Italia come in Europa, Stati Uniti, Canada, Israele, Russia, Giappone, America Latina. Nel 2008 il gruppo decide di autogestirsi e di rifondarsi sotto un nuovo nome e senza la presenza di un direttore, con l’integrazione di nuovi elementi tra cui i soprani Francesca Cassinari e Nadia Ragni, il contralto Elena Carzaniga, il tenore Raffaele Giordani e il baritono Marco Scavazza – anch’essi dotati di invidiabili curricula artistici facilmente reperibili nei programmi dei più importanti festival e in altrettanto famose registrazioni effettuate con i più rinomati gruppi di musica antica. Oltre alla sua attività autonoma La Compagnia del Madrigale svolge un’attività parallela in collaborazione con la Radio-Televisione della Svizzera Italiana, sotto la direzione di Diego Fasolis e con il prestigioso supporto del gruppo strumentale “I Barocchisti”. Il primo frutto di questa collaborazione è stata la produzione di un video dedicato all’Amfiparnaso di Orazio Vecchi (per la regia di Mando Bernardinello) a cui ha fatto seguito la registrazione del Secondo Libro di Madrigali a 4 voci di Palestrina, nell’ambito del progetto di registrazione dell’intera opera del compositore, con la consulenza musicologica di Francesco Luisi. Senza rinunciare all’interpretazione delle centinaia di madrigali di Monteverdi, Gesualdo, Luzzaschi, D’India, che hanno contraddistinto il fulcro della loro anteriore produzione artistica, i cantanti de La Compagnia del Madrigale sono impegnati in due ambiziosi progetti discografici: il primo attorno ai madrigali sui testi dell’Orlando Furioso di Ariosto; il secondo progetto prevede la registrazione di tutti i madrigali di Luca Marenzio. Nel corso del 2011 saranno pubblicati dall’etichetta Arcana i primi due cd: Orlando Furioso e Primo libro de’ Madrigali a 5 voci. Sempre nel 2011, al suo primo anno di attività concertistica, la Compagnia del Madrigale sarà ospite di due tra i più prestigiosi festival europei: all’Oude Muziek di Utrecht con un programma dedicato ai madrigali di Luca Marenzio e al Ravenna Festival con l’Orlando Furioso.