Dislivello circa 500 m (ci sono un po` di saliscendi

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CLUB ALPINO ITALIANO
Alpinismo Giovanile
PROGRAMMA
ore 8.00: partenza con mezzi propri da via N. dalle Laste
(scuola media);
ore 8.45: arrivo a Biancoia (1100 m) e partenza a piedi per
le malghe del Col della Berretta e delle Pozzette:
esercitazione di ricerca di anfibi;
ore 13.00: arrivo a malga Silvagno (1175 m) e pranzo al
sacco;
ore 17.00: ritorno a Biancoia per il rientro;
ore 18.00: arrivo a Marostica (in via N. dalle Laste)
MAROSTICA
MONTAGNA NOVA
EQUIPAGGIAMENTO:
Materiale e abbigliamento come da depliant già consegnato.
Inoltre per questa uscita: - una lente, qualche sacchettino da
freezer e un paio di guanti monouso;
- macchina fotografica;
- bevande calde.
Rospo comune
Dislivello circa 500 m
(ci sono un po’ di saliscendi)
osservazione di anfibi in compagnia dei genitori
Domenica 21 marzo 2010
ANFIBI
Gli Anfibi per le loro particolari esigenze ecologiche sono generalmente
considerati degli “ indicatori dello stato di salute “ (= bioindicatori) degli
ambienti nei quali vivono.
Purtroppo la progressiva riduzione delle zone umide (dove questi animali
vanno a riprodursi), l’inquinamento delle acque, l’introduzione di
predatori alieni, gli effetti di un cambiamento climatico in corso, ecc…
hanno portato a una marcata riduzione delle popolazioni anfibie.
C’è poi la chitridiomicosi (una malattia che sta creando una moria degli
anfibi, provocata da un fungo) e la conseguente possibilità di diventare
vettori involontari del contagio durante le escursioni (quindi evitiamo di
toccarli a mani nude !).
Gli Anfibi (amfì = doppio, bìos = vita) presentano una duplice modalità di
vita in quanto durante la fase larvale vivono obbligatoriamente nell'acqua
(hanno quindi le branchie) e allo stato adulto possono passare a vivere
sulla terraferma (hanno quindi i polmoni).
Da noi vivono due ordini di anfibi: gli Anuri (quelli senza coda: rana,
rospo, raganella) e gli Urodeli (con la coda: tritone, salamandra, proteo)
Rana rossa di montagna
(Rana temporaria)
La Rana di montagna o Rana rossa deve il
suo nome (temporaria), alla caratteristica
macchia bruna sulla tempia.
In Italia è comune sull'intero arco alpino e
prealpino specialmente da 600 m a oltre
2600 m
Nel periodo riproduttivo i maschi si
riuniscono in gruppi di centinaia e
iniziano a cantare. Quando arrivano, le femmine vengono afferrate dai
maschi e agganciate saldamente all'altezza del torace. Ha luogo quindi la
deposizione delle uova, subito fecondate dal maschio.
Le uova sono disposte in ammassi
gelatinosi rotondeggianti. Dopo due o
tre settimane le uova si schiudono e
fuoriesce il girino. Le larve completano
la metamorfosi in due mesi e mezzo. Le
giovani rane rosse abbandonano lo
stagno per diffondersi nei dintorni. Da
questo momento e fino al
raggiungimento della maturità sessuale,
che avviene di regola dopo tre anni, conducono una vita estremamente
schiva, lontane dall'acqua e solo all'inizio della quarta primavera fanno
ritorno allo stagno dove sono nate. Il girino si nutre di vegetali e detriti
organici in putrefazione, mentre l'adulto si nutre prevalentemente di insetti
e piccoli invertebrati. Durante l'inverno l'ibernazione avviene nel fango
dello specchio d'acqua oppure in cavità nel terreno.
Rospo comune (Bufo bufo)
Di abitudini notturne è una specie terricola che frequenta le pozze d’acqua
solo nel periodo riproduttivo (mese di marzo). Le femmine, notevolmente
più grandi dei maschi, depongono sino a 10.000 uova in caratteristici
cordoni gelatinosi ancorati alla
vegetazione acquatica. Si nutre di
insetti, lombrichi, molluschi, ecc.
Al contrario di quanto spesso le
leggende raccontano, l’urina di
rospo, che spesso è emessa
dall’animale per alleggerirsi e
fuggire via più rapidamente, è del
tutto innocua. Le sostanze tossiche
prodotte invece dalle ghiandole parotidi sono irritanti solo se vengono a
contatto con la mucosa gastro-intestinale o gli occhi e comunque l’animale
non è in gradi si “spruzzarle” a distanza ma solo di secernerle sulla pelle.
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