VIMAX MAGAZINE NOVEMBRE ANFIBI 82 2012 di Cristiano Papeschi e Linda Sartini NUOVI AMICI NEL TERRACQUARIO Piccoli esserini presenti in natura ma sempre più apprezzati anche dagli appassionati di animali non convenzionali COME si può dedurre facilmente dall’etimologia del termine, dal greco amphis, che significa “doppio”, e bios, che corrisponde al termine “vita”, gli anfibi rappresentano un vasto gruppo di vertebrati che, a differenza dei pesci, possiedono la capacità di vivere sia in ambiente terrestre, sia acquatico, seppur con alcune eccezioni legate alla specie. Oggi gli anfibi sono molto apprezzati come animali da acquario o da terracquario, in funzione delle abitudini di vita, e popolano molto spesso giardini e laghetti. L’IMPORTANZA DELL’ACQUA. Gli animali appartenenti a questo insieme tassonomico sono tutti caratterizzati dal possedere degli stadi larvali che necessitano dell’elemento acqua per il loro sviluppo anche quando la vita adulta sia, al contrario, eccezionalmente adattata a un ambiente asciutto come quello che caratterizza la terra ferma. Lo stesso si può dire anche nei casi in cui gli adulti continuino ad avere una vita quasi esclusivamente acquatica o promiscua. In linea generale il ciclo biologico delle specie appartenenti alla classe Amphibia prevede una riproduzione legata all’acqua con deposizione di uova prive di guscio e ricoperte di materiale gelatinoso che ha lo scopo di proteggere le uova stesse, di mantenerle raggruppate e di consentirne l’adesione al substrato. IN ATTESA DI METAMORFOSI. La fecondazione delle uova, che è di solito esterna, dopo l’emissione da parte della femmina avviene per deposizione dello sperma del maschio sulla loro superficie. Nella maggior parte delle specie l’accoppiamento avviene quando il maschio sale sul dorso della femmina ricettiva e abbraccia il cinto pelvico deponendo lo sperma a mano a mano che le uova vengono rilasciate: nel giro di alcune ore lo zigote (cellula uovo fecondata) andrà incontro a numerose divisioni cellulari che daranno luogo alla formazione di uno stadio larvale, generalmente conosciuto con il nome di girino, a vita esclusivamente acquatica che nei giorni successivi attraverserà numerosi stadi successivi aggiungendo ogni volta un nuovo tassello allo sviluppo, noto come metamorfosi, che porterà in finale alla definitiva condizione di adulto. LA RANA È UN TIPICO ANURO DAL GIRINO ALL’ ADULTO. Il girino è molto caratteristico e, nonostante le differenze di specie, ha sempre più o meno lo stesso aspetto, cioè un corpo allungato provvisto di una grande coda indispensabile alla locomozione in acqua, delle branchie esterne di un lungo intestino. L’alimentazione di queste larve è, nella maggior parte delle specie, di tipo erbivoro, ma non mancano anche girini carnivori.